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Autore: vesta    12/11/2017    0 recensioni
Due corpi, due anime che si rincorrono da molto prima che se lo ricordino...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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'Cristina, Cristina, Cristina.... Non saprei da dove cominciare, insomma, ormai la conosco così bene che mi verrebbe solo da dire: guardala e ciò che vedi è ciò che lei è.

I suoi capelli castani chiari tendenti al biondo potrebbero trarti in inganno suggerendoti una persona estroversa e solare, ma i suoi occhi talmente scuri da farti ritenere una notte senza luna una giornata di Sole ti correggono all'istante, dopo averti gelato sul posto ovviamente.

Si, perché il detto: gli occhi sono lo specchio dell'anima, penso sia stato inventato proprio per descrivere gli occhi di Cristina.

Dal suo sguardo puoi capire senza minimo sforzo cosa lei stia pensando e provando e, di solito, ciò che prova è freddezza ed indifferenza assoluta verso tutto e tutti ahimè, ma non è sempre così!

Ed io sono orgogliosa di poterlo testimoniare.

Primo giorno delle superiori, stavano chiamando le classi.

Mi sembrava che il mio turno non arrivasse mai.

Vagavo allora con lo sguardo scrutando tutti quelli, che per i prossimi cinque anni, sarebbero stati i miei compagni di scuola, e mi divertivo ad indovinare chi si sarebbe ritirato e chi sarebbe stato bocciato, quando la mia attenzione venne catturata con forza da un paio d'occhi neri.

Io, dal mio punto di vista, posso assicuravi che fu un vero e proprio colpo di fulmine, capii subito che la persona a cui appartenevano degli occhi tanto sinceri fosse la mia anima gemella.

Fui felicissima quando scoprii che eravamo nella stessa classe.

Per settimane cercai di avvicinarmi a lei, in ogni modo, ma a quanto pare la mia simpatia nei suoi confronti era a senso unico, poiché tutte le volte che cercavo di rivolgerle la parola lei mi lanciava uno sguardo che già all'ora riconobbi col significato di: mi stai alquanto infastidendo.

Certo non era colpa mia se ogni volta che avevo occasione di parlarle lei era presa dalla lettura del libro di turno!

Fatto sta che mi annoiai di correrle dietro e rinunciai alla possibilità di un'amicizia con lei.

Nei mesi seguenti, quando già avevo instaurato un certo rapporto con il resto delle mie compagne, sentii dire che Daria e Sara, due della mie compagne che mi stavano più simpatiche, erano amiche di quella ragazza così taciturna dagli occhi neri con cui nessuno aveva ancora parlato.

La notizia che Cristina avesse delle amiche mi incuriosì molto e nei giorni seguenti osservai le, così dette, sue amiche per comprendere come fossero riuscite ad ottenere un titolo che io non riuscivo a conquistare, oltre alla mia infinita curiosità ammetto che forse anche una puntina del mio spirito di competizione mi spinse a questo.

Vidi che non c'era molta differenza di come Cristina trattava le sue 'amiche' rispetto a come trattava tutti gli altri, se non fosse per un particolare: nel suo sguardo si leggeva un grande affetto per quelle due ragazze.

Spinta sempre dalla mia immensa curiosità andai ad indagare da dove questo affetto avesse origine, e per ottenere informazioni più precise possibili andai ad indagare direttamente alla fonte, chiesi a Daria e Sara di raccontarmi del loro primo incontro con Cristina.

Quando conclusero i loro racconti capii cosa avrei dovuto fare.

Quello che sto per dire adesso sarà una rivelazione anche per Cristina, a cui non ho mai raccontato niente di questo episodio.

Dai racconti delle ragazze capii che il fattore comune e scatenante di quelle amicizie era un ragazzo sempre appiccicato alla mia futura migliore amica, meglio identificato con il nome di Rayan.

Fortunatamente per me questo ragazzo aveva scelto la nostra stessa scuola ed era l'unico al suo interno ad avere il nome Rayan.

Quando lo trovai fui abbastanza sorpresa che ad un ragazzo così estroso, solare, vivace, allegro piacesse stare insieme a Cristina che era, ed è tutt'ora, il suo totale opposto.

Fu una vera sfida farmi rivelare da lui qualcosa su Cristina, e credetemi se vi dico che per essere una persona così allegra quel ragazzo nasconde dentro di se un vero e proprio demonio!

Ogni volta che mi presentavo da lui con qualche domanda su Cristina mi liquidava così velocemente e senza pietà, al ché pensai che quei due fossero nati per stare insieme.

Un giorno però , non ho mai saputo il perché, non mi respinse e mi chiese se io ci tenessi a Cristina, domanda a cui risposi il più sinceramente possibile dicendogli:

” Io non tengo a lei! Io voglio ottenere a qualsiasi costo la sua amicizia perché so che con lei sarei felice!”

Può sembrare una risposta egoista, ma per fortuna a Rayan la mia risposta piacque e mi consigliò di mostrarmi esattamente così a Cristina, sicuro che in questo modo avrei conquistato la sua attenzione.

Il giorno seguente ero carica e prontissima ad ottenere l'attenzione della mia, imminente, amica.

Ma tutti i miei buoni propositi andarono in fumo quando, arrivata a scuola, fui letteralmente assalita dalle mie compagne di classe, le quali, volevano che dessi loro ripetizioni dopo scuola facendo leva sulla nostra amicizia appena nata.

È  da quando frequento le elementari che tutti i miei compagni cercano di instaurare un'amicizia con me al solo scopo di farmi richieste su richieste, per questo motivo avevo creduto che con Cristina sarebbe potuto essere diverso, dal suo sguardo avevo capito che a lei non sarebbe importato se io fossi stata brava negli studi o nello sport, lei mi avrebbe accettata per quello che ero, senza pretese.

Quella mattina però questa possibilità mi apparì solo come un sogno destinato a rimanere tale.

E come se non bastasse, quella giornata iniziata male, non fece altro che peggiorare.

Alla terza ora, ricordo ancora, ci restituirono il tema della settimana passata, che come traccia aveva l'amicizia.

La goccia che fece traboccare il vaso cadde quando ci furono comunicati i voti: Cristina aveva preso il voto più alto della classe e di conseguenza superiore anche al mio, non potevo sopportarlo.

Mi alzai come una furia e le urlai contro:” Ti sfido!!!”

Era stato un gesto impulsivo, il quale portò però al formasi dell'amicizia più bella e vera che si sia mai vista.

Dopo quella prima sfida, che consisté in una gara a chi mangia più pasta in un tempo di trenta minuti che ovviamente vinsi, ce ne furono molte molte altre, alle quali, si intende, Cristina rifiutò sempre e categoricamente di partecipare, ma alle quali in un modo o nell'altro riuscii a farla sempre partecipare.

Vi rispondo già: le vinsi tutte io, ma il vero premio non fu la vittoria in se, ma il rapporto che acquisimmo durante di esse.

Infatti durante il loro svolgimento e preparazione imparammo cose che mai avremmo potuto conoscere l'una dell'altra, come il fatto che Cristina ha l'alluce del piede destro che le si blocca quando fa dei grandi sforzi, o che piange solo quando è arrabbiata....

Vidi di lei, e lei di me, aspetti che non avevamo mai mostrato a nessuno, li mostrammo, molto probabilmente, per via dell'enorme esasperazione che ci causammo, e causiamo tutt'ora, l'una all'altra.

Fatto sta che ora non sono più sola e che tutte le mie rosee aspettative sulla nostra possibile amicizia di all'ora furono ampiamente superate.'

 

  
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