Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: AkaneYuki7    19/11/2017    1 recensioni
Potrebbero mai le leggende occidentali intrecciarsi in maniera indissolubile con quelle orientali?
Tre ragazzi, tre vite opposte, tre storie diverse, ma tutte accomunate da un' unica fine: la morte.
Ma la morte è davvero la fine di tutto?
Cosa accadrebbe se il destino di questi tre ragazzi fosse già stato deciso in una notte di luna piena?
Esso li porterà in un paesino, all'apparenza tranquillo e noioso, ma che costringerà i tre a fare i conti con il loro passato mai dimenticato o accantonato.
Non vi dirò cosa significa il titolo, lo scoprirete leggendo.
Avvertenza:
Presenza di violenze, ogni carattere e comportamento dei personaggi è completamente inventato da me, non sono simili alla realtà.
Dei personaggi lascerò inalterato solo l'aspetto e i nomi
(Storia presente anche su Wattpad)
Vkook/Taekook - coppia principale
Yoonmin/Namjin - coppie secondarie
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Le lezioni erano passate molto velocemente e l'ultima campanella di scuola si era fatta sentire, ma Taehyung non aveva la minima voglia di tornare in quella casa.

Anche perché non sapeva nemmeno come arrivarci.

Jungkook era scomparso, così come Jimin e una brutta sensazione stava crescendo lentamente dentro di lui.

"Non è che sono insieme, vero?"

Velocemente scacciò quel pensiero dalla sua testa, il suo migliore amico non avrebbe mai saltato le lezioni per passarle con Jungkook, figurati.

Eppure il pensiero di loro due insieme lo infastidiva particolarmente e avrebbe davvero voluto sapere dove fossero e sopratutto cosa stessero facendo.

Velocemente sistemò le sue cose nello zaino e di fretta uscì dalla classe. Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori il suo telefono, per vedere se Jimin gli avesse scritto qualcosa, ma niente.

Stava per rimetterlo a posto, ma all'improvviso partì la vibrazione, segnale che un nuovo messaggio era appena arrivato.

Veloce lo aprì, sperando che provenisse dal suo amico, ma quello che lesse gli fece aggrottare le sopracciglia.
 

-Ti aspetto al cancello, non farmi aspettare.
 

"Sicuramente avrà sbagliato numero" pensò Taehyung leggendo il numero sconosciuto.

Lentamente si diresse verso gli armadietti per cambiarsi le scarpe e si fermò a parlare con dei compagni di classe, che non avevano capito i  compiti, che il professore di coreano aveva assegnato.

Dopo un quarto d'ora finalmente salutò i ragazzi e mettendosi le cuffiette alle orecchie si avviò verso il cancello, ignorando le persone intorno a lui e intanto pensando ad un modo per tornare in quella casa.

Troppo preso dalla musica Taehyung non si accorse di una figura alle sue spalle, che gli prese un braccio e gli bloccò il cammino.

Lui spalancò gli occhi e si girò spaventato.

Quando vide la figura davanti a lui subito si tranquillizzò, ma poi sbottò:< Ti sembra il modo di apparire così all'improvviso? Mi hai fatto prendere un infarto, pensavo che eri un rapinatore o un assassino... >

Il biondo si fermò di colpo e vedendo il ghigno posto sulle labbra del moro, si diede dello stupido per quello che aveva appena detto.

< Tu sei proprio una persona del genere >

Il moro ignorò la sua frase e un cipiglio irritato spuntò sul suo viso, rovinando quei tratti tanto delicati.

< Cosa non capisci della frase 'non farmi aspettare'? Pensavo che fosse abbastanza chiara, persino per uno come te >

Taehyung sorvolò sull'ultimo commento poco carino nei suoi confronti, ormai era abituato a essere insultato da quell'essere.

< Quindi era tuo quel numero sconosciuto? Cosa ne potevo sapere, hai detto che te ne saresti andato >

< Sì, in realtà era quello che avevo intenzione di fare, ma conoscendoti, ho immaginato che se ti avessi lasciato solo, ti saresti perso chissà dove e avrei ritrovato il tuo cadavere in qualche fosso sperduto nel nulla >

Taehyung lo guardò per un attimo offeso, per la poca considerazione che aveva di lui, ma poi tirò un sospiro di rassegnazione, ormai non aveva neanche più la forza per controbattere.

Un pensiero però lo colpì all'improvviso.

< Come diavolo hai fatto ad avere il mio numero? Lo sai che sei proprio uno stalker? >

< Avevi il telefono nella cartella che ti ho riportato. Semplicemente l'ho preso da lì e poi davvero, dovresti cambiare il tuo blocco schermo, quale persona con un minimo di cervello metterebbe il proprio nome come password? >

< Senti era l'unica che sicuramente mi sarei ricordato e poi non capisco perché mi debba giustificare con te > sbottò il biondo arrabbiato.

Superò Jungkook e iniziò a camminare per una strada presa a caso.

< Guarda che casa mia è da quella parte > disse Jungkook, indicando la strada opposta a quella presa da Taehyung.

"Ovviamente" pensò l'umano, dirigendosi verso la via indicata dal moro.

Jungkook soffocò una risata, era davvero divertente vedere le varie espressioni che quell'umano poteva cambiare in pochi secondi, quindi decise di infastidirlo ancora di più.

< Comunque carino il disegno >

Jungkook lo raggiunse facilmente, tenendo il suo passo.

< Quale disegno? > chiese Taehyung sbuffando, mentre cercava di accelerare, per non dover star vicino a quell'essere.

< Ovviamente sto parlando di quello accartocciato infondo alla tua borsa > esclamò Jungkook, sorridendo innocentemente. 

Taehyung si bloccò di colpo, le parole non volevano uscire dalla sua bocca e la mente si era come svuotata improvvisamente.

Un solo pensiero regnava nella sua testa.

"No, non l'ha visto, non l'ha visto, non l'hai visto"

Vedendo l'espressione sconvolta del biondo, Jungkook non poté trattenersi e continuò il suo monologo.

< Già altre persone mi avevano ritratto in passato, ma nessuno era riuscito a catturare la mia bellezza come hai fatto tu, mi sento davvero lusingato... Le persone non riescono proprio a togliermi gli occhi di dosso, non pensavo che qualcuno mi stesse guardando anche mentre leggevo un semplice libro >

Taehyung non sapeva come ribattere, tutti gli insulti che gli venivano in mente non erano abbastanza efficaci per distruggere quell'ego smisurato che apparteneva alla figura di fronte a lui e con quel disegno non aveva fatto altro che accrescerlo a dismisura.

"Vorrei avere la metà della sua sicurezza" pensò il biondo tristemente, ma poi all'improvviso si riscosse.

"Io uguale a quel idiota? Mai e poi mai. Voglio distruggere quell'ego che si ritrova e lo farò"

Questo si ripromise, mentre correva per raggiungere il moro che ormai distava qualche metro di distanza da lui.









 

Imbarazzo.

Era il sentimento che Taehyung provava in quel momento, mentre in silenzio mangiava la sua zuppa di miso, ignorando le occhiate di astio che arrivavano un po' da Yoongi e un po' da Jungkook, alternate.

Appena era arrivato nella loro casa, si era rinchiuso nella sua stanza, non volendo vedere neanche per un minuto di più, quella faccia da schiaffi.

Almeno adesso sapeva la strada e non avrebbe più dovuto farla con mister simpatia.

Svogliato si tolse la giacca dell'uniforme e si cambiò con dei vestiti più comodi, mettendo un pantalone della tuta blu scuro e una maglietta nera a maniche corte, con l'intenzione di non uscire più da quella stanza fino a domani mattina.

Solo che, arrivata l'ora di cena, Jin aveva bussato alla sua porta, dicendo che aveva preparato da mangiare.

Taehyung avrebbe davvero voluto rifiutare, ma dopo l'avvertimento che gli aveva dato Jungkook a proposito di Jin, non era sicuro di volerlo vedere contrariato per qualcosa, così per metà obbligato aprì la porta e seguì il maggiore giù per le scale.

Pensò che si sarebbero diretti verso la cucina, invece Jin aprì una stanza che Taehyung non aveva ancora visitato e si ritrovò in una sala da pranzo.

Un tavolo non molto lungo occupava il centro della stanza.

La sala era poco illuminata, le pareti erano tappezzate di quadri in stile vittoriano e il pavimento era coperto da un grande tappeto persiano.

La cosa più sorprendente era il grande camino che si trovava di fronte a lui, dietro il tavolo, con le rifiniture in legno intarsiate d'oro.

< Come ti ha già detto Jungkook, siamo delle persone un po' all'antica > disse Jin, ridendo per l'espressione sorpresa dipinta sul biondo.

Il tavolo era apparecchiato per quattro persone e al centro si trovava un enorme candelabro d'argento, unica cosa insieme al camino che illuminava la stanza.

< Aspetta, ma quello è argento vero? > si chiese Taehyung tra sé e sé, ma Jin lo sentì comunque.

< Sì, ce lo ha regalato la regina Vittoria, insieme a un servizio di porcellane molto antica, dopo aver soggiornato nel suo palazzo per un breve periodo. Sai la nipote si era presa una cotta per Jungkook e non ci voleva lasciar partire... >

Gli occhi di Taehyung si spalancarono ancora di più, loro avevano conosciuto la regina d'Inghilterra? Ma quanto erano vecchi allora?

< Scusa Jin, ma perché ci sono quattro piatti? Non mi avevi detto che voi non potevate mangiare cibo umano? >

< È vero, però ho pensato che non mi sembrava giusto lasciarti sempre solo a mangiare, sai quando ero un umano ricordo che odiavo cenare da solo, così ho obbligato i miei fratelli a farti compagnia, in questo modo tu ti sentirai meno solo e potremo conoscerci meglio, che ne dici? >

"Pessima idea" avrebbe voluto rispondere Taehyung.

Se prima lo odiavano, figurati ora, possibile che Jin non se ne rendesse conto? Voleva per caso farlo morire in maniera discreta, senza lasciare tracce?

Questo si domandò, mentre si sedeva a un lato del tavolo, quello più vicino al camino.

Erano i primi di marzo, ma ancora faceva freddo e fu felice del fatto che il camino fosse acceso.

Sbatté le palpebre e quando le riaprì si ritrovò davanti uno Yoongi, abbastanza scocciato, seduto di fronte a lui e alla sua destra invece vide Jungkook posto a capo tavola che giocava con il cellulare.

< Dovresti calmarti, il tuo cuore batte all'impazzata, neanche avessi visto un fantasma > gli disse il moro senza staccare gli occhi dallo schermo.

"Se magari non mi spuntaste all'improvviso da tutte le parti, forse non sarei così sorpreso" avrebbe voluto ribattere, ma vedendo il volto di Yoongi intento a fissarlo come se fosse un moscerino da schiacciare, si vide bene dal pronunciare anche una sola parola. L'episodio di quella mattina era ancora impresso in maniera indelebile nella mente dell'umano e di certo non avrebbe disturbato quel vampiro di nuovo, per nessuna ragione al mondo.

Seguì un silenzio imbarazzante, interrotto da Jin che entrò nella stanza con dei piatti fumanti.

< Eri davvero serio allora? > esclamò Yoongi irritato.

< Ovviamente > rispose Jin, senza neanche guardarlo.

< Vuoi per caso farci morire intossicati? > chiese Jungkook di rimando.

Jin lo ignorò e lasciò i piatti a tavola, non prima di aver fatto un sorriso di rassicurazione all'umano.

< Oggi ho voluto sperimentare un po' la cucina giapponese, all'inizio non volevo cucinarti qualcosa di cui non ero sicuro del risultato, ma grazie a te mi è ritornata la voglia di cucinare e da ora in poi proverò a creare piatti che da umano non ho mai avuto il privilegio di assaggiare, che non ho potuto... Comunque spero che saranno di tuo gradimento >

Taehyung sentì un pizzico di compassione provenire da quel ragazzo. 

Quelle parole sembravano nascondere molto di più di quanto Jin volesse far intendere, come se diventando un vampiro fosse stato privato di qualcosa per lui molto importante.

Taehyung spostò lo sguardo su Yoongi e Jungkook e pensò che forse anche loro avevano perso qualcosa con la loro trasformazione.

Il biondo aveva sempre creduto che essere un vampiro era qualcosa voluto da loro, senza pensare che magari anche loro avevano provato sentimenti come la tristezza o il rimorso.

"Forse li ho giudicati troppo severamente" pensò lui pentito, abbassando la testa sul suo piatto.

 

 

Spazio "autrice":

Capitolo corto e noioso, lo so, ma il prossimo sarà uguale, scusatemi ahahah

Purtroppo ho dovuto spezzarli, perché se no veniva un capitolo davvero immenso...

Cercherò di aggiornare il prossimo capitolo il prima possibile,

A presto :) 

   
 
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