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Autore: Fabb5000    19/11/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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-Finalmente siete qui! Sbrighiamoci, non possiamo perdere la nostra occasione- disse Zeus frettoloso, mentre affilava una ad una le sue saette per render e il più possibile letali.

Dopo che Ares aveva ricevuto il messaggio dal re degli dei, il grppo era tornato all'accampamento in fretta e furia, aiutato dal fatto che Minas Morgul era stata svuotata e che non c'era sorveglianza. Arrivati all'accampamento avevano trovato gli dei mentre si preparavano alla imminente battaglia, mentre Zeus, Notch, Herobrine e altri tre dei erano nella tenda principale a pensare al da farsi.

-Vorreste metterci al corrente del piano o non abbiamo tempo nemmeno per quello?- chiese Anna scocciata. -Innanzitutto, chi sono questi qui?- chiese indicando i tre nuovi arrivati.

Uno di essi (un grosso omone dalla pelle verde e dalla barba che pareva fatta do alghe) si fece avanti e le porse la mano : -Scusi, non mi sono presentato- disse. -Poseidone, signore dei mari-

-Già, siamo davvero imperdonabili- disse l'altro dio (più magro ed emaciato, dalla pelle cinerea e con una veste simile al fumo, e con i capelli fatti di fuoco azzurrino). -Piacere, Ade, signore del Tartaro. E la dea qui accanto a me è Persefone, regina dei Campi Elisi-

La dea (una giovane ragazza dai capelli bianchi e dalla pelle violacea) sorrise e fece un mezzo inchino. Stefano non poté fare a meno di notare quanto era bella. -Mi presento anche io, sono Stefano- disse avvicinandosi a lei. -Come butta, bella?-

Persefone lo fissò divertita : -Benissimo, grazie- disse. Anna iniziò a sbracciarsi, facendo segno all'amico di stare zitto, ma questi non la vide nemmeno : -Sai, sono un tipo simpatico- disse. -Cosa fai sabato sera? Se sei libera, potrei portarti ...-

Ade si fece avanti e gli mise una mano sulla spalla : -Continua, continua- disse con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. -Voglio sentire il resto-

Persefone si portò una mano sulla bocca tentando di non ridere, mentre Stefano fissò il suo nuovo interlocutore : -C'è qualche problema?- chiese.

-Oh, nessuno- disse Ade con un sorriso maligno. -Sono sempre felice quando qualcuno intrattiene mia moglie. Perciò continua pura, voglio sentire tutto il resto-

Il colorito di Stefano passò velocemente dal rosa al bianco lattice, mentre la stretta di Ade sulla sua spalla si faceva più forte. Mario gli si avvicinò : -È giunta la tua ora, amico. Bara o cremazione?-

Stefano non lo ascoltò neppure : -Io ... Io non sapevo che fosse sposata, signore ...-

-Oh, lo immagino- disse Ade con un sorriso che si faceva di secondo in secondo più minaccioso. -Dimmi, ora : quale tormento eterno preferisci subire? Spingere un masso su una montagna come Sisifo, o soffrire la sete e la fame eternamente come Tantalo?-

-Finitela, voi due!- urlò Zeus. -Maledizione, fratello! Non è il momento di fare il geloso!-

Ade tolse a malincuore la mano dalla spalla di Stefano : -Va bene, va bene. Ne riparleremo quando tirerai le cuoia. Goditi il momento, finché dura-

Stefano aveva l'aria di chi avrebbe preferito rinchiudersi in una grotta al riparo da ogni possibile pericolo mortale pur di sfuggire a quel sinistro personaggio. Cercando di non pensare allo sguardo di fuoco di Ade, si rivolse a Persefone : -Scusami, io non pensavo ... insomma, mi sembrava troppo giovane per essere maritata ...-

La dea scoppiò a ridere : -Ho più di trecento milioni di anni, bello- disse.

-Oh, ehm ... li porti bene- disse Stefano imbarazzato.

-Ok, basta così- disse Anna a voce alta. -Stefano, chiudi quella boccaccia prima di fare un'altra gaffe. Ora che abbiamo fatto le presentazioni, possiamo conoscere il vostro intrepido piano d'azione-

-Certamente- disse Zeus aprendo una cartina che mostrava il monte Olimpo. -I Titani sono principalmente concentrati qui- e indicò una grande sala centrale. -Da quanto ci dicono Ermes e Apollo, che abbiamo mandato in avanscoperta, si stanno dando alla pazza gioia con banchetti e feste. Confidano nel fatto che la sala dà proprio sulle pendici dell'Olimpo e permette quindi di identificare eventuali aggressori-

-Ma io conosco un passaggio- disse Ade. -È qui, dietro alla sala del trono. Parte dal Tartaro, nelle profondità della Terra, e giunge fino alla montagna. In poche parole, li assaltaremo dove loro meno se l'aspettano-

-Abbiamo già contattato ErenBlaze e i suoi compagni, che stanno facendo sfollare le città vicine- continuò Poseidone. -Ci attenderanno all'entrata del Tartaro. Persefone e Ade ci faranno strada fino al loro palazzo, ove mio fratello ci mostrerà il passaggio segreto-

-Senza Crono, i Titani non potranno percepire la nostra presenza- disse Zeus. -Se giochiamo bene le nostre carte, prenderemo l'Olimpo in una veloce e rapida mossa. Dopodiché, se mai Crono decidesse di tornare, saremo preparati a riceverlo-

-Io, Zeus e Ade ci occuperemo di Tifone- interloquì Poseidone. -È il Titano più forte, quasi al pari di Crono. La nostra forza combinata potrà però sconfiggerlo facilmente. Gli altri dei si occuperanno di tenere a bada gli altri Titani. Una volta eliminati l'elemento più forte, sarà facile battere anche tutti gli altri-

Anna annuì : -Davvero geniale- mormorò.

-Io e Herobrine verremo con voi- disse Notch. -Vi servirà tutto l'aiuto possibile, e poi Herobrine è quello che al momento sa aprire meglio i portali. Ade, quanto ci vorrà per risalire dal Tartaro fino all'Olimpo?-

-Credo mezz'ora, non di più- disse il dio dei morti.

Mario era confuso : -Aspetta, ma quindi il Tartaro esiste? Ma il regno dei morti non era quello oltre il portale di Armagheddemon?-

Ade annuì : -Certo, ma non tutte le anime vi vanno subito. Quelle pure lo attraversano immediatamente, ma quelle malvagie devono prime purificarsi nel Tartaro, dominato dal sottoscritto. Credo sia quello che voi chiamate Inferno. Quelle che invece non hanno commesso colpe gravi vanno nei Campi Elisi, dove regna mia moglie, per un numero minore di anni. Voi li chiamate Purgatorio. Le anime si purificano per un certo numero di anni, poi sono libere di attraversare il portale per accedere al regno dei morti-

-Uao ... certo che ormai io sto per impazzire ...- disse Mario tentando di seguire il ragionamento del dio dei morti.

-Solo una domanda- disse Poseidone. -Come facevi a sapere di quel passaggio? Non ne ho mai sentito parlare-

Ade fece le spallucce : -L'ho scoperto per caso- disse. -Poi, circa duecento milioni di anni fa, ho iniziato ad usarlo con una certa frequenza. Circa ogni sei mesi-

Persefone assunse un'aria arrabbiata : -Ah!- esclamò. -Quindi è così che riesci a fuggire quando mia madre viene a trovarci?-

Ade si rese conto in quel momento di essersi tradito : -Ehm ... cara ...- balbettò. -Posso assicurati che non lo uso ... cioè ... insomma, si ... no ... oh, va bene! Ma cerca anche tu di capirmi! Io non ho nulla contro Demetra, ma lei se potesse mi renderebbe concime per le sue amate piante!-

-Sei tu che te la sei andata a cercare, potevi provare a corteggiarmi prima di rapirmi- disse Persefone con uno sguardo a metà tra l'offeso e il divertito.

-Antica usanza, inaugurata da mio nonno. Che ci vuoi fare, sono un tradizionalista- disse Ade.

-Scommetto però che Demetra non la pensa allo stesso modo- disse Poseidone con un sorrisetto. -Ora ti tocca sopportare le sue ire-

-Puoi dirlo forte, perché finita questa storia farò sigillare il passaggio- disse Persefone.

Ade raggellò : -No! Non puoi farmi questo!-

-Scusa, maritino, ma non mi è ancora andata giù la storia del melograno- disse la consorte. -Perciò mi perdonerai se mi vendicherò un pochino-

-Ehi, io il frutto te l'ho offerto, mica te l'ho ficcato in bocca a forza! Io ho fatto la proposta, sei tu che l'hai accettAAAAARGH!!!- urlò il dio dei morti mentre Persefone gli aveva afferrato una mano stringendola con tutta la forza che aveva.

-Promettimi che d'ora in poi mi permetterai di far crescere dei fiori nella sala del trono e che terrai a bada quel tuo maledetto cane Cerbero- disse la dea, che mostrava moltissima forza nonostante il fisico minuto.

-Mi stai frantumando la mano!- urlò Ade.

-Non cambiare discorso!- esclamò Persefone. -Prometti, o oltre a chiudere il passaggio chiedo a mia madre di venire a vivere con noi!-

Ade raggelò : -Va bene, va bene! Ti farò addobbare la sala del trono con i tuoi fiorellini e chiuderò Cerbero in canile! Ok?-

La sua consorte sorrise, poi lo lasciò andare con uno sguardo divertito. Ade cercò di ricomporsi : -Credo che tu sia un po' troppo dura con me. Non sono stato un buon corteggiatore?-

Persefone lo fulminò con lo sguardo : -Mi hai rapita e mi hai fatto mangiare quel melograno a tradimento, legandomi per sempre al tuo regno contro la mia volontà! Io ti amo, Ade, ti amo alla follia, ma se vuoi che continui a proteggerti da mia madre vedi pure di cambiare atteggiamento!- esclamò mentre Ade si faceva piccolo piccolo.

-Volete farla finita, voi due?- esclamò Zeus, che pareva al limite della spossatezza.

-Stai tranquillo, grand'uomo, la chiudiamo qui- disse Ade recuperando il suo ghigno strafottente. -Però, quando questa stpria sarà finita, dovresti passarmi l'indirizzo del terapista di coppia da cui andate spesso tu e Hera. Potrebbe esserci utile-

Zeus finse di non aver sentito e si rivolse ad Anna : -Cosa vi ha detto Armagheddemon?- chiese.

Anna scosse il capo : -Nulla di buono, temo- disse, e raccontò per filo e per segno tutto ciò che il veggente gli aveva detto, compresa la parte in cui gli consigliava di recarsi a Minas Morgul.

Zeus non parve affatto felice della cosa : -Non dubito che sia di vitale importanza la vostra imminente partenza, ma noi abbiamo bisogno di voi qui e ora-

-Concordo- disse Stefano. -Verrò io con voi. Anna, Mario, Ahsoka, voi dirigetevi a Minas Morgul e risolvete questo casino-

-Come? Se aspetti che ...- cominciò Mario, ma Stefano lo bloccò e gli sussurrò all'orecchio : -Stai zitto, stupido! Io non vi servo per questa missone! Ahsoka è l'unica che riesce a far ragionare Lyon, tu l'hai affrontato già due volte e conosci il suo stile di combattento, e Anna ha la mente migliore in questo gruppo. Io non servo a nulla qui, ma posso servire sulla Terra. Vi raggiungerò non appena l'emergenza sarà terminata-

Mario lo fissò confuso, poi annuì. Forse era la cosa migliore; del resto, Stefano da solo sapeva cavarsela egregiamente. A dimostrarlo era il fatto che aveva controllato bene i cultisti mentre lui e Anna erano tra le grinfie della regina degli insetti.

Herobrine si fece avanti : -Io verrò con voi. Prima che qualcuno possa ribattere, ho già insegnato a Notch ad aprire i portali, e io sono quello che qui dentro conosce meglio i meriandri di quella fortezza-

-Ci siamo anche noi- disse Atena indicando il fratello Ares. -Non possiamo certo lasciarvi andare sguarniti, no?-

Zeus annuì : -Benissimo. Preparate le armi, domattina si parte!-

In quel momento dalla porta della tenda si affacciò una donna dalla carnagione verde, rotondetta e dal viso gentile; appena la vide, Ade si mascose dietro la scrivania. -Zeus, i preparativi sono quasi ultimati- disse la donna. -Persefone, sei sicura di voler venire? Saresti più al sicuro qui ...-

-Ne abbiamo già parlato, mamma- disse la sposa di Ade. -Io vi servo. Nessuno può tirarsi indietro questa volta. E poi sono stanca di ricevere solo qualche culto sporadico per i morti; se farò qualcosa di eroico, forse i mortali avranno una considerazione più alta di me-

Demetra sorrise : -Sei così coraggiosa- disse, poi cambiò subito l'espressione dolce con una feroce e cattiva : -E quella carogna degenere di tuo marito? Dove è andato a ficcarsi, quell'essere inutile?-

Ade si appiattì ancora di più dietro la scrivania, mentre tutti i presenti soffocavano una risata.


*********************************


Yranib continuava a camminare, facendosi guidare dall'istinto come gli aveva consigliato Atena.

Non sapeva bene dove si stava dirigendo, ed era sempre più curioso di scoprirlo. Aveva camminato per due giorni, e stava già scendendo la seconda notte.

Poi, mentre avanzava, lo vide.

Una figura ammantata arrancava nell'oscurità, dirigendosi fra le montagne. Yranib ne scorse appena il viso, ma poté riconoscere, con un tuffo al cuore, gli occhi bianchi di suo padre.

Yranib avrebbe voluto corrergli incontro, ma qualcosa in lui lo spinse ad aspettare. Herobrine avanzò ancora di qualche passo, poi si fermò.

E in quell'istante una figura nera e buia si formò a mezz'aria. Yranib tremò e si nascose dietro una roccia nel riconoscere Null. -Allora? Che notizie mi porti, servo?- chiese questi, e Yranib si sorprese nel sentirlo parlare una lingua moderna anziché antica.

Herobrine ghignò : -I tre eroi verranno a Minas Morgul, e io ho fatto in modo di essere con loro. Ci saranno anche Ares e Atena-

Null sorrise : -Bene, bene, bene, tutto procede secondo il mio piano. Che mi dici di Zeus?-

-Partirà domani verso l'Olimpo. Stefano andrà con lui, insieme a tutti gli altri dei- rispose Herobrine.

-Fantastico- disse Null. -È tempi di dimostrare a Crono che senza di me lui e i suoi Titani non valgono nulla. Lasciamo agli dei la loro piccola vittoria, il trionfo finale sarà comunque mio. Il mio potere cresce di secondo in secondo ... presto mi sarò riappropriato di tutta l'energia che Leonida mi ha strappato-

-Cosa devo fare, mio signore?- chiese Herobrine.

-Rallenta la marcia- rispose Null. -Ho bisogno di un altro giorno per assorbire tutta l'energia. Poi li massacrerò tutti. Senza di loro la distruzione del Pluriverso sarà una sciocchezza-

-Come fate a essere certo che Lyon rimarrà buono?- chiese Herobrine.

Null scoppiò a ridere : -Ho i miei informatori- disse. -So esattamente il suo intento : sta mettendo insieme una squadra per eliminarmi. Ha già reclutato Entity, Blazur e Crono e a mandato un messaggio a Sidious e Thanos. Presto tutti loro si incontreranno e decideranno come farmi fuori. Poveri stolti ... chissà che faccia farebbero se sapessero che fra loro si nasconde un traditore!-

Herobrine scoppiò a ridere : -Eseguirò i vostri ordini, mio signore- disse.

Yramib aguzzò lo sguardo, tentando di vedere il volto del padre; appena l'ombra svanì, la luce della luna illuminò Herobrine, mostrando chiaramente una chiazza oleosa e nera su metà del corpo, come un miasma, che svanì qualche istante dopo.

Yranib raggelò. Suo padre era sotto il controllo di Null. Cosa poteva fare? Ma mentre ci pensava Herobrine svanì, e lui udì un ticchettio dal suo zaino.

Incuriosito, lo aprì. L'uovo di Morgloon si stava agitando. Poi, con grande stupore, Yranib notò delle crepe sul guscio.
   
 
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