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Autore: Dandelion_    13/11/2017    3 recensioni
[Hamilton: An American Musical]
{ best of wives best of women ; one-shot (628 parole) ; song-fic ; malinconica }
La cosa peggiore – e non se n’è mai davvero accorto prima – è che anche i sentimenti, anche la paura richiede attenzioni, soprattutto nei momenti più bizzarri. Quando sua moglie tende lo sguardo stanco fuori dalla finestra ha un sussulto: ora che non ha più tempo, ne ha bisogno per sfogare i suoi timori; per abbracciarla un’ultima volta, per avere una speranza.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio di chi scrive troppo

Il rumore di una sedia spostata, qualche sospiro. La tenue, debole luce di una candela accesa, i raggi dell’alba che non colpiscono ancora la giovane New York City. Qualche singhiozzo? L’atmosfera è così surreale, pare di sentire persino il rumore della penna che sfiora il foglio, dal letto morbido e vuoto.
Peccato non percepire cosa stia scrivendo...
Alexander, torna a dormire.
Ha aperto gli occhi alla fine, e ha visto subito la sagoma stanca ma senza sosta del marito che scrive, irrefrenabile. Lo osserva qualche secondo, in silenzio; forse spera che si fermi e torni a letto, senza che lei dica niente, come se nulla fosse. Le piacerebbe che le desse un bacio soffice, almeno, ma nella velata rassegnazione che copre il suo matrimonio non ci spera davvero più.
Oppure guarda l’uomo che ha sposato, e lo accetta sempre di più nel suo essere lontano dagli altri, irraggiungibile nei suoi errori, eterno nella sua storia; lo osserva dolcemente, percorre con lo sguardo la sua schiena fino ad arrivare alle gambe.
È agitato.
Si è alzata silenziosamente e lentamente per non distrarlo, e lo ha richiamato con tono affettuoso, sperando vanamente di tranquillizzarlo con la voce.
Ho un incontro mattutino fuori città.
Impenetrabile, rapido, non ha smesso di scrivere un solo secondo. Non ha tempo da perdere; non ha tempo.
È ancora buio fuori…
La cosa peggiore – e non se n’è mai davvero accorto prima – è che anche i sentimenti, anche la paura richiede attenzioni, soprattutto nei momenti più bizzarri. Quando sua moglie tende lo sguardo stanco fuori dalla finestra ha un sussulto: ora che non ha più tempo, ne ha bisogno per sfogare i suoi timori; per abbracciarla un’ultima volta, per avere una speranza.
Lo so.
Deve davvero finire la lettera, ora. È forse la prima volta che ha veramente un bisogno assoluto di scrivere e che non vuole; si incanta un attimo sul foglio ancora troppo bianco e stringe la penna, si ferma, ma non può permetterselo più.
Ho solo bisogno di scrivere una cosa.
Perché scrivi come se stessi finendo il tempo?
Mia veramente cara Eliza, potessi rivelarti cosa mi attende fuori da questa porta, e piangeresti molto più rispetto alle lacrime che ora mi bagnano gli occhi e che ti nascondo. Tu abbi pazienza: finirà tutto per il meglio.
Le bacia delicatamente una mano, la sente sorridere con un velo malinconico.
Sh…
Torna a letto, basterebbe questo…
Comincia a baciarlo, cerca – come ha fatto negli anni precedenti, senza mai riuscirci – di distrarlo, di rifarlo suo, per il poco di lui che possiede. Sono baci dolci e un po’ salati, con l’amore che una donna forte ma sofferente come lei può provare.
Riesce persino, per qualche secondo, a fargli alzare lo sguardo, sorridere lievemente e a fargli godere quelle coccole.
Poi, finisce.
Tornerò prima ancora che tu sappia che me ne sono andato…
Torna a dormire…
È sempre più supplichevole, sembra l’ombra di se stessa. Stavolta le fredde carezze di lui – solo poco più calde rispetto al solito, forse per la paura di perderla davvero stavolta – non bastano.
Non sono mai bastate.
Anche lui è solo un riflesso dell’uomo che è stato, ma lo aspetta qualcosa molto più grande di quello che può mostrarle ora, purtroppo; e torna gelido, per rassicurarsi.
Quest’incontro è all’alba.
Beh, io torno a dormire.
Il freddo che lo aspetta fuori, le coperte che la riavvolgono. La cera consumata, i passi che risuonano. È un momento: la morbida mano di lei che prende prima che si distenda di nuovo, e i suoi bellissimi occhi scuri, confusi e con una flebile speranza.
Ehi.
Sorride. Ha passato l’inferno, lo sta per raggiungere, è stanco, ma è sincero.
Migliore fra le mogli, migliore fra le donne.
Dopo tanto, anche lei ha uno spiraglio di felicità.

 
   
 
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