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Autore: ThorinOakenshield    10/11/2017    2 recensioni
La situazione è questa: Merida e Rapunzel si amano. Quando le loro madri lo scoprono, le puniscono, impedendo alle figlie di continuare a frequentarsi.
Ma la principessa dai lunghi riccioli rossi è testarda e ribelle, e di certo non permetterà a niente e a nessuno di tenerla lontana dalla persona che ama.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Aveva scalato la torre con la stessa abilità con cui scalava le montagne, solo con più fretta e con decisamente meno letizia nel cuore. Come poteva essere felice dopo tutto quello che era successo? Come poteva essere felice se era stata crudelmente allontanata dalla persona che amava? Come poteva essere felice, se il suo vero e unico amore era rintanato in una torre, probabilmente legato e imbavagliato?
Resisti, Rapunzel, pensava Merida arrampicandosi agilmente sulla pietra, sto arrivando!
Quando finalmente raggiunse la finestra, la principessa dai lunghi capelli rossi vide uno spettacolo che non le piacque affatto, ma poteva ben immaginare che le cose stessero così: Rapunzel, la sua Rapunzel, incatenata e imbavagliata come se fosse stata una bestia pericolosa, impossibilitata a muoversi e a parlare.
La ragazza si agitava, cercava di urlare, cercava di dire alla sua amata di andarsene il più lontano possibile da lì. Dio solo sapeva cosa sarebbe stata capace di farle madre Gothel se l’avesse trovata nella torre.
Ma Merida non voleva saperne: non avrebbe mai lasciato l’amore della sua vita lì, da solo con quel mostro, in quelle condizioni.
Quindi la ragazza si accostò velocemente a Rapunzel. La prima cosa che fece, fu quella di liberarla dalla benda che le stava impedendo di parlare.
“Devi andartene, subito!” gridò agitata la principessa dai lunghi capelli dorati. “Se mia madre ti trova qui, ti ucciderà!” I suoi grandi e dolci occhioni verdi si riempirono di lacrime, commuovendo non poco la ragazza rossa.
“E che lo faccia” rispose Merida dopo essersi ripresa dall’effetto che le faceva Rapunzel. Nella sua voce c’era coraggio, determinazione, pure un pizzico di sfida. “Io non riesco a stare senza te” aggiunse più teneramente, posando una mano sulla guancia della sua amata. Ora anche i suoi occhi si stavano facendo lucidi, facendo concorrenza a quelli teneri della bionda.
Rapunzel chinò le palpebre e posò la sua mano su quella di Merida, come se avesse voluto impedirle di lasciare il suo volto, come se avesse avuto bisogno disperatamente del suo tocco per riuscire ad andare avanti, per continuare a vivere. Come se le carezze della rossa fossero state come acqua per lei, come se fossero state la sua fonte di vita.
La riccia posò anche l’altra mano sul viso di Rapunzel. Dopo essersi guardate brevemente negli occhi, Merida accostò il suo volto a quello dell’amata e la baciò teneramente sulla bocca.
Rapunzel rispose al bacio senza esitare, perdendosi nelle sensazioni che solo Merida era riuscita e riusciva ancora a farle provare.
Una volta che ebbero finito di baciarsi, le due principesse rimasero l’una con la fronte poggiata contro quella dell’altra. I loro occhi non smisero di rimanere fissi gli uni negli altri neanche per un secondo.
“Faresti meglio a tornare” sussurrò Rapunzel. “Quando tua madre si accorgerà che sei scappata, si arrabbierà.”
Finalmente Merida sorrise. “Non preoccuparti, mia madre è buona, non è mostruosa come la tua, non mi farà niente” cercò di tranquillizzarla. “Non accetto che mi abbia rinchiusa in camera mia e messa in punizione solo perché mi sono innamorata di una ragazza. Non può tenermi lontana da te, non può!” aggiunse sentendo la rabbia tornare a farle visita.
Rapunzel guardò in basso, piena di dolore: a lei era andata peggio, almeno Merida non aveva una madre che, per punirla, l’aveva incatenata e imbavagliata come se fosse stata un mostro da tenere a bada.
“Ma non preoccuparti.” La rossa posò un’altra volta la sua mano sul volto di Rapunzel. “Scapperemo insieme.”
La bionda sgranò gli occhi, speranzosa e intimorita allo stesso tempo. “E dove?”
Merida alzò le spalle. “Indifferente dove, l’importante è stare insieme.” La costrinse a guardarla negli occhi, alzandole il mento con due dita. “Fidati di me: non ci separeranno mai più. Mai più. Te lo giuro.”

   
 
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