Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lady Windermere    12/11/2017    3 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Editor - Full Version

Cosa non si fa per dello zucchero filato

 

"Hard liquor mixed with a bit of intellect"
Kiwi, Harry Styles

 

 

«Oh, mio Dio, un tiro a segno! Ho sempre voluto provarne uno, ti prego andiamoci» supplicai Harry, con gli occhi luccicanti.

«Pisani, ti sei appena mangiata una frittella gigante grondante Nutella e un'intera mela caramellata. Mi stai seriamente dicendo che adesso vuoi metterti a sparare ad un tiro a segno?» mi chiese, costernato.

«Vorrei ricordarti, Richards, che non ti ho costretto io a comprarmi tutta quella roba. Anzi, mi sono offerta più di una volta di ripagarti» protestai.

Potevo benissimo provvedere a me stessa, non serviva che un ricco ragazzo snob di Park Avenue venisse a fare l'elemosina.

Harry sospirò «Non è una questione di soldi, Pisani. Non essere stupida più di quanto tu sia. Lo dico perché non mi era mai capitato di assistere ad un tale entusiasmo. È solo un Lunapark, dopotutto.»

«Ma è tutto così bello! Non puoi certo colpevolizzarmi per questo!»

Mi guardò divertito, poi scosse la testa «Sei una ventata d'aria fresca, Pisani. Su, andiamo a sparare! E poi compriamo anche lo zucchero filato!» disse, con finta eccitazione.

Ridacchiai. Forse mi ero sbagliata sul suo conto. Forse non era così stronzo, dopotutto.

Al mio terzo penoso tentativo di buttare giù le lattine per poter vincere il peluche di Darth Vader gigante, Harry mi posò una mano sulla spalla «Pisani. Lasciatelo dire: fai schifo a sparare.»

Incassai il colpo sapendo in cuor mio che aveva ragione. Non sarei mai potuta diventare come Bradley Cooper in American Sniper.

Qualcosa dentro di me si spezzò per sempre.

«Bene. E sentiamo, tu sapresti fare di meglio?» gli chiesi, con aria di sfida.

Mi fissò per qualche secondo, poi mi prese il fucile dalle mani «Un altro tentativo, prego» disse, al proprietario del tira a segno.

L'uomo ci mostrò un sorriso a trentadue denti. Probabilmente l'avevamo fatto arricchire più noi quella sera che in tutte le altre sere della sua vita.

Harry prese la mira «Guarda e impara, Pisani. Guarda e impara.»

Inizialmente pensai volesse solo atteggiarsi. Ma fui costretta ad ammettere che era realmente bravo. Fece cadere tutte le lattine, una ad una, senza sbagliare nemmeno un colpo, di fronte alla faccia sbigottita del proprietario.

Quando finì i colpi mi guardò con aria di superiorità «Allora?»

Feci finta di nulla «La classica fortuna del principiante.»

«Non sai proprio perdere, Pisani.»
 

 

«Dove hai imparato a sparare così?» gli chiesi tenendo sotto il braccio il mio Darth Vader.

«Sono un agente della CIA in incognito» rispose, rubandomi lo zucchero filato dalle mani.

«Certo, come no.»

Cercai di riprendermi lo zucchero, ma essendo lui molto più alto di me, non ci riuscii.

«Se pensi che mi umilierò fino a saltare, sappi che non lo farò.»

Per tutta risposta Harry alzò ancora di più il braccio, portandolo definitivamente fuori dalla mia portata.

«Te lo ridarò solo se andiamo a fare un giro sulla ruota panoramica» propose.

Soppesai la situazione. La ruota panoramica aveva la fama di essere in assoluto l'attrazione più romantica di tutta Coney Island. Però ero abbastanza sicura che sarei riuscita a mantenere il tutto su un piano di amicizia, e poi, volevo assolutamente finire di mangiare il mio zucchero filato.

È una semplice questione di priorità, Giulia: pancia piena o possibile momento imbarazzante con Harry Richards?

Non dovetti pensarci per un altro secondo.

«E ruota panoramica sia» acconsentii, ricevendo come premio il mio zucchero e un sorriso soddisfatto.
 

 

La visuale dalla cabina era favolosa. Le luci e i colori del Lunapark, dall'alto erano così belli da rimanere senza fiato.

Eravamo davvero ad una bella altezza. Forse un po' troppo alti per i miei gusti in effetti.

Cercai di non guardare giù e artigliai la sbarra di metallo con le mani.

«Soffri di vertigini, Pisani?» mi chiese Harry, beffardo.

«Non dire assurdità, Richards. Ho solo una lieve intolleranza alle altezze, tutto qua.»

L'ondeggiare della cabina mise a dura prova la mia resistenza fisica e dovetti sforzarmi per non aggrapparmi ad Harry e non lasciarlo fino a quando non avessimo toccato terra di nuovo.

Cercai di distrarmi «Seriamente, dove hai imparato a sparare così bene?»

Alzò le spalle «A Disneyland.»

Provai un moto di invidia. Non ero mai stata a Disneyland.

L'immagine di un piccolo Harry che si divertiva a sparare alle lattine di Disneyland però mi fece sorridere.

«Perché sorridi?»

«Ti sto immaginando a cinque anni.»

Sorrise di rimando «Ero piuttosto figo anche a cinque anni. Le bambine non facevano altro che regalarmi margheritine e cuoricini fatti a mano» si vantò.

Scoppiai a ridere «Potevi farci m'ama non m'ama con le margherite.»

«Lo facevo infatti.»

Non potevo credere a quello che sentivano le mie orecchie «Harry Richards, l'asso della squadra di football, il James Dean della Trinity, che fa m'ama non m'ama con le margherite?»

Mi squadrò di sottecchi «Non pensavi che potessi avere un lato romantico?»

«No, per nulla. Chris è...» tacqui, presa alla sprovvista. Avrei dovuto dirglielo? Meglio aspettare di avere i piedi per terra.

«Chris è romantico?» concluse lui, al posto mio. «Lo pensi davvero?»

Mi tenni sul vago «A quanto dicono...»

Harry si spazientì «Stronzate. Per quanto sia il mio migliore amico, Chris Dallas è romantico quanto un finocchio lesso.»

Il suo tono mi infastidì, ma mi costrinsi a non dire nulla.

Preferii cambiare discorso «Hai già deciso a che college fare domanda?»

«Yale.»

Rimasi di sasso. Certo, Dylan mi aveva detto che voleva continuare gli studi, ma non avrei mai pensato che avrebbe potuto continuarli nel college su cui fantasticavo da tutta la vita.

Il college dove era stato anche mio padre.

Guardai il bracciale. Era formato da una catenina argentea e da un unico, semplice ciondolo quadrato con una "Y" al centro e una testa di bulldog in sovraimpressione. Il simbolo di Yale. L'unico ricordo che avevo di mio padre.

Yale era il mio sogno nel cassetto, non quello di Harry Richards.

«Non dirmi che anche tu, Pisani...?»

«A quanto pare. Però dovrò guadagnarmi una borsa di studio, altrimenti non potrò mai permettermelo» risposi.

Yale accettava solo due o tre studenti al massimo dalla Trinity e la borsa di studio veniva data solo al migliore.

Se Harry si fosse messo in gioco seriamente un posto sarebbe sicuramente stato suo.

«Cosa vorresti fare a Yale?» domandò.

«Letteratura.»

Mi fissò, un leggero sorriso ai lati della bocca «Lo immaginavo.»

Fissai insistentemente il suo collo, per evitare di lasciarmi prendere la mano, ma anche quello era straordinariamente sexy. Ma c'era qualcosa di brutto in quel ragazzo?

«Tu?»

Inclinò la testa da un lato «Mi piacerebbe studiare Legge e diventare avvocato, però non...»

«Non...» lo incitai.

Roteò gli occhi e si appoggiò allo schienale della cabina, che traballò leggermente «I miei... mio padre non approva. Vorrebbe che mi dessi al football.»

Mi ricordai le parole di Dylan. Quando ha scoperto che era Chris il quarterback della squadra e non Harry è andato in escandescenze.

«Il bullo della scuola avvocato. Ironico, se ci pensi.»

«Un bullo eh?» ripeté, pensieroso.

«Un gran pezzo di merda se preferisci. Perdona il francesismo.»

Il viso di Harry si stava avvicinando pericolosamente al mio.

«E cosa farebbe un gran pezzo di merda in questo momento, Pisani? Perdona il francesismo» replicò, guardandomi le labbra.

Posò una mano sulla sbarra davanti a me, come per impedirmi di scappare.

Se si fosse avvicinato di più non avrei potuto fare nulla per fermarlo. Le mie mani si rifiutavano di staccarsi dalla sbarra e avevo il metallo della cabina premuto sulla schiena.

Per mia fortuna il giro finì in quell'esatto istante. Mi affrettai a scendere, passandogli sotto il braccio.

Notai un lampo di frustrazione nei suoi occhi.

Sorrisi forzatamente, il cuore che mi batteva a mille «B-bene, che vogliamo fare adesso?»

 

 

 

N.d.A: Good evening. Spero non sia risultato troppo melenso, vorrei evitare di scrivere melassa ma ogni tanto capita. :/
È continuata la nostra gitarella alle giostre e la povera piccola Giulia sembra in difficoltà. Riuscirà a tenere a bada gli istinti animaleschi di Harry per un altro capitolo? Lo scopriremo solo nella prossima puntata!! 🎊

 Riuscirà a tenere a bada gli istinti animaleschi di Harry per un altro capitolo? Lo scopriremo solo nella prossima puntata!! 🎊

Bene dopo questa sana dose di trash quotidiano vi lascio a una new entry della mia beauty list: Boyd Holbrook.

Sì è uno dei motivi per cui guardò Narcos

Sì è uno dei motivi per cui guardo Narcos. Mi ricorda tanto Draco Malfoy tra l'altro...

Inoltre volevo informarvi che ho trovato il sostituto cartone animato di Harry...il ragazzino di Cattivissimo Me 2 è perfetto!

L'ho messo pure sopra, ma lo rimetto perché lo amo

L'ho messo pure sopra, ma lo rimetto perché lo amo.

E con questo sguardo languido passo e chiudo

E con questo sguardo languido passo e chiudo.

Au revoir!

LadyWindermere

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Windermere