“The best memories
begin with the most insane ideas.”
Seduti
sul divano di casa di Jughead, stavano
bevendo una birra dopo l’altra quando suo cugino prese la
parola.
Teneva
il ghiaccio premuto contro la guancia sulla
quale si era infranto il tirapugni di Sweet Pea e il tatuaggio sulla
spalla
sinistra svettava chiaramente sulla pelle alabastrina leggermente
arrossata.
Era
ufficialmente uno di loro e come tale veniva
trattato.
-
Coraggio -, lo invitò Toni, - chiedi pure. –
-
Avete sempre voluto essere dei Serpents? –
Flame
annuì, sorseggiando la birra prima di passarla
al ragazzo seduto accanto a lei.
-
Fin da quando avevo cinque anni. Io, Sweet e Toni
ci siamo arrampicati lungo il muro per sgattaiolare dentro al White
Wyrm e
origliare quello che dicevano gli adulti. –
-
E come è andata a finire? –
Toni
è caduta e ha preso una storta, il suo pianto
ha attirato gli adulti e ci hanno scoperto. –
Scoppiarono
a ridere.
-
Però poi tuo padre ci ha detto che eravamo dei
piccoli ribelli e avevamo decisamente la stoffa dei Serpents. Ci siamo
sentiti
tremendamente fieri, anche se le nostre madri ci hanno immediatamente
messo in
punizione –, concluse Toni, - ma è stato quel
giorno che abbiamo deciso che noi
tre saremmo entrati nei Serpents a tutti i costi. –
-
I
migliori ricordi nascono con le idee più insane
–
decretò Sweet Pea, un sorrisetto sghembo sul volto, mentre
il resto del gruppo
ruggiva la sua approvazione.
[234
parole]
“You
have looked better, what
happened?” “We ran into some old friends.”
-
Sei sicura di voler entrare? –
Annuì,
osservando il portone d’ingresso del penitenziario
cittadino. Suo padre le aveva sempre vietato di andarlo a trovare; il
carcere
non era un posto adatto a lei, le aveva detto, e aveva rispettato
quella
decisione fino al momento in cui aveva scoperto che Jughead andava
regolarmente
a trovare FP.
Era
stato allora che aveva preso quella decisione.
-
Certo, diamoci una mossa – replicò, incamminandosi
verso l’ingresso
a passi decisi.
Consegnarono
i documenti e gli oggetti personali all’ingresso,
attendendo pazientemente finchè non diedero loro il permesso
di entrare nella
sala colloqui.
-
Flame? –
Si
voltò all’istante verso il padre, sorridendo con
l’aria di
chi sapeva bene che dopo l’iniziale felicità
sarebbe arrivata la ramanzina e lo
precedette.
L’occhio
nero che avevano a testa, uniti agli ematomi e alle
escoriazioni catturarono immediatamente la sua attenzione.
-
Avete avuto un
aspetto migliore, cosa è successo? –
-
Abbiamo incontrato
dei vecchi amici – replicò FP.
Jughead
assottigliò lo sguardo, la fronte aggrottata in un
misto di preoccupazione e rabbia per quell’attacco, - Fortuna
che erano amici. –
-
Ce la sbrighiamo da soli – tagliò corto FP,
accennando al
giubbotto che indossava il figlio, - non c’è
bisogno di scomodare gli altri. –
-
Sono stati i Ghoulies? –
FP
e suo padre si scambiarono un’occhiata eloquente, ma non le
risposero.
Null’altro
che una muta conferma.
E
in un modo o nell’altro si sarebbe vendicata.
[232 parole]
“It’s
not a double date. We are
just third and fourth wheeling.”
Fuori
dall’ingresso di Pop’s Sweet Pea aveva incrociato
le
braccia, seduto sulla sua moto, e le aveva rivolto
un’occhiata penetrante.
-
È una pessima idea – bofonchiò
contrariato.
-
Tu adori il caffè e a me fanno impazzire i milkshake. Il
cinema piace a entrambi, Jug è ufficialmente uno dei nostri
e lo stesso vale
per Betty visto che stanno insieme. Non c’è
assolutamente nulla di pessimo …
anzi, credo proprio che sarà la migliore serata da un
po’ di tempo a questa
parte. –
-
Lo sai che non sopporto la roba da filmetto romantico come i
doppi appuntamenti. –
-
Ma questo non è un
doppio appuntamento -, protestò, - siamo
solo il terzo e il quarto incomodo. –
Roteando
gli occhi, si alzò dalla moto e la seguì
all’interno
del locale.
Jughead
e Betty erano già seduti al tavolo, intenti a baciarsi
dolcemente.
Con
un sopracciglio inarcato, Flame si voltò verso il ragazzo.
-
Cosa ti avevo detto? È esattamente come se fossimo il terzo
e il quarto incomodo. –
[168 parole]