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Autore: daliakate    14/11/2017    2 recensioni
Sequel di Dalia di luna
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                         L’inizio della fine

    

 

 

Il tempo sembró fermarsi, tutti tesi e pronti a scattare. Dalia aveva le mani in alto  in segno di resa, ma un palmo era stretto.

Isabella vedi questa” mostrò una boccetta, “  contiene argento puro e strozzalupo , lascia andare mio padre e io verrò verso di voi, altrimenti metterò fine alla mia vita in questo istante”.

Si portò la boccetta vicino alla bocca, decisa a mostrare le sue intenzioni. Isabella sembrava una tigre a caccia , pronta a balzare la preda al collo. Nel mentre Riccardo con tacito comando teneva pronti tutti i lupi , un suo cenno e avrebbe scatenato l’inferno, in cuor suo però era terrorizzato che Dalia potesse andare a fondo delle sue intenzioni, se Isabella non avesse acconsentito o avesse provato ad imbrogliare.

Ada era aggrappata al suo braccio , in preda al panico. Era arrivato anche Laerte con altri raminghi di rinforzo già mutati.

Si mette male “ Laerte sentì il bisogno di dire qualcosa.

Isabella ordinerà di sparare alle spalle del padre appena sarà sul bordo del prato, per questo appena Dalia sarà a metà strada, darai l’ordine di attaccare ai lupi mutati, li guiderai tu.” 

I due si guardarono complici , poi Riccardo gli mise una mano sulla spalla : “so che ti ha obbligato ad assecondarla, hai il mio perdono.

Nonostante il momento si sentì in dovere di tranquillizzare l amico. In fondo, in quella notte non si sarebbe potuto dire chi poi avrebbe visto poi l’alba.

Certo! il tuo paparino sarà liberato.” Fece lei sorniona.

Si avvicinò all’ex marito.

Visto tesoro, che come dicevo, nostra figlia ha sempre preferito te !”  Gli posò la pallida e gelida mano sul viso tumefatto, Filippo si sottrasse repentinamente al contatto e sputò ai suoi piedi un grumo di sangue e saliva.

Lurida puttana, torcile  un solo capello “

La frase morì in gola per via di un pugno ben assestato alla bocca dello stomaco, da parte del mercenario alla sua sinistra.

Ancora piegato in due fu lasciato .

Dalia avanzava piano come suo padre , ombre nere scesero fulminee alle spalle dei mercenari.

Zampe enormi li artigliarono . Si elevarono urla disumane e spari di mitra a vuoto, Nitra da bravo vigliacco si chiuse nell’auto blindata.

Papà corri” urlò .

Improvvisamente si scatenò l’apocalisse , i mercenari si disposero a cerchio chiudendo nel mezzo Isabella e Dalia mentre uomini-lupi e mutati si lanciarono verso di loro, la corsa fu arrestata però da una granata fatta con nitrato d’ argento . L’esplosione rischiarò a giorno la notte buia. Molti lupi furono falciati mentre quelli in seconda linea , tra cui Riccardo e Laerte, sbalzati oltre la cinta di alberi.

Dopo lo shock iniziale dell’esplosione, Dalia  faticò a rimettersi in piedi.

Aveva i polmoni in fiamme.

Davanti a se c’era Isabella .

ora facciamolo finita”. Urlò rabbiosa , pronta a caricare la madre.

Sei una smidollata come tuo padre” controbatté mentre sfoderò una barra di acciaio cilindrica, lunga una 15* di cm.

Dalia le balzò addosso ma fu investita da una scarica ad alto voltaggio che la scaraventò a terra.

Riccardo era impegnato nel mezzo della battaglia, ancora indeciso se trasformarsi o meno, ma notò comunque ciò che stava succedendo all’interno della cerchia dei mercenari.

Capí anche che piano piano obbligavano le due donne all’interno a spostarsi verdi i mezzi blindati.

Fece per dirigersi verso di loro ma fu bloccato da un traditore, un lupo assoldato dalla pharma.

Un esemplare notevole e grottesco, mutato a metà.

Le zanne e gli artigli , così come il gibbo peloso deformavano orrendamente la figura umana.

Orbo da un occhio.

Affondò una zampata che prese in pieno fianco Riccardo. ululò dal dolore e colpí alla cieca mancandolo. Quel figlio di puttana gli stava facendo perdere istanti preziosi.

Dalia era ancora a terra , stordita e con una bruciatura sulla scapola della destra che faceva un male cane.

Isabella si chinò sulla figlia, il viso contratto in una smorfia di rabbia. I tratti tirati all’inverosimile.

Tu piccola bastarda , patirai le pene dell’inferno prima di morire. Non avrei dovuto partorirti , serpe ingrata”. Era completamente fuori controllo. Con crudele sadismo affondò i pollici nella bruciatura  facendola urlare di dolore , un urlo animalesco che sembrava sovrastare la piena della battaglia.

 Dalia raccolse le forze e con voce flessibile rispose : “ Riccardo ama e amerà sempre e solo me , sei talmente patetica che per rivederlo hai dovuto scatenare tutto questo. Mentre faceva l’amore con me non faceva altro che dirmi che ero l’unica che avesse mai contato per lui.” 

Isabella cacciò un urlo isterico carico d’odio pronta a colpirla alla gola , fu allora che con uno scatto fulmineo Dalia le artigliò la gola squarciandola. Le sue unghie apparentemente umane e nonostante corte erano come fil di rasoio.

Isabella si alzò in piedi portandosi entrambi le mani alla gola , un fiotto quasi nero sgorgava copioso dal candido collo della genitrice. Dalia era rapita da quella scena ,  come in trance.

Vide Isabella cadere sulle ginocchia e poi accasciarsi  su di un fianco scossa da tremori violenti.

Riccardo colpì sul grugno il licantropo diverse volte, con un occhio rivolto verso Dalia .

Non le vedeva più, i mercenari che le coprivano stavano lottando con i raminghi.

Dalia si accovacciò verso la genitrice, la vita la stava lasciando. La vide muovere le labbra come farebbe un pellegrino raccolto in preghiera. allora si abbassò per poter sentire le ultime parole, forse di perdono.

Mo..morir..ai con me”

Una fiammata di dolore puro si estese per tutto l’addome , Dalia si portò le mani alla pancia , uno stiletto le spuntava pochi centimetri sopra l’ombelico.

Noooooo!!!” Riccardo riuscì a prendere Dalia prima che cadesse anch’essa sull’asfalto.

Subito estrasse il coltello in argento mentre la caricava in braccio, non degnò nemmeno di uno sguardo il cadavere di Isabella.

Ti prego non farmi questo ... ti prego..ti prego”.

  La teneva stretta ,stava perdendo molto sangue. intorno la battaglia era terminata.

Da entrambi le fazioni c’erano state molte perdite, all’ Alba squadre di ripulitori avrebbero provveduto a rendere immacolata la statale.

Laerte, svelto chiama Dostrani.” Ruggì Riccardo mentre risaliva il prato, Ada lo seguiva pallida in volto .

Aldo invece scese su strada per onorare il cadavere della ragazza inquieta che aveva amato come una figlia. 

Abbandonata sulla strada dai suoi stessi compari che battevano la ritirata.

La prese in braccio, nonostante l’età lo sforzo non lo sconvolse troppo. Era leggera , leggera come la prima volta che l’aveva presa in braccio.

 Non provava odio, non provava rabbia.  Provava solo un senso di sconfitta misto a rassegnazione.

   
 
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