Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: SANKY    08/11/2017    4 recensioni
Il calcio è la loro passione.
Uniti dal pallone fin da piccoli.
MA ora stanno crescendo... cosa accadrà ai ragazzi della nazionale alle prese con una nuova fase della vita?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scritta da Guiky80


 


 

Erano passati quattro mesi da quel giorno. Shingo sospirò guardando fuori dalla finestra della sua classe. Quattro mesi in cui era uscito con lei un paio di volte durante la settimana dopo gli allenamenti, qualche volta la domenica, quando il campionato era fermo.

Solo nell'ultimo periodo avevano preso a pranzare insieme nel giardino della scuola, ma non tutti i giorni. La squadra si era accorta di qualcosa, ma i ragazzi erano stati abbastanza discreti, tutti a parte Mamoru, ovviamente.

Il solito pettegolo aveva aggiornato gli altri: Yuzo, Teppei e Hajime, del fatto che lui uscisse con Kumi, pranzasse con lei o l'accompagnasse a casa.

Shingo sospirò, era come bloccato.

Kumi era una bella ragazza, simpatica e allegra, lui si trovava bene in sua compagnia, ma non riusciva ad andare oltre. Avrebbe voluto baciarla... invece si limitava a camminare con lei accanto, e molto raramente a tenerle la mano... forse non più di tre volte.

Arricciò le labbra, era pazzesco! Perfino Tsubasa prima di partire per il Brasile si era dichiarato chiaramente a Nakazawa!

Perché lui non ci riusciva? Certo aveva detto a Kumi di avere un debole per lei, ma non le aveva mai aperto veramente il suo cuore.

Che situazione! Avrebbe voluto chiedere consiglio ai suoi amici, ma i suoi amici era stupidi! E avrebbero finito con il prenderlo in giro invece di aiutarlo.

In pausa pranzo, si sedette al tavolo con gli altri ragazzi, Kumi lo aveva avvertito che sarebbe stata con le sue compagne di classe.

Era arrossita quando lo aveva detto, era dispiaciuta, ma lui le aveva sorriso, si sarebbero visti agli allenamenti, non era grave se per un giorno non pranzavano insieme.

Aveva visto qualcosa passare veloce negli occhi della ragazzina, cosa poteva essere? Forse delusione? Credeva che lui non ci tenesse abbastanza? In realtà lui era dispiaciuto, ma non voleva legare Kumi a sé in quel modo. Doveva essere libera di vedere le sue amiche, se voleva.

Sospirando di nuovo, Shingo si sedette accanto a Morisaki. Subito un sopracciglio di Mamoru saettò verso l'alto.

“Ci degni della tua presenza? La dolce Sugimoto si è stancata di te?”
Taki e Kisugi scoppiarono a ridere, mentre Yuzo gli tirò un calcio sotto al tavolo, borbottando: “Cretino! Shingo, va tutto bene?”

Mentre osservava Mamoru massaggiarsi la gamba e insultare il portiere, Takasugi sorrise all'amico.

“Sì, Yuzo, Sugimoto aveva da fare con le sue amiche.”

“D'accordo... ma va tutto bene? Mi sembri strano.”

Shingo rigirò il cibo nel suo piatto mentre rifletteva, forse con Yuzo poteva parlare.

“Beh, in effetti... potremmo parlare in privato, Morisaki?”

L'altro annuì subito, mentre Teppei si sporse al centro del tavolo.

“Ehi, così non vale! Come in privato!? E noi?”

“Voi niente! Mi prendete sempre in giro e fate gli stupidi, io ho bisogno di un consiglio sensato, quindi chiedo a lui.”

Si alzò lasciando il tavolo, seguito da Yuzo. Hajime incrociò le braccia al petto.

“Secondo voi è successo qualcosa con la manager?”
Mamoru alzò le spalle. “Può essere! Staremo a vedere, se non scopriamo nulla, torchierò Yuzo!”

Gli altri due annuirono, mentre Mamoru già pregustava il momento in cui avrebbe dovuto torturare il suo caro ragazzo per sapere la verità.


 

Poco distante Shingo sospirò per l'ennesima volta, raccontando all'amico le sue perplessità.

“Vedi, stamattina mi sembrava quasi delusa del fatto che io non me la fossi presa per il pranzo mancato di oggi. Ma cosa potevo fare? Non voglio proibirle di stare con le amiche. Oltretutto noi usciamo insieme è vero, io sto bene con lei, ma non ci siamo dichiarati nulla... insomma non posso considerarla la mia ragazza.”

Yuzo fissò il suo cibo in maniera meditabonda, prima di alzare gli occhi e chiedere: “Ma tu vorresti che lei fosse la tua ragazza?”

Il rossore che prese piede sul viso di Shingo fu veloce. “Beh... io... ecco...”

“Mettiamola così: se lei ti considerasse solo un amico, non se la sarebbe presa per il pranzo di oggi. Se invece tiene a te e vede che tu, senza problemi, la lasci andare con le altre... ci resta male... insomma non devi proibirle nulla, ma magari dirle che ti spiace il fatto che non resti con te.”

“Certo che mi dispiace... ma se lei mi proibisse qualcosa che voglio fare, mi arrabbierei.”

Yuzo annuì. “Ti capisco, ma le ragazze non ragionano esattamente come noi. Per oggi potresti solo scusarti. Per il resto però devi capire cosa vuoi. Insomma, esci con lei da parecchio, anche la domenica a volte, l'accompagni a casa, a volte arrivi a scuola con lei, pranzi con lei... Shingo, se ti piace davvero dovresti dirglielo e farla diventare la tua ragazza.”

“Io vorrei... baciarla...”

Il sorriso di Yuzo si fece più evidente: “Allora direi che hai già deciso.”

Shingo incrociò le iridi nocciola e il sorriso tranquillo dell'altro e sorrise a sua volta.

“Grazie, Yuzo! Mi serviva giusto una spintarella.”

“Quando vuoi, amico!”


 

Finiti gli allenamenti, Shingo fu piuttosto lento nello spogliatoio. Entrò in doccia per ultimo, si vestì per ultimo, e come aveva preventivato, sentì il tono scocciato di Mamoru.

“Shingo, ma che diavolo combini oggi? Sei lento!”

Si finse sorpreso: “Scusa, ero sovrappensiero. Andate pure, se riesco vi raggiungo.”

Scuotendo la testa il terzino lasciò lo spogliatoio seguito dalla silver combi. Yuzo fu l'ultimo a chiudere la porta, ma prima rivolse un sorriso all'amico, sussurrando: “In bocca la lupo.”

Shingo sorrise di rimando e finì di prepararsi.

Le manager stavano sistemando il campo. Infine andarono anche loro nello spogliatoio accanto a quello dei ragazzi.

Yukari fu la prima a uscire.

“A domani ragazze, scusate ma torno con Ryo.”

Arrossì leggermente sorridendo e se ne andò. Sanae scosse la testa.

“E pensare che nemmeno volevano uscire insieme, che zucconi!”

Kumi strinse le labbra guardando la prima manager chiudere la gonna dell'uniforme.

“Posso... posso farti una domanda?”
Sanae la guardò appena prima di rispondere. “Certo, dimmi pure.”

“Come fai a capire... insomma... come fai a decidere se un ragazzo... va bene per te?”
L'attenzione di Sanae fu tutta per lei. Per quella ragazzina che per anni era stata la sua croce, sempre intenta a ronzare intorno a Tsubasa. Ricordava ancora le volte che avrebbe voluto strozzarla.

Sbatté le palpebre confusa e mentre stava per dire qualcosa, ebbe come un'illuminazione. Sorrise dolcemente e sussurrò.

“Stiamo parlando di Takasugi?”

Il modo in cui Kumi arrossì abbassando la testa, fece sorridere di più la prima manager.

“Sei uscita spesso con lui ultimamente, o sbaglio?”

L'altra annuì.

“Quindi deduco che ti trovi bene con lui.”

Altro cenno d'assenso.

“Ti ha... preso la mano?”
La gonna dell'uniforme venne stritolata tra le piccole dita di Kumi che strinse le labbra, Sanae mise le mani dietro la schiena dondolando appena avanti e indietro.

“Lo prenderò per un sì. Ti ha baciata?”

Stavolta lo sguardo di Kumi trovò il suo, la bocca sgranata e la testa che negava animatamente.

“No, no, certo che no!”

A Sanae scappò da ridere.

“D'accordo, ma se anche fosse successo non sarebbe grave. A te piace Shingo, giusto?”

“Beh, io... sì... mi piace... ma non so se io gli piaccio fino a quel punto.”

La prima manager rimase in silezio un attimo prima di rispondere.

“Io credo proprio che tu gli piaccia, Kumi, o non sarebbe uscito con te, non ti avrebbe accompagnata a casa, o altro... insomma... non ho un legame stretto con lui, ma lo conosco da molto, non è il tipo che fa le cose tanto per fare. Se esce con te, è perché vuole uscire con te.”

La più piccola si appoggiò al muro alle sue spalle.

“Che dovrei fare?”

“Potresti chiedergli di diventare il tuo ragazzo.”

Sanae la buttò lì, ben sapendo che non l'avrebbe mai fatto. Forse nemmeno lei con Tsubasa sarebbe arrivata a tanto.

“Ma non posso!”

Ecco appunto.

“Sì, forse sarebbe eccessivo, ma potresti spingerlo a parlare. Potresti farlo ingelosire dicendo che un ragazzo si è mostrato carino con te. Oppure potresti dirgli che ti piacerebbe fare una cosa... se lui la fa per te... il gioco è fatto.”

La ragazzina non sembrava troppo convinta, fu allora che Anego prese parola.

“Facciamo così: se non ci sono novità in questi giorni, e lui non cambia comportamento, gli parlerò, cercherò di capire cosa pensa. Oppure potrei chiedere ai ragazzi... che so Morisaki, Izawa...”

“No, ti prego, non coinvolgiamo altra gente!”

“Va bene, va bene. Ora andiamo.”

Uscirono dallo spogliatoio e notarono un ragazzo appostato poco lontano, la sua mole non lasciava dubbi su chi fosse.

Sanae le tirò una gomitata. “Pare che qualcuno ti abbia aspettata. A domani, Kumi, e cerca di star tranquilla. Sono certa che tu gli piaccia, e anche tanto.”

Le fece l'occhiolino e si allontanò salutando allegramente il giocatore.

Prendendo un profondo respiro, la ragazzina si avvicinò, salutando.

“Ciao.”

“Ciao... tutto bene?”

Shingo sembrava nervoso.

“Sì, tutto bene, grazie, e tu?”
“Al solito.”

Kumi inclinò la testa.

“Non sei andato via con i ragazzi?”
“No, ho preferito aspettarti, spero non ti dispiaccia.”

Kumi scosse la testa e si avviarono.

Dopo qualche metro di assoluto silenzio, Shingo prese il coraggio a due mani.

“Senti, dovrei dirti una cosa.”

La ragazza tremò da capo a piedi, quel tono serio, fin troppo serio, non lasciava dubbi, Sanae si era sbagliata, Shingo era sul punto di dirle che non sarebbero più usciti insieme.

“Quando mi hai detto del pranzo con le tue amiche io ho sorriso e credo tu abbia mal interpretato quel gesto.”

Confusa lei lo fissò, Shingo era piuttosto arrossito, e faceva fatica a sostenere il suo sguardo.

“Vedi, io vorrei sempre pranzare con te, uscire con te eccetera, ma non voglio proibirti le cose. Se tu vuoi stare con le tue amiche per me va bene. Non è un problema. Certo avrei preferito restare io con te, ma insomma... spero tu abbia capito.”

Il sorriso di Kumi fece capolino.

“Sì, ho capito... grazie.”

“Volevo dirti anche un'altra cosa... tu... io... ecco...”

Prese un profondo respiro e sussurrò.

“Tu mi piaci, tanto, vorrei uscire con te sempre... ma vorrei che tu... insomma... vorrei che tu fossi la mia ragazza.”

Un rossore improvviso invase il viso di Kumi, un caldo pazzesco si impossessò di lei, mentre cercava di rallentare i battiti del suo cuore. La sua ragazza! Voleva davvero che lei diventasse la sua ragazza? Avrebbe avuto anche lei un ragazzo, e non uno qualunque... uno dei ragazzi migliori che conoscesse.

Si accorse che Shingo era ancora in attesa, e sbattè le palpebre veloci per svegliarsi dal turbinio di pensieri che l'aveva invasa.

“Io... mi piacerebbe... io però... non so come si sta con un ragazzo, non l'ho mai avuto.”

Abbassò il viso quasi vergognandosi, mentre lui sorrideva sempre di più: gli aveva detto sì, solo questo contava per lui.

“Posso essere onesto? Nemmeno io ho mai avuto una ragazza. Potremmo imparare insieme. Potremmo cominciare col venire a scuola e tornare insieme tutti i giorni.”

“Sì, potremmo...”

Lui le sfiorò la mano con la sua, decisamente più grande e trattenne il fiato mentre sussurrava.

“Potremmo tenerci per mano... camminare vicini.”

“Potremmo...”

Si guardarono un attimo prima di tornare a fissare la strada, sempre più rossi in viso.

Shingo prese coraggio e proseguì: “Potremmo anche... sai insomma... non subito se non vuoi ma... potremmo...”

Kumi non lo fece finire, strinse gli occhi fortissimo, si sollevò sulle punte e posò le labbra su quelle del ragazzo che sgranò gli occhi.

Fu tutto veloce, durò un attimo, ma per Kumi fu come se fosse durato ore.

Shingo rimase folgorato, prima di sorridere e schiarirsi la voce.

“Sì, ecco... potremmo fare anche questo...”

Lei sbuffò un sorriso seguita da lui.

I loro occhi si legarono per un attimo prima di sbottare entrambi a ridere.

Shingo sospirò rilassato.

“Dovremo imparare un po' di cose, ma siamo sulla giusta strada direi: non trovi?”

Lei annuì sorridendo felice, mentre si avviavano verso casa, verso la loro nuova storia.

Fuori casa Sugimoto, Shingo la fissò.

“A domani. Senti che ne diresti se dopo gli allenamenti andassimo nella caffetteria? Quella che le tue amiche usarono per accalappiare Yuzo e Mamoru? Torniamo solo noi, ci siamo stati solo una volta dopo... voglio tornare lì con te come mia ragazza. Voglio fare le cose per bene.”

Lei annuì sorridendo ancora.

“Fai già le cose fatte bene, non temere, ma verrò con te alla caffetteria, a patto che tu mi tenga la mano.”

Lui le sfiorò la guancia con un bacio sussurrando.

“Non la lascerò mai più.”


 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: SANKY