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Autore: Violetta_    11/11/2017    6 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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<< Sei stupido per caso? >>
<< Si può sapere che ti prende? Che ho fatto? >>

Che ho fatto?”

Che ho fatto?”

Aveva pure il coraggio di chiederlo.

***







Quella mattina...




<< Ragazzi sono così contenta. Non mi era mai capitato di vincere qualcosa >>

Masumi aveva partecipato ad un piccolo concorso di arti miste ed aveva vinto un soggiorno in un resort.
Aveva invitato i suoi amici più cari e Goro, che nella sua infinità bontà e con grande senso di altruismo, si era offerto di accompagnarli in cambio di un biglietto.

A quel punto mancava solo il dettaglio del mezzo di trasporto, dato che i ragazzi avevano saggiamente fatto notare che con una macchina sola mancava il posto per una persona e Goro aveva risolto chiedendo una mano al suo allievo migliore dato che “quel caro ragazzo era sempre disponibile”.

Altro piccolissimo, microscopico dettaglio: avevano parlato del viaggio davanti ai bambini che ovviamente alla parola “piscina” si erano messi a fare il diavolo a quattro per poter andare anche loro.
E chissà come mai a Subaru era venuta voglia di farsi una nuotata, ed aveva chiesto il passaggio ad Agasa poiché la sua macchina era dal meccanico.

Quindi una divertente gita tra liceali si era trasformata in una specie di viaggio della speranza.

Masumi era seduta sul sedile anteriore accanto a Tooru, mentre Shiho stava dietro, da sola.

Mentre tutti erano stretti come sardine lei si era trovata con tre posti liberi nell'unica macchina con l'aria condizionata funzionante.



Mica scema la ragazza.



<< Grazie per il passaggio Amuro >> disse Masumi guardando il paesaggio dal finestrino.

Il ragazzo le rivolse un sorriso cordiale.

<< Ma figurati ci fa piacere >>

Shiho si irrigidì avvertendo come una sensazione di pericolo.

<< “Ci fa”? >> domandò Masumi non afferrando bene il soggetto.

Amuro fece un gran sorriso.

<< Si insomma a me e a Sh... >>

La scienziata gli diede un potente calcio attraverso il sedile puntando al centro della spina dorsale e fece un rumore sordo tanto che Masumi si voltò allarmata.

<< Shiho va tutto bene? >>
<< Si si... una staffa >>
<< Ok... stavi dicendo Amuro? Fa piacere a te e a “Sh”...? >>
<< ...Sensei. Sia a me che a Mouri sensei fa piacere accompagnarvi >>

Masumi fece un piccolo sorriso chiudendo gli occhi.

<< Ah... beh molte grazie >>

Rei diede una rapida occhiata allo specchietto retrovisore e notò che gli occhi di Shiho erano molto simili a quelli di un killer assetato di sangue.

Come Chianti il lunedì mattina.





*





Dopo cinque ore, sette pause pipì, altrettante pause sigaretta e una mezza crisi isterica da parte di Sonoko che aveva dimenticato il suo pareo preferito, finalmente il gruppo si trovò nella hall dell'hotel.
Ad accoglierli fu il signor Futoba, il proprietario, che quando vide un corteo di nove persone più tre bambini sbiancò all'istante.

<< Signorina mi scusi... il premio era riservato soltanto a cinque persone, noi non... >>
<< Stia tranquillo pagherò la differenza. Il fatto è che ho davvero un sacco di amici >> disse Masumi con un gran sorriso portando una mano dietro il collo.
<< Ok, se le cose stanno così, non ci sono problemi >>

Genta agitò la mano in direzione della ragazza.

<< Ehi Masumi! Andiamo in piscina? >>

La ragazza alzò il braccio agitando la mano.

<< Si arriv... >>
<< E come pensi di pagare la differenza? >>

Gelò all'istante sobbalzando. Poi si voltò incrociando il sorrisino sornione di Subaru che la fissava con un occhio socchiuso.

<< Ho dei soldi da parte nii... >>
<< Oh e scommetto che mamma sarà entusiasta di scoprire che spendi così i tuoi risparmi >>

Ammutolì un paio di istanti.

<< Non hai intenzione di dirglielo. Vero? >>
<< Non ne ho bisogno. Sappiamo entrambi che lo scoprirà da sola >>

La ragazza abbassò lo sguardo arrossendo.

<< … a meno che non ti dia una mano io >> continuò il ragazzo spostando la testa di lato.

Lei sorrise. Non sapeva se lo stava facendo per affetto fraterno o perché ci provava un sottile piacere a fregare l'impassibile e glaciale Mary Sera. Ma dopotutto lei ci guadagnava ed andava bene così.

<< Ti ringrazio molto. Andiamo in piscina? >>
<< Spiacente, non posso correre il rischio di bagnare >> si indicò il collo coperto da una maglia a collo alto << ...tu sai cosa >>

Lei scosse le spalle.

<< Come vuoi >>
<< E indossa un costume decente! >> disse alzando l'indice.

Roteò gli occhi al cielo.

<< Cooome vuoi! >>




*





<< Tooru ti va di venire a fare una nuotata? >>

Il ragazzo si sistemò gli occhiali da sole sugli occhi e portò le mani dietro la nuca.

<< Grazie Sonoko ma sto bene qui >> attese che la ragazza si allontanasse << ...a meno che tu non voglia andare >> mormorò alla persona sulla sdraio accanto alla sua.

Shiho lo guardò di sottecchi con aria severa mentre finiva di spalmarsi la crema solare sulle braccia.

<< Shut up! >> sibilò.

Rei sbuffò.

<< Si può sapere perché sei arrabbiata con me? >>

La ragazza roteò gli occhi al cielo.

<< Insomma che ho fatto? >> insistette lui.
<< Abbassa la voce! Sei stupido per caso? >>
<< Ok >> disse mormorando << Ma si può sapere che ti prende? Che ho fatto? >>
<< Hai anche il coraggio di chiederlo? >>


Ok il bacio.
Ok all'appuntamento.
Ok alla relazione.


Ma dirlo a tutti no. Assolutamente no!



Stava per dirlo a Masumi, ok lo poteva tollerare un piccolo errore, una piccola svista.

Ma poi -il cretino- stava per rivelare la verità a Shinichi facendole prendere un colpo.
L'aveva visto pochi minuti prima all'ingresso della piscina e per fortuna era riuscita a fermarlo in tempo.


Ma che credeva che dopo due bacetti avrebbe potuto fare i suoi comodi?

Ah che illuso!



<< Shiho... >> continuò lui cercando di chiarire.

In quel momento Shinichi si sedette nella sdraio accanto alla ragazza e Rei giurò di vedere del panico nei suoi occhi pervinca.

<< Shiho-san. O se preferisci Miyano-san >> disse la scienziata a voce alta per farsi sentire dal Kudo.


Shinichi guardò Amuro confuso.

<< Che succede? >>
<< Ha dimenticato la crema solare e io non gliela do la mia. Non mi sembra un tipo così a rischio scottature >> mentì guardando il ragazzo in modo da far passare il messaggio “reggimi il gioco o ti affogo in piscina”.

Rei si sdraiò più comodamente.

Certo tenere il segreto aveva i suoi lati eccitanti. Però era anche un po' offensivo, sembrava quasi che si vergognasse.
Ovviamente non intendeva dirlo a tutti, ci sarebbero state troppe complicazioni sia a lavoro sia -e quella era la motivazione più importante- con la sua missione sotto copertura. Però avrebbe voluto farlo sapere a persone fidate come la piccola Akai, o a Shinichi ed Agasa.
Almeno loro.

<< Sei seria? >> domandò innocentemente Shinichi.
<< Ovvio >> rispose lei con naturalezza, ma un orecchio attento ed informato dell'intera situazione riuscì a carpire il doppio senso di quel tono.

Rei incrociò le braccia al petto.


Non voleva farlo sapere? Ok. Nessun problema.


<< Quanto sei cattiva Shiho. Tranquillo Amuro vado a prenderti la mia >> disse il ragazzo andando verso il suo zaino.
<< Molto gentile Shinichi >> disse con un sorrisetto assottigliando gli occhi nascosti dagli occhiali da sole.






*





L'ora di cena si era dimostrata alquanto movimentata.

I bambini non avevano fatto altro che correre per la sala studiando ogni singolo piatto del buffet, le ragazze si erano messe a spettegolare.

<< Le nostre compagne diventeranno verdi di invidia quando sapranno che siamo qui >> disse Sonoko con una mano davanti le labbra.
<< Ah non mi interessa. Per me quello che conta è essere qui con voi >> disse Masumi prendendo del sashimi con le hashi.
<< Sono un po' preoccupata per papà >> mormorò Ran guardando verso il balcone.

Goro si era ubriacato. Si era messo a cantare al centro della sala trascinando con se anche Amuro che con sua infinita pazienza lo aveva trascinato fuori per fargli prendere una boccata d'aria fresca.

<< Sono certa che sta bene. Non è una novità che faccia così >>
<< Difatti sta benissimo >>

Sonoko diventò incandescente ritrovandosi Amuro alle sue spalle che la guardava con un gran sorriso mentre Goro sorseggiava dell'acqua fresca.

Ran incrociò le braccia guardando storto il genitore.

<< Papà stai rovinando la cena ad Amuro-san >>
<< Tranquilla Ran. Adesso io e il maestro scendiamo nella hall >>
<< Ah ma non voglio scendere. Andiamo al bar... ho visto certe signorine niente male... >>

Subaru guardò con la coda dell'occhio Shinichi.

<< Tu sei cosciente che quello diventerà tuo suocero? >>

Il ragazzo rabbrividì.

<< Lasciamo perdere, ti prego >>

Ran assottigliò lo sguardo.

<< Papà ci sono i bambin... >>
<< Non è poi una cattiva idea >> disse Amuro interrompendola << … dopotutto mi pare che stia meglio >>

Shiho si irrigidì colta da uno strano dubbio. Il tono del biondo era piuttosto ambiguo.

Non era una cattiva idea andare a bere o andare a vedere le “signorine niente male”?

<< Allora noi andiamo >> per una frazione di secondo gli occhi del giovane apprendista si incrociarono con quelli della scienziata << a dopo >> disse con un tono di voce che lei non riuscì proprio a decifrare.




*




Nonostante la cena fosse stata alquanto caotica e a tratti imbarazzante, niente era stato paragonabile al momento della suddivisione delle camere.

Erano rimaste quattro stanze, tutte triple.

Sonoko mise le mani sui fianchi indicando i detective boys.

<< Beh i bambini possono dormire insieme >>

Quella frase scatenò le ire di Ayumi che iniziò a gridare alzando i pugni.

<< Io voglio dormire con delle ragazze. Voglio stare con Shiho nee! >> disse convinta << ...sono grande ormai >>

Shiho si chinò avvicinando la mano a quella della bambina.

<< Va bene, sono d'accordo con te. Allora andiamo nella 312. Ok? >>

La bambina annuì tutta contenta prendendole la mano e seguendola per il corridoio.
Ran si rigirò la schedina elettronica tra le mani.

<< Io e Sonoko andiamo nella 313. Vieni pure tu Masumi? >>
<< Se non vi dispiace io vado con Shiho ed Ayumi >>
<< Ok >> disse le ragazza agitando la mano << Notte gente >>

Adesso che le ragazze erano sistemati mancavano solo i maschietti.
E Shinichi non riuscì a capire esattamente il perché ma venne colto da uno strano senso di ansia.




*




<< Ad Ayumi piace tanto questo letto >> disse la piccola tastando il lenzuolo.

Shiho intanto le sprimacciava il cuscino.

<< Hai freddo? Vuoi un'altra coperta? >>

Lei scosse la testa.

<< No, sto bene così >>

La ragazza le accarezzò la testa scompigliandole appena i capelli.

<< Vuoi il tuo peluche? >>
<< Iee. Se ci sei tu in camera con me, non ho paura >>

Masumi guardava di sottecchi quel dolce quadretto mentre si metteva una canotta leggera che fungeva da pigiama.
Non avrebbe mai definito Shiho un tipo dolce però in quel momento dovette ricredersi.
Era affettuosa ed anche molto premurosa con la bambina.

Per un piccolo, piccolissimo istante, le tornò in mente un breve periodo della sua infanzia, quando mamma Mary le rimboccava le coperte dandole un dolce bacio sulla guancia.
Shiho somigliava davvero molto a sua madre. Forse era anche per questo che le voleva molto bene.

Shiho si voltò sentendosi osservata.

<< Tutto ok Masumi? >>
<< Si si... ero sovrappensiero >>




*




<< Togliti quella cazzo di maschera. Sei ridicolo >>

Nonostante prestasse sempre molta attenzione a mantenere il controllo, si notò un piccolo tic all'occhio destro di Subaru.

Shinichi sistemò il cuscino e si sdraiò nel letto coprendosi con le morbide coperte.

<< Ah che comodo questo materasso! Ragazzi visto che ci troviamo in questa situazione che ne dite di passarci delle informazioni su.. ? >>
<< Lo sapete che sono armato. Si? >>

Shinichi ammutolì. Quando Rei si arrabbiava era meglio assecondarlo.
E quella sera stranamente aveva come la sensazione che gli girassero parecchio.
Purtroppo Akai non era dello stesso avviso.

<< Lo sono anch'io >> disse fronteggiandolo.

Shinichi realizzò esattamente da cosa dipendesse quel senso di ansia di qualche minuto prima.

<< Beeene siete tutti e due armati. Vi devo ricordare che fuori da questa camera ci sono delle persone innocenti? Tipo ragazze... bambini... anziani... >>

Akai e Furuya continuavano a fissarsi con odio.

<< Ragazzi >> tentò nuovamente Shinichi.

Dopo un'altra manciata di secondi di scambio di sguardi di puro odio, Rei chiuse gli occhi e digrignò i denti.

<< Datti una calmata Kudo. Credo che andrò a fare una passeggiata >>
<< Ma Amuro... >>
<< Fate sogni d'oro piccioncini >>

Uscì sbattendo violentemente la porta lasciando i due ragazzi ammutoliti.

<< Dovremmo fare qualcosa? >>
<< Lascialo stare. Appena gli verrà sonno verrà a dormire >>




*




Rei era uscito per fare una passeggiata e per fumarsi una sigaretta, giusto per schiarirsi le idee e farsi passare il nervoso.
Era arrivato sino al parcheggio e poi era tornato all'hotel con l'idea di farsi una bella dormita.
Stava attraversando il corridoio del secondo piano quando venne scosso da un urlo.

Si voltò di scatto seguendo quella voce e vide la piccola Ayumi correre terrorizzata.
Si inginocchiò stingendola a se ed accarezzandole i capelli.

<< Piccola che è successo? >>
<< C'è un... un... >>

Piccina era così sconvolta che riusciva a malapena a boccheggiare.

<< Ayumi! >>

Shiho era scesa dal letto non appena aveva notato che la bambina non tornava dal bagno e si era messa a correre non appena sentito l'urlo.
Si tranquillizzò non appena la vide tra le braccia dell'agente.

<< Amuro-san che è successo? >>

Il ragazzo fece spallucce confuso quanto lei ed aspettò che la bambina si calmasse.

<< Fudoba-san è a terra di fronte la sua camera >>




*




<< E qui ci sono le telecamere >>

La polizia e l'ambulanza non si erano fatte attendere.

<< Allora... Il proprietario solitamente dorme in questa stanza ... il personale fa turni di 24 ore ma nessuno ha visto nulla >> disse Takagi ricontrollando il suo block notes.
<< Già... l'assassino dev'essere uno in gamba. Ma io lo sono di più >> disse Goro ridacchiando e gongolando.
<< Certo maestro >> disse Amuro in piedi dietro di lui.

Takagi si avvicinò all'ispettore Megure.

<< Fudoba Watanabe, 56 anni, proprietario dell'hotel >>
<< Ispettore … >>

I due si voltarono riconoscendo la ragazza.

<< ...vorrei dare una mano con le indagini >>
<< Ma certo Myiano-san, può fare i primi rilevamenti mentre arriva la scientifica >>
<< Wakatta >>

Rei alzò la testa e mise le mani in tasca.

<< Dovresti fare attenzione Miyano-san. Una ragazzina come te non dovrebbe girare per l'hotel tutta sola con un assassino a piede libero >>

La ragazza alzò un sopracciglio piccata.

Aveva capito il giochetto: dato che non vinceva il punto di rivelare la loro relazione ad almeno un elemento della cerchia, allora si era deciso a farle quei piccoli dispetti.



Qualche parolina, qualche frecciatina...



Quando faceva così era irritante quanto Akai.

<< Farò attenzione >> disse con un piccolo sorriso.




Aaah ma non sapeva che lei sapeva giocare benissimo a quel gioco.





*




Era in corridoio al piano di sotto da ormai una buona mezz'ora, aveva fatto i primi rilevamenti e consegnato tutto all'ufficiale Tome che nel frattempo era arrivato col suo team.

<< Miyano-san è stata davvero preziosa >>
<< Non ho fatto nulla di speciale Tome-san >>
<< Analizzeremo tutto in laboratorio. Ma lei e deve rimanere qui >>
<< Certo capisco. Allora torno di sotto. Buon lavoro >>
<< Oyasumi Nasai >>

La ragazza aveva girato per il corridoio dirigendosi verso le scale.
Vista la situazione tutti gli ospiti dell'hotel erano stati fatti scendere nella hall e i corridoi erano completamente vuoti.
Improvvisamente si sentì tirare per un braccio e si ritrovò spalle contro il muro e due forti braccia che la braccavano.

Per due secondi si spaventò davvero, ma poi riconobbe quegli occhioni azzurri leggermente socchiusi a formare un'espressione irritante.

<< Molto simpatica Miyano-san >>
<< Non so di che stai parlando >> disse lei con un mezzo sorriso facendo la finta tonta.


Un po' gli piaceva irritarlo in quel modo. Era carino quando metteva il broncio, e poi era molto divertente tenergli testa.
Lui assottigliò ulteriormente gli occhi e fece un sorrisetto sornione.

<< Certo sarebbe imbarazzante se adesso gli agenti scendessero e ci beccassero in questa posiz... >>

Prima che potesse finire la frase Shiho portò i pugni al petto e fece un urletto spaventato.


Rei fu così sorpreso da quella reazione che indietreggiò di un paio di passi con la bocca semiaperta.

In quel preciso istante Goro, Takagi e il resto del gruppo si misero a correre verso di loro.

<< Che è successo? >> domandò Goro in ansia.

Shiho assunse una posa adorabile, paragonabile a quella di una bambina spaventata, e girò il capo guardando il detective con due occhioni innocenti.

<< Scusate non volevo allarmare nessuno. E' sono che Amuro-san è sbucato all'improvviso nel corridoio e mi sono spaventata >>

Rei la fissò intensamente completamente sconcertato.

<< Insomma Tooru che modi sono? >> domandò Goro severo.
<< Ma io... >>

<< Certo che sei proprio infantile >> continuò scuotendo la testa.

Shiho lo fissò per due secondi e fece un sorrisino soddisfatto, poi gli diede le spalle dirigendosi verso il gruppo.

L'agente PSB assottigliò gli occhi.

Ma che piccola vipera.





*




Dopo le dovute indagini, svolte prevalentemente da Shinichi e Subaru, la cameriera si decise a confessare gettandosi a terra e mettendosi a piangere.

<< Ha licenziato mio padre pur sapendo che era in difficoltà, così mi sono fatta assumere aspettando il momento giusto >>
<< Non penso che suo padre sarà fiero di lei >> disse Shinichi con la sua solita verve teatrale.


Amuro approfittò di quel momento di distrazione generale, incrociò le braccia al petto continuando a fissare la ragazza in lacrime e si avvicinò a Shiho.

<< Sai essere peggio di Vermouth >> mormorò.

Lei incrociò le dita delle mani dietro la schiena guardando anche fisso di fronte a se.

<< Molti direbbero che questo è un complimento >>
<< Non io … >> disse con un tono grave.

Shiho si umettò le labbra portando una mano sul fianco e inclinando la testa di lato.

<< Sembra che tu la conoscessi bene >>
<< Lavoravamo insieme nella divisione ricerca. Ero la sua spalla >>

Quella notizia la lasciò con una strana sensazione allo stomaco.

Per un piccolissimo secondo le venne il sospetto che fosse l'ennesima ripicca, ma le bastò guardare il disprezzo nei suoi occhi per capire che non era un trucco.

Chiuse gli occhi e fece spallucce.

<< Non ti invidio per niente >> si limitò a dire con calma, chiudendo lì il discorso.

Mentre l'assassina veniva scortata fuori dall'agente Megure, Ran si avvicinò a suo padre.

<< Forse sarebbe meglio tornare a casa. I bambini saranno terrorizzati >>

L'uomo spalancò gli occhi.

<< Ma … è notte fonda! >>
<< E allora? Io non ho intenzione di dormire in questo posto dopo che è stato assassinato un uomo. Mi vengono i brividi solo a pensarci >>

Sonoko alzò la mano.

<< Si anche a me >>

L'uomo sbuffò.

<< Ragazze ma non potete aspettare fino a domani? >>
<< Su maestro non possiamo certo costringere a star qui delle ragazze spaventate >> disse indicando con lo sguardo Shiho che ricambiò con un sorrisino tirato.

Goro portò una mano sulla testa scompigliandosi i capelli con fare nervoso.

<< Ok Ok. Ce ne andiamo... >>




*




Amuro fu il primo a raggiungere la macchina, si era seduto al volante in attesa che tutti gli altri fossero pronti.
Si voltò verso Shiho che intanto lo fissava fuori dal finestrino.

<< Non sali in macchina? >>

Le fece un dolce ed adorabile sorriso.

<< Non pensare di cavartela così Rei-chan >>

Vide trasformarsi quel sorriso in un'espressione fin troppo inquietante.
Poi la vide alzare un braccio e fare cenno al piccolo gruppo che stava raggiungendo le rispettive macchine poco lontano da loro.

<< Subaru-san! Salgo io in macchina col dottor Agasa. Amuro-san si è offerto di darti un passaggio >>

Rei sbiancò.

<< Che? >>

Shinichi e Akai si guardarono perplessi per due secondi.

<< Ontoni? >> domandò l'universitario portando una mano sulla nuca.
<< Si si. Preferisco stare in macchina coi ragazzi >>

Furuya la fissò con gli occhioni spalancati.

<< No... no no no... >>

Shiho abbassò lo sguardo guardandolo in modo piuttosto inquietante.

<< Oh yes, my darling >>

Intanto l'Okya si stava avvicinando alla macchina.

<< Divertiti >> disse Shiho mentre si dirigeva verso il maggiolino dove si potevano intravedere i bambini addormentati nel sedile posteriore.

Shinichi era ancora assorto dalla scena e aveva portato due dita sotto il mento come faceva quando le cose non gli quadravano.

<< Allora Kudo hai intenzione di andare in macchina o dobbiamo rimanere qui? >> chiese Shiho mentre si accomodava molto elegantemente sul sedile anteriore accanto ad Agasa.

Mentre il suo più acerrimo nemico e sua sorella prendevano posto nella Mazda, Rei fulminò con lo guardo Shiho per l'ultima volta, ma non sortì il minimo effetto se non quello di ricevere un suo piccolo ed antipatico sorriso.
Accese il motore sbuffando seccato.

Capì che tirare la corda con lei era del tutto inutile, anzi sembrava quasi controproducente.






















Angolo dell'autrice.

Povero Rei... per una volta che si ribella, finisce col fare da autista ad Akai...

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitoletto.
Ciao ciao.

Violetta_
   
 
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