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Autore: Stillintoyou    10/11/2017    1 recensioni
Niente, in quella casa, era mio.
Mi misi lentamente seduta, e, sempre lentamente, mi spostai di lato, pronta a scendere, ma la vibrazione sul comodino attirò la mia attenzione.
Okay, forse c'era una cosa di mio: il cellulare.
Era poggiato sulla superficie, e la schermata era accesa.
‹‹ Uhm? ››
Lo presi, incuriosita, e notai subito che quella schermata era come una sorta di... applicazione.
C'era una notifica nella sezione Chat, così premetti e subito si aprì.
In alto c'erano i nomi dei partecipanti, ma nessuno di questi mi ricordava qualcosa.
Zen, Jaehee, Yoosung, Jumin, 707.
Un fiume di messaggi fu l'unica cosa che riuscii a vedere. Ero troppo confusa per capire qualcosa.
Parlavano di... qualcosa.
Non riuscii a capire l'argomento trattato, ma notai che uno di loro era stato accusato di egocentrismo, qualcuno si chiamava come la regina d'Inghilterra, poi meme, meme, meme.
‹‹ Che diavolo..? ›› non capivo ‹‹ okay. Come si esce dalla chat? sarà uno di quei gruppo whatsapp molesti... ›› borbottai, e proprio quando stavo per cominciare a cercare il modo di abbandonate la chat, uno di loro, 707, si accorse della mia presenza. Accusandomi di essere un hacker.
Sul serio?
Genere: Fluff, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jumin Han, Nuovo personaggio, Unknown, V
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La notte precedente era passata in preda all'ansia. Praticamente, in tutta onestà, la notte non era mai arrivata per me.

Perché Unknown continuava a cercarmi? Perché, poi, cercava solo me? Che non avesse modo di rintracciare il telefono di Haruka?

No, non era possibile. Era capace di trovare la password per una casa, ma non di rintracciare un telefono? Oltretutto, se era stato capace di trovare il mio, non doveva essere così tanto difficile rintracciare il tuo, no?

A parte quei pensieri, non chiusi occhio prima delle 6 del mattino. Un po' per via di quei pensieri, ed un po' perché Haruka russava come un trattore a lavoro, oltre che a dare calci come un cavallo.

Inoltre aveva occupato il 90% del letto stando al centro, e non riuscivo a svegliarla in alcun modo.

A parte questo, alle 8 del mattino il mio cellulare cominciò a squillare.

Maledì chiunque fosse l'artefice di quella chiamata e risposi, senza nemmeno leggere il nome, cercando di assumere una voce dolce e udibile.

‹‹ Pronto? ››

‹‹ Buongiorno principessa. Dormivi? ›› perché la voce di Zen era così bella già dal mattino?

Non riuscii a rimanere arrabbiata con lui. Sospirai, ma non feci in tempo a dare una risposta ‹‹ ops. Scusami ›› mi anticipò.

‹‹ Non fa niente, mi sarei svegliata comunque tra meno di un'ora ››

‹‹ Anju, chiudi la chiamata, sono a mala pena le sei! ›› brontolò Haruka, coprendosi la testa col lenzuolo ‹‹ casinista! ››.

Disse quella che aveva fatto casino fino a cinque minuti fa, assumendo la voce di un trombone e la delicatezza di un elefante in un negozio di swarovski.

Sentii Zen ridere dall'altro capo del telefono ‹‹ okay, okay. Ho interrotto il sonno di due principesse, o sbaglio? Mi dispiace. Troverò un modo per farmi perdonare ››

‹‹ Non preoccuparti, Zen. Non disturbi mai ››

Haruka emise un verso contrariato, ma sapevo che era per via del suo sonno. Anzi, onestamente, mi stupii del fatto che si fosse svegliata solo per lo squillo del telefono, quando invece non si era svegliata in altri modi durante la notte. Se bastava così poco, sta notte le avrei fatto squillare il cellulare ogni cinque minuti.

‹‹ Oh, beh, in questo caso ›› sospirò ‹‹ ti ho chiamata perché sono in ansia per sta mattina. E... non lo so, mi andava di sentire la voce di qualcuno che mi... trasmettesse calma e relax. ››

‹‹ Beh, potresti guardarti allo specchio e calmarti così ›› ironizzai, ottenendo un'altra risata.

‹‹ La mia bellezza non riesce sempre a calmarmi ››

‹‹ Allora dovresti registrare la tua voce e dirti “stai calmo, Zen, oggi qualcosa splende, e non sarà il sole, ma tu stesso ››

rimase in silenzio per un attimo. Per tutto quel tempo, pensai di aver detto qualcosa di sbagliato, o semplicemente che fosse caduta la linea.

Ma la chiamata era ancora in corso, quando staccai il telefono dall'orecchio.

‹‹ Credo di essere arrossito ››

‹‹ Mi hai fatta preoccupare! Credevo di aver detto qualcosa di sbagliato! ››

‹‹ No, no... niente di sbagliato. Dio... che carina ›› e ridacchiò. Una risata così naturale ed imbarazzata, da portarti a pensare che, dopo tutto, Zen non era poi così sicuro di sé.

‹‹ Comunque, Zen, come mai hai tutta quest'ansia addosso? ››

‹‹ Oh, giusto! Ieri non l'ho detto. Ricordi il film per il quale mi hanno preso? Ecco... oggi è il primo giorno di riprese! ››

‹‹ Beh, auguri allora! Ci credo, allora, che sei agitato. Ma sono certa che sarai perfetto! ››

‹‹ Eheh, grazie. Avevo bisogno degli auguri! Spero che tu abbia ragione. ››

‹‹ Dai, non c'è bisogno di essere agitati. Se ci pensi, ormai, hai passato il provino, quindi è ovvio che vai bene ››

Prese un breve, ma profondo respiro ‹‹ beh, anche quello è vero... ma vedi, spero di fare una buona impressione il primo giorno. Ti spiego, principessa, per l'audizione mi sono impegnato parecchio e ho dovuto snaturare il “vero me”. Perché sì, come ho detto ieri notte in chat, il personaggio è parecchio interessante, e mi piace un sacco la sua psicologia, ma... ››

‹‹ Ma? ››

‹‹ Ma caratterialmente è totalmente diverso da me ››

‹‹ Beh, se sei riuscito ad interpretarlo nei provini, non vedo come tu non possa interpretarlo di fronte alla telecamera! ››

‹‹ Il fatto è che... somiglia a Jumin, caratterialmente parlando. In pratica, per quel personaggio, devo imitare quell'idiota. ››

‹‹ Deve essere frustrante per te ›› dissi, ridacchiando.

‹‹ Molto frustrante! Ma devo ammettere che Jumin è un ottimo modello di riferimento ›› beh, sicuramente interpretare un personaggio con lo stesso carattere di Jumin non doveva essere così tragico come lo faceva intendere Zen, ma... d'altronde, tra i due non scorreva poi così tanto buon sangue, anche se non ne avevo capito il motivo ‹‹ quell'idiota ›› aggiunse, come se ci avesse pensato più tardi.

‹‹ Dai, non è un idiota! A me sta simpatico ››

‹‹ Davvero? Cielo, Anju... come fai a dire una cosa simile? ››

‹‹ Beh... per me è così ›› feci le spallucce, come se lui fosse in grado di vedermi.

Era vero. D'altronde, a me, Jumin non aveva fatto niente. Anzi. Voleva addirittura comprarmi dei vestiti nuovi per non usare quelli di Rika, e già questo , per me, bastava come gesto carino e premuroso, considerando che non mi conosceva.

Anche se c'era da ammettere che, ricco com'era – a detta di Luciel – di certo non era un gran problema comprare qualcosa.

Zen sospirò, anche se con il casino di sottofondo, si sentì veramente poco. Forse era in mezzo alla strada, dato che si sentivano i rumori di clacson o qualcosa di simile ‹‹ a parte questo, principessa... ti stai trovando a tuo agio tra noi? Come ti trovi nell'appartamento di Rika? ››

‹‹ Sì, mi sto trovando a mio agio ›› accennai un sorriso. Zen era sempre premuroso, ed era una cosa che a me piaceva parecchio ‹‹ come potrei non trovarmi a mio agio? Siete tutti così carini – nel vero senso della parola – e premurosi, con me... anche con Haruka ››

‹‹ Uhm, Haruka... ›› prese una pausa di un momento, prima di riprendere a parlare.

Già... non tutti avevano digerito totalmente il suo arrivo. Zen sì, ma rimaneva comunque un punto di domanda ‹‹ mi dispiace un pochino per lei. Nel senso, sembra quasi che sia più facile accettare la tua presenza che la sua ››

Istintivamente, mi girai a guardare la mia amica. Dal respiro pesante, era palese che stesse di nuovo dormendo. Ero grata della cosa, in tutta onestà.

‹‹ Aspetta ›› mormorai. Okay, se dovevamo parlare di questo, era meglio spostarsi dal letto.

Mi alzai lentamente, cercando di fare attenzione a non fare troppo casino. Non volevo certamente svegliarla. Camminai, infatti, in punta di piedi, fino all'uscita della stanza, poi uscì, chiudendomi la porta alle spalle.

‹‹ Okay, eccomi ›› dissi, sempre a bassa voce, dirigendomi verso il divano, per poi sedermici sopra – o meglio, distendermici, nemmeno fossi la regina dell'appartamento – ‹‹ anche a me da quell'impressione. Onestamente, non mi capacito granché della cosa. Sembra quasi che solo tu, Seven e Yoosung riusciate ad accettarla, mentre Jaehee e Jumin – ››

‹‹ Jaehee l'ha accettata, dal momento che anche V ha accettato la sua presenza nella RFA. In teoria, anche quell'idiota di Jumin. Solo che entrambi sono piuttosto distaccati dalla cosa. ›› sbuffò poco dopo, come se avesse appena ricordato una questione fastidiosa, e si prese qualche attimo prima di riprendere a parlare ‹‹ se proprio vogliamo dirla tutta, Jumin sembra parlare in modo gentile solo quando si tratta di te ››

‹‹ Oh, uhm... sei geloso, Zen? ›› ironizzai, ed in risposta ottenni un suo balbettare.

‹‹ No! Cioè, sono preoccupato. Insomma... ricorda: gli uomini sono dei lupi! ››

‹‹ Anche tu sei un uomo. Quindi, anche tu sei un lupo? ››

‹‹ Io sono un lupo buono, e so controllarmi a dovere! ›› rise, dopo aver detto quella frase, poi sospirò ‹‹ beh, Anju... io sono arrivato ››

‹‹ Oh, di già? Uhm... ››

ridacchiò, con una risata così dolce che quasi riuscii ad immaginare il suo volto attraverso il telefono. Terribilmente carino. Strinsi il telefono, strizzando gli occhi. Che diavolo stavo andando a pensare?

‹‹ Volevo parlare ancora con me, principessa? ››

‹‹ Forse! ››

‹‹ Beh, se vuoi, ti chiamerò dopo le riprese ››

‹‹ Okay! Assicurati di mandarmi un selfie, durante le pause. Voglio assicurarmi che vada tutto bene! Promesso? ››

‹‹ Promesso! A dopo, allora ››

‹‹ A dopo! ››

e sperai che quel “a dopo”, fosse effettivamente così. In tutto questo, non avevo ancora ricevuto un messaggio da Yoosung, o da Seven.

Anche se, comunque, generalmente Seven entrava poco più tardi nell'app.

Alzai gli occhi verso la telecamera, accennando un sorriso e muovendo lentamente la mano. Magari era già sveglio, o... o semplicemente, ero una cretina. Niente mi assicurava che stesse guardando in quella direzione. E non potevo credere di aver salutato una telecamera.

Ma speravo che lui stesse guardando in quella direzione, e solo pensare che stesse guardando... beh...

No, dai. Non volevo credere ai miei stessi pensieri. Perché la mia testa ruotava così vorticosamente al pensiero di Seven? Sentivo le gambe deboli, ed il mio stomaco si stringeva e strizzava.

Maledizione... no. Non potevo permettermi una cotta. Lo conoscevo da fin troppo poco tempo.

Certo, indubbiamente in quando aspetto mi piaceva... il carattere, la simpatia...

scossi rapidamente la testa, calmandomi e pensando al fatto che, d'altronde, anche al pensiero di Jumin provavo bene o male le stesse cose. Pensare alle parole di Zen, riguardo al comportamento di Jumin, poi...

Mi sedetti sul divano, sfregando le mani sulle tempie. Forse dovevo cominciare a concentrarmi su qualcosa che non fosse la RFA.

E non era semplice,visto che ormai c'ero dentro fino al collo.

‹‹ Vuoi una pastiglia per il mal di testa? ›› brontolò Haruka, poggiata con una spalla allo stipite della porta.

Aveva un'aria spenta. Non che da appena sveglia, generalmente, fosse chissà quanto energica, ma...

non era quasi mai così.

‹‹ No, grazie ›› risposi, sistemandomi i capelli castani su una spalla.

‹‹ Okay ›› tirò su col naso, camminando verso il piano cottura.

‹‹ Sei raffreddata? ››

‹‹ Uhm? No, sono solo appena sveglia ›› si sforzò di rivolgermi un sorriso ‹‹ ed ho ascoltato la vostra chiacchierata ›› temevo che sarebbe successo.

Fu come un pugno nello stomaco, però, perché mi ricordai che lei stava ancora aspettando quella famosa chiamata da parte di Jumin. Chiamata che, come immaginavo, non era e non sarebbe mai arrivata. Jumin non aveva tempo per questo genere di cose, e lei doveva capirlo.

‹‹ Non capisco... perché a loro viene più facile accettare te? Da quando sono qui, cercano sempre e solo te ›› mormorò, con un tono di voce così demoralizzato da essere riuscita, involontariamente, a farmi sentire la merda della situazione.

‹‹ Non penso che sia così... penso che sia solo un impressione ››

Il suo sguardo si assottigliò al punto che i suoi occhi sembrarono ancora chiusi ‹‹ è un dato di fatto. Vogliamo controllare il registro chiamate, o la cronologia dei messaggi? ›› il suo tono di voce era tagliente quasi quanto il suo sguardo. Ma, anche se ci fosse stata una preferenza tra noi due, la colpa di certo non era mia.

‹‹ Persino Mr. Han sembra preferire te a me. Eppure, nella RFA, ci siamo dallo stesso lasso di tempo. ››

Non mi stupii di quella frase, in tuta onestà. Sapevo che, sotto sotto, era arrabbiata per quel motivo.

Forse Zen, a questo punto, aveva ragione.

‹‹ Sei arrabbiata per questo? ›› provai a chiedere, ma lei non rispose a quella domanda, e continuò il suo sfogo ‹‹ persino quando siamo in chat, e tu non ci sei, lui parla i quanto sia sicuro del fatto che farai un ottimo lavoro con gli ospiti ›› gli ospiti del party... già.

Era da ieri ogni tanto arrivava qualche mail da parte di qualche ospite contattato da Jaehee, e rispondevo a tutti in maniera più fulminea che potevo.

A pensarci bene: probabilmente era per questo che gli altri mi parlavano in maniera diversa, rispetto a come parlavano a lei. Sia per la frequenza che per i modi. E, magari, era anche per questo che Jumin si rivolgeva in modo più gentile, verso di me. Per via del fatto che fossi io ad avere il party in mano. Sarebbe logico, no? D'altronde ero io l'amministratore della cosa.

‹‹ Comunque, non preoccuparti. Onestamente non so nemmeno per quanto tempo staremo nella RFA ››

‹‹ Uhm? ›› corrugai la fronte, incuriosita da quell'affermazione ‹‹ che intendi dire? ››

sospirò, tamburellando le dita sul piano cottura. Aveva fatto il caffé nella caffettiera e non ci avevo nemmeno fatto caso, tanto che ero immersa nei miei pensieri ‹‹ niente, non preoccuparti. È solo una mia sensazione. Sai, ieri notte ho fatto un sogno ›› improvvisamente, il suo volto si illuminò, e mentre il caffè scaldava all'interno della caffettiera, lei si girò per poggiarsi al piano cottura con la schiena, rivolgendomi, finalmente, un sorriso apparentemente sincero ‹‹ lo vuoi sentire? È carino! ››

‹‹ Sì, certo! ›› sopratutto se questo potesse distrarla dalla discussione di poco fa.

Lei sollevò lo sguardo al soffitto, annuendo tra sé e sé. Il suo sguardo vagò, poi prese un grosso respiro. Sicuramente stava cercando di mettere insieme i pezzi, in modo da poterlo raccontare per ordine.

‹‹ A dire il vero, è tutto un po' confuso... è cominciato me che chattavo con uno sconosciuto, che chiedeva se potevo andare ad un indirizzo per restituire un cellulare. Poi lo scenario cambia, e... beh... ora riderai! ››

‹‹ Perché? ››

‹‹ Perché, in pratica, nel sogno ero in questa chat ›› afferrò il telefono, indicando la chat della RFA ‹‹ e dovevo affrettarmi a scegliere uno di loro, prima di undici giorni ››

‹‹ Cosa... perché? ››

‹‹ Perché, alla scadenza dell'undicesimo giorno, sarebbe tutto finito. Avevo solo undici giorni di tempo per essere felice con uno di loro. ››

‹‹ E tu, fammi indovinare... hai scelto Jumin? ››

lei arrossì e gonfiò le guance, girandosi senza darmi una risposta precisa.

‹‹ lo prendo come un sì ›› come immaginavo: Haruka si stava prendendo una cotta enorme per Jumin.

Mentre lei continuava a raccontarmi di ciò che era accaduto nel sogno, decisi di fare ciò che ogni buona amica avrebbe fatto.

 

Anju
Buongiorno, Jumin. So che è presto,

a dire il vero non so nemmeno se sei

sveglio, però... volevo chiederti un favore.
 

Mandai un messaggio a Jumin, incerta persino del fatto che fosse sveglio.

Ma era mattino, e di solito il signor direttore era sveglio, a quell'ora. Casomai, avrei contattato Jaehee, chiedendo a lei di avvertirlo una volta arrivato in un ufficio.

Dato che, però, aveva fortunatamente risposto, mi misi l'anima in pace con i miei piani.


Jumin Han

Buongiorno, Anju.

Se c'è qualcosa che posso fare per te,

chiedi pure. Hai di nuovo problemi con

i vestiti? Vuoi che chieda a Jaehee

di contattare una sarta? Però prima

dovrei parlare con Seven per sapere

l'indirizzo dell'appartamento... oppure,

dovremmo accordarci su un punto d'incontro.

Sì, forse è meglio così.

 

Anju

Oh, uhm... no, i vestiti di Rika vanno

bene, ma grazie del pensiero ^\\\^

 

Anju

Ricordi di aver detto ad Haruka che

l'avresti richiamata, o qualcosa del genere?

 

Jumin Han

Cos'è quella faccina? Seven ti sta

contagiando con le emoji?

Sì, comunque. Ricordo di aver detto una

cosa simile. Perché?

 

Anju

Potresti chiamarla?

 

Jumin Han

È successo qualcosa?

 

Anju

No, a dire il vero no. Però ci tiene...

Diciamo che si sente un pochino in

disparte.

 

Jumin Han

Allora dille di prendere parte. Semplice.

 

Anju

Non ha un ruolo preciso da svolgere...

V ha dato un compito solo a me.

Lei vorrebbe essere un pochino più coinvolta

nella RFA, e si sente un po' in imbarazzo.

Non riesce ad integrarsi.

 

Jumin Han

Se V ha dato il ruolo di Rika in mano a te, e

non a lei, è evidente che l'ha fatto per una ragione.

Probabilmente ha visto in qualcosa che lei non ha.

Magari, un po' di Rika... non lo so. Non sono nella

sua testa per sapere su cosa si sia basato per darti

così tanta fiducia.

Ma non penso che fosse perché sei arrivata prima.

Considera che è Seven ad aver creato il profilo

di Haruka, e sempre Seven ha dato in mano a

te il profilo di Rika.

Se avesse voluto, avrebbe potuto trasformare il tuo

profilo in uno come il nostro, senza la possibilità

di interagire con gli invitati e di gestire il party.

Ciò significa che erano quelle le disposizioni di V.

 

Jumin Han

Inoltre, se V avesse voluto che anche Haruka prendesse

parte all'organizzazione del party, avrebbe detto a Seven

di ampliare il suo profilo ad amministratore o

co-amministratore. Se non è successo, beh... non credo

ci siamo bisogno che continui.

 

Stavo per scrivere qualcosa come “vorrebbe conoscerti meglio”, ma parlare con Jumin, a quanto pare, era come parlare con un sasso. Perlomeno, per quanto riguardava Haruka.

Mi sentii tremendamente in colpa per lei.

Aveva anche smesso di parlare, rendendosi conto che non stava avendo molta attenzione da parte mia, ed ora aveva lo sguardo sul suo cellulare.

Probabilmente si era aperta una chatroom, ed io non stavo prestando attenzione nemmeno a quella.

Volevo fare qualcosa per lei. Volevo che Jumin le prestasse anche un minimo di attenzione, così che lei potesse essere un po' più sorridente e sentirsi un po' più partecipe nella famiglia della RFA.

 

Anju

Sì, capisco il tuo punto di vista, Jumin.

Hai ragione... ma, magari, possiamo

trovare qualcosa che lei possa fare, no?

Datele una piccola possibilità... per favore!

 

Jumin Han

Se hai qualche idea, sono tutto orecchie.

 

Anju

Uhm, beh... comincia col parlare di più, magari.

A lei farebbe tanto piacere avere almeno la tua

approvazione!

 

Jumin Han

La mia approvazione? Non è mica un documento

d'ufficio.

 

Una battuta. In un momento come quello. Sul serio, Mr. Han?

Era pure una battuta di pessimo gusto.

 

Anju

Ti prego, Jumin... chiamala.

Per favore.

È veramente brutto vederla così... non lo dice, ma ci sta male.

Vede la preferenza.

 

Jumin Han

Perché ci tieni così tanto che io la chiami?

 

Anju

Perché Haruka è la mia amica più cara. Siamo

cresciute assieme... e vederla così mi rende parecchio

triste.

Haruka è per me quello che V è per te.

 

Da quello che riuscivo a ricordare, dalle poche volte in cui si era parlato di V, in chat, Jumin e lui erano cresciuti assieme. Quindi, magari, spiegarglielo in quel modo avrebbe reso meglio l'idea.

‹‹ Con chi stai parlando? ›› chiese Haruka, improvvisamente. Forse si era resa conto, finalmente, del mio essere eccessivamente silenziosa, tanto che ero impegnata a cercare di convincere Jumin a parlare con lei.

‹‹ Seven ››

‹‹ Ma Seven è in chat... ››

‹‹ Ahahah, già, Seven è in chat ›› risposi, senza nemmeno pensarci. Poi, poco dopo, sbarrai gli occhi ‹‹ Seven è in chat? ›› ripetei ‹‹ Seven è in chat! ›› mi girai velocemente verso di lei. Troppo velocemente. Infatti, nel movimento, mi sollevai accidentamente e scivolai giù dal divano, colpendo così forte il pavimento da sentire una fitta tremenda all'osso sacro.

‹‹ Oh, Santa Elizabeth the 3rd, stai bene?! ››

‹‹ Santa Elizabeth the 3rd...? ›› influenza di Seven.

Lei rise, annuendo ‹‹ Sì, beh... ››

‹‹ Era orribile. Mi è passato il dolore al culo per questa pessima e freddissima battuta ›› brontolai, sollevandomi da terra a fatica. La botta aveva fatto parecchio male.

‹‹ Vuoi che dica a Seven di cercarti? Credevo te ne saresti resa conto! ››

‹‹ No, non ho badato alla chatroom aperta. In verità stavo... stavo... ›› sospirai, grattandomi la nuca. Che diavolo potevo inventarmi?

Lei sollevò le mani al cielo, sorridendo in modo innocente ‹‹ Ehi, testa di pomodoro, non scervellarti. Non devi per forza rispondermi! ››

Gonfiai le guance ‹‹ non sono una testa di pomodoro. Ho i capelli scuri, ora ››

‹‹ Beh, per me rimani una pel-di-carota! ››

le feci la linguaccia, apprezzando, silenziosamente, il fatto che non avesse insistito per sapere con chi stessi parlando.

‹‹ Sì, comunque... chiediglielo, per favore. Anzi, digli che più tardi lo cercherò io ››

lei annuì ‹‹ beh, sappi che comunque ha chiesto se ti fa male il culo ››

‹‹ Ehi! ›› gonfiai le guance, girandomi in direzione della telecamera e facendo la linguaccia anche a lui, sorridendogli poco dopo. Allora mi stava guardando. Seven l'onnipresente.

Riportai la mia attenzione sul telefono, notando il messaggio in attesa.

 

Jumin Han

Capito. Va bene, Anju... visto che insisti

tanto, provvederò. Non mi costa nulla.

Penserò, nel frattempo, a qualcosa da

farle fare. D'altronde, V, mentre è assente,

ha affidato a me il suo ruolo.

Chiederò consiglio anche all'assistente Kang.

 

Sorrisi come una bambina alla vista di quel messaggio, già riuscendo ad immaginare l'espressione gioiosa della mia amica. Ero certa che lei, per me, avrebbe fatto la stessa cosa.

In cuor mio, sapevo che probabilmente quella chiamata non sarebbe bastata a far cambiare idea a Jumin. Forse Haruka era troppo... iper attiva, per i gusti di quell'uomo, ma... beh, secondo il mio punto di vista, prima o poi si sarebbe ricreduto. Haruka non era una brutta persona, e dietro quell'iperattività, si nascondeva una bellissima persona. Un po' troppo ingenua, ma era di una bontà stupenda ed apprezzabile. Oltre che parecchio disponibile e responsabile.

Più o meno.

 

Anju

Grazie mille Jumin! Sapevo che mi avresti capita!

Grazie, grazie, grazie!

 

Jumin Han

Te l'avevo detto, se potevo farlo, lo avrei fatto.

È una cortesia nei tuoi riguardi.

 

Anju

Nei miei riguardi....? lo stai facendo, veramente,

solo per me? Perché?

 

Jumin Han

Non che sia un peso, non fraintendere le mie

parole.

Perché mi piace il fatto che stia facendo

tutto questo solo per far star bene la tua amica.

Nella RFA siamo una famiglia, e tu stai lavorando

per mantenere l'equilibrio stabile.

 

Jumin Han

È un bel gesto e non me la sento di ignorarlo.

Sei in gamba e responsabile. Sicura di non voler

lavorare nella mia azienda?

 

Anju

Grazie per l'offerta, ma per ora va bene così ^^'

 

Jumin Han

Sarà sempre valida. A dopo, Anju.

 

Anju

A dopo Jumin. E grazie ancora!

 

Sospirai di sollievo, lasciandomi andare contro lo schienale del divano.

Quello era un vero e proprio sollievo, per me.

C'era troppo silenzio, comunque. Così sollevai lo sguardo, guardando cosa stesse facendo Haruka.

E... non stava facendo niente di troppo diverso da quello che faceva di solito. Semplicemente, stava versando il caffè nelle tazzine, reggendo il telefono con la mano libera.

Dati i diversi sorrisi che rivolgeva allo schermo del cellulare, sicuramente il signor Seven aveva compiuto il miracolo di farle tornare il buon umore. Luciel era degno di portare quel nome, allora.

Alzai di nuovo lo sguardo verso la telecamera, grata di poter avere quel “contatto” con lui.

Indicai lo schermo del cellulare, sperando che i suoi occhi fossero puntati verso lo schermo, così che potesse vedere che gli stavo per mandare un messaggio. Poi passai ai fatti.

 

Anju

Luciel, ho una cosa da dirti, ma non dare di

matto.

 

Anju

Ieri l'hacker mi ha contattata di nuovo. Abbiamo

scambiato un paio di messaggi... ha accennato

qualcosa sul fatto di “rivederci presto”, quindi...

 

Anju

Onestamente non so nemmeno io cosa pensare,

perché ha lasciato quell'affermazione piuttosto

aperta all'interpretazione.

Non mi ha nemmeno detta come interpretarla.

 

Sicuramente era ancora nella chatroom, per cui, non aspettai di certo una risposta fulminea da parte sua. Anzi, semplicemente, entrai in chat anche io.

D'altronde non c'era nessuna fretta, no?

 

[707 ha abbandonato la chat]

 

Fu il primo messaggio che vidi, poi, subito, il mio telefono squillò.

Ovviamente, era Seven.

Cacchio, aveva letto i messaggi così velocemente? Non che fossero chissà quanti, però...

Risposi, e non ebbi nemmeno il tempo di dire “ciao”, che subito cominciò a parlare.

‹‹ Leggi tutto. Non tralasciare niente di niente. ››

Il suo tono di voce sembrava quasi affannato, tanto che parlava velocemente. E così feci.

Guardai nella direzione di Haruka, e mi spostai dall'altra parte.

‹‹ Uhm? Dove vai? ›› chiese lei ‹‹ Aaah, aspetta.... ti ha chiamata Seven? Sei al telefono con Seven! Salutamelo! ››

‹‹ Ricambia il saluto ›› disse lui, poco interessato ‹‹ anche lei ha ricevuto messaggi? ››

Scossi la testa, sapendo che tanto lui stava guardando ‹‹ ricambia ›› dissi ad Haruka, mentre continuavo ad allontanarmi

‹‹ Non fate sesso telefonico! ›› gridò alle mie spalle. Fortuna che la telecamera era lontana, e sperai che Seven non avesse sentito quell'affermazione o che perlomeno decidesse deliberatamente di ignorarla. Mi chiusi nel bagno, abbassando la tavoletta per sedermici sopra.

‹‹ Okay, sono lontana dalle sue orecchie... spero ›› mormorai, guardando verso la porta. Sperai vivamente che Haruka non decidesse di origliare, anche se non era una cosa tipicamente sua. Di solito era piuttosto riservata.

‹‹ Hai fatto bene. ››

‹‹ Mi avverti se si sposta per venire verso il bagno? Tanto la vedi, no? Non voglio che senta. ››

‹‹ Si, tranquilla. Ora sembra essersi concentrata di nuovo sul telefono ››

‹‹ Okay, grazie ››

e, detto questo, cominciai a leggere i messaggi dal primo all'ultimo, senza tralasciare niente.

Dalla sua bocca non uscì una sola parola, mentre leggevo. Fui grata della cosa, perché era evidentemente concentrato nell'ascoltarmi. Appena finii, rimanemmo un po' in silenzio.

Tanto che, per un attimo, pensai che stesse dormendo. Ma erano fin troppo pochi per potersi addormentare così facilmente.

‹‹ Finiti? ›› chiese lui. Sentii uno scricchiolio di sottofondo.

‹‹ Sì. Non sono molti, te l'ho detto, ma.... cosa stai facendo? ››

‹‹ Pranzando. Con le HB chips ››

‹‹ Ti rovineranno lo stomaco quelle patatine ››

ridacchiò, poi sospirò ‹‹ okay, okay, le metto via, per ora. Comunque, non capisco... di chi parlava? Mi sento chiamato in causa e non so nemmeno perché. In ogni caso, non preoccuparti, Anju. Farò in modo che non ti tocchi nemmeno un capello, finché ci sarò io qui. Dovesse costarmi la vita ›› il suo tono di voce era così serio che la mia schiena venne scossa da un brivido.

Cosa lo spingeva a tanto? D'altronde, per lui, non ero altro che una ragazza che conosceva da poco.

Mi morsi il labbro inferiore, poggiandomi una mano sul petto. Per un attimo, pensai che stesse prendendo fuoco. Maledizione... perché a me?

 

  
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