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Autore: Dioni    16/11/2017    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ancora preso nei suoi pensieri,quando lasciò Toran vicino al fiume,si sentiva arrabbiato,amareggiato,lei credeva davvero di poter capire come si sentiva? Di comprendere quello che provava?

Una cosa del genere potè solo farlo arrabbiare ancor di più,sentiva ancora la mano di Toran che sfiorava la sua veste,che lo tratteneva per una manica,lo voleva trattenere,lui odiava essere trattenuto,lo faceva sentire come se qualcuno cercasse di schiacciarlo,di stritolarlo,di prendere possesso di lui.

Ma la verità era un altra,quel tocco,quella mano che ancora prima si era appoggiata sulla sua,lo fece sentire impreparato,non abituato ad un contatto così diretto,cosa che lo lasciava molto impreparato,avrebbe preferito combattere contro mille avversari senza la sua Bakusaiga,piuttosto che avere a che fare di nuovo con una cosa del genere.

La pantera aveva cercato di superare un limite che lui aveva marcato intorno al suo cuore,nessuno sarebbe penetrato così affondo da comprenderlo seriamente,così che nessuno potesse conoscere i suoi punti deboli,così che nessuno avrebbe potuto colpirlo dove gli faceva più male.

Ma allora perché aveva accosentito di stare con lei,seppur per poco tempo e per la scusa di un allenamento che alla fine non si svolse mai? La sua figura gli tornava in mente con un tale potenza che non riusciva a togliersela dalla testa,avrebbe voluto scacciarla,mandarla via dalle sue preoccupazioni,renderla estranea ai suoi problemi.

Ma allora perché non sentiva il bisogno di staccarsi da lei,addormentarsi nella stessa abitazione avrebbe dovuto dargli fastidio,eppure aveva la sensazione di stare bene con lei,lei che mostrava dei lati che lui non aveva mai visto,la guerriera,la vecchia rivale,forse questi lati che aveva già osservato,non era nulla se messi a confronto di quello nuovo.

Quello della donna,ricordava ancora come nella grotta la sinuosità di quelle curve aderivano in tutto e per tutto con i suoi abiti zuppi d'acqua,i capelli attacchi alla pelle,mentre ancor bagnata da quel scivolare sul ghiaccio per colpa dello yokai,la rotondità di quel suo seno si scontrava con la mano sinistra,in quel momento ghiacciata,di lui.

La stava tastando il petto,involontariamente certo,ma quella posizione un pò ambigua in cui si ritrovarono,lui sopra,lei sotto,lui dominante,lei sottomessa,lui vincitore,lei perdente,mai come in quel momento sentì di aver violato lo spazio di lei,mentre il suo organo,molto ironicamente,rischiò di sfiorare l'entrata di quella femminilità,che lui non si era mai immaginato di voler penetrare.

- Ma cosa vado a pensare?

Si chiese mentalmente,scosse la testa,mostrando un espressione tra lo stranito e l'imbarazzato,sentiva che c'era qualcosa di sbagliato nei suoi pensieri precedenti,ma restava sempre quel qualcosa che lo riportava col pensiero a lei,anche li,che stava camminando in mezzo al verde,dove per lui sembrava il luogo più pacifico dell'esistenza,tornava col pensiero a pochi istanti fa.

Ancora quella mano che sfiorava la sua,al cui tatto gli sembrava scottare più di un fuoco,la vicinanza a lei sembrava di stare vicino ad un vulcano,era una ragazza in grado di usare il potere del ghiaccio,allora perché starle accanto,in quel momento,attaccati a quell'albero,gli sembrava di dover fronteggiare un mare di fiamme,così che lo ustionava tanto nello stare con Toran?

Forse il suo girovagare in mezzo a quel verde era solo una scusa per stargli lontano,stare lontano da tutto e tutti,lontano,dove nessuno poteva minimamente infastidirlo,dove nessuno poteva urtare la sua pace personale,stare lontano e basta,infondo era l'unico modo che conosceva per vivere,isolarsi dal mondo,anche se da qualche tempo le eccezzioni a questo suo stile di vita si erano fatte comuni.

Rin era un chiaro esempio,una bambina piccola,tenera,che cercava sempre di vedere il buono in chiunque la circondasse,ricordava ancora quando dopo la sua ultima sconfitta per mano di inuyasha lo aveva reso dolorante e ferito,lei lo trovò li,sotto quell'albero,mentre lui gli ringhiava contro,aggrappandosi al loto più animale e primitivo di lui,istinto di difesa scaturito da una situazione di apparente necessità
Da allora non aveva permesso a nessun altro di avvicinarsi così tanto a lui,evento più unico che raro,che non si sarebbe ripetuto mai più;...o almeno così pensava.

Stava succedendo di nuovo,con Toran e ciò rendeva la cosa ancora più difficile da accettare,prima di tutto perchè Rin era una bambina,per quanto gli potesse stare accanto,Sesshomaru non aveva il timore che potesse comprendere cose che più in là nell'età adulta avrebbe potuto capire.

Ma non era solo questo il punto.

La cosa piùpreoccupante per lui era che lei aveva un modo di fare molto diretto,lui voleva tenere i suoi problemi per se,mentre lei cercava di entrare con forza negli argomenti che a lui davano più fastidio parlare,se voleva trovare il modo per sembrare ancora più; fastidiosa di come lo sembrava prima c'era riuscita.

Mentre continuava il suo cammino senza meta,una voce si fece sentire per la seconda volta in quella giornata.

- Vedo che qualcuno oggi e stato più socievole del solito.

- Lasciami in pace Jin,non'é il momento.

- Con te non'é mai il momento,adesso però spiegami una cosa,perché l'hai trattata in quel modo?

- Di che stai parlando?

- Di Toran,non credi di essere stato un pò brusco? Infondo voleva solo aiutarti.

- Dovrebbe preoccuparsi più per se stessa e il suo clan che per me,infondo lei e qui per questo.

- Vero,ma non'é; una giustificazione sufficiente,per quale motivo secondo te sta facendo di tutto per conquistarsi la tua attenzione?

- Forse sta cercando un alleato in mezzo a questa storia assurda,non mi stupirei della cosa,dato il fatto che il suo clan ha perso gran parte del suo potere ora sta cercando alleati per la sua casata,quindi spera in un alleanza conquistandosi la mia fiducia.

- Sicuro di non volare troppo con l'immaginazione?

- La sua è una soluzione logica ad un problema in cui c'entrano anche gli assassini e i templari,è chiaro come il sole che stia facendo di tutto guadagnarsi lei mie simpatie.

- Vero,ma non credo che lo faccia per le ragioni che tu credi,penso che ci sia altro sotto.

Sesshomaru stava per rispondere a sua volta,quando all'improvviso gli balenò una strana idea nella mente,l'atteggiamento della pantera,il modo in cui gli stava accanto,quella mano sopra la sua,no,non poteva essere,era troppo assurdo.

- Visto che ci sei arrivato? Non'era così difficile.

No non era vero,non ci poteva credere,era davvero possibile che il suo rapporto con lei fosse arrivato ad un punto simile? La cosa aveva dell'incredibile.

- No,non è vero.

- Fidati,insomma,davvero non ti sei accorto di come ti gira attorno?

- No,non lei,lei è una guerriera,una combattente,la conosco,ci ho combattuto,non una donnicciola frivola che pensa a queste scemenze.

- Vuoi negare che lei stia cominciando a provare qualcosa per te? Va bene, ma non puoi negare i pensieri che stai facendo su di lei.

Sesshomaru si arrestò; di colpo,non riusciva a credere a quello che aveva sentito,si sentiva vulnerabile a quella risposta così personale,cominciò a pensare che quella voce fosse un pò troppo inopportuna.

- Io non nego niente,il fatto che qualche volta penso a lei non vuol dire niente,penso che possa essere una buona alleata,ma nulla di più.

- Eppure quando pensi ha lei ti soffermi su punti che non riguardano in alcun modo un valore politico verso il suo clan,la tua attenzione si focalizza su punti più...interessanti,vuoi forse negare che il tuo interesse verso di lei sia di tutt'altra natura?

Lo yokai si ammutolì,non sapeva cosa rispondere,poteva forse negare a se stesso cosa gli interessava veramente? Poteva smentire le parole di quell'entita che viveva tra i suoi pensieri? No,non poteva,la cosa gli dava certamente sui nervi.

- Queste non sono cose che ti riguardano.

- Come se avessi scelta,la testa e tua,se non sai gestire i tuoi pensieri puoi dare la colpa solo a te stesso,comunque non c'é; nulla di male nel fare certi pensieri,voglio dire,tu sei un ragazzo,lei è una ragazza,dormite sotto lo stesso tetto,andate quasi d'accordo,poi da cosa nasce cosa.

Nell'esatto istante in cui stava per rispondere vide in mezzo agli alberi,una figura a lui conosciuta,era Ezio,era sopra il ramo di un albero,era appoggiato al tronco,con lei mani appoggiate alla nuca e una gamba a penzolare nel vuoto,sembrava si stesse rilassando.

Sesshomaru fu tentato di andarse prima che si accorgesse della sua presenza,Ezio sembrava abbastanza lontano da non accorgersi della presenza dello yokai.

- Che pace,non trovi?

All'improvviso la voce di Ezio giunse alle orecchie di Sesshomaru con una certa tranquillità,l'assassino scese dall'albero atterrando sul suolo con una certa grazia,poi si girò verso il ragazzo,che come sempre lo guardò con aria seria e inflessibile.

Ma nonostante la solita glaciale accoglienza di Sesshomaru lui si avvicinò; a quest'ultimo con aria sorniona,rilassata e al contempo attenta.

- Che ci fai qui? Pensavo che il nostro allenamento fosse nel pomeriggio.

- Ero venuto a cercarti in casa,ma tu e la ragazza non c'eravate,quindi ho pensato di venirti a cercare qui,personalmente ero preoccupato per quello che è successo sta mattina e quindi....

- Sto bene.

Rispose secco l'inuyokai,mentre incrociava le braccia al petto

- Me ne compiaccio,comunque,c'è una cosa di cui voglio parlarti,vieni con me.

- Dove?

- Nel luogo dove riceverai il tuo primo vero addestramento come assassino,andiamo.

E fu così che Sesshomaru si mise a seguire Ezio,cosa che ormai gli accadeva molto spesso,non che la cosa lo rendesse felice,ma tutto sommato si poteva dire che proprio come con Toran,anche i suoi rapporti con lui erano migliorati,per quanto poco lo conoscesse.

E per quanto poco volesse conoscerlo.

L'inuyokai si era ormai abituato all'idea di vedere tutte le volte quei cappucci sopra la testa,ormai ne aveva la nausea,eppure era una pratica che stava usando anche lui,nonostante i lunghi capelli che doveva nascondere tra la schiena e l'abito,cosa della quale non'era abituato,una chioma argentea come la sua non meritava un simile trattamento,almeno era quello che pensava lui.

La camminata del fiorentino sembrava tranquilla,cadenzata,quasi fosse una passeggiata,mentre per Sesshomaru il suo passo era simile a quello dell'umano solo all'apparenza,camminava contro voglia verso un luogo che nemmeno sapeva quale fosse,sballotato qua e la tra camere nascoste sotto biblioteche,fiumi incantevoli e adesso questo,era stanco di vedere così tante persone che non aveva intenzione di uccidere.

- Sesshomaru,c'é; una cosa che mi chiedevo.

- Se ti riferisci a quello che é successo prima con Yuki...

- No non sto parlando di quello.

- E allora cosa?

- Qual'è; l'idea che hai di te stesso nel mondo?

Sesshomaru era confuso,non riuscì a comprendere bene cosa intendesse l'umano,aveva sempre delle difficoltà a intendere cosa volesse dirgli.

- Come scusa?

- Qual'é l'idea che hai di te stesso nel mondo? Come pensi di apparire agli occhi di chi ti circonda?

- Perchè mi fai questa domanda?

- C'è una cosa che voglio capire,dai,so che hai una risposta.

- Non ricordo di essermi mai posto il problema,tutto ciò che ho sempre voluto nella vita era essere il più forte,il più potente,un vero dominatore.

- Capisco.

- Ora voglio fare io una domanda a te.

- Certo,chiedi pure.

- Da quando sono giunto in questo luogo,non ho fatto altro che essere messo alla prova,prima Toran e adesso Yuki,eppure c'è una cosa che non mi convince,mi hai detto che anche se messo alla prova,ma nonostante ciò sembra che lei ti conosca già,forse solo di fama,ma penso che ci sia dell'altro.

- Teoria interessante,ma non vedo dove sia il problema,dato il mio rango all'interno della confraternita....

- No,penso che la spiegazione sia un altra,la mia è solo un ipotesi,ma io credo che se ciò che dici é vero,posso intuire che non mi hai detto tutta la verità....tu e lei sapete più cose su questa faccenda di Akira molto più di quello che mi avete detto.

- Forse,ma prima di preoccuparti di queste cose,devi preoccuparti di migliorare le tue capacità,non puoi pretendere di correre se prima non impari a camminare.

- Io cammino più che bene,non sono un bambino.

Disse Sesshomaru con un pò di fastidio,quelle ultime parole che gli erano state rivolte come se fosse infante,un ragazzino,lui? Da quando ci aveva parlato per la prima volta aveva la sensazione che lo stesso trattando come un lattante,uno di quello che ha appena cominciato ha imparare le prime nozioni della vita.

- Si,tu cammini,ma nella direzione sbagliata,non puoi pretendere di conoscere la meta se non hai una destinazione,ti sposti senza un obbiettivo chiaro,pretendi di conoscere un strada che non hai mai percorso,preferisci farti guidare dalla rabbia e dal capriccio che dal buon senso,pensi di sapere tutto,ma hai ancora molto da imparare,dimmi,pensi che questo sia il comportamento di un uomo adulto?

- Non sono un moccioso,per tanto non trattarmi come tale.

A quel punto Ezio si fermò,si girò verso lo yokai e lo fissò nella maniera più impassibile.

- Allora perchè ti comporti come se lo fossi?

Sesshomaru non si aspettò una mossa del genere,stava per ribattere per l'ennesima volta,quando Ezio gli puntò contro un dito.

- Vuoi dimostrarmi che sai essere migliore di così? Va bene,voglio darti fiducia,voglio assegnarti la tua prima vera lezione da assassino,vieni,andiamo al villaggio.

E senza dargli nemmeno il tempo di parlare Ezio si rimise in cammino seguito da uno sconcertato Sesshomaru,che se prima poteva solo immaginare cosa volesse fargli fare,adesso non faceva nemmeno quello.

Senza indugiò lo segui,in balia della volontà dell'assassino.

Dopo un pò giunsero alla soglia del villaggio,i suoni tipici del centro abitato,il vociare della gente,le strade rese strette dai passanti,il solito e monotono caos che Sesshomaru non ha mai sopportato,eppure quello era l'unico luogo che ormai riconosceva come suo rifugio.

Per niente ben voluto,per nulla affezzionato,ma in tutto quel trambusto si sarebbe svolto la sua prova,era li che avrebbe dimostrato che l'umano si sbagliava.

Sesshomaru girò il suo sguardo verso Ezio con fare duro e deciso,di conseguenza l'altro fissava di fronte a se il via vai di gente,sembrava assorto in quello che stava osservando.

- Che cosa siamo venuti a che fare qui?

- Ad apprendere la tua prima lezione,c'è una donna in questo villaggio che porta al collo un ciondolo,nulla di speciale è una semplice cordicella di paglia con una pietruzza verde senza alcun valore,rubala e saprò che hai completato la tua prima lezione.

Sesshomaru sembrava contrariato all'idea della cosa,rubare?Lui?Il figlio del generale cane ridotto ad un comune ladro di strada?Forse un tempo gli sarebbe stato facile giudicare una cosa del genre come deprorevole,mostrare le proprie capacità come un qualunque arraffatore di strada.

Ma sapeva bene che quella non era n'è il momento n'è il luogo per fare simili giudizi,la risposta era una sola,anche se il suo orgoglio avrebbe dovuto desistere da quella richiesta.

- Così sia.

E senza dire una parola in più si avviò dentro la folla,la marmaglia rumorosa e caotica,era divenuta ormai parte delle sue giornate,chiassosa e detestabile,ma comunque meno fastidiosa del giorno prima e comunque meno affollata del mattino,ma comunque troppa per lui.

Si muoveva meglio e gli era più facile camminare in mezzo agli altri,forse era per via del lavoro dei taglialegna che dovevano spostarsi fuori dal villaggio per andare a prendere le materia prima,oppure per via delle numerose bancarelle dei mercanti,chiudevano momentaneamente,giusto il tempo di pranzare,riposarsi un pò e poi ricominciare l'attività.

In un caso ho nell'altro non gli interessava,non voleva chiedersi il perché della cosa,sapeva solo che adesso poteva muoversi meglio,agire più in fretta e andarsene il più in fretta possibile,però restava sempre e comunque un problema,dove poteva trovare questa donna?

In effetti avrebbe potuto chiedere ad Ezio che aspetto aveva,che abiti indossava,se aveva segno che la diversificava dalle altre persone,a che razza apparteneva e altre cose del genere,solo allora si era reso conto del grande errore che aveva fatto,quello di non essersi informato,ora però non poteva tornare dall'assassino e fare la figura dello stupido,doveva essere certo chi fosse il suo bersaglio.

Tuttavia,aveva un informazione,piccola,ma comunque era sempre meglio di niente,era una donna,immaginava che fosse una contadina,come molte li del resto,quindi,che poteva fare per trovarla?

E mentre pensava,gli venne in mente una cosa,infondo,quante contadine avrebbero mai potuto portare al collo una cosa del genere senza essere notate? Di sicuro il chiacchiericcio delle donne di fatica era una delle cose più comuni da trovare,infondo sono cose che si sanno,dove ci sono donne ci sono pettegolezzi.

Fu così che si diresse al mercato nella speranza di trovare qualche voce utile per la sua ricerca,col cappuccio abbassato sugli occhi e con la sua sveltezza nell'agire si incamminò immediatamente nel luogo da lui scelto.

Ci mise poco ad arrivare,quindici minuti circa,a quell'ora era molto meno affollato,se messo in confronto alla mattina di sicuro la via del mercato risultava certamente più scorrevole e la visibilità era nettamente migliorata.

C'erano diverse bancarelle e negozi aperti,così tanta scelte nel dover cercare e così poca voglia di volerlo fare,eppure,non sarebbe entrato da nessuna parte per capire dove recuperare l'oggetto desiderato,ho almeno così sperava.

Passati altri cinque minuti di camminare si fermò nella stessa piazzeta dove lui ed Ezio erano andati il giorno prima,quando stava cercando Toran,solo per capire che alla fine era una prova ideata esclusivamente per lui,ma quella ormai era storia passata,o quasi.

Ma qual'era la cosa che gli bruciava di più in tutta quella faccenda? L'essere stato usato? Aver coinvolto una sua vecchia rivale? L'aver visto quella statua così assomigliante a lui? Forse la verità e che non lo sapeva nemmeno lui,c'era caos dentro di lui,cominciava a far fatica a comprendere tutto quell'insieme di cospirazioni e fantamotiche guerre segrete.

Tutta quella storia,lo infastidiva in una maniera che non aveva mai provato in tutto la sua vita.

Si sedette su una panca di legno,si mise comodo e ascoltò ogni voce che gli capitava a tiro,uomini e donne,giovani e vecchi,umani e non,tutti avevano qualcosa di cui parlare,che fosse il lavoro ho il tempo, gente che parlava nelle locande,mentre tra una parola e l'altra inguritava un boccone caldo,mercanti che urlavano e che a stento sembravano voler riprendere fiato,nella speranza di attirare qualche probabile cliente.

Gente che parlava....e parlava....e parlava....e parlava ancora.

Lui si chiedeva,cosa avesse tanto la gente di cui parlare? Perchè buona parte delle volte tendeva a sprecare il fiato in modo così fastidioso e continuo? Lui proprio non se ne capacitava,certi spettacoli,secondo il suo pensiero,erano la dimostrazione che il mondo che gli stava attorno e lui erano su due piani differenti,in certo senso avvolte sentiva di venire da un mondo differente.

Tra le tante conversazioni n'è senti una che forse poteva aiutarlo,erano due donne a parlare,le notò vicino ad una bancarella,intente a discutere mentre compravano delle erbe di qualche genere.

- Che ne dici se più tardi passiamo alla locanda della signora Mineko?Pare che faccia un Ramen che è la fine del mondo,forse e per merito di quella pietra che porta al collo.

- Ma no non credo che sia per merito della pietra,anche se devo ammettere che è veramente bella,guarda,io con tutto quello che avevo da fare oggi non ho mangiato niente,che ne dici se ci passiamo adesso?

- E un ottima idea,compro le erbe per la minestra è andiamo.

Ecco il chiacchiericcio di donne di cui aveva bisogno,ora doveva soltanto seguirle fino al punto desiderato,le vide finire di fare compere e allontanarsi dal mercante,si alzò dalla panca diretto dove avrebbe trovato il suo obbiettivo.

Seguirle non fu per nulla difficile,prese com'erano dal loro parlare,anche se a dire il vero non c'era molto da essere sospettosi,Sesshomaru le pedinava da una distanza considerevole e oltretutto si mescolava alla folla con una certa facilità,ogni tanto faceva finta di osservare da tutt'altra parte,ma come da come sembrava andare la cosa era piuttosto facile.

Non ci mise molto arrivare,alla fine si ritrovò in una locanda,l'edificio non era molto appariscente,sembrava una casetta schiacciata da due negozi più grandi di lei,aveva un aspetto umile,classica costruzione di città di campagna,mentre osservava la struttura un aroma di brodo e ingredienti vari stuzzicò il suo olfatto,come se la casa stessa volesse invitarlo ad entrare,invito che lui certamente non rifiutò...e non era solo per il cibo.

Appena entrato vide che l'interno aveva un aspetto piuttosto accogliente,caldo,un pò rustico,ma socievole,con panche e tavoli tipiche di una stamberga,vide che dentro c'erano umani,yokai e hanyou condividere gli stessi posti e mangiare le stesse cose,cosa alla quale lui non si era ancora abituato.

Si sedette ad un tavolo nella speranza di trovare la donna che stava cercando,da quello che aveva sentito sembrava che lavorasse la dentro,una leggera nube di vapore proveniente dalle cucine si disperdeva leggermente per tutta l'area,sentiva ancora meglio gli odori dei diversi ingredienti almagamati tra di loro,le tagliatelle di frumento fresche,il brodo,miso,forse anche carne di maiale,doeveva riconoscere che infondo infondo non era una cucina così male.

E dopo l'ennesimo nuvola di vapore la vide,era li,la sua preda...se così la si poteva chiamare,era una donna anziana dai capelli grigi e dall'aspetto semplice,vestiva un semplice kimono scuro e portava i capelli grigi ben curati che gli arrivavano fino alle spalle.

Ma sopratutto quella,la collana,fili di paglia intrecciati tra di loro con una piccola pietra verde in bella vista,l'aveva trovata ora doveva solo prenderla.

La signora si avvicinò nella direzione del tavolo dov'era seduto l'inuyokai e mentre lei si avvicinava lui non riuscì a distogliere gli occhi su un particolare che gli capitò di notare di sfuggita,gli occhi della donna erano grigi e la cosa più strana e che nonostante stesse camminando nella sua direzione sembrava che avesse lo sguardo perso nel vuoto.

Una volta giunta al tavolo si fermò,fece un breve inchino e senza distogliere lo sguardo assente si rivolse all'ennesima clientela.

- Buongiorno signori,cosa desiderate?

Sesshomaru rimase sconcertato da quella bizzarra affermazione era ovvio che era da solo.

- Due porzioni di Ramen,io lo prendo con l'uovo e per lui una porzione semplice.

Si girò in tempo e ciò che vide era la stessa identica persona che gli aveva affidato quello stramaledetto incarico,Ezio,se ne stava li,seduto dall'altra parte del tavolo come se nulla fosse,per l'ennesima volta non lo aveva sentito arrivare,a furia di farsi soprendere in questo modo avrebbe pensato che in realtà quel bizzarro umano fosse un fanatasma.

- Arrivano subito.

E la signora se ne andò,tornando tra i fornelli,non sarebbe stato poi così inverosimile se fosse lei stessa a cucinare parte delle pietanze che si preparavano li,nel mentre L'inuyokai posava gli occhi sul volto di Ezio che,nonostante la sua entrata ad effetto non sembrava curarsi tanto della sorpresa dello scontroso ragazzo che aveva di fronte.

- Tu,si può sapere che ci fai qui?

- Io?Ordino il pranzo,penso che ha quest'ora la gente mangi dopo aver finito di lavorare,almeno il tempo di prendersi una pausa....

- Non'è a quello che mi stavo riferendo e comunque,perchè non me l'hai detto prima?

L'assassino da parte sua sembrava tranquillo,come se le parole di Sesshomaru non lo toccassero minimamente,continuava a fissarlo,come se nulla fosse.

- Non capisco a cosa tu ti riferisca.

- Alla donna,hai visto i suoi occhi?Tu vuoi davvero che io derubi una cieca?

Ecco dove voleva andare a parare,l'impossibilità dell'anziana di poter vedere era un ostacolo per le intenzioni di Sesshomaru,il ragazzo che aveva davanti a se mostravo uno sguardo rancoroso verso il fiorentino,poteva sentire per certo che quella richiesta che gli aveva chiesto di compiere si era tramutato da semplice fastidio a disprezzo per la persona che glie lo aveva chiesto ad una velocità strabiliante.

- La cosa ti crea problemi?Eppure sembra una cosa così facile.

- Tu sapevi che non può vederci,e nonostante ciò mi hai chiesto di rubare una collana ad un anziana cieca? Già prima mi stavi antipatico,adesso invece mi fai schifo con tutto me stesso.

- Davvero?Allora dimmi? Perchè adesso ti blocchi,quando stamattina non avresti esitato a far del male a Yuki pur combattere contro Akira ancora una volta?

- Con Yuki era diverso.

- Certo che era diverso,Yuki può combattere,questa donna no,Yuki e perfettamente in grado di reagire,questa donna no,la verità e che tu sei disposto ad agire in un determinato modo solo con coloro che possono combattere contro di te,ma tendi ad evitare il confronto con tutti coloro che non possono difendersi.

- Tu parli tanto,ma di me non sai niente.

- Cosa so io di te è una domanda secondaria al momento,quello che è importante sapere adesso è,quanto sai tu di te stesso?

- Che vuoi dire?

- Pensaci,perchè hai accettato l'incarico?Per orgoglio?Per dimostrare che lo sapevi fare?No,tu hai accettato solo in virtù del fatto che tu hai accettato questa mia richiesta come se fosse una sfida,tu non ti tiri mai indietro,questa e una cosa che ti fa onore.

- Che gentile,ma non credo che tu abbia finito di parlare,vero?

- No infatti,ma è proprio il fatto di non tirarti indietro che non riesci a vedere le cose per quello che sono nel loro intero,orgoglio e impazienza sono pessimi compagni di squadra,se fossi stato più paziente ti avrei che il furto della collana riguardava una persona priva della vista.

- Non me l'avevi detto.

- Non mi hai dato il tempo,lezione numero uno,quando ti prepari per una missione cerca di ottenere il maggior numero di informazioni possibili,la conoscenza e parte del successo.

E mentre loro parlavano,un corposo odorino più forte di prima e carico di sapori stava uscendo delle cucine,la donna era tornata con due piatti belli pieni.

- Ecco a voi

Disse la donna con un piccolo sorriso sulle labbra.

- La ringrazio.

Rispose Ezio lusingato da quella vista,appena l'anziana signora posò i piatti sulla tavola subito i due mosserò lo sguardo verso la loro pietanza,sottili tagliolini immersi in un brodo dall'aspetto invitante,Ezio vide subito l'ingrediente aggiunto del suo piatto,un mezzo uovo che galleggiava in quella vasca di sapori,per un attimo ebbe la sensazione che lo stesso uovo si stesse facendo una nuotata nel ramen per quanto fosse voglioso di mangiarlo.

Subito il fiorentino prese le bacchette che poste sopra il piatto,le sistemò nel modo corretto tra il pollice e l'indice e poi cominciò a mangiare,gustando la prima imboccata di tagliolini,che andarono giù per la gola in un batter d'occhio talmente che erano buoni,seppur caldi al punto giusto da bruciargli un pò la gola.

Era incredibile come era da poco in quel paese e si già adattato a mangiare con le bacchette,cosa che anche in quel momento gli sembrava strana,chiedendosi perchè in quel paese non mangiavano semplicemente con le posate.

- Sono ottimi.

La signora allorgò il sorriso di sincera gioia nel sentire quelle parole e subito tornò indietro a svolgere chissà quali mansioni.

Tuttavia Sesshomaru non sembrava aver intenzione di mangiare,non toccò minimante la pietanza,continuò a fissare ininterrottamente l'umano che aveva di fronte a se,di conseguenza Ezio smise per un attimo di gustarsi il pranzo e incrociò nuovamente lo sguardo con l'inuyokai.

- Dai mangia,se nò si raffredda.

- Non ho fame e poi io non mangio il cibo degli umani.

- Il cibo e cibo,che importa chi l'ha fatto? Finchè e buono e ti riempe lo stomaco,non hai di che lamentarti,poi che ti importa,la pago io.

- Non sono venuto fin qui per pranzare,ero venuto qui per altro,cos'altro c'è sotto? Perchè raccontarmi questa storia della collana?

- Vuoi sapere perché?

- Si.

- Va bene,se è questo quello che vuoi.

Appena finì di parlare Eziò spostò di poco il piatto,quel tanto da poter poggiare le mani sul tavolo e infine fissarlo negli occhi con uno sguardo così serio che a steto si poteva dire che un attimo fa sorrideva alla vecchia signora.

Da parte sua Sesshomaru non distolse lo sguardo,anche quegli occhi,il modo in cui l'assassino lo stava guardando era una sfida dalla quale non si sarebbe tirato indietro.

Entrambi sembravano statuari,fissi,immobili,uno più rigido dell'altro,entrambi pronti ad uno scontro di botte e risposte che sarebbe iniziato presto.

- Se proprio vuoi sapere la verità allora te la dirò,la donna che possiede quella collana ha perso il figlio in un incursione da parte di alcuni malviventi,capitanati dallo stesso uomo che hai combattuto nella foresta,quello che hai tuoi occhi sarebbe sembrato un brigante.

Sesshomaru non smise di fissare l'umano,non riuscì a capire il nesso tra la morte del figlio e il furto della collana,dov'era il collegamento?

- Brutta faccenda,ma non trovo il collegamento con tutta questa storia.

Disse lui con aria seccata.

- Ci sto arrivando,pare che suo figlio qualche giorno prima dell'attacco,fece una collana,con una pietra che aveva trovato in precedenza,adesso non mi ricordo bene dove,ora,molto probabilmente avrai intuito che quella che porta al collo non'è un semplice ninnolo,ma piuttosto,un ricordo del figliolo defunto,quindi,ora,capisci cosa voglio dire?

Lo yokai continuò a guardarlo dritto negli occhi,ma questa volta il suo sguardo era cambiato,cominciò a sentirsi indignato,quasi offeso,solo in quel momento si accorse di quello che stava per fare e per quale motivo lo stesse facendo,all'inizio credeva che la storia della collana fosse una specie di prova,un qualcosa di sgangerato nella quale sarebbe accaduto qualcosa,come l'intervento di Yuki o qualcosa del genere.

Ezio non lo aveva detto chiaramente,ma Sesshomaru era stato in grado di leggere tra le righe,quello che aveva cercato di fargli fare e una richiesta infima e miserevole.

- Ho accettato questa tua sfida,solo per accorgermi che mi hai chiesto di portar via a una donna l'unico ricordo di un figlio che non c'è più,credevo volessi fare di me un ladro,invece mi rendo conto solo adesso che mi hai chiesto di compiere un atto così in fame,prima credevo che mi stessi antipatico,ora so per certo che non ti sopporto,se lo avessi saputo prima non avrei mai accettato questo incarico.

- Eppure l'hai fatto,ma ora dimmi,credi davvero che sei arrivato fin qui,in questa locanda,solo per una collana,no,tu oggi hai dato prova di saper fare qualcosa,che vale molto di più delle tue capacità ladresche,qualcosa che non ha prezzo,prova a indovinare cos'è?

Sesshomaru restò in silenzio,a riflettere su ciò che aveva fatto,eppure non aveva nulla di così impressionante,si era mosso nella folla,aveva ascoltato una conversazione che avveniva a diversi metri da lui ed era riuscito a sentirla chiaramente in mezzo a quel discreto casino,ed infine era giunto li per completare l'opera,ma dopo quello che aveva sentito non lo avrebbe portato a termine.

Ma allora perchè l'uomo che stava davant a lui lo fissava in quel modo? Non mostrava nessuna espressione particolare,sembrava statico,ma allora perchè i suoi occhi mostravano quella strana luce che gli era già capitato di vedere,come quella stessa mattina,che gli aveva sorriso,quando lo aveva rassicurato che nonostate quella cosa della connessione,lui gli sarebbe stato vicino,lui,un umano,solo Rin era l'unica umana che aveva il permesso di potergli stare accanto.

Più si sforzava e meno capiva quale potesse essere la risposta,per sua fortuna l'assassino intervenne per scacciare ogni suo dubbio.

- E l'onore ragazzo,una qualità che tu di certo possiedi.

- Tutto qui? Se questa è la tua risposta migliore penso che...

- Ma sei anche testardo,arrogante,spregiudicato e facile all'ira,permetti ad orgoglio e rabbia di accecare il tuo giudizio,di conseguenza fai in modo di renderti vulnerabile e passi anche per stupido.

A quel punto Sesshomaru gli puntò un dito contro e lo guardò con sguardo minaccioso,sembrava sul punto di saltare addosso l'assassino da un momento all'altro.

- Non ti permetto di insultarmi umano,la mia pazienza ha un limite.

- E io ho visto quanto sia corto quel limite,perché non ti rendi conto dei continui sbagli che fai? Sei aggressivo,ti comporti come se tutto ti desse fastidio,cerco di aiutarti ma tu non fai nulla per rendere le cose più facili,ora dimmi,perché fai così?

- Parli come se tu mi conoscessi,ma tu di me non sai assolutamente niente.

- Ho visto più cose in te di quelle che tu vedi in te stesso ragazzo,si orgoglioso di chi sei,oggi hai mostrato un lato nobile di te,ti do un consiglio,un buon assassino deve sapere essere paziente,la maggiorparte delle azioni fatte di fretta portano solo a pessimi risultati,tu ad esempio,tendi ad essere troppo sbrigativo,sia in combattimento che fuori,cerchi una soluzione rapida a problemi che necessitano di tempo per essere risolti,si può dire che hai tutto ciò che ti serve per divenire un assassino,ma non sai come applicarti al tuo massimo potenziale.

- E cosa vorresti che facessi eh? Indossare un cappuccio per il resto della vita,obbedendo ciecamente agli ordini di un qualche vecchio,con l'intenzione di inculcarmi qualche strana filosofia? No grazie,non ci tengo.

- Tutto quello che ti chiediamo ed essere attento e responsabile di quello che fai,nel bene e nel male tutti gli individui ricevono il compenso delle loro azioni,siano esse buone o meno e a proposito di azioni,comincia a mangiare,o la zuppa si raffredderà.

E fu così che nonostante quell'uomo fosse davanti a lui,nonostante il fatto che provasse un senso di rabbia per essere stato usato in quel modo,il ragazzo si decise a mangiare.

Prese le bacchette e iniziò anche lui il pasto,avrebbe potuto dire quello che voleva sul cibo degli umani,ma sapeva anche lui che fare lo schizzinoso non avrebbe portato a nulla,anche se mangiare un piatto offerto da una delle persone più seccanti che avesse mai conosciuto non lo rendeva di certo più gradevole.

Ma non poteva negare che quei tagliolini in brodo avessero un buon odore,probabilmente avevano anche un buon sapore,tutto sommato mangiare un piatto cucinato da un umana anziana non gli avrebbe fatto male in alcun modo.

Durante il pasto tra loro due ci fu solo silenzio,non freddo silenzio di tomba,ma piuttosto quel silenzio generato dai momenti di calma,Ezio mangiava,Sesshomaru mangiava,mangiavano tutti,silenzio relativo con un atmosfera rilassata,suoni di piatti e tazzè per il tè,suoni di vita quotidiana,suoni alla quale lui non era abituato.

Mentre mangiava rimase in silenzio con i suoi pensieri,si chiedeva perchè Ezio e Yuki lo sottoponevano a prove continue,certamente lui non si sarebbe tirato indietro,ma questa storia dell'allenamento stava diventanto veramente strana,doveva ancora imparare tutto di quel mondo segreto che era la confraternita degli assassini,ma sentiva che nel suo addestramento ci fosse qualcosa di diverso,come se venisse trattato in modo differente,non sapeva spiegarserlo bene,ma sentiva che c'era qualcosa che non gli tornava.

Più ci pensava e più sentiva che qualcosa non quadrava,come se un istinto primordiale lo stesse avvertendo di un qualcosa,ma non sapeva effettivamente cosa,poi,nel suo riflettere si accorse che effettivamente c'era stato solo un altro yokai che lo stava accompagnando in quella sua nuova quotidianità nel villaggio.

Era Toran,era Toran che al ritorno del villaggio si era preoccupata di tenerlo sotto controllo nel cuore della notte nel caso succedesse qualcosa,era stata lei ad affrontarlo nella sua prima prova,era stata lei a portarlo in riva a quel fiume solo per potergli parlare.

Forse la presenza di Yuki,Ezio era comprensibile,ma Toran? C'entrava anche lei in tutto questo? E come? Forse quella di lei era veramente gratitudine nei suoi confronti,oppure la sua era una mossa politicamente scorretta,ma accettabile?

O forse,per quanto improbabile potesse essere,si era veramente invaghita di lui e semplicemente non se ne era reso conto?Tutte quelle attenzioni,tutte quelle premure,solo per un sentimento che andava oltre la semplice complicità?

- Ora che ci penso,com'è va con quella ragazza?

Sesshomaru spostò di nuovo la sua attenzione verso il fiorentino con sguardo stranito.

- Ha importanza?

- Si,insomma,non vorrei che il tuo rapporto con lei compromettesse il tuo allenamento,vedi...

- Che vorresti dire?

Chiese lui sempre più nervoso.

- Guarda che non c'è nulla di strano se provi qualcosa nei suoi confronti,pensaci bene,tu sei giovane,lei e giovane per di più andate d'accordo...so cosa vuol dire,anch'io da giovane ero un rubacuori,pensa che a Firenze ero conosciuto da tutte le ragazze dell'alta società.

- Non mi interessa la storia delle tue conquiste amorose,sappi che io non l'è ho mai recato offesa alla sua dignità e tanto meno,se te lo stai chiedendo,non l'ho defraudata del suo onore,non sono un vile n'è tanto meno una bestia,perciò attento a ciò che dici umano.

Sesshomaru sembrò prendersela eccessivamente sul personale,come se la cosa lo avesse toccato nel profondo,Ezio dal canto suo sembrava quasi divertito,fece un sorrisetto arrogante,pensò tra se e se è cominciò a supporre che forse Sesshomaru non'era il tipo glaciale e senza interessi che dava a vedere.

Il suo piano stava riuscendo,lo yokai hai suoi occhi era come un libro aperto,reagiva a determinate cose in modo annoiato,distaccato e sempre pronto a rispondere in modo seccato,ma quando si andava a parare su cose e persone che lo riguardavano personalmente cominciava a scaldarsi.

- Scusa,non sapevo che ci tenessi così tanto,però non puoi negare,che sia una bella ragazza,coraggiosa,leale,accetta un consiglio,donne come quelle sono più uniche che rare,valgono più di tutto l'oro del mondo,credimi.

Lo yokai sembrava aver preso con attenzione quel consiglio,era rimasto in silenzio,con sguardo attento e orecchie aperte,non lo dava a vedere,ma dentro di se ripensò a ciò che accadde al fiume,se n'era andato lasciandola li,dando ascolto alla sua rabbia,quando forse avrebbe dovuto essere più composto e misurato,forse il suo comportamento non'era poi così giustificato.

- Va bene,ora,hai intenzione di sprecare altro fiato,oppure,hai intenzione di farmi fare un allenamento vero?

Ezio ricominciò a mangiare non rispondendo alle sue domande,l'assassino non poteva negare che il ragazzo avesse una certa determinazione,oltre che delle capacità più che buone,ma in quanto a pazienza era un disastro,gli sembrava di avere a che fare con un cane rabbioso,sempre pronto ad andare addosso a chiunque.

Eppure non poteva non notare un certo potenziale inespresso,forse con il giusto addestramento e una buona motivazione avrebbe potuto tirar fuori un assassino da quel ragazzo,poteva già immaginarlo,furtivo,letale,un ombra sotto il sole,una lama tra la folla.

- Allora?Rispondimi.

Il fiorentino spostò di nuovo lo sguardo verso Sesshomaru e gli fece un sorriso sinistro,per contro quest'ultimo fece uno sguardo stranito dalla cosa.

- Va bene,ho una prova veramente seria,ma prima dobbiamo spostarci da un altra parte,vieni con me.

Ezio si alzò e subito dopo tiro fuori dalla scasserla un mucchietto di monete con un buco al centro e le lasciò sul tavolo.

- Arrivederci.

E detto questo uscì dal locale,imitato subito da Sesshomaru.

Lo yokai non seppe più cosa pensare,se un attimo prima era convito che quella giornata era stata una totale perdita di tempo,ora invece si sentiva confuso,aveva notato un espressione divertita sul volto dell'umano e la cosa lo lasciò perplesso,cos'altro avrebbe dovuto fare ora?


Nel frattempo,alla casa del libro.

Yuki era seduta al suo posto intente a leggere un foglio,era stata consegnata da un mebro della setta e portata di fretta e furia al suo cospetto.

Lesse con attenzione ogni parola che vi era scritta sopra,sapeva certamente che il momento sarebbe arrivato,ma non immaginava così presto,posò il foglio sul tavolo e chiuse gli occhi appogiando su una palpebra il pollice e sull'altra l'indice,mentre sul suo volto apparve uno espressione irritata.

- Dannazione,vogliono già metterlo alla prova,non ha ancora iniziato l'addestramento che vogliono già mandarlo in missione,mi auguro solo che Sesshomaru sia pronto per tempo...o non so proprio come farà a sopravvivere nelle terre degli ainu.
  
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