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Autore: TeamFreeWill    16/11/2017    8 recensioni
Seguito della mia long "Il mio angelo".
Durante la preparazione del loro matrimonio Jared contatta i genitori di Jensen. Come andrà questo incontrò? Riuscirà Jensen ad avere suo padre ad accompagnarlo all'altare? :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore guarisce e cura'
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Avevano osato ferire Jared! Avevano ferito il suo angelo!

"Gliene ho dette di tutti i colori appena tuo padre ti ha offeso, mentre tua madre non ti ha nemmeno difeso! Mi dispiace amore!” disse nascondendo ancora di più viso nel collo del biondo.

Lui gli diede un dolce bacio sulla testa, poi lo allontanò e lo fissò negli occhi. Iniziò a sfiorargli delicatamente con le dita il viso, con l’indice asciugò le lacrime e poi lo attirò a sé baciandolo.
Quel bacio sapeva di amore, devozione, gioia, vita.

Solo il naturale bisogno d’aria li fece staccare e appoggiarsi fronte contro fronte sorridendo, respirando il respiro dell’altro.

“Tranquillo piccolo, non hai fatto niente di male. Calmati ora, ok?”, gli sussurrò dolcemente e il moro si ristrinse ancora a lui.

“Ehi basta!” Disse accarezzandogli la schiena e a quei tocchi il minore sciolse la tensione. 

Poi lo fece alzare e gli disse di farsi una doccia rilassante, mentre lui avrebbe preparato una cenetta coi fiocchi. Il moro annuì e andò verso il bagno, sussurrando un dolce “ti amo”.

Il biondo, rimasto solo, sorrise al cuore grande del suo amato, ma poi la consapevolezza di quello che era successo lo investì in pieno. 

Non voleva sentire i mille pensieri che gli vorticavano nella mente così accese la tv in soggiorno, ma nonostante quel ronzio in sottofondo, questo non impedì a due lacrime di scendere ribelli lungo la guancia.

Preso da un impeto di rabbia imprecò contro i genitori, ma poi si calmò respirando a fondo.

Non voleva farsi vedere così dal suo amore.

Anche se non ne aveva più parlato da quando si era confidato con lui quel giorno, dentro di sé soffriva terribilmente per la situazione.

Ora era forte, riusciva a gestirla in ogni caso. La soddisfazione nel campo musicale e il suo angelo lo rendevano forte.

Scosse la testa, riprese a cucinare e poi iniziò a servire la cena quando sentì il compagno che stava scendendo le scale e rientrava in salone. Subito il moro alzò il volume della tv e chiamò Jensen che accorse immediatamente.

"Che c’è?!" chiese e il compagno gli indicò la tv, dove stava passando un servizio di cronaca nera.

Un gruppo di ragazzi spacciatori è stato arrestato stanotte per aver procurato un overdose a tre diciassettenni. I tre minorenni sono vivi per miracolo! Il gruppo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e spaccio” riferì la giornalista.

“O mio dio! Grazie a Dio quei ragazzini non sono morti!! Finalmente quei figli di puttana sono in galera!” disse rivolgendosi al moro accanto a lui che sorrise quando lo baciò di slancio. 

“Già!! Era ora! Giustizia è stata fatta!! Non rovineranno altre persone!! Mai più” Rispose contento.

Jensen sorrise di rimando, poi aggiunse "Ora andiamo a cenare! Sento che il mio angelo ha la pancia che brontola!". 

Jared rise di gusto e arrossì, ma poi lo sguardo divenne triste per un secondo e Jensen lo notò.

"Amore smettila di essere triste, mi fai star male!" e fu solo con quelle parole che il moro si riprese. 

Non sia mai che lui facesse star male la sua dolce metà!

Immediatamente nel suo volto apparve di nuovo il suo dolcissimo sorriso e gli occhi brillarono di luce propria.

Jensen non resistette e lo baciò. "Eccolo qui il sorriso del mio angelo" disse felice e innamorato, mentre entrambi entravano in cucina e si sedevano a tavola.

A Jared iniziò a battere il cuore fortissimo, come tutte le volte che veniva chiamato così.


********

Conclusasi la cena e la serata tranquilla che comunque i due avevano trascorso, i ragazzi andarono a letto.

Jared, coricato di fronte al biondo lo guardava come si guarda la cosa più preziosa della terra! 

“Sei magnifico” disse sorridendo malizioso, poi divenne serio e portò la sua mano sulla guancia di Jensen, che chiuse gli occhi a quel tocco delicato.

“Lo so che soffri, ti ho sentito imprecare prima" disse triste, ritirando fuori il discorso che Jensen credeva concluso.

"Mi dispiace tantissimo che continui a soffrire per questa situazione. Speravo sul serio di risolverla, perché te lo meriti” disse e il compagno a quelle parole si emozionò. 

"Piccolo!! Dio quanto ti amo!" disse poi e annullò la poca di stanza che lo divideva da Jared e con lentezza iniziò a baciare il moro, sollevandogli il mento. Il minore rispose immediatamente con enfasi.

Il maggiore, senza scostare le coperte, lentamente si issò sopra Jared accarezzandogli il ventre sotto maglietta languidamente, solo con la punta delle dita, tracciando baci sempre più bagnati che dalla bocca andarono sul petto e poi su, vicino al lobo dell’orecchio.

"Oddio!" fremette il moro a quei brividi che lo mandarono fuori di testa. Cominciò ad ansimare sempre di più quando quelle stesse dita andarono a intrufolarsi nei suoi posti più intimi e segreti.
Non resistettero oltre!

Si spogliarono e intrecciarono i loro corpi in un incastro perfetto. 

Con carezze e baci sempre più intimi e appassionali, Jensen conquistò il suo amante dolcemente senza mai smettere di guardarlo fisso negli occhi. Quegli occhi che lo avevano fatto innamorare perdutamente.

E, perso in quel mare dalle mille sfumature, si lasciò travolgere dall'estasi insieme a Jared che aveva preso il viso tra le sue mani per baciarlo nel modo più passionale e dolce possibile.

Si sussurrano ancora un dolce "ti amo" seguito da un bacio, poi il biondo lentamente uscì da quel meraviglio amante e adagiò la testa sul petto ansante di Jared, che con quel dolce peso, si fece sempre più calmo.

Di contro, il moro iniziò a lasciare dolci carezze sulla schiena di Jensen e cullati dai propri respiri si addormentarono così. Erano dolcissimi.

Il mattino dopo li ritrovò ancora stretti l’uno all’altro. Stavano dormendo sereni quando il suono del capannello li svegliò di colpo.

“Ma cosa succede!” disse il maggiore alzandosi e girandosi verso la sveglia sul comodino che segnava le 6 in punto.

Jared ne sapeva quanto lui e all’ennesima insistenza, si decisero ad alzarsi dal letto. Si rivestirono e scesero le scale insieme in tutta fretta.

Jensen fece scattare la serratura ed aprì la porta.

Immediatamente il cuore si fermò, il respiro accelerò e, se non fosse stato per Jared che lo afferrò per i fianchi, era sicuro sarebbe caduto all'indietro. Non riusciva a parlare.

Davanti a loro, Donna e Alan Ackles. Il biondo muoveva frenetico gli occhi verso i due genitori che stavano fermi a fissarlo.

La madre era come la ricordava, bellissima.

"Jensen" riuscì a dire prima di scoppiare a piangere. 

Il padre era rigido. Schiena dritta. Un vero texano insomma. Portava bene gli anni anche lui e dietro quegli occhiali, lo sguardo che stava rivolgendo al figlio era di colpa, di consapevolezza dell'orrore compiuto verso di lui.
  
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