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Autore: ClaireD    17/11/2017    0 recensioni
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altri sogni, incubi questa volta. Sono confusi fra di loro, l’unico filo comune sembra essere un senso di inquietudine che divora dall’alto.

Claire si svegliò di soprassalto, sudata e sul pavimento ghiaccio di marmo della sua cameretta. Inizialmente non riuscì a capire nemmeno dove si trovasse e se fosse reale tutto ciò, a causa del buio che si estendeva per tutta la casa. Il sole non era ancora sorto e la cittadina sembrava sotto l’effetto di incantesimo da quanto quel silenzio era assordante.

Scese in cucina per cercare di calmarsi e si preparò una tazza di thè inglese. Oh quanto le mancavano quei sapori che nonostante avesse portato con sé, non molto per via della dogana, non le trasmettevano le stesse sensazioni probabilmente era anche il posto a renderle uniche nel loro genere, sapore e odore. Persino i colori di quelle foglie di thè sembravano più spente, quasi a voler comunicare la loro tristezza per essere state eradicate dal loro paese di origine.

Si sedette sul divanetto accanto alla finestra a contemplare l’esterno della casa, la strada deserta e “NICK!”

Saltò in piedi trattenendosi dall’urlare per lo spavento, cosa diavolo ci faceva quel ragazzo nel suo vialetto di casa alle 4 del mattino?!
Lui era lì piantato ad osservarla divertito dalla sua espressione. Nick alzò il braccio e con un dito le fece segno di raggiungerlo fuori.
Lei uscì fuori con l’intento di dirgliene due e per poco non sbatté contro il suo petto, e si ritrovò nel più grande imbarazzo possibile realizzando che si trovava in pigiama davanti ad un ragazzo.
Lui notò il suo disagio e si mise a ridere di gusto, cosa che Claire trovò fastidiosamente divertente e fu contagiata dalla sua risata. Tutto ciò riuscì a smorzare la rabbia che aveva pervaso in un primo impeto il cuore di Claire e sedutisi sui gradini della veranda si lasciarono cullare dal vento fresco e dalla brezza mattutina senza proferire alcuna parola. Non ce n’era bisogno, nessuno dei due aveva bisogno di dire niente, eppure non si conoscevano minimamente ed erano lì seduti come due amici di vecchia data.

‘Che strane sensazioni mi sta facendo provare questa Camden’ si disse Claire stringendo le ginocchia al petto per il freddo. Nick se ne accorse e delicatamente le cinse le spalle con un braccio trasportandola verso di sé. Inizialmente entrambi erano molto tesi in quella specie di abbraccio, ma una volta iniziato a parlare si concessero entrambi di rilassare i muscoli del corpo.

“Allora adesso vuoi dirmi cosa ci fai a quest’ora della notte a vagare per la città?” ruppe il ghiaccio Claire.

“Potrei chiederti lo stesso sai?” esclamò il ragazzo aspettando una risposta che non tardò ad arrivare.

“Cosa?” chiese incredula Claire e poi aggiunse “io ero dentro casa mia, non gironzolavo per strada!”

“Ehi! Non ti ho mica accusato di nulla, ho solo fatto una deduzione”

“E da cosa avresti dedotto tutto ciò? Che fra parentesi è totalmente errato.”

“Dalla tua fronte sudata ed i capelli in disordine, sembra tu abbia corso”

Claire si staccò subito dall’abbraccio per la vergogna, doveva sembrare veramente un disastro e per di più non aveva ancora fatto la doccia, aveva pensato subito al suo thè favorito alla vaniglia per calmare i nervi.
Lui la guardò con un’espressione pensierosa, doveva essersi accorto del suo cambio d’umore.
“Cosa c’è, Claire?” le domandò con un tono dolce e premuroso.

“Scusa, mi sono solo ricordata il sogno.. ecco spiegato il sudore”

“Oh.. hai fatto un incubo e ti sei spaventata. Capisco.”

“Cosa capisci esattamente?” domandò stranita lei.

“Allora mi inviti ad entrare dentro per la colazione o preferisci farmi rimanere al freddo? Stai congelando, sei un ghiacciolo, Claire!” constatò lui, evitando di rispondere alla domanda della ragazza. Non aveva voglia di aprirsi con lei, era una straniera e lo faceva sentire strano. Ancora non era riuscito a dara un nome a quelle sensazioni che provava in presenza di quella ragazza.

Spiazzata Claire decise che non poteva lasciar fuori un povero ragazzo infreddolito, anche se non aveva idea di come spiegare l’ospite in più per colazione al padre. Per fortuna ci pensò Nick, sembrava cavarsela bene con le scuse.
Per tutta la colazione e la strada verso scuola, Claire continuò a ripercorrere quella strana conversazione e la mancanza di risposta da parte di Nick alla sua domanda. C’era qualcosa che non le tornava, ma non aveva avuto modo di indagare più a fondo, lui si era totalmente chiuso ed era tornato quella persona semi odiosa che aveva incontrato a scuola il giorno precedente.

In ogni caso, qualcosa di lui la attraeva altrimenti non si sarebbe spiegata il comportamento che gli aveva riservato quella mattina, in una situazione del tutto inusuale. Avrebbe potuto denunciarlo per stalking e invece era finita a farsi una grande risata insieme a lui. Avrebbe potuto dire di no al suo auto invito per la colazione, ma le era sembrato così fragile mentre tremava al freddo accanto a lei. Nella stessa situazione, con gli stessi comportamenti, lei non avrebbe mai permesso a nessun ragazzo di lasciarla senza una risposta, avrebbe continuato a fargli la stessa domanda fino allo sfinimento e invece con lui non ne era stata capace, perché? 
   
 
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