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Autore: paige95    16/11/2017    5 recensioni
Che cosa succederebbe se Goku e Vegeta accettassero, incoscientemente, una sfida lanciata dalle loro mogli? E quali sarebbero le conseguenze di un'eventuale sconfitta?
Chissà, magari, alla fine di questa storia, i due sayan più testardi dell'universo potrebbero addirittura imparare una piccola lezioncina.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seria minaccia all’orgoglio

 
 
Era davvero semplicissimo, doveva solo aiutarlo e ci avrebbe guadagnato più di quanto avesse mai sperato di scroccare a Vegeta.
 
Sì, era decisamente molto semplice…mettersi nei casini grazie a suo padre!
 
Erano stati beccati in flagranza di reato. Nulla sfuggiva a Bulma, spesso e volentieri si chiedevano se magari, per qualche fortuito e sfortunato evento, avesse anche lei ricevuto il dono di quei poteri sayan. Possibile che andando con lo zoppo si imparasse a zoppicare? Altrimenti non si spiegava davvero come l’attimo dopo in cui Bra e Vegeta erano entrati in quell’impeccabile e candida cucina, la donna fosse piombata istantaneamente nella stanza, sorprendendo la figlia con una padella in mano. A nulla valsero i tentativi della ragazza di rimediare, perché ormai il danno era stato fatto: due settimane di detenzione.
 
Ma infondo Bra se lo era meritato, così la prossima volta imparava a mettersi in mezzo ad affari che non la riguardavano, sperando chissà in quale vantaggio per sé. Se ne stava nella sua stanza in punizione a sbuffare, ma ovviamente le sue orecchie non trovarono nemmeno un po’ di pace, perché a suo padre era forse toccata la parte peggiore della sfuriata.
 
<< Vegeta, metti ancora in mezzo nostra figlia e non solo resti senza mangiare per una settimana, dormi anche sullo zerbino! >>
 
Il principe non fiatava, additato severamente dalla moglie, ma era arcistufo di quella situazione e con lui anche il suo stomaco stava iniziando seriamente a ribellarsi e, se possibile, gridava ancora più di prima.
 
Fu proprio in quel momento che Bulma, voltatasi con irritazione per levarsi da davanti suo marito, fu richiamata da quel forte rantolo, che era talmente tanto intenso da portarla a credere che Vegeta le stesse per rispondere a tono nel vano tentativo di difendersi.
 
<< Come, scusa? >>
 
<< Io non ho detto nulla! >>
 
<< Ma lo stavi per fare! >>
 
‘Ora mi sono veramente stancato’
 
La fulminò senza fiatare e si incamminò con pacatezza - dato che era tutto il giorno che correva come uno scalmanato - con l'intenzione di superare sua moglie. Ma Bulma lo bloccò posandogli una mano sul petto.
 
<< Dove credi di andare, mio caro? Io e te non abbiamo ancora terminato >>
 
Fortuna che il telefono anticipò una qualsiasi risposta del sayan.
 
‘Stavolta non mi sarei davvero tenuto dal risponderle’
 
Bulma, per gentile concessione, gli lasciò libero il passaggio, seguendo con gli occhi i passi decisi del marito, finché non svoltò l’angolo, scomparendo dalla sua vista.
 
Vegeta tirò un sospirò di sollievo, possibile che anche solo lo sguardo di quella donna lo facesse davvero sentire come uno di quegli stracci di cui si era servito per lucidare da cima a fondo la Capsule Corporation?
 
<< Pronto >>
 
La voce che udì dall’altra parte gli fece uno strano effetto di comprensione e vicinanza per una disgraziata combinazione di astri celesti, che aveva congiunto il loro destino, assoggettandolo alle grinfie di due terrestri…ok, facciamola breve, erano stati fregati come topi in gabbia, a Vegeta era stata messa sotto il naso un’invitante occasione, a cui non era stupidamente stato in grado di resistere. Orgoglio? Possiamo decisamente e senza ombra di dubbio racchiudere quella temeraria accettazione in quest’unica parola, che lo rende colpevole…
 
‘Non è colpa mia!’
 
Colpevole di quella disgraziata situazione, ma ovviamente non ammetterebbe nemmeno sotto tortura di essere il reo.
 
<< Vegeta, grazie al cielo mi hai risposto tu! >>
 
<< Kaaroth, che vuoi?? >>
 
Il tono del principe era severo, ma dovette ammettere a se stesso che mai come allora quel suono sbarazzino, da sempre odiato, gli fece percepire tanto sollievo in quell’incubo che stava vivendo ad occhi aperti.
 
<< Per caso, e sottolineo per caso, non è che Bulma >>
 
<< Non mi nominare nemmeno per scherzo mia moglie! >>
 
Goku non poté fare a meno di sorridere pacatamente - per non farsi sentire da Chichi - davanti a quella considerazione, dopotutto era stato lui a cacciare entrambi in quell’enorme guaio ed ora stava semplicemente subendo le conseguenze del suo incosciente gesto di accettare quell’insensata scommessa ‘Ma non sarò di certo io ad accusarlo, con il rischio di morire un nano secondo dopo’.
 
<< Che hai da ridere, razza di idiota?? >>
 
<< Niente >> il rivale cercò di mantenere un contegno, che arrivò nell’esatto istante in cui il suo stomaco gli ricordò il motivo della chiamata << Vegeta, ti prego, dimmi che Bulma ha preparato il pranzo. Sto morendo di fame! >>
 
Il principe rimase in silenzio davanti a quella richiesta. Passò poco meno di mezzo minuto prima che con un sonoro SBAM Vegeta riattaccò la cornetta.
 
‘Non ho mica tempo da perdere dietro ad un idiota come lui’
 
Ma fece appena in tempo a muovere un passo che il telefono squillò nuovamente, stuzzicando maggiormente l’umore già irritato del principe.
 
<< PRONTO! >>
 
<< Vegeta, scusa, sono sempre io, deve essere caduta la linea >>
 
‘Anche lui no però! Ma che ho fatto di male oggi, o negli anni passati? Devo forse espiare qualche colpa futura??’
 
Non sappiamo se ci siano future colpe da espiare, ma sicuramente qualche peccatuccio passato e mai ammesso deve essergli riconosciuto.
 
Sfinito, il sayan di sangue blu si schiaffò una mano in faccia, pregando davvero di svegliarsi nell'immediato all’albeggiare, pronto per una nuova giornata di allenamenti nella sua adorata Gravity Room, in pace e solitudine e…
 
<< Vegeta! >>
 
‘Ma per la miseria! Non si può nemmeno sognare?!’
 
<< Si può sapere che diavolo vuoi dalla mia esistenza, Kaaroth?! E già che ci sei, dimmi anche che cosa volete tutti da me! >>
 
<< Te la stai passando male, vero? >> Goku sospirò rassegnato << Bè, siamo in due >>
 
Il rivale riusciva ad avere una capacità empatica che all’orecchio del principe suonava a dir poco vomitevole.
 
<< Fai poco l’amicone, perché ti sbatto di nuovo il telefono in faccia, intesi? >>
 
<< Mi dispiace, Vegeta, ma ciò che devo comunicarti non migliorerà di certo il tuo umore >>
 
Che altro c’era, che aveva implicato quella sgradevole - ma anche a tratti rincuorante - chiamata? ‘Può davvero andare peggio di così?’
 
<< Credo che possa andare anche peggio di così, Vegeta >>
 
<< Da quando mi leggi i pensieri?? >>
 
Quell’inaspettata certezza fece rabbrividire il principe.
 
<< Che? >>
 
Un nuovo dubbioso silenzio calò tra i due compagni di sventura.
 
<< Vegeta? Sei ancora lì? Odio questi aggeggi terrestri! Dai, ti devo dire una cosa importante >>
 
<< Muoviti, Kaaroth, prima che io svenga sul serio dalla fame in questo preciso istante >>
 
Doveva essere una notizia alquanto sconvolgente, perché Goku non aveva il coraggio di comunicargliela. Ritardava, indugiava, spazientendo ulteriormente il principe e mandando letteralmente a farsi benedire la poca pazienza di cui quest’ultimo era provvisto.
 
<< KAAROTH! >>
 
<< Ok, ho capito. Goten ha sentito sua madre >> in quel momento faceva persino fatica a definirla sua moglie da tante che gliene stava facendo passare << dire a Bulma cosa ci aspetta, se non strisciamo ai loro piedi per tutto il giorno >>
 
Vegeta era concentrato al massimo.
 
‘Perché gli devo tirare fuori le parole con le pinze??’
 
<< Che diamine vogliono fare? Lasciarci? A quel punto potrei persino vederla come una liberazione >>
 
<< No, peggio. Vogliono farci sfilare per Satan City con i loro vestiti addosso >>
 
Silenzio tombale.
 
<< Vegeta, sei svenuto sul serio? >>
 
Il principe non aveva avuto alcun mancamento, semplicemente il suo cervello non riusciva a prendere atto di quella infausta notizia nel pieno delle sue facoltà mentali e così i suoi neuroni difettavano nella semplice funzione di trasmettere l’impulso, al fine di accettare…ok, facciamola sempre breve, il topolino in gabbia stava per ricevere una potente scossa elettrica da duecento volt, alla quale non sarebbe scampato nemmeno per intercessione divina.
 
Ed ora dove andava ad arrampicarsi quel tanto amato orgoglio, che avrebbe difeso con le unghie e con i denti, pur di salvaguardarlo da qualunque minaccia?
 
‘Sono rovinato’
 
<< Ok, Kaaroth, cambio di programma, le asseconderemo. Vogliono la guerra e guerra sia! >>
 
 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Si mette male per i nostri sayan XD
 
Sto cercando di venire incontro a tutte le vostre aspettative, quindi spero di non disattenderle :)
 
Questo capitolo anticipa e introduce ciò che sarà, lasciandovi un po’ di suspance ;)
 
Alla prossima :)
Baci
-Vale
   
 
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