Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    08/11/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea 
Khal 
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
Diana
 
 
GRUPPO DI AILEA-DAIMONAS-ASTRAL-SERAPH
 
Il terreno sotto i piedi dei quattro iniziò a tremare con sempre più forza fino a quando una serie di piastrelle non iniziarono a cadere, quando vennero aperti abbastanza fori tutti poterono vedere cosa nascondeva quel luogo.
Sotto circa sei metri si trovavano un gran numero di "persone", anche se non si potevano definire completamente tali, la loro pelle grigio scuro era rovinata in più punti ed erano talmente magri da permetter di veder chiaramente le ossa, i crani erano deformati e gli occhi bianchi circondati da dei pesanti segni neri, si muovevano borbottando qualche strana frase non abbastanza chiara per poter esser sentita ma il loro brusio era nitidissimo, probabilmente le piastrelle avevano attutito il rumore fino a renderlo inudibile perfino per Daimonas.
Il gruppo era riuscito a trovare delle piastrelle solide ma la visione di quei cosi non era rassicurante.
-Perché sono così...-
Disse Ailea accanto a Daimonas osservandoli, aveva il tremendo dubbio che fosse un effetto collaterale dell'ingerimento delle fiamme di Satana, sarebbe toccato anche a lei?
"La quattrocchi sembra una sciocca mocciosa indifesa in questo momento, i miei complimenti sai sceglierti le tue compagnie"
Ignorando Mostro Daimonas la guardò intuendo i suoi pensieri, ma non era il momento per farsi prendere dall'agitazione.
-Ailea andrà tutto bene ma devi combattere.-
-Si...-
Annuendo la ragazza distolse lo sguardo concentrandosi sul nemico, anche Astral e Seraph erano rimasti momentaneamente interdetti ma si ripresero presto, ora che non c'era più il proiettile di mezzo, e che il braccio era caduto in mezzo a quelle persone, non doveva più trattenersi.
Notarono però che quelli al piano inferiore si erano momentaneamente agitati, il motivo era appunto il braccio, stavano lottando per poterlo mangiare.
-Non siete degni delle fiamme di Satana...guardate la loro magnificenza, come riescono a premiare i più forti ed a condannare i più deboli...-
Disse l'uomo indicando quelli sotto di lui, li guardò appagato sorridendo mentre il gruppo rimase fermo e distante per assicurarsi non cadesse qualche altra parte del pavimento e cercando di capire se quelle poche zone erano totalmente sicure.
L'atteggiamento dell'uomo però in quel momento era cambiato, sembrava l'appagamento che gli dava l'osservare coloro che definiva debole andasse ben oltre l'orgoglio, sfociando nell'eccitazione.
Slacciandosi l'unico bottone dei pantaloni portò la mano del braccio più sottile in quel punto iniziando a muoverla con lenti movimenti, senza mai smettere di osservare sotto di sé.
Tutti quanti furono disgustati da quell'azione, Astral distolse lo sguardo desiderando precipitasse, Ailea a sua volta smise di guardarlo con una smorfia, quel tipo non aveva alcun rispetto per la lotta, Daimonas non provò alcuna particolare emozione ma poteva condividere il pensiero di Ailea, tuttavia quella che reagì peggio fu Seraph, vedendolo strinse i pugni furiosa ed a passo lento si avvicinò.
-Sei disgustoso.-
Con uno scatto ed un taglio netto recise il membro dell'uomo, con un salto lo colpì con un calcio al mento e conficcò la punta della spada nella spalla, in questo modo poté calciarlo una seconda volta prima di allontanarsi.
L'uomo però non aveva battuto ciglio e con la mano gocciolante di sangue calciò la parte del corpo rimossa nel baratro di cannibali sotto di lui, che per la seconda volta lottarono per poter mangiare per primi.
Astral invece trovandosi alle sue spalle iniziò a colpirlo con dei proiettili alla schiena, ma nonostante questi penetrassero la carne non sembravano sortire nessun effetto, ammirava però il modo in cui la bionda si metteva in gioco dando tutta se stessa, riuscendo comunque a mantenere la propria eleganza, per questo motivo non poté non sorridere guardandola.
Tuttavia non poteva tener nascosto d'aver provato in minima parte un profondo dolore per quella scena, che gli aveva fatto venire un brivido lungo la schiena
-Non pensare ti lascerò tutto il divertimento!-
L'urlo di Ailea lo fece distrarre spostando lo sguardo su di lei, la ragazza saltando da un punto all'altro aveva raggiunto il colosso e con i propri coltelli tra le mani lo colpì al braccio superiore sinistro, incredibilmente riuscì a recidere buona parte della carne con quel semplice colpo e perfino lei ne fu sorpresa.
-Lo vedete anche voi...la potenza delle fiamme è inarrestabile, perfino una mocciosa come te è migliorata...-
-Non chiamarmi mocciosa bastardo!-
Sentendo nuovamente quella scarica di furia la ragazza colpì stavolta lo stomaco dell'uomo aprendo un profondo taglio da cui spuntò una delle budella che avevano fino a quel momento continuato a muoversi dentro il suo corpo.
Ma qualsiasi cosa facessero lui non pareva provar dolore, arrivò tuttavia anche Daimonas a dare manforte, mirando all'unico braccio che non gli apparteneva lo afferrò per il polso e tirando lo sradicò dal corpo dell'uomo, che vista la sua stazza non l'aveva notato.
Ora si poteva definire una lotta quasi alla pari. Per la prima volta dall'inizio di quella lotta il mostro sembrò provare una vera emozione, rabbia.
-Bastardi!-
Spalancando gli occhi e mostrando i denti l'uomo caricò Daimonas per schiacciarlo, il ragazzo però con un salto riuscì a salire sulle sue spalle conficcando la mano nella ferita aperta da Seraph in precedenza, il sangue sgorgò rapido ma la corsa non durò a lungo, infatti l'uomo raggiungendo la parete lo schiacciò tra lui ed essa quasi fosse una mosca.
-No!-
Ailea, Astral e Seraph urlando all'unisono corsero verso di lui, l'uomo però non sembrava intenzionato a farli passare.
-Rwhaaaa!-
Ringhiando furioso guardò con fare truce ciascuno di loro, Astral sparò a distanza mirando alla testa, Seraph andò a sinistra mentre Ailea a destra, l'uomo parò i proiettili con la mano sinistra in modo che si incastrassero la carne, non poté però in questo modo proteggere il fianco destro da Seraph che colpì più volte la schiena e le costole.
Ailea invece scivolò al lato colpendogli le ginocchia, conficcando uno dei due pugnali arrivò fino all'osso e grazie alla spinta riuscì ad aprirlo in buona parte.
Così facendo arrivò a Daimonas, il quale non si era ancora mosso solo perché un braccio era rimasto incastrato nella parete.
-Ti aiuto!-
-No rischi di esser colpita.-
-Che vuoi che me ne freghi!Devo evitare accada a te.-
Perché doveva?
Che motivo avevano di mostrare quell'accanimento?
Queste erano le domande che riempivano la testa del ragazzo mentre lei cercava delicatamente di liberarlo, purtroppo però le paure del ragazzo si rivelarono fondate.
Il nemico ignorando Seraph tentò di tirare un pugno a Ailea che gli dava le spalle, la scena sembrò muoversi a rallentatore ma non fu per questo che Daimonas riuscì ad agire rapidamente.
Ailea riuscì a liberarlo in quello stesso istante e lui colpendo il colpo dell'uomo con il proprio pugno, ed avvicinando la ragazza a sé con l'altro braccio, riuscì ad evitare capitasse il peggio, doveva proteggerli tutti.
Subito dopo lei lo prese in braccio e rotolando e saltando in piastrelle più lontane lo portò via, questo però non rese affatto più tranquillo l'uomo che aveva come ultimo sfogo Seraph...
Con l'altro braccio la colpì alla sprovvista facendola volare di almeno un paio di metri, per sfortuna della ragazza però non c'era alcuna piastrella ad attutire la sua caduta...
-No!-
Astral con incredibile rapidità riuscì a raggiungerla prima che fosse troppo tardi e lanciandosi a terra afferrò la sua mano evitando precipitasse.
-Non mollare!-
Seraph poté stringerlo solo con una mano in quanto l'altra era occupata a regger la spada, nessuno di quei sudici esseri avrebbe potuto toccarla.
Non era un'impresa difficile per il ragazzo evitare di farla cadere, ma le cose si complicarono quando il colosso, avvicinatosi, lo schiaccio con il proprio piede.
-Gnh!-
-Resisti Astral!-
Ailea e Daimonas corsero il più rapidamente possibile per riuscire a raggiungerlo, l'uomo però continuava a colpire la schiena dell'altro con calci tali da fargli perdere il fiato, Seraph riusciva a vedere il dolore nei suoi occhi e senza rendersene conto provò una fitta al cuore.
-Astral lasciami o ti ucciderà!-
-E poi dici che sono io quello che sa dire solo stupidaggini!-
Gli altri due nel frattempo arrivati in suo soccorso cercarono con ogni mezzo di spingerlo via, Ailea con delle gomitate allo stomaco e delle pugnalate alle braccia, Daimonas tentando con dei salti di raggiungere la sua testa per fargli perdere l'equilibrio.
La bruna era perfino riuscita ad afferrare parte delle budella sporgenti ed a tirarle fuori dal suo stomaco, erano d'un colore innaturale e violaceo ma quel gesto, combinati a quelli dell'altro, sembravano riscontrare una certa utilità.
Forse non sentiva il dolore ed il corpo era più duro da ferire ma alla fine era comunque fatto di carne, aveva un limite.
Astral non avrebbe mai permesso accadesse qualcosa alla ragazza, era l'ultimo dei suoi desideri ed in quel momento pensava solo alle loro mani che si stringevano.
-Molla la presa stupido!-
-Non ti lascerò mai!-
A quelle parole la ragazza spalancò gli occhi arrossendo, il sentimento con la quale le aveva pronunciate l'aveva colpito, più di una volta si era dimostrato diverso dagli altri e perfino in quella situazione critica non la deludeva, tuttavia non avrebbe mai potuto ammetterlo.
La mano di Seraph strinse con più forza quella di lui, desiderosa di non separarsene ancora.
Daimonas iniziò a provare una forte rabbia dentro di sé, voleva proteggerli e così avrebbe fatto.
Assottigliando gli occhi con degli scatti riuscì a portarsi al suo fianco, rapidamente afferrò le budella ancora in parte all'interno del suo corpo e correndo le arrotolò attorno ai suoi piedi, legandolo in modo tale anche alle braccia in modo ogni suo movimento rischiasse di farlo cadere.
Andando alle sue spalle tirò con forza e Ailea, capendo il suo proposito, tentò di aiutarlo colpendo l'uomo allo stomaco con un forte pugno, quel colpo unito all'azione del ragazzo riuscirono a farlo cadere, e stavolta fu il suo turno di non aver nessuna piastrella a salvarlo.
-Nooo!-
Con un forte tonfo raggiunse il suolo e fu solo una questione d'attimi prima che gli altri iniziarono a cercare di mangiarlo, in condizioni normali forse sarebbe stato in grado di fermali ma con tutte quelle ferite i morsi si fecero presto più frequenti e dopo poco non ci fu più nulla da fare per lui...
Ailea subito si lanciò su Astral abbracciandogli la vita iniziando a tirarlo per aiutarlo, sperando inoltre di non fargli del male.
-Seraph dimagrisci magari!-
-Zitta!-
Per qualche motivo era più imbarazzata che Astral avesse sentito che per la battuta, non appena i due riuscirono a sollevarla riportandola su un terreno sicuro colpì la bruna con un piccolo pugno al braccio.
-State bene?-
Chiese Daimonas avvicinatosi.
-Si, tu Seraph?-
Chiese Astral preoccupato, lei annuendo diventò rossa e distogliendo lo sguardo sussurrò.
-Grazie Astral...-
Lui riuscì a sentirla anche se per poco e sorrise da sotto la maschera, Sata intuendo la tenerezza del momento evitò di parlare, Daimonas invece aveva osservato la morte dell'uomo e notò qualcosa di particolarmente utile.
-C'è una porta lì sotto.-
 
GRUPPO DI LIGHNEERS-KHAL-ALEXANDER-SAMMY
 
-Sbrigatevi a fare la vostra scelta, prima che cambi idea.-
-Un momento prego.-
Disse Lighneers alzando il dito indice e voltandosi verso il gruppo.
-Allora?Che ne dite?-
-Mi fa paura quel signore...-
Disse Sammy triste stringendo la mano di Khal, che l'accarezzò leggermente.
-Non ti devi preoccupare, ci siamo noi qui con te.-
Disse il verde cercando di rincuorarla con il sorriso, ma non servì a molto.
-Un attacco diretto sarebbe troppo pericoloso, non sappiamo con certezza dove siamo e se questo tizio è veramente solo, almeno seguendo le sue condizioni avremmo qualche possibilità.-
-Mio fratello ha ragione, non bisogna esser troppo irruenti in questi casi.-
Annuì Khal, voleva soltanto sbrigarsi e battere quel tipo a degli stupidi giochi sarebbe stato certamente più veloce che ingaggiare una lotta.
-Inoltre Sammy potrebbe venir ferita.-
-Ed è l'ultima cosa che voglio.-
Continuò Lighneers alle parole del ragazzo, sembrava non ci fosse alcuna scelta.
-Per te va bene piccolina?-
Chiese poi a Sammy che rispose con fare incerto.
-Si...posso provare...-
Annuendo il ragazzo si voltò verso l'uomo.
-Accettiamo le condizioni.-
-Molto bene...chi di voi sarà il primo a giocare?-
In un primo momento Khal fece un passo avanti, per tentare di convincere Lighneers dei suoi buoni propositi, anche se falsi, ma questo lo bloccò con un braccio guardandolo serio.
-Vado io per primo.-
-Ti sto improvvisamente simpatico?-
-No, ma sono intenzionato a difendere a costo della mia stessa vita  i membri di una mia qualsiasi squadra.-
Avvicinandosi ai collari ne raccolse uno sistemandoselo attorno al collo, stessa cosa fece il colosso che per qualche istante rimase in silenzio.
-Individua il numero successivo nella seguente serie di numeri, due, tre, otto, sessantatre.-
Un enigma logico matematico, nulla di troppo complicato per lui, doveva solo capire il ragionamento ed era fatta.
Portò la mano al mento sfregandoselo per qualche minuto, riflettendo silenziosamente.
Alle sue spalle Sammy attendeva di vedere se sarebbe stato in grado di indovinare, sperando non gli accadesse nulla, forse non lo apprezzava particolarmente ma non era così cattiva da voler gli accadesse qualcosa.
I due fratelli Moore al contrario non erano affatto interessati, anzi Khal avrebbe quasi preferito fallisse.
Lo sguardo di Lighneers però era decisamente sicuro di sé.
-Basta elevare al quadrato e sottrarre uno, in questo modo la serie continua ed il risultato è tremilanovecentosessantotto, il risultato di sessantatre alla seconda meno uno.-
Alla risposta corretta del ragazzo il suo collare si aprì, mentre quello del colosso gli provocò una leggera scossa elettrica che tuttavia gli fece muovere involontariamente il braccio, si accese su di esso una luce verde.
-Molto bene...il prossimo?-
-Penso che tocchi a me.-
Disse Khal fiducioso avvicinandosi, non c'era alcun modo per ingannarlo quindi non poteva far altro che seguire l'andamento delle cose.
-Stai attento...-
Disse Sammy incerta mentre lui lasciandole la mano le dava le spalle, stringendo il collare attorno al collo lui si voltò sorridendole.
-Non preoccuparti.-
Trovava uno spreco dover rassicurare qualcuno di così debole, ma aveva anche il pregio d'esser notevolmente influenzabile.
Attese il momento in cui avrebbe dovuto risolvere il proprio enigma.
-Ci sono tre fratelli. A volte sono butti,  altre volte sono belli. Il primo non c'é perché sta partendo, il secondo non c'é perché sta venendo, c'é poi il terzo che è il più piccolo dei tre, ma quando lui manca nessuno degli altri c'é.-
Non era un quiz di natura matematica, doveva solo capire a cosa si riferiva l'uomo.
Il fratello guardandolo non aveva alcun dubbio che sarebbe riuscito a capirlo, nel frattempo stava tentando di trovare un'uscita, ma tutto era bloccato dai monitor.
-Sono il passato, il futuro ed il presente.-
Alla seconda risposta esatta l'uomo ricevette una scossa più forte rispetto alla precedente, che lo fece piegare sulle ginocchia e mancare il respiro.
Ancora due risposte ed avrebbero vinto, Sammy però nonostante non distogliesse lo sguardo era nauseata da ciò che stava succedendo, ed iniziò ad aver paura di non riuscire a capire la propria risposta.
-Il...prossimo...-
-Vuoi che vada prima io?-
Chiese Alexander a Sammy, lei però scosse la testa, voleva dimostrarsi coraggiosa ed aspettare non l'avrebbe aiutata a mantenere la calma.
Cercando di non mostrare alcun timore si sistemò il collare, aspettando la propria domanda.
Lighneers strinse i pugni preoccupato, se le fosse successo qualcosa l'avrebbe pagata cara.
-Arrivano la sera senza esser chiamate, scompaiono al mattino senza esser cacciate, cosa sono?-
In un primo momento la mente della bambina non sembrò ragionare a dovere, la paura di perdere la stava schiacciando, passarono qualche minuto in cui cercò di trovare la soluzione. Se avesse perso...non avrebbe più rivisto i suoi amici.
Questo pensiero la spinse a cercare di tranquillizzarsi, e ad analizzare da più punti la domanda.
-Sono le stelle!-
Alla terza risposta corretta la scossa subita dall'uomo fu decisamente più intensa, urlando e spalancando la bocca si portò le mani alla testa, iniziando a muoversi in preda a degli spasmi, i suoi occhi per qualche istante si mossero a scatti.
Il dolore terminò solo nel momento in cui, esausto, si appoggiò ad una delle pareti.
Ora non restava altro che indovinare l'ultimo enigma, era tutto nelle mani di Alexander, il fratello lo guardò assottigliando lo sguardo, sarebbe stato meglio avesse vinto, soprattutto visto che era il modo più rapido per uscire da lì.
Sistemandosi il collare guardò l'uomo ormai spossato, lasciando che passasse qualche minuto prima di sentire la domanda.
-Domanda al mentitorie, menti quando dici di mentire?Cosa risponderà?-
Il ragazzo corrugò la fronte, analizzando la frase più e più volte, ad una prima occhiata la risposta poteva anche esser chiara ma c'era qualcosa di più, ed anche gli altri due ragazzi l'avevano capito.
-Bastardo cosa credi di fare...-
Disse Lighneers stringendo i pugni, Khal invece socchiudendo gli occhi aveva messo le braccia conserte.
L'uomo li guardò con un leggero sorriso mentre Alexander si portò le mani al collo.
-E' un paradosso senza soluzione!Come posso vincere se non c'è risposta!-
-Esatto...-
Khal decise di non attendere oltre, un inganno simile non poteva certo restar impunito, inoltre fino a quando c'era la possibilità di non far morire il fratello doveva sfruttarla.
Siccome l'uomo gli dava le spalle gli corse incontro stringendo tra le mani il pugnale di Ailea e saltandogli sulla schiena lo colpì più e più volte.
-Lighneers proteggi Sammy!Alecander qui!-
Come un cagnolino il fratello ubbidì, quasi non più preoccupato per la sua vita, anche se l'unico suo rammarico sarebbe stato non rivedere più Hope.
Raggiungendolo prese a sua volta il coltello datogli dalla ragazza e lo colpì al fianco iniziando a corrergli intorno, intanto il fratello con un salto si era allontanato schivando un primo colpo.
Lighneers non amava star fuori dalla lotta ma doveva effettivamente proteggere la bambina, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Anche in quel modo però poteva ideare una strategia, guardandosi intorno cercò qualcosa che potesse essergli utile.
Alexander nel frattempo schivava gli attacchi e colpiva con rapidi colpi ogni punto possibile, allo stesso modo il fratello nei momenti di distrazione del nemico si affrettava a colpirlo nei punti già gravi.
Prima o poi sarebbe dovuto cadere.
-Non potete vincere così...-
Iniziando a muovere entrambe le braccia l'uomo riuscì a crearsi uno spazio di distanza tra di loro, scegliendo poi Khal come prima vittima iniziò ad avvicinarsi, mulinandole in quel modo era quasi certo l'avrebbe capito, nonostante poi facessero un suono agghiacciante di ossa in frantumi non parve preoccuparlo.
Più di un colpo riuscì a colpire il ragazzo al viso ed allo stomaco, Alexander tentando di fermarlo saltò addosso ad uno dei bracci dell'uomo ma questo lo schiacciò contro una parete, in questo modo entrambi erano all'angolo.
Lighneers concentrato su come vincere si spostava da angolo in angolo evitando di dare nell'occhio, ma prima o poi anche loro sarebbero stati attaccati quindi era meglio muoversi, sfiorando con il braccio la parete alle sue spalle, coperta di cavi, sentì una leggera scossa.
Voltandosi vide che questi erano in parte rotti, e fu lì che gli venne l'idea.
-Sammy tu resta qui.-
Afferrando quanti più cavi possibile con le mani li strappò dal muro con forza, questi si muovevano a scatti e le estremità erano cariche di elettricità.
Correndo il più velocemente possibile arrivato vicino all'uomo si piegò sulle ginocchia per poi saltare, raggiungendo in questo modo la sua schiena senza venir ferito dai pugni, senza perder tempo avvicinò le estremità elettriche al collare innescando in quel modo l'ultima scossa.
L'intero corpo del nemico fu percorso da un alto voltaggio che ferì perfino Lighneers, il quale non riuscendo a scendere in tempo dové sopportare il forte dolore.
-AAAAAAH!-
Urlando l'uomo iniziò a muoversi a scatti mentre gli occhi gli si erano rivoltati, senza più controllo iniziò a correre contro una parete distruggendo in questo modo i vari monitor, quando si accasciò a terra ormai il suo corpo era privo di vita.
Cercando di riprendere il respiro anche Lighneers scese dal corpo, sdraiandosi per qualche istante.
Avevano vinto ma non era stato così semplice, Sammy che aveva assistito a tutto aveva iniziato a tremare scossa da quella lotta, era veramente orribile il modo in cui le persone si ferivano, tuttavia vedendo il verde a terra s'affrettò a raggiungerlo, allo stesso modo fece Khal aiutando il fratello a rialzarsi.
Se Lighneers doveva morire voleva assicurarsi d'assistere alla scena.
-Tutto bene?-
Chiese la bambina inginocchiatasi accanto a lui, il ragazzo per non preoccuparla le sorrise iniziando a fare qualche flessione.
-Ma certo!Non vedi?-
Lei però non reagì bene alla risposta, se stava male o era ferito doveva dirlo altrimenti avrebbe potuto peggiorare.
-Stupido non fare così!-
-Sammy non preoccuparti, abbiamo vinto e questo è ciò che conta.-
Le disse Alexander abbassando lo sguardo, sentiva che la mano con cui il fratello lo sorreggeva stava scavando con le unghie nella schiena, ma lui ormai abituato non mostrò alcun tipo di dolore.
-Come facciamo però ad uscire ora?-
Chiese Khal guardandosi intorno, effettivamente non c'erano porte o botole, quindi non era così semplice capirlo.
Anche Sammy per aiutare cercò di guardarsi intorno, sentiva però alle sue spalle una strana aria gelida e questo la incuriosì. Nell'albero dove viveva spesso sentiva quelli spifferi e spesso voleva significare un'apertura.
Alzandosi si avvicinò alla parete guardando con attenzione tutti i cavi, fino a quando non trovò qualcosa.
-Qui c'è una maniglia!-
 
 
GRUPPO DI LACIE-DIANA-HOPE-GRACE
 
Dopo le parole dell'uomo sia Diana che Lacie si lanciarono al suo inseguimento, scagliandosi ai lati opposti contro di lui, l'uomo però all'ultimo secondo con un salto riuscì ad evitarle facendole scontrare tra di loro, riuscirono ad evitare di colpirsi ma non di cadersi addosso.
-Ragazze!-
Hope si avvicinò alle due per cercare di aiutarle a rialzarsi rapidamente ma l'uomo rimbalzando sul soffitto la colpì con un calcio alla schiena che la fece cadere a sua volta su di loro.
Fortunatamente Grace, rimasta in disparte fino a quel momento, riuscì ad afferrargli la gamba prima che potesse fuggire e Diana, cooperando con la sua mossa, gli tirò l'elsa della spada sul viso.
-Non che mi dispiaccia abbracciare Lacie ma non apprezzo che le si faccia male.-
Anche Lacie rialzandosi fece per colpire l'uomo con i suoi artigli, questo però s'aggrappò a Grace facendo in modo che rischiasse di venir ferita al suo posto, i riflessi della ragazza però furono abbastanza rapidi da far fermare in tempo gli artigli.
Approfittando dell'attimo di sorpresa il nemico si allontanò svanendo tra le ombre per una manciata di minuti.
-Non possiamo continuare così...-
Disse Hope aiutata da Lacie ad alzarsi.
-Riproviamo con le piastrelle nya?-
-Possiamo tentare ma potrebbe trovare un modo per ingannarci...-
La risposta di Grace era sensata, non potevano usare sempre le stesse mosse, tuttavia stavolta fu Diana a trovare una strategia che poteva rivelarsi utile.
-Ragazze, fate quello che faccio io. Abbiamo bisogno di quattro piastrelle.-
-Ma ho appena detto...-
-Non useremo la stessa tattica Grace, fidati.-
Seppur con scetticismo la ragazza non poté far altro che seguire le sue istruzioni, non accadeva così spesso nelle lotte cooperasse con altri per questo non si trovava particolarmente a suo agio, ma era una situazione che poteva superare.
-Non sono così stupido.-
L'uomo tentò di attaccarle nuovamente mirando a Grace, in quel momento di spalle, Diana però colpendolo con la spada lo caccio quasi fosse una palla da baseball.
-Hope, Lacie voi occupatevi delle piastrelle, noi evitiamo vi colpisca!-
-Va bene.-
Rispose la bruna cercando di aiutare l'altra ragazza a sradicare le piastrelle dal pavimento, puntarono su quelle con già alcune crepe in partenza, in questo modo non fu così difficile toglierle.
Le altre due invece non smettevano di muoversi intorno a loro nemmeno per un'istante.
Grace nonostante come l'altra subisse vari colpi riusciva anche ad infliggerne, il più delle volte con dei calci allo stomaco dell'uomo.
Diana invece usava soprattutto la sua spada, ancora nel fodero, in questo modo poteva raggiungerlo anche a distanze maggiori ed evitare danni particolari.
-Nya siamo pronte!-
-Perfetto, dividetevele e state pronte!-
Non riuscendo a capire quale fosse il suo piano fecero come aveva detto, sia Hope che Lacie avevano due piastrelle a testa tenendole sollevate con entrambe le mani.
-Grace hai presente una schiacciatella?-
-Si perché?-
-Lui è il ripieno.-
Finalmente il suo piano iniziava ad avere un senso, sorridendo leggermente entrambe attesero l'ennesimo attacco da parte dell'uomo, questo non si fece attendere puntando contro Diana, lei piegandosi all'indietro lo schivò lasciando che Grace lo colpisse alla schiena facendolo finire tre le piastrelle che teneva Hope.
-Lacie schiaccialo!-
Urlò alla ragazza che subito lo intrappolò assieme all'altra.
Trionfanti le quattro lo guardarono tirando un sospiro di sollievo.
-Bene, bene, bene, ora vuoi dirci come si esce o dobbiamo continuare a prenderti a calci?-
Chiese Diana sorridendo appoggiando la spada alla spalla, Hope e Grace erano tremendamente tese e serie a causa della situazione invece Lacie quasi sembrava divertirsi.
L'uomo però non fu così accondiscendente nei loro confronti.
Iniziò a muovere il braccio destro tentando di liberarlo, le ragazze spingendosi tra loro cercavano di evitare accadesse ma quando sentirono il suono delle ossa di lui che si spezzavano rabbrividirono.
Pur di raggiungere la libertà si era rotto il suo stesso braccio, ed avvicinando la mano alla bocca rivelò alle quattro la presenza di una piccola sfera blu.
-Spero vi piaceranno le fiamme di Satana.-
Prima che potessero evitarlo il piccolo uomo ingoiò la sfera e subito il suo corpo cambiò, i muscoli si ingrossarono mentre il cranio parve ridursi, il braccio destro tuttavia si deformò girandosi al contrario e diventando d'un color violaceo.
Quel dettaglio tuttavia non servì ad indebolirlo, gli bastarono gli altri tre arti per scaraventare via le due ragazze che lo tenevano rinchiuso, dopo di che come un fulmine iniziò a rotolare su se stesso ed a rimbalzare da una parete all'altra.
-Fate attenzione!-
Urlò Hope prima di venir colpita alla testa con violenza, riuscì a non cadere solo grazie alla parete accanto su cui si appoggiò, il dolore però fu più forte del previsto e per un lungo istante il mondo attorno a lei sembrò esser sfocato.
Il nemico non mancò di colpire più volte l'ideatrice del piano precedente, saltandole allo stomaco e riempiendola di calci, tutte le volte lei lo colpiva alla schiena con gomitate o con la spada ma non sembrava sentir più il dolore.
Lacie in più momenti l'aveva inseguito arrampicandosi alle pareti con gli artigli ma lui ingannandola tornava verso di lei con uno scatto colpendole il viso e facendola cadere.
Era frustrante non capire come poter lottare e perfino il suo sorriso era svanito dopo quegli attacchi.
Grace era stata l'unica fino a quel momento ad aver evitato i nuovi attacchi, si era sistemata in uno degli angoli della parete ed in quel modo aveva potuto osservare i movimenti del nemico ed addirittura prevederli, non sarebbe però potuta andare avanti a lungo e questo lo sapeva.
-Dannazione...-
Disse a denti stretti cercando di ideare a sua volta qualcosa, le volte in cui poteva poi aiutava le altre a capire i movimenti dell'uomo ma non sempre era abbastanza veloce.
Notò però un particolare, durante la sua folle corsa aveva colpito sempre lo stesso punto, ed infatti lì nel muro  si era formata una leggera conca piena di crepe.
-Ragazze!-
Non c'era tempo da perdere, forse aveva trovato un modo per batterlo, correndo verso Hope la spinse di lato subendo in questo modo un attacco destinato a lei.
-Grace!-
-Non preoccuparti...ascolta vedi quel punto nel muro?Vai lì davanti ed aspetta il mio segnale prima di spostarti.-
-Ma...sei sicura?-
-Sicurissima, non posso dirti nulla o ci sentirà.-
-Va bene, mi fido di te.-
Disse l'amica sorridendole ed allontanandosi, era certa che la rossa non avrebbe mai fatto nulla per ferirla quindi non aveva paura di ciò che poteva accadere, sperò soltanto d'esser pronta al momento giusto.
 Zoppicando verso Lacie la ragazza attirò la sua attenzione rapidamente, questa aveva già intuito che c'era qualcosa sotto.
-Nya dimmi tutto rossa.-
Trascurando il modo in cui aveva parlato, seppur  non evitando di storcere il naso, la ragazza le spiegò parte del suo piano.
-Quando darò un segnale Hope si sposterà da quel punto venendo attaccata, arriverà quel flipper impazzito e tu dovrai spingergli la testa con tutta  la tua forza contro il muro.-
-Tutto qui?-
-Tutto qui.-
Rispose lei quasi spazientita, se era così facile ideare piani che se lo inventasse prima lei, tuttavia Lacie non l'aveva detto con cattiveria ma per far intendere non c'era alcun problema.
L'unica rimasta fuori da quel piano era Diana, impegnata ancora in una lotta contro il nemico, questa l'aveva presa di mira e rimbalzando dal soffitto al pavimento aveva cercato varie volte di schiacciarla, ovviamente non riuscendoci grazie alle schivate di lei, anche se iniziava a sentirsi affaticata per quella corsa continua ed i colpi subiti.
Per mettere in atto il loro piano dovettero aspettare più del previsto, non appena l'uomo puntò contro Hope a Grace si illuminarono gli occhi, si sarebbe impegnata con tutta se stessa per evitare la ferisse a causa sua ma provava una certa soddisfazione nel pregustare già la vittoria.
-Ora!-
Hope si buttò letteralmente a terra per evitare di venir colpita mentre Lacie con uno scatto felino saltò per raggiungere quel punto, riuscendoci nello stesso secondo dell'uomo e come aveva detto Grace spinse con tutta la sua forza per farlo sprofondare nella parete.
Grazie alle velocità di lui unita alla potenza di lei il cranio spaccò il muro ed una serie di mattoni caddero sul suo corpo, aprendo una grossa apertura su una nuova uscita.
 
 
GRUPPO DI ZELL-JOHANNA-MILTON-JACK
 
 
Dalla bocca dell'uomo iniziò a fuoriuscire una strana schiuma bluastra, le sue labbra assunsero un inquietante ghigno mentre dal suo petto si vedeva chiaramente il cuore pulsare, sembrava che questo si fosse ingrossato dieci volte in più.
-Morirete presto per aver rifiutato le fiamme di Satana...-
La sua schiena era gravemente ustionata e sia parte della pelle che parte della felpa erano rimaste sul tubo.
Milton e Johanna a quella visione della schiena coperta di bolle sentirono un forte disgusto ed il desiderio di non veder più quella scena, purtroppo però per riuscire a farlo dovevano batterlo.
Prima di avvicinarsi ai due questo strappò da una struttura vicina due lunghe aste di ferro.
-Credi veramente servano?Sono più sottili delle tue braccia.-
Disse Jack facendo un cenno con il capo, al sorriso dell'uomo però la sua affermazione fu meno credibile.
Zell non fidandosi si spostò davanti a Johanna e Milton coprendole con un braccio, ma non si sarebbe mai aspettato che l'uomo reagisse in un modo così folle.
Invece che colpire loro aveva iniziato a spingere l'estremità del ferro sul proprio palmo, fino a quando non sprofondò nella carne penetrando anche nell'osso.
Johanna non sopportando che Milton guardasse le prese in viso nascondendolo tra le sue braccia, il sangue lentamente scivolava dall'asta fino a raggiungere il terreno e quella scena terminò solo quando la punta attraversò la spalla uscendo leggermente da entrambe le parti.
Incredibilmente era ancora in grado di muovere le dita.
-Voi siete pazzi...-
Disse Zell in un sussurrò disgustato.
-Non fa bene avere troppo ferro in corpo non lo sai?-
La freddura di Jack spiazzò i compagni e soprattutto Zell lo guardò serio.
-Non è esattamente il momento...-
-Devo aspettare sia qualcuno a dirmi quando lo è?-
La loro conversazione però terminò rapidamente, il nemico con uno scatto era arrivato davanti a Jack colpendolo con il braccio, a causa del ferro l'urto fu tale che la sua testa si staccò dal lato colpito, grazie ad alcuni dei fili però che ancora resistevano evitò che cadesse
Per un momento l'uomo sorrise trionfante ma quando Jack si afferrò la testa sistemandosela non riuscì ad evitare di guardarlo stupito.
Anche Johanna e Zell fecero lo stesso, nonostante sapessero che per lui quello era normale faceva comunque una certa impressione. Milton era più calma invece, conoscendo Daimonas era più vicina a cose fuori dal mondo, tuttavia non ne era immune per cui non lo fissò a lungo.
-Scusami eh ma non amo il torcicollo.-
-Tu...hai ingerito...-
-No mi spiace, non faccio schifo come voi.-
A quell'affermazione l'uomo spalancò gli occhi furioso, alzando poi entrambe le braccia per colpirlo nuovamente.
-Pagherai per le tue parole!-
Prima che potesse colpirlo Zell gli fu addosso e spingendo il piede contro la sua schiena gli afferrò entrambe le braccia tirandole verso di sé, non potendole piegare non sarebbe stato facile liberarsi o fare qualsiasi altro movimento.
Jack caricando un pugno lo colpì in pieno viso almeno un paio di volte, prima che l'altro contrattaccasse tirandogli dei calci, senza preavviso  lui si lasciò cadere e non ebbe nemmeno bisogno di liberarsi dalla presa del biondo per riacquisire autonomia, gli basto semplicemente rigirare le braccia rompendosi le ossa.
Cercò poi di colpire Zell con un calcio ma lui lo parò con il ginocchio.
Le ragazze intanto non sapendo bene come aiutarli cercavano qualche tipo si oggetto che potesse rivelarsi utile.
-Cosa facciamo...-
-Non lo so Milton, ma andrà tutto bene stai tranquilla.-
-Non possiamo bloccarlo?-
-Non lo so, è...-
Bloccarlo, forse bloccandolo sarebbero riusciti ad evitare continuasse ad attaccarli. Guardandosi intorno notò che più di un punto sarebbe potuto rivelarsi adatto, il problema però era come raggiungere lo scopo.
-Vedi qualcosa che potrebbe fermarlo?-
-Mmh...forse da quella parete?Se infilasse un braccio in mezzo a quei tubi, e gli facessimo cadere addosso quei pezzi rovinati di caldaia, non potrebbe liberarsi così velocemente.-
-Possiamo tentare.-
Non sarebbe stato facile però, ed inoltre la bionda non aveva intenzione di metterla in pericolo.
-Io lo attirerò, tu pensi di riuscire a trovare il punto più adatto per far crollare quella cosa?-
-Non so se ne sono in grado...-
-Milton, è grazie a te se forse abbiamo una possibilità di fermarlo. Credimi puoi farcela.-
Disse Johanna guardandola negli occhi ed accarezzandole la guancia sorridendole, pensava veramente quelle cose.
Milton si era rivelata molto intelligente e furba in situazioni difficili, perciò non dubitava potesse riuscirci, a sua volta però voleva dimostrare di poter essere utile anche lei, che nonostante non amasse la lotta potesse aiutare i suoi amici.
L'altra cercando di farsi fiducia con quelle parole annuì leggermente, dopo di che entrambe si separarono, una andando dietro al cumulo di ferro mentre l'altra avvicinandosi ai tre.
-Johanna ferma!-
Disse Zell guardandola, era preoccupato che qualcun'altro potesse esser rapito o ferito gravemente ed in particolare loro che in quel momento non erano nemmeno armate.
-No ascoltami, ho un piano ma devi fidarti.-
Il nemico cercò di avvicinarsi a lei colpendola con le proprie braccia, se non fosse stato per Zell che afferrandolo per la vita lo ribaltò probabilmente ci sarebbe riuscito.
-Non posso essere tranquillo sapendo potrebbe capitare qualsiasi cosa!-
Jack cercò d'aiutarlo immobilizzando i piedi dell'altro, ma era peggio che avere tra le mani un'anguilla, e non era certo facile lottare con un collo mezzo staccato.
Spingendo sulle proprie braccia l'uomo riuscì a sollevare sia se stesso che i due, e mulinando le braccia li costrinse ad allontanarli, iniziando poi a puntare contro Johanna che ancora non si era allontanata.
-Lasciatela giocare se vuole farlo...-
-No!-
All'urlo di Zell Johanna spalancò gli occhi, riuscendo ad evitare per un soffio un colpo nemico, non poteva restar ferma o sarebbe stata la fine, tuttavia aveva anche la possibilità di attirarlo nella loro trappola.
Anche i due ragazzi si lanciarono all'inseguimento per fermarlo, ignorando i veri piani di lei che riusciva a muoversi con rapidità per la stanza, non voleva sembrasse qualcosa di premeditato o non avrebbe funzionato.
Milton ben nascosta osservata tutta la scena con il cuore in gola, temeva che da un momento all'altro la situazione sarebbe precipitata.
Purtroppo, come spesso accadeva, le sue preoccupazioni si rivelarono fondate...
-AAAH!-
Con un salto l'uomo era riuscito ad afferrare i capelli di Johanna, la quale spaventata stava cercando di aprirgli le dita per liberarsi, senza tuttavia successo, era quasi riuscita ad attirarlo nella trappola...
-Johanna!-
Zell e Jack l'avevano quasi raggiunto quando l'uomo afferrò la ragazza per la gola.
-Provate ad avvicinarvi e non sarà una scena piacevole...-
Entrambi si fermarono a pochi passi da lui, non potevano rischiare le facesse qualcosa, mentre Jack manteneva un atteggiamento calmo Zell cercava di mascherare la sua preoccupazione, assottigliando lo sguardo l'unica cosa che aveva notato era oggetti inutili, ed il tempo non era certo a loro favore.
Johanna tremando socchiuse gli occhi cercando di controllare la paura, la mano dell'uomo aveva una presa molto stretta ed iniziava a faticare a respirare, però era ancora così vicina al punto stabilito con Milton...
Spostando leggermente lo sguardo vide che lei ancora era nascosta, e che fortunatamente nessuno l'aveva notata...forse poteva ancora fare qualcosa.
Tirando l'uomo anche a rischio della propria vita lo spinse assieme a lei contro le macerie, il colpo in parte le fece muovere e la distrazione di esse diede tempo a Johanna di urlare.
-Vai Milton!-
Sperando che ciò non ferisse anche l'amica la ragazza spinse le macerie come la bionda le aveva chiesto, tentando di farle cadere solo sul punto in cui era presente anche l'uomo, in meno di un secondo questo venne travolto dal peso e solo grazie alla rapidità di Zell non avvenne lo stesso anche con Johanna.
Appena aveva urlato ed il ferro si era mosso era corso verso di lei ed afferrandola per il braccio l'aveva allontanata cadendo assieme a lei a terra, stringendola vicino e con la mano sulla testa per evitare si ferisse.
Quando il frastuono cessò la guardò assicurandosi stesse bene.
-Sei ferita?-
-No...no va tutto bene.-
Disse lei spostandosi e guardando verso il basso, non si trovava a suo agio in situazioni così vicine ad altri ragazzi, anche se non era stato nulla di particolare, tuttavia le sembrava sempre di fare un torto a Mattia e per questo evitava. Anche se lei gli rivelava il proprio amore solo nella sua mente...
-Johanna!-
Milton corse ad abbracciare la ragazza felice che stesse bene, ed allo stesso tempo carica per la paura che l'aveva assalito fino a quel momento.
-Te l'avevo detto che ce l'avremmo fatta.-
Rispose sorridendole felice, era però ancora presto per stare tranquilli, a tutti e quattro infatti sembrava che da sotto quelle macerie l'uomo cercasse di alzarsi per liberarsi, dovevano trovare subito un'uscita.
Cercarono lungo tutte le pareti facendo molta attenzione di non subire un qualche attacco a sorpresa, almeno fino a quando la voce di Jack non attirò tutti.
-Qui c'è una porta.-
 
 
Quando ciascun gruppo riuscì a trovare un'uscita scoprì di non esser tanto distante dagli altri, che sia per fortuna, o qualcosa di premeditato, ogni porta o apertura li fece arrivare in un lungo corridoio dalle piastrelle e dai pavimenti grigiastri, illuminato solamente da alcune luci rosse sistemate sul soffitto.
-Milton!-
La prima ad interrompere il silenzio creatosi fu Sammy, la bambina ritrovando l'amica sciolse subito la mano da quella di Khal correndo verso l'altra per abbracciarla.
Stringendola forte sfregò il viso sulla sua spalla e sollevandola vide con gioia anche le altre sue amiche.
-Hope, Johanna, Grace!State bene che bello!-
A poco a poco tutti si avvicinarono tra di loro, Daimonas stando accanto a Ailea cercava d'assicurarsi la ragazza non avesse qualche ricaduta, vedendo anche Milton si sentì rassicurato, non sembrava avere alcun segno di ferita ed a sua volta l'amica, felice, gli sorrise d'averlo rivisto.
Oltre a lei però lo sguardo del ragazzo cadde anche su Jack, sembrava che i fili sistemati al suo collo si fossero sfilati, forse aveva bisogno di un aiuto, magari con la sua abilità poteva generare un piccolo spago se gli mancava.
Non mancò di lanciare un'occhiata anche agli altri, alcuni sembravano più feriti di altri ma nel complesso stavano tutti bene.
Nell'attimo in cui Daimonas l'aveva guardato anche gli occhi di Jack l'avevano osservato, contento di aver già modo di poter osservare da vicino le cose curiose che gli accadevano intorno.
Johanna senza nemmeno dire nulla abbracciò sia Hope che Grace, trattenendo le lacrime di gioia, il pensiero potesse capitar qualcosa alle sue amiche l'aveva turbata profondamente, ma riaverle con sé era un sollievo.
Grace leggermente imbarazzata rispose all'abbracciò con qualche leggera carezza sulla schiena, spostando lo sguardo da una parte all'altra del pavimento, Hope invece ricambiò stringendola forte assieme ad una leggera risata per la sua esuberanza, quando però incontrò lo sguardo di Alexander il suo sorriso divenne decisamente più dolce.
Il ragazzo a quel sorriso deglutì leggermente, il suo corpo si mosse da solo ed avvicinatosi la strappò dall'abbraccio delle amiche per circondarla con le proprie braccia, aveva bisogno di farlo ed immerse il viso in quei morbidi capelli, come fossero il suo unico rifugio.
Il viso di Hope presto divenne color porpora ma dopo alcuni istanti di sorpresa anche lei l'abbracciò sorridendo, il calore del ragazzo la rassicurava in qualche modo, e perfino con la consapevolezza d'esser in un luogo pericoloso avvertiva meno la paura.
Johanna e Grace allontanatesi di pochi passi non poterono evitare di ridacchiare leggermente per quella scena.
Alzando leggermente gli occhi Hope vide tuttavia anche Ailea e Seraph appena le vide alzò una mano muovendola in un cenno di saluto alla quale entrambe risposero, nel mentre però Khal si era avvicinato alle spalle di Ailea e cogliendola alla sprovvista l'aveva abbracciata, facendola sussultare.
-Sembri affaticata, ti hanno ferita?-
Chiese lui soffiandole all'orecchio facendola diventare rossa, Hope vendendola rise stringendo nuovamente a sé Alexander, forse poteva capire perché le sue amiche si divertivano a vederla in imbarazzo.
Ailea cercando di sorridergli normalmente scosse il capo.
-No, va tutto bene, solo un po' di stanchezza.-
-Sicura?-
Non seppe dire perché, ma la ragazza si trovò decisamente a disagio a quella domanda, era come se si sentisse profondamente in colpa a mentirgli, per questo motivo mugolò semplicemente senza guardarlo, sentirlo vicino a sé però non fu una sensazione così sgradevole e sfiorò il braccio che le cingeva il collo con una mano, ma Seraph, vicino a lei, l'allontanò.
-Penso che come noi avrete appena lottato, non è il caso d'appoggiarsi di peso agli altri.-
Disse assottigliando malamente lo sguardo, il biondo fingendosi imbarazzato e nascondendo il fastidio si grattò la testa.
-Scusatemi...-
-Seraph non sarai mica gelosa?-
Disse la bruna ridacchiando, l'altra per tutta risposta la spinse leggermente via da sé incrociando le braccia.
-Scema. Si vede lontano un miglio che stai male.-
Aggiunse poi evitando di farlo sentire a tutti, infondo rispettava il volere dell'altra anche se l'avrebbe potuta portare a gravi conseguenze, anche Daimonas sentendo il discorso aveva taciuto.
Ailea aveva appena ingerito una fiamma di Satana, era veramente il caso di non dirlo?
Ma se l'avesse fatto senza il suo consenso sarebbe potuta esserne offesa, fino a quando non avesse notato gravi cambiamenti non ne avrebbe fatto parola.
Poteva tuttavia aiutarla in un altro modo, appena fosse stato abbastanza vicino le avrebbe dato un po' della propria energia.
L'unico del loro gruppo a non aver sentito era stato Astral, che aveva interpretato la cosa in ben altro modo.
-Ti da fastidio che nessuno ti abbracci Seraph?Vuoi che faccia io?-
Chiese lui scherzoso ridacchiando, ricevendo tuttavia così un pugno nello stomaco da Seraph completamente rossa, che parlò nuovamente in un sussurro.
-Se proprio devi dirlo perché proprio qui stupido...-
-Nyaaaa Astral!-
Lacie furiosa con il fratello per quella battuta gli era saltata addosso iniziando a colpirlo con dei leggeri pugni sul viso.
-Cattivo!Cattivo nya!Sei cattivo dovresti abbracciare Lacie nya!Stupido, stupido stupidone nya!-
-Aia no fermati!Lacie calma!-
I pugni aumentavano sempre più d'intensità quindi potevano diventare un problema a lungo andare, tuttavia il ragazzo era così sollevato e felice di rivederla sana e salva da non importargli di alcun dolore.
-Ti abbraccio io Lacie se il tuo fratellone è tanto cattivo.-
Disse Diana sorridendole ed allargando le braccia, l'altra offesa accolse al volo quell'opportunità, e dando le spalle al fratello, schiaffeggiandolo pure con la coda, saltò tra le braccia dell'altra.
-Nya così impari!-
-Emh, ragazzi per quanto questa sagra dell'abbraccio sia carina, e non per criticare se qualcuno volesse abbracciarmi sarei ben felice, sarebbe meglio muoverci. Credo di non essere il solo a pensarla così.-
Zell fino a quel momento si era sistemato decisamente in disparte rispetto agli altri, Lighneers l'aveva notato ma aveva preferito lasciarlo solo, come dargli torto infondo, si vedeva fin da subito quanto il suo umore fosse nero.
-Ha ragione, dobbiamo muoverci.-
Ammise Diana sciogliendosi dall'abbraccio con Lacie, anche se a malincuore vista la dolcezza dell'altra.
-Anche se ci muovessimo però come potremmo fare?Non conosciamo il luogo, siamo venuti qui senza un piano. Dobbiamo crearne uno.-
Le dure parole di Seraph attraversarono la mente di Zell, la sola forza non bastava era vero, un piano era necessario, ma ciò non gli impedì di controbattere.
-Preferisco pensarci in una stanza invece che in un corridoio dietro alle cui porte ci sono dei nemici.-
Così dicendo e voltando loro le spalle il ragazzo iniziò ad incamminarsi verso l'unica porta dalla quale nessuno era passato, ben nascosta nell'ombra si trovava alla fine del corridoio, ed apparentemente era la loro unica uscita.
Il gruppo lo seguì a piccoli passi, ed approfittando di quella riunione Daimonas, avvicinandosi a Ailea, le aveva sfiorato il braccio aiutandola a recuperare buon parte delle energie.
Non era la prima volta lo faceva ma Ailea lo notò, tuttavia si limitò a sorridere evitando di dire nulla, ad uno ad uno tutti le restituirono i pugnali, o almeno chi ancora li aveva. A questi rispose semplicemente che avrebbe potuto trovarne altri.
Arrivati davanti alla porta però Zell fu il primo ad attraversarla.
La stanza in cui si ritrovarono era molto diversa da quelle visitate fino a quel momento, era piena di scrivanie e di scaffali colmi di libri, sparsi ovunque c'erano tantissimi fogli ingialliti e libri ormai rovinati, per non parlare delle lavagne piene di polvere da cui a stento si poteva leggere qualcosa.
-Che posto è questo...-
Chiese Milton guardandosi intorno perplessa, nessuno seppe con certezza cosa dirle.
-Sembra quasi un laboratorio.-
-Nya tu dici Astry?-
Khal, Daimonas e Lighneers osservarono con attenzione le varie scritte su lavagne e fogli accatastati.
-Sono formule...la maggior parte sbagliate.-
-Che cosa intendi?-
Chiese Ailea cercando di mascherare una punta di preoccupazione.
-Che chiunque abbia creato quelle fiamme di Satana non l'ha fatto pensando agli effetti collaterali.-
Rispose semplicemente il verde guardandola, notando però che sia lei, che Daimonas, Seraph ed Astral, erano completamente sbiancati.
-Che vi succede?-
Tutti e tre non poterono evitare di guardare la ragazza, che tuttavia fingeva di non capire e che non fosse preoccupata.
-Che effetti collaterali ci sono?-
Chiese Seraph evitando di mostrare troppa agitazione, per quanto avesse un atteggiamento distaccato non poteva accettare che alla ragazza capitasse qualcosa, il verde però iniziò a preoccuparsi ovviamente temendo il peggio.
-Qualcuno di voi le ha ingerite?-
-Non perdiamoci in queste sciocchezze ed andiamo a...-
-Ailea!-
Stavolta la voce di Seraph fu abbastanza dura da farla tacere, e non solo lei ma anche tutti gli altri che, cupi, guardarono l'altra.
Questa stringendo i pugni evitò ogni loro sguardo, odiava sentirsi debole e sotto gli sguardi preoccupati d'altri, Zell questo lo notò e rivide in lei la parte più chiusa di lui, quella che gli faceva provare le stesse emozioni, per questo motivo cercò d'aiutarla.
-Non è il caso fissarla come fosse un'animale, se è successo qualcosa si troverà una soluzione.-
-Zell, forse non hai capito la situazione. Quella roba uccide il corpo quando viene ingerita, e se qualcuno di voi...-
-Lighneers non l'ho ingerita, me l'hanno ficcata in bocca ma l'ho sputata subito.-
Disse secca la ragazza, tuttavia l'emozione altrui non mutò, Hope la guardava con grande preoccupazione, ed allo stesso modo Milton, Astral, Diana e Seraph.
Khal invece era decisamente più furioso.
-Chi è stato.-
-E' morto ora...-
-Non mi importa sia morto.-
Disse gelidamente in risposta alla ragazza, che nuovamente sentì il peso di avergli mentito e si fece piccola piccola.
-Nya a Ailea non accadrà nulla...vero?-
-Ma certo che no, è la mia sorellona dopo tutto!-
Disse Diana portando un braccio attorno al collo di Ailea, Lighneers però era decisamente poco convinto.
-La situazione è differente ma...potresti comunque stare male. Non penso sia il caso tu rimanga.-
-Sono già stata male prima, adesso però va meglio quindi non è il caso di fare tante storie...stiamo anche perdendo tempo.-
-Non pensi di star esagerando?Infondo puoi rimetterci ben più che qualche pugnale.-
Disse Grace a braccia conserte, non aveva tutti i torti tuttavia era una discussione che Ailea non voleva portare avanti, ed era ben chiaro per tutti.
Sospirando Lighneers si voltò verso gli appunti per cercare di capirci qualcosa.
-Queste fiamme di Satana a quanto pare non sono una semplice droga dopante, ingigantiscono i muscoli attraverso un meccanismo di distruzione e rigenerazione, le ossa si fortificano rompendosi durante la crescita e creando una sorta di protezione per le nuove, il cervello però ne è fortemente intaccato. Si perde qualsiasi capacità cognitiva, viene a mancare il volere della persona, è come un cane che se addestrato fin dagli inizi obbedirà solo al suo padrone, altrimenti sarà libero di distruggere tutto. Penso siano stati fatti vari esperimenti ma nessuno ha dato i risultati desiderati, creare un uomo indistruttibile. C'era sempre qualcosa che non andava, a quanto pare se non si assume spesso questa sostanza il corpo diventa come un palloncino sgonfio, forse tu non avendola ingerita del tutto starai solamente molto male. Ma comunque sei stata fortunata, perché chi non combacia con quella roba muore.-
-Di sicuro non ci vado d'accordo...-
Ammise ricordando lo spiacevole effetto.
Era incredibile il modo in cui aveva capito tutto così velocemente, Zell però ancora non capiva cosa centrava lui in tutta questa storia.
-Non c'è altro?-
-No, mi spiace amico, immagino non risponda alle tue domande.-
-Non importa...-
Almeno sapevano qualcosa in più su quella faccenda, Khal appoggiatosi ad una parete intanto cercava di mantenere la calma, Ailea osservandolo da lontano si sentiva sempre più schiacciata in una morsa quasi più dolorosa di quella fisica provata fino a poco fa.
-Possiamo capire a grandi linee ciò che vogliono fare. E' evidente che con uomini invincibili chiunque potrebbe ottenere un potere tale da essere imbattibile, e se c'è anche la minima possibilità che qualcuno possa sovrastare questo potere le scelte sono due. Averlo dalla propria parte o eliminarlo.-
Anche Lighneers si trovò d'accordo con questa teoria, infondo Zell era stato in grado di battere da solo uno di quei colossi.
-Ora che sappiamo qualcosa come vogliamo organizzarci?-
-Diana non esser precipitosa.-
-Ma sorellona non possiamo stare con le mani in mano!-
-Non puoi nemmeno continuare a chiamarmi sorellona ma lo stai facendo...-
-Basta, dobbiamo concentrarci.-
Disse stavolta Astral serio, aveva appena ritrovato la propria sorella, non intendeva perderla di nuovo così presto.
-Hey qui ci sono delle mappe.-
Mentre gli altri parlavano il ragazzo aveva continuato a cercare nella stanza, non volendo tralasciare nulla d'importante, così facendo aveva finalmente trovato alcuni tipi di mappe, molte inutili risalivano alla prima costruzione dell'edificio, con il susseguirsi delle modifiche.
Ciò però che interessò a tutti furono due in particolare, la mappa delle stanze e dei condotti di ventilazione.
-Conducono tutti in questa stanza diramandosi per le altre...-
Alexander aveva controllato più e più volte quel dettaglio, nessuna stanza mancava all'appello.
-Dite che è un caso l'esser arrivati qui?-
Domandò Johanna pensierosa, fu Zell a risponderle mentre assieme a Khal, Lighneers, Grace ed Astral controllavano l'altra mappa.
-In teoria i nemici di prima avrebbero dovuto ucciderci, quindi è probabile lo sia.-
-Tu però Zell cosa hai intenzione di fare?-
La domanda di Grace poteva sembrare semplice ma era molto più complessa, non si trattava solo del salvare una ragazza, si trattava dell'intera organizzazione che avevano di fronte.
Il ragazzo la guardò in silenzio per qualche istante, fino a quel momento non aveva veramente pensato ad un piano d'azione, sapeva i suoi obbiettivi ma erano quelli giusti per tutti?
-Voglio portare Serena a casa come prima cosa, lei è solo una vittima...ma mi rendo conto che questa storia potrebbe non finire fino a quando quell'uomo sarà vivo. Non apprezzo quando viene tolta la vita altrui ma...-
-Non per forza devi rinunciare a questo tuo principio.-
Disse Milton interrompendolo, lei era più piccola ma non per questo doveva tacere, se lui non voleva uccidere non doveva sentirsi costretto.
-Se  non lo uccidiamo però come possiamo fare?E se anche lo fermassimo i suoi sottoposti cosa farebbero?-
Lighneers aveva centrato un punto chiaro, loro erano solo degli adolescenti, non potevano fermare così facilmente un'organizzazione di tale portata.
-Forse non è necessario uccidere, forse potrebbe bastare anche solo infangare la reputazione dell'uomo e mettere a rischio i suoi affari.-
-Cosa intendi Khal?-
Chiede Zell non capendo come avrebbero potuto riuscirci.
-Per una simile situazione è ovvio occorrano un ingente numero di jewels, se questi mancassero non si potrebbero più portare avanti le ricerche. In questa città di criminali dubito che tutti accetterebbero la presenza di questo individuo se sapessero cosa potrebbe costare loro. Basterebbe anche solo un filmato, metterlo in rete e sarebbero i Boss più forti ad occuparsene. Noi però dobbiamo cancellare la nostra presenza qui altrimenti rischieremmo d'esser perseguitati. Avranno per forza un database con le nostre informazioni, se le cancellassimo avrebbero delle armi in meno, ed ovviamente dobbiamo distruggere anche le ricerche qui.-
A quest'ultima frase il gruppo sentì un forte rumore che li fece voltare, Lacie non prestando attenzione aveva iniziato a scarabocchiare una lavagna ma usando troppa pressione per cancellare le formule l'aveva fatta rovesciare, in questo modo la lavagna era caduta su un cumulo di provette sistemate sopra una scrivania e le sostanze mischiandosi stavano corrodendo tutta la carta vicina.
-Credo non ci metteremo molto...-
Disse Astral scuotendo il capo, per una volta felice della sbadataggine della sorella.
Khal sorridendo riprese poi il discorso, era divertito dall'ironia con cui anche qualcuno che reputava inutile poteva rivelarsi invece utile.
-Molto bene, secondo questa mappa c'è una stanza ad ovest da qui che potrebbe esser considerata come la principale di questa base, non posso esserne certo visto le scritte sono in linea di massima ma forse qui potremmo trovare il database, Alexander è un genio dell'informatica ed un solo computer potrebbe bastargli per sistemare la faccenda.-
Tutti si voltarono verso il fratello, questo trovava sempre più strano e poco rassicurante il comportamento dell'altro ma si limitava a mantenere un tono gelido per non lasciar trapelare informazioni, si aspettava da un momento all'altro che sarebbe successo qualcosa di orribile.
-Però come la mettiamo con i nemici?-
Seraph appoggiatasi ad una parete fissava la porta dalla quale erano entrati, se dovevano pensare al futuro era meglio concentrarsi anche sul presente, erano comunque in una base piena di uomini quindi non potevano tenere in considerazione quel dettaglio.
-I condotti di ventilazione possono esser utili in questo caso. Se sono tutti collegati a quello di questa stanza possiamo usarli per creare un po' di scompiglio ed approfittarne per muoverci fino a quella stanza.-
Disse Lighneers studiando l'altra mappa, Ailea con un ghigno prese la parola.
-Posso occuparmi io di questo.-
-Non essere sciocca, credi possiamo lasciarti fare qualcosa di pericoloso dopo aver saputo di ciò che è successo?-
-Grace ha ragione, potresti avere una ricaduta.-
Ailea guardò Hope scontenta, stava quasi per ribattere quando Jack la interruppe.
-Andiamo, non è una bambina di cinque anni, se ha qualcosa in mente possiamo lasciarla provare. Ed infondo qualcuno potrebbe comunque stare con lei.-
-Lo farò io.-
-Sempre in prima linea in questi casi eh Khal?-
Disse Lighneers al ragazzo incrociando le braccia.
-Nemmeno io mi fido a lasciarla sola con te.-
Seraph come l'altro non si fidava ma per ben altri motivi, anzi per il semplice fatto fosse un ragazzo, Ailea però non prese bene la battuta dei due.
-Smettetela, non serve che resti nessuno qui, devo solo entrare in uno dei condotti e far abbastanza casino da attirarli in stanze diverse. Non ci si sta in due lì dentro.-
-Allora non lo farai.-
-Devo chiederti il permesso Seraph?Non lo sapevo?-
Con fare minaccioso Ailea si stava avvicinando alla bionda che al contrario manteneva una calma assoluta, fu Diana a mettersi in mezzo per evitare lo scontro.
-Andiamo non è il caso, se proprio volete lottare fatelo fuori da qui.-
-Se posso dire una cosa, il suo piano non è male.-
-Grazie Jack.-
Disse Ailea ghignando rivolta verso l'altra, diventata più cupa.
-Però è anche vero lasciarti sola non convince tutti, quindi io avrei una soluzione. Lascerò la mia mano destra ed il mio occhio con lei, così potrete star tranquilli, saper cosa sta facendo e...tenerla d'occhio.-
La freddura come la proposta non fu particolarmente accolta con gioia, ma non c'erano comunque tante alternative...
-Se succede qualcosa torneremo da te subito. Come vorresti fare rumore?-
-Beh Lighneers, a te piacciono le chitarre no?Saprai allora che qui ci sono vari oggetti con cui la si  può cerare...-
I due ragazzi sorrisero all'unisono guardandosi, anche se non era tranquillo si fidava della ragazza e le avrebbe concesso il beneficio del dubbio riguardo quella situazione, sarebbe stato però ben attento a ricordare la strada per tornare da lei.
-Devi però raggiungerci concluso lo spettacolo, ok?-
Disse Khal avvicinandosi e spostandole una ciocca di capelli dal viso, lei non riuscendo a trattenere un sorriso abbassò lo sguardo annuendo.
-Manca solo la telecamera quindi.-
-Quella l'ho io.-
Daimonas prese dalla tasca dei propri pantaloni una piccola videocamera, rispondendo in questo modo all'affermazione di Sammy, la quale si sentiva eccitata all'idea di star partecipando ad un piano così avventuroso.
-Come facevi a tenerla lì?-
Chiese stupida guardandolo, lui si limitò a fare spallucce.
-Tasche grandi.-
 
 
 
Per le stanze ed i corridoi della struttura regnava un profondo silenzio interrotto solo di tanto in tanto dal suono dei passi dei sottoposti che cercavano il gruppo di studenti, ciascuno era armato con almeno una pistola ed attendeva solo di eliminarli.
Improvvisamente però quel silenzio venne rotto da un forte suono.
 
- Everywhere I hear the sound of marching, charging feet, boy-
'Cause summers here and the time is right for fighting in the street, boy.
Tell me what can a poor boy do.
'Cept for sing for a rock 'n' roll band.
'Cause in this sleepy L.A. town.
There's just no place for a street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
Do you think the time is right for a palace revolution.
Where I live the game to play is compromise solution.
Well then what can a poor boy do.
'Cept for sing for a rock 'n' roll band.
'Cause in this sleepy L.A. town.
There's just no place for a street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
Well what else can a poor boy do?
Well what else can a poor boy do?
Well what else can a poor boy do?
Well what else can a poor boy do?
Well what else can a poor boy do?
Hey my name is called disturbance
I'll shout and scream, I'll kill the king, I'll rail at all his servants.
Well what can a poor boy do.
For sing for a rock 'n' roll band.
In this sleepy L.A. town.
There's just no place for.
For a street fighting man.
A street fighting man.
For a street fighting man.
A street fighting man.
For a street fighting man.
A street fighting man.
For a street fighting man.
A street fighting man.
For a street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.
A street fighting man.-
 
La musica sembrava provenire da ogni stanza, era difficile capire dove veramente fosse la ragazza che cantava ma non potevano certo starsene con le mani in mano.
Come il gruppo aveva previsto si era creata una grande confusione per trovare il colpevole e più di una volta a causa d'essa tutti erano passati inosservati nel passaggio da un luogo all'altro.
Senza dire nemmeno una parola e con Zell in testa avevano agito rapidamente, sperando che tutto andasse secondo i piani.
-Siamo quasi arrivati...-
Disse il biondo osservando la mappa,  erano così vicini che aveva iniziato a sentire le mani fremere dall'impazienza, temeva che tutto il loro impegno sarebbe andato a disfarsi da lì a poco.
Prima di uscire dalla stanza avevano filmato tutto ciò che c'era ed uscendo non avevano smesso un secondo di registrare.
Infondo all'ultimo corridoio poterono finalmente vedere la porta da loro tanto desiderata, non c'era più tempo per la calma, bisognava solamente agire.
Aprendo la massiccia porta di legno il gruppo si ritrovò in una stanza gigantesca, le pareti di pietra erano coperte in buona parte da armi finte, solamente quella dal lato opposto mostrava un gigantesco computer da cui si potevano vedere anche le posizioni di tutte le telecamere della stanza.
C'erano anche numerose librerie ma queste sembravano completamente vuote.
Al centro del pavimento lastricato d'oro si trovava un lungo tavolo di legno e proprio in mezzo a questo un corpo vi era disteso...
-Serena!-
 
 
Ailea continuava a suonare con quella chitarra mal fatta sperando non si distruggesse, cantava a pieni polmoni anche se questi dopo appena metà della canzone avevano iniziato a farle male, più di una volta un rivolo di sangue era uscito dalle sue labbra e la testa le girava.
La sua stessa voce le sembrava insopportabile e le rimbombava nella testa, ma non poteva fermarsi.
Era strano per lei trovarsi in un luogo così stretto assieme ad una mano e ad uno occhio ma c'era sempre una prima volta per tutto.
Era però ovvio che quella situazione non sarebbe durata a lungo, conclusa la canzone stava per riprenderla quando all'improvviso proprio vicino a lei sbucò la mano di un colosso, con un pugno aveva rotto il ferro del condotto ed ora la stava cercando.
-Addio.-
Lasciando il proprio strumento e raccogliendo le parti del corpo di Jack iniziò a strisciare, lui l'avrebbe guidata al resto del gruppo.
Nemmeno qualche metro però che le braccia che la stavano cercando aumentarono, era difficile non fare confusione lì dentro ed ormai conoscevano la sua posizione, cercarono perfino di sparare ma il ferro era abbastanza resistente da evitare che i bozzi che andavano a crearsi si rompessero.
-Accidenti!-
Più volte aveva dovuto interrompere il suo passaggio a causa di una mano che compariva all'improvviso, sembravano essersi ammassati tutti sotto di lei, fortunatamente c'erano vari condotti da cui passare e non aveva bisogno di star troppo tempo a pensare.
Strisciò il più rapidamente possibile fino a farsi male ai gomiti ed alle ginocchia, cercando di seguire al meglio le indicazioni della mano, ad un certo punto i nemici sembrarono fermarsi e la mano indicò un punto sotto di lei.
-Qui?Va bene.-
Trovando una grata la ruppe e, cercando di non farsi male, saltò raggiungendo una porta già spalancata, all'interno c'erano tutti i suoi compagni che osservavano Zell correre in un preciso punto.
Solo una volta entrata riuscì a vederlo salire sul tavolo ed inginocchiarsi di fronte al corpo di una ragazza.
-Serena!-
Temendo il peggio Zell le prese delicatamente il volto, con gli occhi chiusi ed il viso pallido la ragazza non sembrava aver particolari ferite, tuttavia sembrava soffrire molto ed un leggero rivolo di sangue ormai secco era uscito dalle sue labbra.
Non poteva perdonarsi d'esser arrivato tardi, non dovevano andare così le cose per lei...
Stringendo i denti dalla rabbia socchiuse gli occhi per calmarsi, quando però sentì un leggero tocco sulla propria guancia li spalancò.
-Zell...-
Era viva, soffriva ma era viva e lo stava guardando sorridendo, poche volte aveva provato un tale sollievo, avere il peso della sua vita sulle proprie spalle sarebbe stato insopportabile.
-Andrà tutto bene Serena, adesso ti portiamo via da qui.-
-Si...-
Il sorriso della ragazza si allargò felice mentre con entrambe le mani prese il viso di lui, sotto lo sguardo di tutti posò le proprie labbra su quelle di Zell portandogli le braccia attorno al collo.
 
(canzone https://www.youtube.com/watch?v=XQmzaQhZjfE Rage against the machine - street fighting man)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Khailea