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Autore: Verde Pistacchio    14/11/2017    5 recensioni
Charlotte iniziò a ridere, entrò dentro la fontana e lavò la sua mano mentre giocava con l’acqua e i suoi schizzi. Il vento le bagnava il volto e lei continuava a ridere. Sì, perché non c’era nessun problema, lei era libera di fuggire via, perché non era ancora il tempo di fermarsi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charlotte Di Polignac
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento e la rana

 
 
Il vento soffiava con tutta la potenza che solo la natura poteva avere. L’acqua della fontana si divertiva a muoversi e a prendere forme di lingue bianche che cadevano sui suoi lunghi capelli biondi, questi fili dorati che danzavano bagnati e liberi sembravano volessero fuggire via e liberarsi. Muoversi liberi senza costrizioni, perché non era ancora il tempo di essere catturati. No loro dovevano vivere in totale libertà.
Ed in mezzo alla tempesta che infuriava, quella notte, l’unica cosa che l’attirava era quella rana. Quella rana di roccia scura dalla cui bocca fuoriusciva la scia d’acqua che in preda al vento spariva via come per magia. Lei la fissava e la rana ricambiava il suo sguardo con un’espressione irriverente, quasi beffarda.
Coraggio vieni. Vieni qui da me. Qui nell’acqua pulita.
Fissava quell’espressione vuota. Ma no, non era vuota! La sua bocca rideva.
Ridi insieme a me. Ridi anche tu.
Si! Si! E Charlotte iniziò a ridere, entrò dentro la fontana e lavò la sua mano mentre giocava con l’acqua e i suoi schizzi. Il vento le bagnava il volto e lei continuava a ridere. Sì, perché non c’era nessun problema, lei era libera di fuggire via, perché non era ancora il tempo di fermarsi.
 
«Adesso questa mano è candida. Come lo era prima e come lo sarà sempre.» osservò la sua mano, il vento accarezzava la sua figura che sembrava assottigliarsi e rimpicciolirsi vista dal basso, con gli occhi dei nobili che la guardavano con espressione spaventata. Il suo vestito si gonfiava ad ogni richiamo di quella furia. Ma Charlotte era sorda alle parole di quella gente, alle preghiere di sua madre.
Avrebbe preferito un uomo come madamigella Oscar. Un uomo buono, bello e generoso di animo. Un uomo come quella rosa bianca.
«Io non voglio sposarmi.» nessuno sentì quelle parole, le getto al vento che l’aveva guidata quella notte. Fu da lui che si gettò e che l’accompagnò fino alla fine. Di lei non rimaneva altro che il corpo immobile sul terreno e i petali della sua rosa bianca sparsi come le lacrime della sua innocenza. Perché non era ancora il tempo per legarsi.
 
 
 
 



Note dell’autrice
Salve a tutti! Grazie all’iniziativa Ripopoliamo il fandom ecco qua la mia prima ff su Lady Oscar. Spero vi piaccia, sono sicura che altri avranno già trattato questo tema, La morte di Charlotte è uno dei miei episodi preferiti e non vedevo l’ora di tornare a scrivere. Che dire fatemi sapere che ve ne pare :-)
Saluti
Verde Pistacchio
 
   
 
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