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Autore: Midluuna    07/11/2017    0 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Sfigghy si era gettata in mezzo ad alcuni cespugli di erba alta per nascondersi da quell'abominio che la seguiva.

Sembrava aver seminato quella creatura deforme, che era rimasta indietro dal momento in cui lei si era divisa da Monster Kid, perdendolo di vista.

La piccola cercava di prendere fiato da quella terribile corsa, accucciata in mezzo all'erba azzurra. Pochi istanti dopo che sospirò con sollievo, convinta di averla scampata, sentì nuovamente quei versi orrendi: il mostro era lì, e avanzava lentamente in mezzo all'erba alta verso di lei, sporcando le piante con la sostanza grigia e informe di cui era composto.

Sfigghy sgranò gli occhi, voltando la testa verso la direzione di quei suoni, e quando intravide la creatura deforme fra i fili d'erba impallidì, e pensò davvero che quella fosse la sua fine.

- N-No... No... Noo...- mormorava con un filo di voce e lacrimando, mentre arretrava lentamente, con la forza delle braccia e i piedi, non avendo la forza o il coraggio di alzarsi in piedi e correre.

L'essere continuava ad avanzare lentamente, quasi come se stesse pregustando il momento prima di attaccare, ma dopo qualche altro passo, si poterono udire altri molto veloci concatenarsi uno dietro l'altro, qualcuno stava correndo in quella direzione. Prima che la ragazzina potesse rendersene conto, qualcuno o qualcosa aveva già colpito quell'essere mostruoso, facendolo barcollare all'indietro. Davanti alla bambina si presentò una figura magra e alta, era possibile distinguere del pelo e due grandi orecchie che si muovevano a scatti, ruotando e piegandosi di tanto in tanto. L'individuo era vestito con una divisa di color grigio scuro con canottiera e pantaloni di tuta, portava uno zainetto sulla schiena e una piccola sacca legata alla coscia sinistra, indossava due stivali con suola e punte in metallo, due guanti da combattimento corpo a corpo, una protezione di metallo per la spalla sinistra, per finire, la ragazzina, quando il misterioso individuo si voltò, notò una maschera nera che gli copriva gli occhi e notando il suo volto, sembrava essere un gatto antropomorfo.

- Finalmente ti ho trovato...- sbuffò con voce rauca, tenendo in bocca un mozzicone acceso di sigaretta.

Sfigghy guardò in direzione del gatto, immobilizzata. Non sapeva come reagire, perché quel mostro sembrava averla salvata. Non gli sembrava una minaccia.

Il mostro fece qualche passo avanti verso di lei, sbuffando il fumo di sigaretta e schiarendosi la gola.

- Già, non ci sono dubbi.- mormorò, tirando fuori una fotografia ritraente la bambina, dalla tasca dei pantaloni, per poi continuare a parlare con un espressione più minacciosa- Mi hai dato un bel po' di grattacapi per trovarti, ne hanno sguinzagliati di agenti prima di rintracciarti.

La bambina in quel momento capì che quel mostro non sembrava essere proprio amichevole. Arretrò spaventata, guardandolo pallida e sudata, con il cuore in gola.

- Dunque, se stai ferma e ti lasci prendere, prometto che soffrirai pochissimo... Se invece inizi a scappare mi complicherai le cose, e a me non piace quando questo accade, sono già abbastanza stressato.- concluse il mostro, scrocchiandosi le nocche.

- … NO!!- gridò Sfigghy, scattando in piedi e iniziando a correre via, urlando terrorizzata.

- EHI TORNA QUI PICCOLA PESTE!- esclamò il mostro con fare furente, iniziando ad inseguirla. Le gambe lunghe gli permettevano di correre a una velocità davvero impressionante, non fece fatica ad affiancare la bambina- LASCIATI PRENDERE E BASTA!- gridò ancora, cercando di afferrarla con gli artigli.

- NOO!- la bambina gridò in lacrime, cambiando direzione più volte e in modo confuso, cercando di non farsi prendere- LASCIAMI ANDARE! VOGLIO TORNARE A CASA!!

- E STA FERMA! COSI' MI FAI VENIRE L'EMICRANIA!!- rispose, cercando di saltarle addosso per prenderla, ma i movimenti imprevedibili della bambina permisero a quest'ultima di sfuggire a tutti gli attacchi.

- MEGLIO UN'EMICRANIA CHE QUESTO!!- gridò disperatamente, tirandogli un calcio in mezzo alle gambe del gatto. Quest'ultimo lanciò un atroce grido di dolore, iniziando a rallentare per il colpo e accasciandosi in ginocchio, appoggiando la testa a terra ed emettendo dei lamenti.

- Ggghhh... mocciosa... Questa me la paghi... Uuuuurgh...

La bambina si coprì il volto con le mani, realizzando ciò che aveva fatto.

- O-Oh no... Mi... mi dispiace, non vole...- ma in quel momento Sfigghy cambiò espressione e tornò a fissarlo furiosa- ... E invece no! NO! NON MI DISPIACE AFFATTO, BRUTTO GATTO DEL CAVOLO! RINGRAZIA DIO CHE NON TI RIEMPA IL MUSO DI CALCI!! GATTO CATTIVO!- gridò riprendendo a correre via prima che il gatto potesse rialzarsi in piedi.

Il mostro provò a rialzarsi per inseguirla, con parecchia fatica, tenendosi l'inguine coperto dalla mano sinistra.

- La prossima volta... Prendo anche la conchiglia in dotazione con la divisa...- mormorò, riprendendo l'inseguimento della bambina e correndo un po' disagiatamente, a causa del dolore ancora presente.

La bambina si guardò alle spalle e, vedendo che il mostro la seguiva lentamente, sorrise speranzosa. Proseguì giungendo fino a quello che sembrava un ponte poco stabile.

Preoccupata si guardò alle spalle, e quando vide il gatto riprendere a correre più velocemente, capì di avere poca scelta. Iniziò ad avanzare sul ponte che sembrava dondolare ad ogni suo passo. Si teneva attaccata alle corde ai lati, tremante e pallida, cercando di non guardare in basso.

"Più veloce, più veloce! Devo andare più veloce !"

- EHI! EHIEHIEHI! SEI PAZZA?! QUESTO PONTE PO' CROLLARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO, TU MI SERVI VIVA!- gridò il gatto dall'altra parte, non trovando il coraggio di mettere una zampa su quel ponte pericolante.

- CHE IMPORTANZA HA?! VIVA O MORTA A NESSUNO QUI IMPORTA DI ME! MI VOLETE TUTTI UCCIDERE PER QUALCOSA CHE NON HO FATTO! SE DOVRÀ FINIRE IN QUESTO MODO, A QUESTO PUNTO PREFERISCO MORIRE PROVANDO A SCAPPARE!!- gridava disperata mentre le lacrime le scendevano copiosamente lungo le guance, tenendosi aggrappata alle corde. Quelle parole sembravano pieno di orgoglio, ma in realtà era così terrorizzata che non aveva il coraggio di fare un ulteriore passo avanti o indietro.

- MA SEI SERIA?! URGH AL DIAVOLO!- esclamò camminando avanti a indietro per la sporgenza, cercando di trovare un modo per raggiungerla. Notò che il ponte aveva 6 corde di sostegno, due delle quali erano sospese in aria da una parte all'altra, legate a delle strutture di legno, con quelle poteva raggiungere la ragazzina senza toccare il ponte vero e proprio. Dunque spiccò un piccolo balzo ed iniziò ad avvicinarsi, spostandosi in avanti sulla corda come un bruco su una foglia a testa in giù.

La bambina non sapeva bene cosa fare. Lasciarsi acchiappare da quel gatto sembrava essere l'unica via di salvezza, ma anche una condanna da cui non aveva scampo. Restò a fissarlo pallida, con la ginocchia tremanti.

- Bene, ora non muoverti! Ti prendo al volo e poi andiamo tutti e due dal boss... Voglio solo finire questa dannata giornata di lavoro, timbrare il cartellino e tornarmene a casa a rilassarmi...- borbottò lui, avvicinandosi sempre di più e iniziando a tendere la mano destra verso di lei.

La piccola guardò il mostro farsi sempre più vicino e tenderle la mano. Sfigghy non ne poteva più di stare su quel ponte traballante, così scelse di accettare l'aiuto del gatto in costume. Avrebbe trovato un modo per scappare prima o poi, o per convincerlo a lasciarla andare, come aveva fatto con gli altri mostri, l'unica cosa che adesso voleva era tirarsi fuori da quella situazione. La bambina tese la mano verso di lui, mettendosi in punta di piedi per avvicinarsi di più.

In quel momento però, il pezzo del ponte di legno su cui stava facendo pressione con i piedi cedette. Sgranò gli occhi guardando ancora in volto il mostro, capendo che quella era la sua fine.

Sfigghy precipitò nel vuoto, insieme a quella parte del ponte, ormai ridotto in frantumi.

   
 
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