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Autore: Starfallen    09/11/2017    0 recensioni
Cavalcava a rotta di collo da settimane lungo la Strada del Re, attraversando le Terre dei Fiumi, le Terre della Corona ed il Regno della Tempesta, sapeva che non era sicuro cavalcare sulla strada più in vista del regno, ma di certo quella era la via più veloce per arrivare a Dorne, per tornare da lei.
Era trascorso più di un anno da quando si erano rincontrati e scappati insieme, si erano sposati ed ora la sua Rosa blu attendeva il suo ritorno proprio li, nella Torre della loro Gioia più grande, forse con un dono, il più bello che una donna possa offrire al suo sposo.
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“Amore mio…” la sua voce era un flebile sussurro, tese la mano verso il suo principe che era rimasto sulla porta, lui si precipitò al suo fianco: “Sono qui mia amata, proprio accanto a te” – “Non sei un sogno, sei davvero tu” alzò il braccio e gli accarezzò una guancia mentre gli sorrideva debolmente: “Si mia adorata, sono qui, sono io!” l
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arthur Dayne, Eddard Stark, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Just a dream


I was thinking about her, thinkin' bout me
Thinkin' bout us, what we gon' be
Open my eyes yeah, it was only Just A Dream
So I traveled back, down that road
Will she come back, no one knows
I realize yeah, it was only Just A Dream
 
Cavalcava a rotta di collo da settimane lungo la Strada del Re, attraversando le Terre dei Fiumi, le Terre della Corona ed il Regno della Tempesta, sapeva che non era sicuro cavalcare sulla strada più in vista del regno, ma di certo quella era la via più veloce per arrivare a Dorne, per tornare da lei.
 
Era trascorso più di un anno da quando si erano rincontrati e scappati insieme, si erano sposati ed ora la sua Rosa blu attendeva il suo ritorno proprio li, nella Torre della loro Gioia più grande, forse con un dono, il più bello che una donna possa offrire al suo sposo.
 
Nulla aveva più importanza ormai, la battaglia era vinta, la Ribellione estinta, davanti ai sui occhi poteva rivedere la battaglia che infuriava ed il corpo giaceva inerme sul letto del fiume dopo che il colpo mortale era andato a segno.
Lui lo aveva finito e quell’atto aveva posto fine alla ribellione, tutto ciò per salvare il regno e cosa più importante, poter tornare da lei.
 
Mentre Caraxes galoppava come una furia Rhaegar continuava a pensare agli insulti che Robert gli aveva lanciato durante lo scontro, ‘Stupratore, canaglia, degno erede del Re Folle’, la stupidità e l’ottusità di quell’uomo lo avevano sempre sconcertato, alla sua incapacità di accettare un rifiuto.
Quell’imbelle bramava solo il possesso della donna che diceva di amare e che di certo non sarebbe stato in grado di trattarla come meritava.
L’unico ad avere un valido motivo era Ned Stark, il gesto di suo padre era stato assolutamente privo di ogni logica, ma d’ora in poi le cose sarebbero cambiate, ora che la guerra era vinta e la sua amata al sicuro ed ora lui stava andando da lei.
 
Aveva raggiunto le rovine di Sala dell’Estate, quel luogo era stato testimone della tragedia che si era abbattuta sulla sua famiglia, ma era anche il luogo della loro prima notte d’amore, sorrise e tirò le redini, Caraxes si arrestò, smontò e si avvicinò al ruscello, qualcosa non tornava però in tutta quella storia, perché Brandon Stark si era precipitato nella capitale accusandolo del rapimento della sorella?
 
A quel ragazzo era stato detto espressamente di consegnare la lettera della ragazza al lord suo padre, dove spiegava ogni cosa, e la daga che gli aveva consegnato doveva fungere da garante.
 
Forse non era stato lui, o forse il Lupo Selvaggio non aveva creduto alle sue parole, scosse il capo, non riusciva a pesare a nulla che non fosse lei in quel momento, saltò nuovamente in groppa al suo stallone nero come la notte e ripartì.
 
Ci vollero altri tre giorni per raggiungere le montagne Rosse, finalmente l’avrebbe rivista e stretta tra le sue braccia.
Poche ore li separavano ormai, la gioia che provava era incontenibile, diede un colpo di speroni sui fianchi di Caraxes ‘Forza bello, manca poco’, poteva già sentire il suo profumo, la sua risata scrociante che riempiva l’aria ed il suo cuore, voleva rivederla più di ogni altra cosa.
 
Mentre avanzava verso la collina dove si ergeva la Torre vide le scintillanti cappe dei suoi compagni che aveva lasciato a protezione della sua amata, era sempre più vicino, vedeva distintamente Ser Gerold Higtower lord comandante della Royal Guard ed Oswell seduto ad affilare la sua spada, ed Arthur vigile ai piedi della torre. Nell’esatto momento in cui smontò da cavallo un urlo proveniente dall’interno della Torre squarciò l’aria.
 
Il sangue gli si gelò all’istante nelle vene ‘Lyanna’, volse lo sguardo verso Arthur: “Mio principe, sua grazia è entrata in travaglio in anticipo” – “C’è almeno una levatrice?” – “Ve ne sono due, non vi preoccupate, erano giorni che lamentava dolori, abbiamo provveduto noi, due delle migliori levatrici di Stelle al Tramonto”
 
Rhaegar sorrise grato al suo più caro amico che ancora una volta si era mostrato degno della sua stima e fiducia, un altro urlo squarciò nuovamente il silenzio del deserto, il principe sussultò e si diresse verso l’entrata ma il cavaliere tentò di trattenerlo: “No, sapete che non sarebbe permesso a nessun uomo di entrare” un terzo urlo, questa volta più intenso e carico di sofferenza, Rhaegar non resistette oltre e, liberatosi dalla stretta di Arthur con un colpo secco corse a perdita di fiato lungo le scalinate della torre.
 
Al suo arrivo la porta era spalancata, una delle due levatrici presenti stava spostando una bacinella colma di acqua calda e stracci insanguinati, Lyanna riversa sul letto, quello stesso talamo che avevano condiviso prima della sua partenza era intriso di sangue, il suo respiro era affaticato, rivoli di sudore le inzuppavano la fronte, era stremata, gli occhi socchiusi fissavano impauriti un uomo al suo fianco mentre sussurrava qualcosa, intanto i vagiti di un neonato riempivano l’aria.
 
Poi lei si voltò a guardarlo: “Amore mio…” la sua voce era un flebile sussurro, tese la mano verso il suo principe che era rimasto sulla porta, lui si precipitò al suo fianco: “Sono qui mia amata, proprio accanto a te” – “Non sei un sogno, sei davvero tu” alzò il braccio e gli accarezzò una guancia mentre gli sorrideva debolmente: “Si mia adorata, sono qui, sono io!” la guardò con le lacrime agli occhi, la levatrice si avvicinò con un fagottino tra le braccia, Lyanna si sollevò a sedere e Rhaegar l’aiutò, si sistemò al suo fianco, lei tese le braccia per prendere il bambino, ma la levatrice mise il fagottino in braccio all’uomo accanto a lei.
 
Questi scostò un lembo del tessuto che ricopriva il visino del piccolo, un caldo sorriso si dipinse sul volto di entrambi mentre guardavano quella piccola meraviglia.
“Come hai fatto a creare qualcosa di così perfetto?” – “Abbiamo” rispose lei perdendosi in quelle perle color Valyria che erano i suoi occhi, sorrisero entrambi, Rhaegar la strinse delicatamente a se, sfiorò il suo naso con il proprio, tornò a guardare la creatura, era perfetto proprio come la donna che lo aveva messo al mondo.
 
Il suo principe Promesso, ma prima di tutto il loro bambino, quasi non gli importava più della profezia che ora si era compiuta, l’uomo teneva tra le braccia molto più del suo vero re, quel bambino rappresentava la speranza ma prima di tutto era il frutto del loro amore.
 
“Hai mantenuto la tua promessa, sei tornato da me, da noi” le parole di Lyanna lo distrassero dai suoi pensieri: “Te l’ho detto, io morirò dormendo nel tuo letto, accanto alla più bella regina che i Sette Regni abbiano mai avuto!” le prese la mano che calzava l’anello d’oro rosso con uno zaffiro incastonato: “L’ho promesso il giorno che ti ho messo quest’anello al dito, ed ho intenzione di onorare tale promessa, da quel giorno, fino all’ultimo dei miei giorni!”
 
Rhaegar guardò l’uomo che fino a quel momento aveva tenuto il capo chino sul neonato, questi alzò lo sguardo colmo di lacrime e sofferenza, guardò Lyanna, in quell’istante giunse un secondo uomo, di bassa statura e con i capelli corvini arruffati ed una brutta ferita da arma da tagli.
Aiutò quella cupa figura ad alzarsi e chiamarò a se la levatrice ed impartì un ordine.
 
Ned Stark si issò con il fagottino tra le braccia e guardò Howland Reed al suo fianco con gli occhi vitrei e colmi di dolore, poi volse lo sguardo verso il corpo esanime della sorella.
L’avrebbe riportata a Grande Inverno dov’era il suo posto e li avrebbe riposato, tra le braccia teneva il suo bambino, il vero re dei Sette regni, lo avrebbe protetto proprio come aveva promesso alla sua adorata sorella. 
 
 
it was only just a dream…
 
 
Nota Autrice
Salve a tutti sono Starfallen, è la prima volta che pubblico una storia ragion per cui alcune cose non sono proprio come volevo, e se alcune cose non dovessero quadrare la causa è l'inesperienza oltre all'imbranataggine della sottoscritta con la tecnologia.
In questa OS ho cercato di rendere al meglio questi due personaggi che adoro ed il testo che ho inserito (Just a Dream di Nelly?) mi sembrava il più adatto per rendere l'idea della dolce illusione che volevo rendere nel racconto. Ringrazio Azaliv87 per la pazienza nel supportare e soprattutto sopportare la sottoscritta nella stesura della OS, l'idea del cameo di Ned Stark è opera sua, quindi onore al merito.
Detto ciò spero che il racconto possa essere di vostro gradimento in caso contrario siate magnanimi - pace e amore a tutti - sui vari errori presenti nel racconto.


 
   
 
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