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Autore: Vera_D_Winters    12/11/2017    3 recensioni
Sto per cimentarmi nell'ennesima Long (giuro che appena tornerà l'ispirazione ultimerò anche la kozaxbibi) e come sempre ringrazio i ragazzi del gdr onepiece caffè per la profonda ispirazione che mi regalano.
La storia come avrete intuito dal titolo è un crossover au, dove i nostri pirati preferiti saranno scolari alle prese con l'ultimo anno di liceo
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Nami, Nefertari Bibi, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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... 𝓨𝓸𝓾 𝓴𝓷𝓸𝔀 𝓽𝓱𝒆 𝔀𝓸𝓻𝓭𝓼 "𝓸𝓷𝓬𝒆 𝓾𝓹𝓸𝓷 𝓪 𝓽𝓲𝓶𝒆"
ℳ𝓪𝓴𝒆 𝔂𝓸𝓾 𝓵𝓲𝓼𝓽𝒆𝓷? 
𝓣𝓱𝒆𝓻𝒆'𝓼 𝓪 𝓻𝒆𝓪𝓼𝓸𝓷
𝓦𝓱𝒆𝓷 𝔂𝓸𝓾 𝓭𝓻𝒆𝓪𝓶 𝓽𝓱𝒆𝓻𝒆'𝓼 𝓪 𝓬𝓱𝓪𝓷𝓬𝒆 𝔂𝓸𝓾'𝓵𝓵 𝒇𝓲𝓷𝓭
𝓐 𝓵𝓲𝓽𝓽𝓵𝒆 𝓵𝓪𝓾𝓰𝓱𝓽𝒆𝓻
𝓞𝓻 𝓱𝓪𝓹𝓹𝔂 𝒆𝓿𝒆𝓻 𝓪𝒇𝓽𝒆𝓻...

<< Nefertari...? >>
Oh, com'era bella la voce del professor Marco, calda, profonda, avvolgente...
<< Nefertari...? >>
E i suoi occhi dalla sfumatura cerulea, così infiniti come il cielo e il mare, da affogarci dentro e morire felicemente...
<< Signorina Nefertari... >>
Oh no non essere così formale, chiamami Bibi, ti prego.
<< BIBIIIIIIII >>
L'urlo di Rufy, seduto al banco dietro di lei, squarciò i timpani della giovane e la fece sobbalzare, strappandola prepotentemente ai suoi sogni ad occhi aperti.Il professor Phoenix, alias anche l'affascinante filosofo Marco, alias il sogno proibito di molte liceali con quegli occhiali da intellettuale e i capelli biondi perennemente spettinati, stava in piedi davanti al banco dell'alunna, un sorriso bonario a increspargli le labbra leggermente screpolate dal freddo vento di quel periodo, il libro di storia stretto nella pallida mano dalle dita di pianista.
Bibi divenne paonazza in meno di un millesimo di secondo e abbassò immediatamente lo sguardo, che fino a pochi istanti prima era stato perso nel vuoto delle sue fantasie da diciassettenne invaghita del suo bellissimo insegnante.
<< E' tornata tra noi, signorina Nefertari? >>
La ammonì in tono estremamente pacato, facendole desiderare di sprofondare e non riemergere mai più.Magari se l'avesse colpita un fulmine? Sarebbe stato perfetto.
<< S...si. Si professore mi scusi tanto.>>
Biascicò mortificata senza guardarlo, mentre lui si spostava verso il banco sulla sinistra battendo le nocche sulla superficie lignea, facendo sobbalzare un altro studente che aveva preferito sonnecchiare piuttosto che seguire la lezione.
<< Rorona, ti dispiacerebbe non russare? Se vuoi dormire almeno non disturbare chi invece desidera seguire.>>
Zoro borbottò qualcosa di indecifrabile mentre Rufy se la ghignava divertito. 
Bibi però smise di prestare attenzione ai due compagni, troppo ammirata dai modi di fare dell'unico adulto presente nell'aula: non gridava mai, non perdeva mai la calma, e aveva un modo così appassionato di spiegare le proprie materie che non si poteva non desiderare d'imparare da lui.
Peccato però che probabilmente la giovane non avrebbe comunque passato un solo esame con lui, troppo impegnata a sospirare e ad immaginare un amore che non si sarebbe mai realizzato.
Per fortuna non era lei a doversi diplomare quell'anno, o sarebbero stati guai grossi.


In tutt'altra ala della scuola del resto, i veri diplomandi erano alle prese con una prova assai ardua, molto più degli esami di fine anno, molto più dura dell'esame d'ammissione a Stanford o a Yeil, molto più dura dell'elezione a presidente degli Stati Uniti...
<< Allora ragazzi, come sapete è consuetudine del nostro Istituto che il recital di fine anno venga portato sul palco dai ragazzi dell'ultimo anno. >>
Spiegò il professor... la professoressa... insomma il capo progetto Iva, insegnante referente del club di teatro della scuola, la voce possente, la r moscia che rendeva un po' buffa ogni sua parola nonostante la serietà con cui si stesse interfacciando con gli studenti.
Ace si mise le mani nei capelli con orripilata disperazione, mentre Koala e Nami tutte contente si muovevano sulle sedie cigolanti, pronte a proporre mille idee diverse per la storia da portare in scena.
Un lieve brusio percorse il resto della classe invece, mentre parecchie teste si voltavano quasi automaticamente verso i la coppia seduta in prima fila, rivolta con somma attenzione a colei... colui... insomma quello che era, che parlava dall'alto del palco su cui tutti sarebbero dovuti salire il giorno del recital. Sanji e Pudding erano le due stelle dell'Istituto Raftel, bravissimi in tutto ciò che era arte. Canto, ballo, recitazione, assurdamente competitivi e convinti di essere i migliori, si erano distinti sin dal primo anno nei musical natalizi, quelli che appunto il club di teatro portava avanti ogni anno come progetto didattico. Non avevano mai avuto meno del ruolo principale di ogni recita, e tutti andavano in adorazione al loro passaggio nei corridoi. Puntavano ad Hollywood i due, senza scherzi. O meglio quella era l'ambizione di Pudding
<< Almeno con quei due ci eviteremo di dover interpretare ruoli importanti.>>
Bisbigliò Sabo, dando una gomitatina d'intesa al fratello dai capelli corvini, che per tutta risposta però era caduto preda di uno dei suoi attacchi di narcolessia, probabilmente coadiuvato dalla posizione che aveva assunto con la fronte poggiata sui palmi delle mani. Ecco come passare dalla disperazione alla beatitudine del sonno in tre secondi netti.
Il biondo sollevò gli occhi al cielo con uno sbuffo a metà tra il divertito e l'esasperato, dando poi una scrollata al moro per farlo riprendere.
Se Iva lo avesse beccato a dormire sarebbe stata una catastrofe.
<< E dunque mi aspetto da voi piena collaborazione. >>
L'insegnante terminò il suo discorso, di cui Sabo ormai aveva perso pezzi salienti, e ad esso seguì un applauso non troppo entusiasta.
Come da copione ad ogni modo, Sanji e Pudding si alzarono in piedi e con fare compito si rivolsero a tutta la classe.
<< Saremo lieti di aiutare tutti i nostri compagni non avvezzi a questo genere di cose. >>
Cinguettò Pudding, e Sabo non potè fare a meno di lanciare un'occhiata verso Koala, le cui guance si erano gonfiate con fare inviperito non appena la voce squillante della castana aveva preso il posto di quella di Iva.
Sarebbe stato un lungo, lunghissimo anno...
Ad ogni modo Sanji stava già per partire in una filippica saccente su quanto fosse sacro il ballo, anche se in realtà Sabo sospettava che lo facesse solo per assecondare la sua secolare fidanzata, quando la porta dell'aula magna si aprì con un suono vagamente fastidioso, e una ragazza dai lunghi e ondulati capelli neri comparve sulla soglia: il corpo formoso era fasciato da un vestito floreale che seguiva ogni sua curva mentre avanzava ticchettando verso il palco, un foglio di carta stretto tra le dita dal colorito olivastro, come il resto della sua carnagione.
<< Uhm mi scusi professor Emporio, sono una nuova alunna e ecco, ho sbagliato aula. Chiedo perdono per il ritardo. >>
Aveva un delizioso accento spagnolo, che rendeva leggermente sensuale quel modo di arrotare la lettera r, e persino Iva parve abbastanza colpito da lei, un po' come quando un pittore vede un'opera d'arte.
<< Oh non si preoccupi signorina... Violet. >>
Lesse dal cartoncino che lei gli aveva porto, facendole segno di accomodarsi insieme agli altri studenti, squadrandola da capo a piedi più e più volte.
E non era il sol... la sol... quello che era.
Sanji aveva praticamente quasi gli occhi fuori dalle orbite e la bava alla bocca, cosa che non sfuggì affatto alla sua fidanzata psicopatica. 
Lo aveva già detto Sabo che quello si preannunciava un ultimo anno estremamente difficile?
Un lieve sospiro abbandonò le labbra del giovane che sentendosi osservato spostò lo sguardo dalla nuova arrivata al punto in cui sentiva nascere l'occhiata rovente, e fu così che incrociò lo sguardo assottigliato di Koala, il cui messaggio era evidente: se la guardi per un altro secondo ti eviro lì dove sei.
Il biondo deglutì e forzò un sorriso innocuo, cercando poi conforto nel fratello, improvvisamente sveglio dopo l'arrivo della bellezza latina. 
<< Ma l'hai vista che gnocca quella Sabo? Non le fanno così bene qui da noi. >>
Esordì senza preoccuparsi di non farsi sentire, facendo ridere i compagni attorno a loro e facendo pentire Sabo di essersi rivolto proprio a lui.
Seppellì lo sguardo dietro gli occhiali d'aviatore che portava per bellezza appesi al collo o a volte tra le ciocche bionde per tenerle sistemate sopra la fronte, e fece impunemente finta di nulla, evitando di incrociare nuovamente gli occhi di Koala.
Tempesta... altro che guai, era proprio in arrivo una tempesta.


Intanto il professore di belle arti Izou, la professoressa di musica Bay e il professore di chimica e biologia Thatch, stavano scommettendo bellamente e in maniera poco professionale su quale studentessa si sarebbe dichiarata a Marco quella settimana.
In realtà Bay sorseggiava il suo caffè con fare disinteressato, ammonendo di tanto in tanto i due pettegoli.
<< Andiamo, fate gli adulti ogni tanto...>>
Sospirò rassegnata, mentre i due ridacchiavano impunemente.
E dire che il nuovo anno scolastico era appena cominciato... come sarebbero arrivati alla fine?

- To be Continued -
- Coming Next: Senior Year -

   
 
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