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Autore: tenacious_deep_soul 99    19/11/2017    1 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Capitolo 9~


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Superata la soglia della sua camera diede una rapida occhiata intorno, scuotendo la testa.
Miyon scese le scale con sguardo perso nel vuoto, sinonimo del fatto che stesse ancora sovrappensiero.
Giunta in cucina si imbatté nella figura del padre, che canticchiava indaffarato davanti ai fornelli melodie inventate sul momento. Le venne da ridere al solo accorgersi di un cappello da chef bianco innalzarsi sulla sua testa scura: non gliel’aveva mai visto usare prima d’ora, il che le fece domandare da dove potesse essere sbucato quel bizzarro copricapo.
Si diresse verso il frigorifero fintanto che le suole delle ciabatte strisciavano vivacemente sul pavimento. Afferrò la maniglia d’acciaio e si bloccò per un istante: non riusciva ancora a credere a quello che aveva appena fatto, cosa diamine le era saltato in testa? Era stata una sciocca, pensò.
Impugnata la bottiglia di vetro, lasciò che l’acqua ghiacciata scorresse rapida verso il bicchiere.
Adesso sarebbe riuscita a guardare di nuovo Yoongi negli occhi e far finta che nulla sia accaduto?

-Yoongi... ti ho portato l’acqua-sbucò dalla porta socchiusa della sua stanza. Ritrovò il ragazzo ad annuire, mugugnando qualcosa di incomprensibile.

-Non ce n’è bisogno... mi è quasi passato ormai- disse con fare distante, muovendo la matita a destra e a manca sullo spartito di poco fa.

-Quasi, infatti. Non fare storie e prendi, è solo acqua- gli mise il bicchiere di plastica davanti agli occhi per fare in modo che lo notasse.

Yoongi non parlò, bensì si limitò ad allungare la mano di fronte a sé per afferrare l’oggetto.
Il silenzio mise Miyon in una situazione di forte disagio, così iniziò a gettar fuori a raffica ossigeno e parole.

-Papà sta già preparando la cena... stasera bibimbap*!- esclamò con finta euforia, agitando le mani all’altezza dello stomaco.

-Non rimarrò stavolta- affermò con tono scostante, fintanto che le sue labbra si staccavano dal bordo del bicchiere. Effettivamente... come poteva dopo essersi sentito in quel modo? Miyon cominciò a balbettare.

-E tu me lo dici così, all’improvviso?- sgranò gli occhi, alzando il tono della voce.
Era più che palese il fatto che Miyon volesse che restasse, sebbene avesse fatto una colossale figura di merda.

-Perché? C’è qualche problema?- la prese in contropiede.

-Beh...- si torturò le dita delle mani.

-In verità sì! Mio padre ha preparato anche per te... ti sembra corretto andartene quindi?-

Yoongi si guardò i piedi. Curioso come le macchie essiccate di fango sul tessuto spugnoso delle sue scarpe risultassero inspiegabilmente interessanti di punto in bianco. Alzò lo sguardo all’altezza della scrivania senza muovere il collo di un millimetro.

-Ok, d’accordo. Hai vinto- si arrese, scrollando le spalle mentre emetteva uno sbuffo. Sì beh, per tutte quelle soffiate ormai Yoongi era stato classificato come una locomotiva a vapore.

Odiava ammettere che Miyon avesse ragione e che, in fondo, il suo comportamento avrebbe potuto nuocere moralmente sia a lei che a suo padre. Miyon mosse il braccio come stesse azionando la marcia di un auto, accompagnando il gesto con un ‘si’ euforico urlato sottovoce. Dovette arrestare il suo entusiasmo non appena le occhiate confuse di Yoongi la colpirono in pieno.

-Scusa ma... sai, amo avere ragione- esibì un sorriso a trentadue denti. La sua pelle era talmente tesa che sembrava avesse fatto un lifting.

-Non ti biasimo, sono così anch’io in fondo quindi... ti capisco-

Quel suo modo atono di risponderle le diede un certo fastidio che faticò ad abbandonare il suo corpo.


***


Dopo che la cena fu pronta e la famiglia riunita, Miyon si ritrovò circondata dalle prelibatezze preparate da Doyun, che riempivano almeno due terzi della superficie del tavolo. Era già alla seconda porzione di bibimbap, e ancora nessuno aveva proferito parola se non un usuale “buon appetito”.
Lei e Yoongi, posti l’uno di fronte all’altra, si limitavano a scambiarsi occhiate furtive, quando al contempo Hyonsu ruminava a più non posso in sottofondo.
Ci fece caso solo dopo, ma ebbe come la sensazione che si sentisse vulnerabile ogni qual volta veniva fissata, anche se per poche manciate di secondi.
Quella sera, mentre mangiava, la sua mente passava saltellando dalla realtà alle più svariate dimensioni extracorporee, non riusciva a frenare in alcun modo i suoi pensieri e le sue emozioni.
Notò subito il modo che ebbe di rapportarsi con Yoongi, quel pomeriggio, e si accorse benissimo dei cambi d’umore di questi quanto di lei stessa dopo l’incidente con la cioccolata.

-Senti papà, mi passeresti la pentola? Vorrei altro bibimbap- domandò Hyonsu che, atteggiandosi a perfetto cucciolone qual era, prese a muovere alternativamente i polpacci avanti e indietro strisciando le ciabatte sotto al tavolo.
Il suo sorriso retto e il delicato tono di voce alludevano più alla figura di un bambino di tre anni, che di un ragazzo di ventiquattro.

-Ma figliolo, ne hai già mangiate tre porzioni... di questo passo finirai per diventare come tuo zio Jiho-

Fratello più grande di Doyun, Jiho era noto per la sua straordinaria robustezza, tanto che molte volte venne scambiato dalla gente per un lottatore di sumo professionista. Non somigliava affatto al minore, difatti varie volte si chiese se fosse stato adottato o meno.
Hyonsu si alzò da tavola e si diresse in camera sua, dove almeno avrebbe sprecato quelle eccessive calorie appena acquisite stando in tensione davanti alla xbox. Di certo, i suoi pollici erano sempre in perfetta forma.

-Allora Yoongi... è buono?- Doyun mosse in avanti il capo, indicando al giovane la pietanza sotto al suo naso.

-Assolutamente. Nemmeno mia madre cucina così bene, a dir la verità-

-Suvvia figliolo, non si sminuisce mai la cucina di una signora- afferrò un tocchetto di pollo con le bacchette, immergendolo nella mistura di pasta di peperoncino e soia.

-Mi piacerebbe conoscere tua madre, sono ansiosa di sapere se il suo modo di cucinare sia così cattivo come affermi- si intromise Miyon.
Guardava la sua ciotola mentre parlava, intenta a portarne da un lato all’altro alcuni pezzi di verdure a cubetti.

-Non si è mai dedicata a fare piatti decenti, delegava i pasti da preparare sempre e solo a mia nonna-

-Magari non aveva tempo per via del lavoro- ribatté la ragazza, prendendo le difese di una donna che nemmeno conosceva.
Le piaceva punzecchiarlo così, dopo i modi freddi e irrispettosi che aveva usato con lei. Insomma, non l’aveva nemmeno ringraziata.

-Sì, molto probabile- fece un mezzo sorriso tirato, visibilmente irritato dalla sfacciataggine di Miyon.
Era a dir poco soddisfatta del suo atteggiamento, lo stava ripagando con la sua stessa arroganza.

Nel bel mezzo di quella conversazione divertente per Miyon e sgradevole per Yoongi, una suoneria familiare si palesò all’improvviso. Proveniva dal cellulare del ragazzo, posto sul tavolo fra lui e Doyun. Lo schermo illuminato mise in risalto il nome del mittente telefonico con annessa immagine di riconoscimento. Benché non fosse nella sua natura spiare la privacy altrui, Doyun lanciò senza farci caso una rapida occhiata allo smartphone di Yoongi, quanto gli bastasse per confondersi le idee.
Sbiancò non appena  vide il nome “Chongeun” apparirvi su insieme alla fotografia che la ritraeva, sicuramente, in uno di quei bar di lusso dove era solita andare sin dai tempi d’oro. Non aveva perso l’abitudine a quanto pareva.
Un pezzo di uovo gli andò di traverso, portandolo a spingersi in avanti.

-D’accordo, sto arrivando- furono le uniche parole che Doyun riuscì a sentire prima che Yoongi chiudesse la telefonata. Era troppo occupato a peregrinare in mezzo ai suoi stessi pensieri per assistere all’intera conversazione.

-Sono dispiaciuto, ma devo lasciarvi. Mia madre ha bisogno del mio aiuto, non sta tanto bene...- si alzò in piedi, inchinandosi verso il piatto quasi vuoto. Doyun aveva le lacrime agli occhi, si era soffocato di brutto.

-N-non ti preoccupare Yoongi, vai pure...- dovette fermarsi per non far risaltare la sua balbuzie inaspettata. Il ragazzo fece per spostare la sedia all’indietro quando l’uomo lo bloccò.

-Aspetta, aspetta... portale del bibimbap, ne è avanzato un po’- esclamò fiondandosi verso la pentola posta sopra i fornelli.

-La ringrazio del pensiero ma... ecco, finirebbe per farla star male di più- espose il problema con la massima discrezione.

-Capisco benissimo figliolo, non fa niente. Mi auguro tua madre possa riprendersi presto- si sedette sospirando, agitando una mano di fronte a lui per far cenno alla figlia di accompagnarlo.

Miyon annuì semplicemente, sebbene avesse avvertito delle strane vibrazioni da parte di suo padre. Sembrava avesse visto un fantasma, era visibilmente impallidito. E la cosa a Miyon puzzava non poco.




N/B*: il bibimbap è la tipica pietanza coreana fatta con bap e verdure, a volte anche con uova e carne di manzo o pollo con l’aggiunta di pasta di peperoncino, olio di semi di sesamo, salsa o pasta di soia.







►Angolo autrice:
Ave a tutto il popolo di EFP ahha dopo una settimana ho pubblicato il tanto atteso seguito ^^ no, non me la prendo comoda, tutta colpa della scuola TwT *indica con dito accusatore*
Come avrete visto le cose si stanno facendo piuttosto interessanti... penso che qualcuno abbia già capito la situazione contorta che si è venuta a creare (e beh, vi dico non sarà semplice risolverla purtroppo---).
Yoongi e Miyon sembra stiano cambiando opinione l’uno dell’altra e ogni volta vengono pervasi da strane sensazioni, a quanto pare mai provate prima d’ora da nessuno dei due. In aggiunta, anche Doyun inizia con l’ansia e i problemi mentali non sono lontani da raggiungere >.> (ops, ho spoilerato--- ma va beh, era quasi ovvio, no?).
Ammetto che il capitolo sarebbe dovuto risultare un po’ più lunghetto del solito ma per mancanza di tempo non sono proprio riuscita, chiedo venia TwT mi auguro sia stato di vostro gradimento! Ovviamente, se trovate qualche erroraccio - anche solo di battitura - non esitate a farmelo notare xD
Detto ciò passo e chiudo, e ne approfitto per mandare un grande grazie a tutti coloro che seguono/recensiscono/eccetera *w*
Nel prossimo capitolo accadrà qualcosa che vi sconvolgerà non poco, so stay tuned! \^o^/ 
  
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