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Autore: Scarlet Jaeger    14/11/2017    1 recensioni
"Ma a volte
l'amicizia fra maschio e femmina non è fatta per
durare a
lungo, perché prima o poi uno dei due finisce per innamorarsi
dell'altro."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 – Il fatidico giorno è arrivato
 
 
La mattina del fatidico giorno mi ero addirittura alzata molto prima della sveglia. Non ero riuscita a chiudere occhio, tanta era l’emozione di poter finalmente scendere in campo in una manifestazione a livello nazionale. Sarebbe stata per me la mia vera sfida, contro me stessa e contro altri ragazzi al mio stesso livello.
Erano appena le sei del mattino e mi ero ritrovata seduta alla scrivania della mia camera, con solo la luce della abat-jour accesa, a spolverare e sistemare al meglio il mio fidato Star Pegaso. Sono sicura che anche lui non vedeva l’ora di misurarsi con avversari degni di questo nome e scendere finalmente in campo all’interno di un vero e proprio beyblade stadium. Sotto la luce artificiale della lampadina, il bit chip brillava come se il mio bit power stesse sorridendo. Forse era una cosa stupida, ma in fondo volevo pensare a lui come una figura vigile, sempre e costantemente insieme a me.
Quando fui soddisfatta del mio operato mi lasciai scivolare sullo schienale con un sospiro, alzando la testa per osservare le ombre sul soffitto bianco della camera. Non le stavo realmente guardando, la mia mente aveva iniziato a vagare da tutt’altra parte.
In quei mesi di costante allenamento, insieme a Takao, Max ed il professor Kappa, non mi ero presa neanche cinque minuti di tempo per pensare a me ed alla situazione con Kai. Quando tornavo a casa ero talmente stanca da non riuscire neanche a finire soddisfatta la cena. Mi addormentavo molto prima del solito, e la mattina mia madre doveva tirarmi giù dal letto per farmi correre a scuola in orario.
I giorni erano passati così, come se Kai fosse solamente un normale studente nella mia classe.
Ovviamente la sua presenza mi ricordava costantemente il suo ritorno, il nostro scontro nel covo degli Shall-Killer ed il nostro faccia a faccia in classe, quando mi intimò di lasciarlo stare. In effetti avevo preso quell’avvertimento alla lettera. Nona avevo più cercato di avvicinarlo, e lui non aveva fatto altro che ignorarmi, così come era sempre stato solito fare dall’inizio dell’anno scolastico. Non era cambiato nulla da allora, non si era fatto più vedere a giro, esattamente come gli scagnozzi della sua banda, e le sue tracce sparivano dall’uscita di scuola al suo rientro il giorno dopo, come se si volatilizzasse nel nulla durante le ore pomeridiane. All’inizio provai anche a chiedere informazioni ai ragazzini che giocavano nel parco, sicura che le voci potessero correre tra le varie bande di quartiere, ma sembrava che nessuno avesse avuto più sue notizie.
Avrei avuto una gran voglia di chiedergli se avesse trovato finalmente il beyblade potente che cercava, questo spiegherebbe il fatto che avessero smesso di terrorizzare mezza città…O forse si stava solamente preparando ad accogliere al meglio l’inizio del nuovo campionato, così come noi.
In più quest’ultimo coincideva con gli ultimi giorni di scuola e questi stavano passando fin troppo velocemente. Ero sicura che, dopo la fine del torneo, Kai Hiwatari sarebbe davvero sparito dalla circolazione, per farsi rivedere solamente il primo giorno del nuovo anno scolastico. Avrebbe lasciato in sospeso tutte le mie domande, e da stupida qual ero mi sarei continua a tormentare continuando a farmele.
Ma in quel momento non dovevo pensarci! Non dovevo pensare a lui ed alla sua prepotenza. Non dovevo rivangare il passato e rimembrare i nostri giorni felici, nessuna di queste cose mi sarebbero servite quel giorno. Non c’erano più Saya e Kai, la coppia di blayder più forte del quartiere. Non c’erano più i suoi incitamenti durante le mie battaglie, come non ci sarebbero mai più stati i suoi abbracci e complimenti nelle mie vittorie. Da quel momento in poi c’eravamo solamente io e Star Pegaso, e le mie vittorie le avrei conquistate con l’aiuto di colui che era rimasto fedelmente insieme a me per tutti quegli anni. L’unico ricordo che mi rimaneva del Kai Hiwatari ancora infante…
Per fortuna i miei nuovi amici non mi avevano fatto rimpiangere nemmeno un momento la mancanza del mio vecchio amico. Erano entrati nella mia vita, o io nella loro, come una ventata di vento fresco. Una novità che avevo accolto a braccia aperte. Le mie giornate con Takao, Akira, Max ed il Prof volavano leggere, tra una partita di beyblade ed un gelato. I compiti scolastici non erano contemplati (soprattutto per Takao). Non si parlava mai di scuola, o di ragazzi e ragazze. Loro non erano come tutte le altre persone della nostra età, già alle medie e con la voglia di iniziare a fare le loro esperienze. Nonostante io pensassi costantemente al sentimento che mi legava al capo degli Shall-Killer, arrovellandomi il cervello pur di capire se fosse amore o semplicemente l’effetto dettato da una profonda e passata amicizia, loro pensavano solamente al Beyblade. A loro non interessavano le ragazze, e lo dimostrava il fatto che non avessero mai e poi mai fatto un apprezzamento su di me, o solo allungato lo sguardo più del limite consentito. Per loro ero unicamente un’amica ed una complice, una compagna fedele in questo meraviglioso sport. In fondo, l’amicizia è alla base di tutto. Quella tra Beyblade e Blayder prima di tutto.
Quando spostai lo sguardo dal soffitto con un sospiro, interrompendo tutti quei deleteri pensieri mattutini, mi accorsi che la luce artificiale della lampada era stata soppressa dai cristallini raggi del sole, che filtravano dai buchi della tapparella non del tutto serrata.
Guardai l’ora sulla radiosveglia e mi meravigliai che fossero già passate le sette del mattino. Ero stata più di un’ora a pensare e ripensare agli eventi passati della mia vita, riuscendo ad avere un fastidiosissimo senso di malinconia ed il torcicollo. Mi ripresi subito e corsi in bagno per vestirmi, meravigliando mia madre, che si affacciò incredula dalla cucina pur di vedermi con i suoi occhi alzata a quell’ora.
« Come mai così mattiniera? » Mi chiese poi, quando mi sedetti tutta fremente per fare colazione. Non vedevo l’ora di correre fuori, ed immagino lo capì anche lei perché parlò ancor prima che aprissi bocca.
« Il torneo, giusto? È oggi. » Constatò tutta pimpante. Non capii però se la sua felicità fosse in relazione al fatto che ci sarebbero stati gli incontri di qualificazione o perché ero riuscita ad essere diligente almeno una volta nella mia vita.
« Si è offi. » Parlai con la bocca praticamente colma dei cereali appena addentati.
Lei si portò una mano alla fronte per la vergogna, osservandomi con rassegnazione mentre trangugiavo con veemenza tutto ciò che c’era nella mia tazza.
« Sarai anche cresciuta ed avrai anche imparato a vestirti da femmina, ma rimani sempre un maschiaccio! » Mi ammonì con le mani sui fianchi, ma per fortuna la sua espressione era divertita.
« Ti voglio bene anche io! »
Quelle furono le mie parole prima di lanciarmi letteralmente fuori dalla porta come un fulmine. L’unico problema è che andai a finire praticamente addosso a qualcuno, che sentii gridare dallo spavento.
« Hey! » Gridarono all’unisono due voci. Non avevo atterrato solamente una persona, bensì due, che mi stavano guardando stralunati dalla loro posizione di colpiti.
« Prof Kappa! » Invocai il suo nome meravigliata, spostando poi l’attenzione sulla chioma bionda dell’altro ragazzo a terra. « Max! Che ci fate qua, non vi aspettavo! » Mi scusai. In effetti se avessi saputo che a quell’ora sarebbero venuti a chiamarmi non sarei uscita di casa come un bisonte.
« Volevamo farti una sorpresa. Siamo tutti eccitati e mattinieri quest’oggi, non abbiamo quasi chiuso occhio. Pensavamo di passare a prenderti ed andare da Takao. Abbiamo un po’ di tempo per ultimare le ultime cose prima della gara! » Mi spiegò diligentemente il più piccolo, mentre l’americano lo aiutava a tirarsi in piedi.
« Ottima idea! » Mi rallegrai io. « Andiamo! » Li presi sotto braccio e li tirai emozionata fino alla strada.
 
 
Quando arrivammo alla nostra meta, casa Kinomiya era fin troppo silenziosa per i nostri gusti.
« Ma secondo voi saranno svegli? » Chiesi scettica, guardando l’ingresso in ogni direzione.
« Secondo me nonno Jey si… non posso avere la stessa sicurezza per Takao. » Mi smentì Kappa, parlando sottovoce.
« Ma dai, non avrà sentito la tensione della gara? Sono sicuro che anche lui non ha chiuso occhio! » Ridacchiò beffardamente Max, ma un richiamo ruppe il silenzio all’improvviso, facendoci letteralmente schizzare in aria con un grido feroce.
« Ragazzi, non pensavo di mettervi così paura! » La voce divertita del nonno di Takao arrivò da un angolo remoto del giardino, e dovemmo fare appello a tutto il nostro autocontrollo per riprenderci e scorgerlo. Se ne stava con solo i pantaloni della tuta da Kendo legati ascellari, la solita acconciatura con la coda e la spada di legno puntata dritta di fronte a lui.
« Ci ha fatto prendere un colpo, pensavo stavate ancora dormento! » Spiegò il prof, cercando di riprendere a respirare regolarmente.
« Dormire io? Figuriamoci, sono un guerriero, ed i guerrieri si alzano col levar del sole! Mica come quello scansafatiche di mio nipote! » Disse, tirando un fendente a mezz’aria. « Siete venuti a svegliarlo? » Chiese poi, praticamente speranzoso.
« STA ANCORA DORMENDO? » Gridammo all’unisono io, Kappa e Max, increduli da tanta sfacciataggine da parte del più piccolo dei Kinomiya. Noi eravamo in piedi già da un’ora, con due borse nere sotto agli occhi ed agitati per l’inizio di quella giornata e lui se la stava dormiva tranquillamente?
« Lo trovate in camera sua. » Ridacchiò il padrone di casa, divertito dall’accoglienza “calorosa” che avremmo dato a suo nipote.
Senza sentire altre ragioni ci lanciammo in casa, non badando nemmeno a lasciare le scarpe ordinatamente sul pianerottolo d’entrata, tanta era la nostra indignazione. Scalciando pedate sul lucido parquet salimmo la rampa di scale che portava al piano superiore della villetta, con passi pesanti per fare il più rumore possibile, ed entrammo con veemenza nella sua camera contemporaneamente. Lo trovammo bellamente spaparanzato sul letto, a pancia in su e con indosso il suo pigiamino verde, che gli era salito così tanto da lasciagli scoperta la pancia, che reggeva con una mano. L’altra l’aveva appoggiata bellamente sul cuscino, ed il tutto era contornato dal fatto che stava sonoramente russando a bocca aperta.
« Non ci credo, ditemi che non è vero! » Si lasciò andare in una melodrammatica lamentela il mio amico con gli occhiali, atterrando in ginocchio e portandosi le mani nei capelli. Non prima però di aver poggiato il suo prezioso portatile a terra.
« Si si, è proprio vero professore. Sta ronfando come se nulla fosse! » Ghignò perfido Max, notoriamente divertito da quell’assurda situazione.
« Ma che tipo! » Sospirai scioccata io, scuotendo la testa contrariata.
« Lasciate fare a me, lo sveglio io! » Ridacchiò sotto i baffi Max, assumendo un’espressione perfida mentre si inginocchiava accanto al letto del bell’addormentato.
In pochissimi secondi il biondo aveva afferrato con veemenza l’orecchio del suo nuovo amico e ci aveva gridato dentro il suo nome a pieni polmoni, svegliando probabilmente l’intero vicinato.
L’intero quartiere, ma non Takao.
Il padrone di casa aveva solamente fatto una leggera smorfia e si era voltato di lato, continuando a ronfare.
« Ma non è possibile! » Disse scioccato Max, con l’occhio tremolo dall’indignazione.
« Mmmh, forse ho un’idea! » Ridacchiai io, ma il Prof mi bloccò prima che mettessi in atto il mio piano.
« Forse dovremmo chiedere a suo nonno come fare a svegliarlo, oppure possiamo prendere in prestito la sua spada. »
« Nah… » Gli risposi io, scacciando quel pensiero con una mano. « Se non è bastato l’urlo disumano di Max, probabilmente non sarà un colpo in testa a destarlo. » Ridacchiai sardonica. « Ho piano infallibile, state a vedere. »
Avanzai di qualche passo, non avvicinandomi però più di tanto al letto. Presi una copiosa boccata d’aria, facendo addirittura smettere di respirare ai due per la tensione, e gridai anche io a pieni polmoni.
« STAI ATTENTO TAKAO, DRANZER TORNA ALL’ATTACCO! » Pronunciai con le mani attorno alla bocca per enfatizzare le mie parole, che sicuramente lasciarono letteralmente interdetti i miei amici dietro di me. Li sentii confabulare sottovoce, probabilmente scettici dal credere che il mio piano fosse andato in porto.
Ed invece dovettero ricredersi.
In men che non si dica Kinomiya aveva sgranato gli occhi, era balzato in piedi sul materasso con sguardo vacuo ed aveva iniziato a gridare a sua volta.
« ATTENTO DRAGOON, SCHIVALO! » Indicando un punto indefinito della stanza, ma noi scoppiammo a ridere per l’assurdità della scena. Credo fu quello il momento del suo definitivo risveglio, perché perse l’equilibrio e si schiantò con la faccia a terra, piagnucolando.
« Ma siete pazzi?! » Ci inveì contro una volta alzatosi da terra, con tutto il naso rosso e dolorante che ci fece ridere ancora di più. « Beh, begli amici… » Si imbronciò.
« Takao sei troppo divertente! » Max rise a squarciagola.
« Non volevi alzarti. » Disse il prof facendo spallucce, anche se si vedeva lontano un miglio che si stava sforzando di non ridergli in faccia come stava tranquillamente facendo il biondino.
« La tua reazione è stata epica! » Conclusi io, tenendomi lo stomaco sotto il peso delle mie stesse risate.
« Mi avete fatto prendere un colpo, stavo sognando un mio possibile incontro con Kai al campionato! » Grugnì lui con le braccia ancora conserte, guardandoci di sottecchi. In quel momento ammutolimmo tutti, capendo che in effetti doveva essersi preso un bello spavento.
« Beh, anche se a modo suo è anche lui in ansia per il campionato. » Fece Kappa sorridendo.
« Sono ansioso ed emozionato! Non vedo l’ora di battermi con i miei avversai e dare il massimo. Anche Dragoon sta scalpitando! E non vedo l’ora di dare una bella lezione a quel presuntuoso capo degli Shall-Killer! » Continuò solenne il più piccolo dei Kinomiya, ma fu interrotto dal prof.
« Calmati Takao, non sappiamo se riuscirai a scontrarti con Kai. Saremmo smistati in vari gironi, ed è possibile che non vi incontrerete. È anche possibile che il tuo avversario possa essere Max, o Saya… » Sospirò lui, ma sembrò non sortire alcun effetto sperato nell’altro, che si aprì in un sorriso soddisfatto.
« Naturalmente, io e Dragoon ce la metteremo comunque tutta! Tutti noi dobbiamo mettercela tutta. Non dobbiamo avere rimpianti, e nemmeno paura di sconfiggere uno dei nostri amici. La nostra amicizia non verrà mai scalfita, giusto? »
« Oh Takao. » Sospirai sorridente. Era il più indisciplinato di tutti noi, il più pigro e dormiglione, ma era impossibile non volergli bene.
« Oh my friends! » L’entusiasmo di Max ci catapultò tutti e quattro a terra sotto il suo abbraccio, ed in quel momento capii seriamente che avevo trovato veramente degli amici fantastici.
 
 
Quando scoccò l’ora fatidica corremmo a perdifiato fino alla sede della BBA, dove si sarebbe svolto il torneo. C’era una folla pazzesca fuori, in procinto di prendere i posti migliori sulle tribune, mentre gli spogliatoi erano gremiti dei blayder partecipanti.
« Mamma mia quanta gente! » Pigolò Takao, spaventato e meravigliato allo stesso tempo.
« Beh, sono tutti aspiranti del titolo nazionale! » Gli spiegò Kappa, guardandosi attorno estasiato.
« Non vorrei fare il guastafeste, ma non ci converrebbe andare a vedere in quale girone ci hanno messo? » Chiese Max, avanzando di qualche passo per cercare di orientarsi.
« Ha ragione. » Risposi poi, rivolta a tutti. « So io dov’è la bacheca dei giocatori, seguitemi! » Squittii con un sorriso, iniziando a saltellare nella direzione giusta.
Li sentii confabulare alle mie spalle, ma di nuovo non ci badai. Il mio cuore batteva all’impazzata da quando avevo messo piede all’interno delle porte scorrevoli. Ero sicura di trovarmi davanti Kai da un momento all’altro, ma in quel momento non mi importava di avere uno scontro/incontro con lui. Nulla poteva smorzare il mio buonumore.
Incontrammo anche mio nonno, che salutai con un abbraccio. Salutò i miei amici e ci fece un grosso in bocca al lupo, lasciandoci soli per sbrigare le ultime direttive prima della gara. Mi disse anche che doveva andare a fare incontro ad un ragazzo cinese, ma lì per lì non badai alle sue parole e feci spallucce.
Quando arrivammo di fronte ai fogli dei gironi scoprimmo che Max era nel girone A, insieme ad alcuni ragazzi che non conoscevamo.
Per ironia della sorte, il prof Kappa era finito nel girone B con Kai. Quando ci girammo per osservarlo era diventato dello stesso colore della sua camicia bianca.
Takao era il terzo a scendere in campo nel girone C, in cui riconoscemmo il nome di alcuni degli Shall-Killer e di Hiruta. Lo vidi fremere di impazienza mentre scorreva i nomi di tutti. Aveva anche un sorrisetto furbastro sulle labbra.
Infine, l’ultima sarei stati io nel girone D, con gente del tutto sconosciuta.
Fine capitolo 8
 
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Colei che scrive:
Ma salve a tutti e ben arrivati fin qua! Ho notato che è praticamente passato più di un anno dall’ultimo aggiornamento (sono vergognosa!!), ma mi è tornata la voglia di scrivere e comunque non voglio lasciare incompleta questa storia. Ci tengo troppo. Mi sono presa anche una serata per correggere e sistemare i capitoli precedenti!
In questo capitolo mi sono lasciata andare ad un po’ di malinconia all’inizio, ma poi mi sono divertita a scrivere le scenette tra i quattro protagonisti xD
Come avrete visto, le vicende della storia seguiranno la trama della prima serie, con ovviamente i miei vari cambiamenti ed arricchimenti :D in fondo abbiamo un nuovo personaggio U.U
Non mi dilungo oltre, perché come mio solito sono di fretta xD spero comunque che vi sia piaciuto questo capitolo, o l’idea della storia in generale.
Non so se ci saranno ancora le mie care commentatrici, ma in ogni caso le ringrazio per il sostegno, come ringrazio chi ha messo nel tempo la storia tra le seguite/ricordate. In più spero che voi lettori possiate farmi sapere cosa ne pensate ^^
Un bacione a tutti
A presto!
  
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