Storico, 'The memory of a past life' di Merida

Cattedrale di Losanna - novembre 2017

Ero andata nella cattedrale di Losanna con in mano una rosa bianca -raccolta di nascosto da un giardino appartenente a una casa che si trovava nel centro storico- a far visita a un’effige, o meglio, a una tomba di un cavaliere templare che aveva servito con lealtà e prodezza re Edoardo I.

Mi diressi verso l’abside della chiesa e guardai la statua di marmo che rappresentava Sir Othon de Grandson, aveva sul volto un’espressione quasi serena come se stesse dormendo. Probabilmente in origine brandiva una spada come confaceva ai cavalieri del suo ordine. Ora non c’era più. Qualcuno dovrebbe averla trafugata cercando di ricavarci una fortuna.

Una volta davanti all’effige appoggiai la rosa nello spazio in cui dovrebbero esserci state le mani, guardai nel complesso la statua e trovai dei graffi, alcuni di questi erano profondi. Successivamente poi il mio sguardo andò sul suo volto, il naso e gli occhi parevano consumati, probabilmente qualcuno ci passava la mano sopra adorandolo come un santo anche se lui era solo un umile cavaliere. Il più coraggioso di tutti.

Ci passai la mano sopra anch’io e gli accarezzai il lato destro della testa che era ricoperta dalla cotta di maglia e dissi “Ma cosa vi fanno questi turisti? Vi stanno rovinando la tunica”

Improvvisamente, mentre osservavo e toccavo gli intarsi di cotta di maglia sulle gambe del cavaliere, qualcuno mi stava afferrando il braccio facendomi venire dei brividi che stavano percorrendo tutta la mia schiena. Vidi una figura come se fosse stato un fantasma, ma sembrava allo stesso tempo che questa fosse in carne ed ossa.

“Cosa volete da me?” domandai spaventata all’uomo che aveva il viso sporco, come se fosse tornato da una guerra.

“Vi chiedo scusa, non era mia intenzione spaventarvi Milady” disse l’uomo chinando la testa

“Prendete questo” gli dissi porgendo un fazzoletto con un po’ d’acqua perché si pulisse il viso.

“Ma io non sono una Milady” dissi cercando scuse.

“Avete ragione, siete molto di più, siete la principessa di York e non vi ho nemmeno omaggiato come una donna del vostro rango merita” disse inginocchiandosi davanti a me baciandomi la mano destra.

“Posso vedere il vostro volto?” domandai mentre l’uomo tolse il cappuccio di cotta di maglia dalla testa mostrando la sua folta chioma nera lunga fino alle spalle in cui si intravedeva qualche capello bianco.

“Siete destinata a grandi cose. Voi sarete colei che risanerà la terra da questa guerra” disse alzandosi pulendosi la tunica dallo sporco.

“Penso che abbiate sbagliato persona, non sono io quella che cercate” dissi in uno stato confusionale.

“Cosa ci fate con questi stracci addosso? Dov’è il vostro vestito di broccato grigio e bianco che avevate quando vi ho visto l’ultima volta?”

“Noi nel 2017 ci vestiamo così, anche se concordo con voi, questi sono solo stracci, gli abiti medievali sono molto più comodi e raffinati”

“Siamo nel 2017?” domandò sorpreso.

“Sono passati più di seicento anni dalla vostra morte Sir” puntualizzai.

“Vedo che non vi siete sposata” continuò notando le mia mani senza anelli.

“No, non lo sono”

“Dunque il vostro cuore è sempre appartenuto a me?” domandò quasi con timore.

“Penso di sì, anche se Sir io non vi conosco” dissi mentre lui si avvicinò abbracciandomi appoggiando la sua fronte sulla mia.

Ebbi una sorta di visione. Avevo visto dei flash, come fossero dei ricordi di vita passata, il che mi aveva lasciato ancora più confusa, tuttavia erano immagini chiare e precise; voleva significare che era tutto vero.

“Adesso ricordo chi siete! Voi siete Sir Othon de Grandson che ha combattuto per mio padre re Edoardo I durante la Nona Crociata, avete salvato circa mille persone dall’assedio di Gerusalemme mentre stava andando a fuoco”

“Esattamente principessa, i vostri ricordi sono tornati a galla. Finalmente siete tornata! Non potevate non essere voi. I vostri capelli biondo-rossicci, gli occhi blu, la fronte alta e la vostra pelle candida quanto la neve sono segnali inconfondibili della vostra persona. Ero certo di non avervi confuso per qualcun altro”

“Ah Sir Othon, il più nobile e coraggioso dei cavalieri templari di mio padre, come ho fatto a non accorgermene?” dissi sorridendo accarezzandogli la spalla destra.

“Sono proprio io, principessa. Ora devo andare, è stato bello rivedervi. Tornate a trovarmi quando più vi aggraderà” disse baciando la mia mano tornandosene nell’effige lasciandomi perplessa.

Fine

Ciao :) questa fan fiction è nata grazie allo strano sogno che ho fatto l'altro giorno, questo cavaliere templare è realmente esistivo a cavallo fra Duecento e Trecento, spero vi piaccia e siate clementi con le recension, please Qui sotto potete trovare un'immagine su com'era il vestito in broccato grigio e bianco che indossavo del sogno, amo questo vestito *-*