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Autore: jarmione    13/11/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo un po’ lungo e poco interessante, ma mi serviva una specie di “intervallo”

Alla prossima ciauuu

 

 

Jareth non ebbe la forza di ribattere.

Lo sguardo che rivolse ad Amy, dopo averle dato il consenso e i documenti, lasciava intendere che non sarebbe finita lì e che, prima o poi, gliel’avrebbe fatta pagare.

Amy non fiatò anzi, ringrazió per la sua cortesia ed uscì, portandosi via la bandana di KITT come se fosse un trofeo.

Ce l’aveva fatta e tutto grazie a Loki e KITT.

Ma anche grazie al signor Hale e a John.

John...Avrebbe dovuto scusarsi anche con lui.

Tornó quatta quatta nella foresta.

Le ferite le facevano male e si sentiva debole.

La ferita sul petto doveva essere la più profonda a giudicare dal dolore e dalla chiazza di sangue formatasi sui vestiti.

“Loki?” Chiamò “Loki!”

“Vedo che hai ottenuto quello che volevi” l’uomo apparve da dietro un albero.

Amy sorrise appena “Ho ottenuto più di quanto immagini” si avvicinò “ti ringrazio”

Lo sguardo di Loki era serio.

Amy non capì il motivo di quella faccia o almeno...non subito.

Realizzò solo in un secondo momento che Loki non era solo serio, ma anche preoccupato.

Avvertì un altro dolore forte al petto e vide la macchia di sangue allargarsi ulteriormente.

Le sue gambe cedettero e so ritrovó in ginocchio.

Loki le fu addosso in un secondo.

Non la toccava.

Un po’ per paura di farle male e un po’ per schizzinosità verso il sangue.

“Devi andare all’ospedale” tentò di aiutarla a rialzarsi ma Amy fece fatica.

I suoi non stavano aperti.

“L...Loki...”

“Ehi ehi, non mollare ragazzina...andiamo” cercava di tenerla svegli “ragazzina?”

Sbuffó e iniziò a cercare freneticamente qualcosa nelle tasche.

Prese il cellulare e compose un numero.

“Loki...”

Ancora alcuni istanti “Sceriffo Kostner? C’è una ragazza ferita nella foresta vicino al municipio, fate presto...”

Stava chiamando i soccorsi

“È stato Dracula” e mise giù.

Amy sentì un tuffo al cuore.

Dracula?

Voleva denunciare KITT, farlo catturare.

“L...Loki” cerco di guardarlo.

Come aveva potuto fare una cosa simile?

“T...tra...traditore”

Loki rimise via il cellulare.

Le sue mani tremavano e sembrava quasi scioccato di ciò che aveva appena fatto.

Purtroppo il suo sguardo non dava molte idee sui suoi pensieri.

“Mi spiace ragazzina” mormorò “ho anche io i miei vantaggi”

Prese la bandana rossa di KITT dalle mani di Amy, fece un passo indietro e poi corse via.

“Lo...Loki” e poi buio.

***************

Radura al centro della foresta.

Era buio, il cielo terso e alcune lucciole vagavano nell’aria.

Amy si guardava attorno meravigliata.

“È bellissimo” mormorò.

In lontananza, una figura nera si avvicinava.

Amy la osservó.

Un enorme lupo nero a grandezza umana.

“KITT!” Esclamò, correndogli incontro e abbracciandolo “Oh KITT”

Lo tenne stretto a lungo “pensavo che non volevi più vedermi” disse “volevo dirti che non è colpa tua, hai dovuto farlo perché te l’ho chiesto io, non essere triste”

Ma KITT non reagiva.

Non era triste e nemmeno felice.

Senza espressione, senza emozioni.

“KITT? Va tutto bene amico mio?”

Ma KITT iniziò a dimenarsi.

Ringhiava e si agitava.

“KITT!”

Ma KITT, per tutta risposta, la scaraventó a terra con una musata.

“KITT fermati!”

Ma niente.

Quando KITT sembró calmarsi, i suoi occhi erano color rosso sangue e la sua bocca era semi aperta.

Respirava affannosamente.

“KITT?”

Si guardarono alcuni istanti.

Poi KITT le saltò addosso a fauci aperte.

 

Amy aprì di scatto gli occhi, emettendo un grido soffocato e venendo accolta da una serie di Bip incessanti.

In un istante realizzò che era stato solo un brutto sogno.

Il respiro affannoso, la fronte sudata e...

“Ma che...?”

Aveva addosso un camice da ospedale e sentiva delle fasciature stringerla sul petto, sulla schiena, gamba e braccio.

Sul volto si sono limitati ad una semplice garza tenuta assieme da due cerotti.

I capelli sciolti e spettinati.

Come era arrivata lì? E perché l’odore era nauseabondo nonostante si trattasse di medicinali?

Poi ricordó.

Loki.

Aveva chiamato suo padre prima di tradirla.

Si guardò attorno, i suoi vestiti erano su una poltrona e, sulla sedia vicina, c’erano altri vestiti.

La bandana di KITT non c’era.

Aveva sperato di vederla, ma sapeva che l’aveva presa Loki.

Se l’avesse trovato...

Sentì la rabbia ribollire e decise che li non poteva stare.

Fece per alzarsi, ma era ancora debole e le sue gambe cedettero.

Però non toccò il suolo.

Due possenti braccia la sorressero appena in tempo.

“Dove credi di andare?”

Il tono era misto tra il divertito e il rimprovero.

La voce era...famigliare.

“Pa...sceriffo Kostner?”

Alzò lo sguardo, incrociando quello dello sceriffo.

Era talmente stanca e confusa che non badò alle figuracce.

“Sceriffo Kostner!” Esclamò di nuovo, aggrappandosi alla sua giacca, come se volesse tenerlo lì.

Anche se l’uomo non si ricordava di lei, Amy aveva bisogno di sentire e toccare una figura materna, o paterna in questo caso.

Fece dei respiri profondi, inalando il profumo di suo padre.

Aveva bisogno di lui.

“Ehi” sorrise lui, stringendola fra le sue braccia “lieto anche io di rivederti”

Rimase attaccata a lui alcuni secondi, poi iniziò a darsi una calmata.

“Da quanto sono qui?”

“Tre giorni” disse “hai fatto prendere un bello spavento a tutti”

Amy lo guardò confusa

“Tutti?”

Lo sceriffo sorrise e annuì “C’è un sacco di gente qua fuori che voleva a tutti i costi entrare”

Amy scosse la testa, sempre più confusa.

“Tranquilla, non intendo farti affaticare” la tranquillizzó “e adesso riposati, hai fatto un ottimo lavoro con Dracula, nessuno avrebbe avuto tutto questo coraggio”

Dracula...KITT!

“Dove si trova?”

“Lo stiamo ancora cercando, ma lo troveremo”

“Vi prego non fategli del male”

Lo sceriffo Kostner sembró scioccato a quella richiesta “Lui ha fatto del male a molte persone Amelia”

“Ma...”

“Mi dispiace ragazza mia” disse l’uomo “ma è la procedura, ordini dall’alto”

Jareth...

Era stato lui!

E Loki...che fosse tutto collegato?

I suoi occhi si riempirono si lacrime ma non osava buttarle fuori.

Lo sceriffo osservó meglio.

Più la guardava più aveva una strana sensazione.

“So che non è il momento giusto ma...” deglutì “sei per caso imparentata con Penny? Penny Black?”

Amy scosse la testa.

“Ok...ehm...vuoi che faccio entrare i tuoi amici?”

Amici?

“Sally e Maddy?”

“Anche loro”

Anche?

E chi altro c’era?

Annuì e lo lascio andare

-Papà resta con me, ti salverò ma resta con me-

Gridava la sua mente.

Ma come poteva trattenere un uomo che non ricordava nulla?

I ricordi!

Il libro che le aveva dato Loki.

Era sicuramente sul divano della cripta.

Appena sarebbe uscita lo avrebbe recuperato.

Ma avrebbe avuto bisogno di aiuto...ma da chi?

“Amy!”

Un coro di circa tre voci era entrato nella stanza.

Sally, Maddy e Mina

“Ragazze!” Che bello rivedere volti amici “che piacere vedervi...Mina ma...non eri...”

Mina sorrise e scosse la testa “Non potevamo farlo dopo quello che ti è successo, saremo sempre in debito con te”

Amy sorrise e cercò di stringerle, ma le ferite glielo impedivano così come le fasciature.

“Non affaticarti” la fermò Mina

“Da che pulpito” mormorò fra se e se Amy

“Ragazza mia assomigli ad una mummia” disse Maddy

“Beh, per Halloween siete a posto entrambe” ridacchiò Sally “tu sembri un vampiro”

Maddy le fece la linguaccia.

“Ci hai fatto spaventare” disse Mina ignorando le altre due “meno male che stai bene”

“Si, meno male” sorrisero felici Sally e Maddy “se ci prometti di non cacciarti nei guai...” proseguì Maddy “possiamo andare tranquille?”

Amy rise ed annuì “Ma sì certo”

“Ottimo! Ti lasciamo riposare allora”

Amy alzò il pollice in segno di approvazione e Maddy e Sally uscirono

“Tu non vai?”

“Ehm...” Mina abbassó lo sguardo “dovrei chiederti un favore”

“Se posso...”

“Chris è qui fuori, sta aspettando che usciamo noi per entrare con altri tre”

Altri tre? 

Amy sentì lo stomaco chiudersi.

Chi altro poteva venire a trovarla?

Si aspettava solo il sindaco e non tre persone.

“E...?” La incalzò, sempre pensando a chi ci fosse fuori

“Non gliel’ho ancora detto...stavo per farlo ma ci è giunta notizia che eri qui e mi sono fermata”

Amy fece mente locale e finalmente realizzò.

Chris non sapeva del bambino.

“Glielo diresti tu?”

“Io? Ma...quelle sono cose private!”

Mina chiuse gli occhi e annuì “Lo so hai ragione ma non ho il coraggio!” Disse tutto d’un fiato “ti ricordo che lui è maggiorenne ed io no e se non lo volesse?”

Amy scosse la testa “Non mi sembra tipo da tirarsi indietro”

“Non lo so...”

Sospiró molto sonoramente “E va bene, se ti fa stare tranquilla lo farò” acconsentì “dopotutto tu mi hai molto aiutata”

“Grazie, sei una vera amica” fu Mina a stringere Amy.

Lo fece delicatamente, cercando di non farle male.

Salutó ed uscì con il sorriso, più tranquilla.

Dopo cinque minuti fu proprio Chris ad entrare, seguito da Sean Hale e da...John

Amy sgranó gli occhi.

Non riusciva a credere che tre uomini, con cui aveva parlato a malapena una volta, fossero preoccupati per lei.

“Ciao Amy” sorrise Chris avvicinandosi.

Giacca nera allacciata e cappello bianco in testa

“Amelia” sorrise Sean

“Ehi ragazzina” persino John sorrideva sotto la barba.

Amy notò che era vestito diverso e pulito.

Allora non era un eremita senza igiene.

“Ciao” disse lei quasi pigolando.

I primi due giorni che era arrivata in città era talmente tesa e nervosa che avrebbe mandato al diavolo tutti quelli che trovava, adesso era più tranquilla e...la timidezza stava iniziando a farsi sentire.

“Hai avuto molto coraggio” commentò Sean “non me lo sarei aspettato da una ragazzina che spunta dal nulla”

“Nemmeno io”

“Mi associo”

“Grazie...”

Amy li osservava.

Era davvero grata di quella visita, non se la sarebbe mai aspettata.

Erano tre uomini in gamba che avevano preso a cuore una tonta come lei.

Non si meritava tutte quelle attenzioni.

Per un attimo pensó di chiedere aiuto a loro per sconfiggere il sindaco ma lo rimosse quasi subito.

Chris stava per diventare papà e John era più il tipo da azione che da cupido o simili.

Sean sembrava curioso, non per niente faceva il consulente investigativo, ma non aveva idea se accettava l’incarico o no.

Scosse la testa.

Era meglio non chiedere.

“Ti senti meglio?” Domando John, evidentemente preoccupato

Amy annuì e abbassó lo sguardo.

Anche se lui era preoccupato, lei sapeva di averlo fatto infuriare “Mi...mi dispiace per...”

“Non fa niente” la rassicurò “mi è stato spiegato” e con la testa indicò Sean

“Sicura di stare bene?” Chiese nuovamente Sean, ottenendo conferma “Molto bene”

“Sai che David e Jack sanno fare il loro lavoro” gli ricordó Chris.

Doveva trattarsi dei medici che l’avevano curata.

Sean annuì serio “Io ora devo andare, ma tornerò, mi raccomando non cacciarti nei guai”

“Ma avete così poca fiducia?” Domando Amy sorridendo sarcastica

“Chissà perché” Ribattè John “ora vado anche io, sta attenta ragazzina”

E sia lui che Sean andarono via.

Chris rimase immobile.

Fece un profondo sospiro e si lascio cadere sulla poltrona.

Una mano si massaggiava la fronte.

Amy si morse il labbro inferiore.

Come poteva iniziare un discorso? E come poteva dire una cosa privata di Mina al posto suo?

-Accidenti a te Mina- pensò -in che situazione mi hai cacciata?-

Però glielo doveva.

Mina l’aveva davvero aiutata.

“Stanco dal lavoro?”

“Fosse quello” sospiró guardandola “Approposito non ti ho ancora ringraziato per ciò che hai fatto con Mina”

“Figurati” sorrise Amy “era il minimo...so cosa si prova ad essere cacciati di casa e nessuno ti vuole”

Non aveva mai provato veramente una cosa simile, ma avere gente che si conosce che ti ignora o non si ricorda era uguale.

“E...come sta?” Domanda stupida.

Aveva notato l’aria stanca di mina e le occhiaie ma non voleva farlo pesare.

Chris sospiró ancora “Non bene” rispose “cerca di contattare i fratelli ma hanno tutti la segreteria e Jeff squilla libero ma non risponde...è stanca e poi di notte non dorme perché spesso si sente male”

Ed ecco le nausee 

“Le ho detto di andare a parlare con Aaron o di venire qui e farsi visitare ma dice che non è niente di male”

Si mie entrambe le mani al volto “Sono con le mani legate e non posso portarla fuori città finché sta male”

Amy tamburelló con le dita sul letto e si morse il labbro.

“Senti...so che non dovrei essere io a dirtelo ma mi hanno costretta”

Chris la guardò interrogativo

“Non so dirti nulla riguardo ai fratelli di Mina, vorrei aiutarla ma non ho molte possibilità...però osso dirti che Mina sta bene di salute”

Chris non sembró convinto

“Una che sta male la maggior parte delle volte non sembra una che stia bene”

“Ecco...meglio andare al sodo...” deglutì “Mina...aspetta un bambino”

Chris sgranó gli occhi, spalancò la bocca e sbiancò.

Forse non doveva andare subito al sodo in quel modo.

“C...Chris?”

“Un...un bambino?”

Sembrava quasi scandalizzato...sconvolto.

O non ci credeva o non se lo aspettava.

Amy non capì se definirlo felice o troppo fuori per esserlo.

“Questo...questo è...”

“Bello?” Azzardo Amy

Chris non sapeva cosa dire.

Non diede nessun aggettivo, neanche un cenno di felicità.

Rimasero in silenzio alcuni secondi.

Chris fece un mezzo sorriso, che scomparve quasi subito.

Amy pensò che aveva appena realizzato la differenza di età fra loro due ma, allo stesso tempo, non sembrava importargli.

“Diventerò padre...”

Ancora silenzio.

Chris si alzò “Io...grazie Amy” disse ancora ad occhi sgranati “ci...ci vediamo” ed uscì.

“Chris!” Ma niente, l’uomo se ne andò.

Amy si affacciò alla finestra.

Per sua fortuna dava sull’ingresso.

Vide Mina, seduta su una panchina con lo sguardo basso.

Due minuti dopo uscì Chris, andandole vicino.

Amy vide che si scambiarono sguardi, poi lunghi silenzi.

Infine Chris la strinse forte e la baciò con passione.

L’aveva presa bene.

Lo vide accarezzarle il ventre e sorride, per poi andare via.

Amy sospiró felice.

Chissà che emozione.

Tornó sul letto e si sedette, facendo attenzione ai movimenti.

La gamba non le faceva tanto male, il resto del corpo si.

Avrebbe aiutato Mina, sarebbe stata la prima.

Era determinata.

Appena usciva si sarebbe data da fare.

Avrebbe recuperato il libro, avrebbe cercato KITT e avrebbe aiutato la gente a ricordare.

Se avesse avuto l’occasione, avrebbe preso anche Loki.

Gliel’avrebbe fatta pagare.

Ci credeva.

Ci credeva sul serio.

Le parole di Loki sul sindaco si erano rivelate vere, anche il resto sarebbe stato reale.

“Io ci credo”

E, in lontananza, l’orologio della torre iniziò a ticchettare

  
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