CAPITOLO
XII
Cosí visitai ciascuno dei
miei amici a
turno, cercando con dita brancolanti di forzare i
loro scrigni chiusi. Andai dall'uno all'altro porgendo il mio dolore
– no, non
il mio dolore, ma la natura incomprensibile di questa nostra vita
– alla loro
attenzione. C'è chi si rivolge ai preti, chi alla poesia; io
ai miei amici, al
mio cuore, a cercare tra le frasi e i frammenti qualcosa di intatto
[…]
(Virginia Woolf, Le
Onde)
17
gennaio 2107
Mentre
pigiava con il
dito il bottone del campanello, Taehyung ancora non sapeva come
sentirsi
riguardo a ciò che stava facendo. Il suo cuore ospitava
diverse emozioni, molti
dubbi e una gran voglia di aggiustare le cose. Il problema era che
forse non
tutti sarebbero stati d’accordo con la sua idea di
“aggiustare”.
La sera prima era finalmente riuscito a far
parlare Jimin e anche se il ragazzo non si era sbottonato
più di tanto alcuni
dettagli di ciò che aveva detto, così come anche
il suo linguaggio corporeo,
avevano colpito Taehyung. Erano stati sufficienti non per avere una
visione
completa degli eventi, ma almeno farlo avvicinare un po’ di
più. Il seme del
dubbio riguardo una questione precisa gli era stato instillato da
un’affermazione
fatta da Jungkook il pomeriggio prima, mentre si confrontavano sulla
situazione
di Jimin. “Cosa
può essere avvenuto nel frattempo che lo ha sconvolto
così? È stato
letteralmente sempre con noi”.
Quel
“è stato letteralmente sempre con noi”
aveva fatto scattare qualcosa in
Taehyung e era partito a velocità fulminea con una serie di
associazioni di
pensiero. Aveva pensato a lui e Jungkook, così vicini a
Jimin, a come fosse un
bene che lo avessero sott’occhio e questo lo aveva a sua
volta guidato verso un
altro pensiero, ovvero quello delle persone con cui Jimin era
normalmente
solito trascorrere più tempo. Il nome di Yoongi gli era
venuto in mente nello
stesso momento in cui si era chiesto se non fosse proprio il fatto di
essere
rimasto solo con loro a rappresentare il problema. Dov’era
Yoongi? I due
ragazzi si parlavano? Diverse domande si erano presentate, ma Taehyung
aveva
deciso di non condividerle con Jungkook prima di averci capito di
più. Quando
poi aveva trovato il mixtape nel lettore cd di Jimin ancora
più dubbi erano
spuntati fuori. Perché proprio adesso, in questo periodo
così strano per lui, l’amico
aveva tirato fuori questo cd? Poteva essere legato alla partenza
dell’altro
ragazzo? Ecco dunque il motivo per cui a cena aveva cercato di
introdurre il
discorso Yoongi. Voleva capire come e fino a che punto i ragazzi
fossero in
contatto, cosa si dicessero e in generale vedere come Jimin avrebbe
reagito al
nome dell’amico. Ciò che aveva scoperto non gli
era piaciuto neanche un po’: i
due non si parlavano da più di dieci giorni. Taehyung sapeva
che la cosa non
poteva essere normale, ma purtroppo la conversazione era stata
bruscamente interrotta
dalla telefonata del tecnico e dunque non aveva potuto indagare meglio,
volendo
evitare di affrontare Jimin troppo di petto. Quel piccolo indizio
tuttavia gli
era bastato per decidere quale sarebbe dovuta essere la mossa
successiva.
Parlare con Hoseok-hyung.
Aveva
bisogno di sapere anche la parte di Yoongi in tutto questo e sapeva che
non
c’era altra persona a cui si sarebbe potuto rivolgere.
Inoltre, il ragazzo era
stato l’unico con cui Taehyung già si fosse un
po’ aperto in precedenza, per
cui sapeva che quando avrebbe introdotto l’argomento Hoseok
non sarebbe caduto
dalle nuvole. Sperava davvero di ottenere qualche informazione, ma al
contempo
era dubbioso sulla decisione che aveva preso. Si sentiva nel mezzo di
due
fuochi. Da un lato, la felicità del suo migliore amico, che
era per lui
esattamente come un fratello. Dall’altro, la
felicità di un altro dei suoi
migliori amici, il quale però era anche la persona che
Taheyung amava. L’ultima
cosa che avrebbe voluto fare nella vita era compiere qualsiasi atto che
potesse
recare dolore al ragazzo e anche se non sapeva bene il
perché capiva che ciò
che stava per fare avrebbe potuto prendere una piega che di sicuro
Jungkook non
avrebbe apprezzato. Tuttavia
ciò che aveva
comunicato la sera di capodanno a Hoseok era vero, lui voleva solamente
che
Jungkook fosse felice e non poteva fare a meno di sentire che non era
Jimin ciò
di cui aveva realmente bisogno. Chi era però lui per fare di
questi pensieri?
Si sentiva in colpa quando ragionava in questo modo, perché
temeva di essere
troppo coinvolto e non riuscire davvero a valutare con
obiettività la
situazione. Era quindi combattuto, come se non sapesse dalla parte di
quale dei
due amici stare. Questo
caso però era
incredibilmente delicato e la salute di Jimin troppo importante. Al
momento
stava evidentemente male e lui aveva il dovere di fare qualcosa in
proposito. C’erano
insomma moltissimi dubbi, domande, incertezze, che turbavano la mente
di Taehyung
quando si presentò alla porta del piccolo appartamento di
Hoseok e Junkook. Il
più giovane non c’era, sapeva che avrebbe fatto
pranzo con Jimin e poi sarebbe
dovuto tornare in università. Anche Hoseok sarebbe dovuto
essere fuori per
pranzo, ma Taehyung lo aveva chiamato facendogli capire a grandi linee
di cosa
volesse trattare e convincendolo sull’importanza di non
rimandare.
–
Tae-tae!
–
Hobi-hyung! – Taehyung gli saltò al collo e fu
grato che anche a Hoseok il
contatto fisico non solo non dispiacesse, ma anzi, lo utilizzasse come
lui come
metodo principale per esprimere il proprio affetto. Era diverso tempo
che non
lo vedeva e gli era mancato.
–
Taehyungie mi fai male! – gli disse Hoseok ridendo e dandogli
un pizzicotto sul
fianco. Taheyung si staccò da lui ridendo a sua volta e
spiegando il perché della
sua reazione.
–
Lo
so, mi chiedo come tu abbia fatto a starmi lontano così a
lungo. Sei l’unico
che non ho più visto.
–
Lo
so scusami davvero – era dispiaciuto sul serio – ma
sai, tra Jimin malato prima,
le lezioni poi…
–
Lo
so, lo so, non devi scusarti. Scusa se la cucina è un
po’ in disordine, sia io
che Jungkookie siamo spesso via ultimamente e c’è
poco tempo per pulire – Radunò
diverse cose dal tavolo e le spostò sul divano. Si rese poi
conto che forse
Taehyung sarebbe stato più comodo lì e entrambi
ci si sarebbero potuti mettere
a sedere per cui le spostò di nuovo, rimettendole sul
tavolo. Continuò a non essere
convinto e alla fine buttò tutto come meglio poté
su un paio di sedie. Finita
questa macchinosa operazione sorrise a Taehyung che ricambiò
subito – Ci
possiamo sistemare tutti e due sul divano, la sedia è
più scomoda, che dici?
Taehyung
fu d’accordo, e si alzò dalla sedia per sistemarsi
sul divanetto rosso, seguito
da Hoseok.
–
Jungkookie è con Jiminie giusto?
–
Si. Si vedono per pranzo per questo ho pensato fosse il momento
migliore per
chiederti di parlare. Mi dispiace che tu abbia dovuto cancellare i tuoi
impegni
per me. Solo che… non so a chi altro chiedere hyung
– Taehyung guardò Hoseok
con un’espressione mortificata e abbattuta e Hoseok gli
pizzicò una guancia.
–
Taehyungie, sono qui per te. Il mondo non crollerà se per un
giorno salto delle
prove, tu sei più importante – gli fece un sorriso
di incoraggiamento, facendo
apparire le piccole fossette ai lati delle labbra – Di cosa
volevi parlare?
Taehyung
fece un respiro profondo e iniziò a spiegare il motivo per
cui voleva vederlo.
Cercò di essere il più chiaro e dettagliato
possibile cercando nel contempo di non
perdersi troppo poiché sapeva che spesso quando parlava
troppo correva il
rischio di risultare dispersivo e confusionario. Parlò
tenendo lo sguardo per
lo più fisso sulle mani che teneva in grembo, per cercare di
concentrarsi e non
dimenticare tutto quello che voleva dire. Ogni tanto sollevava gli
occhi su
Hoseok che, con un’espressione seria in viso, gli faceva un
cenno della testa
come per dire ci sono, continua.
Taehyung iniziò il suo discorso partendo dal fatto
più recente, gli incubi di
Jimin, spiegando a Hoseok come si ripetessero ogni notte e di come
l’evasività
di Jimin lo avesse fatto insospettire. Gli raccontò della
frase di Jungkook e
di come la scoperta del mixtape lo aveva spinto a cercare di sapere che
rapporti intercorressero ora tra Jimin e Yoongi. Infine gli
parlò della
conversazione della sera precedente e di ciò che ne aveva
tirato fuori.
–
Dunque a quanto ho capito Yoongi-hyung non si è fatto
sentire mai dal due
gennaio e la cosa è un po’… strana?
Passano sempre tanto tempo insieme, che
cosa è successo adesso? Tra l’altro Jiminie era un
po’ che non sentiva quel
mixtape, ne sono sicuro, non è una coincidenza strana che
l’abbia tirato fuori
di nuovo proprio ora che sono tanti giorni che non parla con
Yoongi-hyung? Mi
ricordo che Yoongi alla villa sembrava davvero nervoso, non lo
so… non lo so se
c’entra qualcosa ma… credi potrebbero aver
litigato? Tu senti Yoongi-hyung,
magari lui ti ha detto qualcosa? Aah, non so cosa sto dicendo
hyung… Non so
nemmeno cosa pretendo da te dopo una spiegazione simile.
–
No
Taehyungie – Hoseok non aveva voluto interrompere il
più piccolo per tutto il
tempo che aveva parlato perché sapeva che la cosa migliore
sarebbe stata farlo finire,
ma adesso si sentì costretto a intervenire –
Non hai detto cose insensate, ho capito perfettamente
tutto. Ci sono
altri dettagli, particolari che mi devi ancora dire?
Taehyung
ci pensò un po’ su poi rispose:
– No, credo sia tutto.
–
Ok, allora ora ti
rispondo. Innanzitutto, ho
avuto anche io ultimamente l’impressione che qualcosa di
strano ci sia
nell’aria, ed esattamente come te non so spiegarmi bene da
dove provenga. In
realtà credo sia un’impressione che abbiamo un
po’ tutti, anche se non ce lo
siamo detti… Sono contento che tu ne voglia parlare. Mi
dispiace molto per
Jiminie, e hai fatto bene a dirmelo. Sai… –
un’espressione amara gli si dipinse
sul viso – l’ho visto molto strano anche io
ultimamente, ma non mi parla in
molto. Mi sento come te, convinto che qualcosa stia accadendo, ma
incapace di
spiegare cosa me lo faccia dire. È come se la mia
presenza… non lo so, sembra
quasi che gli dia fastidio.
Taehyung
non poté fare a meno di ripensare alla risposta di Jimin
quando lui gli aveva
proposto di esercitarsi in settimana con Hoseok. Il più
grande riprese, dopo
aver piegato le gambe e poggiato il mento sulle ginocchia:
–
Però adesso questo atteggiamento si potrebbe spiegare con la
stanchezza e il
nervosismo causati dal non riuscire a riposarsi adeguatamente la notte.
Ad ogni
modo, non fa nulla come tratta me, qui l’importante
è capire cosa c’è che non
va e il tuo collegamento a Yoongiah… beh, potrebbe essere
meno insensato di
quanto tu creda, Tae. La mattina del primo dell’anno,
così come i giorni
successivi, Yoongi è stato effettivamente strano,
chiaramente qualcosa non
andava. Ha cercato di farmi credere che fossero solo pensieri
passeggeri,
riflessioni sull’anno passato credo mi abbia detto, ma no, io
sono sicuro che
ci fosse qualcosa di più dietro
perché… beh quello non era lo Yoongi pensieroso
che conosco io. Non lo era davvero. Doveva esserci
dell’altro, ma purtroppo non
sono riuscito a scoprire cosa. Anche ora che è a
Daegu… Non darà notizie di sé
a Jiminie, ma non credere che con me parli molto di più.
Immagino sarà
occupato, ma mi fa davvero sapere il minimo indispensabile. Ripeto, non
ci sono
prove concrete o schiaccianti che Yoongi abbia un problema, ma in
quanto suo
migliore amico la mia sensazione è proprio quella. Se tu hai
la stessa con
Jiminie, se addirittura anche Kookie ha notato qualcosa…
Taehyungie, non
possiamo essere tutti visionari, no?
Si
guardarono negli occhi, espressioni incredibilmente serie sui loro
volti
solitamente allegri:
–
No, hyung, direi proprio di no.
****
18
gennaio 2017
Questa
era la parte uno del piano A. Tra tutti e sette i ragazzi probabilmente
Taehyung e Hoseok erano proprio gli ultimi che ci si sarebbe mai
aspettati nei
panni di abili strateghi, ma così stavano le cose. Dopo
essere rimasti a
parlare per diverse ore, erano giunti alla conclusione che ormai fare
finta di
niente era inutile e bisognava dare il via a un qualche piano di
azione. In
primo luogo, era indispensabile che tutti fossero sulla stessa pagina.
Per
questo preciso motivo adesso Hoseok si trovava su
quell’ascensore che lo
avrebbe portato al quinto piano. Trovò la porta
d’ingresso aperta e dopo aver
lasciato l’ombrello bagnato fuori entrò. Ogni
volta che rimetteva piede in
questa casa doveva ricordarsi che non era più la sua.
L’istinto, dopo più di un
anno, era ancora quello di andare dritto in direzione della sua camera,
quella
che adesso era di Namjoon. Andò invece prima in cucina, per
vedere se ci fosse
qualcuno. Vuota. Attraversò il salone, iniziando a
slacciarsi nel frattempo i
bottoni del cappotto lungo, e andò nel corridoio dove si
trovavano le porte
delle varie stanze. Eccola qui, alla sinistra di quella di Yoongi, di
fronte a
quella di Jin. Le stanze erano più o meno tutte della stessa
grandezza, ma per
evitare qualsiasi tipo di problema lui, Yoongi e Jin avevano deciso di
tirare a
sorte quelle che ognuno avrebbe occupato. Hoseok era stato contento
della sua.
Era piuttosto calda, più di quella di Yoongi, e amava il
fatto che nel muro su
un lato ci fosse una piccola rientranza. Ci aveva sistemato due morbidi
pouf e
un tavolinetto molto basso e gli piaceva quando aveva tempo, quindi
soprattutto
la domenica, rannicchiarcisi steso con una coperta addosso e mettersi a
leggere
tranquillo. Adesso Namjoon ci aveva messo un paio di attrezzature per
la
creazione di musica e dunque la magia di quel piccolo angolo era
svanita.
Ovviamente, non si era fatto problemi ad informare Namjoon di questo
suo
parere.
–
Posso entrare? – disse bussando sulla porta che
però era solo socchiusa. Gli
giunse un mormorio dall’interno che prese come
d’assenso – Joonie?
–
Si, sono qui – rispose il ragazzo senza sollevare gli occhi
dal libro. Era a
sedere sul letto e si era sistemato un paio di cuscini dietro la
schiena per
tenersi su. Aveva una piccola coperta viola che gli copriva le gambe ed
indossava una delle sue solite tenute per casa: una tuta nera, dei
calzini
grigi, gli occhiali inforcati. Soprattutto questi ultimi erano il
segnale che
oggi probabilmente non sarebbe più uscito di casa. Hoseok si
fece strada lungo
il pavimento accidentato di ostacoli – pile di libri e
fumetti, piccole isole
di vestiti, confezioni vuote di patatine, fogli sparsi, e altri oggetti
non
meglio identificabili – e lasciò il cappotto e la
sciarpa sulla sedia vicino
alla scrivania. Di nuovo a fatica riuscì a raggiungere il
letto matrimoniale di
Namjoon e vi ci si lascò cadere sopra, disteso, facendo
rimbalzare il
materasso. Namjoon sobbalzò con lui:
–
Scusa, Hoseokah, ma chi ti ha dato il permesso di salire sul mio letto?
Preferirei che tu non lo facessi.
Hoseok
si tirò su in ginocchio e sorridendo maliziosamente si
avvicinò a Namjoon, il
quale lo guardò con occhi spalancati pieni di terrore:
–
Qual è il problema? Temi di non riuscire a resistermi?
–
Non mi metto a vomitare solo perché questa camera
è già abbastanza sporca di
suo – rispose Namjoon scuotendo la testa e chiudendo il
libro, chiaramente
capendo che la pacchia era finita. Hoseok tornò serio e
glielo prese di mano:
–
Cosa leggi? – dette un’occhiata al titolo e
sgranò gli occhi – Ancora??
–
Lo
sapevo che non dovevo tirarlo fuori quando venivi tu – disse
Namjoon sollevando
lo sguardo al cielo.
–
Ma
Joonie sul serio, 1Q84?
È uscito
quasi dieci anni fa!
–
Nemmeno otto, ad essere precisi – Namjoon tolse il pesante
libro dalle grinfie
dell’amico e lo appoggiò sul comodino. Il volume
cadde a terra con un tonfo
sordo un secondo dopo, il comodino era troppo pieno e il ragazzo lo
aveva
dovuto mettere troppo in bilico – Non ho mai avuto tempo, ok?
Lo sai che ho
sempre mille libri in lista.
Hoseok
annuì. Monitorarsi le letture a vicenda e scambiarsi idee
sui libri che
leggevano non era infrequente per lui e Namjoon. Forse non proprio ai
livelli
dell’amico, ma anche Hoseok era un avido lettore e cercava
sempre di tenersi al
passo con le ultime novità, soprattutto quando si trattava
dei suoi autori
preferiti. La letteratura era un qualcosa che aveva sempre amato ed era
felice
di essere circondato da persone che su questo punto gli fossero affini.
Namjoon
macinava libri come una macchina, ma anche Jin e Yoongi sapevano il
fatto loro.
A differenza di Yoongi e Namjoon però, né lui
né Jin erano particolarmente
attratti dai manga. Hoseok vedeva in compenso numerosi anime e questo
era
spesso fonte di biasimo da parte di Namjoon il quale non si capacitava
del come
una persona potesse decidere così serenamente di ignorare il
prodotto
originale. Almeno Jin non guardava neppure anime, lo aveva dovuto
convincere
lui ogni tanto a vederne qualcuno, per cui poteva trovare in lui una
coerenza,
ma quella di Hoseok era invece una scelta consapevole. Ciò
nonostante, pur
sapendo che l’amico aveva solo una visione parziale della
storia visto che era
sempre all’oscuro della versione cartacea, a Namjoon piaceva
– non lo avrebbe
mai confessato – commentare le puntate dei suoi anime
preferiti con Hoseok. Il
ragazzo, andava riconosciuto, seguiva tutto con un’energia
contagiosa e Namjoon
si divertiva un sacco – di nuovo, non lo avrebbe mai ammesso
– a vedere quanto
intensamente Hoseok venisse risucchiato dalla trama e il modo vivo e
sincero in
cui si preoccupava dei personaggi e ciò che poteva accadere
loro. Dava insomma
soddisfazione parlare con lui. Gli dava sicuramente più
soddisfazione di Jin,
il quale lo assecondava, ma era evidente, tranne in rarissimi casi come
i film
dello Studio Ghibli, che non riusciva ad apprezzarli quanto lui, e gli
dava
anche più soddisfazione di Yoongi, che pur apprezzandoli non
era certamente il
tipo da esprimere il proprio coinvolgimento con toni entusiasti.
Namjoon
invece, nonostante la sua apparente serietà, era in
realtà un bambino troppo
cresciuto, pronto a battere le mani davanti a ciò che gli
dava gioia o saltare
sul posto per la contentezza. Non se lo sarebbero mai detto, ma la
verità era
che Hoseok e Namjoon si trovavano benissimo insieme e erano anche molto
più
simili di quanto a ognuno dei due sarebbe mai piaciuto ammettere. Forse
per
questo motivo Hoseok aveva detto a Taehyung che, prima ancora che a
Jin,
avrebbe avuto piacere a parlare con Namjoon. Il ragazzo sembrava troppo
spesso
sempre l’ultimo a sapere le cose e questo a Hoseok non
piaceva. Il motivo
ufficiale annunciabile al mondo però era “dobbiamo
assolutamente metterlo al corrente della situazione prima che faccia
uno dei
suoi soliti danni”.
–
Jin-hyung?
Credevo fosse con te.
–
È
fuori a fare un paio di commissioni, credo mi abbia detto che forse si
sarebbe
anche incontrato con qualche vecchio amico, qualcuno che io non
conosco. Siamo
due persone separate, sai?
–
Ok
ok, scusa – disse Hoseok sollevando gli occhi al cielo, ma
sorridendo – Beh,
questo ti sembra il modo di ricevere ospiti però? Sai di
avere visite e te ne
torni in camera a fare tranquillamente gli affari tuoi? Povero Jin, se
sapesse
che sei così maleducato sotto il suo stesso tetto...
–
Ancora con questa storia che sei un ospite? Hoseokah,
davvero… – non poté non
lasciarsi sfuggire un risolino – Come devo fare con te?
– lo guardò di
traverso, con un ghigno in faccia prima di dirgli: – Che cosa
mi volevi dire di
tanto urgente?
–
È
importante davvero Joonie. Riguarda tutti noi. Cioè non
esattamente, ma in
qualche modo si. Ho già parlato con Taehyungie che ha
parlato con Jungkookie –
si fermò per cercare di cogliere ciò che Namjoon
stava pensando. Aveva assunto
un viso concentrato e la luce di scherno che di solito illuminava i
suoi occhi quando
Hoseok parlava era del tutto scomparsa. Namjoon sapeva ascoltare.
Sapeva
ascoltare benissimo, e anche se non lo si sarebbe detto era in
realtà una
persona estremamente delicata e sensibile. A volte era effettivamente
lento a
capire alcune cose, e sicuramente si faceva scappare qualche parola di
troppo,
ma nel momento in cui qualcuno dei suoi amici aveva bisogno, si sarebbe
volentieri tagliato un braccio intero pur di aiutarlo. Il suo problema
era solo
essere troppo distratto – non riusciva davvero mai a
concentrarsi su più di uno
stimolo per volta – ma quando rivolgeva la sua attenzione a
qualcosa era la
persona ideale con cui parlare. Sapeva quando annuire, quando fare una
domanda,
quando rimanere solo in silenzio e quando invece intervenire. Namjoon
non era
uno di quei nerd aridi bravi solo tra i banchi di scuola, ma incapaci
di
rapportarsi con il mondo esterno. Aveva un cuore grande, era una
persona
gentile e teneva davvero alle persone intorno a lui e questo traspariva
completamente in momenti come questi. Hoseok era felice di avergli dato
fiducia
e essere andato da lui prima di Jin e era convinto che anche Namjoon lo
avrebbe
apprezzato.
–
Non so se tu o Jin-hyung avete avuto un’impressione
simile… Ultimamente non ti
pare che ci sia qualcosa di strano nell’aria? Ripensando
magari ai primi giorni
dell’anno?
–
Mmh beh, sì, sicuramente quei giorni lì furono un
po’ pesanti, ricordo di
averlo anche fatto presente a un certo punto a Jinah. Poi
però siamo stati
presi dallo spettacolo e poi partiti, è successo
dell’altro?
–
Taehyungie mi ha detto che Jiminie non sta bene.
–
Jiminie?? Perché? Che cosa ha fatto? – Namjoon si
era portato di scatto a
sedere ancora più dritto sul letto, gli occhi quasi sgranati.
–
Durante il tempo in cui voi siete stati via… Anzi, ad essere
precisi dal giorno
dopo il nostro spettacolo, tutte le notti ha degli incubi terribili che
lo
fanno svegliare in lacrime e il fatto che poi non ne voglia mai parlare
ha
insospettito Taehyungie. Io stesso l’ho visto stanco e molto
strano e Tae mi ha
confermato che sia lui che Kookie si sono accorti della stessa cosa
– si morse
un attimo il labbro e continuò – Il punto
è che io nel frattempo ho notato
comportamenti che mi hanno messo una certa ansia anche in Yoongi. Tu ha-
–
Si, Jiminie l’ho potuto tenere meno d’occhio, ma
Yoongi-hyung si – Namjoon si
affrettò subito a mettere in chiaro questo punto, ovvero che
anche lui si era
accorto del comportamento di Yoongi. L’istinto di mostrare
all’altro che anche
lui fosse amico stretto di Yoongi e in quanto tale lo capisse e sapesse
cose su
di lui non si era ancora sedato del tutto in Namjoon. La stima e il
rispetto
che aveva per il più grande erano incredibili e fin dal
primo secondo in cui si
erano parlati si era sentito attratto da lui, sia da un punto di vista
artistico che anche personale. Quando poi aveva inquadrato meglio il
carattere
di Yoongi si era sentito ancora più felice
all’idea di essere l’unico
nell’intera facoltà a poterlo definire suo amico.
I due ragazzi parlavano
spesso, di tante cose e Yoongi non era certamente chiuso né
schivo nei
confronti di Namjoon, la loro intesa era reale. Tuttavia, il
più piccolo
sentiva comunque che l’unica persona con cui Yoongi si
confidava davvero era
Hoseok e all’inizio della loro amicizia era stato piuttosto
geloso del legame
tra i due, pur non avendo mai incontrato di persona il ragazzo. Yoongi
ne
parlava spesso, e Namjoon non poteva fare a meno di pensare a quanto
gli
sarebbe piaciuto averlo conosciuto per primo. Era una persona
così complessa e
lui avrebbe voluto saperne di più, ma aveva capito presto
che non avrebbe mai
potuto andare anche solo lontanamente vicino al posto che Hoseok
occupava nel suo
cuore. Il motivo per cui i primi tempi, dopo aver iniziato a lavorare
per la
compagnia teatrale e aver finalmente avuto modo di incontrarlo, aveva
cercato
di approfondire la conoscenza di Hoseok era stato proprio questo,
cercare di
capire meglio Yoongi studiando il suo migliore amico. Tra
l’altro Hoseok
sembrava essersi attirato fin da subito, da ben prima che lo
incontrasse lui,
anche l’affetto del ragazzo di cui adesso si stava
innamorando e dunque ancora
di più ciò aveva spinto Namjoon a cercare di
capire cosa fosse in Hoseok ad
attirare così tanto le persone. Non ci mise molto a
scoprirlo, e contrariamente
a quanto lui stesso si sarebbe aspettato, entrò anche lui
ben presto a far
parte del sistema solare di Hoseok. Era impossibile non andarci
d’accordo e
soprattutto non volergli bene. Tuttavia le tracce dell’antica
gelosia
riaffioravano spesso nelle continue frecciatine che gli mandava e in
modo
ancora più evidente in momenti come questo –
Durante i giorni alla villa l’ho
visto particolarmente fuori di sé anche io, non è
che non lo conosca, sai.
Anche tutta quella attenzione per il nostro spettacolo… non
era normale.
Hoseok
si sentì arrossire:
–
Mmh, sì, ma quello magari non c’entra.
–
Non c’entra? Che ne sai?
–
Sì,
potrebbe, ma ci sono anche altre cose.
–
Appunto, anche, e questa ne è una.
–
Va
bene, ok! Possiamo procedere??
–
Hoseokah, sei tu che vuoi una mano per capire cosa ha fatto
Yoongi-hyung! Che
dovrei fare se non ragionare con te ad alta voce?!
Hoseok
chiuse gli occhi e fece un respiro. Namjoon sembrava sconvolto dal modo
in cui
si stava impuntando su un dettaglio del genere e lui dovette ricordarsi
che
l’amico non sapeva nulla del vero motivo per cui Yoongi si
era messo a seguire
lo spettacolo da vicino.
–
Hai ragione – disse calmandosi e adottando un tono
più ragionevole – Ha fatto
diverse cose strane ultimamente. Il punto è che non ho idea
del perché.
Parlando con Tae però abbiamo messo insieme dei pezzi e beh,
non ne siamo
sicuri, ma alcuni potrebbero coincidere – una delle gambe
sopra cui era seduto
iniziava ad addormentarsi per cui cambiò posizione e riprese
– La mattina del
primo dell’anno, quando ho trovato Yoongi…
cioè quando ho notato che era
strano, beh, era uno strano-strano, capisci che intendo?
–
Temo di no.
Hoseok
scosse la testa:
–
Voglio dire che non era uno strano normale, alla Yoongiah. Era uno
strano più
strano.
–
Si, questo… lo hai detto?
–
Insomma, era strano davvero e io mi sono preoccupato un po’,
anche se ho
cercato di non darlo a vedere. Poi la sera è avvenuta una
cosa che mi ha messo
ancora più in ansia. Ricordi quando tutti noi a giro siamo
andati a trovare
Jiminie in camera? Non so nemmeno se dovrei dirlo, ma… Beh,
credo non possa
nuocere: Yoongiah quella sera mi chiese espressamente di mentire a
Jimin e
riferirgli che lui si era addormentato presto e dunque non poteva
andare a
salutarlo. Ma non era addormentato Joonie, era sveglio come non mai.
–
Davvero ti ha detto una cosa del genere?
–
Si, davvero. Già lì mi è sembrata una
richiesta così assurda, ma onestamente
l’ho collegata al suo malumore più che al non
voler vedere Jimin in sé per sé.
–
E
cosa ti ha fatto cambiare idea?
–
Due cose. Parto dalla prima, che è anche quella di cui sono
meno fiero. Quando
l’ho accompagnato alla stazione due venerdì fa a
un certo punto gli ho
controllato il telefono e ho visto che non aveva avvisato Jiminie della
sua
partenza. È vero che ha dato l’annuncio a tutti
noi, ma loro sono così legati,
non pare un po’ anomalo anche a te che non gli abbia detto
assolutamente nulla?
– Namjoon sollevò le sopracciglia come a dire di
sì – Ma anche in quel caso, non
ci ho pensato su troppo, cioè di nuovo credevo fosse a causa
dei suoi sbalzi di
umore. Ero preoccupato, questo sì, ma cercavo la causa del
suo malessere
continuando a credere che il suo comportamento con Jiminie ne fosse una
conseguenza. Ma poi, e questa è la seconda cosa, Taehyungie
mi ha detto che non
ha mai nemmeno una volta scritto a Jiminie durante questi dieci giorni,
neppure
per chiedere come stesse, dopo una febbre del genere poi. Questo mi ha
dato
molto da pensare, soprattutto unito a un altro fatto riferitomi da Tae:
pare
che Jiminie abbia tirato fuori il mixtape che Yoongiah gli
regalò lo scorso
Natale e se lo tiene spesso con sé. Anche stamattina Tae mi
ha mandato un
messaggio per dirmi che stanotte si è addormentato
ascoltandolo e poi ha
portato il lettore cd con sé quando è uscito per
andare in accademia. Dunque io
mi chiedo Namjoonie… ti prego dimostrami la tua tanto
decantata ma mai da me
pervenuta intelligenza per una volta – vide l’amico
alzare gli occhi al cielo,
ma senza scomporsi – Credi che a questo punto la situazione
con Jiminie
potrebbe essere invece che la conseguenza la causa delle stranezze di
Yoongi?
Insomma, se i due avessero litigato diverse cose potrebbero spiegarsi,
no?
Hoseok
terminò il suo discorso e aspettò Namjoon. Il
ragazzo si prese un minuto buono
per pensare e infine parlò:
–
Dunque… In teoria si, certamente nel caso in cui avessero
litigato è possibile
che adesso ci stiano male entrambi, avrebbe senso pensarlo.
L’unica cosa che mi
chiedo è quando avrebbero dovuto litigare? Si sono visti un
giorno e tutto
andava bene, poi il giorno dopo dovevano vedersi di nuovo, ma non
è accaduto,
quindi quando… aspetta! Forse Yoongi-hyung è
ancora offeso per quell’episodio?
Vuole delle scuse? Ricordo che era piuttosto innervosito a riguardo.
–
Mmh forse, ma… Il tutto deve comunque essere peggiorato dopo
la notte della
festa, perché Jimin prima di quel giorno non aveva avuto
brutti sogni e Yoongi
non era sicuramente di quell’umore tremendo. Magari
c’è stato un confronto la
sera?
–
Lo
escludo – disse sicuro Namjoon – Jimin è
stato sempre con qualcuno quella
notte. E se non sbaglio… nella lista non c’era
Yoongi.
–
Vero, non sbagli. Lo ha proprio evitato accuratamente se vuoi un mio
parere,
per questo poi io sono rimasto sempre con lui. Avevo
l’impressione che fosse
Jiminie in realtà ad avercela con Yoongi…
– si portò le ginocchia al mento
cingendole con le braccia e portando le labbra in fuori – Mmh…
Però se così fosse cadrebbe la tua
ipotesi secondo la quale è Yoongi ad essere innervosito con
Jiminie. D’altro
canto, se gli avesse fatto una tirata tra l’ultima volta che
si sono visti e
l’inizio della festa potrebbe avere più senso che
Jimin si sia risentito.
–
Ma
quando gliel’avrebbe dovuta fare? Jiminie è andato
a dormire e poi il giorno
della festa è stato sempre con Jungkookie. Hai detto che
Yoongi non gli ha
scritto, no? Per cui se si sono parlati deve essere stato per telefono.
Quando?
Mentre andava da Jungkook? Ma io ero in casa quella mattina e non mi
pare che
Yoongi-hyung abbia fatto telefonate accaldate.
–
Aaaaah Joonieeee!! È un disastro, non ci capisco niente!
Comunque la mettiamo
non sembra esserci una spiegazione! – si gettò
supino sul letto, scoraggiato –
Forse le due cose non sono connesse e noi ci siamo del tutto arenati.
–
No
Hoseokah, io credo che un qualche collegamento potrebbe esserci.
È davvero una
coincidenza strana che tutto questo sia iniziato proprio quel giorno in
cui
Jiminie ha dato buca a Yoongiah.
–
Mmmmmh…. Ma non sono mai stai da soli così da
poter litigare – disse Hoseok con
voce lamentosa.
–
Ascolta,
io e Jin a un certo punto durante la festa siamo andati a-
cioè, ci siamo
dovuti, insom-
–
Joonie, risparmiami i dettagli scabrosi perché li ho capiti
e vai al punto.
–
Il
punto è che io non ho visto cosa abbia fatto Jiminie tutta
la sera, né Yoongi-hyung.
Tu sei stato sempre, sempre con lui? È che sai, a volte
l’alcol non aiuta a
mantenere la calma e magari Yoongi già era un po’
stranito e quindi a un certo
punto potrebbe essere andato a confrontarsi con Jiminie.
–
Beh, però io sono rimasto sempre con lu- no, aspetta. A un
certo punto in
effetti se non sbaglio me ne sono andato per ballare e l’ho
perso di vista. Ma
credo mi abbia detto che era andato a dormire…
però anche mi avesse mentito,
non so cosa abbia fatto Jiminie, cioè se sia rimasto solo o
no. Forse dovrei
chiedere a Taehyungie… – si drizzò a
sedere e guardò Namjoon con sguardo
mortificato – La verità Joonie è che io
non ricordo molto bene i dettagli di
quella serata, diciamo che non ero… lucido.
Namjoon
sospirò:
–
Lo
so, nessuno di noi lo era in realtà.
–
Non avrei dovuto perdere Yoongi di vista.
–
Non siamo i loro baby-sitter Hobi, tu non hai nessuna colpa –
gli disse
dandogli un pizzicotto di conforto sulla guancia per accorgersi poi con
terrore
di cosa avesse fatto.
Hoseok
e Namjoon parlarono ancora un po’ quel pomeriggio e alla fine
Namjoon anche
convenne che comunque se avevano una possibilità di
risolvere questa questione,
la scelta più sicura era scommettere su un problema creatosi
fra Jimin e
Yoongi. Jin li trovò così, a confabulare sul
letto e dopo aver fatto un
commento sul fatto che di tutti i posti in cui avrebbe pensato di
trovare
Hoseok il letto di Namjoon era senz’altro l’ultimo,
ma “come vedo le persone ti
sorprendono sempre”, si unì a loro sul
lettone e fu reso partecipe di tutto. Avere Jin a bordo era la parte
due del
piano A. Dopo aver ascoltato le riflessioni dei ragazzi Jin
risultò essere
della stessa opinione. C’erano probabilmente ancora dei
dettagli che non
sapevano, ma qualcosa tra Jimin e Yoongi doveva per forza essere
successo.
Sebbene nessuno avesse mai esplicitamente pensato che fra i due potesse
esserci
qualcosa di più, tutti avevano comunque notato il legame che
avevano. L’idea
che però potessero provare dei sentimenti più
profondi l’uno per l’altro non
era mai stata considerata. Ognuno dei ragazzi aveva con
l’altro un rapporto
particolare e non era strano per nessuno che alcuni trascorressero
tanto tempo
insieme. L’unico interesse chiaro come il sole era quello di
Jungkook per
Jimin. Jin lo aveva notato quasi fin da subito e più aveva
conosciuto il
ragazzo più piccolo, più se ne era convinto.
Adesso, parlando con gli altri
due, non sapeva bene perché ma questa cosa gli
tornò in mente:
–
Jiminie ha dato buca a Yoongiah e poi il giorno dopo ha passato tutta
la
mattinata con Jungkookie, vero? Non potrebbe anche questo averlo
infastidito?
Insomma, Jiminie sarebbe benissimo potuto andare da lui per recuperare
la sera
precedente e invece non lo ha fatto, ha accettato l’invito di
Kookie.
–
Quale invito? – dissero quasi in coro Namjoon e Hoseok.
–
Seguitemi. Diamo per scontato che Jiminie e Yoongiah non abbiano
litigato la
sera in cui Jiminie gli ha dato buca, giusto? Non si sono visti, stando
a
quanto ha visto Hoseokie non si sono mandati messaggi infuocati e
novanta per
cento non si sono nemmeno sentiti per telefono, soprattutto non quella
stessa
sera. Yoongiah il giorno dopo a tavola sembrava avere solo le
informazioni
fornitegli da Jiminie nel suo ultimo messaggio. Insomma, non sembrava
davvero
che ci avesse parlato o che la cosa avesse avuto ulteriori sviluppi.
Dunque, –
Jin guardò il suo ragazzo con aria di sfida, come a dire
“guarda chi è la mente
adesso” – probabilmente la scelta di Jiminie di
andare con Kookie è stata fatta
a prescindere dalla situazione con Yoongiah. Ma lui stava male, dunque
non
credo che avrebbe rinunciato al suo posto in auto con noi onestamente,
non di
sua iniziativa almeno. Cosa può averlo spinto a
ciò, se non è stato un litigio
con Yoongi? – alzò il dito indice –
Jungkookie lo ha invitato ad uscire. È
andata così, sono convinto – concluse il suo
discorso con un sorriso
soddisfatto e strizzò un occhio ai due ragazzi.
–
Beh… – Hoseok fu il primo a parlare –
Certo non sarebbe poi così strano.
Taehyungie mi ha detto che adesso lo invita tutti i giorni a fare
qualcosa e
Jiminie accetta. Ma insomma l’iniziativa parte da Kookie.
Anche ieri erano a
pranzo insieme ad esempio.
–
Quindi adesso che Yoongiah non c’è Jiminie sta
passando tutti i giorni con
Kookie? Ma ascolta il mixtape la notte? – la voce di Jin si
era fatta
leggermente più accaldata e Namjoon accorgendosene
inclinò la testa da un lato.
–
Jin, che cosa vuoi dire?
–
Nulla, è solo che… insomma, Jiminie
avrà capito qualcosa immagino, no? Non
starà passando giornate intere con Kookie senza avere la ben
che minima idea
del perché quel povero ragazzo lo stia invitando fuori con
lui? Non lo so, non…
– sospirò e disse a voce più bassa
– Non mi va che Kookie ci rimanga scottato.
–
Ma
perché, credi ci sia il rischio?
–
Non lo so Joonie, è solo una sensazione che ho.
–
Ormai viviamo di quelle – disse Hoseok portando gli occhi al
soffitto – Quindi
Jin-hyung tu credi che Kookie si sia fatto avanti in modo
più esplicito con Jiminie?
–
Beh,
di certo è visibile da lontano mille miglia che Kookie sia
preso da Jiminie,
esattamente fino a che punto si sia spinto però non lo so
davvero. Mi sarebbe
sempre piaciuto parlargli ogni tanto in proposito ma… Temo
di aver pensato un
po’ troppe volte che la soluzione migliore fosse non parlare
– Namjoon e Hoseok
capirono fin troppo bene il significato di queste parole –
Comunque, era
organizzata bene come cosa. Lui e Jiminie sul tram così da
poter stare insieme.
Mi sembra una soluzione logica se si vuol cercare di passare del tempo
con la
persona di cui si è innamorati.
–
Si
ma Yoongi in che modo entra in ciò?
–
Beh,
non sono sicuro al cento per cento in effetti – disse Jin
ridendo leggermente –
Però… pensavo che magari potesse essersi
infastidito?
–
Ma
Jin-hyung, anche Yoongi si fosse infastidito si torna al punto di
partenza. È Jiminie
che lo ha ignorato tutta la sera, non il contrario.
–
Lo
so, l’ho notato anche io, ma-
Namjoon
interruppe Jin rispondendo ad Hoseok per lui:
–
Ma
Jiminie potrebbe averlo ignorato semplicemente perché ha
preferito stare con
Kookie. Yoongi ci è rimasto male, si è sentito
escluso e si è offeso. E adesso
che come conseguenza di ciò ha interrotto i suoi contatti
con Jiminie, Jiminie
ci sta male perché si è pentito di come lo ha
trattato! Ma certo! Così potrebbe
avere senso!
–
Esattamente Namjoonie. Le cose potrebbero proprio stare
così.
Hoseok
era piuttosto stupito. In effetti non aveva ancora pensato in questa
occasione
precisa ad inserire Jungkook nell’equazione, ma ora che Jin
lo aveva fatto gli
sembrava tutto incredibilmente sensato. Però se davvero la
reazione così
drastica di Yoongi era dovuta all’avvicinamento di Jimin a
Jungkook, se davvero
avessero accettato questa come l’ipotesi più
probabile, ciò poteva significare
solo che Yoongi era…
–
…geloso – mormorò – Dunque
Jin-hyung, tu credi che Yoongiah sia… geloso di
Kookie e Jiminie?
–
Onestamente? Si. Non so che tipo di gelosia sia, ma una delle sue
varietà,
certamente. Sarebbe una cosa così strana?
No,
a
Hoseok non sembrava strano e non se ne sarebbe meravigliato se avesse
saputo
che così stavano effettivamente le cose. Gli sarebbe solo
dispiaciuto non
essere riuscito a capirlo prima.
****
Hoseok
uscì dal palazzo del 503 leggermente più leggero.
Sapeva che averne parlato con
tutti quanti rappresentava forse solo un primo passo, ma sicuramente il
più
importante. Era sorpreso dal modo in cui ogni ragazzo con cui avesse
parlato
fosse stato in grado di dare il suo personale contributo condividendo
impressioni e aggiungendo dettagli non colti da altri. La situazione
che
stavano vivendo poteva essere la stessa, ma occorrevano gli occhi di
tutti per
coglierla nella sua completezza e Hoseok si chiese perché
non lo avessero
capito prima. Comunque, meglio tardi che mai. Prese il telefono per
telefonare
a Taehyung e informarlo su ciò di cui aveva discusso con Jin
e Namjoon e le
conclusioni a cui erano arrivati. Anche la parte tre del piano A era
stata
portata a termine: far ideare a Jin e Namjoon un vero piano. Hoseok
avrebbe
informato Taehyung anche di questo, pur sapendo che una parte
probabilmente non
gli sarebbe piaciuta. Se però l’ipotesi di
Jin-hyung era corretta, come ormai
tutti credevano fosse, era indispensabile che le operazioni venissero
portate
avanti nel modo in cui avevano deciso. Spiegò tutto per bene
all’altro e capì
dal tono della sua risposta che sebbene stesse accettando a malincuore
ciò che
avrebbe dovuto fare non si sarebbe tirato indietro.
–
Voglio davvero che tutto si risolva per il meglio. Sono entrambi due
testoni.
Yoongi-hyung poi lasciamo stare… non lo pieghi nemmeno a
pagarlo oro.
–
E
Jiminie non fa passi avanti perché ha sempre troppa paura
– rispose Hoseok. Pur
non vedendosi l’un l’altro, sorrisero nello stesso
momento. Era inutile che si
insultassero i migliori amici a vicenda, li avrebbero difesi fino alla
morte ma
sapevano che avevano entrambi le loro colpe.
–
Hyung ascolta… – Taehyung raccolse coraggio per
formulare la domanda. Temeva
che parlando dell’eventualità essa si sarebbe
potuta avverare, ma doveva anche
sapere – Cosa facciamo se Yoongi-hyung decidesse di rimanere
a Daegu? Aveva
detto di non essere sicuro sul quanto sarebbe stato via…
–
In
quel caso si attiva il piano B. Taehyungie, hai la mia parola
d’onore: se
Yoongiah non si presenta qui fra quattro giorni entro la mezzanotte in
punto io
salgo sul primo treno per Daegu e lo vado a prendere per i capelli.
Non
fu necessario. Quella sera stessa Namjoon mandò un messaggio
concitato a Hoseok
avvisandolo del ritorno inaspettato di Yoongi. “Ero
sul divano, ho visto la porta aprirsi e me lo sono ritrovato davanti,
mi ha salutato e poi se ne è andato in camera sua come se
niente fosse”,
recitava una parte del messaggio. Velocemente, come in una catena di
montaggio,
una serie di altri messaggi tra Hoseok, Namjoon, Jin e Taehyung fece
irruzione
nell’etere e sancì l’accordo sul cambio
di programma: l’operazione sarebbe stata
anticipata e invece che la settimana successiva come programmato le si
sarebbe
dato il via quel venerdì stesso.
Note
dell’autrice:
Hello, hello, bentornati ~ Ce l’ho fatta a postare! Il
capitolo è
nettamente breve in contrasto alla doppia razione della scorsa
settimana, ma
quella era una parte un po’ speciale. Qui abbiamo invece
oltre che molte meno
pagine anche molto meno flusso di coscienza e molti più
fatti. Diciamo che è un
capitolo essenzialmente di passaggio che occorreva, a livello di trama,
per fare
andare avanti l’azione. Ho inserito davvero tanto dialogo,
cosa che di solito
non faccio, ma volevo provare a spingermi un po’ fuori dalla
mia comfort zone.
Nonostante
il capitolo sia
piuttosto lineare e usato prima di tutto per far scorrere la trama io
credo che
ci siano comunque altri motivi che lo rendono importante. Nello
scriverlo ho sì
pensato a come utilizzarlo per far progredire l’intreccio, ma
dall’altro lato
ho voluto anche prenderlo come un’occasione per mostrare
alcune cose che
altrimenti forse non avrebbero trovato spazio. Innanzitutto, credo sia
stato un
capitolo importante per capire, direttamente dalle voci dei ragazzi,
esattamente che cosa ognuno di loro stia recependo di tutta questa
vicenda. Nei
capitoli precedenti ci sono solo state allusioni al fatto che un
po’ tutti
avessero colto qualcosa, ma poi non c’era mai stato il modo
di andare più nel
dettaglio di ciò che ognuno pensa. Invece è
importante perché la domanda
ovviamente sorge spontanea: “ma tutti gli altri che
pensano??”. In secondo
luogo, ho preso questo capitolo come occasione per soffermarmi un
po’ di più su
interazioni tra personaggi che non abbiamo visto troppo in precedenza e
dare un
maggiore rilievo a altre relazioni oltre quelle principali. Mi piaceva
l’idea
di far vedere la discussione tra Hoseok e Taehyung, la cura del
più grande nei
confronti del più piccolo e la chiara fiducia di Taehyungie
nei confronti di
Hopi e poi passare invece al rapporto tra Joonie e Hoseok,
così diverso, ma
ugualmente intenso: più paritario, più
conflittuale all’esterno, molto profondo
nella realtà. Ho poi inserito quella piccola digressione sul
rapporto di
Namjoon con Yoongi e ne sono stata contenta (tra l’altro
bravo il nostro
Yoongi, così scorbutico ma così conteso, mentre
il povero Hoseokie che è così
solare e adorabile dovrebbe iniziare a portarsi dietro qualcosa contro
l’invidia ahah). Ci tenevo a mostrare per una volta Namjoon
per conto proprio e
approfondire un po’ di più il suo personaggio,
perché poverino per il momento è
sempre stato descritto come un “pacchetto unico”
insieme a Jin quando sono
comunque due persone diverse. Si amano sì, stanno insieme
ok, ma dovrebbero
avere anche una loro personale identità. Purtroppo per
motivi di trama non
posso approfondire tutti i personaggi allo stesso modo, ma si fa quel
che si
può.
Nel
prossimo capitolo scopriremo
meglio che cosa hanno pensato di fare i ragazzi per sbloccare questa
situazione, e soprattutto se i lor sforzi avranno un risultato positivo
o meno.
Yoongi intanto come potete vedere è tornato. Non ci sono
state tragedie durante
il viaggio in treno, né ha cambiato idea
all’ultimo. È a Seul, è al 503,
è
finalmente di nuovo alla portata di Jimin. vedremo adesso come si
evolverà il
tutto. Voi attendete pazienti per favore ~
Ci
si vede la prossima settimana,
sempre se sopravvivo alle varie performance e apparizioni che avranno
luogo in questa di settimana, prevedo un overflowing di contenuti e soprattutto HQ
pics ed
ovviamente non è detto che il mio cuore ce la faccia :)
Baci,
Elle ♥