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Autore: LightingThief    14/11/2017    2 recensioni
Piccola One Shot sulla coppia BibixMarco. L'ho scritta per un mio amico, che mi ha caldamente suggerito la coppia, ed alla fine, scrivendola, ho assolutamente apprezzato questi due personaggi insieme.
Se volete passarlo a trovare, collaboriamo anche in una pagina di contest fra FF e disegni, la sua pagina è questa: https://www.facebook.com/RufyYumeCMT/
In ogni caso, spero che vi piaccia, come sempre non è mai niente di troppo serio e magari anche un poco OOC.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco, Nefertari Bibi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You don’t have to be scared, babe
You don’t need of plan of what you wanna do
Won’t you listen to the man that’s loving you...
Listen to the Man - George Ezra


I fiori, intrecciati con estrema minuzia, fra le ciocche turchesi della Principessa di Alabasta, abbellivano maggiormente la figura statuaria della dolce principessa, che per quell’occasione aveva deciso di sacrificarsi indossando qualcosa di più “adeguato”.
Era raro che ad Alabasta si celebrasse un compleanno in grande stile, ma per quella volta avevano deciso di fare un’eccezione, visto e considerato che si trattava di celebrare uno dei più grandi eroi dell’intera Grand Line. Lo stesso Re di Alabasta aveva insistito che per Pell, il Falco protettore, il castello di Alubarna avrebbe tenuto un grande ballo in sua occasione. Ovviamente Pell aveva cercato di rifiutare, dicendo che era assolutamente inutile e soprattutto uno spreco, ma in tempi oscuri come quelli era necessario portare un po’ d’allegria laddove ne fosse necessario, anche per il suo popolo. Avevano predisposto feste nelle piazze centrali delle grandi città ma l’evento principale sarebbe stato il ballo al palazzo reale.
Erano stati inviati tutti i loro amici e conoscenti, non solo appartenenti al popolo di Alabasta, ma anche tutti coloro che andavano per mare. Bibi, ovviamente, si era premurata di far recapitare degli inviti anche ai suoi amici di viaggio, i Mugiwara, ma non era del tutto certa che sarebbero potuti tornar indietro per lei. Eppure lo desiderava così tanto.
Pell, dal canto suo, consegnò al Re una striminzita lista di persone che avrebbe fatto piacere invitare a palazzo quella sera, e fra essi risultava un nome parecchio curioso. Da quel che aveva sentito dire il Falco di Alabasta era un amico di vecchia data della Fenice di Barbabianca, per questo motivo, nonostante si trattasse di pirati, Cobra Nefertari aveva accolto con piacere la ciurma di Marco la Fenice.
Si trattava di ospiti decisamente inaspettati, ma non appena gli occhi di Bibi si soffermarono sulle figure dei pirati non poté fare a meno di notare quanto affascinante fosse il proprio capitano. Di solito avrebbe mantenuto tutta la propria attenzione verso Koza, con cui avrebbe anche potuto scherzare, ma in quel momento Bibi non riuscì a distogliere lo sguardo dal comandante Marco. C’era qualcosa in lui che la costringeva ad arrossire ogni qual volta i loro occhi s’incontravano durante quella festa a palazzo.
Il suo caro Pell aveva avuto la decenza, perché troppo impegnato a tenere a bada i suoi amici, di presentarle Marco, ma Bibi era riuscita semplicemente a sorridere ed ad arrossire, fuggendo via insieme a Karl.
Risultava sempre parecchio impacciata in quel genere di cose, soprattutto in quel genere di cose, quindi preferì evitare qualsiasi possibile figuraccia, decidendo di tormentare Koza ed Igaram per il resto della serata.
«Secondo me voi due dovreste ballare—…» aveva azzardato il suo consigliere intento a mangiare uno dei dolci posti accanto alla tavola imbandita.
«Eh?»
Fu la risposta all’unisono di Bibi e Koza, che si scambiarono una rapida occhiata confusa.
«Sì, intendevo proprio voi due, insomma Principessa Bibi, voi dovreste dare il buon esempio e da brava principessa dovreste aprire le danze.»
«Non sono mai stata una brava principessa, ricordi Igaram?»
E con molta gentilezza gli rivolse una smorfia, da persona matura quale sapeva essere Bibi in certi momenti.
Incrociò le braccia all’altezza del seno, lasciando che si formassero delle leggere pieghe nel lungo vestito bianco e dorato che aveva indossato per l’evento, ma allora sentì una mano poggiarsi sulla propria spalla.
Certa che si trattasse di Koza, per farle notare l’ennesima cosa divertente li in mezzo, si voltò di scatto, ritrovandosi, però, faccia a faccia con il più inaspettato degli invitati. Fu come se il cuore della principessa avesse perso qualche battito per via di quell’incontro ravvicinato, che le tolse letteralmente il fiato. I capelli biondi, camicia viola, un sorrisetto appena accennato. Sì era decisamente anche meglio da così vicino.
Marco svettava su di lei, le cui gote ormai si tinsero di rosso, e per questo motivo Bibi cercò di dire qualcosa di sensato.
«Posso avere l’onore di un ballo con voi, principessa di Alabasta?» domandò porgendole la mano con fare gentile e galante.
Igaram, con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata, fissava la scena insieme a Karl, dandogli colpetti.
La ragazza, allora si sentì vagamente sotto pressione quindi distolse gli occhi, in modo da nascondere quel suo stato d’animo.
«Spero che non sia stato mio padre o Pell ad obbligarvi per questo ballo.» sentenziò allora poggiando la mano sulla sua, come le avevano insegnato a fare.
«Obbligato? Non direi proprio. Ho parlato con vostro padre per appena cinque minuti e Pell non ha fatto altro che raccontami degli ultimi eventi Alabasta. Nessuno ha mai accennato ad un ballo. Se però siete impegnata con quel tipo con gli occhiali allora io posso—…»
«No!» rispose repentina la ragazza, lanciando uno sguardo di sbieco a Koza, intento a mangiare l’ennesimo dolce. «Non sono impegnata con nessuno, men che mai con Koza. Lui è solo un mio amico.»
Le labbra di Marco la Fenice si distesero in un sorriso divertito, rivolgendo a sua volta lo sguardo in direzione del presunto amico della principessa, prima di stringere con delicatezza le sue dita.
La condusse, allora, verso il centro della sala, sotto gli occhi di tutti, o quasi tutti, e con una gentilezza che difficilmente apparteneva ad un pirata le poggiò una mano all’altezza della vita, aspettando che lei, invece, la poggiasse sulla sua spalla.
Bibi, in quegli attimi, sembrò quasi dimenticarsi addirittura come si parlava, figurarsi se ricordava come danzare davanti agli occhi di tutti con il più affascinante dell’intera sala. Il proprio corpo si mosse automaticamente, andandosi a posizionare dinanzi a lui, mentre quel sottofondo musicale che veniva suonato sarebbe stato perfetto per un ballo del tutto informale. A causa dell’imbarazzo tenne per lo più gli occhi puntati verso il basso, e solamente quando Marco parlò si decise a guardarlo in viso.
«Come mai prima siete scappata? Vi abbiamo fatto paura noi pirati?»
Il solo sentire quella domanda colorò sempre di più le sue guance, e sperò vivamente che i capelli le riuscissero a nascondere quei segni d’imbarazzo.
«Per niente, in verità sono stata anche io una pirata. Ho viaggiato parecchio con Rufy ed i suoi compagni, ma per questioni politiche sono dovuta rimanere qui…»
«Rufy cappello di paglia? Il fratellino di Ace? Che mi venga un colpo, quindi tu eri una della sua ciurma. Questa si che è una sorpresa.»
«Sì—… ma è anche un segreto. Non si deve dire in giro o potrebbero anche arrestarmi.»
«Essere arrestata? Una principessa così bella come voi? Non direi proprio.»
L’aveva davvero definita bella?
Sì.
Il suo cuore aveva smesso di battere?
Decisamente sì.
Sarebbe tanto voluta svenire fra le sue braccia.
Senza ombra di dubbio.
Continuarono a ballare per svariato tempo, mentre altre coppie improbabili si aggiunsero a quel ballo lento. Cosa che stranamente le fece piacere, perché in quel modo non c’era bisogno di nascondersi dalla vista del padre. Ed allora Bibi desiderò con tutta sé stessa di poter fermare il tempo, lasciandosi trasportare fra le braccia di Marco, cullata dal suono della sua voce e dalle risate che riusciva a strapparle.
Risero e si divertitorno, volteggiando la fra gente, e solo quando suo padre sembrò notarla, chiamandola a gran voce, fu costretta a doversi allontanare appena da lui. I loro corpi si sfiorarono per tutto il tempo del ballo e quando dovette allontanarsi la cosa le diede quasi fastidio.
Rivolse un lieve inchino verso di lui, in segno di riconoscenza, ma Marco fu più veloce e le prese dolcemente la mano. Sul suo dorso lasciò un lieve e dolce bacio, prima di rivolgerle un occhiolino.
«Il Re ci ha scoperti—… spero però di poter ballare nuovamente con voi, principessa.»
«Bibi—… chiamami semplicemente Bibi.»
«Bibi—… suona decisamente meglio.»
Con le guance ancora rosse ed il cuore in trepidazione si diresse spedita verso suo padre, maledicendolo una volta tanto, ma soprattutto sperando che quello non fosse il suo ultimo ballo insieme alla Fenice.
Mosse qualche passo in direzione del padre, ancora attonito davanti a quella scena, ma prima che Marco potesse ulteriormente allontanarsi la principessa di Alabasta fece una cosa incredibile: ritornò sui suoi stessi passi, raggiungendo il pirata, e si pose dinnanzi a lui. Sotto gli occhi stupiti di Marco si sollevò in punta di piedi e gli stampò un leggero bacio a fior di labbra, lasciando stordito sia la Fenice che l’intero regno. Qualcuno aveva applaudito, qualche donna di corte, qualche altro aveva fatto cadere il piatto a terra, ad esempio Koza. Igaram era svenuto e Karl al suo fianco gli faceva aria e gli versava i cocktail addosso. Il re era sulla buona strada per seguire Igaram, ma si trattenne per non darsi di sotto, in fondo aveva iniziato a tormentare la figlia con i pretendenti: però fra tutti quanti, perché doveva per forza perdere la testa per un pirata?!

   
 
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