Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: daniverse    10/11/2017    4 recensioni
⤿ { kurapika!centric ❀ missing moment ❀ timeline? what timeline? }
L’acqua scivola ripida come cascate sulle scapole stanche, tiepida di quella lieve freddezza che intirizzisce i muscoli e apre la mente, e una piccola pozza si forma ai suoi piedi dopo un’ora di pensieri vacui e tormentosi e brividi sulla pelle. Kurapika solleva lo sguardo, osservando quelle stesse goccioline che scorrono flemmatiche lungo le pareti trasparenti del box doccia come lacrime o pioggia—questo, pensa, è a discrezione di chi medita—e simultaneamente al defluire dell’acqua persino il flusso delle sue riflessioni pare interrompersi, [...].
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurapika
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I’ve just been sitting here

counting ghosts

(and you look scared again)

La camera assegnatagli è proprio come piace a lui: minimalista, essenziale, ordinata.
 Nonostante questo, Kurapika già sa che nel giro di mezz’ora – tempo di svuotare le valigie e riporre i documenti nella cassaforte palesemente nascosta dietro la meravigliosa, cupa natura morta alle sue spalle – il caos regnerà sovrano nella modesta stanzina.
 Con movimenti quasi automatici, sovrappensiero, Kurapika posa il cellulare sul comò e issa con delicatezza il bagaglio sul letto; le flebili ombre crepuscolari pigramente stagnanti sulle lenzuola candide fluiscono come onde all’improvviso peso, e striature cobalto lambiscono i suoi effetti personali come piccole isole in alto mare. A opera completata il sole ha già oltrepassato la linea dell’orizzonte da un bel pezzo, alcuni vestiti indispensabili giacciono accasciati sull’unica sedia addossata alla scrivania e l’avviso di tre chiamate perse lampeggia a intermittenza sullo schermo di quello stesso telefono che Kurapika non ha osato sfiorare durante tutto il processo, in attesa d’essere notato.
 Uno sguardo fugace, il nodo della cravatta definitivamente sciolto e il servizio in camera a chiamata; il meeting si terrà il pomeriggio successivo, quindi perché non prenderla con calma?
Kurapika opta per una doccia.
 L’acqua scivola ripida come cascate sulle scapole stanche, tiepida di quella lieve freddezza che intirizzisce i muscoli e apre la mente, e una piccola pozza si forma ai suoi piedi dopo un’ora di pensieri vacui e tormentosi e brividi sulla pelle. Kurapika solleva lo sguardo, osservando quelle stesse goccioline che scorrono flemmatiche lungo le pareti trasparenti del box doccia come lacrime o pioggia—questo, pensa, è a discrezione di chi medita—e simultaneamente al defluire dell’acqua persino il flusso delle sue riflessioni pare interrompersi, tenuto a bada da monotoni automatismi di routine.
 L’accappatoio giallo paglierino è delicato al tatto e gli ricorda tanto quegli ampi mantelli tipici delle cerimonie Kurta, e non si stupirebbe se la filatura fosse la stessa.
 Indossato un ben più pratico pigiama, Kurapika affonda nell’oltraggiosamente morbido letto con un libro, il primo che gli capita sottomano tra quelli esposti sullo scaffale sopra la sua testa, nel quale già sa non troverà la pace che cerca. Non ha nemmeno fame; una bottiglia d’acqua e un bicchiere riposano intoccati sopra il mobiletto all’ingresso, gentilmente offerti dall’hotel.
 Placati i suoni, nella stanza cala il silenzio. Non che a Kurapika dispiaccia, anzi: i borbottii concitati di Gon e Killua, il rumoroso russare di Leorio—è raro, solitamente, godere di un po’ di tranquillità, quando si tratta di loro tre. Kurapika ci ripensa e scuote il capo, e commette l’errore di controllare il telefono accanto a sé.
 Sono numerosi tra chiamate e messaggi, e l’ultimo Kurta è ben consapevole del suo dovere di rispondere all’interessamento e alla preoccupazione dei suoi compagni, invece riposiziona l’apparecchio dove l’aveva precedentemente abbandonato e lì finge di dimenticarlo, immergendosi inutilmente in una lettura che effettivamente non lo assorbe come vorrebbe.
 Quand’anche le sue palpebre danno i primi segni di cedimento, Kurapika ripone il libro sul comò e si rifugia tra le lenzuola in cerca di quel sonno che voglioso lo avviluppa nelle sue agrodolci spire, e lo fa scivolare languido nel mondo dei ricordi.

post scriptum.
Buongiorno, fandom! Ebbene, non ho resistito: questa bozza riposava già da ben troppo tempo nel mio pc perché io l’abbandonassi definitivamente, dunque a seguito di questo improvviso momento di pace ho deciso di non esitare oltre. Kurapika è uno dei miei personaggi preferiti, forse quello che sento più mio all’interno della vicenda, e non potevo non scrivere qualcosa su di lui – anche se si tratta di un misto tra introspezione, malinconia e sottaciuta angst (?). Non saprei in quale parte della timeline inserire questa flashfic, perciò vi lascio carta bianca a riguardo, ma non nascondo di essere un po’ in pensiero per i risvolti che Emperor Time avrà su questa testa dura... Togashi, I’m watching you!
Detto ciò passo e chiudo; chissà che mi metta finalmente in pari con le varie recensioni e relative risposte che, francamente, rimando da un bel po’− AH, già! Prima che mi dimentichi, qui trovate il link alla canzone che mi ha ispirata per buttar giù questa manciata di parole, e per il titolo stesso. Or dunque, grazie a tutti coloro che sono incappati in questo brano, e buona giornata!

aki

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: daniverse