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Autore: Inquisitor95    16/11/2017    0 recensioni
Endymion è un continente vasto, da poco uscito dal terribile dominio degli elfi. Ma finalmente gli umani vedono la luce in quella che si prospetta l'Era della Gloria e sono tornati a dominare i loro castelli e le loro terre com'era prima; saranno davvero finite le sofferenze? Il continente si adatterà alle nuove condizioni politiche o finirà distrutto dal gioco delle Casate? A tramare dietro questo pericoloso gioco, c'è una setta di maghi che minaccia l'ordine con il caos.
Vivere o morire. Questa è la costante scelta che i tre protagonisti saranno obbligati a compiere passo dopo passo. Il fuoco dilaga, combatterai o brucerai con esso?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{Kari

20.

Debolezza

  

Quella serata sembrava la più lunga della vita di Kari che ovviamente aveva preferito non tornare nella sala grande, probabilmente sua madre si sarebbe arrabbiata non vedendola tornare ma poco importava dopo quanto era successo; era accaduto tutto talmente in fretta che la giovane lady di Bosco Ombroso non aveva ancora realizzato l’idea, tra tutte le cose però la più impressa nella sua mente era la reazione del Signore della Guerra suo fratello.

« Credete davvero che non dovremmo dire nulla ai vostri genitori, Kari? Vostro fratello non ha torto. Se non avesse avuto quella reazione probabilmente io l’avrei fatto al suo posto. » le aveva detto Aedan quella sera stessa quando Valdis era stato accompagnato nella propria stanza a seguito della sorella.

Lei era rimasta chiusa finché Aedan non era tornato. « So quello che so, Aedan. Conosco non posso parlarne con i miei genitori… » disse Kari in risposta, cercando di dimenticare quanto accaduto: se pensava alle dita di Volmar all’interno del suo corpo cominciava ad avere le vertigini e le girava la testa.

« Vostro padre non permetterebbe di certo che Volmar la passi liscia, sarete sposati ma non permetterebbe mai che sua figlia venga stuprata da un lurido pezzo di… » disse Aedan cercando di convincere la propria lady dal desistere dal voto di silenzio, ma la ragazza scosse il viso interrompendolo.

« Ciò non cambia il fatto che non posso parlarne con loro. E mia madre la prenderebbe come un mio rifiuto, una scusa per il fatto che non voglio sposare Volmar. » disse Kari cercando di farsi forza, Aedan aveva guardato la sua signora per almeno cinque minuti in silenzio con espressione vaga aspettando che lei gli desse il motivo per il quale non poteva realmente parlare.

Ben presto Kari chiuse gli occhi addormentandosi tra le proprie coperte indossando la sua pesante giacca di lana sotto la protezione del suo cavaliere. Poche ore dopo la ragazza si svegliò trovando Aedan davanti alla porta, qualcuno aveva bussato e la lady aveva sentito un ragazzo avanzare la richiesta d’entrare.

« Entra pure, Valdis… » gli rispose la ragazza sentendo la voce di suo fratello, era ancora assonnata e dalla debole luce che entrava dalla finestra capì che dovevano essere non doveva mancare molto all’alba. « Che succede? » chiese quando vide il fratello maggiore avvicinarsi a lei e sedersi tra le coperte del proprio letto, la ragazza si mise seduta con la schiena poggiata ai cuscini che lo adornavano.

« Non volevo svegliarti, ma non riuscivo a dormire. Non smettevo di pensare a quello che aveva cercato di fare quel figlio di puttana. Speravo volessi dirmi cosa è successo e perché pensi abbia fatto una cosa del genere! » chiese il ragazzo, Kari cominciò a mettere a fuoco il mondo intorno a sé notando che suo fratello indossava una lunga giacca da notte di pelliccia sopra abiti di lino che aderivano al corpo.

« Valdis ti prego, non voglio continuare a pensare a quello che è successo. » cercò di insistere la ragazza, nonostante lei non avesse colpa di quello che era successo si sentiva quasi responsabile. Forse senza volerlo aveva indispettito il toro.

« Anche io non riesco a smettere di pensare a quanto è successo, Kari. Volmar è un folle bastardo, ma fare una cosa del genere è inaspettato persino da un tipo come lui, essendo un ospite. » disse il cavaliere della lady cercando di schierarsi dalla parte del giovane Signore della Guerra, la ragazza si morse le labbra, non era sua intenzione parlarne perché avrebbe così dovuto dire quando aveva visto tra Volmar e Myrella, parlare del loro incesto la creava disagio oltre che un senso di nausea che non si spiegava.

« Mi sono ripromessa di non dirlo, Volmar non è sano di mente e non voglio creare più problemi di quanti ce ne siano. » disse, dentro di sé sapeva bene che non gli importava nulla, ma parlare con l’Anziana Amber le aveva fatto sviluppare quella sorta di pietà nei confronti del futuro lord. Si sentiva ridicola.

« Per il suo bene!? Ti rendi conto che lui non gli importa di nessun altro che sia se stesso, sorellina? Non capisco come puoi anche solo pensare di proteggerlo dopo quello che ti ha fatto! Non essere buona con chi non lo merita, non permettere ad altri di pensare che tu sia una debole.» disse Valdis accusando la propria sorella con tono deciso, non era la prima volta che la ragazza si sentiva in questo modo e sapere che la sua debolezza era visibile anche all’esterno la distrusse.

Kari strinse la coperta tra i pugni per trattenere le lacrime, non voleva essere debole, era per questo motivo che aveva cominciato le lezioni di guerra con Aedan, ma chiaramente non era ancora pronta a sentirsi forte, le sue lacrime ne erano la prova.

« Ad Artiglio del Drago ho visto Volmar e sua sorella Myrella baciarsi. Li ho sentiti parlare… sono amanti. Ed ho ragione di pensare che per gelosia abbia cercato di farmi uccidere. » disse Kari sputandolo via come se fosse latte rancido. Aedan e Valdis ascoltarono attentamente quello che era stato detto.

« Non so perché l’ho detto a Volmar, gli ho detto che non intendevo rivelarlo. Gli ho chiaramente detto che non volevo dirlo a nessuno, ma credo che lui abbia pensato che fosse una provocazione. » continuò Kari mentre guardava gli occhi azzurri del fratello, quello ascoltò con la mente chiaramente confusa.

« Se fosse vero questo spiegherebbe perché Lord Dunnstone sembrava tanto convinto della sua innocenza. Myrella potrebbe aver agito alle spalle di tutti. Persino Volmar potrebbe esserne allo scuro anche se ne dubito fortemente. Riguardo il loro incesto… » Aedan parlava lentamente assorbendo le notizie che gli erano appena state date, si avvicinò al letto poggiando una mano sulla spalla della lady. « Sei assolutamente sicura di quello che hai visto e sentito? Al giorno d’oggi è una grave accusa. »

Kari guardò Aedan senza ascoltare le sue parole, i suoi occhi andarono alla ricerca di Valdis che sembrava perso nei suoi pensieri. Si alzò dal letto portandosi le mani ai riccioluti capelli neri, si passò una mano dal viso alla ricerca della barba che gli era stata tolta quel pomeriggio e continuava a pensare.

« Cerchiamo di concentrarci sulla parte più importante di tutto questo: Volmar e Myrella potrebbero aver organizzato l’assassinio proprio per evitare il matrimonio. Dobbiamo indagare a fondo sulla questione e se questo fosse vero dobbiamo intervenire e fermarli. Ma non dovremmo interessarci di quello che fanno nell’intimo, » di avvicinò quindi alla sorella minore nuovamente cercando di parlarle con chiarezza. « pensi di riuscire a distinguere quello che pensi riguardo loro due da quello che riguarda il gioco delle casate? » disse Valdis infine; Kari non poté non notare come il fratello sembrava quasi giustificare il loro rapporto amoroso e discapito della vita di lei, non riusciva a credere alle sue orecchie. « Non li giustifico e ti prometto che la pagheranno ma devi riuscire a distinguere la giustizia dall’orgoglio. »

Aedan rivolse uno sguardo confuso quanto quello della sorella stessa, entrambi increduli della reazione pacata di Valdis.

Il Signore della Guerra che tanto si era arrabbiato davanti quello che era successo alla sorella minore, stava quasi giustificando l’aggressione di Volmar come sua difesa contro l’essere stato scoperto da Kari; il suo tono sembrava quasi nascondesse qualcosa di personale che però la ragazza poté vedere.

Si alzò dal letto indossando la propria veste da notte intenzionata ad uscire dalla stanza. « Ho bisogno di aria fresca! »

Era furibonda con Valdis e voleva davvero respirare aria pulita. Aedan continuava a guardare il futuro Lord Caelum con occhi indagatori per capirne di più, ma dovette smettere visto che Kari aprì la porta della stanza correndo via.

Si spostò verso i bastioni del castello nel tentativo di raggiungere l’alta torre desolata, la ragazza non si guardò indietro per un istante sapendo che il cavaliere era alle sue spalle. Fermò la sua corsa solo quando si trovò nella grande terrazza che dominava l’orizzonte sulla Tundra Innevata totalmente immersa nel buio.

« Non posso credere alle parole di mio fratello. Perché mai dovrei usare questa storia per vendetta? Odio Volmar, ma non ho nulla di personale nei suoi confronti e non ho interesse nel distruggere la sua vita! » disse lei in preda alla rabbia. Aedan la raggiunse affiancandola, la lady si chinò con la schiena sulla balaustra.

« Io credo che Valdis abbia preso la cosa sul personale. È solo una mia sensazione, ma credo che per un attimo abbia pensato che vi stavate affezionando a Volmar che la vostra reazione fosse per lo più di gelosia nei confronti della sorella. » le rispose il cavaliere cercando di far ragione la propria lady, la ragazza si voltò verso di lui ascoltando le sue giustificazioni. « Non badate alla loro relazione, certo la cosa potrebbe sciogliervi dal voto nunziale a patto però di distruggere qualunque rapporto con i Dunnstone. »

« Conosco le conseguenze di una simile azione e nonostante io detesti i Dunnstone non è mia intenzione sciogliermi dal matrimonio in questo modo! » rispose la ragazza a sua volta.

« Vostro fratello forse la vede diversamente: è un Signore della Guerra e sa bene che questa mossa potrebbe far azionare meccanismi che metterebbero i due regni in crisi. » disse Aedan in tono vago alludendo alle tensioni. « Per questo motivo ha insistito sull’esattezza di quello che avete sentito. » continuò il cavaliere parlando con tono contenuto, Kari seguì il ragionamento intuendo che le parlava da amico e non da cavaliere.

« Proprio per questo motivo non ho intenzione di parlarne con i miei genitori. Non posso dire loro la dinamica completa degli eventi perché rischierei di scatenare una guerra che non voglio. Se la soluzione per evitare la guerra è aspettare e indagare allora è così che faremo. Non faresti lo stessi anche tu? »

Aedan chinò il capo osservando l’orizzonte e distogliendo lo sguardo dalla propria signora che continuava invece a fissarlo. « Non posso dirti cosa fare, mia signora. » disse lui lavandosene le mani, a quelle parole Kari fece una mezza risata, ovviamente se lo aspettava, prese una boccata d’aria fredda.

« Ho già deciso diversi minuti fa. Credo comunque che Valdis abbia ragione a pensare che io sia debole. Non sopravvivrò un giorno ad Artiglio del Drago se continuo così. Prima o poi crescerò… spero. » disse la giovane lady con voce tremante, Aedan alzò lo sguardo, Kari era sul punto di piangere e per questo stringeva gli occhi come per trattenere le lacrime.

« Penso però che tu sia sulla buona strada, mia signora. Tutti siamo deboli finché non capiamo per cosa vogliamo lottare. Io per esempio ho scelto di combattere per mia madre, per far sì che fosse fiera di me, ho scelto di combattere per proteggere gli altri. » Aedan fece una pausa e la lady riaprì gli occhi osservando alla propria destra un raggio di sole spuntare oltre il lontano Mare dei Titani.

« Tu per cosa hai scelto di lottare? » chiese infine il cavaliere.

Kari non aveva nulla per cui combattere quindi non poté rispondere ancora alla domanda fattagli dal cavaliere.

Diverse ore più tardi il cielo era molto più scuro e la giovane lady stava seguendo una lezione insieme al proprio fratello gemello che ovviamente non aveva mancato di farle domande: aveva sentito lo stesso dolore e la stessa sofferenza della sorella di fatti aveva gli occhi infossati e sembrava stare piuttosto male.

« Non è così male come sembra, davvero. È solo che… mi ha lasciato un po’ spiazzato. Non credevo che avrei mai potuto provare una sensazione del genere, sembro più sconvolto io che tu. » disse Synder a fine lezione quando entrambi i Caelum poterono allontanarsi dalla biblioteca, quel giorno le guardie personali e il resto della guarnigione dovevano incontrare il loro lord, in girò per il castello però c’erano ancora gli uomini dei Dunnstone che vestivano armature con stemmi neri e blu e che quando vedevano i Caelum passare sembravano quasi scoccare delle occhiate gelide che trasmettevano sensazioni tutt’altro che positive.

« Non ho dormito bene stanotte, ma ho capito una cosa importante: la vita è come una giostra, continua a girare anche se scendi dal cavallo. » disse Kari con lo sguardo perso nel vuoto mentre svoltavano l’angolo, ad ogni corridoio aveva timore di incontrare Volmar, di certo quella paura non le faceva bene e per questo sperava anche di poterlo incontrare così da fronteggiarlo.

Ma la giovane lady non era sicura di quello che avrebbe provato. « Lo dirai ai nostri genitori? Voglio dire non credo che nostro padre sarà felice della cosa, anche se tecnicamente siete promessi sposi quindi prima o poi accadrà qualcosa di simile… » Synder si fermò pensando a qualcosa di terribile. « Significa che quando farete sesso sentirò il suo uccello dentro di me!? »

Kari non poté fare a meno di scoppiare a ridere visto lo stupore e la preoccupazione di Synder. « Non credo sia così che stanno le cose. Ma grazie per la preoccupazione verso la tua unica sorella. » disse lei continuando sarcasticamente e avanzando lungo il corridoio, era lieta che avesse avuto modo di ridere di qualcosa.

Synder continuò con una mezza risata e in quel momento Kari si sentì in dovere di dirgli degli allenamenti che seguiva con Aedan. « Sto prendendo lezioni da Aedan riguardo l’arte della guerra: mi sta insegnando come combattere e come usare la spada, gliel’ho chiesto io. Per questo prendi spesso delle botte, non sono ancora molto brava mi pare di credere. » disse Kari, ma Synder non ebbe la reazione che lei si aspettava, in qualche modo aveva capito quello che stava succedendo e annuì.

« Sì, lo sapevo. Era facile da intuire, ma mi fa piacere che tu lo me lo abbia detto, significa che ti fidi ancora del tuo gemello. » disse in risposta, svoltarono un altro angolo trovandosi nella sala grande, i larghi arazzi viola con la spada argentea dei Caelum si trovavano sospesi in aria nella grande stanza di pietra, svolazzavano appena visti gli spifferi che entravano dalle alte finestre.

« Non trovi curioso il fatto che i nostri genitori abbiano convocato l’intera guardia? Secondo te cosa sta succedendo? » chiese Kari pensando alla riunione, i suoi pensieri vagavano ancora sulla lista dei congiurati e sui segreti del padre. Non che la riguardassero ma c’era qualcosa che la spingeva ad indagare.

« Ancora preoccupata per quello che nostro padre nasconde nello studio? Lo sai che essere ossessionati dalle cose non è mai un bene? » le disse Synder quasi rimproverandola, Kari abbassò lo sguardo ma non prima che lui facesse un ghigno. « Potrei avere un’idea per fare irruzione nello studio. Lo stalliere mi ha insegnato come forzare una serratura, ma non possiamo farlo alla luce del giorno. » disse lui, Kari scattò in aria guardando il fratello con stupore.

« Lo faresti davvero? E se ci beccassero? E poi ci sono Aedan ed Ingrid, come facciamo a non fargli capire quello che vogliamo fare? È ovvio che ci fermeranno! » disse lei preoccupata.

Synder però aveva la risposta a quelle domande. « Basta che ti togli questa idea dalla testa, sì lo farei. Riguardo Aedan e Ingrid dobbiamo cercare di liquidarceli, non possiamo portarceli dietro e se ci beccano… dirò che mi hai obbligato tu a farlo! » disse Synder con un leggero sorriso, improvvisamente l’umore di Kari era nuovamente alto e pronto per quell’avventura col fratello gemello.

Nonostante però avessero stabilito un piano aspettarono due sere prima di poterlo mettere in azione, per un motivo o per un altro non c’era l’occasione adatta e finalmente si presentò quando quella sera non ci fu nessuna cena particolare e nessun altro impegno con i Dunnstone, Kari aveva avuto modo di rivedere Volmar nel corso di quei due giorni ma il ragazzo non si era nemmeno disturbato di parlarle e i genitori di entrambi si erano accorti di quella freddezza.

L’intero tavolo rimase in silenzio quando a cena fu proposto ai due ragazzi promessi sposi di andare in giro a cavallo insieme l’indomani, Kari non aveva voglia di uscire insieme a Volmar e anche Valdis e Synder erano della stessa opinione.

Quella sera Kari organizzò insieme a Synder la loro irruzione all’interno dello studio, i due gemelli si dovevano incontrare  nell’ala ovest davanti la statua del Titano Folle che faceva da guardia alle scalinate verso i bastioni, non molto distante dalla porta dello studio del padre; Kari affrontò quindi il primo ostacolo quando sentì le campane scoccare la mezzanotte.

« Devo uscire dalla mia stanza, ma ho bisogno che tu stia qui, per favore. » disse Kari parlando alla propria guardia, indossava abiti comodi e molto caldi visto il freddo che penetrava le mura.

Aedan ovviamente guardò stranito la propria protetta che non era solita uscire in piena notte. « Il mio compito è fare da guardia a voi, non alla stanza vuota in cui dovreste riposare. » disse lui in risposta, ovviamente Kari immaginava che il cavaliere avrebbe insistito per seguirla quindi fu costretta ad insistere.

« Stasera non ho bisogno di qualcuno che mi segua. Devo fare una cosa con Synder e abbiamo bisogno di non dare nell’occhio, ci sono anche le guardie dei Dunnstone di pattuglia. » rispose la ragazza, ma ancora una volta Aedan insistette scuotendo il viso.

« Non ho idea di cosa vogliate fare ma a maggior ragione essendoci le guardie dei Dunnstone non dovreste girare da soli. Voi più di vostro fratello siete in pericolo, non posso lasciarvi da sola un’altra volta. » disse il cavaliere e Kari capì che non aveva la minima intenzione di lasciarla andare da sola in giro per il castello.

« Non sono sola, c’è mio fratello con me. Ma se ti fa sentire meglio il fatto di essermi vicina allora va bene, ma non devi fiatare o provare a fermarci! » disse lei riducendo il tono di voce, il cavaliere annuì facendo gesto di stare in silenzio quindi si spostarono nelle ombre dei corridoi desolati.

Le candele alle pareti si muovevano debolmente a causa degli spifferi nel castello, a differenza di Artiglio del Drago il quale castello era costruito in pietra lavica, i bastioni di Bosco Ombroso erano costruiti per affrontare il rigido inverno in maniera differente, la pietra delle pareti non lasciava spazio al colore e la struttura diventava un vero e proprio ghiacciaio.

Muovendosi lentamente tra le parete freddi, Kari e il cavaliere arrivarono ai piedi della scalinata notando che Synder non era da solo, insieme a lui c’era Ingrid che a quanto sembrava aveva insistito per accompagnarlo. « E voi che volevate lasciarmi di guardia in camera. » disse Aedan quasi canzonando la propria protetta, quella sbuffò e si avvicinò al gemello che si accorse del loro arrivo.

« Credevo che avremmo dovuto lasciare le nostre guardie in camera. » disse Synder e Kari alzò un sopracciglio rivolgendogli un’occhiata sarcastica e incredula.

« E lo dici a me? Ti sei portato dietro Ingrid! » disse lei in risposta ma sia il fratello che la donna cavaliere scossero il viso.

« In realtà l’ho seguito fin qui, volevo vedere in che guai si voleva cacciare, Lord Caelum non sarebbe felice del fatto che i suoi figli vagano per il castello, specialmente visto che le guardie di Lord Garrel sono di pattuglia. » disse la ragazza dai capelli rossi quasi giustificandosi, Synder alzò gli occhi al cielo.

« Gli avevo chiesto di restare in camera, ma ha insistito quindi gli ho detto che poteva venire con me a patto che non ci fermasse. » disse Kari giustificando la presenza del proprio cavaliere, omesse la parte in cui pensava di sentirsi al sicuro con due dei loro cavalieri.

« Lasciamo perdere, meglio sbrigarci: non intendo stare tutta la notte qui fuori a morire di freddo! » disse Synder lamentandosi, Kari annuì e tutti e quattro si spostarono quindi verso lo studio del lord del castello cercando di evitare i corridoi grandi.

I Dunnstone non avevano molto guardie con loro ma a sufficienza da controllare i corridoi principali, fortunatamente lo studio era nell’ala del castello che non interessava le ronde quindi fu facile arrivarci superando i cavalieri. « Sapete che se vostro padre dovesse scoprirci farebbe a pezzi me ed Aedan e voi restereste in castigo per il resto dei vostri giorni? » chiese Ingrid sarcasticamente quando il gruppo arrivò davanti la porta dello studio, Synder uscì dalla tasta due asticine che infilò all’interno del chiavistello cominciando a giocherellarci.

Kari guardò Aedan prima di rispondere come se aspettasse che anche il cavaliere li sgridasse per quello che stavano facendo. « I nostri genitori ci stanno nascondendo qualcosa, so che per loro siamo ancora due bambini ma abbiamo diritto di sapere. » disse lei consapevole dei loro limiti, continuò ad osservare Aedan che però non rispose restando in silenzio a guardarli.

« Kari avrei bisogno di un po’ di luce, o vi spostate dalla finestra o mi procuri una candela! » ordinò Synder interrompendosi dal tentativo di scassinare la serratura, Kari annuì seguendo l’ordine e spostandosi verso uno dei candelabri piazzati su uno dei mobili che fiancheggiavano la parete murata del corridoio.

Aedan le fu subito dietro e quando lei si voltò con in mano il candeliere lui ne approfittò. « Kari capisco che vi ritenete adulti e volete  essere messi al corrente di quello che accade ma con questo non dimostrate di certo la maturità per conoscere le cose! » disse il cavaliere cercando di convincere la lady. Kari non diede peso alle parole che le erano state dette e tornò da Synder.

Indirizzò la luce verso la serratura e in pochi istanti Synder riuscì a sbloccarla: ci fu un leggero suono mozzato e i quattro rimasero immobili per un lungo istante, poi dei passi di armatura echeggiarono lungo il corridoio richiamando le attenzioni dei quattro che si voltarono all’unisono.

« Dobbiamo nasconderci dentro! » disse Kari, il fratello gemello aprì la porta lasciando entrare la sorella e i due cavalieri all’interno poi si chiuse la porta alle spalle non riuscendo a vedere chi stava avanzando lungo il corridoio.

I quattro rimasero in silenzio, Kari sentiva il proprio cuore battere all’impazzata nella gola, cercò di isolare il suo pulsare come se avesse timore che potesse sentirsi e chiuse gli occhi; i passi che camminavano erano pesanti, appartenenti a due uomini probabilmente, stavano parlando a bassa voce quando si fermarono davanti lo studio per battere un colpo sulla porta.

Sia la lady che il fratello si scambiarono uno sguardo pensando di essere stati scoperti, lui ed Aedan però tenevano la porta bloccata spingendo con forza, essendo stata sbloccata la serratura chiunque avrebbe potuto girare la maniglia e aprire la porta per scoprirli. La giovane lady lanciò uno sguardo impaurito al proprio cavaliere che però annuì e mosse le labbra in modo da dirle di stare calma.

« Questo è lo studio di Lord Caelum. Ovviamente il nostro lord sospetta qualcosa visto che da un mese a questa parte chiude sempre a chiave. Solo lui ne possiede la copia. » disse una prima voce battendo sul legno massiccio della porta. Era voce familiare ma che Kari non riusciva proprio a collegare ad un volto, era qualcuno che conosceva bene il castello.

« Possiamo farla saltare in aria in qualunque momento, non sarà una chiave a fermarci. » disse la seconda voce in risposta al primo uomo, questa voce era totalmente estranea alle orecchie della giovane lady. « O forse ti preoccupi di fare baldoria? » chiese la voce quasi deridendo il primo uomo che aveva parlato. Quello rispose con un tono aggressivo.

« Il castello è solido ed è praticamente impossibile assediarlo dall’esterno. Preservarlo è un vostro dovere e sono sicuro che anche il tuo signore ne sia convinto! » disse ancora la prima voce, la successiva risposta fu impossibile da udire visto che era troppo distante e sussurrata.

Quando i quattro furono sicuri di essere rimasti soli poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo. L’unica a non farlo fu Kari. « Chi erano? Di cosa stavano parlando? » magari aveva capito male, ma il tono usato dai due tipi sembrava quasi alludere ad un qualche genere di assedio, Kari sperava tanto di sbagliarsi.

« Ho riconosciuto la voce del primo tipo, era Gustav. La guardia del giovane Haydun. L’altro non ho idea di chi fosse, non era una voce familiare. » disse Aedan rispondendo alla domanda della propria signora, entrambi i cavalieri si guardarono quindi in viso visibilmente preoccupati per quello che significava.

« Dovremmo fare rapporto al riguardo o…? » chiese Ingrid non sapendo come gestire la cosa, non si era parlato di un vero e proprio assedio ma c’era qualcosa di molto più grande in ballo.

« Non possiamo riferirlo a Lord Caelum o sarebbe come dirgli che i suoi figli si sono intrufolati nello studio! » disse Aedan rispondendo al cavaliere, a tal proposito Kari notò che Synder le faceva segno verso la scrivania per rovistarci.

La ragazza lasciò la discussione tra i due cavalieri e cominciò a cercare qualcosa che la potesse aiutare a far chiarezza sulla situazione. La grande scrivania era stata ricavata da una quercia massiccia e lavorata diversi secoli prima, pare che uno dei Lord di Bosco Ombroso l’aveva fatta progettare in modo che avesse degli incavi m nessuno aveva prova di questo.

« C’è una lettera qui. Viene da Altura Silente… pare che lo zio Donchad sia malato. Sembra stare molto male a giudicare dalle sue condizioni. » disse Synder leggendo il contenuto della lettera trovata, Kari gli gettò una rapida occhiata non trovando nulla di interessante, rimase colpita certo ma non vi diede peso.

« Mi dispiace che il fratello di nostra madre stia male ma non è per questo che siamo venuti qui! » disse lei riprendendo il fratello che poggiò la lettera dove si trovava un foglio bianco, probabilmente Lord Caelum stava scrivendo la risposta ma alla fine aveva dovuto interrompere.

« Perché tenercelo nascosto? » chiese Synder. Kari non vi prestò attenzione e continuò a cercare senza sapere esattamente quello che voleva, spostando casualmente i cassetti e aprendoli senza un particolare ordine aprendo un incavo nel lato della scrivania.

« Per i nove Titani! Che roba è? » chiese Synder analizzando il pannello appena aperto dalla sorella, la ragazza prese la maniglia tirandola lentamente e tirando fuori diversi documenti.

Si trattava di un rapporto di guerra, o almeno di qualcosa vagamente simile; Kari lesse velocemente cercando di non tralasciare dettagli importanti mentre Synder cercava nei restanti documenti e i due cavalieri si avvicinarono ai due protetti osservandoli dall’alto senza unirsi alla ricerca.

« Parla di una recente battaglia. Circa tre mesi fa ci sono stati degli scontri nelle Terre Centrali. Pare che il nostro esercito abbia impedito a quello dei Dunnstone di attaccare un villaggio. » disse Kari senza riuscire a capire, i Dunnstone non avevano molte terre visto che gli erano state sequestrate quando gli elfi vennero sconfitti, ma non per questo avrebbero scatenato una guerra nelle Terre Centrali attaccando Casa Sullivan e i loro villaggi.

« Nostro padre e nostro fratello si sono assentati in estate. I due avvenimenti sembrano coincidere… » disse Synder in risposta alla sorella, la ragazza alzò lo sguardo incrociando quello di Aedan che sembrava sapere di cosa si stava parlando.

« Perché i Dunnstone hanno attaccato i Sullivan? E perché nostro padre ha reagito mandando l’esercito in guerra? » chiese la ragazza rivolgendosi alla propria guardia del corpo, Aedan per la prima volta parve trovarsi in difficoltà non sapendo cosa rispondere.

« Non ne ho idea, Kari. Vostro padre è solito omettere certi dettagli, lo conoscete più di noi. » rispose il cavaliere, tuttavia Synder sembrò avere una risposta migliore a quella domanda.

« Per via di questa lista. Avevi ragione tu sorella! » disse Synder tirando fuori uno dei documenti che stava leggendo, la ragazza allungò la mano per prendere il foglio di carta così da poterlo visionare vedendo che era lo stesso che aveva visto nello studio ad Artiglio del Drago circa quattro decadi prima.

La lista che Kari aveva visto citava alcuni nomi di importanti lord che lei aveva spesso sentito nominare: naturalmente c’era il nome di suo padre e quello di Valdis Caelum. Seguivano i nomi dei Londir lontani cugini della sua famiglia, alcuni membri di Casa Sullivan e di altri lord delle Terre Centrali e altrettanti erano i nomi di Casa Pyres di Bastione Rugiada nelle terre umide dell’ovest.

Delle note a pié di pagina dicevano che la seguente era una lista di congiurati della corona, i Dunnstone si ripromettevano (in quanto servi fedeli della famiglia reale) di epurare Endymion da queste malvage persone e chiedevano l’assistenza di Casa Arni nelle Valli Nebbiose e l’assistenza di armi e armature in titanio prodotte da Casa Lucarhis nel profondo sud.

« Nostro padre vuole spodestare… i Grimalder? Ma non avrebbe senso, sono nostri parenti più stretti. Inoltre non abbiamo interessi verso la corona! » disse Synder piuttosto stranito e confuso, Kari rilesse quella lista con quelle accuse più volte cercando di capire.

« Vostro padre ci ha fatto promettere di non dirvelo, ma noi sapevamo di quella lista e del suo contenuto. » disse Ingrid parlando prima che potesse farlo Aedan, il ragazzo rimase con il fiato sospeso senza poter continuare quanto detto.

« Che significa tutto questo? Siamo in guerra contro i Dunnstone e sto per sposare uno di loro? Siamo nemici dei Grimalder nonostante siano membri della nostra famiglia? » chiese Kari con tono preso di ansia e paura, quelle accuse non potevano essere vere. E in che modo tutto ciò si collegava a Gustav?

« Il nostro esercito ha affrontato alcuni scontri nei passati mesi contro i Dunnstone. Lord Sten si è schierato a favore dei Sullivan in base ai vecchi accordi di pace. Lo stesso vale per Casa Pyres; quella lista è una sorta di propaganda contro le nostre tre famiglie nel tentativo di metterci in cattiva luce! » rispose Aedan ma Kari non riusciva ancora a capire cosa stesse succedendo.

« Perché mai i Dunnstone dovrebbero farlo? Non sono mai stati in buoni rapporti con noi Caelum, posso capirlo. Ma a che pro attaccare le terre degli altri? » chiese ancora Kari.  La cosa non la meravigliava più di tanto, durante la guerra contro gli elfi e la loro precedente conquista la casata si era schiera in loro favore.

Ingrid e Aedan si guardarono senza avere una risposta da dare alla giovane lady, l’unico a parlare fu Synder. « Forse vogliono conquistare la fiducia della corona. O forse vogliono essere loro a governare la capitale. Durante il dominio degli elfi avevano molto potere e molte terre. Forse sperano di tornare a quei tempi. »

Nessuno seppe rispondere a Synder, Kari però immaginò Volmar e Myrella a capo dell’esercito che voleva conquistare Altura Silente e dominare l’intero continente; provò dei brividi lungo la schiena e capì che tempi bui sarebbero presto arrivati.

  
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