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Autore: GettAmourZe    18/11/2017    4 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Innanzitutto prima di leggere il capitolo vorrei ringraziarvi della vostra pazienza. Purtroppo a volte il fato tende a remare contro le nostre idee, i nostri progetti, le nostre vite e sfortunatamente è andata cosi. Ora mi sono ripreso completamente dall'operazione(anche se per un po porterò una cicatrice di guerra non proprio invisibile...)e sto bene tuttavia purtroppo arrivano anche gli impegni scolastici e anche altre cose che ci impediscono di riuscir a  calibrare i tempi. Noi non molliamo, cosi come spero che non ci molliate voi, di storie ne abbiamo da raccontare e speriamo di riuscire a recuperare e ripagare in qualche modo la vostra fiducia nei nostri confronti. E' bello sapere che ci sostenete, non potevate farci più felici. Un saluto e ancora un grazie da parte mia e dello staff di Pokemon Luce e Ombra.-Jolteon(Il ragazzo operato all'ospedale)

 

Episodio 26: Giù le ali, su le ali! La corrente vittoriosa!
 
"Staravia Aeroassalto!" ordinò una voce ad un Pokémon uccello.
"Noctowl, Extrasenso!" 
In un ring a cielo aperto due volatili si stavano affrontando con estrema ferocia. Era una lotta all'ultimo attacco, il primo che mandava giù l'avversario vinceva, o meglio… lo distruggeva.
"Bene... direi che possiamo metterlo alla prova” una figura appoggiò la mano su una gabbia con dentro uno Skarmory. 
"Per quanto riguarda Staravia e Noctowl?" controbatté un losco allibratore.
“Prepara per la prova finale il vincitore. Invece Braviary e Flygon li voglio sul mercato immediatamente” Consegnò al suo assistente due pokéball e tornò a guardare gli altri Pokémon ancora chiusi nelle gabbie. 
"E con questo 50 vittorie di fila” dichiarò il proprietario dello Staravia compiaciuto “E’ inutile, sono sempre io che trovo merce migliore!”
L’altro lo guardò seccato “Staremo a vedere se supera la prova finale, allora quando vedrai le piume a terra sapremo se davvero hai l’occhio buono o la testa bacata”
Un uomo più grosso fissò con sguardo scuro e gelido lo Staravia, che tramava sulle sue zampe. Un sorriso crudele si formò sulle labbra della figura che rilasciò una risatina "Molto bene, vediamo chi di voi riuscirà a sopravvivere all’inferno!"
Il vento cominciò ad alzarsi, delle correnti fortissime si concentravano in un unico punto. Si sentì il rombo dei tuoni e l’uomo indico con il bracciò il centro del dirupo, dove le nuvole si erano scurite e si concentravano i venti. 
Una spirale a forma di imbuto prese forma e foglie, sassi e cespugli venivano trascinati in essa, ruotando vertiginosamente. Il tornado si prostrava appena di fronte alla sporgenza e prendeva sempre più forza, alzandosi fino a collegarsi alle nubi nere sopra ad esso.
"Concentrazione!" ordinò il comandante "Preparatevi!" alcuni dei Pokémon volanti vennero disposti in fila davanti al dirupo. Sui alcuni dei loro visi si leggeva la paura e il terrore, su altri l’incertezza, altri ancora la sicurezza. C’era chi cercava in tutti i modi di fuggire ma come ci provava veniva richiamato nella sfera e rilasciato nel punto di partenza. 
"ANDATE!"
*FLASH*
 
Pochi giorni dopo...
 
Ash e i suoi compagni sono appena scesi dalla motonave che li ha portati più vicini all'incontro in palestra. Ormai sono sempre più vicini alla meta e così pure si avvicina lo scontro tanto atteso dal nostro allenatore.
 
"Dobbiamo solo attraversare altre poche miglia e finalmente arriveremo a destinazione! Sento già il sangue ribollire dall'emozione!" disse Ash eccitato.
"Vero! Ormai ci siamo! Oltrepassata questa valle saremo molto vicini a Spumopoli!" confermò Serena guardando il suo pokédex.
"Hai idea di che Pokémon userai Ash?" chiese Brock al ragazzo, avendo comunque un’idea della risposta.
"No" ammise lui scrollando le spalle "A volte improvviso, altre mi organizzo, dipende da che sfida mi aspetta. Penso che nelle prime palestre tenderò ad andare d’istinto”
"Tipico di Ash non voler sapere nulla fino all'ultimo momento" sorrise Lidia. "Beh, vediamo cosa ti inventerai stavolta, dopo il "mangicidio" mi aspetto di tutto!"  ripensò all'ultima lotta che l'amico aveva sostenuto. Mangiare l’avversario era da considerarsi estremo nel vocabolario di Ash?
"Questo posto è famoso per la sua conformazione rocciosa, a quanto pare dobbiamo stare attenti, ci sono parecchi dirupi e crepacci" disse Serena. 
“Basterà prendere la strada più lontana da essi, non abbiamo tanta fretta, ormai siamo vicini!” rispose Ash.
“Non solo” Mostrò il pokédex alzandolo agli altri tre compagni “Sembra che ci troviamo in un vero e proprio interscambio di correnti d'aria. C’è il rischio di incorrere in qualche tromba d’aria”
"Caspita... sembra un crocevia naturale!" esclamò Brock "E allo stesso tempo in questo posto numerosi Pokémon volanti si radunano per riposare dalle migrazioni!"
"Scommetto che a Tweeny piacerebbe tantissimo fare un giretto" pensò Ash "Perché no? Potrebbe fare amicizia con qualche Pokémon volante selvatico e avvisarci se ci sono problemi!" prese la sua sfera poké e la liberò in aria "Tweeny esci fuori!" 
"Twee!!" cinguettò lui. 
"Guarda!" gli fece cenno il suo allenatore indicando il dex di Serena "Qui si radunano vari Pokémon uccello! Potresti conoscerli meglio! Inoltre le correnti sono forti e tu dovresti saperle riconoscere meglio! Avvisaci se la situazione si complica!" 
"Twee! Twee!" cinguettò curioso il canarino blu guardando la simulazione di alcuni Drifloon passare accanto ad alcuni Rufflet. L'idea lo stuzzicava, magari riusciva anche a sapere come se la stava passando la sua famiglia senza di lui. 
"Beh finché non vediamo che l'aria si fa troppo pesante possiamo sfruttare questo posto anche per fare un po' di allenamento, poi riprenderemo il cammino! Che ne dici amico?" disse Ash guardando il suo amico pennuto che concordò istantaneamente. 
Un quarto d'ora dopo i preparativi erano già iniziati e Ash aveva iniziato l’allenamento speciale per Tweeny "Tweeny prova a percepire l'aria fredda, poi quando senti il flusso d'aria calda... sali!" ordinò Ash.
Il canarino blu eseguiva diligentemente, sentiva l'aria sbattere sulle ali e incominciava a distinguerla, erano state poche le volte in cui poteva davvero sentire questi sbalzi di temperatura e correnti del genere. Una folata d'aria diversa da quella che cavalcava si fece viva e arrivò il momento. 
"Twee!" svolazzò in Aria cambiando il cavallone di vento che arrivava. "Si bravo, ci stai prendendo la mano!" esultò Ash facendogli i complimenti. "Peccato solo che non possa volare lì con lui, come ho fatto a Kalos" 
Anche l'altro Pokémon volante del gruppo, il piccolo Vampvulp, di Brock si stava divertendo, sebbene all'inizio avesse dovuto un attimino adeguarsi alla luce del sole. Se da una parte l'uccellino blu si allenava in voli, acrobazie e giri della morte in aria, dall'altra il volpistrello preferiva solo planare vicino al terreno. 
All'improvviso un grande rapace passò di fianco a Tweeny, la sua velocità lo colse completamente alla sprovvista e fu costretto a deviare su un’altra corrente meno stabile “Weee"  cinguettò un po' sorpreso mentre cercava di riprendere controllo.
"Tweeny attento!" si preparò Ash con le mani pronto a prenderlo al volo.
Il rapace, un Fearow si voltò per un attimo sentendo il cinguettio, poi si diresse verso di lui e si posizionò sotto al suo corpo per aiutarlo a prendere stabilità "Row Row!" gracchiò facendo da supporto. Se Tweeny non fosse riuscito a riprendere controllo ci avrebbe pensato lui a prenderlo. 
L'uccellino di Forsia ringraziò, tenendo duro e cercando di cavalcare le varie correnti, passando da una all’altra fino ad arrivare sulla terra ferma "Twee! Twee!" rassicurò tutti una volta stabile. 
"Grande Tweeny!" si complimentò con lui Ash. 
"Mica male il piccoletto" si complimentò con lui una voce alle sue spalle. 
L'allenatore si girò, dietro a lui c'era un uomo vestito con una strano abbigliamento tecnologico ma leggero, una scritta sulla sua giacca declamava la sigla UAT. Non sembrava troppo avanti con gli anni. "Non se ne vedono spesso di Tweeny capaci di riprendersi dopo un brusco cambiamento d'aria come quello"
“Grazie per l’aiuto! Tweeny stava per cadere e un supporto morale gli è servito!”
"Figurati, anche se credo sia in realtà colpa mia e del mio Fearow se in primo luogo Tweeny ha perso il suo bilanciamento" poi si rivolse al compagno pennuto "Ottimo lavoro Alpha torna pure giù!"
"Fear!"
Ash scosse la mano, facendogli capire che non era un problema affinché Tweeny non si fosse fatto male “Imprevisti come questi accadono, aiutano con gli allenamenti!” Tweeny lentamente ritornò sul braccio di Ash, poi insieme all’allenatore e ai suoi amici guardarono gli sconosciuti. 
"UAT?" Serena notò la scritta sulla divisa dell’uomo. La indicò e alzò la testa con sguardo interrogatorio. 
"Giusto, non mi sono presentato. Per ragioni di sicurezza il mio nome vero deve rimanere segreto, quindi voi potete chiamarmi Sparviero 1 e lui è il mio compagno Alpha!" indicò lasciando appoggiare il grande rapace sul suo braccio"
"Lavoro?" chiese Ash incuriosito "E come mai questi nomi?" si grattò la testa confuso. Era un agente segreto o qualcosa del genere?
Il ragazzo puntò il pollice sulla sigla posizionata sul petto. “UAT sta per Unità Anti Tornado. In altre parole faccio parte di un gruppo di allenatori specializzati nel tipo Volante, difendiamo  i passanti, i villaggi vicini e i Pokémon uccello dalla minaccia dei tornado che spesso si abbattono in zona. Usando le tecniche giuste riusciamo a dissiparli prima che diventino troppo grossi e in caso siano già distruttivi cerchiamo di placarli o rallentarli”
“Infatti il pokédex indicava che in questa zona se ne sarebbero potuti generare di violenti” commentò Lidia guardandosi in giro. Per ora non ve ne erano e non era nei suoi programmi imbattere in uno di quelli. 
"E' incredibile!" si emozionò Ash. "Insomma voi combattete i tornado un po' come se fossero lotte Pokémon? Mi piacerebbe vedere come eseguite il vostro lavoro!" Tweeny annuì insieme al suo allenatore "Così magari prendiamo degli spunti per migliorarci!" 
"Apprezzo il tuo entusiasmo, m purtroppo non è roba per amatori combattere i tornado a viso aperto come lo facciamo noi" 
"Non sono un allenatore novellino”
“Non intendevo quello, intendevo che servono Pokémon di tipo volante con corporatura più grande per certe difficoltà e inoltre noi andiamo ad affrontare il pericolo a viso aperto. Sarebbe troppo pericoloso tenervi con me, non voglio avere la coscienza sulla spalle” Cercò di convincerlo il poliziotto del cielo.
Ash sospirò, comprendendo le ragione dell’uomo “Capito…”
"Credo che fareste meglio a spostarvi, a breve ci sarà una tromba d’aria. Io e i miei compagni stiamo agendo per prevenire danni, quindi è meglio per la vostra sicurezza che andiate via. A Ovest se volete raggiungere la città più vicina, attraversando il campo Granato"
I ragazzi annuirono e salutarono l’uomo, rimettendosi in marcia “Buona fortuna con il vostro lavoro!" disse Serena. 
"Non serve fortuna se sai come svolgerlo!" rispose Sparviero 1 salutandoli con il braccio. Era sicuro di come lavorava, questo era certo. 
Il gruppo continuò a camminare come era stato consigliato loro, continuarono fino ad arrivare alla periferia di un piccolo villaggio, dove decisero di fermare per un’altra sosta. Ormai erano parecchio lontani dall’area pericolosa e non correvano rischi. Approfittarono del tempo libero per riposare e rifocillarsi, con grande felicità di Ash e una volta soddisfatti i bisogni primari dell'allenatore e dei suoi altrettanto affamati Pokémon, si rimisero ad allenarsi per la lotta in palestra.
Ash sapeva che se voleva disporre in campo certi Pokémon doveva assicurarsi che fossero allenati al meglio. Tweeny in particolare necessitava di pratica viste le tattiche di lotta che gli erano saltate in mente vedendo Sparviero 1.
"Forza Tweeny rimettiamoci al lavoro!" Incoraggiò Ash con determinazione.
"...Scusate"
Vi fu un'inaspettata interruzione, che portò tutti a girarsi in direzione della voce.
Davanti a loro si trovava un'agente Jenny, come al solito identica alle sue colleghe Forsiane. Quanto avrebbero desiderato riuscire a riconoscerle senza dover ricorrere a guardare la spilla sulla cintura che in base alla città mostrava colori differenti.
"Uh... si?" Chiese Ash avvicinandosi all'agente. Per l'ennesima volta veniva cercato... così sembrava un criminale.
"Sei tu Ash Ketchum?"
"Di nuovo si..."
Lidia smorzò un sorrisetto, quante ne aveva combinate durante i suoi viaggi? "Ash siamo sicuri che non ci nascondi una doppia vita da furfante o pericoloso criminale? Vieni fermato ovunque! Sei diventato famoso per qualche tua bravata?" Scherzò lei. 
"Eh piantala!" Rispose Ash imbarazzato e costernato, così sembrava davvero che fosse un poco di buono. Ci mancava solamente l'ennesimo quarto grado.
Serena rilasciò una risatina flebile, al massimo Ash era famoso per aver salvato il mondo decine di volte, non per aver combinato guai. O forse entrambi effettivamente, ma non guai negativi. 
Lidia la fissò con un ghigno e cercò di prenderla in giro "Ti sei innamorata di un ragazzaccio eh? Non sapevo avessi questi gusti! Anche se succede spesso che le dolci ragazze si prendano una sbandata per cattivoni!" Le disse attaccata all'orecchio, facendo arrossire subito Serena come un pomodoro. Non riuscì a rispondere come si deve, ma fu qualcun altro a scattare.
"Oh agente!!! La prego prenda me come suo prigioniero e mi ammanetti con il nostro legame! Ormai tanto ha già arrestato il mio cuooooooooOOOOOOOHHHH-...." 
Un cagnolino molto familiare azzannò il didietro del medico, il quale fu trascinato via come sempre per evitare imbarazzo a tutti gli altri, forse un po' troppo tardi.
Jenny si schiarì la voce e si rivolse all'allenatore "Beh, credo che qui siamo abbastanza isolati per parlare senza che nessuno ci possa spiare..."
"Perché ci dovrebbero spiare?" Domandò alzando il sopracciglio Serena ed esprimendo un po' di sconforto.
"Perché..." spiegò la poliziotta "Ultimamente nessun posto é sicuro. Per farla breve, sono stata incaricata di cercare dei criminali"
Ash rimase confuso "Che criminali? E perché io?" Sperava di non essere ancora accusato di qualche bravata involontaria.
"Spiegherò tutto una cosa per volta" sentenziò "Per quel che riguarda i criminali, ultimamente qui a Forsia ci sono stati diversi strani movimenti di già noti trafficanti di Pokémon. Tutto ciò ovviamente é collegato al mercato nero. É da molto tempo che stiamo indagando ma scovare diversi criminali é difficile e come se non bastasse ci hanno riferito di alcuni compratori molto particolari, che agiscono nell'ombra con dei Pokémon particolarmente forti. Non sappiamo come li allenino né i loro scopi, ce ne stiamo occupando. Tuttavia sappiamo che in certi ambiti anche i cacciatori possono allenare a forza le loro prede"
"É terribile!" Disse Lidia con ribrezzo. Sembrava un'indagine molto cupa, ma rientrava nei suoi standard da detective.
"Il punto è che abbiamo dei sospetti, potrebbero appunto esserci in zona delle persone che si occupano di allenare i Pokémon di tipo volante e poi venderli su questo mercato introvabile. Ci sono i presupposti per riuscire ad arrivare nel cuore dell’attività illegale e sventare commerci illegali di staffa mondiale"
Ash si sguardò attorno, ricordando le parole del ragazzo incontrato "Per caso c'entrano le trombe d'aria e l'ambiente?"
Jenny annuì "Esatto. I tornado che vengono dissipati dalla squadra di polizia aerea possono anche essere usati come tecnica di allenamento. Come voi poco fa pensavate"
Ash si irrigidì "Ci stava osservando?" Dopotutto il pranzo era durato per molto tempo anche se avevano appena finito, quindi doveva essere da un bel po' che li teneva d'occhio. La cosa lo metteva abbastanza a disagio.
"Diciamo di si, da quando siete sbarcati" ammise l'agente alzando le mani come se fosse colpevole.
"Ok... ma perché!?" 
Lei sospirò, tirando fuori un resoconto su carta "Tu sei Ash Ketchum, nato e cresciuto a Biancavilla nella regione di Kanto, il 22 Maggio e hai 18 anni..." i ragazzi rimasero impalati di fronte ai dati precisi di Jenny "Corretto?" 
Ash si limitò ad annuire, essendo l'unico a sapere tutte quelle informazioni, a parte Serena e Brock che però non potevano confermare al posto suo. 
"Ti chiederai come so queste cose e perché mi sono informata sulle tue generalità..." annuirono tutti ancora. Eccome se volevano; era inquietante "La spiegazione é semplice, sono venuta a chiederti aiuto" 
"Aiuto?”  Indicò se stesso. Non capiva, perché venire a cercarlo per aiutare? Non era un poliziotto, ce ne erano a milioni che potevano fare un lavoro migliore.
Jenny continuò a leggere "Si, vedi... io ho bisogno di un infiltrato. Potrai di certo chiederti perché te e non un normale agente con più esperienza. La risposta è che si sente molto parlare di chi sei e quello che hai fatto per il mondo e mi sono consultata con delle colleghe dopo il caso Malamar..."
Ash abbassò la testa, sentendo la mano di Serena che si poggiava sulla sua spalla. Lui non era uscito eroe o vincitore da quell'esperienza.
"La Jenny con cui avete collaborato mi ha consigliato di cercarti e ti ha raccomandato per questo incarico. Mi sono informata sul tuo passato e ho contattato un sacco di colleghe in giro per il mondo, in tutte le regioni in cui sei andato... la quantità di informazioni e missioni in cui hai dato aiuto è impressionante. Riempirebbe parecchi faldoni. Il tuo curriculum nelle leghe e storie di passati scontri mi hanno intrigata”
“Fossi così famoso sarei già maestro Pokémon” pensò lui sentendosi fin troppo elogiato. Salvare il mondo era emozionate, a volte anche grandioso ma non era un lavoro vero e proprio e preferiva evitare cataclismi universali. 
“Per questa missione é probabile che servirà affrontare prove in modo da ottenere la fiducia e il rispetto dagli altri membri del mercato nero. Ho bisogno di un allenatore particolarmente abile, che sappia nascondere o usare la sua abilità nella lotta se necessario, che riesca a scoprire più informazioni e rimanere nel giro di lotte dei miei sospettati. So anche che hai un Pokémon volante e ne ho ora la prova"
Ash rimase ad ascoltare, in pratica volevano reclutarlo per una missione difficile dove come al solito avrebbe rischiato il tutto per tutto. 
"So dove mandarti ad indagare e conosco tutti voi, quindi mi aspetto solo una risposta”
Non era sicuro di cosa fare, aveva avuto già fin troppo a cui pensare: gli allenamenti, la palestra... e troppe esperienze alle sue spalle di questo tipo. Aveva promesso che dopo Malamar si sarebbe preso una pausa da questo genere di cose, anche perché ormai la prova che chi amava rischiava quanto lui era eclatante. Non serviva ricordare i lividi addosso a Serena.
Malgrado tutto sapeva che non poteva rifiutare di aiutare qualcuno. Era inutile, era nel suo DNA… aveva nel sangue quello spirito combina guai o eroico che doveva dare tutto se stesso per portare il bene. Ad essere sinceri forse questo poteva aiutarlo nel suo allenamento con Tweeny.
Osservò i suoi compagni che dietro di lui non dicevano nulla, tuttavia leggeva i loro sguardi. La decisione era sua, non si sarebbero intromessi, anche se gli occhi di Serena esprimevano oltre alla comprensione anche un accenno di preoccupazione. 
Serena perdonami ma è più forte di me… 
"Ok"
...
Tweeny era certo che se sua mamma avesse saputo in cosa si cacciava lo avrebbe riempito di alate, anche perché la posta in gioco era molto più alta che sgraffignare cibo ai passanti. Si parlava di entrare in un circolo vizioso d'azzardo, sfruttamento… con l’intento di uscirne vincitori. Per un passerottino come lui la cosa poteva risultare abbastanza complicata.
Con Ash però sapeva di potercela fare, non era più il Pokémon di una volta, stava crescendo. La sua vita era nuova, il passato ormai lo poteva dimenticare, anche se i ricordi della sua famiglia sarebbero rimasti per sempre. 
Era notte fonda, il canarino se ne stava sulla spalla del suo allenatore, il quale si avvicinava nell’aera indicatagli dall’agente Jenny. Aveva dovuto indossare vestiti meno appariscenti, che non ricordassero un allenatore in viaggio o che non lo rendessero una figura riconoscibile. 
Aveva lasciato tutti i suoi Pokémon a Serena e gli altri, compreso Pikachu, il quale avrebbe voluto avere accanto ma sempre per conto della poliziotta era dovuto rimanere indietro. In effetti il topino era come la sua mascotte e con tutto quello che avevano passato in anni c’era anche la chance che vedendoli assieme li avrebbero riconosciuti e addio copertura. Il ragazzo con il Pikachu in spalla non esisteva al momento. 
FLASHBACK
 
"Ricordati, devi cercare di impressionarli ma non troppo. E’ probabile che dovrai far lottare il tuo Pokémon come se non fosse tuo quindi inizialmente sii un principiante. Pian piano se continui a vincere ti farai strada verso i ranghi più alti e potrai mostrare sempre di più la tua forza”
“Non troppa potenza… capito”
“Il tuo compito è cercare informazioni ovunque senza farti scoprire. Nel tuo cappello c’è una microcamera con auricolare e sarà determinante in caso non trovi nulla di scritto. Basterà che sia tutto registrato e il gioco è fatto”
“Ok…”
“Hai tre giorni di tempo per riuscire nella missione. Al calare del sole dell’ultimo di essi dovrai tornare, che ce l’abbia fatta o meno”
"Ehi Ash!" si avvicinò Lidia mettendogli il braccio intorno al collo, cercando di far calare la tensione "Vedi di tornare integro o lascerai tutti quanti a mani vuote! Specie una persona!" si riferì chiaramente a Serena, lanciando un’occhiata alla performer. 
Stavolta miracolosamente Ash colse la frecciatina, nemmeno tanto falsa. Serena non lo guardava dritto negli occhi, teneva le mani dietro alla schiena come se volesse dire qualcosa. Era agitata per lui, lo aveva capito molto bene e gli si stringeva il cuore a vederla così. “Serena…”
“Ash” mormorò a bassa voce alzando lo sguardo “Fa attenzione…”
“Lo farò, non preoccuparti” fece un passo in avanti e l’abbracciò in un momento breve ma pieno di affetto.
 
FINE FLASHBACK
 
"Il vincitore è Orco Volante" annunciò una donna mentre girava il piattino delle scommesse “A quanto pare dovrà affrontare la prova se va avanti così”
“Ho buon occhio per i Pokémon, con questa fanno 23 vittorie di fila" disse spavaldo uno dei due lottatori mentre il suo Yanmega se ne stava sopra un Dustox quasi soffocato. "Coraggio mezze tacche! Non c'è nessuno che ha la voglia di sfidarmi!?”
Nessuno dei presenti si fece avanti, la maggior parte discuteva sul da farsi, sul chi doveva andare avanti per primo. Nessuno però si buttava a capofitto nella sfida, vista la forza della coppia.
“Siete solo dei codardi, nessuno che tira fuori i denti e sfida l’orco? Nemmeno avete la dignità di chi fallisce provando!?" rise di gusto prendendoli in giro. Tanti di loro poteva semplicemente non essere interessati alla lotta e l’uomo lo sapeva benissimo che non tutti erano impauriti. Tuttavia a lui importava solo lottare e dimostrare che era un buon cacciatore. 
"Nessuno?" tuonò lui vaneggiando ancora di più. 
"Io" disse una voce dietro a tutti. 
Si sentirono dei passi e un varco tra la gente si aprì. Lentamente dalla folla si staccò un ragazzo dai capelli corvini, con il suo Tweeny in spalla. Il gruppo si chiedeva chi fosse, non lo avevano mai visto durante le loro lotte o a caccia di Pokémon. Era sbucato dal nulla.
"Ahaha un Tweeny contro il mio Yanmega?! Smamma mocciosetto, se vuoi entrare nel giro devi fare sul serio!" si prese gioco di lui il lottatore. Un ragazzino del genere non poteva sfidarlo e pensare di vincere se si presentava con un Pokémon come quello. 
“Lascia che sia la lotta a parlare” rispose con semplicità Ash, cercando di sembrare il più naturale possibile. Cacciò le mani nelle tasche, mentre la gente intorno bisbigliava intrigata dalla risposta.
L’uomo digrignò i denti “E’ un Pokémon di primo stadio e lo puoi catturare in qualunque boschetto, a meno che non è evoluto e ha qualità non serve a niente. Una mezza cartuccia rischia solo di farsi male contro di noi”
“Vuoi parlare tutto il giorno o lottiamo?” insistette Ash con la testa alzata quasi in fare arrogante. 
“Uhhhhhh!!” Si sentirono gli altri che con curiosità non aspettavano altro che uno scontro.
L’uomo si guardò in giro, poi tornò a rivolgersi ad Ash con un sorriso mesto “Va bene, facciamolo, ma non mi prendo la responsabilità per il sangue secco che sporcherà il suolo” il suo sorriso divenne sadico e colmo di sicurezza. Sapeva che avrebbe stracciato quei due poppanti senza nessuna fatica. Due stuzzicadenti, altro non erano. 
"Come ti chiami pulce?" lo squadrò l'avversario. Se era un membro nuovo della comitiva doveva per forza avere un nome in codice.
Ash sentì già le prime gocce di sudore freddo. Lanciò un’occhiata veloce a Tweeny per un’ispirazione e la trovò immediatamente "Mi chiamano… Penna Blu" rispose lui. Non era previsto che usassero nomi del genere anche se Jenny aveva avvertito che usare i nomi reali era raro in questo genere di attività illegali. Ne aveva in mente uno da vera persona, ma visto che aveva sentito dei soprannomi particolari tanto valeva adattarsi. 
"Prepara il tuo volatile Pulce Blu…” lo canzonò l’uomo mentre andava verso la sua postazione.
"Penna Blu vs Orco Volante" annunciò la donna che arbitrava l’incontro “Cercate di non uccidervi”
“Ucciderci?” Domandò Ash reprimendo uno squittio di disagio.
“Si vede che sei nuovo. Pensi davvero che per allenare la merce del mercato ci limitiamo a semplici lotte? La forza si tira fuori solo quando esce il vero lato selvaggio. Niente limiti o confini, si lotta finché non si è stremati come se fosse una lotta a chi sopravvive!”
“…” Ash non commentò, se lo avesse fatto avrebbe detto cose che lo avrebbero smascherato. Gli faceva schifo questo genere di ragionamenti. Non aveva mai assistito a nulla di simile. 
"Al mio segnale... pronti? Via all’inferno!" gridò l'arbitro.
"Tweeny inizia con Attacco D'Ala!" gridò Penna Blu. 
"Twee!" rispose il canarino lanciandosi all'attacco. Le sue ali divennero color argento e si avvicinò verso il suo avversario come se fosse una vera lotta in palestra.
"Yanmega Lacerazione!" contrattaccò il suo avversario.
"Mega Yanm!" ronzò il suo Pokémon. La libellula arrivò vicina all’avversario e i due attacchi collisero. Dallo scontro subito si poté notare lo sbilanciamento di Tweeny, il quale cominciò a perdere quota.  Lacerazione aveva avuto la meglio e il canarino ne stava subendo pienamente gli effetti.
"Bene e scaraventa quel microbo dove più ti è comodo! Stanotte non c’è bisogno di affaticarsi troppo!" ridacchiò Orco Volante tendendo il braccio verso la sua preda. Il suo Pokémon reagì immediatamente e una ventata a distanza ravvicinata spinse Tweeny verso il terreno, facendolo collidere contro esso.
“Twee…” biascicò il volatile azzurro, stramazzato al suolo. Non avevano cominciato per niente bene, la situazione stava già sfuggendo di mano.
Ash non fiatò, cercando di pensare a come ribaltare la situazione invece di farsi prendere dal panico, cosa che mai succedeva. Doveva aspettarsi che gli avversari non erano facili e che non stava lottando con Pikachu, casi in cui non importava chi avevano di fronte.
"Cosa c'è? Ora ti sei bloccato? Vedi di svegliarti o farai la figura del fallito codardo! Yanmega, centra il pennuto con Forzantica! Schiacciamolo a terra come un moscerino!" Le zampe di Yanmega si aprirono ed esso si appiccicò al corpo dell’uccellino per tenerlo fermo al suolo. Iniziò a caricare energia e delle rocce si manifestarono sopra di loro. Tweeny, non trovava la forza necessaria per togliersi di dosso il rivale, il quale aspettava solo l’ultimo istante per togliersi.
I sassi continuarono a precipitare fino a che non furono a pochi centimetri dal canarino. A quel punto sul volto di Penna Blu si manifestò un sorriso "Avanti Tweeny! Usa Beccata sulle sue zampe!" 
Il becco di Tweeny si allungò prendendo un colorito bianco accesso e iniziò a colpire ripetutamente le zampine piccole di Yanmega, il quale rimase preso alla sprovvista e iniziò a divincolarsi per evitare di essere beccato ulteriormente. "Twetwetwetwetwetwet!”
Le zampe di Yanmega però erano facile bersaglio con la massa ingombrante che impediva lui di spostare più di quanto non stesse facendo. Continuando così non solo avrebbe continuato a ricevere danni, ma la sua preda sarebbe scappata.
"Nynynynynynynyny!" continuava a beccare il canarino sembra più rapidamente. Yanmega cercò di evitar un colpo dritto in mezzo alle sue zampe ma fu tutto vano e la zona sensibile del suo corpo, non protetta dalla pellaccia dura che aveva sul dorso, venne centrata in pieno.
“MEEEE!!” si staccò da Tweeny, il quale ne approfittò per darsela ad ali levate e sparire come un missile via dall’area di collisione delle rocce. 
*THUMMM* si sentirono i fragori dei massi che sbattevano sul terreno e anche i gemiti di Yanmega, trascinato con loro contro il suolo. 
Tweeny si liberò in aria, fermandosi appena sopra il polverone. Era ora di chiudere la lotta "Aiutiamo l’orco a tornare da dove è venuto! Attacca con Furia!” 
L’uccellino planò verso il nemico e bastò un solo colpo netto per dichiarare l’esito finale. Yanmega non riuscì più a tornare a lottare, ormai la vittoria era chiaramente dei nuovi arrivati.
"Il v-vincitore è..."balbettò l'arbitro donna stupefatta, come il resto del pubblico tra l'altro. “Penna Blu con il suo Tweeny” 
Ash non aspettò oltre, con un cenno del braccio aspettò che Tweeny si depositasse su esso e si allontanò. All’inizio era davvero risultato in svantaggio e aveva sottovalutato la cosa, ma in fondo la situazione si era ribaltata di colpo e in pochi attacchi aveva vinto. Era riuscito a far sembrare di aver progettato tutto fin dall’inizio. 
Non gli importava gran che come lo guardavano tutti gli spettatori, o almeno il piccolo gruppo che conteneva questo pubblico. Non badò nemmeno ad Orco Volante che non riusciva a capacitarsi della sconfitta. L’avversario si accasciò a terra e cominciò a prendere a pugni il pavimento. Fosse stato per Ash, sarebbe tornato indietro a stringergli la mano, era sportività spontanea, ma se l’avesse fatto sarebbe andato contro il profilo creatogli dall’agente Jenny. 
…  
L'allenatore e il suo Tweeny passeggiavano silenziosi guardandosi meglio attorno. Era proprio un posto squallido, il solo trovarsi lì lo faceva star male, dava ribrezzo e vergogna. Lotte all’ultimo sangue, scommesse, allenamenti da tortura, commercio di Pokémon… e questo era solo l’inizio. Non voleva nemmeno immaginare come fosse l’ambiente dove si svolgeva il mercato nero, ciò che si provava. Gli veniva quasi da vomitare al pensiero di come venivano trattati quei Pokémon. 
Li avrebbe fatti finire tutti in una cella, o avrebbe contribuito. Ne era sicuro, più ora di come non mai.
Una mano si posò sulla sua spalla, facendolo sobbalzare appena. Si girò subito, trovandosi davanti un ragazzo un po' più grande, non aveva un’aria inquietante come gli altri "Complimenti ragazzo, vedo che ci sai fare..." 
"...Saresti?" provò ad atteggiarsi come Paul. In quel momento doveva cercare di assomigliarli, diventare come il suo gemello. Non c’era riferimento migliore. 
"Il mio nome non ha importanza per ora, ma sappi che ti ho osservato nello scontro che hai sostenuto prima. Hai talento, sconfiggere Orco Volante non è roba da poco... soprattutto per un novellino”
"Che vuoi da me?" 
"Mi intrighi, come hai detto che ti chiami? Penna Blu?” Domandò, ricevendo un cenno di approvazione dalla testa di Ash “Ascolta Penna Blu, noi cerchiamo gente tosta e in gamba se capisci cosa intendo. Per i nostri scopi e l’interesse di tutti insomma... Alla fine siamo come normali cacciatori Pokémon, solo più specializzati. In fondo è un lavoro come altri, non credi?" 
L’allenatore di Kanto scrollò le spalle senza rispondere. Forse si, forse no… quello che doveva dire. Assolutamente no era quello che pensava nella testa. Un lavoro? Era solo un metodo assurdo e spregevole di fare soldi, senza davvero impegnarsi e facendo del male fisicamente, emotivamente e psicologicamente a delle creature viventi. 
“Sono un portavoce diciamo. Il rappresentante di questa squadra di cacciatori è… beh meglio non averlo contro. Abbiamo ricevuto dei dati riguardanti te dal nostro reclutatore e ci interessi parecchio. Il boss ti vuole presente alla prossima riunione delle piume tinte”
“Hmm”
“Mostra questa tessera” tirò fuori un cartellino e glielo mise in mano “Di pure che ti manda  Becco Nero. La riunione è dopodomani pomeriggio, alle 14.00” 
"Ti chiami così dunque”
“Nome in codice sì, i nomi veri sono strettamente confidenziali”
"Naturalmente" 
"Allora ti auguro buona fortuna… Penna Blu..."  
Era già notte nella dimora nascosta dal mondo, mascherata tra le rocce dell’appennino montano. Non sapeva bene dove si trovasse, l’unica cosa che ricordava era la strada di ritorno. 
La sua stanza era tra tante altre di un piccolo dormitorio. La luna illuminava la stanza per metà, dando l’aria di essere in un carcere. Ash se ne stava sdraiato a pancia in su sul letto, con le braccia conserte dietro la testa. Tweeny dormiva pacificamente di fianco al cuscino, raggomitolato nell’ombra.
Il ragazzo fissava il cielo fuori dalla finestra. Chissà come se la cavavano i suoi amici. Serena doveva essere in ansia per lui, non c’erano dubbi. Già il solo sguardo che gli aveva rivolto prima di andarsene rendevano chiaro che lui era uno stupido e lei era fantastica. “Mi mancano i miei amici… Pikachu… Serena…” voltò lo sguardo verso il soffitto “…Brock e Lidia…”
Sembrava strano essendo passato un solo giorno, ma non era quel genere di mancanza sopportabile. Sentiva il disagio, gli mancava sentirsi al sicuro, sentirsi affiancato da coloro che amava. Si ritrovava solo, beh c’era Tweeny quindi non del tutto, ma era sempre dura sentirsi in pericolo in ogni secondo. Vedendo cosa accadeva si era convinto che li avrebbe incastrati ma non sapeva davvero  i rischi che correva e quanto gli conveniva.  Era l’ultima volta che accettava di svolgere certe missioni.
“Non so cosa abbia fatto per meritarvi…” pensò a Pikachu e Serena, ora probabilmente in pensiero e forse anche loro svegli a pensare a come se la passasse. Lo sopportavano da anni e non si erano tirati indietro per evitare rischi e pericoli. 
“Rotto il guscio, piccolo Staraptor?” 
Ash si mise subito in piedi, guardando con attenzione la soglia della porta e scrutando nell’ombra “Sei riuscito ad entrare senza problemi vedo”
L’allenatore camminò quatto verso la figura nascosta nell’ombra. La parola d’ordine era quella giusta, quindi era il suo informatore. Jenny aveva spiegato che qualcuno avrebbe permesso lui di farsi raccomandare nella liste dei novellini e sempre lui avrebbe fatto da tramite tra l’organizzazione e il mondo esterno. “Tutto a posto credo”
“Può essere frustrante, ma ci farai l’abitudine, devi sopravvivere tre giorni… io è anni che sono qui, tutto tempo servito a costruirmi una copertura che regga. Ho perso la mia vita praticamente, non so più chi sono davvero, non ho la libertà… eppure è una cosa che faccio per il mondo e ciò mi basta…” un attimo di silenzio precedette la ripresa del discorso “Sembro melenso e mieloso”
“No affatto” negò Ash.
“Ho perso troppo tempo e detto troppe parole…”
“…”
“Cerca di non farti contaminare”
“…”
“Sii freddo, niente disperazione. Caccia via la felicità e la tristezza, la compassione e ogni traccia di pietà. Altrimenti qui non troverai spazio”
“?”
“Finirai per crollare” la luna tornò ad illuminare lo stipite della porta, trovandovi solo Ash e nessun altro.
Il ragazzo tornò a sedersi sul letto e abbassò la testa tra le mani, i palmi e le dita che toccavano la faccia e si sfregavano contro essa su e giù, come per massaggiare via il nervosismo e la disperazione “Perdonami…”
La mattina del giorno successivo Ash scese dagli alloggi e andò verso la piazzetta dove ancora nessuno stava passeggiando. Si era svegliato presto, anzi quasi non aveva dormito con tutta l’angoscia che aveva. Non riusciva a chiudere gli occhi pensando a quei poveri Pokémon e lo schifo di persone che lo circondavano. 
Continuò a camminare, si aspettava di essere l’unico per parecchie ore, invece si sentirono delle voci lontane. Si avvicinò in direzione di esse per capire meglio cosa stava accadendo, quando le urla si fecero più vicine rimase pietrificato sul posto. La gente radunata attorno ad uno Starly brutalmente scaraventato a terra da un Mandibuzz. 
Il ragazzo stringe i pugni, sentendo le unghie stringersi sulla sua pelle. Gli tremavano gli arti, pronti a scagliarsi contro la faccia di qualcuno. Tuttavia non poteva farlo, per quanto stesse implodendo per poter correre in mezzo a quei bifolchi e fermarli… lui non poteva. 
"Trova le prove e poi dopo potrai fargliela pagare come si deve..." disse sospirando a bassa voce, riferendosi a se stesso “Ce la farò, come ho sempre fatto”
"Penna Blu" lo richiamò una voce appartenente ad un individuo più grande di lui. 
"Che c'è?" disse parendo svogliato l'allenatore. Cercava con tutto se stesso di parlare come se non ci fossero problemi, come se fosse tutto normale. 
"Oggi sei affidato a me, devi conoscere l'ambiente quindi ti porterò a fare un giro di perlustrazione" rispose l'altro facendogli cenno di andare con lui. 
Ash fece le spallucce, giusto in tempo per farsi vedere. Una volta fuori dal campo visivo dello sconosciuto il ragazzo abbassò il capo "Se proprio devo..."
Il giro che gli aveva fatto fare era fin troppo completo. Gli stava facendo vedere tutte le aree in cui lavoravano, illustrandogli persino cosa facevano e come. Tranne per quei luoghi già occupati, la sola immaginazione faceva malissimo ad Ash. 
"Ed è qui che avvengono le sfide ufficiali”
“Che differenza c’è con quelle che fanno tutti?”
“Quelle sono meno serie, per mettersi in mostra o piccole dispute infantili. Qui invece si affrontano delle lotte ufficiali, alcune organizzate. Il tutto perché il bottino migliore venga notato e si rafforzi. A quel punto si passa alle fasi successive che però sono riservate ai folli”
“Ai folli?”
“E’ presto per te”
Ash deglutì. Altro che allenamento, quella zona era maltrattamento di Pokémon. Chi si credevano di essere per fare certe cose? Come si potevano alzare il mattino e arrivare a fine giornata? Considerarsi persone?" 
Arrivarono in un campetto dove altri due si stavano allenando, o meglio… stavano facendo combattere i loro Pokémon come belve feroci. Senza avere il minimo rispetto o pietà per l’avversario. 
"Ti allenerai qui se vorrai. Prima però devo spiegarti ancora delle cose” disse l’uomo continuando a camminare e passando oltre il campetto disponibile. Ash rimase zitto e seguì senza opporre la minima resistenza o fare domande. 
Ben presto si trovarono in uno spazio più ristretto, all’interno di un tendone sorvegliato da due guardie "E' con me" rassicurò l'uomo alle sentinelle, permettendo ad entrambi di accedere al suo interno. "Vedi Penna Blu? Questi sono i bottini di caccia che accumuliamo e rivendiamo"
Ovunque, era pieno di Pokémon di tipo Volante. Da destra a sinistra, file e file di gabbie e recinti dove si trovavano rinchiusi. Alcuni lanciavano lamenti di sofferta prigionia, altri invece se ne stavano tranquilli, probabilmente rassegnati al loro destino. 
Camminava tra esse, lanciando sguardi ai suoi piedi, dove erano posizionate le gabbie più piccole. Un sacco di piccoli volatili che al solo sguardo cambiavano direzione impauriti. Tra chi non si comportava così c’erano quelli che imploravano pietà attraverso occhi lucidi e pronti a versare lacrime. Lo scambio di messaggi che c’era tra Ash e questi Pokémon era terribile. “Vi salverò” Cercava di far capire loro con un sorriso rincuorante “Uscirete da qui, ve lo prometto”
"Come funziona tutto questo? Semplice. Ci sono dei ritrovi fissi e altri invece in diversi punti delle regioni conosciute. Ci si ritrova come ad un mercato e si trova di tutto e di più, per chi è del giro o conosce gente che ne fa parte è facile far circolare offerte o trovare ciò che serve”
Ash digrignò i denti, trattenendo l’istinto di dargli un calcio dove ora poteva “Come li catturate?”
L’uomo si girò un attimo senza rispondere, eventualmente prese la parola qualche secondo dopo “Degli  agenti sul campo sono mandati in incognito a monitorare la situazione, se notano qualcosa di raro ci avvisano e una squadra specializzata isola gli stormi o i singoli individui.  Si attirano nelle aree di canyon dove son posizionate le trappole e poi si porta a casa il bottino”
Una campanella suonò, facendo propagare il suo rumore in tutta la zona. Stava decretando la fine della mattinata e il momento di mangiare "Ora del rancio" sentenziò l'uomo "Dopo pranzo puoi fare come vuoi. Se vuoi la grana ti conviene iniziare ad informarti su chi contattare per le prime caccie. Dopotutto con un Tweeny ancora non puoi acchiappare gran che”
“Non sottovalutare il mio Tweeny” lo minacciò Ash con tono freddo. Non sapeva con chi aveva a che fare. Tweeny era più forte di tutti loro, questo perché la loro potenza era aiutata dal legame che li teneva uniti. 
"Ricevuto.." 
"Buona fortuna Penna Blu… se vuoi combinare qualcosa di speciale ne avrai bisogno per sopravvivere qui!" il corvino ignorò il commento e si diresse a quella che poteva essere considerata una mensa. Afferrò un vassoio e un piatto e si mise a fare la fila. Visto l’ambiente in cui si trovava poteva anche reputarsi un carcerato. 
Il piatto fu riempito con una strana brodaglia dalla consistenza discutibile. Provò a  non ascoltare il suo povero naso che urlava disperato di essere tappato. Emanava un tanfo terribile. Non sapeva davvero se ascoltare la testa o lo stomaco. La prima diceva di mangiare perché era necessario per tenersi in forze, il secondo implorava di non farlo perché sarebbe schiattato al primo sorso. 
Ash tornò ai suoi alloggi dopo aver mandato giù la sbobba che più letteralmente di così non si poteva vedere. Era stato terribile, ma non tanto il sapore. L’amarezza che sentiva in bocca era per via dello stesso cibo che respirava l’aria di quell’ambiente malsano.
Riposò più che poté, vista la lunga serata che lo aspettava. Tweeny si accoccolò sul petto del suo allenatore e quasi si risvegliarono non fu ancora l’ora di vedere il sole calare. Aveva poco tempo per riuscire  nella missione. Due giorni nemmeno interi per guadagnarsi la loro fiducia e raccogliere informazioni. “Ok" sospirò alzandosi “Pronto Tweeny?”
“Twee!”
"Vediamo di chiuderla in fretta" parlò con tono sentenziale. 
Passò tutto il pomeriggio a lottare contro i suoi avversari. Erano bravi ma le difficoltà per l’allenatore era minime, per quanto ogni sfida fosse sempre più dura. Tweeny continuava a lottare, sembrava instancabile. Le sue ali stavano reggendo ritmi altissimi, più proseguiva più sentiva le energie consumarsi meno facilmente. 
Arrivò la sera e l’allenator lasciò il campo completamente imbattuto, sebbene ad ogni comando una morsa si stringeva intorno al suo cuore. Che ne sarebbe stato dei Pokémon sconfitti? Sarebbero stati allontanati, rivenduti o peggio? 
Ciò che lo faceva davvero star male era che non poteva intervenire o ribellarsi. Tutto ciò era autolesionismo.
Passò un’altra notte… un’altra senza i suoi amici, senza Pikachu, senza Serena e un’altra notte chiuso in una gabbia come i Pokémon che lo circondavano…
Penna Blu si presentò all'appello il giorno dopo. Gli serviva qualche prova in più che confermasse la colpevolezza i quei criminali. Il suo cappellino aveva ripreso giorno e notte ogni singola cosa successa e posto in cui era stato. Doveva solo riuscire ad arrivare agli archivi e spulciare tra le informazioni private senza farsi scoprire. 
Un energumeno stava sorvegliando l’entrata della stanza off-limits, quella che tutti temevano, di cui nessuno non autorizzato avrebbe mai solcato la porta. 
Ash si avvicinò, dalla sua bocca non uscirono parole. Attese a braccia conserte che lo lasciasse passare, anche se non sembrava nemmeno rivolgergli lo sguardo. Era così insignificante? Capiva un bambino ma a 18 anni era difficile da pensare.
“Che hai da guardare moccioso?" 
"Desidero partecipare al meeting"
"Questa si che fa quasi ridere, sparisci prima che ti spezzi in due”
“Riformulo: Mi hanno detto di partecipare al meeting” E tirò fuori dalla tasca la tessera datagli due giorni prima. Menomale che se ne era ricordato.
L’uomo sbiancò e pallido di fece da parte per lasciarlo passare “H-Hai la tessera? Un principiante, novellino della tua età ha la tessera!?" 
"Mi manda Becco Nero" disse il ragazzo facendo le spallucce, senza nemmeno guardare dritta negli occhi la guarda.  
"A-Allora sei il famigerato Penna Blu! Quello che ha umiliato tutti gli addestratori esperti!"
"Esattamente, quindi la prossima volta levati prima che te lo chieda” lo gelò con lo sguardo. Non gli piaceva usare certi toni, ma la sua copertura li richiedeva. 
La guarda annuì, dicendo le sue ultime parole al ragazzo “Sei un po' in anticipo però”
Il diciottenne rispose seccato, non amava parlare con quella gente e nemmeno aprire bocca. Starsene per conto suo era la cosa migliore, non era come loro, stava facendo la cosa giusta nel profondo "...Non sono tipo da perdere tempo. Se mi dicono di andare in un luogo io ci vado e se c'è da aspettare aspetterò" 
L'allenatore neanche ringraziò, sebbene stesse per uscirgli dalla bocca la famigerata parola. “Ok sono nel covo, devo cercare dei fascicoli o qualunque cosa che fornisca i nomi di chi è in questa banda, anche se li terranno sotto chiave…" 
Ash iniziò a rovistare da tutte le parti, tenendo addosso i guanti ricevuti da Jenny, utilizzabili per non lasciare impronte digitali. Continuò a guardarsi attorno senza destare particolare attenzione, considerando che il rischio di essere ripreso da delle telecamere era molto alto. La stanza era scura naturalmente, come se la luce fosse un elemento poco gradito. I suoi occhi si stavano gradualmente abituando sebbene ciò che lo faceva sentire a disagio era tutt'altro. Non c'era nessuno su cui poteva contare, oltre al rischio che correva in quel momento. C'era fin troppa roba lì in giro, a lui bastava un documento preciso con su nomi e prove di crimini passati. Per quanto le prove del presente e il video potevano contare c'era sempre da trovare qualcosa in più. Un video poteva sembrare ritoccato, ma unito ad altre prove era schiacciante.
"Non sono così stupidi da tenere sparse le liste dei membri. Trovarla sarà a dir poco impossibile... e l'incontro sarà a breve" ragionò girando attorno agli scaffali e il lungo tavolo. "Basso profilo... basso profilo..." sospirò tenendosi all'allerta per ogni singolo rumore e facendo affidamento al suo istinto.
“Dove nasconderei dei file importanti...?” Riflesse aprendo i vari cassetti. 
Continuò a controllare ovunque potesse. Negli scaffali, dietro quadri e altri oggetti… eppure non vi era traccia di nessun indizio a lui utile. Probabilmente erano nascosti troppo bene per aver tempo di cercarli. Controllò l’orologio appeso sopra la porta della stanza. Intravedendo le lancette realizzò che aveva un paio di minuti all’inizio della riunione. 
Finalmente i suoi occhi scoprirono un mucchietto di fogli tutti organizzati dentro un faldone nero. Cominciò a leggere, notando che tutti i nomi erano a lui sconosciuti. Sembravano esserci i profili completi di tutti i membri dell’organizzazione “E’ fatta!” esultò serrando il pugno con gioia.
Alzò appena le carte per farle riprendere meglio dalla microspia nel berretto. Sarebbe bastato un fermo-immagine per leggere con calma tutti i nomi. Il faldone era abbondante, gli ci era voluto un po' per riprendere tutte le pagine. Non poteva attendere troppo, sentiva il tempo vicino allo scadere, ma doveva pur essere sicuro di non perdere di vista nemmeno un nome. Meritavano tutti di pagare per quello che facevano.
Sicuro che anche l’ultima pagina fosse state ripresa, richiuse il blocco di informazioni e lo rimise dove lo aveva trovato. Era finita finalmente, poteva ritenersi soddisfatto. Avrebbe potuto tornare a casa, non mancava molto.
Stava per chiudere un cassetto quando vide uno strano blocco d’appunti. Diede una rapida occhiata intorno a lui e lo tirò fuori. Cominciò a sfogliarlo, passando ogni singola pagina, nessuna però sembrava scritta… 
…A parte la seconda “P? Che vuol dire?” non riusciva a decifrare lo strano disegnino ricordante una P. Era singolare e per qualche motivo gli trasmetteva dei brividi. 
Sentì dei passi e delle voci provenire da fuori la porta. In panico prese il block notes e lo infilò a posto, cercando di non far rumore. La porta non accennava ad aprirsi, ne approfittò per allontanarsi dalla scrivania e si sedette sul tavolo.
La porta improvvisamente si aprì e alcuni ragazzi di certo più grandi di lui e entrarono. Alcuni sembravano giusto appena più vecchi altri invece molto avanti con l'età. Nessuno ispirava fiducia o sicurezza, erano poco raccomandabili. 
Per un attimo sembrarono sorpresi di vederlo lì, per fortuna non ci badarono troppo "Ehi Penna Blu, come ci si sente ad essere già visti di buon grado alla tua età?" 
Ash ricadde nel suo ruolo di complice criminale e cacciò le mani nelle tasche con fare chiuso e serio "Né più né meno di prima"
"Uhhh... freddo il ragazzo" commentò il più grosso e robusto di loro, con un ghigno in viso. 
Ash non riusciva a mandare giù tutta quell'idiozia. Non era quella da ingenui buoni, era quella di gradassi egoisti che si divertivano a fare cose sbagliate. Gli davano sui nervi e recitarlo non era poi tanto forzato.
Tra le risate dei più vecchi, uno abbastanza giovane, dell'età di Ash circa, anno più anno meno... si avvicinò all'allenatore, indicando i buffoni e chiudendo gli occhi "Lasciali perdere, si divertono a fare scena, sono solo un po' invidiosi che hai la possibilità di incontrare il capo già dopo una giornata”
"Hmm..."
"Sei parecchio bravo con i Pokémon, sicuro di non essere un lottatore professionista?"
"Ho viaggiato un po', poi visto che non trovavo gusto in ciò che facevo ho cambiato strada, conosciuto un gente e mi sono ambientato. Si vive meglio così" quanto odiava le sue stesse parole. Erano frasi prive di senso e che mai avrebbe sognato di pronunciare.
"Ragazzi fate silenzio! Arriva il capo!!" Si misero tutti seduti attorno al tavolo quando furono chiamati. 
Subito Ash si mise di fianco al quasi coetaneo e scambiò qualche occhiata agli altri. Sembravano così obbedienti e pacati rispetto a qualche secondo prima. Nei loro occhi si leggeva quasi un sentimento di dolore, paura ma anche grande onore a trovarsi lì. Poco fa sembravano entusiasti o anche altezzosi sapendo di far parte del gruppo e vedere questo grande capo, ora avevano il terrore o l'angoscia. Come se la sua aura li consumasse.
Di nuovo si aprì una porta, ma stavolta quella dall'altro lato della stanza. Entrò un piccolo spiraglio di luce che ben presto fu soffocato dalle tenebre. La figura subentrata era alta e massiccia, ma non troppo. Riusciva a muoversi con agile scatto tra gli scaffali e a passare dietro alla fila di sedie di sinistra. Arrivò al suo posto, a capo del tavolo e si sedette come un'ombra possente e solenne. O almeno quell'effetto dava agli altri suoi subalterni, a parte Ash, il quale non trovava chissà cosa di speciale in quel tipo, a parte una nota di carattere calcolatore...
Il boss si mise a giocherellare con le dita, ruotando una penna tra esse come se avesse un tic.
A quel punto la sua voce uscì dalla bocca "Benvenuti, ma soprattutto benvenuto" fece lui rivolgendosi ad Ash "Di norma i novellini li lascio ai miei sottoposti più competenti ma chi cattura la mia attenzione porta ad agire personalmente. Tu in particolare, come ti chiami?" Gli chiese con interesse l'uomo, appoggiando la testa sulle sue mani giuste, scavandogli dentro con il suo sguardo mascherato dall'oscurità. 
Ora si che capiva perché il timore, quel tipo poteva tirare fuori tutto dall'animo di una persona, gli bastava il suo sguardo notturno. Potevi non vedere nulla o scorgere le pupille dai riflessi scuri, in ogni caso arrivava quello scambio di conoscenze. 
"Penna Blu" borbottò cercando di sembrare naturale, di ignorare quello sguardo come se non gli arrecasse alcun problema. La gente gli diceva che si capiva dai suoi occhi che era una brava persona, doveva sperare non fosse così. Si era rifiutato di dire il nome originale, in quanto era troppo rischioso. Doveva pur farlo sembrare naturale alle sue orecchie. 
"Bene Penna Blu, cosa ti aspetti di fare qui?"
"Non mi aspetto nulla, ciò che mi darete da fare lo farò" rispose semplicemente come gli avevano insegnato.
Si sentì un verso di approvazione, almeno stava cominciando a guadagnarsi la sua fiducia con piccoli passi.
"Bene. Così vedremo se sei davvero chi vuoi far credere di essere"
"..."
"L’intento è permetterti di entrare negli alti ranghi della nostra confraternita, ma come tu ben sai il posto va meritato e passare così in fretta a certi ranghi vuol dire dimostrare totale fiducia e dedizione" 
"Ho avuto modo di notare..." 
"Consideralo un test o esame Penna Blu, una lotta 1 vs 1 e il tuo avversario sarò un membro selezionato da me. Se riuscirai a sconfiggerlo allora forse potrai procedere alle fasi successive”
Ash non voleva davvero accettare, ora poteva andare a casa e rimanere un minuto in più gli dava l’ansia. Così però avrebbe destato sospetti “Ok, quando si comincia?”
“Non aver fretta, ogni cosa a suo tempo. La lotta sarà domani in primo pomeriggio”
Ash si stava maledicendo, aveva promesso di tornare entro la fine del terzo giorno eppure si trovava ancora bloccato lì. Dire di no alla prova lo avrebbe incastrato non avrebbe avuto via di scampo. Si era scavato una fossa e gli toccava risolvere tutto da solo.
Ormai era quasi arrivata l’ora della sfida, chiunque avrebbe avuto davanti gli sarebbe stato di grosso intralcio. Non sapeva se gli conveniva perdere e filarsela appena possibile oppure vincere e vedere come andavano le cose. 
Scese in mezzo al campo lotta, non c’era tanta gente, anzi forse poche persone. Molto diverso dalla situazione iniziale, forse era una cosa esclusiva ai membri più alti dell’organizzazione?
Un altro ragazzo entrò dall'altro lato dell'arena. Il suo viso era tremendamente familiare e anche lo sguardo che gli infondeva. Non sapeva perché ma Ash si sentì costretto a coprire bene lo sguardo con la visiera del berretto e nascondere il viso con il colletto della felpa. Era stato tutto istinto, il sesto senso che gli diceva di far qualcosa in fretta.
"Dunque sei tu il mio avversario, eh?" disse spavaldo. La sua voce…
Tutto che si sbriciolava al suolo, ogni convinzione o immaginazione. Non c'erano dubbi, l'avversario dell'allenatore di Biancavilla era il ragazzo che pochi giorni prima avevano incontrato nei panni dell'unità anti tornado: Sparviero 1.
Tweeny sentì le piume diventare rigide, facendolo pesare come un macigno. Quel Fearow sembrava fiero e gentile e invece era complice di quelle atrocità.  Era assurdo, un membro della polizia aerea, che aiutava le persone e dedicava la sua vita alla giustizia e bene degli esseri viventi… era coinvolto in tutto ciò. Era tra i membri più “importanti” di un’organizzazione criminale. 
Solo una maschera usata per mascherare i propri scopi. Probabilmente anche gli altri membri di rango elevato erano i componenti della unità anti tornado. Ecco perché non rivelavano i loro nomi o non lasciavano che li vedessero in azione. Perché in verità si occupavano di tutt’altro.
"Ho sentito parlare di te Penna Blu, di certo ti sei fatto fama. Sappi però che ora sarò la tua tromba d'aria, ti mozzerò le ali. Senza rancore ovviamente, è solo il mio lavoro" continuò a dire la presenza familiare. 
“Non credo proprio" rispose il ragazzo velocemente, dimenticandosi però di non lasciar trasparire emozioni, ne aveva già avute fin troppe nel giro di un semplice minuto. 
"Combattenti!" ordinò l’arbitro "Tirate fuori le vostre ali!" 
Tweeny guardò il Fearow avversario, notando la differenza tra quello che aveva davanti e colui ce lo aveva aiutato qualche giorno prima. Ora emanava un aria cupa e maligna, con uno sguardo freddo ma pronto ad attaccare. Non aspettava altro che piombargli addosso.
"Si dia inizio al combattimento!" 
“Scacciamo questo piccoletto con un attacco tifone!" ordinò il finto membro della polizia aerea. 
"Row!" gracchiò il grande uccello formando una forte corrente tra le sue ali e scagliando i venti contro il suo avversario.
"Tweeny schiva!" ordinò Ash. L’attacco arrivò troppo velocemente e non fu possibile evitare la ventata. Era decisamente più forte di lui.
“Perforalo con Perforbecco!" continuò l'avversario. Il becco di Fearow si allungò e cominciò a ruotare velocemente, scagliandosi contro il povero pennuto blu e travolgendolo in pieno. Non gli lasciava tempo di reagire, continuava a colpirlo senza sosta.
Ash pregò mentalmente il suo Pokémon per farlo reagire agli attacchi. Sapeva che era deluso per via della scoperta, ma non potevano lasciarsi battere così. Erano più forti gli avversari, ma potevano lo stesso sconfiggerli a modo loro. 
Tweeny non percepiva lo sguardo supplichevole del suo allenatore, non riusciva a muovere neanche un muscolo. Il suo nemico fu sempre più vicino, il bersaglio a pochi metri di distanza accorciabili in un batter d’ala. Il canarino blu preso d’istinto rotolò sul fianco come un mattarello ed evitò all’ultimo di essere colpito.
*SBAM* il becco di Fearow rimase incastrato nel terreno. 
Il piccolo volatile non l’aveva fatto apposta, non poteva definirla una strategia, era più una spinta che i ricordi della sua famiglia e il suo allenatore avevano dato. 
“Forza Tweeny! Riprendi il volo!” gli urlò Ash incoraggiandolo. La testa del combattente si rivolse verso il ragazzo, cercando supporto. Non mancò ciò in cui aveva sperato, Ash annuiva con sorriso calmo e controllato. Potevano farcela. 
Sbatté le ali e in pochi secondi si liberò sopra il campo da lotta. Il tempo per approfittarsi dell’avversario scadde e si sentì la risposta alla loro schivata “Usa Aeroattacco!”
Il corpo di Fearow iniziò a brillare sempre di più poi divenne completamente rosso, le sue piume si illuminavano e rendevano confusa la forma in movimento. 
Aveva poco tempo per pensare a come sconfiggerlo, Ash sapeva che Tweeny non avrebbe resistito troppi colpi, essendo più piccolo e fragile di Fearow, il quale era 10 volte più scattante e netto negli attacchi. Lo scontro diretto per contrastare Aeroattacco era una follia che lo avrebbe mandato K.O. seduta stante.  Ragionò e ragionò, guardo in alto e poi al suolo. Non poteva attaccarlo così ma qualche rischio lo doveva pur correre per vincere "Tweeny! Scendi in picchiata sul terreno! Cerca di scappare da lì!" 
Tweeny eseguì e incominciò a virare sull’area del campo, evitando di toccare il pavimento. Sembrava un uccellino disperato che voleva fuggire da una grande gabbia o qualcuno che aveva perso la ragione e lucidità.
"Inutile scappare! Verrai preso in pieno! Fearow seguilo e vedrai che lo becchi in pieno" lo canzonò l'avversario dando l'ordine al suo Pokémon.
Entrambi i Pokémon si tenevano a pochissima distanza dal suolo, ad ogni secondo Fearow guadagnava sempre più terreno, riuscendo a stargli dietro facilmente. "Coraggio...Coraggio" strinse i denti Ash, per il suo piano era fondamentale essere precisi al secondo. 
*SBAAAAAAAAAM* un polverone si alzò quando i due non mantennero più il distacco e finirono per colliere con il terreno. Qualcuno tossì vista l'alta nube di terra che si era creata. 
"Fine dei giochi" sentenziò l'avversario "Il tuo Tweeny è stato sicuramente preso in pieno e un colpo del genere non farebbe nulla a Fearow. 
Ash non rispose, sudava freddo. Quando il polverone si diradò, per la seconda volta il becco di Fearow era conficcato nel terreno, ma stavolta più in profondità. Tutto merito della rincorsa maggiore. 
“R-row...R-row!" boccheggiava il rapace più grande completamente disperato. 
"C-CHE!?" si stupì il rivale "Fearow piantala di fare l'imbecille e stacca quel becco dalla terra!" Fearow provò con tutte le sue forze a togliersi, ma non ci riusciva. Sapeva che stava deludendo il suo allenatore, ma non poteva farci nulla. 
“Tweeny!" gridò Ash "E' il momento! Riempilo di colpi con un attacco Furia!". Le piccole beccate del pennuto blu risuonavano sempre più forti. Si stava scatenando, gliel’avrebbe fatta pagare per avergli mentito! Finché aveva fiato non aveva intenzione di fermarsi. "Attacco D'Ala sul pavimento e indirizza i detriti con raffica su Fearow!" ordinò il Biancavillino. 
Tweeny eseguì, anche se non era ufficialmente un attacco Frana l'effetto fu molto simile. Fearow venne completamente sommerso da una pioggia di sassetti e pezzi di terra e fanghiglia, che lo tenevano bloccato a terra. 
“E ora concludi con  Attacco D'Ala lineare e dritto!" Il colpo sembrò una lama che andava a segno e feriva il suo avversario. 
Fearow stramazzò a terra, incapace di muoversi...
Calò il silenzio sul campo di lotta trasandato. Tutti gli spettatori, o meglio i furfanti dell'organizzazione...i i membri del team della UAT fissavano Penna Blu e il suo Tweeny come se fossero alieni venuti da un altro mondo. Faceva quasi paura la loro forza, nascondevano un mostro sotto quell'aria innocente e giovanile.
"Abbiamo vinto Tweeny!" Si congratulò Ash un po' troppo entusiasta. Doveva controllarsi o sarebbe sembrato strano. Godere della lotta in quel modo avrebbe fatto saltare la controfigura che si era costruito.
"I miei complimenti" si avvicinò una voce. Girandosi tutti trovarono con stupore il boss all'entrata, non era prevista la sua presenza. Raramente si faceva vedere dai suoi sottoposti se non di rango alto. Probabilmente aveva assistito alla lotta e come tutti ne era rimasto sorpreso, benché le voci fossero che nulla lo stupiva.
L'aria sembrò diventare gelida, il ragazzo sconfitto fece qualche passo indietro, richiamando il suo Pokémon. "S-Signore..."
L'uomo lo fermò sul nascere con un solo gesto di mano. "Devo dire che a quanto pare il nostro Penna Blu sta sbaragliando tutti. Non agitiamoci, capisco che certe sorprese non capitano da tempo, tutto questo entusiasmo e fuoco vivo mancava. Ci eravamo incupiti"
Ash non fiatò, rimase a guardare fisso il colosso davanti ai suoi occhi. Sembrava uno scontro solo di sguardi, cercava di sostenere quelle occhiate che facevano abbassare a terra. Sembrava che l'altro sapesse tutto, che lo mettesse alle strette anche senza avere in mano un nulla di fatto, quasi ridendo dentro. Ti ho in pugno, gridavano le iridi color ghiaccio.
“Ti faremo sapere la decisione dopo questa lotta. Chi lo sa, forse a breve sarai nella nuova unità”
Poi si concluse quello scambio di sguardi, il contatto visivo venne interrotto e il boss si girò di spalle, dirigendosi verso l'uscita.
Ash fece un sospiro, senza smettere di guardare il nemico allontanarsi. Il respiro pesante e secco. Qualcosa in lui scattò quando le mani si posarono sul suo berretto. Ora che aveva lottato poteva svignarsela. Aveva le prove necessarie e poteva tornare dai suoi amici, i video vari, la lista dei nomi e l’identità della UAT. Doveva solo consegnare il berretto con la microspia a Jenny e sarebbe finito tutto. 
La realizzazione lo svegliò del tutto dalla stanchezza della giornata. Ormai mancavano poche ore al calare del sole. Fuggire non era facile ma avrebbe dovuto provarci o far finta di andare a passeggiare. In fondo poteva andare e venire come voleva, gli altri lo facevano. Non sapeva in che posizione era messo, forse essendo presente da poco era sotto stretta osservazione? No, altrimenti lo avrebbe avvisato l’informatore di Jenny. 
Una liberazione; quei giorni erano stati un incubo, sempre tra tensione e paura di venire scoperto girando qualunque angolo. Non aveva dormito gran che e non vedeva l’ora di farsi un sonnellino in un ambiente meno inquietante. Sapeva che dopo questa avrebbe dovuto dare una tregua a se stesso e i suoi amici, basta missioni pericolose per un po'. Era positivo, ma sapeva che prima o poi Serena gli avrebbe tirato le orecchie per tutto ciò in cui si lanciava. 
Un sorriso amaro si formò sulle sue labbra, se fosse uscito da lì sano e salvo... l'avrebbe rivista presto. 
Fece per andarsene, correndo verso l'uscita. Si sentiva molto meglio, più leggero. Non percepiva più sulle spalle il peso degli occhi su di sé, il timore di essere costantemente sotto controllo o di star attento che dietro di lui sarebbe sbucato qualcuno, il tempo sarebbe scaduto e ... meglio non pensarci.
I membri dell’UAT erano attorno al loro compagno, cercando di consolarlo per la sconfitta. Forse il loro capitano, visto da come si rivolgevano a lui. Non lo sarebbe stato per molto, sarebbero stati tutti puniti come dovevano. 
Improvvisamente però la strada davanti a sé fu bloccata. Gli venne un colpo trovandosi di fronte tre uomini molto più grossi di lui. Che volevano adesso? Osservò con confusione i volti con gli occhi coperti dagli occhiali da sole. Alzò un sopracciglio. "Uhm... posso passare?"
Non risposero, rimasero fermi a fissare il campo lotta. 
L'allenatore sentì un mucchio di passi che si allontanavano in fuga. Lungo la colonna vertebrale un freddo vento lo attraversò. Si girò lentamente e la UAt era sparita. Al loro posto si trovava il boss, in centro al campo con uno sguardo calcolatore. Le mani giunte dietro la schiena gli conferivano un profilo autoritario. Da quanto erano lì fermi? La sua presenza nemmeno era stata colta.
"Mi è venuto in mente un dettaglio... hai mandato allo sbaraglio come una tromba d'aria questo posto"
Ash non capiva, aveva appena affrontato una prova. Quel tipo se ne era andato dicendo che ci avrebbe pensato e già era ricomparso dal nulla, da solo e con una faccia che sembrava trasmettergli tutta la sua voglia di schiacciarlo. La coerenza era un optional ormai "Uhm?" 
"Un uragano lo vuoi affrontare?"
"U-Un uragano?" 
"Non farmi ripetere... i tuoi occhi bruciano, hai dentro tanto e nascondi un mucchio di roba. Un mondo intero se possiamo chiamarlo così e se credi che io non voglia scoprire tutto ti sbagli. Di norma non mi importa nulla della storia altrui, se qualcosa non quadra i miei assistenti ricorrono a dei semplici tagli" simboleggiò  una forbice con le mani, anche se di certo il significato era più tremendo di quello che sembrava. "Sento che qualcosa non va con te, ma sei diverso. Tutto ciò mi affascina e non voglio ancora sbarazzarmi di te, sei un pezzo unico e interessante"
Ash sentì il corpo diventare pesante, come un macigno. Dalle sue parole sembrava sapere che era una spia. Era ovvio provare sospetti e metterlo alla prova, sapeva di non dover cedere... ma erano toni e parole un po' troppo azzeccate.
“Allora? Pronto ad usare la stessa spavalderia?”
“Si” rispose seccamente Ash mettendo una sosta parziale alla discussione.
Si trovava su un’altura, circondato dai membri della UAT che lo tenevano sotto stretta sorveglianza con i loro Pokémon. Da lì a piedi non sarebbe mai fuggito essendoci solo una voragine davanti ai suoi occhi. Tweeny era a terra davanti a lui, sembrava molto turbato. 
Aveva un brutto presentimento, il vento era forte e il cielo scuro. Sapeva che il tempo sarebbe peggiorato e di certo aveva a che fare con il motivo per cui si trovava lì. L'ansia crebbe silenziosa dentro di lui, sembrava essere sul punto di compiere un gesto estremo. 
"Ci siamo" disse il boss davanti ad Ash, per poi camminare dietro di lui "Tra pochi secondi avverrà lo spettacolo"
Il biancavillino poteva leggere negli occhi del team di Pokémon volante la consapevolezza e pena. Si sentì un tremendo fragore, proveniente da un tuono scaturito nel cielo. Presto i venti impazzirono e spinsero la loro forza circolarmente verso il centro della voragine. Solo il corpo permetteva a tutti di percepire il flusso, fino a quando non divenne davvero visibile il cono grigio davanti ai loro occhi. Era terrificante la grandezza di quel tornado. 
Non poteva mandare Tweeny là dentro. La salute del suo Pokémon era più importante di una sfida, a costo di rimetterci lui stesso.
Il sudore però gli impregnava  la fronte "Paura?" gli chiese il capo.
"No, affatto" menti spudoratamente lui stringendo le mani in due pugni che cercavano di scaricare lo stress. Non poteva a nessun costo proseguire con quella buffonata, avrebbe rischiato di far davvero del male al suo Pokémon. Per quanta fiducia potesse riporre in lui non sarebbe mai resistito a un tornado vero e proprio.  
"E allora perché sudi?" 
“Nessun motivo in particolare. Le sfide mi esaltano”
“Posso crederci, dopotutto nessuna ne sa meglio di te Penna Blu…” si fermò un attimo, sorridendo malignamente. Sembrava aspettare qualcosa dall’allenatore. 
“Si, mi esaltano ma ora devo rinunciare. Non voglio che il mio Pokémon si faccia male” concluse lui mettendo le mani in tasca e facendo cenno a Tweeny di salirgli in spalla “Rinuncio alla promozione per ora. Senza Tweeny non avrei Pokémon per fare il mio lavoro quindi rischiare di perderlo è stupido”
Il boss iniziò a camminare in tondo, passando intorno ad Ash con un ghigno consapevole “Vero, sarebbe un vero peccato. Eppure dubito tu abbia solo Tweeny come Pokémon. Ne avrai visti centinaia… catturati decine…”
“Non mi pare proprio…”
“Un allenatore dal tuo profilo? Sono io che non credo molto a ciò, hai una reputazione famosa mio caro Penna Blu… o dovrei chiamarti Ash Ketchum?”
Gli occhi del ragazzo si aprirono di scatto, la sua bocca leggermente curvata verso il basso. 
“Sorpreso? Avanti, non bastano mica un cappellino e degli abiti diversi a nascondere la tua vera identità. Sinceramente non è stato quello a convincermi ma il tuo stile di lotta. È sempre una sorpresa, costantemente accattivante e fa venire i brividi da capo a piedi” poteva parere un complimento, forse lo avrebbe preso così e non fosse stata un’accusa chiara. 
Sparviero 1 voltò la testa verso Ash, era contortamente confuso, un po' spaventato e incredulo. Non riusciva a credere che aveva davanti il ragazzo di qualche giorno fa. Quel principiante sempliciotto si era rivelata una spia della polizia e lo aveva battuto. 
“Che intendi fare mio care Ketchum?” 
Ash non aveva più via di scampo. Non sapeva come combattere da solo tutti quei Pokémon di tipo volante. Non aveva con sé nessun Pokémon, li aveva dovuti lasciare ai suoi amici e non li avrebbe di certo rivisti di questo passo. Tweeny non aveva via di fuga e i Pokémon dell’UAT erano lì a impedire di volare verso la salvezza.
Solo il Tornado li separava dalla riuscita della missione. 
Il vento continuò a soffiare contro il viso del kantoniano, il quale sentiva i capelli scompigliarsi e il berretto sul punto di volare via. 
Tweeny lo fissava con determinazione. Non avevano molta scelta, qualunque cosa avrebbe scelto di fare gli avrebbe dato fiducia e si sarebbe fidato. Credeva nel suo allenatore, più che in chiunque altro e avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarlo.
Si, doveva anche Ash avere più fiducia, si rischiava la pelle ma Tweeny era diverso. Aveva sconfitto decine di Pokémon più forti di lui negli ultimi giorni. Tutto ciò che rimaneva a loro era la tenacia, avrebbe posto in lui tutte le ultime chance che avevano. 
“Tweeny prendi!!” Urlò Ash portando la mano al berretto e lanciandoglielo “Portalo all’Agente Jenny! Vai via!”
“Mpf, pensate di scappare? Siete circondati!” 
“Passa nel tornado!!” insistette Ash. Il canarino non poté negare di essere terrorizzato in un primo momento, ma l’istinto e l’obbedienza nei confronti del suo allenatore furono più forti della paura. 
“Twee!!!!” 
“COSA!?” osservarono tutti mentre il piccolo uccellino si lasciava risucchiare dal cono ventoso. 
In pochissimi secondi lo stormo di Pokémon Volante si precipitò all’inseguimento di Tweeny. Entrarono dentro al tornado come aveva fatto il loro ingenuo nemico. Era difficile persino per i Pokémon volatili più esperti, credeva davvero di resistere a quelle correnti senza rompersi l’ala o il collo? O di finire sbaragliato e schiantarsi al suolo e contro le pareti rocciose?
Era tutto vero, il vento sembrava remargli contro e la stanchezza repressa in quei duri giorni strazianti di allenamento forzato si faceva sentire, chiuse un occhio stringendo nel becco il berretto di Ash. Doveva raggiungere l'agente Jenny e i suoi amici a tutti i costi. 
"Ka Ka! Krow! Row!" udì in lontananza. Cercò di curvare la testa piano e di sforzare gli occhi a guardare dietro di lui, per evitare di spezzarsi l’osso del collo. Fearow e i suoi compagni gli stavano alle calcagna e si sentiva sempre più debole. Non reggeva quello sforzo, era davvero dura.  
Cavalcare le correnti non si era mai reputato così difficile oltre che straziante, ce ne erano troppe, talmente confuse e forti che non distingueva più il paesaggio. Stava perdendo la lucidità, la testa gli girava e la presa attorno il cappello si faceva sempre più debole. 
Sentì un grido e il suo corpo fu scaraventato su un’altra corrente. Prima ancora di provare a ristabilizzarsi tutto girò intorno a lui. Come una trottola, lo stavano sballottando come un pupazzo da strappare in mille pezzi. 
"T-Twe..." bisbigliò appena nella sua mente. Cosa c’era di peggio che finire distrutto dalla natura o da dei criminali volanti? 
Deludere Ash, quello era il prezzo peggiore da pagare per la sua debolezza. Perché non poteva essere più forte? 
"Sfrutta qualsiasi occasione!" risuonarono nella sua mente le parole di Ash "In ogni situazione impervia c'è una via d'uscita!"
Tweeny fece un respiro e si lasciò andare, cercando di concentrarsi. L’unica cosa che rimaneva rigida era il becco in cui teneva chiuso disperatamente il berretto. Poi di scatto piegò le ali indietro e si lasciò sopraffare dalle correnti ascensionali. 
Riuscì pian piano a riprendere stabilità, il controllo tornava nelle sue ali. Girandosi poté notare che gran parte dei suoi inseguitori non erano riusciti a tenere il passo ed erano stati sbalzati fuori dal tornado troppo potente per loro. 
Soltanto il Fearow capo della banda riusciva a tenere il passo senza troppe difficoltà. Quel Tweeny era la sua preda e ardeva per la voglia matta di pareggiare il conto con quella pulce che lo aveva messo in ridicolo. Era sempre più vicino a prenderlo, il suo becco si muoveva come una fiocina e cercava di prendere in pieno il povero uccellino.
Tweeny era sfinito, doveva arrivare in cima evitando troppi giri o sarebbe finito per cedere. Oltre che doveva liberarsi di Fearow. Eppure la sua fiducia si allontanava come l’uscita da quell’incubo. Sempre più difficile e sofferente, non riusciva a tenere il passo. Perché lui che era un Tweeny come altri doveva riuscire dove la maggior parte aveva fallito? 
Nella sua mente apparirono le immagini di tutta la sua vita, da quando era nato… la nascita dei suoi fratellini più piccoli, l'infortunio del padre, la sua decisione di prendere le redini della famiglia, l'incontro con Ash, la sua sconfitta e conseguente vittoria in palestra…
Era davvero tutto destinato a concludersi così? Con l’infinità di possibilità e avventure che aveva davanti? Oltre quel limite che non riusciva a superare c’era davvero qualcosa per lui? Non reggeva questo e pensava di reggere le difficoltà future?
“Tweeny… ho fiducia in te”
Il piccolo aprì gli occhi tenuti chiusi per la vergogna nel fallimento. Ci era già passato in questa situazione, non accettare di fallire…
Eppure non si trattava di una lotta in palestra, non era la stessa cosa. Per forza di cose doveva vincere e non esistevano altre opzioni. Lui adesso si trovava in quel tornado per Ash, perché doveva aiutarlo e salvarlo, perché avevano accettato di aiutare altre povere creature che non avevano avuto la fortuna di finire con un ragazzo così speciale. 
Se era con Ash un motivo c’era, voleva dire che poteva spiegare le ali e volare più alto. 
Perché Ash aveva fiducia in lui. 
"TWEEEENEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!” Gridò in un verso che fece sobbalzare Fearow e costringendolo a rallentare. 
Il volatile azzurro stava emanando una luce dal suo corpo, azzurro era il bagliore che lo circondava e il flusso di aura lo faceva crescere e mutare sempre più. La figura si fece più slanciata, il corpo più alto e robusto, il suo becco si allungò e il suo ciuffo in fronte si tramuto in una piccola cresta blu. 
Quando il bagliore scomparve un nuovo uccello si reggeva in volo nell’occhio del ciclone "PROUJAY!" gridò mentre svolazzava via verso l’alto… verso la libertà...
"T-Tweeny?" Balbettò Ash spiazzato quando dalla cima del cono spuntò un Pokémon diverso. Davanti a lui non c'era più l'uccellino piccolo dalle soffici piume. 
"Si é evoluto... in un Proujay" commentò uno degli uomini dietro ad Ash.
Il ragazzo con la coda dell'occhio vide intorno a lui tutti sbigottiti, ma non era il momento di fermarsi e lasciarsi condizionare. Avrebbe gioito più tardi "Proujay!!" Lo richiamò il kantoniano "Vai! É la tua occasione! Non ti fermare, devi farcela!" 
"Prou..." lasciare indietro il suo allenatore? Non era ancora abbastanza grande per portarlo in groppa, ma non poteva abbandonarlo così. Non dopo essere uscito dal ciclone. Forse poteva lottare contro i suoi avversari?
"Non preoccuparti per me! Me la caverò! Tu avvisa gli altri! VAI!" gli gridò incoraggiandolo. Non c'era tempo e una sola era la priorità.
L'uccello strizzò gli occhi e annuì, lanciando un urlo "JAYYYYY!!!" In un solo battito di ali riuscì a darsi uno scatto sufficiente a cavalcare le ventate del tornado e cercò di uscirne. Non le contrastò, tuttavia le cavalcò. Era come se una forza lo tirasse dentro la tromba d'aria. Il cappello di Ash ovviamente non era più nel suo becco ma era saldo tra le zampe del volatile.
"Forza Proujay!!" 
"Prouuuu!!!" Un ultima spinta...
E le sue ali furono libere. Lo slanciò lo sparò nell'aria come un cannone e sparì dalla vista del suo allenatore e l'organizzazione.
Ora per Proujay non restava che volare, spingere più che mai e arrivare in tempo da Jenny. Contavano su di lui e in mezzo c'era non solo una missione... ma anche la vita del suo allenatore.
Ash smorzò un sorriso, ora non aveva nessuno per difendersi... ed era praticamente circondato. 
Era fregato...
...
"Non è ancora tornato?" Chiese Lidia sperando che nel pomeriggio si fosse fatto vivo il loro amico. Il tramonto faceva da sfondo a quella situazione tutt'altro che piacevole.
"Sono passati quattro giorni... aveva detto che sarebbe tornato dopo il terzo..." mormorò Serena stringendo tra le dita il tessuto della gonna.
Pikachu se ne stava accucciato sulle sue gambe, osservando con dispiacere quanto fosse in pensa la ragazza. Si trovava nel suo stesso umore, non sopportava stare fermo senza sapere nulla per giorni del suo adorato allenatore. 
Per carità, nulla contro Tweeny, era un suo compagno in cui poneva molta stima e fiducia, ma con Ash ci si poteva aspettare di tutto e se fosse successo qualcosa che impedisse all’uccellino di proteggere il loro allenatore…
"Serena…” interruppe i pensieri di entrambi la detective
La ragazza si alzò di scatto con gli occhi pieni di ansia e sconcerto "Potrebbe essergli successo qualcosa!"
"Sai quanto é ostinato, si vede che ha trovato qualcosa di interessante su cui indagare. Lo conosci, é fatto così. Sa badare a se stesso" cercò di tranquillizzarla Brock, posandole  la mano sulla spalla con conforto, ma il gesto non ebbe successo.
Serena si scostò appena "Si lo conosco! Proprio per questo so che il suo coraggio a volte é eccessivo e l'altruismo lo porta ad esagerare e mettere in pericolo se stesso! Sa cavarsela ma ciò non mi impedisce di preoccuparmi! É umano e quindi non é immune ai pericoli! Gli é accaduto molto e n-non voglio c-che..."
Lidia la abbracciò da dietro, cercando di lasciarla sfogarsi appena, senza però lasciarle perdere il controllo. "Ehi... andrà tutto bene..."
"..."
"Se Ash spuntasse adesso e ti vedesse piangere così cosa pensi che direbbe?" Le diede delle carezze sulla schiena "Al massimo il vostro ricongiungimento deve essere teatrale, con un bacio appassionato! Non un dramma!" Le fece l'occhiolino scherzando per tirarla su. D'altro canto era vero, se Ash fosse arrivato non avrebbe preso bene quella scena. Odiavano vederla piangere loro, figuriamoci il ragazzo.
"I-Io..."
"PROOOUUU!!!" Si sentì uno stridio.
Pikachu subito saltò giù dalle braccia di Serena e andò sul terrazzino. Frenò di colpo trovando davanti un uccello decisamente più grande e differente dall'amico piccolo e tenero. "Pika?"
"Prou!" 
I ragazzi corsero fuori e trovando quel Pokémon non riuscirono subito a capire. Perché era lì e perché era familiare? 
"Un Proujay?" Scrutò Lidia.
"Che Pokémon sarebbe?" Chiese Serena tirando fuori il dex e puntandolo sul Pokemon volante
"Proujay Pokemon Uccelgorglio. Va molto fiero del suo ciuffo all'insù,tanto da sfoggiarlo in battaglia e nelle grandi occasioni. Il suo becco è abbastanza forte da poter spezzare i rami di un albero in modo da facilitare ad un collega la coltura dei frutti in seguito da condividere in due. Tipo Normale/Volante Esemplare Maschio." gracchiò l'enciclopedia
Brock portò la mano sotto il mento. Guardando bene tra le zampe del volatile notò del materiale colorato. Si avvicinò e si inginocchiò per prendere l'oggetto, notando con stupore che era il cappello con microspia dato ad Ash.
"U-Uh!? Ma quello..." Serena indicò il berretto con esitazione.
Brock annuì alzandosi in piedi "Si, é quello di Ash... non c'é dubbio" 
"Ma se quello é di Ash... allora lui é..." Lidia puntò Proujay "Il Tweeny di Ash si é evoluto!?"
Il Pokémon non tardò ad annuire. Non c'era tempo per quello, dovevano sbrigarsi. "Jay pro pro!!" Mosse le ali per incitarli a seguirlo.
Pikachu subito mostrò uno sguardo preoccupato, se non sul punto di andare in panico. Corrugò la fronte e le sue sacche iniziarono ad amettere energia elettrica.
"P-Pikachu?" Lo chiamò Serena "Ash ha bisogno di noi... vero?"
Il topino annuì con rabbia e determinazione "Chu!" 
"Allora dobbiamo sbrigarci! Se ha dato a Proujay il berretto con le prove è perché doveva metterle al sicuro e doveva fare una scelta drastica!" Li avvisò Jenny prendendo tra le mani una pokéball.
I ragazzi annuirono, facendo cenno a Proujay di guidarli verso il luogo dove presubilmente si trovava Ash, se non era troppo tardi. Serena sentiva male al cuore solo a pensarci... doveva tenere duro "Ash... so che sei forte, ma lo dirò comunque... stiamo arrivando!" Ripeté nella testa la performer.
In qualche modo sperava che il messaggio gli arrivasse.
Ad Ash le cose andavano non troppo bene, era circondato da tutti gli uomini presenti e sapeva che per quanto volesse evitare uno scontro corpo a corpo non aveva altro modo di difendersi. 
“A quanto pare hai finito la tua dose di fortuna, eh?" lo canzonò uno di loro. “Maledetto ragazzino, hai pensato di giocare al piccolo detective e hai messo il naso in cose che non ti riguardano”
“Vero, non mi riguardano e forse avrei dovuto starmene buono, ma anche voi avreste dovuto pensarci bene prima di fare i vostri sporchi affari!” Si infuriò l’allenatore “Tutti quei Pokémon che maltrattate e rivendete solo per guadagnarci sopra, non vi vergognate?! Non avete di meglio da fare? Tipo lavorare sodo e dipendere da quello invece di arricchirvi con le sofferenze altrui!?”
Il boss smorzò una smorfia di disapprovazione “Forse avrai consegnato le nostre informazioni, ma siamo sempre a tempo per filarcela…”
Ash li guardò con serietà e fermezza, non si muoveva di un millimetro, le sopracciglia aggrottate… tutta la sua rabbia fremeva per uscire. 
“Prima però dobbiamo sbarazzarci di te” 
*THUMP* Ash sentì qualcosa colpirlo da dietro e buttarlo a terra con violenza. Un *crack*  interno gli fece mancare il fiato che non tornava nemmeno mentre se ne stava a terra. Si era come bloccato. Attaccare alle spalle oltre che brutale era anche tremendamente doloroso se il colpo era diretto alla schiena. 
“Mi deludi, credevo in più resistenza… ma è meglio così. Finitelo in fretta…”
Un Aerodactyle si posizionò sopra ad Ash, faccia a faccia. Gli occhi del ragazzo si tenevano aperti a fatica, mentre i suoi muscoli rifiutavano di dargli retta. Il Pokémon poggiò una zampa sul petto del ragazzo e cominciò a premere, facendolo sobbalzare per il dolore che la pressione impartiva. 
“Aaargh!!” si lamentò cercando di dimenarsi, tuttavia la presa era ferma e possente oltre che pesante. Continuava a spingere sulla sua cassa toracica come una pressa meccanica o un blocco di cemento armato. Il respiro era sempre più difficile da raccogliere e si faceva tardare. Il fiato usciva dalla sua bocca incontrollato, era più quello che usciva che quello inalato.
Il boss si girò un’ultima volta “Consideralo un regalo d'addio" 
Gli occhi di Ash cominciarono a socchiudersi e a vedere sfocato, il dolore non gli permetteva di tenere più duro di quanto non facesse. Non riuscì più a ribellarsi e il suo corpo si bloccò. “U-Uh…”
“PIKAAAAAA CHUUUUUUUUUU!!!!”
“BRAIIII XEEEEEEEEEN!!”
“PROUUUUUU!!!”
“SUDOO!!”
“YENNE!!!!!”
All’improvviso piovvero fulmini, fiamme, semi e lame. Andarono tutti a colpo, sbaragliando i propri avversari e spazzandoli via in men che non si dica. Quelle voci erano così familiari, anche se Ash era fin troppo intontito per riconoscerle. Stava perdendo conoscenza. 
“PIKAAACHUUUU PI!" ruggì Pikachu con tutta la forza che aveva, colpendo con Codacciaio l’Aerodactyle che schiacciava il suo allenatore. Era infuriato, se non imbestialito. Il volatile finì zampe all’aria, metri e metri più distante dal ragazzo.
L’allenatore sentì una ventata di aria entrargli nei polmoni, abbastanza da fargli male. “*Sigh* gnn…”
“Ash!” Sentì una voce molto apprezzata farsi più forte. Era calda e rassicurante come sempre, non serviva riconoscerla per capire chi fosse. Una mano si posò dietro la sua testa e una gli toccò delicatamente il torace “Ash!? Come ti senti? Dimmi qualcosa!”
“S-Serena… sto bene” rispose lui riacquistando pian piano la lucidità.
“Bene mi pare esagerato…” pensò lei non commentando necessariamente la risposta di Ash. Si chinò su di lui e portò la sua testa al proprio petto per abbracciarlo dolcemente “Un giorno mi farai impazzire”
“Non lo faccio già?” ridacchiò flebilmente lui. “Sono felice di vederti”
“Non sono solo io qui con te!” indicò tutti gli altri che stavano dando una mano a catturare i vari criminali. 
Sentì una leccatina sulla mano, abbassando il capo incrociò gli occhietti di Pikachu “Ehi amico!” lo salutò accogliendolo tra le proprie braccia. Il topino accettò l’invito senza farselo ripetere e  si lasciò stringere. 
“Attenzione!!!” si sentì una voce. 
Un improvviso attacco di Ventagliente si avvicinò ai due ragazzi. Serena subito si chinò sull’allenatore per proteggerlo con il proprio corpo, Pikachu cercando di uscire dall’abbraccio del proprio allenatore per difenderli entrambi. 
"JAY PRO!"  Fu qualcun altro a risolvere il problema e salvarli in tempo. Un mucchio di lame d'aria formò una sfera con altre piccole lamette che si muovevano attorno da tutte le parti. 
“Quello è Eterelama! Lo ha imparato evolvendosi!” esultò Ash con sollievo nel vedere che stavano tutti bene “Grazie Proujay!!!”
“Prouprrrr!!!” accennò ad un sorriso il volatile.
La performer tese le braccia e aiutò Ash a rimettersi in piedi. Non lo lasciò nemmeno un secondo, avendo paura che cadesse a terra di nuovo "Sicuro che stai bene??" chiese lei con timore.
"Ora si" sorrise lui con un piccolo rossore in viso "Mi siete mancati tutti quanti in questi giorni..." 
"Si, si, certo… più qualcuno degli altri!” gesticolò Lidia minimizzando i sentimenti nei loro confronti in confronto a quelli per Serena. Aveva sempre un’opinione molto particolare. “Le smancerie a dopo, pidovini! Ora abbiamo da mettere in gabbia questi uccelli del crimine!" prima il dovere, poi il piacere.
"Ora saranno le vostre ali ad essere tarpate!" gridò Brock carico più che mai. 
I loro incoraggiamenti servirono a poco visto che tutti i membri dell’UAT erano a terra come i loro Pokémon. Il boss provò a darsela a gambe ma i tentativi furono inutili. "E' finita per te!" disse con tono severo l'agente Jenny, facendo scattare repentinamente le manette ai polsi della sua preda "Ti ho dato la caccia a lungo ma finalmente ti ho messo nel sacco!" 
"L'avrei fatta franca se non fosse stato per quel moccioso ficcanaso e il suo stupido pennuto!" si sentì un mormorio di rancore.  
“I miei colleghi hanno già recuperato tutti i Pokémon che avete catturato e sfruttato. Ora si staranno già occupando di rintracciare tutti i tuoi sgherri. Arriveremo anche al cuore del mercato nero a cui partecipate” 
“Non ci giurerei. Potrete scovare tanti criminali ma non troverete mai i veri corvi che si nascondono nell’ombra. Sono ancora piccoli ma spiegheranno le ali e faranno incombere su Forsia il disastro” 
Calò il silenzio fino al momento in cui l’uomo sparì nell’auto della polizia, adattata ai percorsi rocciosi dell’ambiente. 
Ash sospirò esausto, passando una mano dietro la testa e facendo supporto su Serena, non reggendo più lo stress dei giorni precedenti "Accidenti... per un po' basta missioni sotto copertura, non so ancora quanto avrei potuto reggere la pressione..." 
Serena annuì fermamente “Assolutamente…”
"Sei stato bravissimo però" gli fece i complimenti Brock dandogli delle leggere pacche sulla spalla "Deve essere stata dura per te mantenere la calma con quello che avrai visto" 
"Non sai quanto..." replicò lui. 
Ash guardò il suo amico Proujay, dandogli una carezza sulla testa "Proujay sei stato grande ad affrontare quel tornado! Hai anche imparato una nuova mossa e… hai salvato non solo tutti quei Pokémon ma anche me. Sei stato incredibile" 
"Prou Prou..." abbassò il capo il volatile sentendosi imbarazzato. Aveva solo agito d'istinto come un certo allenatore gli aveva insegnato. 
"Ash… Proujay" li richiamò l'agente Jenny "Temo che la polizia di Forsia abbia un altro debito da saldare nei vostri confronti. Senza di voi chissà quanti Pokémon sarebbero stati massacrati o usati come merce. E’ assurdo che una polizia aerea come l’UAT sia stata per tutto il tempo alla base di questo gruppo di cacciatori e mercenari”
"Detective Kid dice che spesso la più buona delle persone potrebbe nascondere un lato terribile. Il colpevole può essere anche la persona meno sospettabile. Credo si applichi a questo caso " disse Lidia citando una delle sue espressioni preferite. 
"A questo punto credo che dovrò creare una nuova pattuglia aerea… e io ho già un’idea di chi potrebbe aiutarmi ed essere il nuovo capo” sorrise Jenny rivolgendosi al kantoniano “Ash, ti andrebbe di guidare la nuova squadra insieme al tuo Proujay?”
Si sentirono sei sussulti sorpresi, ma nessuno troppo sconvolto. Ash ridacchiò imbarazzato, grattandosi la guancia “Eheh… la ringrazio per l’offerta, è davvero generosa. Purtroppo devo rifiutare, ho altri sogni e obbiettivi, non mi ci vedrei mai per quel ruolo”
In fondo sia lui che i suoi amici sapevano che avrebbe dato questa risposta. Non era una novità, non avrebbe mai rinunciato al suo sogno o ai suoi amici.
“Capisco” sospirò Jenny un po' a malincuore, aveva immaginato quelle parole. A quel punto però aveva sempre una seconda opzione. Si avvicinò a Proujay, chinandosi di fronte a lui "Tu? So che Ash è il tuo allenatore ma vorrei proporlo direttamente anche a te. Penso che ti piacerebbe! Sei molto forte e diventeresti un punto di riferimento per chi aiuterai qui e i tuoi futuri compagni”
Questa volta ci fu davvero un senso di sorpresa. Ash inarcò le sopracciglia, sentendo una stretta al cuore. Sapeva che poteva arrivare un momento simile come in passato. Era una cosa che ormai teneva sempre in considerazione anche se non diventava meno doloroso. 
Proujay piegò la testa chiedendo un supporto morale o qualche idea. Ash scosse la testa “E’ la tua scelta…”
Ci pensò su, era un bell'onore quello che l'agente gli stava offrendo. Poteva diventare un leader, crearsi la sua strada e la sua storia individuale. Solcare il cielo con fierezza e portare aiuto a chi serviva. 
Aveva preso una decisione… si liberò in aria e si posò sul braccio di Ash beccandolo leggermente con un sorriso sul becco. “Jay!”
Proujay non se la sentiva di cambiare strada. Aveva già una famiglia, un sogno, una storia che anche se non era solo sua ed era intrecciata a quelle di altri amici era diventata la sua… Aveva supporto, aveva uno scopo e qualcuno per cui andare avanti. Non si sentiva pronto ad un cambiamento del genere, non lo era come leader e non voleva farlo perché era felice già così. 
Solo con Ash poteva superare i suoi limiti e aiutarlo a fare lo stesso. 
"Credo che Proujay voglia rimanere con me, credo sia davvero colpito dalla proposta ma preferisce rifiutare. Dico bene Proujay?" L'uccello annuì, strofinando la testa contro quella del corvino. 
"Beh credo che sia stato molto utile per la prossima sfida in palestra! Ti sei evoluto, hai imparato Eterelama e sei molto più preparato sia fisicamente che psicologicamente! Vinceremo la nostra medaglia!” esultò Ash infondendo coraggio ai suoi Pokémon. 
"Siccome vi ho fatto perdere tempo potrei portarvi io alla prossima città e accompagnarvi fino al centro Pokémon. Sarete stanchi”
“Un passaggio lo accettiamo volentieri!” Accettò Ash con cordialità. Alzò lo sguardo al cielo, notando le nuvole che si stavano schiarendo “P…” Cosa vorrà dire?
 
…E così grazie agli sforzi di Ash e del suo coraggioso Proujay si chiudono le ali di una banda di avvoltoi dediti a nefaste azioni. Eppure ora altre ali si aprono, quelle che porteranno Ash ad affrontare la sua terza lotta in palestra ormai vicinissima? Riuscirà a cavalcare la corrente di vittoria così come è riuscito stavolta? Sono solo le sue ali che si apriranno… e solo positivamente?
 
In un luogo sconosciuto...
 
"Signor comandante…" disse una voce fioca.
"Che c'è?" rispose un’altra. 
"Abbiamo perso la cellula delle ali nere…" 
"I responsabili?” tuonò la figura avvicinandosi. 
La prima ad aver parlato rispose "N-Non sappiamo chi sia stato di preciso, si è sparsa la voce che sono stati quasi tutti arrestati e che sia merito di un ragazzo con un Proujay e un Pikachu"
"..." 
"C-Cosa facciamo ora comandante?" 
"Niente..." si sedette calmo il superiore.
"Niente?”
"Certo è una perdita sul mercato ma tanto su quel fronte eravamo già a posto… hanno solo fatto del lavoro per noi"
“Capisco” fece per andarsene ma l’ombra si fermò richiamata ancora dalla persona a cui parlava.
“Pare che tocchi pure a noi affrontarli… prendiamo provvedimenti”
“Agli ordini”
 
Il viaggio continua....

Di nuovo volevo solo dire Grazie...per la vostra pazienza e ricordarvi solo di controllare ogni tanto instagram dove presto pubblicheremo nuovi contenuti tra cui anche il nuovo arrivato Proujay(di cui dobbiamo assolutamente ringraziare il nostro amico "Corvus" per la realizzazione in digitale del nostro amico pennuto). E per farci perdonare potete in via del tutto speciale farci delle domande. Si per questa volta...è aperto un F.A.Q!
   
 
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