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Autore: Redferne    07/11/2017    9 recensioni
Tra Nick e Judy sta accadendo qualcosa di totalmente nuovo ed inaspettato.
E mentre Nick cerca di comprendere i suoi veri sentimenti nei confronti della sua collega ed amica, fa una promessa a lei e a sé stesso: proteggerla, a qualunque costo.
Ma fare il poliziotto a Zootropolis sta diventando sempre piu' pericoloso...
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 40

 

 

 

 

 

PARDS (PRIMA PARTE)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Perfetto, UNGHIA. Davvero perfetto. Un lavoro impeccabile. Come sempre, del resto.”

“Così lei mi offende, Mister Carrington.”

“Sgrunt!! Ma di che stai blaterando, si può sapere?!”

“Niente, Mister Carrington...mi riferivo semplicemente al fatto che potesse nutrire anche il minimo dubbio, riguardo alla bontà e all’efficienza dei miei servigi. Pensavo di averla convinta da tempo...”

“Sgrunt!! Per carità! Ci mancherebbe altro! Mai avuta la minima ombra di dubbio! Conosco fin troppo bene il tuo modo di operare, e sai anche tu che non c’é niente al mondo che mi renda più felice di un lavoro svolto a regola d’arte. E per mano di un autentico professionista, per giunta! Un professionista serio e competente che sa fare il suo lavoro...é così raro trovarne, oggigiorno! E solo il cielo lo sa, di quanto ce ne sia il bisogno! Come dico sempre io, quando si ha la fortuna di incontrarne uno, bisogna tenerselo ben stretto! E non farne una questione di prezzo. MAI. In nessun caso!!”

“Non che abbia mai avuto modo di lamentarmi da questo punto di vista, Mister Carrington...ho sempre considerato la paga più che adeguata...”

“Sgrunt!! Vorrei ben vedere! La qualità e la professionalità si pagano, caro mio. E vanno sempre pagate come si deve. Perché al momento giusto ti ripagano di ogni singolo centesimo. Fino all’ultimo! Che sono fondamentali é dir poco, sgrunt! La loro mancanza, ecco cosa manderà alla rovina questo povero e schifoso mondo, un giorno o l’altro...ma non continuiamo a perdere tempo in chiacchiere e quisquilie inutili. Veniamo al dunque...”

“Sapevo che me lo avrebbe chiesto, Mister Carrington. Ma, ad essere sinceri...mi auguravo di no. Ci ho sperato, almeno fino all’ultimo...”

“Quei due che ti avevo segnalato l’altra volta...come li hai SISTEMATI, eh? Dai, racconta! Non sto più nella cotenna!!”

“Mister Carrington...mi scusi se insisto...ma glielo avrò già detto e ripetuto almeno mille volte. Lei é sicuro che sia prudente, DISCUTERNE AL TELEFONO? Lo sa bene che le conversazioni vengono tutte quante registrate. E anche se ritengo altamente improbabile che qualcuno vi presti orecchio, un margine di rischio c’é sempre. Non so se mi spiego...”

“Ed io ti ho già detto mille volte che non devi assolutamente preoccuparti di nulla. Stà tranquillo. Ed ora inizia con la radiocronaca, su!!”

“Vede, Mister Carrington...è proprio per quel discorso sulla professionalità di cui si parlava prima...per fare un lavoro come si deve non bisogna mai lasciare alcun tipo di traccia che possa risalire a te. E’ come una SCIA DI SANGUE, vede...ogni traccia, anche la più minima, finirà con l’essere fiutata da QUALCHE PREDATORE, prima o poi. E, quando meno te l’aspetti, ce li avrai con il fiato sul collo, pronti a saltarti alla gola...se proprio lo desidera potremmo parlarne stasera stessa, in privato, quando verrò a casa sua a ritirare l’assegno...”

“SGRUNT!! Andiamo, amico mio! Ma per quale motivo credi che io sborsi tutti quei soldi ogni anno per LA SOCIETA’ DEI TELEFONI, eh? Per quale motivo starei a pagare e a riempire le tasche di tutti i suoi impiegati, secondo te? Per non parlare delle montagne di regali con cui sommergo la scrivania di quell’imbecille patentato del loro direttore generale…sentiamo: perché mai dovrei stare qui a darmi tanta pena, eh? Pensi che lo faccia solo per raccogliere informazioni compromettenti sui miei rivali in affari per metterli nei guai? O per essere al corrente di tutto quello che dicono e spifferano sul sottoscritto? Lo faccio soprattutto perché mi lascino in pace e distruggano le registrazioni che mi riguardano. OGNI REGISTRAZIONE CHE MI RIGUARDA! Figurati che potrei far persino accoppare qualcuno e farne sentire gli ultimi rantoli di agonia alla cornetta… e non GLIENE IMPORTEREBBE NIENTE A NESSUNO, te lo garantisco. E adesso vedi di cominciare con il tuo resoconto, Unghia. Sto iniziando a perdere la pazienza!!”

“Beh...non che ci sia molto da dire in proposito, Mister Carrington…perlomeno nulla che non abbiano già riportato i principali quotidiani locali, nelle pagine di cronaca nera...e con dovizia di particolari, anche. Penso che possano informarla meglio di me, su quanto é accaduto. E fornirle un quadro senz’altro migliore...”

“SGRUNT! E secondo te io avrei il tempo di leggerli, con tutto quello che ho da fare durante l’arco della giornata? Con un impero come il mio da dover tirare avanti? SGRUNT! NOSSIGNORE! NON SE NE PARLA PROPRIO, NELLA MANIERA PIU’ ASSOLUTA! E poi spiegami perché mai dovrei spendere i miei sudati quattrini per comprare quel mucchio di puzzolente carta straccia, quando posso avere il privilegio di farmelo narrare in prima persona dall’ESECUTORE MATERIALE? Inoltre, come hai detto tu stesso poco fa, mi risulta che io ti paghi profumatamente...e quindi anche questo é compreso nel prezzo! E visto quello che sborso per te, NON ACCETTO RIVENDICAZIONI SINDACALI! SONO STATO ABBASTANZA CHIARO?!”

“Uff...contento lei...dunque, il primo...come accidente si chiamava...ah, si...Levine...beh, lo hanno trovato in una lurida camera di motel con le vene tagliate. Mi sono intrufolato da lui in piena notte, mentre era sbronzo fradicio. Tanto per cambiare. Diciamo che era un’abitudine piuttosto consueta, per quella lince. Gli ho fatto una bella iniezione di sonnifero nel fondoschiena e poi...beh, come potrà senz’altro immaginare, il resto é stato facile. Gli ho reciso entrambi i polsi. Un bel paio di ricami verticali, fino all’interno gomito. Se n’é andato al creatore nel sonno, senza nemmeno accorgersene. E gli inquirenti hanno bollato il tutto come suicidio. Perché stupirsene o pensarla altrimenti, del resto? Aveva da poco perso il lavoro, ma di questo lei ne é già al corrente, senz’altro...”

“Sgrunt! Ah, fantastico! Davvero magnifico. E poi? E poi?”

“Beh...per quanto riguarda la renna...diciamo che mi sono tornati parecchio utili i dossier e le informazioni che lei ha gentilmente provveduto a fornirmi. Ho potuto scoprire che il suo ex – dipendente era allergico ad un mucchio di cosucce, tra cui la fenilalanina. E ho capito subito che poteva fare al caso mio. Ho dovuto comprare un bel mucchio di bibite gassate, ovviamente in vari negozi distanti almeno una ventina di miglia l’uno dall’altro, in modo da non destare sospetti nemmeno per sbaglio...sa com’é, qualcuno potrebbe notare una SESSANTINA di bottiglie di soft drink acquistate nel medesimo posto...comunque, se non lo dispiace, vorrei addebitarle la spesa...”

“Sgrunt! Nessun problema, amico mio! Spero solo che tu abbia tenuto gli scontrini! Sai, per la questione di scaricarli nelle tasse...”

“Ci ho già pensato, Mister Carrington. Li ho tutti qui con me. Glieli consegnerò non appena ci vediamo. Comunque...ho estratto la sostanza di cui le dicevo prima tramite un procedimento chimico, ottenendo un composto concentrato. Ma, cosa più importante, totalmente inodore ed insapore. Poi, mediante una serie di appostamenti presso la sua abitazione, ho notato che il nostro tizio aveva la pessima abitudine di tirare avanti con lo stesso caffè per intere giornate, e di riscaldarlo in continuazione. E di prepararne di nuovo solo averlo completamente finito. Mi domando come si faccia ad avere il coraggio di bere una simile sbobba...a quel punto, non mi resta che aspettare che il babbeo esca di casa. Entro di soppiatto, verso la sostanza nel bricco e poi faccio sparire tutte le scorte di antistaminico. Le teneva veramente dappertutto: in cucina, nel bagno, in camera...un tipo davvero giudizioso e previdente. Come tutti quelli che soffrono di questi disturbi, del resto. Si sa, la prudenza non é mai troppa, in questi casi...avevo solo il sospetto che ne tenesse una scorta anche con sé, ma...fortunatamente, mi é andata bene. Per farla breve il tipo rientra, trangugia la broda e si becca uno shock anafilattico con i controfiocchi. Mentre il muso e la gola gli si gonfiano ed é in piena crisi respiratoria inizia a frugare e a svuotare cassetti e armadietti come un forsennato, prima di crollare a terra a contorcersi in preda alle convulsioni.”

“Eccellente, Unghia...davvero eccellente. Certo che te le inventi davvero tutte. Mi domando come ti vengano, certe trovate...”

“E’ il segreto dell’UCCISIONE PERFETTA, Mister Carrington. La regola d’oro del sicario su commissione. Deve sempre apparire tutto come casuale. E non si deve mai ammazzare due volte nella stessa maniera. Nei limiti del possibile, ovviamente. E’ una semplice questione di MODUS OPERANDI. Se lasci una firma, anche minima, gli sbirri ci metteranno un attimo a risalire a te. Non devi mai metterli nella condizione di fare DUE PIU’ DUE, capisce?”

“Tu si che te ne intendi! A proposito: ci tenevo a farti sapere di persona che quando verrai a ritirare la tua meritata paga, ti farò preparare una cassa del miglior champagne d’annata, direttamente dalla collezione privata delle mie cantine. Così, una volta tanto, potrai rovinarti il fegato con qualcosa di veramente pregiato e di gran classe, invece di accontentarti con quella sottospecie di petrolio che ti rifilano dalle tue parti!”

“E’ un vero piacere fare affari con lei, signor Quincey. E visto che c’eravamo, volevo approfittarne per discutere con lei riguardo all’opzione per un probabile nuovo contratto...”

“Nuovo contratto? Quale nuovo contratto? Ma di che parli?”

“Ho sentito dire alcune cosucce interessanti sul nuovo sceriffo di Haunted Creek, quello che ha rimpiazzato il vecchio Tom Ricketts...”

“Sarebbe a dire?”

“Ho saputo che le ha fatto passare un brutto quarto d’ora. Se vuole, me ne posso occupare io...”

“SGRUNT!! SCORDATELO, Unghia. Non se ne parla neanche.LUI E’ MIO. E SOLTANTO MIO. E lo tratterò ALLA MIA MANIERA. Con te sarebbe troppo rapido, facile ed indolore. Ha osato ribellarsi a me, e non solo. Mi ha messo le sue luride zampe addosso e mi ha malmenato ed umiliato di fronte a tutti i miei sottoposti, e per ben due volte. Dovrà soffrire parecchio, prima di crepare. Quando si renderà conto di chi é veramente Quincey Carrington, PIANGERA’ SANGUE. E maledirà mille e mille volte sua madre per la malaugurata idea che ha avuto di metterlo al mondo. Gli farò pentire di essere nato, te lo posso assicurare! Come ho fatto con tutti quelli che hanno pensato anche per un solo istante di potersi mettere contro il sottoscritto. MI SONO SPIEGATO?!”

“Chiaro e limpido, Mister Carrington. Ha ragione: RAPIDO ED INDOLORE é il mio marchio di fabbrica. Come vuole lei non é propriamente nel mio stile. Troppo lungo. E più si dilatano i tempi di esecuzione, più aumentano le difficoltà e i rischi per chi esegue. Diventa INUTILMENTE COMPLICATO, mi capisce? Ma pensavo che potessimo venirci incontro. In fin dei conti lavoro per lei da tanto di quel tempo...possiamo metterci d’accordo. Voglio dire...se é richiesta anche la SOFFERENZA, mi posso adeguare...”

“SGRUNT!! TI HO APPENA DETTO DI NO! E non farmelo ripetere un’altra volta. E poi far fuori un rappresentante della legge NON E’ come levare di mezzo due morti di fame qualsiasi, capito? E’ completamente fuori discussione, almeno per il momento!”

“Come lei desidera, signor Quincey. Discorso chiuso, allora. Per il momento.”

“Ora ti saluto. Il dovere mi chiama.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentendo bussare ripetutamente alla porta, Carrington ripose la cornetta in fretta e furia.

“Avanti.” Disse, con rinnovato malumore. Era ancora rosso ed eccitato in muso. Segno più che evidente che l’argomento della conversazione telefonica gli stava piacendo parecchio. Tanto quanto gli era dispiaciuto averla dovuta troncare così bruscamente.

Entrò la sua segretaria, Miss Earnshaw. La pecorella reggeva un vassoio con le sue minuscole zampine, e sopra di esso vi erano un fascicolo in compagnia di una tazza fumante.

“Le ho portato il caffè, signor Quincey. Insieme al dossier sul sedicente nuovo sceriffo, come mi aveva ordinato.” disse lei, mentre riponeva il contenuto del vassoio sul piano della scrivania.

“Ottimo, Emma.” si limitò a commentare lui, con noncuranza.

Il suino afferrò avidamente il fascicolo e cominciò a sfogliarlo con frenesia.

“Come può vedere lei stesso, pare che il signor Wilde sia stato un ex – poliziotto. Fino a non molto tempo fa, pare che abbia prestato servizio nella città di Zootropolis.”

“Sgrunt! Quel posto insulso! Non mi stupisce che un lestofante come quello si sia messo in testa di fare il rappresentante della legge! Solo in una buffonata istituzionalizzata come quella poteva venire in mente a qualcuno di far diventare sbirro UNA SPORCA VOLPE! Sono delinquenti di natura! E lì, a quanto pare, i delinquenti li si premia invece di punirli! Loro e quel loro dannatissimo motto, che il cielo li stramaledica tutti quanti dove si trovino! OGNUNO PUO’ ESSERE CIO’ CHE VUOLE! Ma fatemi il piacere...é proprio grazie a idiozie di questo calibro che la gente si mette in testa di diventare quel che non può diventare! E la plebaglia si mette in testa di voler avere diritti! E un trattamento equo! E di voler vivere come i ricchi, nientemeno! Ma non capiscono nulla! E’ il POTERE a fare la differenza a questo mondo! Non le capacità, mia cara Emma! La spazzatura non potrà MAI brillare come l’ORO PIU’ PURO! GLI ALTRI NON SARANNO MAI AL MIO LIVELLO! MAI!!”

“Ehm...come le stavo per dire, signor Quincey...Wilde operava d’istanza al primo distretto, situato nel quartiere di Downtown. Come agente semplice. A parte l’ultimo periodo, dove si é fatto assegnare come vigile di quartiere. Una carriera nell’ordinario, nulla da segnalare. A parte il fatto che ha rassegnato le dimissioni dal corpo all’improvviso, e senza alcun motivo apparente.”

“Capisco. Nulla di eclatante o di compromettente, direi. Parenti?”

“No, signor Quincey. In ambito privato non ho trovato praticamente nulla. Sembra che non sia nemmeno esistito, prima del suo ingresso nelle forze dell’ordine.”

“Dannazione!” Sbottò il suino. “Nessuna possibilità di utilizzarli a mio vantaggio, quindi!”

“Come...come ha detto, signor Quincey?”

“Lasci perdere, Emma. PENSARE non é affar suo. Glielo avrò già detto e ripetuto migliaia di volte, almeno. Se c’é dell’altro, me lo dica pure. E alla svelta. In caso contrario, é pregata di andarsene e di lasciarmi al mio caffè.”

“Oh! Quasi dimenticavo, signor Quincey...a dirla tutta, ci sarebbe dell’altro.”

“Sgrunt! E allora me lo dica! Si può sapere che cosa sta aspettando? IL PERMESSO SCRITTO, forse?!”

“Ecco...già che c’ero, ho fatto una ricerca approfondita, estendendola anche agli eventuali partner con cui ha collaborato. E ne sono venute fuori delle belle, glielo assicuro!!”

“Cosa intende dire?!”

“Si tenga forte, signor Quincey: pare che sia stato nientemeno che il collega della famosissima JUDY HOPPS!!” Rivelò lei, con tono entusiasta.

“JUDY HOPPS? Mai sentita nominare in vita mia.” replicò lui, con tono lapidario.

“Ma come?!” Esclamò sorpresa l’anziana pecorella. “Non ne ha mai sentito parlare? E’...é considerata una specie di leggenda. Ed un esempio per tutti. Tutte noi prede conosciamo la sua storia, ormai. E’ stata la prima della sua specie a riuscire ad entrare in polizia, nonostante fosse una semplice coniglietta. Ed é salita alla ribalta delle cronache per aver risolto il caso degli ULULATORI NOTTURNI. Accadde alcuni anni addietro. Moltissimi predatori di Zootropolis iniziarono ad impazzire da un momento all’altro, e a manifestare un inspiegabile comportamento aggressivo. Aggredirono e ferirono numerosi mammiferi, finché...fu proprio l’agente Hopps a scoprire che la causa di tutto ciò erano dei fiori velenosi. E che il responsabile...o meglio, LA RESPONSABILE, era nientemeno che DAWN BELLWETHER, l’assistente del sindaco LEODORE LIONHEART! UNA DELLA MIA STESSA SPECIE, PENSI! Davvero non se la ricorda, quella storia? Ne parlarono tutti i giornali, e...”

“SGRUNT!! ANCORA CON QUESTI DANNATI GIORNALI!!” La zittì bruscamente Carrington. “Mi tolga solo una curiosità, Emma: ma che avete deciso di darvi tutti quanti alla lettura, stamane? Si da il caso che io non legga mai, ed in quanto ai quotidiani...un tempo ne compravamo parecchi, io e la mia famiglia. E ci erano molto utili. Li usavamo al posto della carta igienica! Si, Emma, l’avevano già inventata, allora. Ed era sicuramente più funzionale. Ma eravamo troppo poveri persino per permetterci quella! Invece adesso sono ricco sfondato, e faccio uso di una speciale, che faccio preparare appositamente per me. E’ a sette strati di pura cellulosa, ed imbevuta di un tonico creato dall’acqua pura dei ghiacciai e di una lozione arricchita con vitamine ed emollienti lenitivi ottenuti da estratti di piante centenarie. Sa...ho la pelle alquanto delicata, da quelle parti. Ed é assolutamente fantastica da usare. E’ come sentire una nuvola che ti fluttua sotto al sedere!!”

“Uhm...io...capisco, signor Quincey.” balbettò Emma, con tono alquanto incerto.

“Pertanto, non vedo il motivo di sprecare quattrini a comprare riviste. In ogni caso, non so nulla di questi URLATORI NOTTURNI o come diavolo si chiamano. E ancor meno mi importa. In quanto a questa...JULY BOPPS...”

“...JUDY HOPPS, signor Quincey...”

“Quello che é. Si sa niente su di lei? Dove si trova attualmente?”

“Ehm...al momento si trova a Wyndham City...”

“Perfetto!!” Esultò il suino. “Mi metterò subito all’opera, allora!!”

“...Nel reparto rianimazione, signor Quincey.” aggiunse Emma, con tono solenne.

L’entusiasmo di Carrington si smorzò di colpo.

“C – COSA?! C – CHE COSA HA DETTO?!”

“P – proprio così, signor Quincey. La poverina é in coma a causa di un grave incidente. Pensi: si é gettata contro un’auto in corsa per salvare la vita di un cucciolo facendosi investire al suo posto! Un atto davvero eroico!!”

“Una vera sfortuna...” commentò lui.

“Già, davvero. Non meritava proprio di finire così...”

“SGRUNT!! Lei non ha capito nulla, Emma. COME AL SOLITO! Una vera sfortuna PER ME, ecco quel che intendevo dire! Cosa vuole che me ne importi di quella stupida!!”

“M- ma signor Quincey! L- lei n – non...”

“Si! Ha capito benissimo, Emma! Una grossissima stupida! Soltanto un idiota di prima categoria può pensare di mettere a repentaglio la propria vita per un’altra persona! Un perfetto sconosciuto, per di più! E senza guadagnarci nulla, ma perdendoci soltanto! Ma come si fa ad essere così CRETINI, me lo vuol spiegare? Non fare mai nulla per un altro che che non ti faccia guadagnare ricchezza e potenza! Questo, ho imparato dalla vita! Lè virtù gliele lascio agli sciocchi!!”

La povera miss Earnshaw era sempre più allibita.

“Tornando a prima” aggiunse Carrington, “quel che mi interessava davvero era di trovare qualcosa di compromettente sul conto di Wilde. Qualcosa con cui incastrarlo e tenerlo ben bene per il collo, per poi dare una stretta finale al momento più opportuno. Ma se non si sa nulla sui parenti, e l’unica conoscente che ha é ridotta a vegetare come una zucca, e quindi inservibile...direi che fino ad ora il risultato equivale ad uno ZERO TONDO, o giù di lì.”

“I – INCASTRARE, signor Quincey?! M – ma cosa...”

“Lasci stare, Emma. Quando le dico che deve fare silenzio, intendo dire SILENZIO ASSOLUTO, E’ CHIARO? Non deve nemmeno ripetere le mie parole, MI DA’ FASTIDIO! LA MIA VOCE BASTA E AVANZA, E’ CHIARO?!”

“S – si, signor Quincey...”

“Roba da matti” commento aspramente il suino scuotendo la testa, mentre richiudeva e riponeva il fascicolo. Era sempre più nervoso. “Quel dannato non solo minaccia e prende a botte sia me che le mie guardie del corpo la prima volta che mette piede qui dentro. Osa pure tornare con tanto di complice al seguito, a tentare di assassinarmi e ad estorcermi denaro! Ah, ma gliela farò vedere io, sissignore!!”

“M- mi scusi, signor Quincey...”

“Che c’é, ancora?!” Disse lui, voltandosi di scatto verso la pecorella.

“V – veramente la signorina vice – sceriffo le ha salvato l – la vita, mi risulta...” lo corresse la segretaria. “...s – se n – non fosse intervenuta lei...e comunque, per quanto riguarda l’assegno, p – potrebbe sempre farlo bloccare...”

“SGRUNT!! BLOCCARE?!” Sbraitò Carrington. “ASSOLUTAMENTE NO!! Penso che adotterò una strategia più sottile, invece. Che se li goda pure quei quattro spiccioli pidocchiosi, mentre si illude di poter fare il furbo e di avere partita facile con il sottoscritto! Vorrà dire che sarà ancora più divertente per me, e ancora più doloroso per lui, quando mi deciderò finalmente a fare sul serio e a SPAZZARLO VIA COME L’INSETTO MOLESTO CHE E’! Posso farlo come e quando voglio. E a proposito di insetti...sbaglio, o le avevo raccomandato di tenere per sé le proprie considerazioni personali? Lei crede che mi importi davvero qualcosa della sua poinione sul conto della vice – sceriffo? Sgrunt! Se io dico che lei é complice di quella dannata carogna di Wilde, VUOL DIRE CHE LO E’, SENZA ALCUN’OMBRA DI DUBBIO! INTESI?!”

“M- ma, signor Quincey...”

“Veda di non abusare del mio carattere MITE e della mia pazienza, Emma. Piuttosto...visto che con la sua RICERCA APPROFONDITA non ha cavato fuori UN RAGNO DAL BUCO, che ne direbbe di uscire immediatamente di qui, farmi sorseggiare in pace il mio caffè all’aroma di vaniglia francese e di inziare a svolgere il compitino che le avevo richiesto l’ultima volta, sempre che non sia troppo difficile per il suo ridicolo cervellino? Confido in un risultato migliore, questa volta.”

“D – d’accordo, signor Quincey.” rispose lei, tremando. “ S – si riferisce alla supervisione e alla selezione dei curriculum, giusto?”

“Precisamente.” confermò lui. “Devo rimpiazzare i due pezzenti che ho mandato a spasso non molto tempo fa. Per le verdi praterie...”

Ridacchiò, al riemergere di quei pensieri.

“C – come?”

“Non la riguarda. Affari miei. Vada ad incominciare. E subito, anche. E mi raccomando: valgono le solite regole. Vale a dire gente con precedenti penali e di bassa estrazione sociale. Anzi...già che c’é, provi a controllare se qualche penitenziario nelle vicinanze ha attuato qualche iniziativa o programma di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. Mi occorre gente che si metta sgobbare sodo senza badare troppo agli orari e alle condizioni in cui si ritrova a dover operare. Persone disposte a tutto per quattro dollari, e che tengano la bocca ben chiusa. E che la aprano soltanto per infilare le ganasce nello spicchio di torta che gli butto a fine mese. Il solito, insomma.”

“C – con tutto il rispetto, signor Quincey...i – io n – non voglio certo mettere in dubbio le sue direttive, che peraltro conosco fin troppo bene, ma...non crede che forse sarebbe opportuno rivedere LEGGERISSIMAMENTE i criteri di assunzione? L’altro...l’altro giorno ho parlato al telefono con mia sorella Sally, e...”

“E con cio?”

“...E m – mi ha detto che a WATERSHIP, dove vive lei, dall’altra parte della vallata...é scoppiato un autentico putiferio. Un’orda di teppisti ha completamente devastato la piazza del paese in piena notte, e...e poi ha preso d’assalto il municipio e gli uffici postali, e malmenato chiunque capitasse loro a tiro...”

“Non vedo in che modo la faccenda possa riguardarmi.”

“E – ecco...mia sorella mi ha anche detto che, stando ai numerosi testimoni presenti sulla scena...la maggior parte dei teppisti in questione fossero...fossero SUOI OPERAI. I – INDOSSAVANO PERSINO LA NOSTRA UNIFORME DA LAVORO! Lei...lei capisce...cose simili possono nuocere alla sua immagine...”

“Mi stia bene a sentire, Emma: quando vorrò un parere sulla gestione dell’azienda di famiglia, DELLA MIA FAMIGLIA, nonché sulla scelta della popolazione aziendale, non mancherò di chiederglielo di persona. In caso contrario, le ho già detto che é pregata di TACERE. In quanto a sua sorella...se non si sente sicura da queste parti, può benissimo sloggiare e andarsene a vivere altrove. Esistono moltissimi posti più tranquilli di questo. E ora, si decida una buona volta a levarsi dai piedi e a fare quel che lo chiesto. Così potrò finalmente gustarmi in pace il mio STRAMALEDETTO CAFFE’!!”

La poveretta rimase a fissarlo, ammutolita.

“E’ ANCORA QUI?!” Ruggì lui, alzando lo sguardo. “FUORI DI QUI, HO DETTO!!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti, rieccomi qua!!

Chiedo scusa per l’assenza più lunga del solito, ma sono state veramente due settimane incasinatissime.

Sul lavoro non ho avuto un attimo di tregua, ed in più ci si sono messi anche dei seri problemi di salute che mi hanno costretto a letto per qualche giorno.

Ma, finalmente, é tutto risolto (o quasi…)!

Ma direi che tutto sommato al sottoscritto é andata più che bene visto che, come avevo anticipato a Plando in una mia recensione, ho corso il rischio di sparire dalla circolazione per un bel pezzo…

Per farla breve, nelle scorse settimane mi hanno offerto di recarmi per qualche mese a lavorare in Repubblica Ceca. Ma, dopo averci pensato e ripensato, ho deciso di rifiutare.

Non me la sono sentita. Avrei dovuto lasciare mia moglie e mia figlia qui in Italia per parecchi mesi, senza poter tornare nemmeno nei Week – end. E credo di aver fatto la scelta giusta.

Cero, c’erano in ballo un bel mucchietto di soldi, e Dio sa quanto servano. Soprattutto in periodi come questi. Ma non sono tutto nella vita, EKKEKATZ…

Non voglio ancora arrivare al punto di dover fare scelte simili per sopravvivere. Preferisco fare qualche sacrificio in più ma rimanere accanto alle persone a cui tengo.

Poi...nella vita non si può mai dire. Se sarò costretto a farlo, lo farò. Ma per ora l’ho scampata.

Quindi...Redferne torna in pista!!

Vi anticipo da subito che questa storia sarà divisa in cinque parti (credo). Finalmente tornerà l’azione, ma soprattutto le care, vecchie MAZZATE. Nonché qualche sorpresa.

Ci sono voluti quasi DUE MESI per completarla, ed il risultato mi ha soddisfatto parecchio. Sperò possa piacere anche a voi.

Il primo episodio é tutto incentrato su SUA CATTIVERIA Quincey Carrington.

La parte iniziale fa veramente sudare freddo. E potrebbe urtare la sensibilità di qualche lettore. Ma d’altra parte...ragazzi, qui stiamo parlando di GENTE MALVAGIA. Non ha senso andarci piano. DEVONO generare odio e repulsione in chi legge.

Il “buon” Quincey, in particolare...ormai ho veramente il DISGUSTO, quando scrivo di lui. Ma non abbiamo ancora visto il peggio, credetemi.

Comunque, una cosa é più che certa: di questo passo, il nostro MISTER PEZZO GROSSO si é veramente messo in testa di voler MORIRE MALE. ANZI, MALISSIMO.

Comunicazione di servizio: nelle scorse settimane ho terminato il lavoro di “refresh” ai primi sette capitoli e all’introduzione della storia, provvedendo a risistemare la punteggiatura e a correggere qualche imprecisione. Nulla di trascendentale, come avevo già annunciato l’ultima volta. Ma almeno tutti i capitoli presentano le stesse caratteristiche, e non c’é più quella differenza tra i primi sette episodi ed il resto della long, che tanto stonava.

Infine, come sempre, ringrazio il già citato Plando, hera85, Sir Joseph Conrard, Lord_Fener e LittleCarrot per le recensioni all’ultimo capitolo. E un grazie anche a Devilangel476 ed EnZo89 per le recensioni ai capitoli precedenti. Ed un grazie anticipato a chiunque leggerà la mia storia e vorrà lasciare un parere.

 

Alla prossima!

 

 

See ya!!

 

 

 

Roberto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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