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Autore: k_Gio_    17/11/2017    5 recensioni
In mezzo all'oceano succedono cose strane, si impartiscono lezioni di vita e si fanno incontri inaspettati.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'arrivo ad Arendelle





Arendelle l'aveva sentita nominare qualche volta dalle sirene viaggiatrici, ma dai loro racconti era un luogo che in quegli anni era andato diventando sempre più freddo e difficile da visitare. Non sapeva nient'altro di quel luogo ma il freddo che le entrava nelle ossa le bastava per capire che non era posto per lei.
«Posso uscire quindi?»
Il capitano entrò chiudendosi la porta alle spalle e dopo aver fatto quella battuta idiota si era diretto di nuovo verso la sua cassettiera.
«Allora?» insistette Emma che si era alzata dalla sedia e sempre arrotolata nelle coperte gli si era fatta più vicino.
«Intanto mettiti queste calze e» si guardò intorno «e questi» e le porse degli stivali abbandonati in un angolo.
Lo guardò interrogativa.
«Avanti, non abbiamo tempo da perdere. Io non ho tempo da perdere e ora è il momento migliore per uscire, quindi o ti dai una mossa o rimani qui» e intanto le porgeva gli stivali.
Emma sbuffò per quei modi, ma convenne che sarebbe congelata in un batter d'occhio se non lo avesse ascoltato. Mentre si toglieva le coperte di dosso e si finiva di vestire per mettere poi quelle scarpe, le prime della sua vita lo osservò di sottecchi. Era strano, nervoso quasi. La mascella contratta e lo sguardo duro e fermo in un cipiglio che prima non aveva notato. Si domandò cosa gli pasasse per la testa...ma a dire il vero non le interessava più di tanto. Ora voleva solo uscire per poter parlare con Ruby o Belle e capire cosa le era successo.
Si tirò su, e fu strano. Tutto era strano ormai. Doveva ammettere che seppur il freddo c'era ancora ora con le calze e gli stivali era leggermente meglio.
Lui si voltò guardandola e trovandola pronta per uscire «Bene, ora manca un'ultima cosa e usciamo.» Prese un mantello e glielo mise sulle spalle «Così non faranno troppe domande e non attirerai troppa attenzione».
«Per quello basti tu, giusto?!» chiese ironica lei.

Lui sorrise finto «Sei sempre un amore. E farai meglio anche a stare zitta» e le calò il cappuccio fino a coprirle direttamente metà viso.
«Molto maturo pirata» e si accomodò meglio il mantello.
«Allora,» riprese lui serio «ora usciamo, i miei uomini sono quasi tutti a terra e quelli che sono rimasti saranno nel magazzino a fare l'inventario. Quindi zitta e veloce. E non replicare» aggiunse quando la vide aprir bocca.
Come due fuggiaschi salirono sul ponte di coperta e si diressero verso la passerella che dava al porto.
«Capitano!»
Il pirata si morse la lingua per aver cantato vittoria troppo presto, bisbigliò ad Emma di scendere e di aspettarlo. Lei si ritrovò ad annuire non sapendo che altro fare.
«Dimmi Spugna.» si voltò con un sorriso tirato.
«Chi era quello, Capitano?» disse l'ometto mentre si sfregava le mani per riscaldarsele e indicando con un gesto del capo la figura che velocemente si allontava.
«Quello chi?» fece lui con la miglor faccia da gnorri in suo possesso .
«Come quello chi?! Quel tizio che è appena sceso»
Il capitano si voltò sempre con la sua faccia da schiaffi « Non c'era nessuno, di chi stai parlando? Comunque cosa c'è?»
Spunga assottigliò lo sguardo...era meglio non proseguire quello strano discorso, se il Capitano non voleva parlarne non non ne avrebbbe cavato un ragno dal buco. «Volevo sapere se ci andrete stasera»
Il volto del pirata si incupì diventando serio «Si, se tutto va come spero»
«Sicuro che volete andarci da solo? Posso venire io con voi, Capitano»
«No grazie Spugna, andrò da solo. Controlla che vada tutto bene sulla mia nave mentre non ci sono» e detto ciò si congedò dal marinaio. Scese agilemente dalla passerella e se la ritrovò davanti.
Era leggermente stupito e lei non mancò di farglielo presente. «Pensavi sarei scappata vero?» il sorrisetto che sfociava in un piccolo ghigno.
Lui si grattò leggermente dietro l'orecchio, colto in flagrante «Effettivamente...ma sospettavo che il mio fascino avesse colpito anche te» sapeva sempre cadere in piedi.
«Andiamo» tagiò corto lei.
«Prego» le porse il braccio.
«Scordatelo»
Lui scrollò le spalle «Fa come vuoi, ma stammi vicina che non siamo nella parte di Arendelle più...tranquilla.» era vero. Erano pirati e se li avessero visti non avrebbero perso occasione per metterli in cella, quindi erano in quella sezione del regno dove la gente meno onesta e quella più disagiata era relegata.
«Io sapevo che questo regno non avesse luoghi del genere...» espresse il suo dubbio lei.
«Nessun regno vanta tale onore tesoro.»
«E smettila di chiamarmi così pirata!»
Lui ghignò procedendo avanti. Ci vollero pochi secondi ad Emma per capire che effettivamente e a malincuore necessitava dell'aiuto di quell'uomo. C'era troppa calca via via che camminavano e lei non era abituata a camminare e a stare tra tutta quella gente. Si ritrovava infatti a qualche passo di distanza da lui. Represse il suo orgoglio e accelerò quel tanto che bastava per raggiungerlo e afferargli il braccio.
«Sta zitto» lo anticipò lei non volendo sentire nemmeno un gongolamento.
Lui si limitò a sorridere compiaciuto e a darle dei leggeri colpetti sulle mani che ora si arpionavano al suo braccio.
Camminarono per un po' e solo ad un certo punto lei gli chiese «Ma ora dove stiamo andando? Mi pare che ci stiamo allontanando dal mare...»
«Ah già».
Emma arrestò la camminata di entrambi e lo guardò duramente «Che significa? Dove stiamo andando?»
«Calmati, mi ero dimenticato di questa deviazione» la vide impuntarsi ed incrociare le braccia «Va bene, andiamo» alzò gli occhi al cielo esasperato. E la sorpassò tornando verso la direzione da cui erano venuti.
Pochi minuti dopo si ritrovarono su un pezzo di costa lontano dal caos del porto. Faceva freddo e non vedeva l'ora di filarsela.
«Che poi chi me lo fa fare di darti una mano» mormorò sovrappensiero.
«Che?»
«Hai cinque minuti poi ce ne andiamo prima di congelare del tutto» disse coprendosi meglio con il pastrano. Lì sulla riva il vento era incredibilmente tagliente, colpendo i volti con indelicata freddezza. Non aveva idea di come Emma avrebbe chiamato le altre sirene, ma la vide stringersi nel mantello tremante. Quel clima non risparmiava nessuno. Le fece tenerezza, aveva l'aria di una bimba sperduta. Non era il suo mondo e lo stava scoprendo a sue spese nel peggiore dei modi. Killian scrollò le spalle verso quei pensieri che piano piano si insidiavano nella sua mente riguardo alla giovane a poca distanza da lui.
Emma annuì a quell'ultimatum e si raccolse in se stessa. Come una leggera carezza che contrastava l'asperità di quelle folate di vento, si levò nell'aria un dei più melodiosi e delicati suoni che Killian avesse mai udito. La sentì cantare sommessamente qualcosa di indefinito ma tanto bastò per rapire la sua mente da qualsiasi altro pensiero. Non aveva mai sentito nulla di simile e si rendeva conto di quale problema si andava incontro se si incontravano predatrici del genere in mezzo al mare. Eri spacciato fin dal principio. Salvarsi non era nemmeno un'opzione. Quasi del tutto estraniato dal mondo esterno si accorse solo all'ultimo che qualcosa si stava avvicinando lungo il pelo dell'acqua.
Facendo affidamento sugli altri sensi cercò di tornare in sé, era drammaticamente difficile cercare di evitare quel suono così soave capace di prenderti l'anima.
Il canto cessò all'improvviso e lui riottenne la padronanza completa su di sé.
Emma si avvicinò al mare, voleva tornare ad immergersi ma per la prima volta in vita sua rabbrividì al solo pensiero. Sentiva così tanto freddo nelle ossa e su ogni centimetro di pelle che l'idea di immergersi nell'acqua salmastra sparì in un batter di coda. Persino le lacrimedi gioia nel rivedere davanti a lei le sue amiche fecero in fretta a sparire del tutto.
«Ruby, Belle! Cosa mi è successo?! Perchè non ho più la coda?!»
Le due giovani sirene contente come non mai che Emma fosse riuscita a contattarle si scambiarono tuttavia uno sguardo cupo. «Emma...»
«Ruby parla, non è da te tenere i segreti, avanti» la incalzò Emma che voleva conoscere la realtà dei fatti.
«E' stata Regina» sputò d'un fiato Belle.
«Cosa...?» non poteva crederci, come poteva averle fatto questo?
«E' una punizione, anzi una lezione, ha detto che se non ascolteremo le sue raccomandazioni verremo punite come...come ha fatto con te» finì con un sospiro Belle che non amava per niente quella situazione e dare brutte notizie in generale.
«Ho perso la coda per essere l'esempio a cui non guardare? io...» non sapeva nemmeno che dire, si sentì persa come mai lo era stata. Cominciò a vedere offuscato.
«Ma Emma riavrai la tua coda! La riavrai quando riconoscerai di aver sbagliato ad avvicinarti agli umani e che essere nate con la coda è molto meglio.» Ruby ci mise enfasi nel comunicarle quelle notizie che tutto sommato erano buone, ma sia lei che Belle sognavano di poter girare il mondo sia per mari che per terra e in fondo in fondo invidiavano la sorte che era accaduta ad Emma...l'avrebbero seguita ma le storie sentite sulle sirene catturate le fermava.
I pensieri le si accavallavano nella testa, voleva chiedere loro cento cose ma non gliene veniva in mente nessuna «Io...»
«Tempo scaduto bellezza, saluta le tue amichette prima che facciano una brutta fine» Killian era arrivato come un fulmine alle spalle di lei e facendo cenno verso la vegetazione dietro di loro anche le giovani udirono delle voci ovattate.
Sia Ruby che Belle sobbalzarono un po' per la paura di essere scoperte e un po' per il freddo di quelle acque gelate.
Ma di quel pirata che aveva fatto prigioniera la loro amica non ebbero paura. Salutarono Emma e sparirono così come erano arrivate.
Killian le cinse la vita portandola sulla sentiero che li avrebbe riportati nella baraonda del porto.
Emma si lasciava trascinare da lui, troppo frastornata per capirci qualcosa. Non si sarebbe arresa, quello no, ma almeno un momento di smarrimento totale se lo concesse.
Le parole le vorticavano nella testa senza avere un senso. Colei che doveva proteggerle l'aveva ridotta in quello stato.




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Salve!!!
Con una settimana abbondante ritorno su questo sito! Perdonatemi ma a casa ci sono stata davvero poco .-. 
Allloooora, il capitolo non è lungo ma preferivo pubblicare qualcosa giusto per non far passare altro tempo, spero vi piaccia. 
Giusto per far due chiacchiere, ma ve lo state vedendo "Sirene" su Rai uno?! Mammma mia x'D mi fa scompisciare quella fiction, se volete farvi due risate guardatevela, è un sacco caruccia. 
Tornando a noi, cioè, siamo già arrivati alle ultime due puntate dell'anno T.T poi si ritornerà l'anno prossimo immagino...almeno incontreremo Rapunzel e vedremo se riuscermo a capire chi è la figlia di Hook 2! 
Come al solito avevo da dirvi qualcosa ma ogni volta che mi ritrovo qui a fine capitolo mi sfuggono. E pazienza. 
Ebbene, se vi va fatemi sapere come vi è sembrato il capitolo e ci si risente presto...ultime parole famose :')
Alla prossima! 
Gio






 

 

  
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