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Autore: RoriStark    07/11/2017    1 recensioni
Come tutti sanno del classico di Stoker , Dracula ha amato.....un tempo...vediamo cosa succede se accade lo stesso nel mondo del nostro Alucard
Genere: Horror, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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L'aria era secca, quasi bollente, ero in mezzo ad una folla ad aspettare qualcosa, qualcuno. Un uomo veniva portato al patibolo, aveva i capelli scuri e gli occhi di un azzurro agghiacciante, ma il suo sguardo era spento, quando i suoi occhi incontrarono i miei, per un attimo vidi una luce accendersi dietro quelle iridi chiare, mi sorrise stanco,  io non riuscii a trattenermi , le lacrime presero a scendere come in ogni mio sogno, quegli occhi, quei dannatissimi occhi che mi facevano esplodere il cuore e la testa, rimasi a fissarlo, coperta dal resto della folla che chiedeva la sua testa, cosa aveva fatto per meritare questo?
"Tu non sei tutto questo..amore mio cosa hai fatto…"
 
Sussurrai mentre avanzavo tra la folla, non sembravano vedermi, non sembravano farci caso
 
"Aapetta!ti prego,non morire,  non morire! Non portatemelo via! "
 
Vidi la scure alzarsi, il mio cuore si fermò, mi voltai e vidi me stessa ferma a piangere, tornai a fissare l'uomo che ora mi osservava
 
"Amore mio... "
 
Sussurrò un attimo dopo aver leccato del sangue a terra, i suoi occhi divennero rossi, gli tesi una mano, solo lui poteva vedermi? Chi sei? Cosa sei?
 
"Perdonami, questa maledizione spettava solo a me , non a te.."
 
Sussurro lui con le labbra sporche di sangue
 
"No.. No aspetta! No!! "
 
La scure si abbassò di scatto, pronta a fare il suo lavoro, poi tutto divenne nero

 
Nemmeno Il letto a baldacchino più comodo del mondo riuscì a salvarmi dall'incubo che mi assalì come un lupo in agguato e mi vostri se a svegliarmi di colpo gridando qualcosa, ma ero ancora nel dormiveglia e non avevo idea di cosa avevo appena gridato. Quando mi resi conto di essere a casa, trassi un sospiro di sollievo e strinsi a me il mio coniglio che ora profumava di colonia come quel vampiro, mi riaprì i polmoni ed io smisi di piangere e tremare, mi misi a sedere e vidi che era già mattina  mi stropicciai gli occhi e vidi lui, era davanti a me, ai piedi del letto con gli occhi sbarrati, io sussultai dalla paura dato che un istante fa non c'era, sembrava sconvolto nel vedermi
 
"diamine perché devi sempre entrate così?!"
 
Esitai nel  tirargli il mio coniglio quando vidi la sua espressione allibita, cosa diamine gli stava accadendo? Ogni volta che mi vedeva faceva quell’espressione, no, sicuramente era una mia impressione, dovevo deviare il discorso, evitarlo, cacciare via tutto
 
"Che ti prende? Ho qualcosa in faccia?"
 
"Perché hai gridato il mio nome?"
 
"Io non ho gridato il tuo nome, almeno credo. Smettila di guardarmi come se fossi un fantasma!"
 
Alucard tornò serio guardandomi con fare cupo e pensieroso, il mio cuore batteva forte di nuovo, quegli occhi sembravano trascinarmi all'  inferno e che Dio mi perdoni, non riuscivo a smettere di fissarli.
 
"Dobbiamo andare, vestiti"
 
Sussurrò poi voltandosi verso la parete dalla quale aveva intenzione di sparire
 
"Sì..ma, Alucard..."
 
"Cosa.."
 
"Davvero... Ho chiamato il tuo nome? Come hai fatto a sentirmi? Io non ricordo nulla. O volevi una scusa per spiarmi?!"
 
Per non so quale motivo avrei preferito la seconda opzione, ma lui non rispose e rimase a fissarmi dietro ai suoi occhi rossi, poi li chiuse con un sospiro
 
"Hai gridato il nome che da tanto avevo dimenticato, ti ho sentita perché me lo hai gridato nell'anima"
 
Sussultai a quelle parole, mentre lui spariva, mi strinsi nelle coperte confusa da quella sua spiegazione, io, conoscevo solo Alucard, solo lui, come potevo conoscere un nome che perfino lui aveva dimenticato? Mi vestii di corsa cacciando via i miei pensieri inutili, avevo indosso un abito più comodo, presi il mio bastone benedetto e scesi le scale fino all'ingresso dove c' era Walter ad aspettarmi con un gran sorriso
 
"Ottima scelta dell'arma, vedo che le hanno lasciato la lex divina. Lady Lavender, ma mi permetta di aggiungere una cosa"
 
Mi porse con fare elegante una piccola balestra, la presi e vidi che potevo metterla al polso, aveva un meccanismo a scatto per l'estrazione rapida ed era davvero leggera
 
"Frecce benedette,  balestra leggerissima e ripiegabile, forgiata dal legno del confessionale di Westminster Abbey, frecce d'argento benedette, che ne dice? "
 
"Wow! Grazie Walter! È molto bella ma come la uso??"
 
"Oh beh, la punta e preme il grilletto, le frecce si caricano da sole grazie al collegamento che passa dalla sua manica"
 
"Oh, OK. Se lo dice lei.. Oh! Dov'è Alucard? "
 
"La aspetta in auto"
 
"OK, allora vado! Ci vediamo stasera! "
 
Risposi imbarazzata correndo verso l'uscita dove c'era l'auto ad attenderla,  entrai nel veicolo troppo in fretta, trovandomi spalla a spalla con Alucard,  quando lo sfiorai sentii come una scossa che mi irrigidii il corpo facendomi sussultare, intanto il vampiro mi osservava senza proferire parola mentre l'auto partiva, era così  imbarazzante non dire nulla in auto, io lo odiavo, mi metteva sempre a disagio
 
"Alucard, stiamo andando a combattere un ghoul? "
 
"Non uno.. Tanti.. Ed un vampiro"
 
"Un vampiro??"
 
Lui mi osservava da dietro i suoi occhiali rossi, le braccia incrociate e l'aria tranquilla, stava andando ad ammazzare i suoi simili e non gli importava? Cos'era lui?  Come avevano fatto a domarlo?
 
"Che hai? High priest? "
 
"Ucciderai i tuoi simili? Non.. Non ti renderà triste? "
 
Lo vidi spalancare gli occhi sorpreso dalla mia frase, ma poi sorrise come suo solito tornando a guardare fuori
 
"Loro sono solo una ridicola imitazione di un vero vampiro"
 
"Capisco... Ehm, ma se un vampiro ti morde... Diventi un vampiro?"
 
Lui ghigno mostrandomi i canini affilati incrociando le braccia al petto e fece spallucce, un sorriso sornione gli dipinse il volto
 
"Dipende, sei vergine? "
 
Io sobbalzai irrigidendomi ed arrossendo
 
"Ma che razza di domande fai, non sono affari tuoi! Chiedevo in generale"
 
"Solo chi è vergine diventa vampiro, il resto, beh,diventa quella cosa che hai carbonizzato ieri,uno zombie,un ghoul che agisce solo sotto il comando del suo creatore,non ha piú un anima, pensa che aiuterai quelle povere bestie"
 
"Oh..si.."
 
Sussurrai stringendomi nelle spalle, il cuore mi batteva forte all'idea di doverne combattete altri, ma di certo, per loro sarà una liberazione la morte. Dopo un ora di viaggio passato a fissare la campagna nel più totale disagio, vidi una villetta a pochi metri da noi e quando ci fermammo mi sentii rincuorata, ora dovevamo lavorare e non dovevamo per forza parlare. Presi le mie armi e seguii Alucard all'interno della casa,  c'era un silenzio mortale, ma il sangue sulle pareti mi fece capire che non sarebbe durato a lungo
 
"In guardia, bimba"
 
"Mi chiamo Luna! "
 
"Io ti chiamerò bimba, ovvero ciò che sei "
 
Sospirai ignorando la sua affermazione ed avanzai,  ad un tratto la porta della stanza in fondo andò in mille pezzi mentre una dozzina di ghoul presero ad arrancare verso di noi emettendo lamenti e versi gutturali che mi fecero gelare il sangue, caricai la mia balestra e la puntai verso di loro mentre con la coda dell'occhio vidi che Alucard se ne stava fermo
 
"Ehi! Che fai??"
 
"Aspetto che li ammazzi tutti"
 
"Ma da sola non riesco "
 
"Oh si che ce la fai"
 
Mi voltai un attimo per fissarlo ma lui non fa una piega, quando mi resi conto che i ghoul erano troppo vicini sparai un colpo,  la freccia colpì il bersaglio , trapassò le teste di due ghoul che in un istante diventarono cenere
 
"Cenere alla cenere…"
 
Sussurrai colpendone altri, tenere un arma mi faceva sentire al sicuro, mi faceva sentire viva, mi resi conto che ne stavo abbattendo una buona metà  con un innaturale entusiasmo. Ero comunque sotto lo sguardo vigile di  Alucard  che sparava  a quelli troppo vicini, vidi le sue pistole, era così elegante quando sparava con quel ghigno pieno di sicurezza e cattive intenzioni, ebbi un brivido, rimasi un attimo a fissarlo mentre cominciava la sua strage
 
"Alucard.. "
 
Sussurrai rendendogli la mano, lui si voltò incuriosito, alzando le pistole  ma qualcosa frenò le mie parole, un dolore lancinante alla spalla mi costrinse a voltarmi, vidi una lama spuntare dalla spalla, guardai Alucard sconcertata ed anche lui si era fermato a guardarmi, gli occhi sbarrati ed il respiro mozzato
 
"Luna! "
 
Con uno scatto mi ritrovai coperta dal mantello rosso di Alucard, gridai dal dolore mentre cercavo di capire cosa stava succedendo, poi capii, quella che avevo conficcata nella spalla era una baionetta, e benedetta per giunta, strinsi i denti cercando di raggiungere l'elsa, ma Alucard mi fermò la mano
 
"Ferma... Faccio io, quando te la tolgo ti curerai, OK?"
 
"No Alucard! È benedetta! Ti farà male anche a toccarla"
 
Stavo per fermarlo quando una decina di baionette si conficcarono sul petto di lui, spingendolo indietro, io mi voltai cercando di non svenire per il dolore
 
"Alucard!!! "
 
Gridai tendendo la mano verso di lui, lo afferrai per il mantello tirandolo verso di me, lui cadde in ginocchio, le lame fumavano, sembrava soffrire,  e il vederlo così mi spinse a provare un altro tipo di dolore, un dolore piú profondo, un dolore che sentivo di aver già provato. Per un istante dimenticai la lama nella mia spalla, almeno finché qualcuno non mi mise un piede sulla schiena tirandomela fuori in un colpo solo. Gridai tanto da farmi male la gola,cadendo su un fianco, quando mi voltai, lo vidi, un uomo alto, in abiti da prete, che ghignava sadico di fronte a noi mentre il mio sangue scivolava denso dalla lama e  gocciolava ai suoi piedi
 
"Luna...credevo volessi la libertà...non una nuova gabbia. Non impari mai ragazzina"
 
"Maestro Andersen... Cosa sta facendo?? Stiamo... Stiamo uccidendo dei mostri! Stiamo facendo lo stesso  lavoro!  "
Lui alzò una mano e fece segno di no con il dito, come quando ero piccola e sbagliavo qualcosa all’accademia, ma era diverso, era cambiato, quel sorriso, non era più il suo
" ma ne hai lasciato uno.. "
 
Sussurrò lui mentre io cercavo di riprendere il controllo, posai una mano sulla mia ferita curandola in un attimo e poi... Già, poi? Non potevo curare Alucard, gli avrei fatto del male, pensai sentendo un moto di dolore nel cuore, io, potevo solo fargli del male? Mi alzai in piedi osservando Andersen che si avvicinava a lui
 
"Non toccarlo! Non fargli del male! "
 
"È un vampiro, il nemico di nostro signore"
 
Disse conficcando altre baionette per immobilizzarlo alla parete, Alucard mi fissava senza dire nulla, gli occhi socchiusi
 
"amen.. "
 
Sussurrò con un sorriso sadico quasi quanto quello di Alucard, subito mi misi in mezzo ai due  puntandogli contro la mano, alzai tre dita in segno di benedizione e chiusi gli occhi
 
*ti prego aiutami a salvarlo*
 
Pregai, lo supplicai, non poteva morire così
 
"Lex divina! "
 
Delle catene lo bloccarono mentre Alucard si alzò strappando via le baionette ridacchiando e sputando sangue come se nulla fosse, mi scostò piano con una mano portandomi dietro di lui
 
"Prete... Cosa ci fa qui una pedina di Iscariota? "
 
"Ho ammazzato il vampiro minore, ma ora.. Ho trovato una preda più  succulenta"
 
Mi voltai verso Alucard, non sapevo cosa fare, non potevo aiutarlo, ero totalmente impotente, o forse...  Mi misi di fianco ad Alucard gridando verso Andresen con la mia lex divina puntata verso di lui
 
"Lex Aeterna! "
 
Un teschio apparve per un attimo sulla fronte di Andersen, lui mi osservò, corrucciato, sospirando
 
"Eri il nostro fiore all'occhiello.. E ora proteggi il vampiro?"
 
"Alucard, spara!! "
 
"Sí, my lady"
 
Il vampiro Ghignò ed una scarica di piombo colpi Andersen innumerevoli volte strappandogli via la faccia e ferendolo mortalmente,  il suo corpo cadde a terra apparentemente privo di vita, mi chiesi per un attimo, da che parte ero finita, avevo aiutato Alucard ad uccidere il mio vecchio maestro, avevo fatto davvero la cosa giusta? Alucard mi venne incontro chinandosi su di me con il suo solito sorriso soddisfatto, mi tese la mano gentilmente ed io la strinsi forte guardandolo con le lacrime agli occhi
 
"Alucard.. "
 
"Stai bene? "
 
"Sì..ma..Alucard,io,chi.."
 
Stavo per finire la frase quando una sfilza di baionette spuntarono dal petto di Alucard, mi ci vollero diversi istanti prima di realizzare cosa fosse accaduto, ci guardammo negli occhi, e mi ci volle ancora più tempo quando non vidi più i suoi.. la sua testa cadde a terra con un tonfo, il mio corpo prese a tremare, tesi una mano verso il suo corpo ora riverso a terra, sentivo il mio corpo tremare come non mai, volevo solo stendermi a terra, sparire da qualche parte
 
"Alucard?.. "
 
"Che delusione.. "
 
Andersen calcio via la testa di Alucard nel momento in cui cercai di sfiorarla, mi spezzò un paio di dita nel farlo e mi afferrò per i capelli costringendomi ad alzarmi, tentai di colpirlo ma lui mi fece cadere sul corpo del vampiro decapitato.  Tremai guardandolo mentre una lama mi sfiorò il viso tagliandomi una guancia, quel bastardo poteva rigenerarsi
 
"Alucard.. "
 
Sussurrai in lacrime ignorando Andersen che ridacchiava, tesi una mano verso di lui ma non avevo un viso da sfiorare
 
"Ti prego... "
 
Mi aggrappai alla sua giacca tirandola come per svegliarlo da chissà quale sonno eterno, chiusi gli occhi mentre la baionetta si posò sul mio collo
 
"Ti ucciderò degnamente, ti sgozzerò come l'agnello di Dio..tu, che ami i dannati,non meriti di avere questi poteri"
 
"Anche lui amava coloro che lo uccisero.. "
 
Sussurrai mentre Andersen alzò la baionetta esitando per la prima volta, ad un tratto questa si spezzò dietro a dei colpi di pistola, mi voltai e vidi lady Integra ergersi di fronte a noi
 
"Vattene via Andersen, qui sei nel nostro territorio"
 
"È tutto qui quello che offre la famiglia Hellsing?  Ho appena decapitato il vostro asso nella manica"
 
"Solo decapitato?"
 
Disse facendo una risata sprezzante. Mentre io li fissavo sconcertata,  sentii una mano sfiorarmi il viso,  vidi il braccio di Alucard posarsi sulla mia spalla e quando mi voltai lui era lì, insomma la sua testa era lì,  vicina al mio viso, che ghignava.  Mi strinse a sé mentre con la mano libera mi copri gli occhi
 
"Tappa le orecchie, bimba"
 
Sussurrò sparando una scarica di colpi contro Andersen che cadde riverso a terra mente Integra gli puntava la testa contro
 
"Faresti meglio ad andartene, prete, questo territorio è sotto la nostra giurisdizione, non vorrai problemi col vaticano, vero?"
 
Sussurrò mentre lui emetteva una sinistra risata gorgheggiante a causa del sangue nei polmoni
 
"Non finisce qui, pagani.. "
 
Sussurrò trascinando via il suo corpo, lentamente si ricompose come se nulla fosse, mentre il suo corpo guariva, una risata riprese a salire e riempire la stanza, sentii anche Alucard sghignazzare, così con uno scatto, senza pensarci, gli assestai un ceffone in faccia, avevo le lacrime agli occhi, un po' per il dolore alla mano che ancora non avevo curato, un po' per qualcos'altro che veniva dal petto, sollievo?
 
"Brutto stupido! Potevi dirmelo che non eri morto! Potevi resuscitare subito!"
 
Stavo per colpirlo di nuovo ma lui mi fermò la mano prendendomi piano per il polso ed osservando le dita gonfie e violacee
 
"Bimba.. la mano"
 
Sussurrò chiudendo la mano tra le sue
 
"Tu non puoi curare me, io non posso curare te... "
 
Mi osservò, sembrava triste, io  curai la mia mano in un attimo, ma poi sentii uno strano rumore, notai un espressione corrucciata sul volto di Alucard, sobbalzai quando mi resi conto di avergli ferito le mani, stava sanguinando, ma poi le ferite sparirono
 
"Oh! A.. Alucard, scusami…"
 
"Sarà sempre così, ci sarà sempre questo abisso tra di noi... Perché continui a gettarti nelle ombre? Piccolo agnello? Perché ti riportano sempre qui?"
 
Sussurrò guardandosi le mani, Non riuscii a resistere, con uno scatto gli circondai il collo con le braccia, piangendo, lo strinsi più forte che potevo, gli avevo fatto male, io, sono come veleno per lui,  non potevo stare con lui, non potevo,  e poi perché il mio corpo prendeva sempre il controllo sulla mia mente?  Perché lo desideravo così tanto?  Ero così confusa, stava accadendo tutto troppo in fretta, la mia anima scalpitava trafitta da ricordi che non m’appartenevano, ma allo stesso tempo li sentivo dentro come lame, che premevano, mi laceravano
 
“che sta succedendo nella mia testa? Perché mi dici questa cose? Chi diavolo sono io?...”
 
Gridai disperata mentre sentivo la sua mano coprirmi la testa
 
“sei Luna…Luna Lavender, ed ora sei qui…non dovevo stuzzicarti così, non te lo meriti, ti prego dimentica tutto e andiamo a casa..”

Mi sussurrò aiutandomi a tirarmi su mentre con i guanti bianchi mi cacciava via le lacrime

“posso addormentarti ora, se vuoi, non ti farò male..ti sveglierai presto a casa, e per un po' non lascerò che il passato ti faccia del male”

“sì, ti prego…”

Lo supplicai, lui sorrise appena e mi posò una mano sulla fronte e subito tutto divenne buio, mi addormentai, ma stavolta non ci furono sogni, la mia anima sembrò addormentarsi insieme al mio corpo, entrambi stremati.
 
  
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