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Autore: Jack83    12/11/2017    1 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccola curiosità iniziale.
I miei capitoli vengono spesso ispirati durante l’ascolto di alcune canzoni, in particolare dalle canzoni How to save a life? dei The Fray e What I’ve done dei Linkin Park.
Ma ci sono anche canzoni dei Nomadi, Ligabue, R.E.M., Phil Collins, Green Day e molti altri a darmi spunti e idee.
Non sono vere e proprie idee ma danno il la alla fantasia per spaziare.
Nella idea originale infatti Marco aveva come copertura quella di cantante in una band che doveva fare delle serate nel cafè.
Questa band era formata da lui e da altre tre persone, suoi colleghi che poi dovevano morire durante l’attacco alla casa di Minto adesso sono stati proprio eliminati.
Chi doveva prendere il posto dei tre morti? Indovinate? Beh ovviamente Pei, Taruto e Kisshu; rispettivamente alle tastiere (Pei), batteria (Taruto) e basso/chitarra elettrica (Kisshu).
Ma sto divagando troppo.
 
 
 
 
Yuri Kato era un professore di ginnastica della scuola frequentata da Ichigo e gli altri.
I suoi capelli rosso fuoco avevano spesso attirato l’attenzione dei bulli ma questo non aveva sortito nessuno effetto sul suo carattere allegro e risoluto.
Quando da ragazzo aveva poi scoperto la ginnastica artistica, in particolare gli anelli, era divenuto per tutti il principe rosso.
Poi un grave infortunio l’aveva costretto al ritiro ma non per questo aveva rinunciato alla ginnastica.
In quel pomeriggio però non era impegnato in qualche lezione ma era alla ricerca di qualcuno.
Vide una dei capelli castani legati con coda alta e riconobbe la persona che stava cercando.
-Kamijo-San- cominciò a chiamarla a gran voce.
La diretta interessata si voltò e saluto il suo collega -Buon pomeriggio Kato-San c’è qualcosa che posso fare per lei?- chiese gentilmente la donna.
-Beh! Vede- fece lui -Mi chiedo se conosce il ragazzo che spesso assiste agli allenamenti del club di cui lei è responsabile-
La professoressa Kamijo sbatte un attimo gli occhi -Si riferisce a Ikisatashi-Kun? Beh sì, è in una delle classi in cui faccio lezione oltre ad essere un fan di Momomiya-San.- Spiegò la donna -Perché me lo chiede?-
L’uomo arrossì e si massaggio un lato della testa -Beh come sa- Fece Kato -il club di ginnastica di cui sono responsabile ha dei problemi, gli manca un elemento per partecipare alle ultime gare e ho saputo che Ikisatashi ha dato prova di un notevole talento agli anelli.-
-E quindi voleva proporgli di entrare a fare parte momentaneamente della squadra, anche solo per far numero-
Concluse la professoressa per l’altro che annui.
-Beh può farlo ora visto che sta arrivano adesso con Momomiya-San-
Infatti Ichigo e Kisshu stavano passando in quel momento dal corridoio per uscire dalla scuola parlando fra di loro.
-Sai Kisshu mi stupisce che tu abbia questi notevoli risultati scolastici.-
Il verde ridacchio -Pensate tutti che io sia il più ignorante della famiglia?- La rossa arrossì un po’ per la vergogna -Diciamo che tu potresti essere l’incarnazione dello studente che è intelligente ma non si applica.-
Il verde sorrise sornione -Non è che stai parlando di te?-
Ichigo fulminò l’alieno -Si dà il caso che io, da quando sono tronata dall’Inghilterra, ho migliorato costantemente la mia media ed ora non ho bisogno dei corsi preserali preparatori per l’università!*-
-Allora saremo in due a non doverli fare- Fece il verde ridacchiando -Così potremmo goderci delle serate in pace. -
La rossa guardò male il suo quasi ragazzo che capì l’antifona e specifico -Niente di strano solo farci le coccole, andare a farci dei giri o a vedere un cielo stellato.-
La specificazione rasserenò un po’ la ragazza che, visti i due professori, si fermò e li salutò cosa che fece anche Kisshu.
-Buon pomeriggio signori-
-Buon pomeriggio a voi ragazzi.- risposero i due ma prima che i due ragazzi potessero riprendere il loro cammino il signor Kato lì fermò.
-Momomiya-san? Posso rubarti un minuto Ikisatashi-San?- I due si guardarono interdetti -Certo signore la mia micetta mica è gelosa.- Fu la risposta del verde.
 Il professore sorrise accondiscendente alla battuta del verde, capendo che per la ragazza provava un profondo affetto e notando lo sguardo possessivo verso la ragazza.
-Se vuole può assistere al colloquio Momomiya, è solo una proposta che intendo fare a Ikisatashi-San.-
Kisshu sembrò subito interessato -Che tipo di proposta?-
Il professore sorrise incoraggiato dalla reazione del ragazzo -Voglio proporti di entrare nel club di ginnastica, sai ho sentito che hai talento negli anelli.-
Ichigo ebbe un sussulto e lanciò un strano sguardo al ragazzo che stava sorridendo leggermente imbarazzato.
-Ma va che dice ho avuto solo fortuna… Posso pensarci fino a lunedì? Mi interessa molto la sua proposta- Rispose il verde -Devo vedere se gli allenamenti non rompono troppo le scatole con il mio lavoretto al cafè.-
Il professore batté gli occhi per la sorpresa -Lavori nello stesso cafè di Momomiya?-
-Eh già- fece lei -Il qui presente Kisshu è un cugino del proprietario e da una mano anche lui lì da quando è tornato in Giappone.-
Lui annuì poi prese per mano la rossa -Ora ci scusi siamo di fretta, il mio cuginetto diventa una furia se arriviamo in ritardo specie se ci offre una gita fuori porta tutta spesata- salutarono e scapparono di corsa.
Quando furono lontani Ichigo si fermò e redarguì l’alieno -Kisshu sei stato un cretino! L’altro giorno hai dato troppo nell’occhio!-
Lui ridacchio -Mi sembra che a qualcuno capitò la stessa cosa prima che entrasse nella squadra di ginnastica-
La mew neko approfondì lo sguardo arrabbiato ma sospirò -Questi dannati poteri sono molto utili ma a volte sono delle vere palle al piede ma tu potevi non accettare la sfida di quei deficienti della sezione A.-
Il verde alzò le spalle -Sono troppo pieni di se ed io ho solo voluto abbassargli le penne-
Ichigo sbuffò ma lasciò perdere, conosceva fin troppo bene l’alieno ma; si disse, era anche quello un lato che le piaceva di lui.
Ormai erano in cortile quando cinque ragazze circondarono Kisshu, spintonando via la rossa senza degnarsi di chiedere scusa e facendola cadere a terra sbalordita.
Il ragazzo non ebbe modo di dire niente che fu inondato di complimenti e moine.
Fino a che una non disse una cosa che lo irritò non poco: -Scusa Ki-Chan ma cosa ci trovi in quella porta sfiga di Momomiya?-
Kisshu trattenne il respiro per non saltarle al collo e piantarle una delle sue armi in pieno petto.
-Di sicuro- Fece lui scansando il gruppo e andando ad aiutare Ichigo a rialzarsi -è molto più educata di voi tutte messe assieme e a me a sempre portato fortuna-
Il gruppo, alla reazione del loro oggetto del desiderio, ebbero delle reazioni diverse: Chi rimase senza parole, chi sbuffo e chi fece una faccia indignata.
-Tutto bene Neko-chan- Chiese premuroso l’alieno.
Lei annui -Grazie Ki-Chan sto bene- poi si rivolse verso il gruppetto di ragazze che l’aveva sgarbatamente allontanata da lui.
-Ora è meglio che sparite se non volete che vi cavi gli occhi così da non poter metterli più sul mio fidanzato.-
Il gruppetto ammutolì di fronte alla minaccia di Ichigo ma capì che non aveva nessuna speranza quando lei, mettendo da parte la sua timidezza, prese il colletto mezzo sbottonato della camicia di Kisshu e, tirandolo leggermente a se, lo baciò sulle labbra.
Il verde rimase all’inizio di sale per l’azione della sua koneko-chan ma poi, vedendo che uno dei suoi sogni si stava finalmente realizzando, rispose al bacio,
Il ragazzo spostò un occhio per vedere le reazioni di quelle ragazze e dentro di se sorrise nel vederle.
I due quando si staccarono ripresero la loro strada, lasciando con un pugno di mosce il gruppo di gatte morte.
Quando furono abbastanza lontani da occhi indiscreti, proprio all’interno del parco Inohara, Kisshu bloccò la ragazza, sul viso uno sguardo che era la personificazione stessa della felicità.
-Ho superato la prova? Sono ufficialmente il tuo fidanzato?- Chiese lui a conferma di ciò che aveva sentito e vissuto poco prima.
La rossa stava guardando in basso imbarazzata ma non tanto da far spuntare la sua coda e le sue orecchie da gatto.
-Io- fece lei tremante -direi di sì Ki-chan- poi alzò lo sguardo con un sorriso timido.
Il verde sorrise a suo modo, le prese il mento con un dito e lo alzò -Ora mi tocca darti un bacio anch’io-
Kisshu la baciò con trasporto tale che le caratteristiche feline della rossa spuntarono fuori.
L’urlo di disapprovazione della ragazza però ruppe il momento magico così come il suo pugno, leggero, in testa al ragazzo che ridacchiò -Sei sempre violenta lo sai.-
A quel punto l’alieno la coprì con la giacca che teneva dentro la cartella e si diressero verso il cafè.
Sorridendo però di avere finalmente messo un punto fermo sulla loro storia.
 
Atsushi Kaze era un uomo imponente e lo sguardo arcigno, vestito con un elegante abito su misura dalle cui maniche, se qualcuno era abbastanza attento da notarlo, spuntava una parte di un tatuaggio.
Sul mignolo e sull’anulare della mano sinistra si potevano vedere bene due anelli d’oro.
Kaze stava attraversando i corridoi di un elegante edificio tradizionale.
Arrivato davanti ad una porta, ai cui fianchi c’erano due uomini altrettanto imponenti come lui, che vedendolo l’aprirono e lui entrò.
La stanza non era altro che una palestra al cui interno c’era un uomo alto ma meno grosso di Kaze.
I capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi nocciola, il naso piccolo e le labbra da cui non si capiva se vi era disegnato un sorriso oppure se c’era solo indifferenza.
-Yamaguchi-San, le porto delle brutte notizie.- cominciò Kaze -Saionji-San non vuole accettare la nostra offerta di collaborazione-
Soichiro Yamaguchi guardò tristemente il suo collaboratore -Sa cosa vuol dire?- chiese lui
L’altro annui -Sì, ma ha detto che non ha paura della nostra azienda e che con noi non vuole nessun rapporto.-
Il moro sospirò -Va beh, Kaze-san, aspettiamo qualche tempo e lasciamo raffreddare la situazione, poi agiremo di conseguenza.-
L’altro annui -Come vuole Yamaguchi-San, sappiamo molto bene come agire- detto ciò fece un inchino ed uscì, lasciando il suo capo alla sua cyclette.
 
 
Marco stava attendendo la squadra appoggiato con la schiena al pulmino che avrebbe utilizzato per andare fino all’aeroporto e poi lì l’avrebbe caricato sull’aereo.
Così che sarebbe stato utilizzato come mezzo anche nell’isola di Hokkaido.
Sembrava perso nei suoi pensieri ma non era esattamente così.
-Non è una mossa azzardata andare in quella zona?- Chiese una voce dentro la sua testa -E’ molto probabile che sia una trappola.-
La spia non si scompose e rispose mentalmente -Forse Asia ma dobbiamo andare di persona a controllare.-
La voce si rifece sentire -Dovresti pensare alla sicurezza dei tuoi obbiettivi lo sai?-
Marco continuo a rimanere senza espressioni -Asia non penso di riuscire a fermare quel gruppetto, sono molto motivate e poi abbiamo già messo in sicurezza i loro famigliari.-
-Questo era il minimo- rispose la voce -comunque stanno arrivando- detto la ciò la voce si silenziò.
Il castano alzò lo sguardo e vide le mew mew, gli alieni, Ryo e Keiichiro uscire dal cafè con le valigie in mano.
-Scusa l’attesa ma qualcuno voleva portare dieci valigie- fece Ichigo irritata guardando Minto.
-Scusa cara se voglio essere comoda.- rispose lei incrociando le braccia.
Marco alzò solo gli occhi al cielo mentre gli altri sospirarono.
-Carichiamo le valigie e partiamo.- Fece Ryo serio -Siamo quasi in ritardo sulla tabella di marcia e non voglio altre perdite di tempo.-
Il viaggio fino all’aeroporto fu per fortuna veloce.
Ed arrivate all’hangar la squadra, tranne Ryo e Kei, si stupì che la spia caricava il mezzo direttamente sull’aereo.
Scesi dal mezzo si diressero verso il ponte di volo superiore, dove avrebbero preso posto.
-Incredibile- fece Minto -Non pensavo che la nostra spia potesse avere questo tipo di mezzi.-
Il castano recepì una piccola stoccata -Pensavi forse di essere caricata su un aere da trasporto militare?- Rispose lui -Sono troppo lenti quindi ho optato per un aereo da trasporto jet-
Lei guardò male l’uomo ma non  rispose più e andò a sedersi vicino al suo fidanzato.
Marco invece si diresse verso la cabina di pilotaggio lasciando soli le mew mew e i ragazzi.
Durante il rullaggio Zakuro volle togliersi una piccola curiosità -Scusate- fece diretta verso gli alieni -Ma voi siete parenti? Ogni tanto vi sento chiamarvi fratellone o fratellino ma lo siete per davvero?-
I tre si guardarono -Per essere esatti- fece Pei -Solo io e Taruto siamo fratelli di sangue mentre Kisshu è stato adottato**-
-Già- fece ridacchiando il verde -in realtà solo loro cugino.-
-Quindi sei figlio di una sorella o fratello del papà o della mamma di Pei e Taruto?- chiesero all’unisono Retasu e Ichigo.
-Non esattamente- Rispose Kisshu.
-Vedete- spiegò Taruto -Nostra madre, cioè la mamma mia e di Pei, ha sposato il fratello della mamma di Kisshu mentre sua mamma ha sposato il fratello di nostra madre.-
-Una bella famigli di casinisti insomma.- Fece Minto guadagnandosi le occhiatacce di molti.
Purin però sembrava un po’ turbata -Quindi Kisshu onii chan non ha più la mamma come me?-
Kisshu si irrigidì -Piccola su Gea, prima che portassimo la mew aqua, era decisamente semplice che si diventasse orfani o che i genitori perdessero i figli prima del tempo.- Spiegò lui
-I miei genitori sono morti a causa di un crollo di una grotta- Ichigo l’abbracciò -Però hai avuto due zii che ti hanno preso con te e due fratelli adottivi che ti vogliono bene.-
Lui annuì -Si micetta-
Ryo guardò Zakuro, sembrava quasi che avesse intuito la storia dei tre e che volesse fargli vedere che non erano troppo diversi da loro due.
-Senti lupacchiotta.- Fece il verde godendosi l’abbraccio della sua ragazza -Anche te…-
Non finì la frase che la viola annuì -Sì, sono anche io orfana a causa di un incidente stradale ma non mi va di parlarne.-
Proprio in quel momento Marco comunicò di mettersi le cinture di sicurezza per il decollo.
-C’è una cosa che però vorrei sapere io.- Chiese Retasu rivolta a Ichigo -Perché sei così raggiante?-
-Io- fece lei imbarazzata -Beh diciamo che ci sono delle novità-
-Non dirmi che?- chiese indignata Minto
-Già uccellino la mia micetta mi ha promosso da ragazzo in prova a fidanzato ufficiale.-
La ragazza mora sospirò -C’era da aspettarselo-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*In Giappone è prassi comune che gli studenti delle superiori frequentino dei corsi pomeridiani e preserali per aumentare le possibilità d’accesso alle migliori università del paese.
 
**Particolare che l’autrice del manga ha rilasciato durante un’intervista.
   
 
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