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Autore: Leila 95    17/11/2017    5 recensioni
Da quando si erano trasferiti in quel minuscolo paesino, lontano anni luce dal resto del mondo e dimenticato da Dio, Leia non aveva avuto una vita facile: aveva dovuto fare i conti con una realtà diversa, alla quale si ostinava a non volersi abituare. Nuove persone erano entrate nella sua vita, e non con tutte aveva stabilito un buon rapporto...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti, Wedge Antilles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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          Epilogo
Avevano deciso di incontrarsi quella sera per salutarsi prima che ognuno partisse per le proprie vacanze. Il martedì era il giorno in cui Lando teneva chiuso il proprio locale, e proprio quel giorno era diventato il momento perfetto per incontrarsi, approfittando che il bar aprisse solo per loro.
Quell’estate, così simile alle altre che erano già trascorse a Tatooine, aveva per loro un sapore speciale perché era la fine di un percorso: davanti a ognuno di loro si aprivano nuove strade, nuove possibilità, e tutti erano carichi di aspettative e speranze. Luke e Wedge si sarebbero iscritti all’accademia militare; Leia avrebbe iniziato l’università – relazioni internazionali, come sua madre; Jyn sarebbe si sarebbe trasferita a Naboo per inseguire il suo sogno di diventare un medico; Cassian avrebbe messo mano alla stesura della tesi di laurea…ognuno di loro aveva quell’ultima estate da godersi, prima di fiondarsi in un nuovo anno ricco di cambiamenti con il cuore gonfio di fiducia per il futuro.
Ovviamente, a quella piccola festicciola d’addio partecipava anche Han, nonostante non avesse nessuna partenza in vista né grandi piani per l’autunno seguente: la realtà era che si trovava bene in quel gruppo di amici, anche se non condivideva le loro speranze e i loro sogni, e poi c’era la sua ragazza, alla quale non poteva dire di no. Tuttavia era arrivato da solo, lasciando che Leia raggiungesse il bar con suo fratello: avevano deciso di non dare nell’occhio, facendo platealmente ingresso insieme.
 
Quella sera, nonostante non fosse in servizio, c’era anche Tendra. Lavorava al bar di Lando ormai da un anno come cameriera: non aveva mai avuto grandi aspirazioni professionali, per questo motivo aveva scelto quel lavoro tranquillo. Suo padre l’avrebbe voluta avvocato, ed era per questo motivo che lei era andata via di casa a diciott’anni, appena finito il liceo: voleva essere libera, sempre, in ogni cosa che faceva, non importava quanta fatica e quanti sacrifici questo le costasse.
Con Lando per fortuna si era trovata benissimo sin da subito: era un vero gentiluomo e l’aveva sempre trattata con riguardo – anche dal punto di vista della paga. Si poteva dire che col tempo fossero diventati buoni amici, e fra di loro c’erano fiducia e rispetto reciproci. Qualche volta, dopo la chiusura, capitava che finissero a fare sesso nel retro del locale – solo per divertimento, senza alcun tipo di impegno sentimentale. Erano entrambi single, e non ci vedevano niente di male spassarsela un po’ ogni tanto. Solo sesso – continuava a ripetersi Tendra – solo sesso, anche se doveva ammettere che un po’ le piaceva avere il suo profumo addosso quando tornava a casa, e che talvolta si svegliava al mattino sperando di trovarlo nel proprio letto. Solo sesso…era una ragazza grande ormai, e aveva smesso di credere nell’amore già da tempo. C’era da dire però che Lando era un amante eccezionale, uno dei migliori che avesse avuto modo di testare: sapeva bene ciò che voleva ma sapeva anche come soddisfarla appieno. Forse era semplicemente per questo che l’attraeva tanto e che a volte fantasticava su di lui.
Leia la guardò avvicinarsi al loro tavolo con il vassoio pieno di birre e in quel momento capì ciò che le sue amiche e suo fratello avevano sempre detto di lei e Han – e cioè che era evidente che Tendra e Lando erano fatti l’uno per l’altra, anche se non lo sapevano ancora. Era palese dal modo in cui si guardavano e dall’intesa che emergeva dai loro gesti che il loro non era un semplice rapporto di lavoro, non più almeno. Solo questione di tempo – pensò – prima che ammettessero la loro reciproca attrazione.
 
Presero ciascuno una bottiglia e qualcuno dei ragazzi l’aveva già avvicinata alle labbra quando Jyn esclamò: “Aspettate! Facciamo un brindisi.” Poi, rivolta a Leia, aggiunse: “Lei, perché non dici due parole?”
“IO!?” fece Leia, sentendosi avvampare all’istante.
“Sì” concordò Wedge. “In fondo, sei l’unica di noi in grado di fare un discorso...”
“Avanti, principessa…alzati in piedi e dì qualcosa, che abbiamo tutti sete qui” disse Han con un ghigno impudente. Anche se ora stavano insieme, Han non aveva perso il brutto vizio di prenderla in giro e di metterla in difficoltà, almeno quando erano in pubblico: gli piaceva troppo vederla arrossire per colpa sua, gli era sempre piaciuto.
Seppur reticente, la ragazza si alzò in piedi tenendo la bottiglia davanti a sé. Per un attimo ripensò a quell’anno appena trascorso, carico di ansie, di dispiaceri, di amarezze, ma anche di grandi soddisfazioni, e al nuovo corso che stava per iniziare e che avrebbe radicalmente cambiato le loro vite, rendendoli adulti. “Quest’anno non è stato affatto facile, per nessuno di noi” iniziò. “Abbiamo dovuto sopportare le angherie di Mon Mothma e di Madine…”
“La follia di Akbar…” suggerì Wedge a mezza voce.
Leia lo guardò e sorrise, prima di continuare: “…le difficolta dell’esame di maturità e la scelta del nostro futuro. Ma siamo stati uniti e ce l’abbiamo fatta, insieme, perché siamo una bella squadra. Vorrei quindi brindare alla nostra amicizia, che non si dissolva ora che prenderemo strade diverse e che sia più forte delle nostre scelte accademiche e professionali.”
“Alla nostra amicizia!” ripeterono tutti in coro, facendo tintinnare le bottiglie.
“Io proporrei di fare un altro brindisi” disse Lando con uno smagliante sorriso rivolto a Han. “Alla nuova coppia!”
Questo sbalordì Han Solo immediatamente e spense la sua goliardica impudenza. Abbassò lentamente la bottiglia e gli rivolse uno sguardo tagliente come una sciabola.
Leia non sapeva che fare: percepiva gli occhi di tutti i presenti puntati su di loro, le bottiglie di birra ancora a mezz’aria in attesa che uno dei due dicesse qualcosa. L’unica cosa che la confortava, almeno un pochino, era il pensiero che Han non era meno imbarazzato di lei – per una volta.
Non che la loro storia fosse un segreto, solo che non volevano attirare l’attenzione su di loro. In passato, quel circolo di amici aveva visto molte ex ragazze di Han, la cui presenza aleggiava ancora nell’aria. Il fatto che ora fosse Leia la ragazza di Han era strano: c’era suo fratello, i suoi amici, e tutto ciò non faceva che accrescere il suo già pesante imbarazzo. Con Han aveva tacitamente concordato sin da subito una certa discrezione nelle manifestazioni d’affetto quando non erano soli. Si vergognava, non di lui ovviamente, ma del fatto che occhi estranei potessero violare l’intimità che aveva appena instaurato con il proprio ragazzo. Quanto al loro gruppo di amici, il loro fidanzamento era fortunatamente scivolato sotto silenzio, lontano dai loro commenti, almeno fino a quella sera.
Jyn si lasciò scappare una risatina. “Che cosa sono queste facce? Pensavate che non ce ne saremmo accorti?”
Han e Leia si scambiarono un occhiata, felici nel notare che quella situazione aveva messo a disagio entrambi allo stesso modo.
“Pensavamo che non ci fosse bisogno di pubblicizzare la cosa” disse piano Leia.
“E perché no?” disse Wedge. “Erano tre anni che scommettevamo su voi due. Era ora che si riscuotesse la vincita.”
Leia si mise una mano sulla fronte, sconsolata: e così lei e Han, il loro rapporto, i loro sentimenti erano stati oggetto di scherno e di scommessa da parte di quelli che credeva fossero suoi amici…addirittura di suo fratello! Non aveva parole per esprimere il proprio disgusto per un atteggiamento tanto insolente quanto irrispettoso nei loro confronti.
Han non riuscì a trattenere un sorriso: era imbarazzante, ma al tempo stesso divertente essere stato protagonista di pettegolezzi e scommesse negli ultimi tre anni.
“Ora dovreste baciarvi” propose Cassian dall’angolo “per dimostrare che state davvero insieme e per chiudere la scommessa.”
Leia stava ancora elaborando ciò che aveva appena udito quando sentì una mano di Han sul proprio fianco che l’attirava più vicino e le labbra di lui sfiorarle appena la tempia destra.
“Ecco a voi, lo spettacolo è finito” disse Han. “Ora potete smetterla con questa stupida scommessa e andare tutti al diavolo!”
“Eh no, caro” disse Jyn. “Vogliamo un bacio vero!”
La sua richiesta incontrò subito il favore di tutti, che si espresse in un insieme confuso di voci sovrapposte. Lando non riuscì a non ridere del rossore sulle guance del suo amico – non sapeva se più per rabbia o per vergogna – e del fuoco che vedeva nei suoi occhi. Quando smise di ridere, disse: “Che c’è, Solo? Sei diventato improvvisamente timido?”
Han guardò la ragazza negli occhi, sorridendo impacciato. Non voleva baciarla davanti a quei ragazzi che avevano assistito a tante scene come questa in passato, che lo avevano visto protagonista assieme a ragazze diverse ma, soprattutto, non voleva baciarla davanti a suo fratello Luke, che restava comunque uno dei suoi migliori amici.
Leia fece un rapido ragionamento. Erano due contro sei, e sarebbe stato impossibile mettere a tacere i suoi amici finché non avessero ottenuto quello che volevano. Forse sarebbe stato meglio accontentarli, nella speranza che poi li avrebbero lasciati in pace…in fondo, era solo un bacio! Prese coraggio e si avvicinò al volto del suo ragazzo, vincendo la vergogna e l’imbarazzo di doverlo baciare davanti a tutti, e per un attimo appoggiò le labbra sulle sue.
La comitiva proruppe in un sonoro applauso che sciolse finalmente la tensione.
 
Fra una battuta e l’altra, quando nessuno li vedeva, Han e Leia si scambiavano qualche tenera occhiata. Avrebbero dovuto farci l’abitudine, a far parte del gruppo come coppia e a subire talvolta i commenti dei loro amici impiccioni, ma in fondo faceva parte del gioco. Non era passato molto tempo da quella notte di inizio estate trascorsa alla luce del falò, in cui avevano dovuto confrontarsi con i loro sentimenti troppo a lungo nascosti, e da allora il loro rapporto aveva subito un cambiamento radicale: stavano imparando a conoscersi, a capirsi, ad amarsi…ci sarebbe voluto del tempo prima di trovare una loro dimensione, ma qualsiasi cosa fosse successa in quel futuro in cui tutti riponevano speranza, loro l’avrebbero affrontata insieme, mano nella mano.

 
FINE
 
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NOTE DELL’AUTRICE
La mia storia finisce qui, con questo brindisi che segna in qualche modo l’abbandono della giovinezza e l’inizio dell’età adulta, l’inizio delle responsabilità. Per chi volesse, ho intenzione di riprendere i personaggi di Han e Leia in questo nuovo universo, analizzando qualche altro momento della loro relazione in altre fanfiction.
Ho voluto inserire una piccola digressione sul personaggio di Tendra – che mi sono inventata praticamente di sana pianta, visto che nei romanzi dell’Universo Espanso viene solo accennata. Diciamo che l’ho utilizzata per dare uno spessore a Lando, ma anche per analizzare un altro tipo di relazione, che si potrebbe definire “rovesciata” rispetto a quella di Han e Leia visto che parte dal sesso per arrivare al sentimento (quanto a questo, mi riservo il diritto di analizzare un'altra fase di questa storia d’amore in una prossima fanfiction!).
Spero mi perdonerete del fatto che ho usato nomi di generali ribelli per i professori di liceo dei nostri amici.
 
Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno seguito in queste settimane e che hanno letto la storia…il vostro affetto è per me la cosa che conta di più! Grazie davvero!!!
Che la Forza sia sempre con voi!
Sabrina
   
 
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