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Autore: Soul Mancini    15/11/2017    3 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

Can you break out


System Of A Down - 36

(mi scuso con voi per la brevità della canzone: non credo che un no0rmale essere umano riuscirebbe a leggere un capitolo così lungo in soli quarantasei secondi... ma non ho resistito alla tentazione di inserire questo brano, ci stava bene ^^)


♫ Shavo ♫


Indossai il mio cappellino da baseball nero, trascinai il trolley fuori dalla stanza e diedi un'ultima occhiata all'interno per assicurarmi di non aver dimenticato niente.

Non vedo l'ora di tornare a casa” borbottai tra me mentre giravo la chiave nella serratura, pronto per lasciare definitivamente la stanza 291 dell'alberghetto di Irvine dove avevamo alloggiato.

Daron se ne stava appoggiato pesantemente alla sua valigia; teneva lo sguardo basso e il suo solito cappello nero ombreggiava completamente il suo viso. “La pace durerà per poco” ribatté con uno sbadiglio.

Udii un'altra porta richiudersi e individuai nella penombra dell'andito una figura familiare: si trattava di Greg, il nostro fotografo. Si avvicinò a noi con un sorriso. “E anche stavolta ce la siamo cavata!”

Ehi fratello, la gente ha apprezzato la tua foto” gli comunicai. Qualche ora prima avevo postato nella pagina facebook della band uno scatto della sera prima, e ora il mio cellulare era intasato di notifiche.

Hanno apprezzato i soggetti della foto” sghignazzò lui lanciandomi un'occhiata divertita.

Mi strinsi nelle spalle.

Qualche secondo dopo vidi comparire Serj dall'imboccatura delle scale. “Perfetto, possiamo andare. Gli altri sono già di sotto... e dovremo affrontare un po' di fans radunati qua fuori. Un momento: Sako e John?”

Dovrebbero essere ancora dentro...” A interrompermi fu un gran baccano proveniente dalla stanza accanto alla mia. Sulla soglia comparve Sako con indosso una camicia a quadri e un borsone nero in spalla. “Vaffanculo John!” gridò, rendendosi poi conto che la sua voce aveva rimbombato per tutto il secondo piano. A quel punto si guardò attorno con fare circospetto e sospirò appena.

Senti, io ero pronto un'ora fa, è colpa tua se stiamo uscendo in ritardo. E sai che io odio profondamente arrivare per ultimo” sibilò John irritato, comparendo dietro di lui in compagnia di una grande valigia blu.

Dobbiamo stare qui a discutere o possiamo andare? Entro stanotte vorrei tornare a casa mia, grazie” gracchiò Daron incenerendo i due con lo sguardo.

Come facciamo con i fans?” intervenni.

Non mi dispiaceva avere a che fare con i nostri seguaci, ma quel giorno ero davvero stanco e non mi andava di dover lottare contro il mal di testa. Quei giorni di tour mi avevano stremato: non mi ero ancora riabituato ai ritmi dei live, dato che con i System avevamo ricominciato a viaggiare da pochi mesi.

No, che palle! Giuro che resto a dormire qui un'altra notte, non ne ho voglia...” protestò il chitarrista, torturando nervosamente il manico del suo trolley.

Non vi preoccupate, ragazzi! Siate rilassati e gentili come al solito: dirò loro che abbiamo dei tempi stretti e non vi potrete trattenere più di tanto!” ci rassicurò Sako con un sorriso.

Grazie, tu sì che ci capisci.” Gli mollai una pacca sulla spalla e mi trascinai faticosamente in direzione dell'ascensore.

Almeno non sei ingrato come quello stronzo del tuo batterista!” esclamò, raggiungendomi e infilandosi in fretta tra le ante dell'ascensore per sfuggire a un possibile attacco di John.

Ma quest'ultimo non fece una piega, si limitò a trasportare i suoi bagagli con aria indifferente. “Io prendo le scale, vi lascio la mia roba” sentenziò, allontanandosi in fretta.

Qualche minuto più tardi mi ritrovai a osservare il mucchio di persone radunate sul marciapiede, appena a qualche metro dall'uscita dell'hotel.

Vado avanti io!” affermò coraggiosamente Sako. “Seguitemi!”

Gli fui subito dietro, curioso di scoprire cosa aveva in mente.

Non appena i fans ci videro comparire sulla soglia, si precipitarono nella nostra direzione gridando come matti. Notai qualche ragazza che squittiva i nostri nomi e tremava per l'emozione, parecchie persone che sventolavano CD e pennarelli indelebili per attirare la nostra attenzione e chiederci un autografo, qualcuno che invece si limitava a puntarci addosso una telecamera come se stesse girando un servizio per il telegiornale.

Ciao belli! Come state? Vi è piaciuto il concerto di ieri?” esordì il tecnico della batteria con aria completamente rilassata e cordiale.

Vogliamo una foto con loro! Shavo, oddio... Shavo! Ti ricordi di ieri? Ero in prima fila!” strillò una tizia, avvicinandosi a lui e cercando di scansarlo per potermi raggiungere.

Sì, mi ricordo” mentii. Ma come potevo aver presenti tutti i visi che si erano susseguiti in quelle due settimane di concerti? Sarei stato una specie di supereroe, ma la mia memoria era decisamente troppo scadente.

Mi potete autografare questo?” domandò un ragazzino sui sedici anni, ficcandomi in mano la sua copia di Toxicity.

Shavo, Shavo! Mi puoi regalare un plettro?” se ne uscì un altro ragazzo.

Bassista, potresti chiedere a Daron di venire qui?” fece un'altra fan, cercando di scrutare oltre la mia spalla nella speranza di individuare gli altri membri.

Ehm... sì, aspettate, uno alla volta” tentai di calmarli con un sorriso spaesato.

Alt, fermi tutti!” gridò Sako, sovrastando le voci dei presenti. “I ragazzi hanno dei tempi molto rigidi da seguire, non possono stare tutta la sera qui!”

In pochi però lo ascoltarono.

Anche John e Serj, vedendomi in difficoltà, vennero fuori e cominciarono ad accontentare qualcuno.

Sapevo che Daron, codardo com'era, non sarebbe uscito finché la folla non si fosse dispersa. Peccato che tutti stessero chiedendo di lui e non sembravano intenzionati ad andarsene senza averci avuto a che fare.

Daron non è qui. È dovuto partire prima per via di un impegno” improvvisò abilmente Serj quando tra la folla si diffuse un coro che ripeteva il nome del chitarrista.

Bene, è stato un piacere passare un po' di tempo con voi” intervenne nuovamente Sako dopo qualche minuto, “ma la receptionist dell'albergo si sta parecchio incazzando e ha minacciato di chiamare la polizia se il marciapiede non viene liberato nel giro di cinque minuti!”

Non sapevo se ciò che stava dicendo fosse vero, ma ormai avevo una decina di persone appese addosso per foto e autografi e sfoggiavo un sorriso talmente finto che credevo mi sarebbero presto cadute le mascelle. Volevo solo una canna, un letto e un po' di sano relax.

Quindi niente Daron?” insistette qualcuno.

Non c'è” ribadì Serj, cercando di mantenere la calma. “Gli porteremo i vostri saluti, promesso!”

Liquidammo in fretta i nostri seguaci, che iniziavano a essere insistenti e pesanti, e ci dirigemmo con tutta la squadra di tecnici verso il nostro tour bus. Mancavano solo Daron e Beno all'appello; sicuramente ci avrebbero raggiunto quando il nostro compagno di band si sarebbe sentito abbastanza sicuro.

C'è una cosa che non capisco” cominciò John una volta seduto in un posto vicino al finestrino. “Che senso ha gridare tutti assieme e spintonarsi come pazzi? Io potrei dedicare tutta la serata ai fans, se le cose si facessero civilmente e ordinatamente!”

Ma John, che carini, sono così contenti di vederci!” lo contraddissi. In fondo tutte quelle persone mi facevano tenerezza, sapevano regalare un affetto spiazzante.

C'è modo e modo per manifestarlo” fece notare lui.

Siete fottutamente coraggiosi” affermò Greg, sfogliando per l'ennesima volta le foto scattate nei giorni precedenti.

Il mio cellulare prese a trillare, avvisandomi di una chiamata in arrivo. Era Johanna.

Pronto, Jo Dolmayan?” risposi con una risatina.

Spiritoso! Come va, turista in quel di Irvine? Disturbo?” domandò lei in tono allegro.

No, stiamo aspettando Daron che si è rifiutato di uscire dall'albergo per evitare una folla di fans esaltati, non siamo ancora partiti. Meno male che siamo già in California e non ci vorrà molto per arrivare a casa!”

La ragazza sbuffò. “Che acido Daron, sempre il solito! Comunque, ti ho chiamato per invitare personalmente te e i tuoi amichetti a un party di bentornati!”

Che emozione, un invito ufficiale! Sarebbe?”

Abbiamo un concerto domani sera in un locale nella zona del molo. Ecco, pensavo che sarebbe una bella occasione per incontrarci, così ci raccontate com'è andata! Che ne dite?”

Setacciai mentalmente la lista dei miei impegni e appresi che per la sera successiva, ovvero venerdì 26, non avevo nulla di prefissato. “Okay, io ci sto! Ora chiedo agli altri, dato che sono con loro.” Mi voltai verso John e lo interrogai: “Domani c'è un concerto dei Souls. Vieni a ubriacarti con me?”.

Ovvio!”

Tu, Serj? Ci sei?”

Non lo so, vediamo se Angela mi lascia uscire” scherzò il cantante con un'alzata di spalle.

Ma è una delle gemelle psicopatiche?” domandò Sako curioso.

Chi era quello, Sako?” chiese Johanna palesemente divertita.

Un attimo, mi state confondendo le idee!” farfugliai.

Siamo arrivati!” L'urlo di Daron mi fece sobbalzare: aveva fatto il suo ingresso nel bus in maniera poco delicata, aveva sbattuto la portiera rischiando di colpire Beno in faccia e aveva scaraventato in malo modo il suo trolley a terra, facendo tremare tutta la vettura.

Perché psicopatiche?” volle sapere Serj, aggrottando le sopracciglia e fissando Sako.

Malakian, smettila di fare lo spiritoso o ti scarichiamo in autostrada!” Beno rimproverò scherzosamente Daron, incrociando le braccia al petto.

Ehi, cos'è tutto questo casino? Passami Sako, che gliene dico quattro!” esclamò Johanna, sempre più presa da quella situazione.

Tremendamente confuso, lasciai il telefono nelle mani del tecnico della batteria e mi presi la testa tra le mani. Avevo dormito troppo poco e come previsto il mal di testa era in agguato, pronto a stendermi. Intanto seguivo la conversazione tra Johanna e Sako – o almeno ci provavo, immerso in quell'enorme caos.

Vuoi sapere perché?... No no piccola, io ti adoro e non vedo l'ora di farti da tecnico della batteria, però quando eravamo al Grin e voi avete cominciato a urlare per i Dub Inc avete attirato l'attenzione di tutto il locale... esattamente, sembravate delle pazze fuggite dal manicomio!... Sì, anche quel giorno in sala prove parevate fuori di testa... Okay, quindi sono io che non capisco niente... Vabbè, ti do una bella notizia: domani sera non ho niente da fare, se vuoi vengo a vedervi e così mi potrai picchiare... no, non ti conviene usarmi come rullante, non ho un buon suono, e te lo dico perché John ci ha provato tante volte...”

Because you're too serious, you gonna make me delirious!” stava intanto canticchiando Daron rivolto a John; quest'ultimo sembrava una mummia, aveva messo su un'espressione estremamente seria e non faceva che guardare fuori dal finestrino.

Sai che domani i Souls hanno un concerto?” se ne uscì all'improvviso il batterista.

Bene, così rivedrò le mie dolcezze prima di partire in Europa!” esclamò il chitarrista.

Io ti consiglio di andarci piano con Ellie...”

E poi non sentii altro. Ero talmente stanco e assonnato che non avevo saputo resistere. Il borbottio del motore poi era per me come una dolce ninna nanna.

Forse ero un caso perso, forse avevo il sonno molto pesante, ma riuscii a riposare nonostante l'incessante accavallarsi di voci all'interno dell'abitacolo.



♫ Ellie ♫


Mi ha messo mi piace anche stavolta” sbuffò Johanna contrariata. “E mi ha scritto «buona fortuna» con un cuoricino!” sbottò ancora, armeggiando con il suo cellulare e contemporaneamente con le chiavi della macchina.

Avevi condiviso l'evento di stasera?” mi informai, stringendomi nella mia leggera giacca turchese.

Sì” confermò. Buttò il telefono nella sua borsa e si guardò attorno. “Rockin' Together, dovrebbe essere questo” affermò poi, indicando un locale dalla facciata piuttosto tetra e sinistra: le pareti erano grigie, l'entrata consisteva in una pesante porta in metallo e sull'insegna, fregiata e provata dal tempo, si leggeva a malapena il nome del bar.

Ma davvero dobbiamo suonare in questa bettola?” protestò mia sorella storcendo il naso.

Guarda il lato positivo: ti hanno messo a disposizione una batteria e non l'hai dovuta montare tu. Però, aspetta un momento!” Le posai una mano sulla spalla prima che potesse allontanarsi da me ed entrare nel locale. “Perché le attenzioni di Miles ti danno così fastidio?”

Lei si voltò verso di me e incrociò le braccia al petto. “Che domande fai? Mi conosci, no? Da giorni non fa che mettermi likes a ogni post! E poi ieri mi ha mandato il buongiorno, ma ti rendi conto? È uno squilibrato, ci sta provando senza nemmeno conoscermi!”

Tu te la prendi troppo per questa cosa! Che ti cambia un like in più? Mica si apposta sotto casa nostra, in fondo non fa nulla di male” tentai di rassicurarla. Non mi piaceva vedere Johanna così nervosa, non era da lei; in genere quella che si agitava per tutto ero io, ma sapevo che mia sorella non sopportava le insistenze, la mandavano completamente fuori di testa.

Come mai lo difendi?” indagò lei aggrottando le sopracciglia.

Non lo difendo, penso solo che tu gli dia troppo peso.”

Staremo a vedere. Se continua di questo passo lo rimuoverò dagli amici” concluse, posando la mano sulla maniglia e facendomi strada all'interno del Rockin' Together.


Questo posto è uno schifo” brontolò Noah scuotendo la testa.

Ma no, dai, hanno anche la mia birra preferita!” obiettò Jacob con un sorriso, brandendo la bottiglia che aveva in mano.

Smettila di bere, altrimenti ci farai fare una figura di merda durante il concerto” lo rimproverò Johanna.

Che palle, solo perché tu sei astemia! Sono più affidabile del chitarrista dei Judas Priest!”

Scoppiai a ridere sguaiatamente e diedi una pacca sul braccio del mio amico.

Noi quattro eravamo appollaiati dietro il palco, dove potevamo tenere d'occhio l'intero locale, in attesa che arrivasse il momento di salirvici sopra. Durante un veloce soundcheck di un paio d'ore prima ci eravamo resi conto che l'audio lasciava parecchio a desiderare, il suono rimbalzava tra le pareti ed era tutto troppo confuso. Inoltre i tavolini erano insufficienti e malmessi, l'ambiente era piccolo e i clienti abituali non avevano fatto altro che squadrarci con indignazione e lanciarci occhiatacce.

Comunque c'era da aspettarselo: prima o poi avremmo trovato un locale scadente, è normale quando si gira per concerti” dissi quando mi fui ripresa dalle risate.

Mi dispiace che i System debbano assistere al nostro peggiore concerto” mormorò il bassista deluso.

Ma loro terranno in conto la nostra performance” lo rincuorò Johanna.

Ehi piccolo Sting, dov'è la tua donna?” intervenne Jacob in tono malizioso.

Forse oggi non riuscirà a venire.”

Mi sorpresi della mia stessa reazione. Quella notizia avrebbe dovuto rallegrarmi, invece non mi fece né caldo né freddo. Anzi, sarei stata più contenta se Kate fosse stata presente: era diventata una nostra fan assidua, ci avrebbe di sicuro supportato.

Da quando avevo iniziato a parlare con Shavo del mio problema, questo aveva cominciato a dissolversi lentamente. Forse il mio amico era stato davvero una cura per me, mi aveva aiutato a distrarmi e superare quel momento difficile.

A proposito di System!” esclamò mia sorella all'improvviso, balzando in piedi e puntando lo sguardo verso l'ingresso.

Io, Noah e Jacob volgemmo contemporaneamente la nostra attenzione in quella direzione e constatammo che John, Shavo, Daron e Sako erano giunti, puntuali e sorridenti, per assistere al nostro live.

Dalla zona del bancone si levò una bestemmia che sovrastò le chiacchiere dei clienti. Sgranai gli occhi quando la barista lasciò la sua postazione come un fulmine e si precipitò praticamente addosso ai nostri amici. “Oh merda, oh merda, oh merda! Ma voi siete i System Of A Down, porca troia! Non potete nemmeno immaginare quanto ci onora avervi qui!” strepitò ancora la tizia, stringendo ognuno dei membri della band in un abbraccio, a eccezione di Sako.

Vedendo i poveri malcapitati in difficoltà, capimmo che era il caso di intervenire e porre fine a quella patetica scenetta. Così ci avvicinammo e feci giusto in tempo a sentire la barista che sproloquiava: “Oh, quindi siete amici dei musicisti? Capisco... beh, certo che sono fortunati, hanno un pubblico rinomato allora! Comunque, accomodatevi pure, occupate pure tutti i tavolini e le sedie che volete... e ovviamente, dato che siete i nostri ospiti speciali, tutto quello che consumerete sarà gentilmente offerto da noi!”.

Ma che cazzo... a noi, che saremmo gli artisti della serata, hanno messo a disposizione quattro sedie e un tavolino di merda” borbottò Johanna al mio orecchio, indignata.

Daron, palesemente stanco di stare a sentire le fesserie dell'ennesima fan esaltata, decise di usarci come espediente per sfuggire dalle sue grinfie: si buttò praticamente addosso a me e mia sorella, stringendoci in un abbraccio. “Ragazze, che piacere vedervi! Mi siete mancate tanto! Allora, come va? Sono curioso di vedere il palco in cui suonerete!”

Detto questo, prese entrambe per un polso e ci trascinò il più lontano possibile dall'ingresso.

Daron, dobbiamo andare a salvare e salutare gli altri!” sbottò Johanna, divincolandosi dalla sua stretta e tornando indietro.

Probabilmente non l'aveva fatto apposta, ma mi aveva lasciato da sola con Daron e la cosa mi metteva in soggezione, soprattutto perché lui non mi levava gli occhi di dosso nemmeno un secondo.

Pensai a una scusa per seguire mia sorella, ma non mi venne in mente niente. Così decisi di prenderla con filosofia e cercare di aprire una conversazione con il chitarrista.

Allora, Daron, com'è andato questo tour? È stato stancante?”

Alla grande, ma preferisco sempre l'Europa, non so perché. E sì, sono molto stanco, ma per la mia dolcezza preferita ho voluto fare un sacrificio!”

Sorrisi, cercando di non dare troppo peso a quel suo sguardo ammiccante che mi metteva tanto in imbarazzo. “Che dolce, grazie!”

Improvvisamente, a salvarmi dalla situazione bizzarra in cui mi trovavo, due braccia mi circondarono e qualcuno mi attirò a sé con una dolcezza e un trasporto che non avrei mai potuto confondere. “Non mi scappi più!”

Eh Shavo, mi dispiace dirtelo, ma tra poco salirò sul palco e non credo che potrai stare appeso a me per tutto il tempo.”

E chi lo dice?”

Giù le mani dal mio tesoro!” si rivoltò Daron, impossessandosi come al solito del bordo del mio foulard.

Dodici! Dolmayan, vaffanculo, la soluzione è dodici!” strillò Sako, facendomi sobbalzare. Non avevo ancora avuto modo di salutarlo, ma lui e Johanna avevano subito preso a conversare e battibeccare.

Ma che diamine sta dicendo?” domandai confusa, mentre Shavo scioglieva l'abbraccio.

Un rompicapo stupido che John ha portato fuori l'altro giorno...” spiegò Daron con indifferenza.

I rompicapo non sono stupidi” obiettai.

E invece sì. Sono creati apposta per incasinarti e farti sentire un deficiente, ma in realtà sono delle enormi cazzate.”

MI avvicinai a Sako, John e Johanna per capire di cosa si trattava. La matematica non era il mio forte, ma quei giochetti mi incuriosivano.

Come ci sei arrivato?” domandò John.

L'ho risolto insieme a Johanna!” cominciò a raccontare lui.

Bene, l'unione fa la forza!” se ne uscì Jacob a sproposito; probabilmente non stava nemmeno seguendo la conversazione.

Veramente l'ho risolto io, lui ascoltava e basta!” precisò mia sorella dando di gomito al tecnico della batteria.

Ah, allora chi fa da sé fa per tre!” intervenne ancora Jacob, per poi allontanarsi e andare a importunare Daron.

Mi strinsi nelle spalle, basita.

Allora, il primo passo era scoprire quanti balli sono stati fatti in tutto durante la serata” spiegò Johanna. “Per farlo bisogna moltiplicare il numero dei ragazzi per il numero dei balli che ciascuno ha fatto, quindi nove per quattro, che dà trentasei.”

John annuì, mentre nella mia mente cominciò a rimbombare la 36 dei System. Non era una delle mie canzoni preferite – anche perché, per la sua durata non poteva essere considerata una canzone – ma quando sentivo nominare quel numero non potevo non associarla a quella traccia di Steal This Album!.

Per capire quante ragazze erano presenti, non restava che dividere il numero dei balli totali per il numero dei balli che ciascuna ragazza ha fatto: quindi trentasei diviso tre uguale dodici. È una fesseria! Non ci posso credere che questo tecnico della Tama non ci sia arrivato!”

Ma Sako è stupido, è risaputo!” esclamò John.

Ragazzi! È ora di suonare!” annunciò Noah, interrompendo tutte le nostre conversazioni.

Evviva!” esultò Shavo, preparando la fotocamera del cellulare per qualche scatto.

Quel giorno ero più agitata del solito, forse perché conoscevo una parte del mio pubblico. O forse perché sapevo che il risultato non sarebbe stato il massimo per una serie di problemi indipendenti da me.

Ma mi bastò stringere forte una mano a Johanna prima di entrare in scena, e tutto mi sembrò più facile.


Allora, inizieremo dall'Italia: suoneremo a Milano” stava raccontando Shavo.

Io e i miei amici, dopo il live, ci eravamo riuniti tutti insieme attorno a un tavolino. Dato che prima non ce n'era stato il tempo, avevamo chiesto ai ragazzi dove si fosse cacciato Serj e loro avevano spiegato che era rimasto imbottigliato in una cena assieme ad Angela e alcuni loro amici.

Mi dispiaceva non averlo potuto riabbracciare, ma in un certo senso ero contenta che non avesse assistito a quello scempio che, purtroppo, si era rivelato il nostro concerto.

Poi avevamo chiesto loro informazioni sull'imminente tour europeo che li avrebbe tenuti lontani da casa per circa tre settimane.

L'Europa affascinava un po' tutti e volevamo saperne di più: inoltre i SOAD avevano suonato già un sacco di volte in quel continente e conoscevano già qualche posto.

Milano? Wow! Però ho sentito dire che ci sono città migliori in Italia” commentò Noah.

Serj è in fissa con Firenze” raccontò Daron. “Io sinceramente preferisco Paesi nordici come la Finlandia e la Norvegia!”

A me piacerebbe la Spagna!” disse Jacob.

Ci suoneremo una volta quando saremo in tour tutti assieme” gli ricordò John.

Davvero? Oh chicos, ci daremo alla pazza gioia!”

Souls!”

Un grido alle mie spalle mi fece prendere un enorme spavento. Non avevo idea di chi potesse essere: la voce non mi era familiare.

Johanna, seduta dalla parte opposta del tavolino, aveva già avuto modo di riconoscere il proprietario di quella voce. La sua reazione non mi piacque affatto: inizialmente era sbiancata e un secondo dopo il suo viso era andato a fuoco, potevo quasi vedere il fumo che le usciva dalle orecchie.

Mi voltai di scatto e rimasi di sasso.

Miles?” mi lasciai sfuggire.

In carne e ossa!” rispose lui, battendosi una mano sul petto.

Subito il mio istinto mi suggerì di correre da mia sorella, ma chiaramente non potevo comportarmi ineducatamente con lui: mi misi in piedi e gli tesi una mano, sorridendo appena. “Piacere, io sono Ellie, la cantante. Credo che tu lo sappia già, se hai assistito al concerto.”

Il piacere è tutto mio! Sì, alla fine sono riuscito a venire: in genere quando decido di intervistare un gruppo faccio in modo di assistere almeno a un suo concerto!”

Oddio, oggi non è andata proprio bene...”

C'erano parecchi problemi di audio in effetti, ma voi siete stati tutti bravissimi! Ora, se permetti, vorrei presentarmi agli altri componenti della band... okay?”

Ma certo! Sanno già chi sei, ma bassista e chitarrista non hanno visto nessuna tua foto.”

Miles cominciò a girare attorno al tavolo e presentarsi con entusiasmo a tutti. Non diede segno di riconoscere i membri dei System; forse non aveva dimestichezza con il loro genere musicale.

Johanna, da brava attrice che era, lo salutò cordialmente e conversò con lui senza mostrarsi infastidita. In effetti Miles pareva un ragazzo a posto, molto meno invadente di come l'avevo immaginato, in certi momenti perfino troppo discreto e riservato.

Nel frattempo potei osservarlo senza dare nell'occhio: era alto più o meno quanto me, indossava una leggera giacca in jeans blu scuro su una camicia bianca, un paio di jeans neri e delle scarpe da ginnastica bianche; i capelli biondi erano leggermente scompigliati.

Tutto sommato non era male, anche se non lo trovavo adatto a me. Inoltre in quel periodo non pensavo ai ragazzi, non me la sentivo ancora di rivolgere le mie attenzioni a qualcuno.

Ragazzi, io devo scappare” annunciò Miles dispiaciuto dopo qualche minuto. “Vorrei tanto trattenermi di più con voi e conoscervi meglio, ma oggi sono di fretta. Mi ha fatto comunque tanto piacere sentirvi dal vivo e incontrarvi, spero che ricapiti presto un'occasione del genere!”

Amico, puoi aggiungerci su facebook!” Jacob l'aveva evidentemente preso in simpatia, nonostante i due a primo impatto sembrassero così diversi.

Miles mi si avvicinò per salutarmi con due baci sulle guance. “Io intanto preparo le domande, domani dovrei riuscire a mandarvele.”

Grazie mille, sei stato davvero gentilissimo a proporci questa intervista. Spero di rivederti presto a qualche altro concerto!”

Contaci! Ciao, buona serata a tutti!” si congedò, dirigendosi frettolosamente verso l'uscita.

Più tardi, mentre io e Johanna rincasavamo, ripensai ai fatti accaduti durante la giornata.

Jo?”

Dimmi.”

Miles non è poi così male, vero?”

Devo ammettere che mi ero sbagliata: sembra un tipo simpatico e tranquillo” sentenziò con il sorriso nella voce. “Ma se continua a insistere su facebook gli tolgo l'amicizia lo stesso!”

Scoppiai a ridere. “Sei assurda!”



♫ Grégory ♫


Quella sì che era un'annata di fuoco! Non avrei mai pensato che il nuovo album dei miei amati Dub Inc potesse riscuotere tanto successo.

Era davvero grandioso poter viaggiare per il mondo e portare la nostra musica in tanti Paesi diversi, ma spostarsi senza sosta era anche incredibilmente sfiancante.

Zigo?” mi richiamò la voce di Moritz, strappandomi dalla sorta di dormiveglia in cui ero entrato, ancora seduto dietro la mia batteria.

Eh?” bofonchiai, sollevando lo sguardo sul bassista.

Mi sembri un po' stanco, ma giusto un pochino...” osservò in tono ironico.

Si vede?”

Ma Jérémie?” sbuffò Idir, uno dei nostri due tastieristi, profondamente infastidito.

In effetti noi prendevamo molto sul serio le prove: quella mattina però ci eravamo dovuti interrompere perché alle orecchie di Jérémie erano giunte delle strane voci e aveva deciso di indagare meglio attraverso qualche telefonata. Non aveva voluto anticiparci niente, ma ormai tutti noi eravamo stanchi di aspettare, anche per via della crescente curiosità.

Hakim dovrebbe essere con lui, ma non risponde” ci comunicò Aurélien, che girava per la stanza con il cellulare all'orecchio.

E se provassimo senza di loro?” propose Moritz, accennando una linea di basso che in quel momento non riuscii ad associare a una canzone.

E come facciamo senza il chitarrista e uno dei cantanti?” mormorò l'altro, mettendo via il telefono dopo aver appreso che insistere non sarebbe servito a niente.

Ritz ha ragione: possiamo provare le canzoni in cui canti solo tu, no?” proposi, lanciando un'occhiata complice ad Aurélien. Lui scosse la testa, facendo oscillare i suoi lunghi dreadlocks.

Calò il silenzio per qualche istante.

Poi all'improvviso la porta della sala prove si spalancò e un grido del chitarrista ci colse alla sprovvista: “Porca puttana, non avete idea di quello che ho scoperto!”

Ma che problemi hai?” si rivoltò Idir, abbandonando la sua postazione dietro le tastiere.

Jérémie, palesemente sconvolto, fece qualche passo avanti in modo che anche Hakim potesse entrare nella stanza. Quest'ultimo scosse la testa. “Ah, non chiedete a me, non mi ha voluto dire niente!”

Sono curioso!” esclamai, ora completamente sveglio e attento.

Okay, allora, con calma...” cominciò Jérémie, afferrando la sua chitarra e cominciando a torturare nervosamente la tracolla. “Avete presente il festival di Saint-Étienne, il M(us)ix Festival, dove suoneremo anche noi?”

Certo!” confermammo tutti quasi in coro.

Bene, non immaginate che concerto apriremo...”

Certo, se non ce lo dici non lo possiamo immaginare” gli fece notare Hakim con impazienza. Il cantante aveva una curiosità fuori dal comune, odiava la suspance.

Io pensavo che saremmo stati noi i big della serata!” se ne uscì ingenuamente Frédéric, l'altro tastierista, per poi arrossire.

La scena mi fece ridacchiare sotto i baffi.

Apriremo i System Of A Down! Okay, l'ho detto!” sbottò infine il chitarrista tutto d'un fiato, per poi lasciarsi andare a un grido di gioia.

Mi caddero le bacchette dalle mani e rischiai di perdere l'equilibrio perfino da seduto. Il cuore mi martellava nelle tempie, quasi sovrastava il baccano generale che si era diffuso in tutta la stanza.

Cosa? No, questa è una cazzata, ti hanno raccontato una balla!” esplosi, balzando in piedi e piazzandomi di fronte a Jéeémie.

Ma stai scherzando?” aggiunse Moritz portandosi una mano sulla fronte.

Oddio, suonerò di fronte a John Dolmayan...” borbottavo, incredulo. Non era la prima volta che mi trovavo a lavorare con artisti importanti o che stimavo, ma quella notizia assurda mi aveva completamente destabilizzato.

Il che era strano, perché in genere ero una persona abbastanza mite e temperata.

Oh, i SOAD! Sì, ho capito chi sono: le loro canzoni sono una figata, hanno una palese influenza orientale!” commentò Hakim con un sorriso rilassato. Come faceva a non fare mai una piega?

Intanto Idir, preso dall'entusiasmo, si era impossessato della mia batteria e la suonava a caso per festeggiare. Era uno scempio, ma non avevo le forze per proteggere il mio povero strumento.

Per la prima volta nella nostra vita, trascorremmo una mattinata del tutto controproducente in sala prove. Non provammo nemmeno mezza canzone; in compenso festeggiammo, fumammo, strimpellammo B.Y.O.B. senza il minimo impegno e la minima serietà.

E cercammo di non pensare troppo a ciò che ci attendeva.



♪ ♪ ♪



Bene, signori e signore (?)

Il WOAD continua indisturbato, ed ecco quindi un nuovo capitolo di questa storia!

Come già accennato all'inizio, mi rendo conto che una canzone come 36, della durata di neanche un minuto, non sarà mai un sottofondo adeguato a un capitolo di millemila parole, ma avrete sicuramente notato il riferimento al numero, importante indizio per la risoluzione dell'indovinello XD

Sicuramente alcuni di voi saranno confusi dall'ultimo pov: tutti chiamano il batterista del Dub Inc “Zigo”, almeno quando gli si rivolgono, mentre all'inizio del pov c'è scritto “Grégory”. Questo semplicemente perché Zigo è il suo “nome d'arte”, il suo soprannome, e i suoi amici lo chiamano così ^^

Mi rendo conto che, per chi non conosce i Dub Inc, ora ricordare tutti questi nomi sarà complicato. Non vi preoccupate: li rivedremo con calma più avanti!

Nel caso foste interessati, ho scritto da poco una one shot su di loro, la mia prima fanfic sul gruppo francese... magari vi può aiutare a memorizzarli e ad assegnare a ognuno una caratterizzazione più precisa!

Odio farmi pubblicità, ma ve la linko lo stesso, almeno potrete raggiungerla con più facilità:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3713820&i=1

Sapete, fa un po' strano scrivere di loro, soprattutto di Moritz, che ho avuto il piacere di incontrare di persona l'anno scorso... ma mi sta piacendo un casino e non vedo l'ora che i ragazzi partano in Europa per poter scrivere ancora di loro *-*

Grazie mille ai seguaci e lettori della storia, siete dolcissimi e fantastici! :3

A mercoledì prossimo con il secondo capitolo della mia raccolta systemosa delirante!!! ♥



   
 
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