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Autore: Chameleon94    07/11/2017    3 recensioni
Sonic è morto? Oppure gli è successo qualcos'altro? Venite con noi in questa nuova avventura, che si svolge in un altro mondo, un regno fantastico abitato da creature meravigliose e minacciose. Al centro della storia c'è Amy Rose, che, insieme alle sue amiche Sticks, Cream e un altro personaggio che verrà rivelato a fine primo capitolo, si imbarcano in questo nuovo regno, investigando su ciò che è capitato al riccio blu. Stavolta Amy è accompagnata anche da una nuova amica, uno spiritello porpora di nome Twinkle (pensate alle fatine di Sonic Dash 2: Sonic Boom) che abita nel suo martello e ne conferisce nuovi, strabilianti poteri! Nel cast troviamo vecchie conoscenze e nuovi personaggi, alcuni oscuri e perfidi, che daranno vita a tante storie intrecciate fra loro. Buon divertimento e buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Rose, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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Capitolo 4: Una Questione di Fiducia

 

Deep Gate, porta verso il bosco – Oggi

Si trovava su di un’altura molto sporgente, non era altro che questo il portale verso il bosco sperduto, alias, Lost Woods, dove erano stati avvistati l’ultima volta gli Angeli. Syrio era lassù, mandato in missione il giorno precedente dalla sua imperatrice e forse… amante?  Stava rammentando la conversazione, che, in fondo, aveva tutta l’aria di essere un ordine.

 

Forbidden Fortress – Ieri

Riprendiamo da dove avevamo interrotto la scena. Trixiana si era già preparata per il viaggio, era pronta a partire sulla sua carrozza trainata da due pegasi, i quali erano stati allenati e liberati giusto per l’occasione, scortare la regnante fuori da quell’isola stregata e condurla alla località misteriosa in cui si trovava Sonic.

“Prima di andare, ho una cosa personale da dirti… Syrio” Accennò delicatamente la sua padrona.

“Cosa, maestà? Dica.”

“Faresti un altro lavoretto per me, mentre sono via? Trova quelle ragazze”

“Intende gli Angeli?”

“Non le chiamerò mai in quel modo! Bah. Uccidile e portami le loro teste, era questo il loro destino, nessuno può permettersi di comportarsi male nei miei confronti e di farla franca!” Dopo un piccolo momento di rabbia, si ricompose, da Imperatrice quale era, si avvicinò al comandante delle sue truppe e lo baciò sulla bocca, cosa che avveniva solo sporadicamente, e mai in pubblico, in quel momento si trovavano proprio in una delle molte stanze personali della tigre.

“Comportati bene, mio diletto ninja, e sarai ricompensato. Ricordati: le loro teste” Si raccomandò la sovrana.

 

Deep Gate – Oggi

Quindi, per questo motivo, Syrio era molto motivato, si era lanciato a capofitto nella missione, stringendo i pugni e aguzzando il suo bastone da soldato, legando bene i nastri ai polsi; una volta pronto, si lanciò letteralmente nella missione, si buttò da quell’altezza verso il cuore del bosco, mentre planava con una posa simile a quella di un paracadutista. E si ritrovò dove erano le ragazze, nella…

 

Lost Woods Zone – Nello stesso istante

“L’avete sentito?” Disse Sticks voltandosi da più parti nel giro di pochi secondi, mentre aguzzava la vista.

La foresta non era soprannominata sperduta senza motivo, era davvero nel mezzo del nulla, la vegetazione molto secca, gli alberi alti e una nebbia da mettere i brividi e da confondere la vista.

“Cosa, Sticks? Hai sentito il suono di qualche navicella spaziale guidata da creature aliene?” Disse Blaze, la fronte corrugata.

“Nah. Quelli li sento solo la sera, nel mio mondo, quando sono d’appostamento. Ho sentito un rumore generico, come se qualche spia fosse atterrata proprio in questo bosco. Non ho idea di chi sia ma non mi dà una buona sensazione. Ehi, è il mio istinto, che vi devo dire…” Rispose la ragazza-tasso incrociando le braccia.

Amy e le altre volevano bene a Sticks, ma ogni tanto non avevano abbastanza pazienza da starle accanto, soprattutto nei suoi momenti più paranoici, preferivano prenderla in giro e provocare i suoi istinti assurdi.

“Andiamo Sticks, siamo appena uscite dal castello, possiamo avere un attimo di tregua? Non ci troveranno mai qui.” Rassicurò Amy.

“Davvero, Amy? Perché, effettivamente quello che dice Sticks potrebbe avere senso. Voglio dire, quella signora tanto malvagia ci può aver fatto seguire, in pratica siamo delle fuggitive… credo. La cosa mi spaventa e non poco!” Disse Cream, dal tono della voce, ancora preoccupata.

La rosa cercò di cambiare discorso, era una insanabile ottimista, e dopo averla vista così brutta, pensava quasi che avrebbe superato ogni cosa. Si, era di questo che era convinta.

“Twinkle, ad ogni modo, hai detto che sai a chi chiedere di Sonic, giusto?” Si rivolse alla sua amica spiritello.

“Sììì. Ai miei simili, gli altri spiritelli di questo mondo!” Disse tutta eccitata.

Ora che ci pensavano, da quando avevano messo piede nella Enchanted Valley Zone, non avevano mai incontrato altri spiritelli come lei, e si chiesero il perché.

“Come mai non abbiamo visto altre fate come te, in giro?” Amy era incuriosita, e un po’ confusa, forse anche dalla nebbia.

“Beh, noi eravamo solite vivere in armonia con i mobiani nel mondo esterno, ma da un po’ di tempo ci siamo rifugiati nel nostro spazio personale…”

“Vuoi dire da quando è arrivata Trixiana” Credeva Blaze.

“No, a dire il vero, un po’ da prima, i mobiani hanno cominciato a comportarsi un po’ male, noi non andavamo più tanto d’accordo con loro, c’erano divergenze, dovete sapere che le fate dell’Enchanted Valley Zone sono pure di cuore, hanno leggi stabilite che le permettono di vivere serenamente, senza guai terreni.

“Come degli spiriti, mi sembra giusto” Osservò la gatta.

“Beh, noi invece andiamo d’accordissimo, vero Twinkle?” Incitò Amy, la sua amica volante annuì, e si diedero una sorta di “cinque” con la mano della riccia e l’aletta di Twinkle.

“Quindi fate parte di una setta, ho capito bene?” Si intromise Sticks.

Twinkle rimase un po’ allibita dalla domanda, non l’aveva osservata da questo punto di vista. Non le stava molto simpatica Sticks, da quello che aveva colto di lei, e la cosa era decisamente reciproca, in quanto Sticks disprezzava qualsiasi cosa fosse tenera e coccolosa.

“Ci siamo” Rivelò Twinkle.

Erano arrivate ad una grossa quercia, la più scura e imponente di tutto il bosco, si distingueva dagli altri alberi per la sua evidente età, per il numero di braccia, cioè di rami, che la componevano. Gli Angeli erano, ancora una volta, confusi.

“Cosa dobbiamo fare qui?” Chiese Cream, a cui faceva eco Chese con il suo verso “Chao!”.

“Questo è l’accesso segreto al nostro posto speciale, è il Fairy Tree, qui dentro vivono tutte le fate…  o almeno credo sia questo l’albero giusto, non ci vado da un bel po’!” Disse lo spiritello, eccitato dall’idea di tornare nel suo luogo di nascita.

“Benissimo, allora non perdiamo tempo, entriamo e cerchiamo questa pista su Sonic!” Incitò Amy.

Twinkle però le avvertì: “Non sarà facilissimo entrare, potrà volerci un pochettino., disse, lo sguardo criptico.

“AAAH! Aspettate” Disse Amy colta dall’eccitazione.

“Ma ci hai appena detto di non perdere tempo…” Notò la gatta.

“Ho dimenticato una cosa… non possiamo entrare nel mondo delle fate in questo modo, siamo ridotte male, voglio dire, Blaze, tu hai ancora indosso l’armatura bianca, e i nostri vestiti sono diventati sgualciti e stracciati per come ci hanno trattato su quell’isola. Ci serve qualcosa di meglio”

“Beh scusa, ma la boutique è un po’ lontana da qui.” Scherzò Sticks, inclinando il capo.

“Ho io quello che fa al caso nostro: un po’ di magia!” E così inizio a sventolare il martello come quando creava i tornado d’aria, la nebbia si avvicinò e accerchiò gli Angeli… non si vedeva più nulla, le ragazze sentirono dei pizzichi addosso. Una volta finito, la nebbia sparì, almeno in quel quadrante del bosco.

Amy presentò alle sue amiche i loro nuovi abiti, lei inclusa. La riccia indossava un outfit lungo di spalle, che le arrivava fino ai piedi, ricordava molto quello di una certa regina dei draghi, ma senza mantello, e di un rosso acceso e un po’ scuro, tipico stile d’azione alla Amy Rose, e poi indossava un pantaloncino rosso, coordinato con l’outfit. Cream indossava una tunica gialla opaca, che si intonava con il colore della sua pelle, cioè color crema, con una cintura verde, sotto indossava una camicia bianca come al solito, e verso il basso la tunica andava verso una tonalità oro, e vi erano lineature arancioni, proprio come le sue grandi orecchie, le sue scarpe avevano dei fiocchi rossi che ricordavano molto quelli che portava Cheese.

Sticks aveva un set completo di indumenti di un colore tra il marrone e il viola, stavolta non era più vestita da straccetti di giungla, anche le scarpe erano dello stesso colore, e aveva per accessori dei cerchietti d’oro ingioiellati, ai polsi e le legavano anche i capelli. Blaze, invece, indossava un farsetto viola scuro, verso il blu, con una camicia bianca sotto, pantaloni rossi, come quelli di Amy, e scarpe marroni con lacci porpora.

“Adesso sì che si ragiona!” Fece Amy girando su sé stessa, ammirando sé e le altre. I loro nuovi abiti potevano fare invidia all’armadio di Trixiana. Ora erano pronte per entrare nel buco della grande quercia, dove si nascondevano gli spiritelli.

Iniziarono a entrare nel buco-tunnel, una dopo l’altra, era molto stretto e conduceva… nel nulla. Si ritrovarono tutte in uno spazio bianco, Twinkle era sparita, erano rimaste solo in quattro, più il Chao.

“Questo posto mi ricorda il limbo temporale dove ci imprigionò Eggman un po’ di tempo fa!” Ricordò Amy.

“Ah! Dov’è finita Twinkle?” Cream notò l’assenza della fatina.

Diedero un’occhiata in giro, era tutto vuoto e bianco, come il latte, non era neanche chiaro come riuscissero a poggiar i piedi sul pavimento, anche esso bianco.

Non avendo nulla da fare, si sedettero a terra e aspettarono, doveva esserci qualche spiegazione, Amy provò a sbattere il martello, ma senza la sua amica volante c’era poco che poteva fare.

Ma presto arrivò un’altra ragazza, una mobiana, ma diversa da loro, era una pianta, non un animale, dai capelli bianchi e i vestiti di colore grigio.

“Ehi, tu, sai dove siamo?” Blaze la afferrò e non perse tempo, ma poi si accorse della sua irruenza “Scusa, non ti ho nemmeno chiesto chi sei…”

“Sei ferita?” Cream notò delle strisce di sangue sul braccio, e la aiutò, legando allo stesso braccio dei pezzi di stoffa strappati dal suo vestito. La ragazza ringraziò entrambe, ma era spaventata.

“Le ombre… stanno arrivando a prendermi.” Disse sottovoce la sconosciuta.

Amy cercò di tranquillizzarla, e le fece l’occhiolino, poi si mise in posa da battaglia, con il suo martello Piko Piko tra le mani, anche senza poteri era in grado di combattere abilmente.

Sticks, come al solito, aveva le braccia incrociate ed era molto sospettosa riguardo la sconosciuta: “Tutta questa situazione non mi convince, non conosciamo neanche questa ragazza-pianta, perché dovremmo aiutarla?” Disse in disparte verso le sue amiche.

“Non abbiamo tempo per le tue paranoie, ha detto che le ombre stanno arrivando” Concluse Amy alla svelta.

Le ombre apparvero e svolazzarono attorno a loro, erano nere, spettrali, con bocche aperte e giganti.

“Credevo che ci saremmo trovate nel Fairy Tree, cos’è questo posto spaventoso” Cream si nascose dietro di Amy.

Iniziarono a combattere con le loro armi e i poteri di Blaze, ma le ombre erano sfuggenti, non si lasciavano toccare, erano molto rapide. La riccia decise di cambiare tattica e provò ad acciuffarle… niente da fare, non erano materiali, quindi non potevano essere prese tra le mani.

La rosa provò allora a generare un tornado d’aria con il martello, e la mossa funzionò: le ombre scomparvero, e la nuova arrivata le ringraziò per averla salvata.

Ma, dietro di loro, le ombre tornarono, più forti e più grandi di prima, Cream si fece coraggio e provò a volare verso di loro, ma fu respinta da un getto d’aria di una delle ombre.

“Adesso basta, voi mi avete aiutata, adesso fidatevi e lasciate che io aiuti voi” Disse la ragazza nuova.

Si domandarono cosa stesse per fare, ebbene questa tizia fece una piroetta che trasformò lei stessa in un’ombra, in questo caso un’ombra grigia.

La ragazza-ombra non ci mise niente e catturò tutte le ombre e le fece svanire, volando attorno a loro. Ma Sticks non si fidò della loro nuova compagna grigia e le lanciò il boomerang addosso, fu colpita in pieno, l’ombra grigia svanì e al suo posto cadde sul pavimento un piccolo spiritello femmina, sempre di colore grigio, ma di una forma diversa da Twinkle.

Amy, Cream e Blaze accorsero ad accertarsi delle condizioni dello spiritello, mentre Sticks, cautamente, continuava a guardarsi intorno per verificare la presenza di ulteriori pericoli.

“Siamo al sicuro ora!” Confermò la ragazza-tasso.

Le ragazze le diedero un’occhiata malefica, con un tono di rimprovero. La fatina si riprese e si alzò in aria.

“Complimenti, avete superato la prova per entrare nel Fairy Tree, o almeno tre di voi”

“Una prova…?!” Esclamò la riccia rosa.

“Sì, ognuna di voi rappresenta delle virtù potenti: tu, Amy, sei solare, frizzante ed energica, sensibile, e combattiva in senso positivo; tu, Blaze, sei piena di onore e di buone morali; Cream, invece, è una bambina curiosa e di una gentilezza infinita, tenera ma, in fondo, coraggiosa, così come il Chao che ti accompagna. Siete degli spiriti puri e potete entrare nel mondo delle fate. Tu, invece, Sticks, rappresenti il motivo per cui facciamo questo test, rappresenti i vizi malvagi dei mobiani là fuori, il motivo per cui non li facciamo entrare nel nostro rifugio, rappresenti la diffidenza e la paranoia, non possiamo permetterti di camminare libera, neanche per il regno, sarai punita e rinchiusa nella foresta infinita, luogo di perdizione.”

Fece una rotazione da su a giù, attivando un incantesimo che iniziò a far scomparire Sticks, ma prima di essere proiettata fuori di lì, Amy le disse:
“Non preoccuparti, noi non ti abbandoneremo, verremo a cercarti e a liberarti, lo prometto! Hai capito?”

Sticks ebbe appena il tempo di ascoltare le parole della sua migliore amica, ma non il tempo per risponderle, che svanì nel nulla.

Le tre ragazze si risvegliarono in un altro posto, un luogo strano, ancora più incantato di quel regno, tutto rivestito da vegetazione verde, rigogliosa, un po’ buio a dire il vero, dove la luce proveniva solo da piccole palline luminose che fluttuavano nell’aria. Sembrava di stare in un sogno, era una sensazione fantastica per loro, mai provata prima.

Twinkle tornò da loro, dicendo: “Siete stupende!”

Amy e le altre notarono qualcosa di diverso in loro, era solo una sensazione dapprima, poi diedero un’occhiata ai loro corpi… erano cambiate…

“I nostri piedi! Sono svaniti!” Gridò Amy, all’inizio con un po’ di terrore. Furono calmate da Twinkle:
“In questo rifugio, siete diventate, momentaneamente, delle mobiane in forma di fata, quindi non avete bisogno delle gambe, potete muovervi liberamente nell’aria come noi!” Spiegò lo spirito.

Adesso anche loro erano quasi degli spiriti, almeno fisicamente, non avevano poteri reali, al di fuori della pirocinesi di Blaze.

Adesso potevano volare, Cream non sentiva più il peso come quando volava con le sue orecchie, erano finalmente libere. Iniziarono a girarsi intorno per osservare la loro nuova forma, e poi svolazzarono un po’ nei dintorni, a grande velocità, facendosi strada tra liane e rami, e altre piante fantastiche; era un’esperienza unica, come già detto, assomigliava a un sogno che tutti avrebbero voluto provare.

“Venite, vi mostro il nostro rifugio e tutte le fate meravigliose che lo abitano!” Promise Twinkle.

Difatti, c’erano spiritelli di ogni tipo, tutti piccoli ma di colori e forme diverse, ricordavano un po’ i Wisp, gli alieni provenienti dallo spazio del mondo di Sonic, di mille sfumature, con svariati poteri che loro potevano solo immaginare.

Credevano di trovarsi all’interno di un film di fantascienza, o, ancora meglio, un fantasy.

Stavano esplorando ogni angolo del Fairy Tree, per essere solo all’interno di un albero, era ben ampio!

Ad aiutarle c’era anche lo spirito-prova, precedentemente nota come la ragazza-pianta di colore bianco dai vestiti grigi, ora semplicemente uno spiritello grigio.

Si stavano divertendo un mondo, solo a esplorare la loro nuova forma, e anche soddisfatte dagli apprezzamenti fatti dallo spirito-prova riguardo le loro virtù. Ma questo ricordava Amy tutto il divertimento che si stava perdendo Sticks, le tornò in mente questo pensiero, non solo dovevano trovare Sonic, ma ora anche la loro amica, sperduta chissà dove.

 

Endless Forest Zone – Oggi

Sticks si svegliò di scatto, e saltò impaurita, mettendosi in posa sulle - quattro zampe – come era solita fare. Sfoderò il boomerang e si guardò intorno, cercando di capire dove era finita e il perché.

All’improvviso le tornò in mente l’esperienza inverosimile che aveva appena vissuto, quella specie di incubo, dove era stata insieme alle sue amiche, e quello spirito malvagio che l’aveva bandita in un luogo senza ritorno, ecco, dunque, dove si trovava in quel momento.

“Ha detto… la foresta infinita… Eh, non promette per nulla bene, perché scelgono sempre nomi così minacciosi?” Disse a sé stessa.

Dentro di sé, si sentì anche in colpa, per il suo comportamento, a causa sua era stata separata dagli Angeli, la ricerca di Sonic sarebbe proseguita senza di lei, e chissà se sarebbero riuscite a trovare anche lei, a tirarla fuori di lì. Capì, quindi, che se la doveva cavare da sola, mentre le amiche si trovavano nel mondo delle favole, a lei toccava la dura realtà.

Infatti, notò che il luogo in cui si trovava era tutto arido e grigio, la natura secca… praticamente morta. Un cielo bianco illuminava ogni cosa, ma non era un segno positivo, anche la luce accecante aveva la sensazione di essere secca, rigida, e minacciosa.

Insomma, era un posto in cui nessuno si sarebbe voluto trovare.

Il tasso notò un albero tagliato in due, con la parte superiore spezzata e posta verso il terreno ruvido, camminando un po’ più avanti, notò altri alberi particolari, uno con una freccia verso destra, decise quindi di proseguire in quella direzione, poi un albero con una X incisa su; pensò che doveva significare qualcosa, si arrampicò su quell’albero, per avere una visuale migliore, ma le uniche cose che vide furono altri alberi e altri sentieri, sembrava di stare nelle Mystic Ruins, solo che qui era ancora più vuoto e confuso.

La luce pallida illuminava sempre la foresta, Sticks cominciava già ad essere stufa, voleva trovare un modo per uscire di lì.

Decise di proseguire dritto, ma, considerando che la foresta era denominata – infinita – era convinta che non sarebbe giunta ad alcun limite, nessuna uscita.

Sentì, però, all’improvviso, un tonfo, con un atterraggio da professionista: qualcun altro la aveva raggiunta, ma chi? Le sue amiche erano già arrivate in soccorso? Lei ci sperava, ma aveva imparato a sue spese che spesso la verità era molto più dura, come aveva già pensato, doveva cavarsela da sola.

Si nascose dietro un albero e si voltò nella direzione opposta, cercò di scrutare chi fosse caduto nella foresta, intrappolato come lei, ma non vide nessuno.

“Bene, meglio così” sussurrò a sé stessa.

“Buu” Fece una voce maschile.

Sticks fece un salto esagerato, era come elettrizzata dalla paura. Fu decisamente colta alla sprovvista.

“Tu?! Ma sei fuori?!”

Syrio rimase impassibile, non aveva un ampio raggio di espressioni facciali, al contrario del tasso.

“Ci incontriamo di nuovo…” Iniziò il lupo.

“Ora dirai… per l’ultima volta, sei venuto per uccidermi, non è così?” Borbottò Sticks.

“Ad essere sincero… sì. Preparati a combattere e a morire con onore.”

“Ha, lo sapevo! Mi dispiace deluderti, devo darti una brutta notizia: non puoi uccidermi, sei intrappolato in questa foresta, e senza il mio aiuto non ne uscirai.” Disse Sticks, la fronte corrugata.

“Io dalle foreste ci esco tranquillamente.” Disse in tono calmo.

“Ah davvero? Guarda un po’, questa si chiama Endless Forest, significherà pure qualcosa.” Sfottette la ragazza.

“Non mi provocare, posso spezzarti in due con un solo colpo.” Esclamò intimidendola.

“Non so che farmene delle tue minacce. Pensiamo, piuttosto, a come uscire di qui.” Continuò lei.

“Molto semplice… proseguiamo diritto. Una volta che saremo usciti, visto che sei tanto spaventata da questo posto, ci batteremo, e ne rimarrà solo uno. Sei d’accordo?”

“Per me va bene.” Concordò il tasso, sputò sulla sua mano e la pose verso il lupo per sigillare l’accordo; lui rifiutò la mano, schifato.

Continuarono a camminare senza sosta in quel luogo morto, e a parlare:

“Sentiamo, come mi hai trovata?”

“Molto semplice: siete ricercate in tutto il regno, la gente vi vede, e riferisce a noi. A proposito, dove sono le tue amiche?” La interrogò Syrio.

“Pff. Se pensi che te lo dica stai fresco. Preferisco morire, piuttosto.” Riferì Sticks, le braccia incrociate.

Syrio la squadrò solo in quel momento, da capo a piedi, e notò una cosa: “Ah, adesso sei vestita…”

Sticks fece uno sguardo strano: “Che vuoi dire? Che quando ci siamo visti prima ero nuda?” Disse, imbarazzata.

“Hhm, praticamente sì. Eri coperta da stracci”  Concordò il lupo.

“Quelli sono abiti della giungla. Per qualche strana ragione, la mia amica ha deciso di cambiarceli. Io mi ci trovavo bene…”

“Quindi devono essere da queste parti” Pensò lui.

Proseguivano dritti, notarono un tronco corto, spezzato, di seguito un albero con una freccia ed uno con una X incisa. Sticks subito si accorse della stranezza.

“Aspetta, ci sono già stata qui. Ecco perché si chiama Endless Forest, non c’è una fine! Avevo ragione!” Esclamò eccitata, e anche intimorita.

“Tu sei pazza” Disse il lupo con non-chalance.

Lui incominciò a porre le mani sui fianchi, come segno di impazienza, sembrava che stessero camminando da ore, e iniziava a credere alle parole del tasso. Le chiese una soluzione per come uscire da lì, visto che era stata lei a dire di essere risparmiata perché lo avrebbe condotto all’uscita di quel posto inquietante.

“Si, ho un’idea. Rifacciamo i passi all’indietro.”

“Hmh, dubito che funzionerà, stiamo andando diritti. Torneremo qui, lo so.” Disse il lupo, la mano sulla faccia.

“Beh, allora troviamo un altro modo. Come sei arrivato qui? Io sono stata esiliata.

Syrio riflettè su quelle parole – esiliata – e poi rispose, pensandoci su: “Sono... atterrato, da un varco che portava dentro il bosco, e sono arrivato qui.

Sticks gli credette, aveva sentito qualcuno atterrare lì, e subito dopo si era fatto vivo lui, quindi era convinta che dicesse la verità.

 

Fairy Tree – In quello stesso momento

Dopo che ebbero finito ti testare i loro nuovi corpi, gli Angeli furono condotti da Twinkle nel cuore dell’albero, dove risiedeva una fata speciale, lo Spirito-Madre, tutta di colore bianco e di dimensioni molto al di sopra degli standard degli spiritelli, che in genere erano piccoli.

Furono accolte dallo Spirito-Madre con tanto di breve cerimonia, anche le ancelle si misero tutte in riga, come una schiera di cherubini.

“Fatevi avanti, mie care, siete le prime mobiane a entrare nel Fairy Tree dopo tanto tempo, quello spirito vi ha messo alla prova e voi l’avete superata in pieno, mostrando le vostre virtù. E poi siete amiche della nostra Twinkle.”

“E’ un onore essere qui, vostra spiritualità” Riferì Amy, colta dall’eccitazione.

“Basta complimenti, siamo qui per un motivo preciso: rintracciare Sonic, e il vostro spirito Twinkle ci ha detto che voi avete un modo…” Blaze fu interrotta.

Senza perdere troppo tempo, lo Spirito-Madre tirò fuori dal suo grande didietro una sfera di cristallo, spiegando che non solo le avrebbe permesso di vedere dove era stato Sonic, ma addirittura dove si trovava in quel momento.

“Ma davvero-davvero? Non ci posso credere!” Amy era piena di gioia, non si aspettava che la ricerca fosse già conclusa, Cream e Cheese si congratularono con lei, e cercarono di calmare la sua gioia irrefrenabile.

Amy doveva soltanto toccare la sfera, così le fu detto, e la località di Sonic si sarebbe palesata…

Ella toccò il cristallo sferico, un puntino iniziò a vibrare, e da lì si manifestò una strada verdognola, e qualcuno che correva all’orizzonte.

“E’ l-lui, è Sonic! E si trova in… Green Hill Zone???” Amy non credeva ai suoi occhi, perché mai Sonic sarebbe già tornato a casa? E senza di lei?

“E’ certamente strano, però sono sollevata che il Signor Sonic sia sano e salvo, vero Amy?” Le chiese Cream voltandosi verso la riccia, la quale annuì.

Le tre ringraziarono lo spirito, però, sicuramente era molto strano che la missione fosse stata così semplice, Blaze aveva qualche dubbio, ma Amy le fece cenno di cambiare atteggiamento e di continuare a ringraziare lo spirito bianco gigante.

 

Endless Forest Zone – Qualche attimo prima

“Ho una brutta notizia, so che non ti fidi di me, ma dobbiamo collaborare se vogliamo uscire da qui, capito?” Insistette Syrio, che non voleva restare lì per sempre, e aveva un po’ quel timore.

“Non è per te, ma io non mi fido neanche di me stessa o della mia ombra” Confessò Sticks.

“Ti ho già mostrato clemenza, non ti ucciderò (per ora)” Ammise, pensando quelle ultime due parole.

“Dimmi la tua idea” Propose Syrio.

La ragazza-tasso spiegò al ninja che, essendo venuto lui da sopra, e volendo ripercorrere i passi all’indietro, l’uscita non l’avrebbero trovata camminando, bensì risalendo fin su. Anche tenendo conto il fatto che lei non sapeva come fosse finita in quella sezione della foresta.

“U Capisti?

Syrio aveva difficoltà a comprendere proprio la base del piano di Sticks, come avrebbero potuto uscire di lì attraverso le nuvole. Cominciò a pensare che la ragazza fosse pazza… e basta, e su di lei non si poteva fare affidamento. Per un attimo pensò quindi che non gli sarebbe servita, e quindi ebbe il dubbio se compiere la sua missione e ucciderla, o meno.

“Proviamoci, come possiamo fare, Sticks?” Disse il comandante di Trixiana, compiendo un salto di fede.

Per prima cosa, cercarono l’albero più grande, quello con la X segnata, apparentemente, secondo Sticks, era l’albero da cui si resettava il percorso, quindi si arrampicarono fin sopra, successivamente, si appoggiarono l’una sull’altro, con Sticks in testa, raggiungendo le nuvole che componevano la fitta foschia, purtroppo si vedeva poco. Syrio pensò che il piano non stava funzionando, estrasse quindi un piccolo pugnale dal lato di una scarpa.

Sticks iniziò a farsi strada fra le nubi, un po’ per allontanare la nebbia, ma era come se stesse cercando di scavare, scavare la nuvola…

 

Fairy Tree – Ora

…e l’aria si trasformò in terra, la ragazza continuò a scavare, divenne sempre più difficile, stava per soffocare, quando la terra fu scostata, mise la testa fuori, per scorgere quello che c’era intorno: si trovava nella tana delle fate, un po’ come Alice, era riuscita a scavare nel buco di un coniglio per entrare in un altro regno.

Syrio la seguì, e non poteva credere ai suoi occhi: erano veramente usciti da quel luogo maledetto. Non capì se il tasso aveva effettivamente delle doti nascoste, oltre al suo stile di combattimento, oppure si trattava di mera fortuna.

Le fate li notarono subito, e si misero in fermento, svolazzavano all’impazzata, agitate per la presenza di questi due individui, e urlavano “Mobiani!” e “Intrusi!”.

Nel frattempo, un po’ più tardi, all’interno del cuore dell’albero, le ancelle dello Spirito-Madre iniziarono a porsi in cerchio, tutte attorno agli Angeli, le quali iniziarono a farsi qualche domanda.

“Cos’è? Una specie di cerimonia?” Domandò la riccia.

“Mi dispiace, siamo veramente desolati, ma non possiamo lasciarvi andare… vedete, noi non abbiamo scelta, l’Imperatrice Trixiana…” iniziò a spiegare la fata gigante “Ha trovato il nostro piccolo ambiente, e ha minacciato di ucciderci con i suoi poteri di quello scettro, se non vi avessimo consegnate a lei. Vi chiedo umilmente scusa, ma ora siete nostre prigioniere”

“COSA?!” Fu detto da Blaze in tono deciso e poco sconvolto.

Twinkle si infilò nel martello di Amy, e Blaze iniziò a roteare per infiammarsi, ma nessuna di quelle mosse ebbe successo. Lo Spirito-Madre aveva annullato i loro poteri, creando un cerchio con le sue ancelle.

“Ci avete ingannate! E la povera Sticks è stata esiliata per colpa vostra!” Urlò Amy, inferocita.

Tutt’a un tratto, Lo Spirito-Madre venne colpito da uno strano oggetto a forma di V, il quale la stordì per un attimo e tornò indietro, nelle mani della proprietaria.

“Sticks! Sei tornata!” Urlò di gioia Cream, Cheese faceva eco.

Syrio colpì una delle piccole fate servitrici, per spezzare il cerchio che impediva loro di usare i poteri magici.

Si schierarono tutti in una fila orizzontale, sia Sticks e Syrio che avevano ancora le loro gambe, sia le mobiane in versione spiritello, di fronte allo Spirito-Madre; Twinkle dalla parte di Amy e delle sue amiche.

Ci fu un’occhiata di sfida tra la riccia rosa e lo spirito bianco. Fu subito interrotta dagli altri spiriti che si lanciarono all’attacco.

Per Amy fu molto facile spazzarli via con il martello, creando una raffica di vento per sparpagliarli, anche se lei voleva tutto tranne che colpire quei poveri spiriti, ma non aveva scelta.

Gli Angeli e Syrio si diedero alla ritirata, purtroppo per loro, lo Spirito-Madre aveva avvertito tutti gli altri spiritelli di accorrere a catturare i mobiani, tramite la sua mente, usata come all’interno di un alveare per contattare i suoi sudditi.

Amy sbattè il martello per terra, con Twinkle al suo interno, per fermare nuovamente il tempo, era l’unica cosa da fare, anche se da codardi. Le sue amiche e Syrio erano aggrappate a lei, quindi non furono colpite dall’incantesimo di congelamento.

Si affrettarono a fuggire, cercando il luogo da cui erano entrate, il buco alla radice di una quercia; Sticks era in groppa a una Amy volante, mentre Syrio era aggrappato a Cream.

L’incantesimo durò pochissimo, fu spezzato quasi immediatamente, ma le ragazze e il ninja erano già uscite dal rifugio delle fate.

Amy, Cream e Blaze tornarono normali, con i piedi per terra, una volta uscite di lì, e la riccia non perse altro tempo: davanti al fosso della quercia, sbatté il martello e creò un muro di cristallo, per impedire alle fate di uscire; adesso erano bloccate lì, non potevano più dargli la caccia. Potevano tirare un respiro di sollievo.

 

Lost Woods - Qualche ora dopo…

Si erano riposate, rinfrescate con un po’ d’acqua, e adesso erano molto più calme, potevano quindi riflettere su quello che era successo.

“Blaze, tu avevi dei dubbi, ma io non posso crederci che siamo state tradite dalle fate, cioè, le più pure del regno! Che sfiga. Ma almeno abbiamo trovato Sonic, no?” Amy cercò di vedere il lato positivo.

“Non so quello che avete visto, ma quella sfera di cristallo è una menzogna, Trixiana ne possiede una uguale, ti permette di vedere solo ciò che la persona che lo tocca vuole vedere… quindi, di fatto, il tuo Sonic non è dove pensi che sia.”

“…” Amy rimase in silenzio, fu spiazzata da quella risposta, ma di certo non poteva fidarsi del ninja alleato di Trixiana, però aveva un po’ di senso: Sonic si trovava in pericolo, non poteva essere tornato a Green Hill Zone, a casa. Quindi cosa significava tutto questo?

“Sticks, mi dispiace che non ti abbiamo creduto quando non ti sei fidata delle fate, ti dobbiamo delle scuse, tutte noi.” Continuò Amy, e le altre due concordarono.

Sticks fu lieta di sentire quelle parole, a cui rispose: “Accetto le vostre scuse, so che voi siete pure di cuore, gentili e amichevoli, quindi vi fidate subito delle persone. Però è così, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.”

“Ehm, non sono sicura che sia questa la lezione che abbiamo imparato…” Disse Blaze, perplessa.

“A proposito di fiducia” Riprese la gatta, “Perché dovremmo fidarci di quel tipo” indicando Syrio.

Il lupo le fece uno sguardo diffidente, e la ignorò, aspettando che Sticks dicesse qualcosa, e lei iniziò a parlare: “Per ora sì, possiamo fidarci di lui, mi ha aiutata a uscire dal luogo dove mi avevano esiliata”

Il tasso fece uno sguardo di ringraziamento verso il lupo ninja, ma, una volta girata la testa, fece un’espressione opposta a quella di prima, di diffidenza. E’ chiaro che è difficile cambiare una come Sticks.

“Mi dispiace solo che adesso la ricerca del Signor Sonic è, ancora una volta, azzerata. Dobbiamo ripartire da capo, uffi…” Esclamò Cream, delusa.

Syrio si fermò, scioccato, dicendo: “Credo che possiamo smettere di cercare adesso”, e rimase a bocca aperta.

Il lupo aveva indicato un albero, a cui era appeso un manifesto, su cui era scritto: “Siamo felici di invitarvi alle nozze della Imperatrice Trixiana the Tiger e lo straniero Sonic the Hedgehog, domani presso i Poison Gardens”.

Amy barcollò per un momento, la vista annebbiata, stava per perdere i sensi, le gambe cedettero, e lei svenne, stesa al suolo del bosco.

 

FINE QUARTO CAPITOLO

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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