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Autore: Nao Yoshikawa    17/11/2017    22 recensioni
Quando Luna vuole andare al Rainbown Festival, nessuno vuole accompagnarla.
Sarà Neville ad offrirsi volontario per passare insieme a lei una giornata all’insegna di unicorni e strani oggetti.
Chissà che la giornata non prenda una piega inaspettata...
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"Gli aveva detto che le piaceva il suo profumo… un’affermazione che poteva essere tutto o niente. Non lo sapeva, sapeva soltanto che adesso stava guardando con aria sognante e con l’espressione di uno sciocco, quel piccolo unicorno rosa che mangiava zucchero filato colorato e stringeva a sé un peluche.
Era sicuramente la cosa più bella che avesse mai visto".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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PromptNel mondo magico esiste un festival mondo di nicchia, un odei quali Luna vorrebbea andare, dove unicorni e creature magiche strane farebbero da padrone, dove le bancarelle vendono solo roba strana e particolare, dove è obbligatorio vestirsi con roba strana o particolare. Neville è l’unico interessato a tae festa e si proprone di andare con lei.
Ringrazio Miryel per il bellissimo prompt datomi **

 


Alla fine dell’arcobaleno


La povera Luna sembrava proprio un’anima in pena. Aveva chiesto a tutti i suoi possibili amici di farle quel favore, ma a quanto pareva, nessuno sembrava disposto a fare tanto.
Ginny l’aveva liquidata immediatamente, dicendole che aveva “altro da fare”.
Harry aveva farfugliato qualcosa che somigliava molto ad un “mi piacerebbe, ma io e Ron abbiamo deciso di organizzare un’amichevole di Quidditch”.
E quindi, la ragazza dai biondi capelli e dall’espressione sognante, era rimasta sola, senza nessuno che l’accompagnasse al Rainbown Festival. 
Beh… poco male, sarebbe andata da sola. Non aveva tutti questi amici a cui chiedere, ma non si sarebbe fatta abbattere.
In realtà però, c’era uno dei suoi amici a cui non aveva ancora chiesto: Neville aveva osservato la sua stravagante amica ricevere due “no” di fila. 
Luna adesso stava seduta comodamente sull’erba, le scarpe gettate in un angolo, tutta intenta a sistemarsi la collana fatta di tappi di bottiglia.
Non trovava giusto che dovesse andare ad un festival tutta sola, e in quanto suo migliore amico – in realtà, quello era un ruolo che si era dato da solo, poiché Luna non faceva distinzione tra i suoi amici – doveva assolutamente intervenire.
Si armò quindi di coraggio e di un sorriso, avvicinandosi alla ragazza, che non si era accorta della sua presenza.
<< Luna >> chiamò.
Lei sollevò lo sguardo. La sua espressione appariva perennemente sorpresa, e il sorriso che in seguito dipinse le sue labbra era molto dolce.
<< Ciao, Neville >> salutò carinamente << Ti va di aiutarmi? >>
Gli porse uno dei tanti fili che teneva poggiati sul grembo. Lui fece spallucce e le si sedette accanto, cercando di imitarla nei gesti, seppur fosse completamente negato.
<< Allora… non hai trovato nessuno che ti accompagni al festival? >> domandò.
Luna scosse il capo.
<< Non ancora. Ma posso capirlo, non a tutti piacciono certi eventi. Vorrà dire che andrò da sola, sarà comunque divertente >>
Neville si schiarì la voce, sentendo le guance andare a fuoco. Si era sempre trovato bene a parlare con lei, ma in certi momenti, come quelli, il suo imbarazzo diventava tanto grande da impedirgli di parlare.
<< Anche io penso che potrebbe essere divertente… in compagnia. Quindi stavo pensando… sì, insomma… mi piacerebbe accompagnarti >>
Luna allora smise immediatamente di fare quello che stava facendo, lasciando cadere uno dei tappi che teneva tra le dita, voltandosi a guardarlo e sorridendogli maggiormente.
<< Davvero? Piacerebbe anche a me >>
<< Forte, allora andiamo insieme >> disse lui, sentendosi decisamente sollevato. Poi però fu colto dalla curiosità, così le porse una domanda.
<< Umh… esattamente, che tipo di festival è? >>
Vide Luna ridacchiare, stiracchiarsi e alzarsi poi in piedi.
<< Lo vedrai. Ah, a proposito, devi venire vestito nel modo giusto >>
<< Nel… modo giusto? >>

Neville sapeva che accettando avrebbe dovuto aspettarsi di tutto. In fondo si parlava di un festival a cui Luna voleva andare, quindi doveva sicuramente trattarsi di qualcosa di diverso dal normale. Malgrado sentisse ciò, quando Luna gli fece indossare un bellissimo e non poco appariscente costume da unicorno con tanto di corno argentato e pieno di glitter, il ragazzo non riuscì a trattenere la sorpresa.
<< Emh… devo proprio? >> domandò infatti, mentre, doveva ammetterlo, si sentiva un po’ in imbarazzo.
Anche Luna, come lui, sfoggiava un costume da unicorno rosa e dal corno bianco. Avvolti per com’erano in quegli indumenti dall’aspetto morbido e confortevole, sembravano pronta ad un pigiama party più che ad un festval all’aperto, ma nonostante ciò, Neville si ritrovò a pensare che lei fosse… bella.
C’era chi l’avrebbe trovata ridicola, considerati i suoi diciassette anni, ma non lui, lui non l’avrebbe mai trovata ridicola. La bionda gli rivolse un grande sorriso.
<< Certo che devi. Gli unicorni sono il tema principale del festival, quindi non potrebbe essere altrimenti! Sei pronto? >>
Il suo entusiasmo era adorabile. Per come gli tese la mano, Neville dimenticò immediatamente di tutto l’imbarazzo e la afferrò, facendosi trascinare dentro.
Qualche passo e sembrava di essere entrati in un libro di favole. Tutto intorno era… colorato, stravagante, incredibile.
Luna aveva spalancato gli occhi, ora pieni di meraviglia. Intorno a loro vi erano stand che vendevano chissà quali fantastici oggetti di terre lontane, un sacco di attrazioni di tutti i tipi, e unicorni e creature magiche ovunque, dai pupazzi, ai costumi a statue che sembravano vere… insomma, un mondo fatato, un mondo perfetto per Luna. 
Neville, nel guardarsi intorno, dovette ammettere che fosse tutto molto suggestivo.
<< Wow, emh… dove andiamo? >>
Si accorse solo dopo di come la ragazza avesse stretto la sua mano con forza. 
Era piacevole come lei lo stringeva. 
<< Di qua! >> esclamò << Non voglio perdermi niente! >>
Dove “di qua” fosse, alla fine non aveva importanza. Perché Luna se lo era trascinato dietro con un entusiasmo tipico soltanto dei bambini. E in fondo la sua anima era quella di una fanciulla dal cuore puro e ancora in grado di sorprendersi per poco.
Forse era questo a renderla così diversa dagli altri. Non tutti potevano essere in grado di leggere una sensibilità tanto grande ed un animo così sincero.
Ma Neville, forse lui era in grado.
Luna se lo portò dietro fino ad una bancarella. Su essa vi erano poggiate boccette pieni di liquidi colorati e profumati, oggetti particolari che in realtà il ragazzo non aveva mai visto, difatti si guardava attorno con curiosità.
La sua amica invece aveva indirizzato lo sguardo su una piccola ampolla dal contenuto violaceo in cui vi era immerso qualcosa che riconobbe come… crine di Unicorno.
<< Che cos’è ? >> domandò Neville.
A quel punto intervenne quella che doveva essere la venditrice, una tipa vestita in modo ovviamente stravagante e dai capelli grigi.
<< Quello, ragazzo mio, è crine di Unicorno. Con esso si prepara una pozione che se bevuta può farti acquistare una conoscenza e una saggezza che non potresti ottenere neanche in una vita intera. Ovviamente è un prodotto molto raro, infatti costa quindici galeoni >>
<< Quanto?! >> esclamò lui, che di certo non navigava nell’oro.
L’attenzione di Luna si era però spostata su alcuni frammenti colorati disposti ordinatamente su una scatola aperta in velluto rosso. 
<< E questi invece che cosa sono? >> domandò.
<< Quelli sono frammenti di uova di drago >> spiegò la venditrice << Non hanno un potere magico, ma sono molto belli da vedere. E ce ne sono per ogni specie e colore, mia cara! >>
Ovviamente per lei, che era sempre attratto da tutto ciò che era colorato e appariscente, fu un acquisto necessario.
<< Ne prendo quattro! Questo con le venature rosse, questo verdastro, porpora e blu! Staranno benissimo su una delle mensola della mia camera! >>
<< Amh, pago io, non preoccuparti! >> le disse subito Neville.
Luna strabuzzò gli occhi, in seguito ringraziandolo. E così, le comprò, per due galeoni ciascuno, i frammenti colorati di uova di drago.
Nel vederli, la venditrice aggiunse poi qualcosa.
<< Visto che siete un adorabile coppia, posso suggerirvi un Cuore di Cristallo? Scrivete i vostri nomi e se giunta la sera il cristallo cambia colore allora starete insieme per sempre. E’ il mio oggetto più venduto fra voi giovani”
Neville sentì le guance andargli a fuoco. Loro una coppia? Davvero erano così in sintonia da essere scambiati per due innamorati? 
Il pensiero lo lusingò e lo fece andare completamente in brodo di giuggiole.
<< Ecco, veramente noi… >>
<< Mi piace, lo prendo! Ma questa volta pago io! >> esclamò Luna, prendendolo completamente alla sprovvista.
Lei non aveva detto nulla in contrario all’affermazione della donna. Che le andasse bene essere scambiata per la sua ragazza?
Sarebbe stata la prima, e probabilmente anche l’unica. In preda all’imbarazzo, comunque, Neville non trovò la forza di aggiungere altro.
Poco dopo Luna strinse tra le mani il Cuore di Cristallo su cui la donna aveva scritto i loro nomi, e come se nulla fosse lo infilò nella sua enorme borsa.
<< Adesso andiamo di là! >> esclamò con lo stesso entusiasmo di poco prima.
Lui la seguì ben volentieri, nonostante adesso avesse un pensiero che lo tormentava: cosa aveva significato l’atteggiamento di Luna? Forse lei provava qualcosa nei suoi confronti? O era lui che stava badando troppo a dei gesti che probabilmente non avevano nessuna importanza?
Luna era così… spontanea, così vera e sincera che sicuramente però doveva esserci una motivazione valida dietro le sue azioni. Se solo avesse avuto il coraggio di chiederglielo!
Passarono davanti altri stand che vendevano erbe magiche e pozioni, e davanti una strega molto strana dalla folta chioma rossa che prediva il futuro tramite una sfera di di vetro. Neville era un po’ scettico – gli erano già bastate le infinite ore di Divinazione a scuola – ma ovviamente come poteva non accontentarla?
Tutta contenta, la ragazza aspettava che la strega le dicesse qualcosa. Quest’ultima stava facendo un po’ di scena, agitando le mani attorno alla sfera di vetro, dentro la quale, in realtà, non c’era niente di niente.
<< Alla fine dell’arcobaleno troverai quello che cerchi >> disse la strega ad un tratto, spalancando gli occhi. Luna la guardò, chinando la testa di mezzo lato.
<< Cosa vuol dire? >>
<< Mi spiace ragazza, questo è tutto ciò che posso dirti >> rispose << La fine dell’arcobaleno, ricorda. Fanno quindici falci d’argento >>
Neville alzò gli occhi al cielo. Luna invece, dal canto suo, sembrava molto pensierosa. Chissà cosa volevano dire quelle parole.
Sì, perché Luna ci aveva creduto, contrariamente a Neville che pensava si trattasse soltanto di una trovata per fare soldi.
Ripresero a camminare. Certo, stare dietro a Luna e il suo entusiasmo era un po’ difficile, ma era certo che per lei avrebbe fatto di tutto. Anche vestirsi da unicorno.
Il suo mondo fatto di bellezze e piccoli tesori non era poi così difficile da capire. O forse non lo era per lui, lui che aveva avuto il privilegio di passare una giornata con lei.
Poco dopo, Luna si fiondò vicino una bancarella che vendeva qualcosa che doveva assolutamente avere.
<< Zucchero filato di tutti i colori! Devo provarlo! Neville, perché non lo prendi anche tu? >>
<< E sia, allora! >> rispose lui contento.
Qualche istante dopo, contenta come se fosse stata una bambina in un negozio di giocattoli, Luna stava gustando il suo zucchero filato, di cui ogni strato era di un colore dell’arcobaleno.
<< Non ci posso credere, ogni strato ha un sapore diverso! >> fece lei entusiasta << Rosso è fragola, indaco è mirtillo, giallo banana… è fantastico! >>
Neville non poté fare a meno di ridere intenerito. Forse anche a causa dei troppi zuccheri, ma Luna sembrava incredibilmente felice.
Gli occhi della ragazza si illuminarono quando vide uno stand pieno di peluches e pupazzi di unicorni di tutti i colori e dimensioni.
Il ragazzo se ne accorse, e schiarendosi la voce, le andò vicino.
<< Vuoi che te ne compri uno? >>
Lei si voltò a guardarlo.
<< Mi piacerebbe sì ma… non vorrei che spendessi troppo per me, ecco! >> affermò.
Neville però sorrise.
<< Aspetta qui >>
Luna lo vide allontanarsi un attimo. Quel ragazzo era così… dolce e gentile, adorava la sua compagnia e il suo essere così premuroso. Stare con lui… era diverso che stare con gli altri. Non sapeva come spiegarlo ma… Neville rendeva tutto speciale.
Quest’ultimo tornò poco dopo con tra le mani il più bel pupazzo che Luna avesse mai visto: di grandezza media, azzurro, morbido, rifiniture perfette e… profumava di lavanda!
Quasi lo zucchero filato non le cadde di mano.
<< E’… bellissimo >>
<< Ti piace? >> domandò nervoso << Non sapevo quale potesse piacerti e ho scelto questo >>
Lei compì un passo in avanti, poggiando una mano sulla sua.
<< Sì mi piace. Sai, ti somiglia. Però tu hai un profumo ancora migliore della lavanda >>
Poi, con un adorabile sorriso, si staccò, stringendo il suo unicorno, mentre Neville cercava inutilmente di scacciare un rossore che era più che evidente.
Gli aveva detto che le piaceva il suo profumo… un’affermazione che poteva essere tutto o niente. Non lo sapeva, sapeva soltanto che adesso stava guardando con aria sognante e con l’espressione di uno sciocco, quel piccolo unicorno rosa che mangiava zucchero filato colorato e stringeva a sé un peluche.
Era sicuramente la cosa più bella che avesse mai visto.
<< Neville! >> chiamò << Andiamo, c’è troppo da fare per rimanere fermi >>
La sua voce lo riportò alla realtà.
<< Arrivo! >> esclamò raggiungendola immediatamente.
La giornata passò in fretta, probabilmente troppo in fretta. Prima che se ne accorgessero era già sera. Entrambi si sentivano stanchi, dopotutto avevano camminato molto. Andarono a sedersi su uno spazio libero pieno di erba fresca. Di lì a poco avrebbero assistito allo spettacolo pirotecnico che avrebbe segnato la fine di quell’incredibile e magica giornata.
Mentre attendevano sotto la volta scura piena di stelle, Luna e Neville stavano divorando i dolci e le caramelle comprati poco prima, sicuramente tutto lo zucchero assunto durante l’arco della giornata sarebbe bastato loro per un po’.
Luna gustava un lecca-lecca al lampone, mentre seduta a gambe  incrociate carezzava il suo peluche. Dopodiché si lasciò andare ad un sospiro.
<< Ah, è stata veramente una bellissima giornata. Mi sa che avevi ragione, andarci da sola non sarebbe stato lo stesso >>
<< Anche io mi sono divertito. Gli altri non sanno cosa si sono persi >>
Lei gli rivolse un sorriso.
<< Sai cosa? Un po’ ci speravo che mi chiedessi di accompagnarmi. Volevo chiedertelo io, ma temevo mi dicessi di no >>
<< Non ti avrei mai detto di no! >> rispose con naturalezza.
Luna sorrise maggiormente.
<< Oh, è buio! Quasi dimenticavo, il Cuore di Cristallo! Vediamo se si illumina! >>
<< Aspetta, cosa…? >>
Se n’era quasi dimenticato. Vide la ragazza tirare fuori l’oggetto e passarselo tra le mani.
<< Ma… non si illumina >> costatò tristemente dopo qualche istante.
Era triste perché… le sarebbe piaciuto stare insieme a lui per sempre?
Era questa la domanda che aveva attraversato la mente di Neville.
<< Beh, non ti devi preoccupare, magari si è rotto… controlla se c’è qualche incrinatura! >>
Luna fece per controllare, ma si ritrovò a sussultare a causa di un boato: un fuoco d’artificio era appena scoppiato in cielo, illuminando tutto di blu. 
Ed ecco di nuovo quegli occhi riempirsi di meraviglia. Neville sarebbe rimasto per ore a guardarla. Luna era come un colore, non era mai uguale, poteva avere mille sfumature.
A quel punto non seppe cosa gli stesse succedendo. Non era mi stato troppo coraggioso da certi punti di vista, ma sentì il bisogno di avvicinarsi a lei ancora, come mai aveva fatto.
<< Sono contenta di essere con te, qui alla fine di questa giornata >> sussurrò al suo orecchio.
Solo allora Luna distolse lo sguardo dai mille mila colori del cielo. Lo guardò negli occhi e poi fu portata ad abbassare il capo: il Cuore di Cristallo si era illuminato, quasi a rispecchiare il gioco di colori sopra le loro teste.
Allora sentì il respiro mozzarsi in gola.
<< Qui, alla fine dell’arcobaleno >>
Nonostante i forti boati intorno a loro, sembrava fosse calato il silenzio. Neville sentì che un momento come quello, così perfetto, non sarebbe mai arrivato. Quindi si avvicinò, delicatamente le afferrò il viso e poggiò le labbra sulle sue.
Luna rimase immobile. Molto probabilmente, se avesse potuto, avrebbe spalancato gli occhi per la sorpresa. Ma non lo fece. Li chiuse, ricambiando il gesto come meglio poteva e perdendosi in quel profumo meglio della lavanda, meglio di qualsiasi altra cosa.
Neville premette con un po’ più di forza, e fu allora che Luna si strinse a lui, lasciandosi scivolare il cappuccio, ma non le importava.
Non aveva neanche mai provato ad immaginare come potesse essere un bacio, e doveva ammettere che niente poteva essere paragonabile ad esso, neanche mille unicorni colorati o chissà che altro.
Lui si staccò piano da lei, rimanendo comunque vicino al suo viso. Per la prima volta poteva vedere le guance di Luna colorate di rosso ed i suoi occhi lucidi.
Gli donò il sorriso più bello che avesse mai concesso a qualcuno.
Che il Cuore di Cristallo avesse detto la verità o meno, ormai poco importava.
Erano solo loro due, nel loro mondo perfetto, in cui sarebbero voluti rimanere per sempre.


NDA
Dunque, questa è una delle mie coppie preferite, ma non avevo mai scritto nulla. Male male, dovevo rimediare, e grazie a Miryel e al suo colpo di genio, sono riuscita a scrivere qualcosa. Luna e Neville sono la dolcezza, spero di aver fatto un buon lavoro **
   
 
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