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Autore: Violetta_    11/11/2017    1 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Missione speciale








Kankuro era nel suo laboratorio stava squadrando la testa di Karasu da cinque minuti quando d'un tratto non vide più nulla.

<< Cucù >>

Sumire si era messa dietro di lui poggiando il petto sulla sua schiena e coprendogli gli occhi con le mani.

<< E' piuttosto tardi >> disse lui sorridendo, senza scomporsi.
<< Na tranquillo. Che fai? >>
<< Sto cercando di aumentare le armi nella testa di Karasu >>

Lei spostò la testa guardando verso il tavolino.

<< Uh. Ma ciau Karasu >>

Il fatto che parlasse con le sue marionette lo adorava.
Anche se la sua preferita non era Karasu.

<< Donde estàs Sax? >>

Kankuro aggrottò la fronte non capendo.

<< Sax? >>

Sumire fece spallucce e sorrise. Sapeva bene che ci voleva un po' per capire il suo slang.

<< Sasori >>

Lui scosse la testa.

<< Non te lo dico. L'ultima volta c'è mancato poco che lo facessi esplodere >>
<< Eddai ero nel panico e poi stavo cercando di aiutarti >>
<< Non mi convinci lo stesso >>

Lei si inginocchiò accanto a lui e poggiò le labbra sul collo del ragazzo.

<< Ontoni? >> disse con voce bassa e seducente.
<< Ontoni. Non attacca >> disse lui chiudendo gli occhi.
<< Eddai voglio dimostrarti che la so usare >>
<< No no no >>

Iniziò a dargli dei caldi ed umidi baci alla base del collo. Kankuro dovette poggiare la testa di Karasu sulla scrivania.

<< Tanto non mi convinci >>

Si mise a cavalcioni su di lui e poggiò la mano sulla sua fascia rossa.

<< Smettila >>

Lei sorrise.

<< Sumy basta. Devo sistemare Karasu >>

Mosse la mano allentandogli la fascia della tuta.

<< Ok ok! Aspetta un secondo >>

Lei rise e alzò le braccia al cielo in segno di vittoria.

<< Yay! >>

Kankuro prese il rotolo e alzò l'indice.

<< Si ma lo controlli qui davanti a me. Non ti azzardare a scappare o a fare altri scherzetti dei tuoi >>

Lei annuì.

<< Tranquillo, hai la mia parola >>
<< Mh... >> la squadrò poco convinto << ... wakatta >>

Le diede il rotolo e Sumire si mise a muovere Sasori con una tale maestria che il marionettista stentò a credere ai suoi occhi.
Erano movimenti di media difficoltà ma comunque piuttosto notevoli ed anche molto precisi considerando il poco spazio che aveva.
Quando ebbe finito sigillò la suddetta marionetta nell'apposito rotolo e la consegnò al marionettista.

<< Visto? Adesso che mi dici? >>

Dopo un manciata di secondi di competa immobilità lui prese il rotolo lo posò sul tavolo dopo si sedette nuovamente per lavorare.

<< Stai diventando bravina >>
<< Solo bravina? >>
<< Hai >>
<< Comunque visto che ti ho dimostrato che so usare Sax potrei prenderlo in prestito per andare in missione? >>

Si accigliò.

<< Missione? >>
<< Hai. Sto per partire >>

Kankuro alzò un sopracciglio.

<< Come stai per partire? >>

Lei alzò gli occhi al cielo.

<< Ho una missione speciale. Tornerò tra qualche giorno >>

Kankuro batté le palpebre per qualche secondo.

<< Come speciale? >>



*




<< Come hai potuto farmi questo? >>

Gaara alzò la testa e spalancò gli occhi sorpreso ed irritato: solitamente era sua sorella a spalancare la porta e ad entrare senza nemmeno aver bussato, se adesso questo vizio lo prendeva pure il fratello la cosa avrebbe potuto generare molti problemi.

<< Ciao Kankuro. Che cosa avrei fatto? >> disse in modo molto calmo.

Il fratello maggiore poggiò i palmi delle mani sulla scrivania ed avvicinò il suo viso a quello del fratellino.

<< L'hai proposta a jounin. Perchè non me ne hai parlato? >>

Ah. Si trattava della ragazza. Adesso si spiegava quel comportamento.

<< Dovevo? >>
<< Io sono il suo sensei >>
<< Ex sensei. E poi non sarà una cosa repentina. Ci vuole tempo per queste cose lo sai anche tu >>

Kankuro incrociò le braccia ancora poco convinto.

<< Beh almeno dammi il compito di accompagnarla >>
<< Iee. L'ho già assegnato a Temari >>

Il jounin alzò la voce.

<< Come?! >>
<< Ha insistito >> disse lui pacato continuando a svolgere con calma le sue mansioni.



*



Matsuri e Sumire erano davanti alle mura del villaggio in attesa del loro terzo elemento.

<< Allora ragazze... >> Temari iniziò a parlare senza nemmeno fermarsi. << Vi occuperete del trasporto di questi due rotoli. Devono essere recapitati a Kumo il prima possibile >> disse sventolandoli davanti a loro << Vi accompagnerò sino a Konoha poi dovrete proseguire da sole. È chiaro? >>

Le due sorelle si guardarono negli occhi intuendo l'intenzione della bionda.
Sumire accennò un sorrisino per poi tornare subito seria.

<< Hai Temari-sama >>



*



Il Team si diresse nell'ufficio dell'hokage, per i ninja stranieri il rilascio dei pass non era più necessario da anni, ma era comunque consuetudine presentarsi al kage o ad uno dei suoi collaboratori.
Bussarono alla porta attendendo una risposta dall'altro lato.

<< Avanti >>

Per fortuna l'hokage di tanto in tanto arrivava puntuale in ufficio.
Non appena Temari aprì la porta Naruto si alzò andando incontro a Sumire.

<< Gatto! >>
<< Salve hokage >>

Nonostante lui fosse il kage e lei una chunin di un'altro villaggio questo non gli impedì di abbracciarla sotto la piena disapprovazione di Temari.

<< Siamo qui in veste di ospiti Sumire e Matsuri si intratterranno per qualche ora, io per qualche giorno >> tagliò corto la jounin prima di guardarsi intorno.
<< Oh perché non resti un po' più a lungo? >> chiese Naruto mettendo le mani sulle spalle di Sumire.
<< Mi spiace Naruto, non mi è possibile ho degli impegni >> non disse alcun dettaglio poiché era pur sempre in missione.
<< Wakatta. Beh allora buona permanenza a Konoha >>

Una volta uscite dal palazzo dell'hokage Sumire si voltò verso Temari.

<< Temari-sama potremmo usare la stanza che ha preso all'hotel per riposarci prima di proseguire con la missione? >>
<< Wakatta >> disse lanciandole la chiave.



*



Ok che si domandava quando l'avrebbe rivista ma vedersela piazzata lì di prima mattina appena tre giorni dopo che si erano separati gli sembrava eccessivo.
Shikamaru scostò i capelli sciolti che gli cadevano ostinatamente davanti il viso e si stropicciò gli occhi certo che stesse ancora sognando.

<< Shika... >>

Ora la sentiva pure. Ma che aveva bevuto ieri sera?

Allungò una mano toccandole una guancia e lei gli diede uno schiaffo. A questo punto capì che non era un'allucinazione.

<< Che ci fai qui? >>
<< Non sei contento di rivedermi? >>

Per tutta risposta lui sbadigliò facendo irritare tremendamente la ragazza.

<< Cafone >>
<< No... eddai... scusa ma stavo dormendo >>

Non fece in tempo ad uscire dalla sua camera che si ritrovò un cucchiaio di legno dritto in fronte. Si inginocchiò e premette le mani dove di lì a poco gli sarebbe spuntato un grosso bernoccolo.

<< Ahi ma porca di quella miseria ladra... >>
<< Shikamaru insomma comportati da bravo padrone di casa e offri qualcosa alla tua ospite! >>

Udire la voce di sua madre gli fece quasi sparire il dolore.

<< Ma perché non le prepari tu una tazza di the? >>
<< Perchè io devo andare a fare la spesa. Pelandrone! >>

Si appoggiò al muro nel tentativo di riprendere il pieno controllo dei suoi sensi e udì distintamente le voci delle due donne della sua -orribile- vita.

<< Temari cara ci rivedremo quando torno? >>
<< Ma certo Yoshino. Trascorrerò qui qualche giorno >>

Oh quanto erano dolci. Due paste di zucchero!

Quando finalmente scese le scale sua madre era uscita e Temari era seduta davanti il tavolo in cucina.

<< Buongiorno >>
<< Buongiorno “Temari-cara” >> disse mimando la voce di sua madre mentre si legava i capelli.
<< Dormito bene? >> lo stuzzicò lei.

Shikamaru inspirò a lungo, riempì il bollitore dell'acqua e lo mise sul fornello.

<< Una meraviglia >> disse poi con un sarcasmo più che evidente.

Temari si alzò e lo abbracciò poggiando la testa sulla sua schiena.

<< Cos'è questa storia che rimani qualche giorno? >>
<< Le mocciose dovevano andare in missione nel paese del fulmine e io le ho accompagnate sino a qui. Quando torneranno me ne andrò pure io >>
<< E scommetto che questo Gaara non lo sa >>
<< No infatti non lo sa >>
<< Non hai paura che le due possano causare problemi? In fondo l'hai detto tu che sono due mocciose >>
<< E' solo una banale consegna e poi ho evocato Kamatari per controllarle. Te ne occupi tu a far tacere Naruto? >>

Lui spalancò gli occhi.

<< Perché? Sei andata nel suo ufficio? >>

Temari gli diede un bacio sul collo annuendo.
Shikamaru sapeva bene che avrebbe dovuto fare un sacco di fatica per convincere Naruto a tenere la bocca chiusa.

<< Mendokuse perchè mi odi così tanto? >>
   
 
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