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Autore: Sara163    13/11/2017    1 recensioni
Un concorso vinto, una ragazza particolare e quattro intrusi in casa per tre settimane: cosa mai potrebbe andare storto?
se la mia fan fiction contiene errori mi scuso in anticipo,è la prima storia che scrivo, spero vi piaccia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-COSA CAZZO E’ SUCCESSO ALLA MIA FACCIA?!-

Erano le sei del mattino e venni svegliata da un urlo che manco James Hetfield (il cantante dei Metallica) sarebbe stato in grado di tirare. Detti un colpo al braccio di Bill che imprecò e si girò sull’altro fianco, così spazientita gli diedi una spinta con un po’ troppa energia che lo fece cadere dal letto a faccia in giù. Quando si tirò su tutto dolorante si girò di scatto nella mia direzione

-Abigail ma cosa diavolo ti è preso si può sapere?!-

Mi chiese alterato il cucciolo di foca

-Scusami Bill, non volevo farti rotolare giù dal letto ma ho sentito un urlo provenire dal bagno, vieni con me, credo che la trota bollita si sia svegliata-

Gli dissi facendo l’occhiolino e lui sbuffando mi seguì fuori dalla mia camera; la porta del bagno era socchiusa, così entrammo senza troppi convenevoli e ci trovammo di fronte un Tom in boxer con delle stampe di orsacchiotti sopra; ma possibile che i fratelli Kaulitz avessero gusti così strani nei pigiami e nella biancheria? Bah, fatto sta che Tom era intento a guardarsi allo specchio con la bocca spalancata e la mandibola che quasi toccava terra; quando vide il nostro riflesso nello specchio si girò verso di noi in tutto il suo “splendore”

-Abigail-

Disse il tizio con i cornrows

-Perché ho un pene gigante sulla faccia?-

Mi chiese con un’espressione talmente scandalizzata che né io né Bill riuscimmo a trattenerci dallo scoppiare a ridergli in faccia

-Ah è così eh? Siete stati voi allora! Sappiate che se vi prendo siete morti!-

E così dicendo il chitarrista si mise a correre verso di noi e subito io e il cantante cominciammo a scappare in giro per tutta la casa; saltando anche sul letto di Georg e Gustav che si svegliarono di soprassalto

-Ma cosa cazzo state combinando voi tre alle 6 del mattino?-

Cominciò ad urlare Georg in preda ad una crisi isterica, mentre Gustav si stropicciava gli occhi assonnato non capendo una beata fava di quello che gli stava succedendo intorno

-Questi due stronzi mi hanno disegnato questo sulla faccia mentre dormivo!-

Disse Tom puntandosi un dito verso il viso e osservandoci con aria minacciosa, come se volesse accoltellarci da un momento all’altro; vedendo la faccia del chitarrista anche il batterista e il bassista cominciarono a ridere arrivando addirittura ad avere le lacrime agli occhi.

-Ma begli amici che siete! Lasciamo stare, vado al cesso a tentare di togliermi questa roba-

-Se hai bisogno nell’anta dietro allo specchio ci sono le salviette struccanti!-

Gli urlai mentre si avviava verso il bagno; in tutta risposta mi fece il dito medio.
La scuola sarebbe cominciata alle 8, quella mattina avevo ben due ore per prepararmi, per una volta potevo fare le cose con calma; ma non avevo messo in conto il fatto che non ero sola, eravamo in cinque ed io avevo un solo bagno.

-Tom, è mezzora che sei li dentro, muoviti, devo farmi la doccia!-

Urlai picchiando i pugni contro la porta, che prontamente venne aperta

-Ma se vuoi puoi entrare, così magari ti fai anche perdonare per lo scherzetto di questa notte-

Mi sussurrò quel pervertito leccandosi il piercing che aveva al labbro

-Grazie, sono lusingata ma passo-

E detto questo con poca grazia lo presi per un braccio buttandolo fuori dal bagno e chiudendo la porta a chiave. Finalmente ero sola, era stancante avere quattro persone in casa, e per di più dei ragazzi! Mi spogliai e mi misi sotto il getto d’acqua calda; dopo neanche 10 minuti sentii bussare alla porta, addio alla mia doccia rilassante mattutina.

-Hey Abigail apri, me la sto facendo sotto!-

Era la voce del bassista

-Georg, tra 10 minuti te lo lascio, dammi il tempo di vestirmi!-

Gli risposi alzando gli occhi al cielo, uscii con non troppa fretta dal box doccia e mi vestii indossando jeans neri strappati, sotto di essi delle calze a rete, una maglia degli Avenged Sevenfold e infine una camicia larga di flanella.
Appena aprii la porta subito Georg ci si fiondò dentro chiudendosela alle spalle; così andai in camera mia per truccarmi e trovai Bill sdraiato sul letto intento a contemplare il soffitto; appena tirai fuori dal cassetto del comodino i miei trucchi il viso del vocalist si illuminò, si sedette sul letto e con quei suoi occhioni luccicanti mi chiese

-Posso truccarti io oggi? Ti prego ti prego ti prego-

Disse supplicandomi; sembrava un bambino che chiedeva a sua madre il permesso per restare a giocare ancora un po’al parco, sorridendogli gli risposi affermativamente e lui tutto contento si tirò in piedi venendo verso di me, poi mi fece sedere e con molta maestria cominciò a stendermi sulle palpebre una linea di eye-liner. Non mi ero mai fatta truccare da nessuno prima d’ora, neppure da Emily che tutte le volte che c’era una festa me lo chiedeva sempre; però dovetti ricredermi, era quasi rilassante. Dopo l’eye-liner passò al mascara e in meno di 10 minuti ero pronta; mi alzai dal letto andando verso lo specchio appeso alla parete della mia stanza e mi guardai, il trucco era perfetto

-Cavolo Bill, al posto del cantante avresti dovuto fare il makeup artist, te la cavi molto bene sai?-

-Ti ringrazio, ora però è meglio che vada a prepararmi anche io, altrimenti arriveremo in ritardo-

Detto ciò si diresse verso il bagno intimando a suon di urla a Georg di uscire da li.
Andai in cucina per preparare a me e ai Tokio Hotel qualcosa da mangiare per colazione, peccato fossi veramente imbranata come cuoca; mentre riflettevo sul da farsi entrarono nella stanza Tom e Gustav, già vestiti e pronti

-Hai bisogno una mano per la colazione Abigail?-

Mi domandò premuroso Gustav, mentre il chitarrista si accasciava mollemente su una sedia con lo sguardo perso nel vuoto

-Boh, non saprei, se non ti scoccia volentieri, anche perché ti confesso che sono una vera frana ai fornelli-

-E non solo con quelli immagino-

 Disse il treccinaro sfottendomi e beccandosi da parte mia un rotolo di scottex in testa

-Aia! Ma tu sei proprio pazza! Prima quello scarabocchio in faccia e adesso questo!-

Piagnucolò Tom, accarezzandosi la testa

-Oh povero piccino-

Dissi beccandomi un’occhiataccia da parte sua, poi, rivolgendomi a Gustav

-Quindi sei sicuro? Ci pensi tu alla colazione?-

Il batterista mi rispose affermativamente così io aggiunsi

-Va bene, ti ringrazio, io nel frattempo vado a chiedere ad Emily se vuole mangiare con noi-

-Chi? La tua amica strafiga con i capelli rosa?-

Chiese subito Tom con un’improvvisa voglia di vivere, fino a 5 minuti fa stava per addormentarsi sul tavolo e adesso era tutto pimpante, mah, quel ragazzo era un bel po’ strano.

-Si, è la mia migliore amica e no, non pensarci neppure per sogno caro mio-.

Detto ciò mi diressi fuori dalla porta del mio appartamento e bussai a quella di Emily che mi aprì in meno di due secondi già pronta, con i suoi soliti capelli tutti spettinati.

-Eccoti finalmente! Allora? Com’è andata ieri? Ti vedo particolarmente felice ed è strano dato che non lo sei mai -

Si beccò una mia occhiataccia e le raccontai brevemente tutto quello che era successo il pomeriggio e la notte precedenti.

-Beh, sicuramente non è da te non accettare una scommessa, ma la vodka? Dai Abigail sappiamo entrambe che non reggi un emerito cazzo, anche se alla fine ci hai guadagnato dato che dormirai con Bill per tutte e tre le settimane…-

Disse con un sorrisetto malizioso; era incredibile quanto in quel momento assomigliasse a Tom.

-Dai… lasciamo stare, comunque sono venuta qui per chiederti se volevi fare colazione con noi, muoviti ad uscire che a quest’ora di là sarà pronto-

E detto ciò ritornai nel mio appartamento con la mia amica. Quando entrammo in cucina un profumino di pancake ci avvolse e i Tokio Hotel erano già tutti a tavola che ci fissavano ansiosi:

-Alla buon ora, pensavamo che vi foste perse-

Disse Georg.
Finimmo tutti i pancake che Gustav ci aveva preparato, erano veramente deliziosi, non avrei mai pensato che il batterista potesse essere un così bravo cuoco. Al termine della colazione raccattammo la nostra roba e cominciammo ad avviarci verso la scuola; appena uscita di casa tirai fuori una sigaretta, me la accesi e subito mi trovai addosso Bill e Tom intenti a scroccarmene una; con malavoglia cedetti e gliene diedi una a testa. Mentre camminavamo il mio iphone si mise a squillare, quando lo tirai fuori lo sbloccai e sbuffando risposi, era Aaron

-Cosa vuoi? Ricordati che sono ancora arrabbiata con te per la storia delle classi-

-Dai Abigail, non fare la bambina, ti ho già chiesto scusa e comunque ho brutte notizie…-

Mi disse il mio chitarrista

-Ho saputo che Derek tornerà a frequentare la nostra scuola-.


 
 
 
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e perdonate il ritardo, ho avuto molte cose da fare tra cui il concerto di ieri dei Tokio Hotel a Torino per il quale ne è valsa assolutamente la pena di farsi ore e ore in coda al freddo. Spero di ricevere ancora qualche recensione da parte vostra e buona lettura :)
 
 
 
   
 
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