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Autore: LanceTheWolf    14/11/2017    3 recensioni
Fen è una ragazza distratta, un po’ troppo spesso con la testa tra le nuvole, ma con un cuore grande, che vive sola con sua nonna e suo cugino a Ba Sing Se. Studia alla facoltà di archeologia e si strugge d’amore per l’ex-ragazzo che l’ha lasciata, preferendole una ragazza diversissima da lei, sia fisicamente che caratterialmente.
Questa è una storia scritta a due mani (Lance e Mokuren), che si svolge nel mondo di Avatar, ma in un epoca più moderna. Le nazioni sono ancora divise, anche se il clima appare più disteso, non fosse per la guerra civile tra le Tribù dell’Acqua che si protrae da quasi un secolo.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Guida


“Quando ho notato la smorfia sulle labbra di Fumio…” Pensò Fen Shu, riassumendo i fatti. “…Mi sono sentita di condividerla, anche se erano state proprio le mie parole, probabilmente, a innescare gli eventi accaduti in seguito. Se anche all’Avatar non fosse importato delle macchinazioni politiche pel presidente Kira, rimaneva comunque ‘l’Avatar’ e come tale non avrebbe lasciato che, tutta quella gente in attesa, rimanesse delusa dalla sua assenza. E, difatti… Lord Eiji s’è fatto annunciare e ha salito quella scalinata fin al pulpito. Me ne sono sentita felice e non solo per quelle persone, perché, diciamocelo, il primo a rimanerne seriamente deluso, sarebbe stato proprio il mio cuginetto. Conoscendolo, s’era sicuramente aperto la via a gomitate tra la bolgia, pur di presenziare in prima fila all’evento. Dall’altra parte però, come non sentirmi in colpa? Il gruppo dell’Avatar si era mosso, fino a quel momento, nella semi sicurezza offerta loro dall’anonimato e mostrarsi in pubblico, li aveva privati di questo vantaggio.” Un broncio dispiaciuto le piegò le labbra, mentre il ricordo dei fatti appena avvenuti, appariva vivido nella sua mente.
“Ho seguito di buon grado il gruppo sul palco, non senza imbarazzo, trovandomi sotto gli obbiettivi delle telecamere e sotto gli occhi di tutti i presenti. ‘Ma, come detto da Min: quando mi ricapita? Quindi… Avanti a testa alta!’, mi sono detta” Un sorriso divertito, finalmente, le illuminò il visetto a quel pensiero.
“Se però con Mai sono rimasta affascinata dalla grazia dei movimenti nell’esecuzione del suo domino, con Ling è stata la sua abilità a lasciarmi senza fiato. Su quel palco, sotto gli occhi di tutti, mi sono resa conto di cosa volesse dire trovarsi ad avere a che fare con un vero Beifong: quello che mi trovavo di fronte non era solo un prodigioso dominatore della terra, ma uno dei pochi ad avere accesso alle più avanzate tecnologie della città di Zaofu. Un dominatore del metallo, il modello e l’invidia per chiunque si ritenesse un eccellente manipolatore della terra.” Portò distrattamente una mano a sventolarsi il volto.
“Che controllo può possedere per riparare un oggetto complesso come quel microfono in pochi attimi? Wow!!! Datti una calmata Fen, non sbavare.” Si disse, ancora intimamente sbalordita, da quello sfoggio di potere, che per poco non aveva rischiato di farle perdere la velata minaccia, sussurrata della Maestra dell’Aria, al suo ‘povero’ Presidente.
“Il discorso dell’Avatar, pacato e conciso, era appena giunto al termine quando: -Permette una domanda Avatar Eiji …- A quelle parole il sangue mi si è gelato nelle vene e ho maledetto la famigliarità con quell’idiota di un cugino che, confrontato con lo sguardo del dominatore del fuoco sul palco, unito alla sua naturale faccia tosta, non aveva potuto esimersi dallo sfidare la sorte. Ho trattenuto a stento l’impulso di nascondermi il viso tra le mani, ma Mai, accanto a me, doveva averne avuto percezione, dato che, voltandosi, mi ha domandato: -Lo conosci?- Un sussurro velato il suo, affinché quel dire rimanesse udibile solo a noi due. -Mio cugino. Posso sperare che Fumio non lo incenerisca sul posto?- Le ho risposto piena di vergogna, ma questa, accennato un sorriso divertito... -Non davanti a testimoni.- Ha ironizzato non riuscendo però a calmare la mia agitazione interiore. Nel sospirare ho incrociato gli occhi verdi di… Jin (ecco come si chiama l’idiota! Come lo zio, ora che ci penso). Mi ha fissata con sguardo sottile e penetrante, tanto da potervi leggere dentro: ‘Che diavolo ci fai sul palco con l’Avatar, se ti ho lasciata, meno di dieci minuti fa, davanti a una bancarella?’ Mai un’occhiata fu più facile da interpretare, anche se non oso immaginare, tutt’ora, quale frasario ‘Delicato’, diciamo, ha usato nella sua testa, per condire il tutto.”  Sospirò, certa del terzo grado che avrebbe subito dal cugino, non appena fosse stata pizzicata da sola, ma… poteva capirlo, infondo lei avrebbe fatto lo stesso nei suoi panni.
“Ma non è certo finita lì: mi sono sentita morire, quando Jin, a quel punto, ha ben pensato di chiedere all’Avatar se fosse sua intenzione andare contro gli ordini del governo. Ohhh, sì, lo ha fatto e davanti al Presidente del suddetto governo, oltretutto.” Per un secondo Fen si risentì addosso la spiacevole sensazione che aveva provato in quell’istante: quella di spalancare la terra sotto i suoi piedi e di lasciarcisi sprofondare dentro, dopo aver fatto ingoiare, nel medesimo modo, anche il colosso coi rasta, naturalmente.
“Grazie agli spiriti, la risposta di Lord Eiji è stata perfetta: semplice, diretta, incredibilmente concisa, tanto che perfino quell’idiota di Jin non ha potuto commentare oltre, rimanendo praticamente a bocca aperta. L’unico motivo per cui non ho tirato fuori il cellulare e non ho scattato una foto alla faccia del mio ‘solitamente-troppo-sicuro-di-sé’ cugino è stato per l’aver preso coscienza dell’essere, anche se temporaneamente, parte del seguito dell’Avatar e di dover, di conseguenza, mantenere un certo contegno.”

 
Lontana dalla folla, una volta riordinati gli eventi nella sua testa, Fen riuscì a ottenere la chiarezza di pensiero necessaria per affrontare la problematica del riuscire far girare liberamente l’Avatar in una città che ora ne conosceva il volto. Un piano le si formò lentamente nella mente e alle parole di questi, rivolte verso lei e Min, esordì, richiamando l’attenzione dei presenti: -Signori, per arrivare alla zona universitaria ci sono diverse possibili vie.-
Chi più, chi meno, rallentò il passo fino a fermarsi per permettere alla ragazza di esprimere le sue questioni.
-Ora però, che il volto dell’Avatar e dei suoi accompagnatori è stato mostrato pubblicamente, presentano tutte un certo elemento di rischio, quanto meno quello di essere rallentati. Tra le possibilità che sono riuscita a vagliare mentalmente finora...-
 
A quel dire Ling allargò un ghigno sbieco, decisamente divertito, mentre i due gemelli e Mai sorrisero garbatamente con una certa tenerezza in viso, quasi come se fossero a conoscenza di qualcosa che Fen ancora ignorava. Min, notando lo strano atteggiamento dei presenti, non poté non mostrare un’espressione turbata, al ché Fumio, posandole una mano sulla spalla, le sussurrò: -Tranquilla, non è nulla di ché, e la tua amica è davvero molto carina a preoccuparsi tanto per noi. Ma lasciamola finire, poi ti spiegheremo.- Il tono rassicurante che le aveva rivolto, era decisamente in contrasto con la figura dell’uomo che, solo pochi minuti prima, aveva visto scrutare malamente, dal pulpito accanto all’Avatar, ogni singolo individuo di quella conferenza improvvisata.
La ragazza annuì, tornando a portare orecchio alle parole dell’amica: - …Le migliori sono: per prima, la metropolitana cittadina, è la via più breve e veloce, ma a quest’ora, e perfino in questa stagione, è probabilmente molto affollata. L’autobus è l’altra possibilità, non fosse che, oltre a essere anch’esso affollato, richiede molto più tempo per arrivare. Questo, ovviamente, in alternativa all’andare a piedi, cosa totalmente impensabile. -
I più sembrarono farsi pensierosi al riguardo.
-L’ultima parola su come procedere, spetta a voi, ma…- Continuò Fen. -…Vorrei proporvi un’ulteriore eventualità, se permettete.-
-Certo che sì, Rossa, parla pure! Pendo dalle tue labbra!- Intervenne Ling con il suo solito fare sprezzante, rimediandosi un’occhiataccia da parte di Mai e il sorriso divertito dell’Avatar.
Fumio teneva ancora la mano sulla spalla di Min e sembrava decisamente attento al discorso.
Fen riprese: -La mia famiglia possiede un negozio di pasticceria non lontano da qui…-
-Questa è una gran bella notizia!- Esultò il dominatore della terra parlando sopra la ragazza.
-…E abbiamo un furgoncino per le consegne.- Continuò Fen guardando Ling senza esserne poi troppo turbata dall’atteggiamento, anzi, probabilmente lo trovava addirittura divertente.
-E questa è una notizia di gran lunga migliore. I miei piedi sono a pezzi! Non immagini da quanto camm…- Ling venne azzittito dalla provvidenziale, e non troppo delicata, mano dell’Avatar sulla bocca, mentre Mai fece segno a Fen di continuare e non badare troppo al loro enorme amico.
La giovane ricercatrice non se lo fece ripetere due volte: -Potrei chiedere, a mia nonna, di lasciarmelo utilizzare per portarvi all’università, di modo da poter viaggiare in anonimato e anche per controllare, non visti, l’accesso principale alla facoltà di archeologia, dato che Lord Eiji ha espressamente palesato la sua intenzione di parlare con il professor Chao Chin e che, di conseguenza, qualche ben pensante vi si potrebbe essere appostato...-
A quel dire l’Avatar allargò un sorriso gentile, abbandonando la faccia dell’amico che lo guardò malissimo.
-…Anche solo per intravedere l’Avatar. Nel caso, io e Min, conosciamo la strada per l’ingresso sul retro. Cosa ne pensate?-
-Io penso sia un’ottima idea!- Rispose immediatamente Min senza lasciare che gli altri presenti, probabilmente gli unici ad aver davvero parola decisionale in quella faccenda, potessero prima dire la loro.
Ancora una volta i più, di quella piccola comitiva, ghignarono divertiti, mentre Min, resasi conto dell’errore, si portò, intimidita, entrambe le mai alla bocca.
-Scusate!- Biascicò tra le sue stesse dita.
-Sei davvero una ragazza adorabile, sai?- Esordì Mai rivolgendosi a Fen, senza apparente continuità con il discorso appena concluso.
Ling, incrociando le braccia al petto annuì deciso e, con in volto un’espressione stranamente seria, dichiarò: -Per quel che mi riguarda concordo appieno con Treccine.-
-Min. Ha detto di chiamarsi Min.- Lo riprese Mai sempre con estrema cortesia. -Comunque sia, non dovremmo lasciare che sia il nostro Avatar a pronunciarsi per primo al riguardo?-
Fumio, ancora accanto a Min e ‘ancora’ con la mano sulla sua palla, annuì deciso a quelle parole, puntando lo sguardo negli occhi del fratello.
A quel punto, Eiji, disse con fare sicuro: -Mi sembra un’ottima idea. Come ha ben detto Ling, abbiamo camminato a lungo e questo proprio per evitare strade troppo frequentate. Qualcuno, notando una comitiva di quattro persone, tra cui due gemelli della Nazione del Fuoco, avrebbe potuto aver sospetti sulla nostra reale identità. I pericoli, soprattutto adesso che le Tribù dell’Acqua sono in pieno fermento, sono sempre in agguato. Come ben potete immaginare entrambi gli schieramenti non vedono di buon occhio che io, in qualità di Avatar possa allinearmi dall’una o dall’altra parte.- Una brevissima pausa, prima di lasciarsi sfuggire, sospirando pesantemente: -Siamo stanchi.-
-Proprio per questo era mia intenzione arrivare a destinazione il prima possibile!- Sembrò rimproverarlo Fumio.
L’Avatar annuì appena.
-Sono giorni che non dormiamo e questa idea è decisamente una ventata d’aria fresca.- Aggiunse Mai.
-Concordo.- Riprese Fumio. -Prima arriviamo dal professore senza intoppi, prima potremo trovare un luogo adatto a riposare. A tal proposito ho notato delle grotte sufficientemente isolate, scavate nella parete rocciosa poco fuori città…-
-Tu, se non ci fai dormire all’agghiaccio, non sei mai contento, vero Fumio?- Lo interruppe Ling.
-All’agghiaccio? Con quaranta gradi all’ombra?!-
-Ehi, miss Treccine porta la sciarpa, questo non ti dice nulla?- Disse ancora il ragazzone della terra posando la mano sulla spalla libera di Min.
 
Fen non aveva mai visto la sua amica farsi tanto rossa come in quel momento, circondata da quei due grossi esemplari delle rispettive nazioni.
-Mi dice che potrebbe avere la salute cagionevole, o un pessimo gusto in fatto d’abbigliamento, ma certo non è un barometro!- Concluse Fumio.
Mai alzò gli occhi al cielo, mentre l’Avatar non riuscì a trattenere una risata, ritrovando il buon umore perso: -Ahahahahah! Siete terribili, ancora non siamo arrivati e già pensate a dove andremo a dormire? Ma… tornando a noi, Fen Shu.- Esordì riportando l’attenzione sulla ragazza davanti a lui e ricordando perfettamente il suo nome. -Come ti ho detto, accettiamo la tua proposta con estremo piacere, quindi… facci strada! Solo, per favore, non chiamarmi Lord Eiji. Il mio nome è Eiji, non ho altri nomi: non solo un lord. Sono l’Avatar e come titolo, credimi, è già sufficientemente ingombrante.- Le strizzò un occhio. Una breve pausa e poi… -Un’altra cosa: non preoccuparti per gli apparecchi elettronici presenti a quella breve conferenza. Devi sap…-
-Già è vero!- Intervenne Ling smettendo di discutere con Fumio, giusto in tempo per interrompere l’Avatar. -Noi abbiamo il ‘Coso’. Il Coso con la ‘C’ maiuscola. Forza Fumio fallo vedere.-
-Cosa?- Esordì perplesso.
-Il Coso. Falle vedere il Coso. Tiralo fuori.-
Min divenne ancora più rossa, più di quanto l’umana comprensione potesse concepire.
-Ma non puoi chiedermi di tirarlo fuori ogni volta che ne hai voglia.-
-Certo che posso. Forza mostralo alle ragazze, non capita tutti i giorni di vedere una roba del genere.-
 
Min si domandava cosa c’entrasse qualcosa del ‘genere’ con la sicurezza dell’Avatar, ma era troppo imbarazzata per dire anche solo una parola.
Fumio sbuffò verso l’amico, ma l’accontentò: tirò così fuori dai pantaloni… un piccolo affare, una sorta di scatolina con diversi led luminosi. Qualcosa di elettronico probabilmente.
Min riprese lentamente il suo colore naturale. 
-Ecco a voi il Coso!- Esordì Ling entusiasta, indicando a mano aperta la scatolina metallina. -Questo è uno dei miei piccoli capolavori, ragazze. È in grado di disturbare diverse frequenze e lo regolo io stesso con il mio dominio su quanto noto nei paraggi, che siano telecamere semaforiche o semplici cellulari. Il volto dell’Avatar, e di chi si trova con lui, non sarà mai visibile, risulterà costantemente sfocato ad avvalorare il suo ruolo di Ponte con gli Spiriti. Sono bravo o no?-
-E perché ce l’ha lui, se devi regolarlo tu? Non sarebbe più comodo il contrario?- Domandò Min perplessa.
-Ovvio, Treccine! Lui è la batteria.-
-Sapete, dominatore del fulmine…- Commentò divertito l’Avatar.
-Forte!- Esultò Min.
-Forte sì, Bellina, puoi anche inchinarti dinanzi al maestro!- Disse Ling tronfio di sé, nel secondo prima di rimediarsi una manata in piena nuca da parte di Fumio.
-Allora che dite, andiamo?- Li richiamò all’attenti l’Avatar, ancora decisamente divertito.
 
-Prego, signori, da questa parte.- Disse Fen sorridendo e facendo cenno loro di seguirla. -Non vi dispiace se, intanto, chiamo mio cugino e mia nonna per avvertirli del nostro arrivo?-
A un cenno affermativo dei presenti, tirò fuori il cellulare e, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno li seguisse, cominciò a guidare il gruppo verso casa.
-Assolutamente, solo evita di parlare troppo se non vuoi che Fumio ti frigga il cellulare, Rossa. È un maestro in certe cose!- Le rispose Ling per tutti, mentre il fratello dell’Avatar una volta tanto annuiva concorde al bestione.
La ragazza compose il numero e, incredibilmente, quasi senza dargli il tempo di farlo squillare, il cugino rispose con un bel: -Traditrice, dove sei?- 
Il tono lapidario, non poté non farle pensare che fosse arrabbiato, e con lei, ovviamente.
-Sto andando verso casa…-
Neanche il tempo di rispondere a dovere che lui l’interruppe domandando: -E l’avatar?-
-È con me. Vieni a casa, cugino, che …-

Ancora la bloccò, senza inflessione alcuna nella voce: -Arrivo.-
Attaccò senza darle il tempo di dire altro.
Fen fissò il telefono muto per qualche secondo prima di fare spallucce, sotto lo sguardo curioso dei presenti. “Ci parlerò poi.”  Si disse.
-Tutto bene?- Chiese Mai apprensiva.
Fen annuì in risposta, per poi voltarsi verso il dominatore del fuoco. Sorridendo gli chiese con quanta più gentilezza potesse: -Fumio, posso chiederti di non incenerire mio cugino… Ti prego, perché, sai, è quello spilungone, mezzo dell’acqua, che volevi fulminare con lo sguardo poco fa.-
 
-Spilungo-chi?- Domandò Fumio perplesso, guardando il fratello come per averne una qualche conferma.
Eiji fece spallucce senza capire, neanche lui, a chi si riferisse l’universitaria dagli occhi verdi.
-Non ricordo di aver guardato male nessuno da quando la conferenza è terminata.- Continuò il dominatore del fuoco.
-Parla del ragazzone con i rasta che ha avuto l’ardire di fare una domanda all’Avatar.- Intervenne Mai divertita nello svelare loro l’arcano.
-Ahhh!- Esordì Fumio meravigliato, squadrando Fen dalla testa ai piedi come a cercare, senza trovarla, una qualche somiglianza con il giovane della conferenza, prima d’aggiungere: -Tranquilla, Fen Shu, me ne ero quasi dimenticato. Non sono certo un mostro, non con chi sa stare al suo posto, e se tuo cugino sa star…- Il dominatore del fuoco lasciò la frase morir così, distratto dal volto del gemello, che sfiorò per caso con lo sguardo e che, al contrario, sembrava molto interessato alla notizia.
Il gemello dell’Avatar corrugò le sopracciglia. -Uffh!- Sbuffò. -Eiji, cosa c’è in quel tipo, adesso, che ti incuriosisce?-
Ancora l’Avatar fece spallucce con in volto un ghignetto saputo.
-Lo sai quanto tuo fratello adori l’arguzia e quel ragazzo…- Iniziò a spiegare Mai a un Fumio che temeva di conoscere già la risposta a quella domanda, purtroppo.
Ling, interruppe la dominatrice dell’aria, accostandosi alla rossa e dicendole: -Tranquilla, al nostro Avatar piacciono le donne, in caso ti stessi allarmando per questo tuo cugino. È Mai quella confusa sull’argomento, insomma sul chi sta con chi, per intenderci…- La ragazza, che nel frattempo aveva composto un nuovo numero sul telefono, alzò, senza alcun preavviso, un ditino davanti al volto del dominatore della terra come a intimargli di fare silenzio.
Probabilmente qualcuno dall’altro lato aveva risposto. Ling si ammutolì, sorrise divertito a quel gesto, per poi voltarsi verso i suoi compagni e trovandoli a guardarlo malamente.
-Che c’è? Che ho fatto adesso?- Esordì sorpreso.
A quella domanda Mai e Fumio sollevarono gli occhi al cielo, insieme a una Min fino a quel momento silenziosa e un Eiji terribilmente divertito.
-Aspetta, aspetta, aspetta!- Esordì il Beifong guardando male la brunetta con le treccine. -Passi per questi due.- Indicando con un gesto deciso della mano Fumio e Mai.
Lo sguardo di Min si posò sugli incriminati: la Maestra dell’Aria le sorrise, mentre il dominatore del fuoco la salutò sfarfallando le dita della mano.
-Ma tu… tu Sciarpina.- Continuò Ling scuotendo il capo rammaricato. -Ti facevo diversa! Migliore!-
Min notò chiaramente, udite quelle parole, la rassegnazione farsi strada nei meravigliosi occhi nocciola di Mai e il sopracciglio di Fumio tremare irritato. In compenso, l’espressione dell’Avatar non era cambiata di una virgola.
 
-Buon giorno, pasticceria Giada Verde.- Rispose a Fen la voce dell’inserviente del negozio. 
-Ciao Nana, sono Fen, posso parlare con la nonna?-
-Oh ciao, Fen. Mi dispiace, ma tua nonna è occupata ora. Puoi richiamare tra cinque minuti?- 
-Puoi solo dirle che sto per arrivare con degli ospiti e che dovrei parlarle?-
-Naturalmente, altro?-
-No grazie. A dopo, Nana.-
-A dopo.-

 
-Brava ragazza, il tuo cellulare è salvo!- Esordì divertito l’Avatar appena Fen chiuse la chiamata. -Conoscendo Fumio, temevo di dovertene comprare uno nuovo.-
-Ti ci metti anche tu?- Brontolò il povero incendiario.
Il dissentire repentino a mani alzate del fratello, non sembrò convincerlo poi molto.
-Allora. Rossa?- Tornò a parlarle Ling che, accaldato da quel sole sempre più intenso man mano si avvicinavano alla mezza, prese a sciogliersi la cintura di cotone che portava in vita. -Da che parte dobbiamo muoverci? O preferisci andare solo tu e tornare a prenderci col furgone?-
Fen sembrò rifletterci un attimo.
Nel mentre, il ragazzone, attendendo una risposta, respirò profondamente, lasciando aperta la casacca, godendosi così un po’ d’arietta fresca, che sembrava, almeno in parte, alleviare l’arsura estiva.
-Lasciarvi in giro, da soli, in una città che non conoscente, non mi sembra il caso.- Rispose la loro guida.
Ling annuì quasi impercettibilmente. Non fece passare un secondo prima di sfilarsi lo zaino dalle spalle, poi, posandolo in terra, si piegò sulle ginocchia per riporvi la cintura. Si soffermò qualche secondo in quella posizione, come perso nei suoi pensieri, prima di togliersi anche la casacca, arrotolarla senza premura, e infilare anche questa nella sacca da viaggio, rimanendo esclusivamente con la maglietta smanicata che, quasi fosse una seconda pelle, lasciava davvero poco all’immaginazione.
 
-Porca miseria!- Si lasciò sfuggire Min alle spalle del ragazzo, mentre questi faceva per rialzarsi, impressionata dallo sfoggio dei muscoli dell’enorme dominatore. Si sentì avvampare in viso per quella sua assurda uscita, mentre Ling volgeva solo lo sguardo verso di lei, per osservarla da sopra una spalla con espressione interrogativa.
-Eh, lo so, impressionante! Anche a me fa lo stesso effetto!- Commentò Mai quella sua uscita.
-A chi lo dici, che è grosso si nota subito, ma certo non te lo aspetti tanto definito sotto i vestiti.- Se ne uscì Fumio dando l’impressone che gli fosse sfuggito.
-Non dirò che anche tu non sei da meno, puoi provarci quanto vuoi, fiammifero!- Disse ancora Mai ridacchiando.
-Peccato che tu lo abbia appena fatto!- Ghignò l’interpellato soddisfatto di sé, mentre la ragazza, colta alla sprovvista, mise su un broncio, delizioso per qualunque maschio degno di nota nei paraggi.
-La piantate?!- Sbuffò Ling. -Non siete divertenti, credete che sia una vita facile la mia? Costretto ad abbassarmi in continuazione per passare per una qualunque porta? Non augurerei a nessuno di essere la mia schiena.- Prima di girarsi del tutto per guardarli con cipiglio, puntando le mani sui fianchi.
-Oh spiriti!- Sfuggì a Min per l’ennesima volta trovandosi di colpo lo sguardo inchiodato sugli addominali del ragazzo.
-In effetti, sei esagerato, amico mio, ammettilo!- Esordì Eiji divertito dall’ennesima uscita della ragazza.
-E ingombrante.- Aggiunse Fumio al dire del fratello.
-Sì, decisamente ingombrante e costoso.- Riprese L’Avatar.
-Vero, mangia come un bufaloyak!- Approvò il dominatore del fuoco.
-Sarà, ma a me va benissimo così! E poi, dovrà nutrirla tutta quella massa, non credete?- Corse, Mai, in soccorso all’amico.
-Siete voi quelli esagerati!- Sbuffò ancora il ragazzone della terra per poi voltarsi verso Fen. -Non ascoltarli, Rossa, è la fame e la stanchezza a parlare per loro. Sono io che detengo il fondo cassa e non ho ancora comprato nulla da mangiare oltre a un paio di dango, che loro non hanno voluto con la scusa del: ‘prima ci sbrighiamo, prima mangiamo’. Hai presente? Quindi, forza, facci strada o rischiamo che il loro vaneggiare continui ancora per molto. Per quanto riguarda la tua amica però, non so che pensare: la demenza che tu sappia è contagiosa?- Terminò gettando uno sguardo alla comitiva alle sue spalle.

 

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Martedì 14 Novembre 2017
Scusate il ritardo, ma questa volta unire i due resoconti della cronaca è stata più dura di quel che credevo e, sicuramente, dovrò tornare a metterci le mani. In questo capitolo i vari personaggi cominciano a conoscersi un po’ meglio; i membri del team dell’Avatar (e l’Avatar stesso) si concedono un po’ di libertà, abbandonando la formalità per prendersi addirittura un po’ in giro tra loro. Le dinamiche tra i vari personaggi cominciano un pochino a delinearsi in questo capitolino che può non sembrare nulla di ché, ma che, in effetti, in gioco è servito a capire chi trascinava realmente il gruppo e chi andava al traino. Spero che la cosa più avanti possa risultare anche da questo nostro rimettere insieme i pezzi dei vari resoconti di gioco. Oggi volevo mettere una bella immagine di Ling, ho cercato in lungo e in largo, ma non l’ho trovata, di conseguenza ho optato per mettere un disegno che ritrae i due gemelli del fuoco. Di Eiji e Fumio ne ho una caterva, poverini, già so che li utilizzerò come tappa buchi, quando non saprò che immagine mettere! X-D
   
 
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