Anime & Manga > Utena
Ricorda la storia  |      
Autore: JeanGenie    12/11/2017    2 recensioni
Anche una strega immortale non può sfuggire ad incubi e ricordi.
Scritta per l'iniziativa "Ripopoliamo il fandom" se Il Giardino di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akio Otori, Anthy Himemiya, Utena Tenjo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il profumo putrido della creazione





Il suo sonno non è diverso da quello degli altri. Avverte la stanchezza, le palpebre si fanno pesanti, la mente si annebbia e il mondo materiale pian piano scompare.

I suoi sogni invece non sono paragonabili a quelli di nessun altro.

(Forse suo fratello subisce lo stesso genere di infestazione ma la creatura che si fa chiamare Anthy Himemiya preferisce non pensare a ciò che popoli i suoi pensieri, neppure quando è addormentato.)

I suoi sogni sono ciò che resta dei ricordi. Ricordi autentici. Non quelli che il suo cervello materiale afferra e seziona, frutto di un’esistenza vincolata al dolore della carne del mondo.

La leggenda narra di un castello bianco. Nei sogni, spesso, lei lo scorge in lontananza. La leggenda narra di un principe. Nei sogni lei accarezza le sue labbra gentili.

(Ci sono momenti in cui le sue dita si tendono verso le labbra di suo fratello e lei chiude gli occhi per immaginare che si pieghino in un sorriso gentile come quello del principe. Ma la sua carne è legata al fango e non alla luce. Il principe dorme e non si sveglierà più.)

Ma i sogni a volte fanno paura perché corrono indietro, prima ancora che il tempo esistesse, quando erano in due, lei e suo fratello. Ed era così strano, perché Prima, se mai c’è stato un Prima, lei era sola o forse erano un unico essere. Il respiro le si blocca nel sonno e vorrebbe gridare, ma da quei ricordi non c’è via d’uscita. E ricorda ancora il momento in cui il primo pensiero è sbocciato.

(Fratello, questo regno è per te. Fratello siamo troppo soli. Fratello, guardami tentare. Il primo errore, il secondo, ed altri ancora. Creature sbagliate, creature di melma. I nostri figli imperfetti. Laggiù, nel mondo materiale. E noi, nel nostro regno fatato che ho costruito per te. Fratello, perché li ami più di me? Eccomi. Posso farmi materia. Posso farti materia. Guardami come io ti guardo. Puoi amarmi, ora?)

Il risveglio è sempre brutale. Forse è successo davvero. Forse quel giorno è nata una strega. Forse quel giorno il principe ha iniziato a morire. Ricorda altro.

(L’amore che non gli bastava. La colpa che lo logorava. La luce che si stava spegnendo. E poi loro. Le creature imperfette. Che volevano il suo principe per loro. Solo per loro. Odio. Lame. Morte. “Posso morire? Posso davvero morire?”

E suo fratello, la luce che splendeva sul fango, che colpiva senza pietà chi le aveva fatto del male.)

Lei si ripete ogni volta che non sono ricordi. Che si tratta solo di incubi. Che non c’è mai stato il nulla, non c’è mai stato il suo regno, non c’è mai stata la luce, non è mai esistito un principe. Che il mondo è sempre stato di melma putrida, che lei è sempre stata una strega.

Ma ci sono momenti (e risvegli) in cui volta la testa e vede le stelle oltre la grande vetrata. E poi guarda il viso ingenuo della ragazza addormentata ed ignara. Pedina in un gioco più grande di lei, su una scacchiera di fango sulla quale tutti i pezzi che si muovono hanno il colore della notte. E si concede il lusso di credere che la luce sia esistita davvero. Perché quella ragazza che non sa nulla è nata dalla melma come tutti gli altri. Eppure profuma di rose.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Utena / Vai alla pagina dell'autore: JeanGenie