Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: Daistiny    14/11/2017    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VERRÀ IL MOMENTO DELLA VERITÀ 

L'Aurian da dirca quattro ore stava volando diretta versa Bhjierba a gran velocità, ma sarebbe arrivata a destinazione solo verso le 10 o le 11 della mattina, un orario che per Al-Cid significava tante cose.
La sua manovra azzardata avrebbe potuto far saltare la sua copertura se qualcuno a Rabanastre si sarebbe accorto della sua assenza, fortunatamente aveva pensato a un piano di riserva se mai fosse accaduta tale cosa.

Al-Cid aveva incaricato una delle sue molteplici assistenti che se mai qualcuno fosse venuto a chiedere di lui,  le sue assistenti gli avrebbero dovuto rispondere che era dovuto allontanarsi per risolvere alcune questioni riguardanti Rozaria.

Il principe rozariano pregava dentro di se, che nessuno avrebbe mai notato la sua assenza, perchè tra l'andata e il ritorno da Rabanastre e Bhujierba avrebbe perso all'incirca una giornata e non potendo prevedere come sarebbe potuta evolvere la situazione a palazzo temeva per il peggio.

Ma da previdente principe e grade stratega Al-Cid non aveva trascuto anche questa possibilità, aveva incaricato Malta la sua assistente più fidata, non che la sua preferita, la incaricò di fare le sue feci in sua assenza e di riferiigli ogni minimo cambiamento che era avvenuto durante la sua assenza.

 A Bhjierba ,nello splendido palazzo del Marchese Ondore, stava scoppiando il finimondo, Amaya dopo il rientro da Archades  aveva appreso ciò che era successo in sua assenza. La sua reazione di fronte tale notizia le aveva perso il suo sangue freddo e la sua imperturbabile calma, in favore di atteggiamento molto emotivo e fortemente aggressivo.
Sebastian e Noel con difficoltà riuscivano a starle dietro,cercando di farla non solo calmare, ma anche di indurla a ragionare. Amaya era molto scossa ed era talmente agitata che spesso sembrava non essere lucida e razionale.

Le sue due guardie del corpo non l'avevano mai vista in quello stato, eccetto tre anni prima quando il marchese Ondore raccontò la verità su chi ella era. Amaya era molto nervosa, tanto che sfogava questo suo stato d'animo distruggendo gli oggetti che la circondavano, in particolar modo quelli del marchese.
Distruggere oggetti, per quanto in un certo senso fosse un modo di fare al quanto infantile, aiutava Amaya a sforarsi, ciò poteva almeno stancarla  e indurla a calmarla per un pò, ma il tempo in cui stava tranquilla era veramente poco.

-Per quanto tempo volete ancora andare avanti Amaya? Volete fare a pezzi tutta la residenza del marchese? -Domandò con tono severo Noel fissando Amaya mentre distruggeva l'ennesimo mobile di suo zio.

-Si, Non sarebbe una cattiva idea, se questo mi aiuterà a stare meglio!- esclamò la principessa.

-Vostro zio andrà su tutte le furie quando vedrà cosa avete combinato. Come minimo gli verrà un colpo!- quasi la incitò Sebastian  commentando sarcasticamente ed osservando il disastro che aveva lasciato Amaya nella stanza di suo zio.

-SEBASTIAN NON L'INCITARLA !-Noel  riprese aspramente suo fratello mentre poi con voce ancora più dura si preparò a sgridare Amaya.

-E TU AMAYA SMETTILA DI COMPORTARTI COME UNA BAMBINA,TI PARE VERAMENTE MATURO QUELLO CHE STAI FACENDO!? CHE FINE HA FATTO IL TUO SOLITO ATTEGGIAMENTO?!-

-Chi se frega Noel! -esclamò Amaya intenta a rompere l'ultimo pezzo di mobilia rimasto ancora integro in quella stanza, usando i suoi poteri.

-Non mi interessa, se mi sto comportando come un'immatura... lasciami sfogare in santa pace! Per una volta soltanto fammi comportare come una bambina di 5 anni! Invece di starmi sempre addosso!- rispose esasperata la ragazza.

-Ma vi rendete conto di cosa avete appena detto?! Voi che siete la più nobile di tutte!-si scandalizzò Noel sentendo nominare quelle frasi da Amaya.

Ma a sentire quella frase Amaya si fermò d'improvviso, si girò verso la sua guardia ed assumendo un'espressione seria gli disse qualcosa che azzittì Noel.

-Noel... sono stanca di cosa io devo essere o non essere. Sono stanca di sentirmi dire "cosa sono" o "cosa dovrei essere". Io non ho nemmeno la più pallida idea di cosa devo farne della mia vita. So che dovrei ora pensare a Rasler e Noah. Loro dovrebbero essere la mia "priorità"... credi che non ci abbia pensato? Secondo te perchè Ondore a portato i due principi a Rabanastre?... Perchè voleva  indurmi a seguirlo e di conseguenza farmi uscire allo scoperto, andando a Rabanastre mi presterei al suo gioco e non è quello che  voglio! -Sottolineò la principessa andando su tutte le furie.

-Anche se ciò è indubbiamente vero, questo non giustifica il vostro comportamento e questo scempio che state creando. Da quando siete tornata da Archades non fate altro che passare da un umore ad un altro nel giro di pochi minuti, senza realizzare nulla di concreto riguardo a Rasler e Noah! - la riprese Noel a dargli ragione ci fu anche il suo gemello Sebastian.

-Lady, Amaya sapete che mio fratello ha ragione. Non prendetela a male, ma stare qui a spaccare tutto non risolverà di certo i vostri problemi e per altro non fa di certo piacere ad entrambi vedermi in questo stato. Vi prego abbiate più cura di voi.- le disse dolcemente Sebastian.

Sebastian era un tipo abbastanza freddo rispetto a Noel che invece era più un tipo semplice e alla mano. Il cavaliere aveva un carattere abbastanza complicato che per tanti lati, ricordava ad Amaya il carattere del fratello di Basch, Noah.
La guardia esortò Amaya a non lasciarsi andare a reagire e soprattutto ad avere più cura di se stessa. La principessa si senti smarrita, sembrava per un attimo non sapere più cosa volesse, trovava surreale quella situazione, lei che invece era quella che sapeva sempre cosa fare questa volta invece era l'esatto opposto.

-Cosa dovrei fare secondo vuoi? -domandò con calma la ragazza rivolgendosi ai due gemelli.

-Per prima cosa riprenditi e calmati! Secondo cerca un modo di reagire a questa situazione... non sei così fragile come credi. Prima ti sei sfogata ? Bene no, vuol dire che se vuoi sai tirare fuori le tue emozioni e reagire, quindi prendi questa la tua rabbia ed usala per qualcosa di più produttivo. Cercate di fare il punto della situazione.- disse il più giovane dei gemelli, Sebastian.

Amaya guardò silenziosamente Sebastian negli occhi, l'huma si era fatto improvvisamente serio, quello che le aveva suggerito la sua guardia era un prezioso consiglio che accettava ben volentieri.
Anche in passato Amaya si era ritrovata in sua situazione simile con il Giudice Gabranth, fu durante  il periodo della guerra, più precisamente durante gli intensi ed estenuanti allenamenti  a cui il giudice la sottoponeva, in più occasioni Amaya si era ritrovata sul punto di mollare tutto, ma ogni volta Gabranth l'esortava sempre a non arrendersi.

Gabranth non era uno che si risparmiava nel suo lavoro, fosse anche un semplice allenamento ,lui dava sempre il massimo. Il giudice nei confronti di Amaya era molto rigido e severo, ma soprattutto giusto, i suoi allenamenti non erano una passeggiata ed erano talmente duri perchè servivano ad accrescere le potenzialità combattive della sua allieva.

Gabranth aveva visto in lei grandi qualità e voleva che la ragazza le sviluppasse al meglio.
Se mai Amaya un giorno avesse voluto diventare un giudice avrebbe dovuto essere l'eccellenza, quindi in qualità di assistente e braccio destro di Gabranth,  Amaya doveva imparare a far fronte  ad ogni situazione e a reagire come aveva fatto lui, non poteva permettersi il lusso di piangersi addosso.

-Rialzati e combatti! Questa non è un allenamento, qui devi pensare che ci troviamo sul campo di battaglia e se vieni stesa a terra per te è la fine. Quindi se vuoi vivere a questo mondo devi prima di tutto imparare a sopravvivere aggrappandoti a qualunque cosa bella o brutta che sia. Quindi... prendi la spada e rialzati! Mostrami cosa sai fare. Avanti!-

Amaya se le ricordava bene questo discorso, Gabranth gli e lo aveva fatto tante volte, lei aveva preso l'abitudine di ripeterselo sempre.

Se Noah l'avrebbe visto in quella situazione di certo non gli e lo avrebbe mai perdonato, le avrebbe detto qualcosa di sgradevole e altrettanto pungente, il tutto per spingerla a reagire.
Questo perchè Amaya sapeva che nonostante Noah avesse un pessimo carattere e molte volte era stato un vero stronzo, non era di certo una persona menefreghista anzi sotto quel suo modo di fare si nascondeva una persona profondamente ferita nei suoi affetti più carini.

Amaya si sorprendeva quanto spesso pensava a Noah e tutto quello che l'ex giudice le aveva insegnato. La ragazza era sempre stata convinta di odiare e non sopportare il giudice per tutto quello che aveva fatto a lei, a sua sorella e Basch, ma le cose erano ben diverse da come lei credeva.
La giovane principessa sapeva che difficilmente l'avrebbe potuto perdonare Noah, eppure nonostante ciò era rimasta abbastanza sconvolta quando aveva saputo della morte di questi. 

Si era voluta recare di persona ad Archades, di nascosto, per verificare se quello che le aveva riferito Al-Cid era vero. Quello che la principessa aveva visto non le era piaciuto affatto, anzi l'aveva fortemente indignata.

Amaya aveva visto Basch indossare l'armatura del giudice Gabranth e spacciarsi per lui, di fronte a persone che invece erano ignare di come stavano effettivamente le cose. La giovane principessa dovette trattenersi dal fare una scenata, ma trovò tutta la situazione di pessimo gusto.
Se fosse stato per lei, mai Noah avrebbe permesso una simile cosa, Amaya lo conosceva troppo bene. 

La giovane trovava tutta la situazione un enorme presa in giro, non solo per la memoria del vero giudice Gabranth ma anche per la persona di Basch accettare una simile condizione, significa accettare di non esistere e per che cosa poi... la pace. Quale pace?
Una pace che non era una pace, ma solo una fragile apparenza di quadro generale molto più ampio e che lei poteva ben capire e intravedere.

Vedendo una simile situazione, Amaya aveva deciso di andarsene da Archades per come si erano messe le cose per lei, non era assolutamente una buona idea restare. Perche ben sapeva cosa sarebbe potuto succedere se fosse rimasta lì.

 Non avrebbe fatto altro che scagliare la rabbia che provava verso l'unica persona dal quale mai si sarebbe voluta far vedere in quello stato. Per lei,  Basch, doveva rimanere il Basch che lei ricordava e non vestire i panni di suo fratello... tutto ciò l'avrebbe solamente confusa ulteriormente.

Amaya ben sapeva che nessuno avrebbe mai potuto sostituire Noah come giudice, nemmeno suo fratello.  Secondo Amaya, Basch era troppo tenero per rivestire il ruolo di un giudice o almeno così lei credeva.
La ragazza sapeva bene come doveva essere un Giudice Magister, soprattutto conosceva i requisiti che venivano richiesti per poter farne parte. Era stato lo stesso Noah ad insegnarle tutto questo con la massima severità e rigore morale di cui era capace.

Ed ora Basch poteva fregiarsi del titolo di giudice, senza avere la ben che minima ideo o anche solo conoscenza del ruolo che svolgeva il fratello, di quali erano i suoi obblighi e le sue limitazioni.
Basch non conosceva nulla della politica e delle leggi che governavano l'impero Archadiano. "La legge al disopra di tutto". Era questo il motto della politica archadiana. Basch sarebbe stato mai all'altezza di suo fratello come giudice?

Per Amaya era no, Basch era un buon soldato, un ottimo generale e grande statega ma un pessimo politico. Mentre Noah non era solo un ottimo soldato, stratega ma anche un abile manipolatore e un giudice senza pari, tanto da essere il capo della nona divisone, la più importante tra tutte.
Per un solo istante Amaya pensò a Noah, a tutto quello che le aveva insegnato e quello che era stato per lei, non solo un semplice mentore ma anche un punto di riferimento.

Rimase silenziosa mentre Sebastin e suo fratello la guardavano aspettandosi qualche reazione da parte sua, la osservarono nuovamente guardandola con più attenzione  questa volta.
La dalmasca sta volta aveva ripreso il suo solito contegno che la faceva sempre ben distinguere, poi voltò la testa in direzione di Sebastian e del suo gemello e li ringraziò per i preziosi consigli che essi le avevano consigliato.

-Hai ragione Sebastian. Vi devo molto, senza di voi mi sentirei persa.-

-Felice di sapere che vi siate ripresa, iniziavate a mancarci...-Commentò sarcasticamente Sebastian ,mentre suo fratello lo riprese nuovamente.

-Sebastian quand'è che la pianterai?- Sbottò Noel abbastanza infastidito dalle continue battute di dubbio gusto del fratello.

D'avanti a quel simpatico siparietto a Amaya accennò ad un sorriso,  chissà per quale ragione ogni volta che la ragazza vedeva i due gemelli, Noel e Sebastian, discutere e lanciarsi frecciatine le veniva da sorridere e le ritornava il buon umore.

Entrambi i gemelli conoscevano molto questa particolarità di Amaya e più di qualche volta ricorrevano a questo trucchetto per farle tornare il buon umore.
Amaya era legatissima a entrambi i gemelli e li amava ognuno a modo suo. Di Noel, Amaya amava i suoi lunghi capelli raccolti in una coda,la ispida barba che gli incorniciava il volto, conferivano a Noel non solo un aspetto da uomo vissuto ma sembrava avere qualcosa di selvaggio che andavano a creare un contrasto con i meravigliosi occhi che l'uomo si ritrovava.

Noel e Sebastian potevano vantarsi di avere una bellezza senza pari, lineamenti regolari e allo stesso tempo delicati, gli occhi, in particolar modo avevano un taglio molto particolare, erano piccoli ed infossati un pò al in giù.
Il colore degli occhi di entrambi i gemelli era di un bellissimo azzurro che ricordava tanto il colore del ghiaccio, un colore così chiaro e limpido che colpiva chiunque li guardane. Ciò che conferiva ancora più fascino a questi occhi era l'intensità dello sguardo di entrambi i gemelli, uno sguardo intenso, deciso e misterioso.

Sebastian era identico a Noel, ma rispetto a suo fratello, egli aveva un look più curato, i capelli corti e non portava la barba.
Anche nei modi i due gemelli si distinguevano, Sebastian era una persona al quanto egoista e provocatoria mentre  Noel era una persona non solo abbastanza disinteressata ma era anche molto altruista.
Per quanto diversi ed opposti i due fratelli condividevano lo stesso obbiettivo, servire e proteggere Amaya al quale avevano giurato assoluta fedeltà e devozione.

Finalmente era giunto il momento di prendere in mano la situazione di non perdere già altro tempo, Amaya doveva decidersi subito sul da farsi, non  poteva fare altrimenti.
Quando le sue due guardie del corpo le chiesero se avesse qualche idea, la giovane huma espose la sua volontà.

-Cosa avete deciso di fare vostra Grazie ? -Chiese Noel.

-Noel stavo pensando di mandare un messaggio ad Ondore ma ho dubbi...- fece presente la ragazza mentre sul suo volto appariva un espressione molto preoccupata.

-Perchè non contattate anche Al-Cid, lui vi risponderebbe mentre avvisare Ondore penso sia una pessima idea, guardate il suo comportamento.- Sebastian espresse giustamente il suo pensiero con quale sia Amaya, che Noel si trovarono d'accordo.

-Hai ragione Sebastian, se commettessi un simile errore Ondore potrebbe mostrare la mia lettera ad Ashe, come prova della mia presensa qui a Bhujierba. Sono si cura che Ashe potrebbe mandare nuovamente quel giudice qui... Invece con Al-Cid andrebbe diversamente.- il volto di Amaya si incupì, alla sola idea di ritrovarsi in una situazione in cui per nulla al mondo voleva trovarsi, però tutta quella situazione non sarebbe accaduta se invece avesse contattato il principe rozariano.

La ragazza era più che sicura che il principe rozariano sarebbe stato senza alcuna ombra di dubbio dalla sua parte.
Amaya sembrava essersi ripresa dal cattivo umore che fino ad un attimo prima l'aveva caratterizzata, ora era più tranquilla e padrona non solo di se ma anche dei suoi poteri.
Su consiglio delle sue due guardie si era messa a fare il punto della situazione e sul decidere quale sarebbe stata la sua mossa successiva. La ragazza aveva deciso finalmente, quale sarebbe stata la sua mossa quando senza alcun preavviso, un soldato della guardia del marchese Ondore decise di disturbare Amaya, avvisandola della  visita a sorpresa del principe di casa Margrace che con una certa urgenza chiedeva di riceverla.

-Vostra Altezza, il principe Al-Cid chiede di vedervi con urgenza. È molto agitato a solamente detto che voi avreste capito.

La guardia riferì il messaggio, ma era al quanto impaurito nel aspettarsi una sfuriata da parte della nipote di Ondore. 
Il soldato infatti aveva paura di guardare negli occhi il viso della giovane dalmasca, che da sereno in un attimo si era incupito. I due landisiani che stavano dietro Amaya avevano la stessa espressione della loro signora, venire a sapere che Al-Cid si trovava li significa solamente due cose.
Che Ashe e il suo gruppo aveva saputo dei due principi o che Al-Cid era stato scoperto nel coprire Amaya. In entrambi i casi, la situazione era secondo Amaya decisamente pessima.

La ragazza si arrabbiò talmente tanto che i presenti ebbero paura che la giovane potesse nuovamente rilasciare il suo potere in balia del suo stato d'animo. Noel e Sebastian cercarono si scongiurare ogni possinile manifestazione del potere della loro signora, cercando di far stare tranquilla la ragazza.

-Questo può solamente significare due cose!- ringhiò quasi soffocata Amaya che dovette trattenersi dal lasciarsi andare al scatenarsi la sua collera.

-Lady Amaya calmatevi non è ancora successo nulla. Prima assicuratevi cosa deve dirvi Al-Cid e poi decideremo nuovamente sul da farsi.-disse Noel con voce pacata cercando di mantenere il controllo della situazione e di non far alterare la dalmasca.

Anche Sebastian era dello stesso parere di suo fratello.-Amaya invece di arabbiarti e perdere altro tempo con inutili sceneggiate, perchè non pensiamo a parlare con Al-Cid se è venuto fin qui con una tale urgenza, vorrà riferirci delle notizie importanti perchè non ascoltarlo?-

-Vostra Eccellenza dite sempre che  Al-Cid è una di quelle persone su cui potete sempre fare affidamento. Chi meglio di lui potrebbe darvi i migliori suggerimenti o farvi notare qualcosa che vi sfugge?-

-È vero... ci stavo già pensando! Al-Cid è il migliore degli alleati su cui posso contare.-disse Amaya accennando ad un sorriso mentre sembrava riacquistare un atteggiamento più ottimista e la padronanza di se.







Mia bella gente! Come và? Io bene, la storia è decisamente entrata nel vivo ed io sto scrivendo come una matta, vi anticipo già che io sto scrivendo il capitolo n°40, avete letto bene. I capitoli d'ora in poi si faranno sempre un pò più lunghi ma non in maniera eccessiva.
Ho intenzione di rendere i nostri protagonisti sempre più promiscui, quindi se la condotta di Amaya non sarà esemplare, nemmeno quella degli altri protagonisti sarà così candida. Prima di trovare la felicità ho intenzione di fargli sputare sangue.
Quindi si, invidie, gelosie, tradimenti e segreti per tutti... e chissà, chi starà con chi?? 
Ora tolto questa piccola premessa, ci saranno momenti seri e momenti leggeri e piccoli siparietti. Soprattutto Amaya nei prossimi capitoli tornerà ad essere una ragazza decisa e meno immatura, piuttosto penserà a quale decisione prendere sul suo futuro... riguardo anche hai suoi figli.
Ragazzi spero che questo capitolo vi sia piaciuto... e continuate a seguirmi.




   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: Daistiny