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Autore: MonicaX1974    20/11/2017    0 recensioni
[Brant Daugherty]
Kate e Brant prima di Kate e Brant
Prequel di Best friend boyfriend
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dire che ci sono rimasto male per la freddezza di Kate stamattina, è dire poco.

Dopo il messaggio che le ho scritto per sapere se era arrivata a casa, ho aspettato che mi rispondesse, ma visto il suo silenzio sono andato a dormire convinto che la mattina dopo avrei trovato la sua risposta, ma niente, il mio telefono è rimasto muto, a parte un paio di telefonate di mia madre e, nemmeno durante il week end l'ho più sentita. Ho creduto avesse avuto qualche problema con Jason e non ho voluto interferire, ma dopo il suo comportamento di stamattina, non posso più restare a guardare, devo assolutamente sapere se ho fatto qualcosa di sbagliato, qualcosa che in qualche modo l'ha offesa perché vederla così fredda nei miei confronti, non mi piace per niente.

Oggi Jeff è fuori sede per un incontro con un cliente, così io sono libero di lavorare in tranquillità riprendendo il totale possesso del mio ufficio. Avevo pensato di parlare con lei in pausa pranzo, per non avere occhi e orecchie indiscreti puntati contro, ma dato che il mio ufficio è privo della presenza del sapientone, non voglio più aspettare. Le parlerò adesso.

Recupero i soldi dal portafoglio, poi mi dirigo verso la sua postazione. Megan è seduta al suo fianco, oggi indossa un vestito bianco che le arriva appena sopra al ginocchio e non posso evitare di guardarla ogni volta che le passo davanti, ma in questo momento mi devo concentrare su Kate. Passo dritto davanti a loro, nessuna delle due mi degna di uno sguardo, vado fino alle macchinette e prendo due caffè, poi torno davanti al bancone della reception e mi fermo proprio davanti a Kate.

"Il tuo caffè..." Lei alza appena lo sguardo con l'aria confusa e quando sta per ribattere, la blocco subito "...puoi venire un attimo nel mio ufficio?" A quel punto anche Megan alza la testa dal suo monitor e ci osserva con attenzione, ma il mio sguardo continua a rimanere in quello di Kate che non sembra intenzionata a dirmi di sì. "...per favore...", le dico ancora, poi le sorrido e finalmente vedo un sorriso anche da parte sua.

"Ok... dammi due minuti." Ho aspettato per quasi tutta la mattina, posso aspettare ancora altri due minuti.

"Ti aspetto di là." Cammino verso il mio ufficio con ancora i due caffè in mano, e sono certo di avere ancora addosso lo sguardo incuriosito di Megan. Magari potrebbe ingelosirsi e iniziare a guardare anche me oltre che l'elegantone.

È così frustrante il fatto che lei non mi guardi per niente, non sono abituato a tanta indifferenza, non che io sia chissà quale bellezza, eppure ho sempre avuto un discreto successo con le donne, ma con Megan sembra un'impresa impossibile.

Poso i caffè sulla scrivania e mi metto a rileggere il contratto che stavo controllando poco fa, ma leggo a malapena dieci righe, che subito qualcuno bussa alla mia porta che subito si apre per mostrarmi il suo volto fin troppo serio oggi.

"Eccomi...", mi dice sedendosi poi sulla sedia di fronte alla mia scrivania.

"Tieni", le porgo subito il suo caffè che afferra subito dalla mia mano per tornare a sedersi più comoda. "Allora... cosa c'è che non va?" Lei mi guarda con la stessa espressione confusa di poco fa. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Le chiedo e lei sembra irrigidirsi alla mia domanda, come se avessi centrato in pieno il punto.

"No Brant, non hai fatto niente di sbagliato... perché mi fai questa domanda?" Il suo tono di voce è troppo incerto, se prima pensavo di avere ragione, adesso ne sono assolutamente certo. C'è qualcosa che non va.

"Kate... la settimana scorsa abbiamo riso e scherzato ogni giorno... ogni giorno capisci? Non è successo una volta sola, ma tutti i giorni. Abbiamo pranzato insieme, abbiamo fatto a gara a chi offriva più caffè all'altro, siamo stati al cinema, e da quel momento tu hai preso ad ignorarmi, quindi la mia domanda è più che ovvia a questo punto e, te la ripeto... Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Stringe un po' di più il bicchierino di plastica tra le mani e la sua espressione si addolcisce un po'.

"No Brant, davvero... mi dispiace di essermi comportata così, non lo meritavi affatto, e scusami anche per non averti risposto quella sera quando mi hai chiesto se ero arrivata a casa, è solo che non l'ho visto subito, e il giorno dopo, quando l'ho letto, ero impegnata, poi mi sono dimenticata di risponderti, scusami..." Sta inventando un sacco di balle, probabilmente le ho creato davvero dei problemi con il suo fidanzato.

"Sei sicura che sia tutto a posto quindi?" Mi sono trovato troppo bene con lei e mi dispiacerebbe se il nostro rapporto di amicizia si rovinasse ancora prima di consolidarsi.

"Sicura." Adesso sorride ed io mi sento un pochino meglio.

"Quindi se ti chiedessi di pranzare con me accetteresti?" Finisco di bere il mio caffè per poi concentrarmi su di lei, sulla sua espressione che sembra combattuta, quindi decido di forzarla un po' come ho fatto poco fa alla sua scrivania. "Per favore?" Il suo sorriso si apre improvvisamente e sorrido con lei mentre la guardo finire il suo caffè e posarlo sulla mia scrivania.

"Ok, ma ad una condizione..." Mi osserva ed io le faccio un cenno con la testa per dirle di continuare "...stavolta pago io." Si alza in piedi con fare autoritario, e credo di poterle concedere quello che mi ha appena chiesto.

"Ci sto, ma sappi che oggi ho una gran fame, e non dire poi che non ti avevo avvisata..." Vedere il suo sorriso rilassato è ciò di cui avevo davvero bisogno oggi.

"Ci vediamo dopo", mi dice, poi si avvia verso la porta continuando a sorridere e finalmente mi metto a lavorare più sereno. Adesso sono certo che il problema non sono io, ma quel Jason, non la rende felice, è evidente, ma non sono cose che mi riguardano.

Almeno per il momento.

"Si può?" Alzo improvvisamente la testa dai fogli che stavo leggendo al suono di quella voce.

"Certo, entra pure." Poso davanti a me, il plico che avevo in mano e la guardo camminare. È estremamente sicura di sé, lo vedo da come si muove, da come si rapporta con gli altri, da come attira gli sguardi di tutti senza dedicare il suo a nessuno.

"È arrivato questo per te, c'è scritto urgente." Mi consegna una busta gialla, con scritto il mio nome, che prendo subito per controllare se sia la rettifica del contratto Darren che dovevano spedirmi.

"Grazie Megan, lo stavo aspettando." Poso i fogli e noto con sorpresa che lei è ancora qui, sto per chiederle se abbia bisogno di qualcosa, ma lei mi precede.

"Tu e Kate uscite insieme?" Domanda secca, diretta e senza possibilità di risposte ambigue.

"Dipende da cosa intendi tu per uscire insieme?" Forse sono riuscito finalmente ad attirare la sua attenzione, forse si è davvero ingelosita del fatto che continuo a ronzare intorno a Kate e, anche se non l'ho mai fatto per quel motivo, sono contento che abbia comunque funzionato.

"Sai benissimo cosa intendo. Sei andato a letto con lei?" Beh... la schiettezza dev'essere una delle sue caratteristiche.

"E perché vorresti saperlo?" Mi ha tenuto sulla corda per tutti questi giorni senza degnarmi quasi mai di un minimo di considerazione, credo che le renderò la stessa moneta. Dopotutto inizia a farsi interessante la cosa.

"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda." Sembra infastidita dal fatto di non aver ottenuto le risposte che voleva, ma mi piace farla stare un po' sulle spine, e non voglio parlare di Kate con lei.

"E chi ti dice che io abbia mai voluto rispondere." Sembra rimasta senza parole perché non risponde, ed allora continuo io. "Le stesse domande che hai fatto a me, le hai fatte anche a Kate?"

"Certo che sì, altrimenti perché credi che sarei qui da te?" Rido per il fatto che sta morendo dalla curiosità.

"E non ti ha dato le risposte che ti aspettavi?" È evidentemente irritata per non aver ottenuto quello che voleva.

"Dice che siete solo colleghi, ma è da un po' di tempo che è strana, ci dev'essere qualcosa che non va con Jason e, da quando sei arrivato, non fate altro che passare del tempo insieme." Incrocia le braccia e riesco a vedere come spicca lo smalto rosso sulle sue unghie in contrasto al bianco candido del suo vestito.

"Vedo che ti ha già detto tutto lei... se non c'è altro vorrei finire quello che stavo facendo." Dev'essere arrivato il mio turno per divertirmi, quindi credo che non l'accontenterò né in un senso né nell'altro. Da me non avrà alcun tipo di risposta e la lascerò nel dubbio.

Esce sbuffando e alzando gli occhi al cielo ed il mio ego ne trae assoluto giovamento.

Posso tornare al lavoro con l'umore decisamente migliorato. Kate non è arrabbiata con me, Megan è rimasta insoddisfatta e con la curiosità, Jeff non si farà vedere per tutto il giorno, e Zach ha già organizzato la serata. Me l'ha comunicato stamattina, ho ricevuto il suo messaggio proprio quando stavo per entrare in ufficio, quindi non c'è assolutamente niente che possa andare storto oggi.

Poco prima dell'ora di pranzo scrivo un messaggio a Kate, non si mai che avesse cambiato idea.

10 minuti

Non muoverti finché non arrivo

Blocco lo schermo del cellulare, e concentro la mia attenzione sul monitor per correggere l'ultimo paragrafo e stilare la copia definitiva di questo contratto.

Smettila di essere prepotente

Sorrido alla sua risposta, con questo messaggio ha voluto confermare che non è arrabbiata con me.

Dì la verità...

Ti piaccio prepotente

So che posso permettermi certe battute con lei, me l'ha dimostrato nei giorni scorsi. Spesso mi sono sentito così a mio agio con lei che ho esagerato sia nelle parole sia nei gesti, ma lei non mi è mai sembrata infastidita quindi mi sono detto, perché mai dovrei mettermi dei paletti quando con lei posso essere me stesso?

Vuoi la verità?

Ho fame!

Rido mettendo in tasca il telefono e sbrigandomi a finire, poi spengo il computer, infilo la giacca e la raggiungo fino alla sua scrivania dove Megan osserva tutta la scena con una certa curiosità. Avrei potuto essere più discreto, avrei potuto scendere prima o dopo di lei per non dare nell'occhio, ma se l'avessi fatto, mi sarei perso lo sguardo di Megan che guarda Kate mentre si prepara per scendere e poi guarda me stringendo gli occhi a due fessure. E, quando Kate va verso l'ascensore, io mi avvicino di più a lei per poi parlare sottovoce.

"Se vuoi, la prossima volta porto te a pranzo", le dico e lei alza di nuovo gli occhi al cielo per il mio divertimento.

Raggiungo Kate che mi sta aspettando, con un gran sorriso sulle labbra mentre lei mi guarda incuriosita.

"Che le hai detto?" Mi chiede non appena le porte dell'ascensore si chiudono.

"L'ho invitata a pranzo." Premo il pulsante del piano terra e mi godo lo sguardo stupito di Kate.

"Davvero?" Mi guarda sorridendo. Mi piace vederla sorridere.

"Già... magari prima o poi accetterà." Ride con me mentre continuiamo a parlare di lei fino a raggiungere il locale dove andiamo di solito a pranzo.

È molto più tranquilla rispetto a stamattina quando faticava anche solo a guardarmi di sfuggita, e proprio non lo sopportavo, soprattutto dopo la bella serata che abbiamo passato qualche giorno fa. I lineamenti del suo viso sono più rilassati, anche se nei suoi occhi c'è sempre quel velo di preoccupazione, o ansia, non saprei dirlo con esattezza. Anche le parole di Megan mi hanno confermato che c'è, senza ombra di dubbio, qualcosa che fa preoccupare Kate e vorrei davvero sapere cosa sia.

Non mi è mia successo di instaurare un rapporto di questo tipo con una donna, ma con Kate, tutto sembra avvenire naturalmente, senza alcun tipo di forzatura da parte di entrambi. Mi sento libero con lei. Libero di esprimermi, libero di comportarmi come meglio credo, e libero di dire qualsiasi cazzata mi passi per la testa.

Il suo sorriso dolce, è rassicurante, non mi sento mai sotto osservazione quando siamo insieme, ed è l'unica persona con la quale ho voglia di parlare, intendo parlare sul serio, tipo confidarmi o cose del genere.

"Stavolta sono io a sentire il rumore dei tuoi pensieri", mi dice Kate mentre prende posto al piccolo tavolo del bar osservandomi con sguardo attento.

"In realtà stavo pensando a te." Per un attimo cambia espressione, come se quello che le ho appena detto le provocasse del disagio, ma poi torna subito a sorridere.

"Spero per te che tu abbia pensato solo cose belle." Arriva il cameriere per portarci i piatti ordinati e che abbiamo chiesto di scaldare appena entrati, poi Kate ringrazia con estrema gentilezza.

"Veramente non erano cose belle quelle che stavo pensando di te." Aggrotta le sopracciglia con aria confusa. È divertente vederle quell'espressione seria sul viso mentre cerca di capire cosa io intendessi dire.

"Ah no?" Infila in bocca il primo boccone, ma il viso è ancora serio.

"No, perché riesco a pensare di te solo cose bellissime." Sorrido nel constatare che le sue guance si colorano di una leggera sfumatura di rosso e sorride, abbassando lo sguardo sul suo piatto, restando a guardare il cibo in esso contenuto, per troppo tempo.

L'ho messa in imbarazzo, ma non so se sia perché le abbia dato fastidio, o semplicemente non è abituata a sentirsi dire qualcosa di carino. Una cosa è certa comunque. Quel rossore sulle guance mi piace troppo per smettere di comportarmi così.

"Sei un ruffiano Brant." Sembra riprendersi poco dopo e non voglio smettere questo scambio di battute con lei.

"Solo un po', e solo con chi merita le mie attenzioni." Scuote leggermente la testa sorridendo. Forse pensa che io sia un cretino e, anche se in realtà lo sono, mi piace fare il cretino con lei.

"Allora... quando la inviterai a pranzo?" Cambia poi discorso, cosa che fa spesso, ma ormai ho capito che lo fa per togliersi da una situazione che le crea del disagio.

"Non saprei, c'è sempre quell'elegantone con cui devo fare i conti... tu cosa mi consigli?" L'atmosfera è più leggera tra di noi, sento che adesso è il momento giusto per chiederle qualcosa su Megan.

Sono colleghe da tempo, lavorano a stretto contatto, sono sicuro che Kate conosca più di un metodo per poter fare colpo sulla stangona dagli occhi verdi.

"Con elegantone ti riferisci ad Alexander giusto?" Si diverte quando do soprannomi alle persone, e comunque non potrei fare altrimenti. Alla fine uso il nome giusto solo con le persone che mi interessano, delle altre mi importa poco e niente.

"Si chiama Alexander? Beh hai capito di chi sto parlando, sembra che Megan non abbia occhi che per lui." Mi infastidisce da morire questa cosa, eppure non posso controllarla. Ma forse, posso farmi dare una mano da Kate.

"Megan ha messo gli occhi su di lui già da tempo, lui, però, sembra farsi desiderare. A volte escono insieme, a volte la lascia in attesa di una chiamata che non arriva mai. Non saprei dirti con esattezza che tipo di rapporto ci sia tra loro, ma sembra che lei lo consideri un Dio in persona." Ascolto con attenzione le sue parole, mentre mastico a fatica l'orribile bistecca che ho nel piatto.

"Ricapitolando... niente film romantici, e tenerla sulla corda..." Kate sorride annuendo mentre posa sul tavolo la sua bottiglietta dalla quale ha appena bevuto "...cos'altro dovrei sapere?" La osservo alzare leggermente gli occhi per fissare un punto indefinito del locale con l'espressione concentrata di chi sta tentando di recuperare informazioni nella propria mente.

"Le piacciono le cose costose, tipo ristoranti di lusso, macchinoni, abiti firmati, cose così..." Sospiro pesantemente alle sue parole.

"Cose che non posso permettermi, almeno per il momento." Wilson mi ha detto che per ora lo stipendio è quello base, ma se riuscirò ad accaparrare nuovi clienti, aumenterà la percentuale delle mie provvigioni e più in là si potrà parlare di una promozione.

"Ah... e le piace essere al centro dell'attenzione, ma forse l'avevi già capito."

"Questo posso farlo... dici che se le ronzo troppo intorno, l'elegantone se la prenderà?" Voglio uscire con Megan, ma non voglio creare problemi in ufficio che potrebbero compromettere il mio lavoro.

"Direi di no, non sei il primo che ci prova con Megan e non sarai l'ultimo... dopotutto loro due non stanno ufficialmente insieme, quindi niente te lo impedisce." Non sembra darle fastidio l'argomento Megan, ma credo che a nessuna donna piaccia parlare così tanto di un'altra, quindi decido di cambiare argomento. Per oggi ho già appreso abbastanza informazioni per sapere come iniziare a comportarmi con lei.

"Cambiando discorso... adesso me lo dice se hai avuto problemi con il tuo fidanzato l'altra sera?" La sua espressione, torna di nuovo seria, e sono sempre più sicuro che le cose non vadano così bene come vuole farmi credere.

"Non... nessun problema. Jason è un uomo comprensivo, anzi è stato lui a scusarsi quando sono tornata a casa." Che razza di uomo si scusa con la sua donna, quando questa è uscita con un altro? Forse è lui ad avere la coscienza sporca? E come può essere sempre così indulgente e disponibile nei suoi confronti?

"Meno male..." Non voglio chiederle altro sul suo rapporto con il suo perfetto fidanzato. Lui non mi convince, ma non voglio metterle la pulce nell'orecchio, non ho ancora elementi sufficienti per formulare un'ipotesi che possa reggere, quindi mi limiterò ad ascoltarla per il momento.

Certo che, se fossi stato io al posto di Jason, non l'avrei presa così bene. Anche se fossi totalmente sicuro della mia donna, non mi piacerebbe affatto che uscisse con un altro, ma non sono il tipo da relazione fissa, forse sono io che non capisco il loro punto di vista proprio perché non capisco cosa ci sia dietro ad una coppia che sta insieme da tanto tempo.

Non so se sono io ad essere sbagliato o se non ho mai incontrato una ragazza per cui valga la pena sacrificare la propria libertà di maschio libero, ma ora come ora, sto bene così. Senza orari, senza impegni, senza dover rendere conto a nessuno di quello che faccio e di quando lo faccio. Perché mai dovrei trovarmi qualcuna che magari ha voglia di mettermi un guinzaglio?

"Lo sai che Joseph non ci sarà per tutta la settimana?" La sua voce interrompe i miei pensieri mentre la guardo con aria interrogativa. "Forse dovevo chiamarlo Jeff..." Scoppio a ridere con lei allontanando pensieri pensanti su relazioni stabili e durature, godendo solamente della sua compagnia e della sua risata.

Credo che, al di là di tutto, quest'amicizia con Kate mi piace, e potrebbe diventare l'unica relazione fissa di cui mi importerebbe qualcosa.

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SPAZIO ME

Brant ha decisamente le idee confuse. Dice di volere Megan, ma sta sempre intorno a Kate,
dice di volerle essere amico, ma gli dà fastidio come la tratta Jason, dice di volere restare libero, ma non vuole rinunciare a Kate.

Brant dice tante cose, ma pensa sempre a lei.

Il prossimo capitolo sarà il punto di vista di Kate e vedremo come si evolverà ancora il loro rapporto.

Eeeee niente, buona lettura.

 
   
 
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