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Autore: ReSiLiEnCy    05/11/2017    1 recensioni
la vιтa é colмa dι ιмprevedιвιlι e ѕcoмode ѕιтυazιonι, perѕιno l'anιмo pιυ' ғorтe ed ιnтrepιdo, coмe qυello dι вaĸυgoυ ĸaтѕυĸι, pυo' тrovarѕι ιn dιғғιcolтa'.
annaѕpando тra le ѕυe perѕιѕтenтι paranoιe, вaĸυgoυ ѕι ritroverá coѕтreттo ad aғғronтare la ѕυa pιυ' grande paυra.
"ιl мιo cυore... non é coѕι' vιrιle coмe тe lo aѕpeттavι."
ⓘⓝⓕⓞ
La seguente storia:
✒N O N contiene spoiler anime/manga;
✒non segue l'opera originale, i fatti e gli eventi sono puramente inventati da me medesima;
✒é incentrata sulla ship Bakugou x Kirishima;
✒contiene accenni sulla ship Midoriya x Uraraka;
✒contiene personaggi inventati da me medesima;
✒tratta di personaggi non presentati/ben approfonditi nell'opera (es. I genitori)
✒N O N contiene scene di carattere sessuale.
[Storia pubblicata anche su wattpad. Lo annuncio solo per evitare accuse di copiatura]
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One
 

Bakugou aveva la vaga sensazione di non uscire vivo da quella situazione. Il disagio era spropositatamente alto per i suoi gusti e lui odiava sentirsi così impotente e incapace di agire.

Poco prima aveva la certezza che nessuno lo avrebbe disturbato durante il cambio di vestiti.
Si era appena concluso un pesante allenamento con All Might, che aveva portato via a tutti molte energie e ogni voglia di fare qualcosa che non sia andare a casa e svenire sul letto.

Però quella certezza sfumò non appena una mano strinse il suo bicipite, nell'esatto momento in cui il suo braccio smise di percorrere la manica della giacca e la mano sbucò alla fine di essa. L'altra manica rimase penzolante.

Bakugou cessò ogni movimento, come se quella presa l'avesse immobilizzato, freddato. Ma non sentiva freddo. Quella presa gli provocò inspiegabilmente un sussulto ed un formicolio interno.

In modo calmo, portò tutta la sua attenzione verso chi la stava richiedendo.
Kirishima era ad un paio di passi da lui. Per poterlo toccare aveva allungato tutto il braccio, mentre l'altro ricadeva lungo il corpo, stanco.

Bakugou tentò di incrociare lo sguardo dell'amico, ma lui teneva la testa china e l'ombra sul suo volto sembrava avergli cancellato metá viso .Non era chiaro se Kirishima l'avesse fatto apposta o meno, ma anche se fosse a Bakugou non importava molto, stava solo aspettando di sentirsi dire qualcosa.
Dopo tutto, Kirishima voleva dirgli qualcosa, era più che palese, eppure non lo stavo facendo.
Perché?

La presa al braccio diventò leggermente più solida, abbastanza da impedire con poco di liberarsi ma non troppo da lasciar il segno oppure recare dolore all'altro.
Inoltre, Bakugou notò che le labbra del compagno erano sigillate, con gli angoli della bocca tendenti all'ingiù.

Che Kirishima fosse... Triste? O solamente serio? 
Qualsiasi sia la risposta giusta, non era comunque coerente con la personalità di Kirishima e ciò spinse Bakugou all'assecondare la presa del rosso, quindi a non muoversi.

La concezione del tempo svanì lentamente, insieme al mondo intorno a loro. 
Erano soli, uno con lo sguardo perso e l'altro alla ricerca proprio di questo. Se entrambi stessero aspettando un qualcosa da parte dell'altro, chissà per quanto sarebbero stati così, immobili.
Ma non si potevano permettere un attesa così lunga. Qualcuno doveva agire.

La presa ferrea si sciolse all'improvviso, con una sicurezza quasi sconvolgente; poco prima sembrava non volersi più staccare dal suo bottino, con la gelosia e il timore che qualcuno potesse rubarglielo.
Ma non lo fece per caso o per stanchezza e Bakugou se ne rese conto qualche secondo dopo esser stato lasciato.

Ripresa la coscienza della realtà, non ci mise molto a capire che il resto della classe se n'era già andato, e chissà da quanto ormai.

Quel piccolo dubbio che si era instaurato nella mente del biondo diventò una certezza, anche se in modesto ritardo: Kirishima gli voleva parlare in privato.

Bakugou, allora, ormai consapevole che l'intento di Kirishima era riuscito, ricercò il suo sguardo.
Ma Kirishima tornò a rivestirsi, quasi con sforzo. Stava cercando di mostrarsi indifferente ma era inutile agli occhi di Bakugou.

Che avesse cambiato idea all'ultimo momento?

Un verso di disapprovazione di Bakugou rimbombò nella stanza, vuota a parte loro due.

«Non volevi forse parlarmi?» gli domandò con il suo solito tono scocciato.

Kirishima non rispose ne lo guardò, ancora.

«Ti conviene parlare ora o tacere per sempre.»

Il rosso sospirò e si passò una mano sui capelli con dei movimenti rigidi.

«Giá... Mi conviene. Non posso più tacere ormai.»

Le sue parole, quasi sussurrate, arrivarono chiare alle orecchie di Bakugou. Dopo tutto solo le sue potevano ascoltarlo, in quel momento. Sussurrare era inutile.

Sapeva di dover parlare, era arrivato fino a quel punto senza crollare emotivamente e non poteva di certo rinunciare adesso.

Chiuse gli occhi e sospirò ancora.

«Un cuore virile per me....é una vita vissuta senza rimpianti.» disse, con un sussurro stavolta a malapena percettibile.

Se non fosse che era la frase che Kirishima tirava sempre in ballo ogni volta che usciva fuori l'argomento sulla virilità, Bakugou non l'avrebbe mai capita.

Kirishima si decise e incontrò lo sguardo impaziente dell'amico.
Era sicuro che non avrebbe avuto rimpianti. Qualsiasi cosa sarebbe successa.

Prese un grande respiro, arrossí appena ma mantenne lo sguardo fisso, quasi incantandosi in quel rosso incadescente degli occhi di Bakugou, e parlò.





 

«Bakugou, sono innamorato di te.»

 

   
 
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