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Autore: Vanisher    17/11/2017    4 recensioni
STORIA INTERATTIVA, ISCRIZIONI APERTE
Dopo essersi schiarito la voce, Roger chiese -Ebbene... i sei ragazzi?-
-Oh, giusto- la donna annuì. -Javier, falli entrare-
(...)
Il vecchio direttore non poté fare a meno di soffermarsi sui volti quei nuovi orfani che sarebbero stati ospitati dalla Wammy's House: ogni volto raccontava una storia, ogni paia di occhi era intriso di ricordi ma sopratutto di orrori e tragedie che erano stati costretti a vivere o assistere impotenti, le schiene erano curve sotto il peso delle responsabilità e della tristezza. Eppure, la donna dall'orrida pelliccia non sembrava notare tutto ciò. Infatti, sorrise -Non sono adorabili?-
-Certamente...- Roger si tolse gli occhiali e li posò sulla scrivania piena zeppa di carte importanti e cartellette verdi etichettate. La testa cominciava a fargli male. Sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata. -Parliamo del progetto?-
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura!

 

 

 

Guardando fuori dalla finestra, Roger riuscì a scorgere le prime gocce di pioggia che scendevano dal cielo. Sperò che i suoi ospiti arrivassero prima dell'acquazzone previsto dalle previsioni del tempo. Aveva già preparato il suo ufficio, e aveva chiesto alle diligenti insegnati della Wammy's House di prolungare le lezioni con qualche approfondimento per quella mattinata. Sopratutto, aveva chiesto loro di vietare a qualsiasi orfano di uscire dalla propria aula se non strettamente necessario. La cuoca avrebbe accolto gli ospiti, invitandoli a passare per le cucine garantendo quindi una maggiore riservatezza sul loro arrivo, e poi li avrebbe indirizzati verso l'ufficio del direttore. Era solo una questione di minuti. Sarebbero arrivati presto.

 

Due Mercedes nere parcheggiarono in fila davanti al cancello di ferro battuto che divideva l'orfanotrofio dal resto di Winchester. Due uomini vestiti interamente di nero, entrambi con la pelle olivastra e i capelli perfettamente pettinati sulla fronte, uscirono dalle vetture reggendo un ombrello e una valigetta ventiquattrore ciascuno. Uno dei due aprì la portiera del passeggero della prima Mercedes, facendo ben attenzione a riparare dalla pioggia la donna che ne stava uscendo. Era una donna snella, avvenente, indossava una costosa pelliccia e un berretto alla moda. Le calze a rete che portava alle gambe certamente non l'aiutavano a ripararsi dal freddo sollevato dall'acquazzone, eppure lei sembrava non farci caso. Rimase qualche secondo a studiare concentrata la struttura della Wammy's House e il giardino circostante, ed arricciò il naso. Poi, si voltò a guardare il secondo uomo vestito in nero che apriva la portiera della seconda Mercedes per far scendere sei ragazzini. -Allora, cosa state aspettando? Muovetevi!-
Erano tre maschi e tre femmine, e a nessuno di loro venne dato un ombrello. Indossavano solo un semplice impermeabile giallo, come una divisa carceraria, e tenevano il capo chino per evitare che la pioggia bagnasse i loro visi. La donna in pelliccia e l'uomo che le reggeva l'ombrello superarono il cancello d'ingresso, seguiti dai sei ragazzini e dal secondo uomo che chiudeva il gruppo.


 

Roger aveva lasciato la porta del suo ufficio aperta. Sentendo dei passi in corridoio avvicinarsi si voltò, dando le spalle alla finestra. La prima a varcare la soglia dell'ufficio fu una donna con indosso una ridicola pelliccia, che togliendo il berretto scoprì un semplice caschetto castano, ben curato. Avrà avuto nemmeno la metà degli anni di Roger, con quei tacchi decisamente inadatti al tempo piovoso e le unghie perfettamente pitturate di un fucsia troppo acceso. Lo salutò con un ampio sorriso falso. -Roger! Che piacere vederti!-
Lui mosse qualche passo, allungando una mano con l'intenzione di stringere quella della ragazza, formale. -Il piacere è tutto mio, Signorina Williams. La prego, non stia lì in piedi: si accomodi-
-Ti prego, dammi del tu-. Si accomodarono alla scrivania del preside, dopo che la donna ebbe presentato i due uomini in nero come Javier e José. I due uomini salutarono l'anziano Roger con un semplice cenno del capo per poi rimanere in piedi alle spalle della donna, pronti ad intervenire in caso di stretta necessità.
Dopo essersi schiarito la voce, Roger chiese -Ebbene... i sei ragazzi?-
-Oh, giusto- la donna annuì. -Javier, falli entrare-
L'uomo alla sinistra della donna uscì dalla stanza, per poi rientrare accompagnato da tre ragazzi e tre ragazze, tutte con addosso un impermeabile giallo. Il vecchio direttore non poté fare a meno di soffermarsi sui volti quei nuovi orfani che sarebbero stati ospitati dalla Wammy's House: ogni volto raccontava una storia, ogni paia di occhi era intriso di ricordi ma sopratutto di orrori e tragedie che erano stati costretti a vivere o assistere impotenti, le schiene erano curve sotto il peso delle responsabilità e della tristezza. Eppure, la donna dall'orrida pelliccia non sembrava notare tutto ciò. Infatti, sorrise -Non sono adorabili?-
-Certamente...- Roger si tolse gli occhiali e li posò sulla scrivania piena zeppa di carte importanti e cartellette verdi etichettate. La testa cominciava a fargli male. Sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata. -Parliamo del progetto?-


 

La pioggia incessante batteva sui vetri delle finestre, provocando un continuo e fastidioso ticchettio che scandiva i minuti che parevano interminabili. La professoressa Moor per quella lezione aveva deciso di far vedere alla classe un documentario sulle scoperte geografiche di Cristoforo Colombo della durata di ben tre ore. Un documentario tanto dettagliato quanto noioso.
Mello, che aveva smesso di prestare attenzione al documentario da un bel pezzo, strappò un foglio dal quaderno di storia. La lezione stava durando più del normale, ed era certo ci fosse qualcosa dietro. Dopo aver strappato a sua volta il foglio di carta in due metà quasi perfette, ne prese una e cominciò a scriverci sopra. Poi, piegò il frammento di carta cinque volte e prese a dondolarsi all'indietro con la sedia, facendo atterrare il foglio piegato sul banco dietro al suo, al destinatario. Poi, tornò a sedersi compostamente.
Dietro di lui, Matt afferrò al volo il biglietto. Lo aprì cercando di fare meno rumore possibile, e lesse ciò che il suo migliore amico gli aveva scritto:

Qualcosa non va.

Afferrò a sua volta una penna e scrisse qualcosa in risposta:

Perchè?

Lui non si preoccupò di passare inosservato mentre restituiva il messaggio a Mello. Appalottolò il foglio e glielo lanciò direttamente sul banco, facendo sobbalzare il biondo adolescente coi nervi tesi, manco si trattasse di una missione per la CIA. Si voltò per lanciare un'occhiataccia a Matt, prima di afferrare bruscamente la pallina di carta stracciata ed aprirla. Leggendo la risposta del suo migliore amico, Mello alzò gli occhi al cielo in una preghiera esasperata. Poi, decidendo di abbandonare quello strumento di comunicazione, si voltò completamente, poggiando i gomiti sul banco di Matt. -Davvero non hai notato nulla di strano?-
-Del tipo?- Matt si grattò la nuca con una mano. Poi sollevò lo sguardo in direzione dell'orologio appeso alla parete di fronte alla loro, sopra la lavagna sulla quale erano state scarabocchiate le pagine di storia da studiare per il compito in classe della settimana successiva. Era mezzogiorno e mezza. -Cazzo! La lezione sarebbe dovuta terminare trenta minuti fa!-
Mello fece mezzo sorriso, ironico. -Buongiorno, genio-
Matt si affrettò a ribattere a gran voce. -Professoressa Moor!-
La professoressa Moor, una cinquantenne zitella che vestiva unicamente di marrone e coi capelli perennementi acconciati in uno chignon severo, distolse stizzita l'attenzione dal documentario giunto quasi alla conclusione. -Sì, signorino?-
-La lezione non sarebbe dovuta terminare circa trenta minuti fa?-
La cinquantenne alzò un sopracciglio. -Ha di meglio da fare che assistere alla mia lezione, per caso?-
-No, certo che no- risposte sarcasticamente il sedicenne dai capelli rossicci, poggiando con fare annoiato il mento sul pugno destro, chiuso.
La professoressa stava per dire altro, quando improvvisamente qualcuno bussò due volte alla porta di legno massiccio dell'aula. -Avanti!-
Roger fece il suo ingresso, e la professoressa Moor si affrettò a recuperare il telecomando del televisore per interrompere il documentario. L'anziano direttore si sistemò gli occhiali leggermente appannati sul naso, ringranziando la collega per aver interrotto la lezione. Poi, si rivolse direttamente alla classe di venti orfani ammutoliti. -Siete convocati nell'Aula Magna tra cinque minuti esatti. Vi verranno presentati sei nuovi orfani- spiegò, conciso. Dopodichè, abbandonò l'aula chiudendosi la porta alle spalle.
La professoressa Moor si riscosse dopo qualche secondo. -Allora, avete sentito il Signor Roger? Recuperate velocemente il vostro materiale, portatelo nel vostro dormitorio e poi scendete in Aula Magna! Svelti!-
Gli orfani non si fecero supplicare. Seguì un trambusto provocato da sedie che strusciavano sul pavimento, penne e matite gettate alla rinfusa nell'astuccio, fogli di carta che venivano stracciati o sistemati insieme ad altri, persone che bisbigliavano o si chiamavano da un capo all'altro della stanza.
-Visto, che ti avevo detto?- Mello aspettò Matt prima di salire al dormitorio. -Sta accadendo qualcosa di strano qua dentro. E c'entrano quei nuovi orfani-
-Mi sa che hai ragione, Mells- annuì l'altro, mentre salivano le scale.
-Secondo voi come saranno?- s'intromise nella loro conversazione Max, un ragazzino di solo un anno più piccolo di loro, coi capelli ricci portati cortissimi e con sempre addosso felpe dai colori sgargianti. Mello non lo sopportava: troppo vivace, troppo energico.
-Immagino lo scopriremo presto- risposte Matt con un'alzata di spalle.
Salendo le scale, Mello con la coda dell'occhio notò una figura che non aveva mai visto alla Wammy's House. Una donna affascinante, indubbiamente giovane, con un caschetto ordinato e un vestito decisamente poco adatto a quel clima freddo e quel tempo piovoso. Parlava fittamente con Roger, annuendo di tanto in tanto, guardandosi attorno concentrata. Ma chi era quella donna? Cosa ci faceva alla Wammy's House? E sopratutto, ci sarebbe rimasta o si trattava solo di una semplice visita?


 

L'Aula Magna era dove gli orfani ricevevano le chiamate di L, il loro esempio e modello da seguire. Due volte al mese L, il più grande detective mai esistito al mondo, chiamava la Wammy's House e interagiva con i suoi orfani, tenendoli aggiornati sugli ultimi casi da lui risolti o sui quali stava lavorando e rispondendo alle loro domande spesso interessanti ed acute. Quelle due tanto attese volte al mese erano le uniche in quali gli orfani potevano accedere all'Aula Magna, dove inoltre si svolgevano le riunioni dei vari professori dell'orfanotrofio coordinate da Roger e dove venivano dati gli annunci più importanti. Come quello che stavano per ricevere.
Il vociferare degli orfani curiosi venne interrotto dalla voce potente di Roger. -Posso avere la vostra attenzione, per favore?-. In un secondo, ottenne il silenzio più totale. -Grazie- proseguì, le mani dietro la schiena e la schiena leggermente ricurva in avanti -A partire da oggi, ospiteremo tre ragazzi e tre ragazze. Al momento non sappiamo se sarà in via definitiva. Cercate di essere gentili ed accoglieteli nel migliore dei modi-. Dopodichè, indicò con un cenno della testa il fondo della sala: appoggiata elegantemente alla parete, vicino all'uscita, vi era la donna che Mello aveva visto salendo le scale. -Ospiteremo anche la Signorina Williams, che avrà il compito di far integrare completamente i sei nuovi orfani all'interno della Wammy's House-. La donna sorrise amabilmente, mentre tutti i ragazzi presenti nella sala si voltavano nella sua direzione. Poi, Roger concluse -E adesso, vi presento i nostri sei nuovi arrivati!-

 

 

Buongiorno, buon pomeriggio o buonasera a voi lettori!
Dunque, penso la situazione generale attorno alla quale ruota questa ff sia ben chiara: sei nuovi orfani (tre ragazzi e tre ragazze) arrivano alla Wammy's House, accompagnati da una donna tanto bella quanto misteriosa e spietata. I motivi li scoprirete a mano a mano che la ff proseguirà. Detto questo, vi lascio i campi che dovrete compilare se desiderate far partecipare un vostro Original Character. La scheda coi vari campi compilati dovrete inviarmela tramite messaggio privato, ma prenotatevi tramite recensioni. Ovviamente non dovete scoraggiarvi se vedete che la ff ha già ricevuto 6 recensioni, sceglierò tra quelle più interessanti quindi impegnatevi e create personaggi interessanti.

NOME DI BATTESIMO:
SOPRANNOME:

ETA' (facoltativa data di nascita. Tenete conto che Mello e Matt hanno 16 anni):
NAZIONALITA' (facoltativo specificare il luogo di nascita):
DESCRIZIONE ASPETTO FISICO:
DESCRIZIONE CARATTERE:
PRESTAVOLTO
(deve essere rigorosamente tratto da un personaggio di un altro anime):
SEGNI PARTICOLARI (riferiti all'aspetto fisico, facoltativo):
HOBBIES/PASSIONI (facoltativo):
ABILITA' PARTICOLARI (sia fisiche che mentali):
STORIA (piccola premessa: i vostri personaggi devono aver commesso qualche crimine, di qualsiasi natura e genere. Poi, raccontate la storia della famiglia e quella personale, particolari esperienze vissute sia belle che brutte):
CON CHI PREFERIRESTE LEGARE: MELLO O MATT?

CI TENGO AD INFORMARE chi eventualmente non verrà scelto per ricoprire il ruolo di uno dei sei orfani sventurati, potrà ricoprire il ruolo di qualche personaggio secondario.
SCADENZA: MARTEDI' 21/11/2017
Buon lavoro a tutti!

 

   
 
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