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Autore: Francy_Kid    18/11/2017    3 recensioni
Chat Noir, la Belva Nera, un ragazzo che ha il potere di distruggere tutto ciò che tocca: una maledizione che lo vede essere temuto da tutti. Solo una ragazza, Marinette, sarà in grado di conoscerlo meglio e capirlo.
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•MariChat•
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INIZIATA: 9 Marzo 2017
CONPLETATA: 20 Marzo 2018
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. 34








 

Ancora due giorni. Ancora due giorni. Ancora due giorni.

 

Ormai era diventata una cantilena ripetitiva nella testa di Marinette, sdraiata supina sulla chaise longue mentre fissava il soffitto, stringendo tra le braccia un cuscino in cerca, inutilmente, di qualunque tipo di conforto.

 

Tra quarantotto ore aveva il permesso di rivedere Chat.

 

Non aveva mai sentito così tanto la mancanza per qualcuno, soprattutto per un amico; anche se quell'amico in quel periodo stava distruggendo mezza città e ferendo delle persone.

 

Ci rifletté per qualche secondo. Come mai aveva quella necessità di stare con lui? Come mai l'impulso di disobbedire era talmente forte che si era ritrovata in piedi senza nemmeno saperlo?

 

Marinette scosse la testa, tornando a sedersi a gambe incrociate sulla chaise longue, mordendosi il labbro inferiore per trattenere qualunque impulso.

 

Pensava che fosse dato dal fatto che non vedeva un amico, ma con Alya, Nino ed i suoi compagni di scuola non sentiva come una sorta di calamita che la attirava a loro, spingendola a passare più tempo possibile in loro compagnia.

 

Ma perché con Chat era così?

 

Magari perché aveva bisogno di aiuto, perché grazie a lei lui riusciva a controllarsi, perché le mancava sentire le sue fusa, le mancava vederlo alle prese con un gomitolo, le mancavano i suoi mugugnii irritati, i suoi occhi verdi...

 

La ragazza scosse energicamente la testa, per poi tastarsi le guance arrossate, sospirando e cercando ci calmarsi.

 

Non aveva mai pensato a queste cose e la mancanza della compagnia di Chat la stava visibilmente logorando: la stava facendo annoiare a morte e le faceva pensare a cose davvero assurde.

 

Si alzò, andando davanti alla toilette e fissando il suo riflesso, notando che le sue guance erano ancora leggermente velate, per poi annuire.

 

Doveva chiedere al signor Fu che cosa significava.

 

 

 

 

 

—•—•—

 

 

 

 

 

Chat Noir fissava il soffitto, sospirando.

 

Aveva la mente completamente vuota e captava ogni minimo rumore nell'abitazione –grazie al suo udito fine– anche se a diverse stanze di distanza, facendogli muovere le orecchie feline a scatti.

 

Quelli erano gli unici momenti in cui non perdeva il controllo, quelli in cui non pensava o quando la sua mente viaggiava su pensieri poco influenzabili, come sul perché la sedia si chiamava "sedia" o a come facevano le persone a costruire grattacieli che arrivavano fino al cielo senza aver paura di cadere.

 

Cose stupide e banali, insomma.

 

Oppure, un altro modo, era mentre pensava a Marinette.

 

Doveva essere sincero con se stesso e lo era: non la considerava una migliore amica, non più, almeno.

 

Non sapeva di per certo quando quel pensiero gli si era infilato in testa, ma non faceva altro che crescere la sensazione di calore che provava ogni volta.

 

Da quando si erano allontanati la sua routine non era cambiata: se durante la notte aveva dormito, si svegliava per guardare cosa facesse a scuola, spiandola dalle finestre o dal tetto mentre faceva ricreazione con i suoi amici; la osservava ridere e scherzare, mentre faceva facce buffe o mentre si affrettava a ripassare per il compito in classe dell'ora successiva.

 

Eppure gli mancava la sensazione della sua compagnia, gli mancava averla vicino.

 

Si girò sul fianco, sospirando per l'ennesima volta, stringendo a sé la coperta che gli aveva fatto.

 

Era così, aveva smesso da un po' a pensare a lei come una semplice amica, però non poteva metterla in pericolo già di quanto non lo fosse.

 

Doveva tenerlo nascosto, anche se fosse stato per sempre.

 

 

 

 

 

—•—•—

 

 

 

 

 

«Signor Fu! Devo chiederle una cosa!» esclamò Marinette sorprendendolo.

 

A quell'ora la biblioteca era vuota, dato che mancava poco allora di chiusura, ma l'impazienza era uno dei suoi difetti.

 

«Dimmi Marinette.» rispose l'uomo, sistemando i libri che aveva in mano.

La corvina di schiarì la voce, leggermente imbarazzata. «È mai capitato che qualcuno si avvicinasse a Chat Noir nel modo in cui mi sono avvicinata io?»

«Sì, è capitato. Ma nessuno è finito bene.» disse con nonchalance, mettendosi sulle punte per raggiungere uno scaffale poco più in alto di lui.

«Oh fantastico...» sussurrò lei, aiutandolo a sistemare. «Nel senso... È capitato che qualcuno si sentisse particolarmente legato ad un possessore prima d'ora?»

«Legato in che senso?»

«Diciamo... che... Quando si fatica a stare lontano da qualcuno anche solo per un giorno.» rispose leggermente veloce, agitando le mani.

Fu sorrise. «Cioè che qualcuno abbia provato dei sentimenti per Chat Noir?»

Marinette fece quasi cadere i libri che aveva tra le braccia. «C-Che?! S-Solo di amicizia! N-Non intendevo un in quel senso, ovvio.» esclamò con le guance estremamente rosse.

«Certo, ho capito.» sorrise, sistemando l'ennesimo libro. «Beh, è successo. Quel Chat Noir credeva che lei fosse la sua salvezza, colei che avrebbe potuto salvarlo dalla sua maledizione, ma era tutto un inganno e la sua rabbia si riversò sulla ragazza e su tutto il villaggio. Un brutto affare.»

Marinette lo guardò mentre camminava, per poi raggiungerlo. «È successo all'ultimo Possessore?» chiese.

Fu annuì. «È una storia lunga e saprai tutto a tempo debito.»

«Allora perché mi ha detto questo?»

L'anziano sistemò l'ultimo volume, per poi girarsi verso di lei. «Perché il momento è quasi giunto.»

 

 

 

 

 

 

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Ebbene, ragazzi, sapete la regola: capitolo corto oggi per casini domani :D

 

Non temete. Il momento è quasi giunto (cit.)

 

A sabato prossimo :3

Francy_Kid

  
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