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Autore: ClaireD    12/11/2017    0 recensioni
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sembrava di stare all’inferno, strana sensazione per una che, nonostante fosse la nuova arrivata, era totalmente ignorata.
C’era soltanto una figura che sembrava provare dell’interesse nei suoi confronti e si trovava proprio di fronte a lei.

‘Ma cosa vuole da me?’ pensò mentre una rabbia intensa iniziava a salirle da dentro.
‘Cos’è tutta questa furia che sto provando? Perchè?’ mille domande si susseguivano senza logica tanto che iniziò a sentire un vago senso di svenimento per la fatica che la sua mente stava affrontando.
Dovette stringere le mani al bordo della sedia per non cadere a terra e riprendere un minimo di lucidità.

L’ora di matematica sembrava non finire mai, aveva sempre amato quella materia, ma in quel momento non vedeva l’ora di sentire la campanella suonare e non appena questa si decise a farlo, Claire scattò sulla sedia e corse fuori dalla classe verso il bagno più vicino.

Con un po' di rammarico regalò la sua colazione alle fognature e uscita dal cubicolo si lavò la faccia e realizzò, con sua grande contentezza che il bagno era vuoto e nessuno l’aveva vista in quello stato. Sarebbe stato un ottimo inizio per essere classificata la strana della scuola.

Appena rimesso piede nel corridoio inondato di studenti intenti a correre da una classe all’altra, fu sorpresa da una voce divertita che la stava aspettando proprio lì accanto al bagno delle donne.

“Ehi, biondina!”

‘Di nuovo lui!’
“Forse ti servono un paio di occhiali, non sono bionda!” rispose Claire scocciata da quell’atteggiamento divertito e saccente.

“Lo so” rispose con calma il ragazzo, “ma ancora non conosco il tuo nome e non ti hanno neanche assegnato un soprannome quindi ho pensato di darmi da fare io per trovartene uno” sorrise ancora.

“Claire” rispose semplicemente soltanto per farlo tacere, ma lui proprio non ne voleva sapere di lasciarla in pace e quando lei si mosse, lui la seguì divertito dalla sua espressione di smarrimento.

“Hai intenzione di seguirmi per tutto il giorno?”

“Hai intenzione di vagare senza una meta per tutta la mattina?” chiese lui di rimando

Scoraggiata Claire decise di affidarsi a quell’unica persona che, per quanto fastidiosa, la stava considerando e andando contro al suo orgoglio chiese dove potesse trovare l’aula di storia. Trovata l’aula si sedettero accanto ‘ovviamente anche lui ha storia a quest’ora’ sbuffò nella sua mente e cercò di provare gratitudine per quel ragazzo che le aveva permesso di non tardare alla lezione.

“Comunque sono Nick”

“Non te l’ho chiesto” rispose senza pensarci due volte e subito si maledisse per quella risposta così maleducata. ‘Cosa diavolo mi sta prendendo oggi, non mi riconosco, devo tornare in me subito’
“Mi dispiace, oggi non è proprio giornata. Piacere di conoscerti Nick” gli tese la mano sotto al banco e si stampò un lieve sorriso facendolo sembrare il più gentile e sincero possibile. Lui ricambiò la stretta di mano e si mise a ridacchiare per la situazione.

La giornata proseguì abbastanza bene dopo l’inizio turbolento e per fortuna non tutte le lezioni le aveva con lui così ebbe l’occasione di conoscere altre ragazze che la accolsero nel migliore dei modi.
Finite le lezioni del giorno, Claire aveva deciso di fare una bella passeggiata ed esplorare la cittadina, vedere cosa offriva e soprattutto trovare un lavoretto part-time per il dopo scuola.

Mentre stava lasciando il cortile della scuola, si sentì chiamare e voltandosi fu travolta in una stretta lungo i fianchi da parte Nick. Lui avvicinò pericolosamente il volto al suo e con un grande sorriso esclamò “Non ti muovere, morettina”
Claire sentiva il cuore in gola e aveva gli occhi spalancati che esprimevano un misto di stupore, rabbia e paura. Dopo qualche secondo lui la lasciò andare e avvicinatosi al suo orecchio le sussurrò “Grazie, mi hai fatto guadagnare venti dollari”
"Cosa diavolo.." iniziò a replicare, ma lui non sembrava ascoltarla anzi corse via e voltandosi Nick le chiese scusa mimando la parola con le labbra e con le mani. Si voltò un altro paio di volte per osservare l’espressione della ragazza che mutava da stizzita a rabbia pura fino a quando lei se ne andò infastidita.

Cosa caspita significava quello? Era appena stata vittima di una scommessa fra ragazzi. Se prima le era sembrato tutto strano nel non essere riempita di attenzioni da ragazza novità adesso la situazione era decisamente normale e provava una certa delusione nell’essersi illusa che in un posto nel mondo queste ragazzate non succedevano. Era, inoltre, molto arrabbiata con Nick nel quale aveva visto un possibile compagno nelle noiose lezioni di storia. Le doveva una spiegazione per quel tradimento. O forse no, in fondo cosa si aspettava? Si conoscevano da appena qualche ora mentre quei ragazzi intenti ad osservare la scena fuori da scuola erano i suoi amici da una vita, a loro andava la sua lealtà.

In quel momento, Claire si sentì sopraffatta da un senso di solitudine e cercò di ricacciare indietro le lacrime.

Tornò a casa stremata e, senza cenare, si abbandonò ad un pianto disperato fino ad addormentarsi.
   
 
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