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Autore: Mia4ever_TheBest    15/11/2017    0 recensioni
Come può una semplice canzone umana scatenare l'Inferno nel Diavolo? Come può una melodia di mortale provenienza riscoprire a nudo la sua più profonda ferita e il suo rancore più grande verso Suo Padre?
Come può una semplice canzone in un secondo, togliergli tutte le sue certezze e gettarlo in un viaggio nei meandri della sua mente contorta, afflitta e tormentata, rivelando l’uomo che c’è sotto il Diavolo?
Perché la Rosa è bella da vedere, ma attento a toccarla: potresti sanguinare nel toccare le sue spine.
Song-fic tratta dalla meravigliosa canzone-poesia "The Truth beneath the Rose" dei Whitin Temptation.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucifer Morningstar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lucifero si sbrodolò sul divano, noiosamente privo della sua abitudinaria eleganza che lo accompagnava quando era solito accomodarsi con un bicchiere di whiskey. Che giornata era stata quella.
Si giurò che chiunque fosse entrato in quell'istante per cercare di convincerlo a spostarsi per svolgere un qualsiasi dovere che non fosse piacere, lo avrebbe bruciato vivo all'istante, Brittneys-bionde-come-la-detective incluse... Neanche il tempo per immergersi nelle sue fantasie che fu disturbato da un pezzo di carta fuori posto sul tavolino piegato alla rinfusa, che avvolgeva qualcosa di rigido e quadrato.
"Neanche a pensare in pace si può in questo mondo di mortali!" imprecò Lucifero tra sé e sé.
Dopo poco, però, si arrese e prese in mano quel misterioso oggetto e tolse il pezzo di carta. Un cd dall'apparenza vuoto lo guardava e sembrava essere stato messo lì apposta per lasciarlo inebetito ed innervosirlo ancora di più.
Quell'oggetto disturbante non restò in mano a Lucifero per due secondi che volò in aria per ricadere sul divano, con un Diavolo tre volte sbuffante, ma neanche a farlo apposta che una scritta sul pezzo di carta lo ammonì del gesto, catturando la sua attenzione.
 
"ASCOLTALO" ci stava scritto.
Ma stiamo scherzando? Un pezzo di carta che dava ordini al Diavolo? In quale universo?
Anche quello non ebbe vita lunga e volò accartocciato in un angolo poco importante della stanza.
Passarono cinque minuti e Lucifero cominciò ad avere una strana luce negli occhi: curiosità.
Ma curiosità lancinante, signori.
Si perché nemmeno il Diavolo vi era immune. Era il signore del peccato, dopotutto.
Ed ecco che una palla di carta volante si vede a far ritorno al mittente da cui era stata lanciata, cd incluso.
 
Amenadiel. Ecco di chi era quella scrittura.
Cosa ne poteva sapere lui di musica umana? Stava parlando non solo con un ex angelo, ma pure con un musicista ed ex produttore musicale, chi si credeva di essere?
Non poté fare altro che accettare la sfida tanto tra guardare il soffitto e ascoltare della musica di poco conto era certo meglio la prima opzione, ma la noia era tale che dovette abbandonarsi alla seconda.
Il cd andò dritto allo stereo che si accese e fece partire la musica.
Lo stacco tra l'intro e la voce durò più di qualche secondo e stava giusto per dire "overture mediocre" e spegnere al musica che la voce partì.
 
Give me strenght to face the thruth, the doubt within my soul…
Dammi la forza per affrontare la verità, il dubbio nella mia anima..
 
Quella non era una voce. Era molto vicina alle stesse armonie prodotte da stelle e galassie nel loro movimento alterno e sincronizzato, pensò immediatamente Lucifero.
Subito dopo si impietrì. Era giusto qualche eone che non sentiva una voce angelica come quella e quella gli forò di meraviglia i timpani. Come poteva un'umana avere una voce del genere? Era proprio vero che suo padre distribuiva doni divini a caso per divertimento, come giocare a biliardo.
Malefico Amenadiel, lo aveva messo in bambagia, l'avrebbe pagata cara.
Dov'era la sua anima poi? Era rimbalzata tra Paradiso e Inferno e Suo Padre ci aveva fatto un bel portachiavi per San Pietro, come scacciapensieri.
Ah quell’uomo… ci metteva due anni a trovare la chiave giusta, per aprire quei dannati cancelli… Che noia mortale…
 
..No longer I can justify the bloodshed in His name..
..Non posso più giustificare il sangue versato in Suo nome..
 
No, infatti, non poteva! Non più ormai da troppo tempo per l'amor del buon senso. Un umana finalmente con del sale in zucca in mezzo a quell’esercito di idioti. E lui come era stato ripagato per questa scelta?
L'adrenalina salì ancora di più. Una freccia attraversò il cuore di pietra di Lucifero… ma da quando lui aveva un cuore? Suo Padre gliel'aveva tolto.
Aveva ucciso per Lui, aveva governato per Lui ed aveva professato giustizia per Lui come il suo figlio prediletto...
Suo Padre.
Non era stato nient'altro per Lui che una bella statuina, che ripeteva a pappagallo le Sue parole ai suoi fratelli per tutto quel tempo in cui era stato sotto il Suo tetto! Orripilante!
E come era stato ripagato? Un bel calcio nel posteriore sotto le ali e un bel "Fuori di qui, figliolo! Va all'Inferno!". Solo perché aveva deciso di usare la ragione con Lui invece che chiuderla in cantina.
Carino vero, eh?
 
..Is it a sin to seek the truth, the truth beneath the Rose?
Pray with me, so I will find the gate to Heaven's door…
..E' un peccato vedere la verità, la verità che si cela dietro la Rosa?
Prega con me, così potrò trovare il cancello che conduce alle porte del Paradiso…
 
Lucifero non ce la faceva più doveva vedere come si chiamava quell'umana che tanto professava parole di estrema saggezza.. guardò la custodia del cd...
..Whitin Temptation..
“Ma che nome del cavolo! Tua madre si è distratta con l'infermiere quando ti partoriva, tesoro?”
 
La rosa era la metafora più vicina a Dio che mai avesse sentito. Così bella da vedere, ma ad avvicinarsi, pericolosa. Non parliamo poi nel toccarla.. le spine avrebbero solo colorato ancora di più di rosso i petali! E troppi umani si erano scannati per quella Rosa… ricavando cosa? Solo ancora più spine!
E dunque tornando a lui…così sarebbe bastata una preghiera per tornare alla sua amata casa? Al suo amato Paparino? Dai suoi amati fratelli? Tipico pensiero umano… ma lui non lo era.. in nessun senso.
 
Amare… quella parola straniera gli rimbombò in testa e andò a solleticarli lo stomaco per cercare di fargli vomitare il liquido che stava bevendo.
Lui aveva amato. Quel verbo lo aveva abbandonato tanto tempo fa, non era più parte di lui!
Come poteva bussare di nuovo alla sua mente?
L'unica preghiera che poteva fare era che quella città tutta luccicante d'argento e ipocrisia d'oro cadesse all'Inferno, dove era stato rinchiuso a soffrire come una cane qualsiasi.
 
Se era un peccato vedere la verità blasfema dietro Suo Padre? Oohh, era il suo passatempo preferito insultarlo. Non era certo arrabbiato con Lui perché quando era piccolo non gli aveva regalato il camioncino per scavare nel giardino dell'Eden dietro casa.
Giusto per un motivo appena più grave.
 
…Blinded to see the cruelty of the beast
It is the darker side of me (Forgive me my sins)
Forgive me for what I have been…
…Ceco nel vedere la crudeltà dietro la bestia
Questo è il mio lato più oscuro (Perdona i miei peccati)
Perdonami per tutto ciò che sono stato..
 
“E secondo te dovrei farmi perdonare da te per quello che sono sempre stato? Che tu mi hai fatto diventare?” Ora era un dialogo aperto e non più un flusso di pensieri.
“TU semmai devi levare il culo da quel tuo Trono celestiale e venire qui giù in questo istante per farti perdonare, Padre! E in ginocchio!”
Lucifero vaneggiava, ma gliene poteva importare qualcosa? Poteva essere il Paradiso, l'Inferno o la Terra, ma lui veniva considerato sempre nella stessa maniera, l'incarnazione del Male! Malvagio e crudele!
Nulla cambiava perché Suo Padre gli aveva appiccicato l'etichetta di scadenza in anticipo rispetto al dovuto ed ecco il risultato!
“Mai sarò cieco della tua verità e mai rinuncerò alla vera Verità per il tuo ideale di perfezione e felicità.. che indovina un po’..è tutto una farsa! È la tua storia! Mai nessuno ha pensato di sapere come io la volessi scrivere.. perché sono sempre i vincitori a trarre profitto…
Perché tu Padre continui ad avere l’illusione di aver vinto in tutto questo!”
 
…Pray for me cause I've lost my faith in holy wars
Is paradise denied to me, cause I can’t take no more?...
…Prega per me, perché ho perso la mia fede nelle guerre sacre
Mi è stato negato il paradiso dunque, perché non posso fare di più per raggiungerlo?...
 
“Sì, mia cara che ti sarà negato il Paradiso, perché hai troppo sale in zucca! Sei troppo intelligente per andare a trovare il mio paparino, troppo intelligente per essere sottomessa al suo volere! Quindi puoi scannare tutti gli amici che vuoi, tanto verrai a trovare lo zio Lucy all’Inferno! Ci si ritrova il martedì per il giro di frusta con Maze, che ne dici? Ci sarai?” disse Lucifero rivolta all’umana che cantava nella registrazione.
“Puntuale eh, mi raccomando!” aggiunse poi.
 
…Has darkness taken over me, consumed my mortal soul?
All my virtues sacrifices, can Heaven be so cruel?...
…L’oscurità si è impossessata di me, consumando la mia anima mortale?
Tutte le mie virtù così sacrificate, può essere il Paradiso così crudele?...
 
“Si che lo è, bambina! Vero Papà? Ed è pure senza pietà! L'oscurità ha compromesso il mio hard disk per sempre, sai gli antivirus ancora non esistevano all'epoca, ma se ne vuoi un pò anche tu ti prego, accomodati.. prendine un po’ anche tu, ce n’è per tutti qui!”
Qualche lacrima ora scendeva sulla gote assieme ad un fiume di rabbia.
“Parlo anche con te, schifoso ammasso di luce insignificante! Sei tu la vera blasfemia qui!” disse Lucifero guardando in alto.
 
..I'm hoping, I'm praying
I won't get lost between two worlds
For all I have seen the truth lies in between.
Give me strenght to face the wrong that I have done
Now that I know the darkest side of me..
..Spero, prego
Non voglio perdermi tra i due mondi
Ma per ciò che ho visto la verità giace tra di loro.
Dammi la forza per affrontare tutto ciò
Ora che conosco il mio lato più oscuro…
 
“Fa male eh, dunque! Vedere le proprie conseguenze realizzarsi... il risultato dei propri "piani divini super perfettini"! Ah ma scusa! Scusa! È roba che non concerne tra i tuoi compiti! Perché se succede il Diluvio universale non è colpa Tua ma degli uomini che se la sono cercata eh, vero!!??” disse sarcastico Lucifero.
“Prega, tesoro. Spera, cara. Fallo ma non ti servirà a nulla! Lui se ne fregherà altamente delle tue belle parole!” disse ora diretto alla povera donna che cantava ignara di tutto ciò nello stereo, per cui la sua voce aveva provocato tutto ciò in Lucifero.
 
…How can blood be our salvation?
And justify the pain we have caused throughout the times
Will I learn what's truly sacred?
Will I redeem my soul, will truth set me free?...
…Come può essere il sangue la nostra salvezza?
E giustificare tutto il male che abbiamo causato attraverso il tempo
Saprò cosa sia veramente sacro?
Saprò redimere la mia anima, saprò liberarmi?...
 
“Cosa è veramente sacro? Tu cosa ne sai, caro Padre? Giochi a Risiko con tutti noi eppure tu sai benissimo quale sia la cosa più sacra di tutte.. e non avere manie da protagonismo mitomani perché non sei Tu!
La cosa più sacra che c’è in questo universo è la VITA! E tu che l’hai creata Ti diverti a giocarci togliendola come l'hai data! Ma se si commette un peccato sei fritto e non si torna indietro! Perchè è tutta colpa nostra! E per ripagarmi non solo hai fatto ricadere la colpa sui tuoi cari legittimi proprietari umani che tanto amano togliersela, ma l’hai fatta passare da tutti gli umani a me! Ponzio Pilato si inchina alla tua potenza, Papà, ma solo quando si accorge che sei tu il più bravo a lavartene le mani in tutto questo, perché tanto ci sono i tuoi figli a risolvere tutto!”
Gli ultimi attacchi della canzone non avevano fatto altro che far infuriare ancora di più Lucifero.
 
“Bell'originalità! Non poteva essere un sasso, un albero o una montagna? No, decidesti il tuo figlio prediletto come caprio espiatorio perché tu non ebbi i gioielli celestiali necessari per prendertela tu stesso la colpa! E fosti nominato Padre del Millennio lo stesso?! Che bella giustizia a questo universo mi tocca sopportare… LA TUA GIUSTIZIA! E maledetti coloro che provano a pensare diversamente, che siano o siano meno i tuoi figli!
Mi hai sentito, papà? Ripeto, MI HAI SENTITO? E non me frega un accidenti se mi scaraventi sopra tutta l’energia elettrica che sta nelle nuvole, io sarò sempre qui a ricordarti che non ci sei solo Tu, ma ci sarà sempre qualcun altro qui a soffrire a causa tua, PER COLPA DELLE TUE SCELTE!!”.
 
Lucifero tutto d’un tratto si accasciò verso il pianoforte, come un sacco di patate. Sembrava che tutto il suo ardore si fosse spento di colpo, che tutta quella rabbia repressa fosse uscita almeno in parte, come se la Stella del Mattino che era sempre stato si fosse spenta e si fosse lasciata andare alla mortalità del suo corpo.
Lucifero prese una bottiglia piena di liquore e la bottiglia in questione volò contrò il registratore e la musica, ormai alle sue ultime note che si interruppe di colpo, e questa volta per sempre.
 
 
L’ascensore scattò e ne uscì un Amenadiel divertito dalla reazione che si aspettava di vedere nel fratello, ma non trovò altro che un uomo frustrato, che si appoggiava al pianoforte in lacrime e in preda a forti sensi di colpa. Era raro vedere un Lucifero in questo stato, anzi forse da segnare sul calendario in circostanze più divertenti. Ma Amenadiel capì che non era per nulla divertente.
“Lucy…cosa è successo, ho sentito delle urla che quasi sovrastavano la musica giù al Lux… stai bene?” provò a balbettare piano all’inizio a suo fratello e intimorito.
Sapeva che Lucifero quando si arrabbiava non scherzava proprio e poteva essere molto violento. Lui non riusciva a controllare le proprie emozioni. Era una tempesta che poteva scatenarsi in ogni momento e solo lui poteva decidere quando poter far ritornare la calma con l’occhio del ciclone.
Lo osservò meglio e lo vide. Sembrava proprio distrutto. Ed era stato lui a provocare tutto ciò.
Nel tentativo di rimediare, Amenadiel si avvicinò per provare di consolare il fratello e sistemare quel casino che aveva combinato, ma sbagliò tutto sin dal principio.
Come? Pronunciando la parola sbagliata, nel momento sbagliato.
 
“Samael..”
 
“TU” Lucifero si girò di scatto e improvvisamente Amenadiel ebbe tutta la sua attenzione. L’angelo nero si abbassò per schivare un’altra bottiglia che arrivò nella sua direzione.
“TU SEI IL SUO LECCAPIEDI!”
“Lucy..io..”
Improvvisamente Lucifero aveva riacquistato la sua energia in apparenza perduta.
“Ti nascondi dietro le tue debolezze e ti lamenti di non avere più i tuoi poteri, ma continui ad osannarlo! Dopo tutto ciò che ti ha fatto! Dopo tutto ciò che ci ha fatto! DOPO TUTTO Ciò CHE MI HA FATTO!”
“Basta Lucifero..”
“Sei un grosso ipocrita quanto lui, anzi forse di più!”
“Ho detto BASTA, fratello!”
“NO BASTA TU, fratello” scandì Lucifero quest’ultima parola. “Non biasimarti per far parte di questo esercito di ipocriti idioti, ti viene così naturale! Continua così e lo renderai fiero di te! E così difficile, fratello, eh? Vedere la vera verità che si cela dietro la Rosa? Tutto quel sangue versato in suo nome per cosa, poi? Per avere un posto in quell’Inferno là che chiami Paradiso?! No ma tu sei cieco, cieco come tutti gli altri! È troppo scomoda per voi la verità, vi traumatizzerebbe troppo quel vostro cuoricino delicato!”
 
Amenadiel era senza parole… cioè le aveva, ma era meglio non pronunciarle se voleva avere ancora braccia e gambe attaccate al loro posto, quando sarebbe voluto scendere di lì. E parve funzionare, perché la furia iniziale di Lucifero sembrò averlo abbandonato almeno in minima parte, di nuovo.
Riacquisì infatti, quella sua facciata di sarcasmo e di divertimento in tutto ciò che faceva, per poter fare a meno di affrontare i suoi veri sentimenti.
 
“Mi deludi fratello. Voi tutti mi deludete, ma cosa pensavo di aspettarmi?” disse Lucifero in una pacatezza velata di sarcasmo.
Amenadiel non fu toccato da quelle parole. Lucifero era in preda ad una ferita così vecchia, ma che se veniva toccata si riapriva e sanguinava copiosamente, come se la fosse appena procurata.
Ogni maledetta volta.
Lucifero si diresse, così, all’ascensore e pronunciò le sue ultime parole quando le porte si chiusero.
 
“Credo che andrò a realizzare di essere l’unico per il prossimo eone ad avere la faccia tosta di dire veramente quello che pensa in faccia alla gente, anzi no, scusa a mio Padre volevo dire, sulle tette di una delle Brittney. Di nuovo.
 
Amenadiel sbuffò una volta che le porte si furono chiuse.
Che doveva fare? Quello era suo fratello. E non era mica il Diavolo per caso.
Nessuno, infatti, avrebbe potuto cambiarlo se non era lui a volerlo.
 
  
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