Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Geani    13/11/2017    0 recensioni
Non tutti gli angeli sono buoni e saggi. Sono creature estremamente vicine agli umani. Un angelo può cambiare per sempre, può essere esiliato e vivere sulla terra.
Danyas non è un semplice essere alato, è il fratello della Regina; una regina che però non è più lucida da molti anni, forse troppi. Il mondo non è fatto di buoni e cattivi, non e' fatto di angeli e demoni ma di creature di ogni tipo il cui animo brilla di mille sfumature diverse. Il cuore, che quasi mai segue la mente, detta troppo spesso le regole. Dopo una guerra tra angeli e demoni, quello che resta è una guerra tra fratelli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19 
 

Belle guardo’ Alaska in silenzio, non sapendo cosa dire. Non era certo il caso che lei commentasse le scelte amorose della ragazza ma nulla poteva farle dimenticare che, in qualche modo che non poteva comprendere, il demone era sparito nel nulla cosi’ come la bambina che aveva tanto desiderato.
Si porto’ entrambe le mani nei capelli cercando di restare calma e non dare di matto. Era difficile dover aspettare nel silenzio opprimente che c’era da piu’ di un’ora in quella casa ma non poteva fare altro. Dan era uscito per cercare qualche traccia e intralciarlo non sarebbe servito a nulla. Cercava di essere ragionevole, di pensare al bene della loro bambina.
-Vedrai che sta bene.- Provo’ a dire la ragazza al suo fianco ma decise di ignorarla.
Che poteva saperne lei? Quella che era sparita con un demone non era sua figlia. Una figlia che aveva atteso e agognato per secoli. Non anni ma secoli interi. Non poteva nemmeno capacitarsi dell’idea di non sentirla piu’ ridere. Avrebbe dovuto darle da mangiare, coccolarla e poi metterla a dormire. Non sarebbe certo dovuta andare in quel modo. Aveva paura di alzare gli occhi sui suoi giocattoli sparsi sotto la televisione o di avvicinarsi alla piccola cameretta che aveva arredato con tanto amore.
Nonostante impegnasse tutte le sue forze nel restare calma e immobile in attesa alla fine senti’ gli occhi pizzicare e, contro la propria volota’, scoppio’ in un pianto disperato.
Come avesse fatto solamente a immaginare di poter avere una vita normale non lo capiva. Con il fratello di una pazza psicopatica poi. Non poteva certo scegliere un altro da amare, no, lei era profondamente masochista. Eppure, doveva essere successo qualcosa anche prima, dovevano esserci stati dei segni perche’ non poteva credere che Eilidih avesse semplicemente deciso di prenderle la bambina di punto in bianco. Quando l’aveva vista, quando le aveva parlato, l’angelo aveva riversato la sua rabbia e la sua invidia sull’amore e basta. Aveva detto che lei non avrebbe cambiato Danyas, che tanto l’avrebbe lasciata e, col senno di poi, si era anche consolata pensando che almeno avrebbe avuto una piccola parte di lui sempre con se’ nel caso fosse successo. Pero’ quella donna era stata infinitamente piu’ crudele, aveva fatto si’ di portarle via quella parte di lui che pensava sua per sempre. Aveva il terrore di vederlo sparire dalla propria vita pur di riavere la loro bambina. Sarebbero stati insieme, certo, ma lei sarebbe tornata a vagare per la terra sola e senza amore.
-Se non tornano uccidimi.- Sussurro’ poi fra i singhiozzi. -Non voglio una vita in cui sono sola, senza mia figlia e l’uomo che amo. Non voglio nemmeno pensarci. Finirei con l’impazzire e col strapparmi da sola il cuore dal petto.- Concluse asciugandosi le guance.
Alaska si alzo’ lentamente dalla poltrona che occupava ormai da un’ora e si avvicino’ alla vampira, abbracciandola anche se titubante. Vedendo che non la stava respingendo o aggredendo si accomodo’ suo divano facendole poggiare la testa sulle proprie gambe per accarezzarle i capelli. Non sapeva cosa dire in quella situazione, era abbastanza difficile trovare le parole giuste ma i gesti… quelli dovevano solo trasmettere affetto e in cio’ si stava impegnando il piu’ possibile.
-Torneranno entrambi, vedrai, non dovro’ fare nulla di cosi’ drammatico.- Mormoro’ dopo un po’, cercando di alleviare la sua pena.
Non appena fini’ quella frase la porta d’ingresso di spalanco’ e Belle scatto’ in piedi pronta a riabbracciare la sua bambina. Quello che invece vide la lascio’ a bocca aperta.
-Alex!- Alaska corse in aiuto di Dan, portando con lui il demone sul divano. -Da quanto ha perso conoscenza?-
-Non ne ho idea, pero’ se e’ come penso io quasi un’ora.- Rispose l’angelo, portandosi una fra i capelli e scuotendo la testa. -Mi sento un completo idiota.-
-Di cosa stai parlando?- La vampira lo affianco’ rapidamente, alzando gli occhi su di lui in attesa di risposte. -Sapevi che sarebbe successo?!-
-No! Certo che no!- Sbotto’ infastidito da quella supposizione. -Ma ho una teoria. Non ti piacera’ nemmeno un po’; non piace nemmeno a me.-
Belle apri’ la bocca per replicare ma dalle sue labbra le parole non fecero in tempo a uscire perche’ Alex, steso sul divano con Alaska che continuava a scuoterlo nel tentativo di svegliarlo, mugolo’ qualcosa di incomprensibile.
-Hey, amico, calma.- L’angelo si fiondo’ al suo fianco, guardandolo con preoccupazione. -E’ ovvio che lo hanno usato per portare Mery fuori da questo appartamento. Dubito che lui sia stato cosciente di cio’.- Aggiunse poi, guardando le due ragazze.
La ragazza dai capelli rossicci non disse nulla ma si limito’ ad accarezzare la fronte del proprio ragazzo. Era preoccupata forse anche piu’ di quanto avrebbe dovuto dato che si sparlava di un essere sovrannaturale. Gli alzo’ delicatamente la nuca per sistemare due cusciti sotto di essa. In quel modo gli permise di vedere tutto cio’ che lo circondava compresi il viso pallido di Belle e quello senza espressione dell’amico.
-Cosa… cosa e’ successo?- Chiese dopo diversi minuti, a fatica.
-Ti ho trovato svenuto in un vicolo.- Lo informo’ Dan, senza giri di parole. -Ti ricordo come ci sei arrivato?-
-Non ricordo nemmeno come sono arrivato qui.- Ammise pero’ Alex, guardando Alaska con fare disorientato. -Noi… noi non avevamo avuto una notte di fuoco? Ero andato a prendere da bere ma poi non lo so cosa e’ successo. Non sono tornato a dormire?- Le chiese.
-Sei qui da ore, vi abbiamo invitato a pranzo.- Spiego’ con un filo di voce Belle, incrociando le braccia al petto.
Alaska impreco’, alzandosi e mettendosi le mani sui fianchi in un moto di rabbia repressa. Le era servito qualche secondo per collegare tutte le cose strane che erano successe ultimamente partendo dalla notte alla quale aveva accennato. Le volte che era uscito da solo senza dire dove o perche’, le domande strane che ogni tanto faceva come se dimenticasse interi pezzi di vita, di cose successe.
-Quella notte e’ stata un mese fa.- Informo’ poi gli altri tre. -Un mese in cui Alex non e’ stato Alex, a quanto pare.-
Il demone non replico’, cercando di capire cosa stesse succedendo attorno a lui. Troppe informazioni insieme lo avevano confuso. Non ricordava nulla e, da quel poco che aveva capito, le cose non stavano andando per nulla bene.
-Quindi e’ come ho pensato io. Qualcuno e’ entrato dentro di lui.-
-Tipo possessione?- Chiese l’umana aggrottando al fronte. -Quelle non vengono fatte dai demoni per portare le persone sulla cattiva strada?-
-Non per forza, tutte le creature angeliche o demoniache che siano, possono farlo. E’ tutta una questione di scelte. Solitamente non lo facciamo perche’ non ci pare una buona cosa. Non e’ nemmeno qualcosa che si insegna, in Paradiso. Lo sappiamo fare in pochi.- Spiego’ velocemente.
-Questo restringe il campo? Sai anche chi potrebbe essere stato?- Chiese il demone, alzandosi’ lentamente sui gomiti deciso a fare tutto il possibile per aiutare.
-Eilidih! Chi altro?- Urlo’ Belle, i pugni stretti per controllarsi.
-No, non lei. Qualcuno che puo’ sparire per un mese senza che la gente si preoccupi o faccia domande. La regina di certo non puo’ prendere e andarsene in questo modo.-
-Allora chi?- La vampira stringe le labbra, desiderosa di avere qualcuno da incolpare.
-Il generale? Potrebbe essere lui?- Provo’ Alaska.
-Probabile.- Concesse l’angelo. -Aeghon puo’ essersi inventato una qualche missione per spiegare la sua mancata presenza a corte.-
Belle annui’ lentamene, cercando di calmare tutta quella rabbia che prima era invece disperazione. Non poteva stare li’ a fare niente, doveva reagire, andare a prendere sua figlia e ammazzare tutti quelli che avevano osato toccarla.
-Bene, quindi cosa facciamo?- Chiese picchiettando con l’indice, impazientemente, sul proprio braccio.
-Le diamo quello che desidera.- Rispose Danyas. -Andro’ in paradiso e cerchero’ di capire cosa si e’ messa in testa ora.-
-Vuole portarvi via da me, e’ evidente!- Sbotto’ infastidita. -Come fai a non rendertene conto?-
-Allora ci serve un piano.- Fece notare Alaska, dando appena un calco alla gamba del divano. -Non puoi andare li’ e rischiare di farti bloccare in Paradiso.-
-Ha ragione, non ci puoi andare da solo.- Alex, ora seduto, supporto’ la propria ragazza.
-Ci vado io con lui.- Belle fece un passo avanti.
-No, salteresti subito all’occhio. Senza contare che le guardie nel castello non fanno entrare nessuno senza controllare prima, capirebbero che sei un vampiro.- Dan sospiro’ poi guardo’ Alaska. -Tu verrai con me. Alex, tu resterai qui a trattenere Isabelle da qualsiasi azione folle.-
-E’ anche mia figlia!-
-E non la vedrai mai piu’ se finisci ammazzata!- Le urlo’ contro l’angelo, stufo di perdere tempo. -Resta qui e non fare stronzate. Alaska e’ umana, posso farla passare per un angelo tardivo che ancora aspetta le ali.-
Dan non si fermo’ per altre discussioni, afferro’ il polso della ragazza e la trascino’ sul balcone, spiegando le ali e stringendola contro il proprio petto. -Chiudi gli occhi o verrai accecata.- Le disse prima di spiccare il volo immergendosi in un fascio di luce pura. Una volta attraversato mollo’ la presa sulla ragazza. Le mura del castello erano a pochi metri da loro. 

 
   
 
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