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Autore: arabel993    08/11/2017    1 recensioni
Un piccolo pensiero, una breve riflessione, ha dato vita ad un autoritratto.
Una ragazza persa tra i libri ed un ragazzo tra i suoi pensieri.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La guardava.
Anzi, più che guardarla, la scrutava. La osservava di sottecchi quando gli riservava il profilo destro, mentre era intenta a scrivere qualcosa al computer.
Lei stava lì, spalle chine, con le dita che scivolavano rapide sulla tastiera, gli occhi che guizzavano ora qui ora lì sullo schermo.
Poi, d’un tratto, come se avesse udito un qualche suono di cui avrebbe voluto scovare l’origine, si alzava e girovagava per la stanza, percorrendone larghezza, lunghezza diverse volte. Osservava i libri sugli scaffali, analizzava le costine, li prendeva in mano e li soppesava.
Una volta l’aveva persino sorpresa ad odorarne uno.
L’aveva colpito, non poteva non negarlo. Nella sua semplicità, nella sua timidezza iniziale, aveva trovato una ragazza solare e vivace, dotata di un forte umorismo, spesso tagliente e qualche volta persino volgare.
Certamente era simpatica.
Sicuramente era bella.
Ma c’era qualcosa che di lei non lo convinceva. Non nel profondo, almeno. Infatti non se ne rendeva conto, era solo una leggera sensazione. Un istinto.
Era il suo profumo.
Il suo profumo, in realtà, non era suo.
La sua pelle era profumata, lo sapeva senza bisogno di pensarci due volte. Ma quel profumo era artificiale. Era lo stesso identico profumo di altre centinaia di ragazze e donne.
Una fragranza dolce e leggera, decisamente femminile e, ci scommetteva, assolutamente costosa.
Se avesse potuto, il suo istinto di uomo le avrebbe rubato quella boccetta contenete il suo prezioso liquido rosato e lo avrebbe versato direttamente nello scarico, cosicché per una volta, almeno una, avrebbe potuto scoprire il suo odore. Perdersi lungo ogni centimetro della sua pelle e assaporare lentamente cio’ che, ogni giorno, gli veniva impedito.
Nel profondo si chiedeva, perdendosi per l’ennesima volta ad osservarla mentre fantasticava con gli occhi rivolti fuori dalla finestra, come facesse una donna a non essersi mai resa conto di quanto fosse importante il proprio odore. Per quale motivo ogni donna - no, non volva farne una colpa solamente a lei, la riteneva una mancanza propria di tutto il genere femminile – pensava che un profumo commerciale fosse più opportuno rispetto al proprio?
Naturale.
Sensuale.
Nessuna donna si era mai, in tutta la vita, resa conto che il più grande desiderio di un uomo fosse semplicemente quello di perdersi nel profumo della sua pelle, dei suoi capelli? Le domande di quel pomeriggio non avrebbero certamente trovato risposta a breve. Pertanto, avrebbe continuato a porsele, giorno per giorno, mentre la scrutava, sicuro di non esser notato, dietro allo schermo del suo pc.
  
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